Gasp al minimo: 10 gol segnati nelle prime 10 partite, è il suo record negativo in carriera

LAROMA24.IT – 10 gol in 10 partite: il razionamento della produttività offensiva ha smesso di essere auto-sufficiente appena l’immunità romanista è stata scalfita. Soltanto in due partite, contro Nizza e Fiorentina, la Roma ha segnato più di una rete, permettendo di aggiustare la media con le giornate contro Torino e Inter in cui ha chiuso senza neanche un’esultanza. Nelle ultime 4 gare, da Lille a ieri, Svilar ha sempre subito almeno un gol e questo ha complicato maledettamente i piani romanisti, traducendosi in 3 sconfitte su 4.

Il fascicolo, già aperto, è stato sbattuto nuovamente sul tavolo ieri dopo la partita. “Bisogna farsi un esame di coscienza e pensare come mai c’è tanta gente che non segna da tempo”, le parole di Gasperini dopo l’1-2 col Viktoria Plzen. Un’emergenza offensiva così acuta, d’altronde, Gasperini non si era ancora trovato a doverla fronteggiare. Mai, nelle stagioni in cui ha iniziato in panchina, una sua squadra aveva avuto un rendimento realizzativo più basso.

19 i gol segnati dall’Atalanta un anno fa nelle prime 10 gare, addirittura 24 nella stagione 2020/21. Nel peggiore degli inizi, al primo anno a Bergamo, aveva comunque visto la propria squadra segnare 15 gol nelle prime 10 gare ufficiali della stagione. La Roma, praticamente, viaggia al ritmo del Genoa di Gasperini per gol segnati. Furono 10 anche nel 2015/16, ultimo anno in rossoblu, 11 nella stagione precedente. Sempre 10, comprendendo un gol ai supplementari in Coppa Italia, nella stagione 2010/11, ancora al Genoa. Dove, comunque, la vena realizzativa pulsava forte nell’anno precedente: 19 reti nelle prime 10 gare ufficiali nel 2009/10. Meglio, anche, al primo anno di Serie A in assoluto: 12 gol nel 2007/08, migliori anche i dati in Serie B o Serie C, con Genoa e Crotone, agli esordi della carriera. Alla Roma, invece, la spia era già accesa: la scorsa stagione, nelle prime 10 uscite ufficiali, la squadra prima di De Rossi e poi di Juric contava appena 9 gol.

I GOL SEGNATI DALLE SQUADRE DI GASPERINI NELLE PRIME 10 PARTITE UFFICIALI:

2025/26 10 gol segnati

2024/25 19

2023/24 17

2022/23 16

2021/22 17

2020/21 24

2019/20 22

2018/19 23

2017/18 17

2016/17 15

2015/16 10

2014/15 11

2010/11 10 (compreso un gol nei supplementari di Coppa Italia)

2009/10 19

2008/09 15

2007/08 12

2006/07 20 (Serie B)

2005/06 15 (Serie B)

2003/04 15 (Serie C)

Gasperini fin dal principio: non era mai partito così forte su una nuova panchina in Serie A. Solo una volta ha fatto più punti nelle prime 4 giornate all’Atalanta

LAROMA24.IT – All’arrivo di Gasperini la ricerca più diffusa era sulle difficoltà incontrate dall’ex allenatore dell’Atalanta negli avvii di stagione. Come un motivetto, venivano sciorinati i 3 punti in 4 partite che fecero traballare la sua posizione dopo un mese all’Atalanta. 1 punto, appena, con l’Inter che gli costerà l’esonero poco dopo. Ai blocchi di questa stagione, la Roma si apprestava ad affrontare Bologna, Pisa, Torino e il derby reggendosi forte alle maniglie. Ne è uscita con 9 punti su 12 disponibili, con gli ultimi 3 che possono valere un bonus di positività nell’ecosistema romanista difficilmente quantificabile. 9 punti nelle prime 4 partite rappresentano un inedito nei debutti di Gasperini che, in Serie A, al massimo ne aveva totalizzati 5 nella stagione 2014/15, quando tornò a sedersi sulla panchina del Genoa dall’inizio.

Nelle 9 stagioni all’Atalanta, soltanto una volta superò il bottino attuale con i 10 punti raccolti nel 2022/23 che poi vedrà i nerazzurri chiudere però al 5° posto, 6 punti sotto la soglia Champions occupata dal Milan. Nel 2020/21, invece, eguagliò l’attuale partenza con 9 punti su 12 conquistati ma era già la 5a stagione con l’Atalanta. Al debutto, appunto, raccolse appena 3 punti nelle prime 4 gare.

Nel rientro al Genoa, dopo i subentri al Palermo e proprio a Genova sponda rossoblu, racimolò 5 punti nelle prime 4 gare del 2014/15. Addirittura peggio l’anno successivo: 3 punti nei primi 360 minuti, alla seconda stagione del secondo ciclo genoano. 4 gare di campionato fu il tempo complessivo a disposizione nell’esperienza all’Inter: un solo punto conquistato, nello 0-0 con la Roma alla 3a giornata. Dalla 5a giornata in panchina a rimontare i pezzi dell’Inter ci sarà Ranieri.

Era andata meglio nelle categorie più basse per i debutti di Gasperini: 9 punti in Serie B col Genoa nel 2006/07 che diventeranno 3 l’anno successivo alla prima in Serie A. Nel 2009/10, sempre sulla panchina affidatagli dal presidente Preziosi, eguaglierà il suo attuale record: 9 punti conquistati nelle prime 4 gare, inaugurati dal 3-2 sulla Roma di Spalletti con rete decisiva di Biava nel recupero. Anche in Serie C, nella sua prima esperienza da allenatore dei grandi col Crotone, raccolse 10 punti nel 2003/04. Mai, però, gli era riuscito di partire così forte con una nuova squadra in Serie A come alla Roma quest’anno. La carriera, invece, è sempre stata chiara nel lungo periodo: il meglio deve ancora venire.

TUTTE LE PARTENZE DI GASPERINI (PRIME 4 GIORNATE):

6 punti 2024/25
6 punti 2023/24
10 punti 2022/23
7 punti 2021/22
9 punti 2020/21
7 punti 2019/20
4 punti 2018/19
4 punti 2017/18
3 punti 2016/17 (1a stagione con l’Atalanta)

3 punti 2015/16
5 punti 2014/15 (1a stagione dall’inizio col Genoa)

Subentrato 2013/14
Subentrato 2012/13

1 punto 2011/12 (1a stagione con l’Inter)

5 punti 2010/11
9 punti 2009/10
6 punti 2008/09
3 punti 2007/08
9 punti 2006/07 (Serie B, 1a stagione al Genoa)

6 punti 2005/06 (Serie B)
3 punti 2004/05 (Serie B)
10 punti 2003/04 (Serie C, 1a stagione al Crotone)

Roma imbattuta con Feliciani: arbitrò il 6-1 dell’Atalanta di Gasp contro il Verona. Zero vittorie per gli scaligeri

Domenica alle ore 15 andrà in scena allo Stadio Olimpico la partita tra Roma ed Hellas Verona, valida per la quinta giornata di Serie A, e la sfida è stata affidata all’arbitro Ermanno Feliciani. Il fischietto della sezione di Teramo incontrerà i giallorossi per la quarta volta in carriera e il bilancio è positivo: 2 vittorie (1-0 con il Genoa agli ottavi di Coppa Italia 2022/23 e il 3-0 contro l’Udinese nella Serie A 2024/25) e un pareggio (2-2 contro la Salernitana in campionato).

Malissimo, invece, l’Hellas Verona nei precedenti con il direttore di gara classe ’91: 2 sconfitte (1-0 contro la Juventus nella stagione 2023/24 e 6-1 proprio contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini nello scorso campionato) e un pareggio (0-0 contro il Torino).

LR24

Riparte l’Europa League: ecco quanto può guadagnare la Roma dai premi Uefa

LAROMA24.IT – Inizia oggi il cammino in Europa League della Roma, alla ricerca di un’altra campagna emozionante e, conseguentemente, di rinfrescare il proprio bilancio grazie agli introiti che la Uefa garantisce per competizioni europee. Dalla scorsa stagione, con il cambio di format, saranno 565 i milioni che l’Uefa distribuirà tra le varie partecipanti all’Europa League, 100 in più rispetto a quanti ne prevedeva l’accordo triennale che si è concluso nel 2024. Lo scorso anno, con l’uscita agli ottavi di finale con l’Athletic Club, la Roma ha chiuso il proprio guadagno europeo a 21,5 milioni di euro, a cui aggiungere la parte degli incassi da botteghino che, considerando la media presenze all’Olimpico, risulta particolarmente succulento.

Prima di scendere in campo, nelle casse romaniste sarà già bonificato un importo di 4,14 milioni di euro, a cui si aggiungeranno altri 170mila euro portando a 4,31 il bonus per la partecipazione alla fase iniziale. Da qui, ogni partita mette in palio un premio (più basso rispetto a quanto avveniva con i gironi nel triennio precedente): 450mila euro per la vittoria, 150mila euro per il pareggio. La Lazio e l’Athletic Club, che chiusero la “league phase” a 19 punti (6 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta) nella passata edizione, portarono a casa 2,85 milioni di euro soltanto come riconoscimenti Uefa per i risultati delle prime 8 gare. A conti fatti anche qualcosa in più visto che tutti i premi Uefa ‘risparmiati’ per i pareggi vengono poi ridistribuiti tra i club partecipanti con quote proporzionali al numero di vittorie conseguite.

La classifica che stabilisce chi accederà direttamente agli ottavi di finale e chi passerà per i playoff prevede ulteriori premi: 600mila euro per le squadre classificate dal 1° all’8° posto, 300mila euro per quelle che vanno dal 9° al 16° piazzamento. In pratica, un en-plein nelle prime 8 gare di Europa League garantirebbe almeno il raddoppio della quota iniziale già garantita: altri 4,2 milioni di euro solo al termine della fase iniziale e sempre al netto degli incassi da botteghino e del premio “value”, che ridistribuisce in base a criteri di market pool e di coefficiente ulteriori introiti inizialmente non prevedibili.

Dalla fase ad eliminazione diretta in poi, naturalmente, sono previsti ulteriori riconoscimenti monetari per ogni step successivo: 300mila euro in caso di arrivo al playoff, a cui partecipò anche la Roma un anno fa contro il Porto. 1,75 milioni di euro per chi iscrive il proprio nome tra le 16 degli ottavi di finale, 2,5 milioni di euro per chi si qualifica ai quarti di finale, 4,2 milioni di euro per le quattro semifinaliste, 7 milioni a ciascuna delle finaliste e 6 milioni di euro per chi conquisterà il trofeo. Sognare, e scriverne, è gratuito, quindi, calcolatrice alla mano, un percorso che porti fino alla finale del 20 maggio 2026 a Istanbul, al Beşiktaş Park, varrebbe oltre 25 milioni di euro soltanto come premi Uefa per i risultati di campo, a cui aggiungere tutti il cospicuo corollario di premi “value” e incassi da stadio. Mancherebbero 40 giorni a quella data del 30 giugno che, a quel punto, farebbe certamente meno paura guardare negli occhi.

I PREMI PER OGNI STEP DI EUROPA LEAGUE:

  • 4,31 milioni di euro per la partecipazione alla fase iniziale.
  • 450mila euro per ogni vittoria, 150mila euro per il pareggio.
  • 600mila euro per le squadre classificate dal 1° all’8° posto, 300mila euro per quelle dal 9° al 16°.
  • 300mila euro per la partecipazione al playoff.
  • 1,75 milioni di euro per la partecipazione agli ottavi di finale.
  • 2,5 milioni di euro per la partecipazione ai quarti di finale.
  • 4,2 milioni di euro per la partecipazione alle semifinali.
  • 7 milioni di euro per la partecipazione alla finale.
  • 6 milioni di euro per la vincitrice della finale.

Nizza: da mister Haise che ha fatto grande il Lens, all’immortale Dante. Fino a quel precedente con Sensi a capo dei due club

LAROMA24.IT (Matteo Morale) – Mercoledì sera la Roma farà il suo esordio in Europa League all’Allianz Riviera contro il Nizza. Oltre al club francese, i giallorossi dovranno sfidare Lille, Viktoria Plzen, Rangers, Midtjylland, Celtic, Stoccarda e Panathinaikos. La formazione allenata da Gian Piero Gasperini è tra le favorite per la vittoria finale e l’obiettivo della fase a gironi sarà piazzarsi tra le prime 8, per evitare il turno aggiuntivo dei playoff.

Le due compagini si troveranno l’una di fronte all’altra per la prima volta in una partita ufficiale, dato che l’unico incontro recente risale ad un’amichevole disputata nel luglio del 2022. Durante il ritiro ad Albufeira, infatti, la Roma di José Mourinho non andò oltre l’1-1 contro il club allenato da Lucien Favre (rete di Brahimi e autogol di Mario Lemina). Il destino delle due formazioni, però, si intreccia nel 1998. Franco Sensi (storico presidente della Roma dal 1993 al 2008) decise di acquistare il Nizza per renderla una società satellite dei giallorossi. Il suo progetto, però, avrà vita breve e nel 2002 fu costretto a disimpegnarla. La squadra della Costa Azzurra, inoltre, fa parte del gruppo Ineos, azienda con a capo Jim Ratcliffe, uomo più ricco del Regno Unito e proprietario del Manchester United.

La stagione del Nizza: un inizio deludente e la “retrocessione” in Europa League

Grazie al quarto posto ottenuto lo scorso anno, la stagione del Nizza si è aperta con il preliminare di Champions League, giocato l’8 agosto contro il Benfica. Sia all’andata che al ritorno, però, la squadra di Haise è stata sconfitta per 2-0, risultato che ha determinato la loro “retrocessione” in Europa League. Neanche l’inizio di campionato è stato promettente per Les Aiglons, che nelle prime 5 giornate hanno racimolato solamente 6 punti. Il club francese ha perso 0-1 contro il Tolosa, 3-1 contro il Le Havre e nell’ultimo turno addirittura 4-1 contro il Brest. Le uniche due vittorie stagionali, invece, sono arrivate contro Auxerre (3-1) e Nantes (1-0). Attualmente il Nizza si trova al dodicesimo posto in classifica, a -6 dalle capoliste PSG, Monaco, Lione e Strasburgo. I soli 6 gol segnati, inoltre, la rendono una delle squadre con l’attacco meno prolifico di tutta la Ligue 1.

Le più grandi difficoltà, la squadra allenata da Frank Haise le sta riscontrando dal punto di vista difensivo, come denotano i tanti gol presi in questo inizio di stagione (13 contando anche la doppia sfida contro il Benfica). Stanno influendo su questo rendimento, anche i tanti infortuni, ben 5. Per la gara di mercoledì contro la Roma, saranno infatti indisponibili: l’ex Napoli Tanguy Ndombélé a causa dei continui problemi con la pubalgia, i centrali Mohamed Abdelmonem (che sta recuperando dalla rottura del crociato), Youssouf Ndayishimiye (problema al crociato anche per lui) e Moise Bombito (problema allo stinco). Il canadese avrebbe dovuto ricominciare ad allenarsi in gruppo da dopo la sosta delle nazionali, ma, il suo recupero sta durando più del previsto. Infine, sarà assente anche il terzino Ali Abdi per un infortunio pelvico.

Il calciomercato estivo del Nizza: dalle cessioni record di Todibo e Guessand ai nuovi innesti “low cost”

Il calciomercato estivo del Nizza è stato condotto da Florian Maurice, direttore sportivo in carica dal giugno scorso e subentrato dopo l’addio di Florent Ghisolfi. Se in entrata non sono stati effettuati colpi altisonanti, in uscita il club ha lavorato molto bene pur avendo perso delle pedine fondamentali. Hanno salutato il club, escluse le operazioni in prestito, ben 6 calciatori: Jean-Clair Todibo, ceduto per 40 milioni di euro al West Ham e che è diventata la cessione più remunerativa della storia del club; Evann Guessand, passato all’Aston Villa per 30 milioni di euro; Marcin Bulka, volato in Arabia Saudita al NEOM per 15 milioni di euro; Badredine Bounani allo Stoccarda per 15 milioni di euro ed infine Gaetan Laborde (ora un giocatore dell’Al-Diraiyah) e Pablo Rosario (passato al Porto).

In entrata, invece, sono arrivati 7 nuovi giocatori più altri due in prestito. L’acquisto più oneroso è stato Isak Jansson dal Rapid Vienna e che è costato 10 milioni di euro. Poi sono arrivati: il nuovo portiere titolare Yehvann Diouf dallo Stade Reims, il mediano Charles Vanhoutte dall’Union Saint-Gilloise, la punta Kevin Carlos dal Basilea, Kojo Peprah Oppong dal Norrkoping, Salis Abdul Samed dal Lens e Gabin Bernardeau dal Le Mans. Infine, a titolo temporaneo il Nizza ha accolto anche il talentuoso centrale Juma Bah dal Manchester City e l’ala Tiago Gouveia dal Benfica.

I tanti colpi in entrata si aggiungono ad una rosa già completa e pronta per affrontare più di una competizione. Il giocatore simbolo del Nizza è sicuramente il capitano Dante, brasiliano conosciuto per il suo passato al Bayern Monaco e al Wolfsburg e che a 41 anni ancora non ha intenzione di smettere. Il reparto con più qualità è invece quello offensivo, dove tra i tanti giocatori spiccano i nomi dell’ex Sassuolo e Chelsea Jeremie Boga (a lungo anche in orbita Roma), l’ala Sofiane Diop, il giovane Mohamed Ali-Cho e il bomber della squadra, Terem Moffi. Il nigeriano dopo essersi messo in mostra con la maglia del Lorient, è passato al Nizza nella stagione 2022/23, dove in 64 presenze ha iscritto il suo nome nel tabellino ben 23 volte.

La stagione 24/25 del Nizza: il quarto posto conquistato all’ultima giornata, la delusione in Coppa di Francia e il flop Europa League

Lo scorso anno, il Nizza ha iniziato la stagione con un cambio in panchina. Il doloroso addio di Francesco Farioli, passato all’Ajax, ha convinto la società francese a puntare su Franck Haise. Il tecnico nato in Normandia era reduce da 4 annate super convincenti alla guida del Lens, club che era riuscito a guidare anche ad una storica qualificazione in Champions League. Di pari passo ad un inizio di Ligue 1 molto altalenante, il Nizza ha dovuto fare i conti anche con un pessimo girone di Europa League. Il debutto nel nuovo format della competizione UEFA, non ha portato fortuna ai Les Aiglons che nelle 8 partite del torneo hanno racimolato appena 3 punti (tre pareggi con Real Sociedad, Twente e Bodo Glimt. Per il resto sconfitte contro Lazio, Ferencvaros, Rangers, Union Saint-Gilloise ed Elfsborg). La formazione allenata da Haise ha quindi concluso il girone unico al 35esimo posto su 36.

Neanche in Coppa di Francia il Nizza è riuscito ad andare oltre gli ottavi di finale, turno in cui è stato sconfitto per 2-1 dallo Stade Briochin (entrambi i gol arrivati nei minuti finali), un club di terza divisione francese. Libero da ulteriori competizioni, però, la squadra della Costa Azzurra inizia a macinare punti in campionato, rendendo avvincente il finale di stagione. Al termine delle 34 giornate, infatti, la formazione di Haise conclude la Ligue 1 al quarto posto con 60 punti a parimerito con il Lille. Alla fine a spuntarla è proprio il Nizza grazie ad una migliore differenza reti (25 a 16). Il risultato ottenuto qualifica dunque le Gym ai playoff di Champions League, che come già specificato li vedrà eliminati ai danni del Benfica.

Franck Haise: il tecnico che ha reso grande il Lens

Nato il 15 aprile del 1971 a Mont-Saint-Aignan in Normandia, Franck Haise è l’attuale allenatore del Nizza, prossimo sfidante della Roma in Europa League. Chiusa la sua carriera da centrocampista (per lo più passata nelle leghe minori dei campionati francesi), il 54enne decide di intraprendere quella da tecnico. La grande occasione arriva nel febbraio del 2020, quando prende il comando del Lens, club all’epoca relegato in Ligue 2. A causa dello scoppio della pandemia di COVID-19, il campionato viene sospeso, e, alla ripresa la sua squadra si ritrova promossa a tavolino in massima serie. Le prime due annate in Ligue 1 le conclude al settimo posto in classifica, mentre la svolta arriva nel 2022/23.

Il Lens di Haise compie un vero e proprio miracolo e registra il miglior piazzamento di sempre nella propria storia: secondo posto con 84 punti e a -1 dal PSG campione di Francia. Il club dell’omonima città, per ampi tratti di stagione era anche stato in vetta, salvo poi crollare sul più bello. La stagione successiva, con annesso esordio in Champions League, i francesi la concludono al settimo posto e Haise si conquista la panchina del Nizza che lo sceglie per sostituire Farioli.

Il modulo scelto dal 54enne varia dal 3-4-2-1 al 3-4-3 (schemi che sta alternando alla guida dei Les Aiglons). Predilige l’aggressione a tutto campo, caratteristica in comune con Gian Piero Gasperini, tecnico che ha ammesso di ammirare, e la verticalità offensiva. Cura molto la fase difensiva e non a caso il suo Lens ha incassato pochissimi gol nella stagione dei miracoli (per distacco la miglior difesa del campionato e tra le migliori in Europa con sole 29 reti subite). Ciò a cui tiene di più Haise, però, è la salute mentale dei suoi giocatori. In Francia, infatti, è famoso per aver inserito delle sedute di yoga nel programma settimanale e per lui è sempre essenziale la presenza di uno psicologo di squadra nel suo staff: “Lo Yoga penso che sia un buon momento della settimana per recuperare le forze e anche per essere concentrati su sé stessi. I giocatori sono molto impegnati e avere un momento di tranquillità, in cui poter riflettere, può essere una buona cosa”. 

9 anni senza vincere derby in trasferta: la Roma ci riprova dopo lo 0-2 del 2016 con Strootman e Nainggolan

LAROMA24.IT – Quel 4 dicembre 2016 si teneva il referendum costituzionale che, tre giorni dopo, sarebbe costato le dimissioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Prima di quel derby d’andata, in programma alla 15a giornata, il minuto di raccoglimento per la strage, avvenuta una settimana prima, del charter che trasportava la Chapecoense e precipitato in Colombia provocando 71 vittime sui 77 passeggeri. La Roma indossava un completo di un rosso estremamente autentico e bagnato d’oro soltanto per le incisioni dei numeri, nomi e dei loghi, ricalibrati per l’occasione.

Quel derby, dopo un primo tempo più a favore della Lazio e una ripresa con maggiori chances per la Roma, si rompe al 65’, quando Strootman porta via pallone ed effetti personali a Wallace per poi superare Marchetti. Una decina di minuti dopo sarà Nainggolan a rovesciare di nuovo l’Olimpico con una conclusione da fuori. Lazio-Roma 0-2, resterà l’ultimo derby vinto in trasferta dalla Roma. Almeno finora. Da quasi 9 anni infatti, con 10 incontri nel frattempo tra Serie A e Coppa Italia, la Roma non vince una stracittadina che la vede nominalmente come squadra ospite.

Il fattore campo, a scrollare la lista dei risultati, ha avuto comunque un impatto nei derby dell’ultimo periodo: dal 2017 ad oggi, infatti, se la Roma non ha più vinto in trasferta, la Lazio ci è riuscita soltanto in 2 occasioni su 9. Dei presenti di quel giorno, ben poco sarà presente ancora nelle liste di domenica: Cataldi nella Lazio, espulso dalla panchina, ed El Shaarawy nella Roma, entrambi rimasti ai margini in quel pomeriggio invernale del 2016.

LA LISTA DEI DERBY DAL 2016 IN POI:

2016/17

Lazio-Roma 0-2

Lazio-Roma 2-0 (Coppa Italia)

Roma-Lazio 3-2 (Coppa Italia)

Roma-Lazio 1-3

2017/18

Roma-Lazio 2-1

Lazio-Roma 0-0

2018/19

Roma-Lazio 3-1

Lazio-Roma 3-0

2019/20

Lazio-Roma 1-1

Roma-Lazio 1-1

2020/21

Lazio-Roma 3-0

Roma-Lazio 2-0

2021/22

Lazio-Roma 3-2

Roma-Lazio 3-0

2022/23

Roma-Lazio 0-1

Lazio-Roma 1-0

2023/24

Lazio-Roma 0-0

Lazio-Roma 1-0 (Coppa Italia)

Roma-Lazio 1-0

2024/25

Roma-Lazio 2-0

Lazio-Roma 1-1

La Roma ritrova Sozza, dal secondo derby consecutivo alla furia di Ranieri a Bergamo: “Non ero degno di ricevere le sue spiegazioni…”

Sarà Simone Sozza l’arbitro di Lazio-Roma, l’attesissimo Derby della Capitale valido per la quarta giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 12:30 allo Stadio Olimpico. Per il fischietto della sezione di Seregno si tratta della seconda stracittadina consecutiva, dato che fu proprio lui a dirigere il match di ritorno della passata stagione (13 aprile 2025 – 32esimo turno di campionato) terminato 1-1 con le reti di Alessio Romagnoli e Matias Soulé.

I giallorossi sono la squadra più arbitrata in carriera dal classe ’87 e il bilancio recita 7 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte in 14 precedenti. L’ultimo incrocio tra la Roma e Sozza però non è particolarmente positivo e scatenò la furia di Claudio Ranieri nel post partita di Atalanta-Roma in seguito all’intervento del VAR per un contatto in area di rigore tra Mario Pasalic e Manu Koné. L’ex allenatore dei capitolini sollevò numerosi dubbi sull’insolita applicazione del regolamento: “Ci hanno sempre detto che il VAR interviene solo se c’è un evidente errore, questa cosa mi manda ai pazzi. Si vede che Pasalic sbaglia l’intervento e tocca il ginocchio del mio giocatore. Spiegateci come dobbiamo comportarci! L’arbitro aveva fischiato il rigore e doveva rimanere tale. Queste sono le regole, poi se cambiano di gara in gara lo accettiamo, ma non c’è linearità. Sul rigore possiamo discutere, ma spiegateci per giustizia sportiva perché il VAR è intervenuto. Sozza? Non mi ha dato spiegazioni, non ero degno di riceverle…”.

Negativo, invece, il bilancio della Lazio con Sozza: 2 vittorie (tutte in trasferta), 2 pareggi e 3 sconfitte.

LR24

Sponsor e ricavi, i Friedkin scelgono Michael Gandler: dalla MLS alle esperienze con Inter e Como, ecco il nuovo CRO della Roma

LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – La Roma continua a rafforzarsi all’interno dell’organigramma societario e i Friedkin hanno deciso di inserire una nuova figura al posto di Michael Wandell, Chief Commercial and Brand Officer sospeso nel luglio del 2024 in seguito alle polemiche per la felpa junior dell’Adidas con la banda celeste al centro. Il club giallorosso ha nominato un nuovo responsabile del reparto commerciale e si tratta di Michael Gandler: il dirigente statunitense ricoprirà la carica di Chief Revenues Officer e avrà il compito di riorganizzare l’area commerciale, aumentare i ricavi e trovare sponsor. La ricerca di una nuova partnership rappresenta al momento la priorità della società capitolina, dato che si trova ancora senza main sponsor in seguito alla scadenza dell’accordo biennale con Riyadh Season.

La carriera di Gandler

Michael Gandler è un dirigente statunitense con grande esperienza internazionale nel mondo dello sport italiano e non solo. La sua formazione parte con una laurea triennale in economia nel Connecticut College e successivamente si iscrive al master “International MA in Management, Law and Humanities of Sport” organizzato dalla FIFA.

La prima esperienza lavorativa è datata 1999 e inizia come direttore del reparto “Sales and Marketing” nella società Traffic Sports USA, che si occupa della gestione di eventi calcistici in Nord America, America Centrale e Caraibi tra cui la CONCACAF e le qualificazioni al Mondiale. Dal 2004 al 2011 è il vicepresidente del settore “Business Development” della MLS e successivamente ricopre la stessa carica nell’International Management Group (specializzato in consulenza legale e marketing sportivo) per due anni. Nel 2013 fonda la MLR, un’agenzia di sponsorizzazione e consulenza che supporta le società nella strategia aziendale (sponsorizzazione, media, marketing e progettazione organizzativa).

Nel 2015 si presenta al calcio italiano ed entra a far parte dell’Inter, dove veste i panni di Chief Revenues Officer e collabora anche con Nike. La sua avventura nel club nerazzurro dura tre anni e nel gennaio del 2019 arriva la chiamata del Como come CEO. Qui diventa uno degli artefici della rinascita della società lariana sotto la guida dei fratelli Robert Budi e Michael Bamban Hartono: “Indimenticabile, mi porto dietro questa esperienza come un ricordo davvero entusiasmante – le parole di Gandler in un’intervista a La Provincia di Como –. Il progetto era intrigante, la location splendida e i risultati piano piano hanno cominciato a venire fuori. Il traguardo più bello? La crescita della fiducia della gente”. Tra le varie mansioni il dirigente statunitense si occupa anche del restyling dello stemma del Como, un tema molto caldo anche in casa Roma: “Abbiamo voluto ascoltare i tifosi e allo stesso tempo celebrare il nostro anno di nascita, ma anche fare un omaggio al lago di Como e ricordare la nostra bandiera crociata. Il tutto ovviamente rinnovando lo stile”. Resta a Como due anni e in seguito all’ottimo lavoro svolto il club decide di premiarlo il 29 settembre 2024 prima del calcio d’inizio del match contro l’Hellas Verona. L’ultimo incarico di Gandler è nella Legends International (azienda nota a livello mondiale per l’organizzazione di grandi eventi sportivi e di intrattenimento) come CRO fino al 2024.

Ora per Michael è iniziata una nuova esperienza nel calcio italiano e avrà il compito di incrementare i ricavi della Roma, accrescere il valore del brand del club a livello internazionale e soprattutto risolvere la grana legata al tanto atteso main sponsor. 

Torna Ayroldi dopo 2 anni: Roma sempre vittoriosa all’Olimpico. Due successi consecutivi per il Torino, ma in trasferta solo sconfitte

Sarà Giovanni Ayroldi l’arbitro della partita tra Roma e Torino, valida per la terza giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 12:30 allo Stadio Olimpico. Il fischietto della sezione di Molfetta torna a dirigere i giallorossi dopo quasi due anni: l’ultimo incontro, infatti, risale alla vittoria dei capitolini per 1-0 contro il Monza datata 22 ottobre 2023. In totale sono cinque i precedenti con la Roma: 3 vittorie (tutte in casa: Roma 5-2 Benevento, Roma 2-0 Empoli e Roma 1-0 Monza), 1 pareggio (Sassuolo 1-1 Roma) e 1 sconfitta (Fiorentina 2-1 Roma).

Cinque anche gli incroci tra Ayroldi e il Torino, con il bilancio che recita 3 vittorie (una in Coppa Italia ai rigori contro la Cremonese) e 2 sconfitte (entrambe in trasferta per 1-0 contro Inter e Milan). Il trend è cambiato in positivo nelle ultime due partite, dato che i piemontesi sono reduci da due successi consecutivi (2-0 contro il Lecce e 1-0 contro il Como).

LR24 

Mancini rompe l’astinenza: dopo quasi un anno un romanista torna titolare in Nazionale. L’ultimo era stato Pellegrini a ottobre 2024

LAROMA24.IT – Il cambio di CT ha riaperto le porte della Nazionale a Gianluca Mancini, ieri titolare nella sfida vinta per 5-4 su Israele. Il difensore romanista è rimasto in campo per tutta la gara, chiudendo anche con una vistosa fasciatura alla testa dopo un taglio rimediato in un contrasto. La sua presenza ha rotto un’astinenza particolare: dopo quasi un anno un giocatore della Roma è tornato titolare nella Nazionale italiana.

Non accadeva infatti dal 10 ottobre del 2024, quando Pellegrini fu schierato con la maglia numero 10 all’Olimpico contro il Belgio, al fianco o a supporto di Retegui. Finì presto, con l’espulsione al 40′ del numero 7 romanista che da lì in poi finirà fuori dalle preferenze di Spalletti. Tra i convocati dello scorso inverno era rimasto Pisilli, riempiendo la casella che era stata di Cristante agli Europei, senza però mai partire dal 1′.

Sono serviti 333 giorni per rivedere un giocatore romanista vedere la maglia della Nazionale da inizio partita. 11 mesi praticamente, con in mezzo 8 partite tra Nations League e qualificazione ai prossimi Mondiali.