LIVE – Assemblea EFC: il saluto tra Friedkin e Gualtieri. Il sindaco: “Lo Stadio della Roma è all’ultima tappa e sarà tra i più belli al mondo”. Al-Khelaifi: “Dan è una delle persone migliori incontrate nel calcio” (FOTO)

Oggi è l’ultimo dei tre giorni previsti per l’assemblea dell’EFC. Tra i tanti ospiti, oggi anche il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il primo cittadino, secondo il programma dell’evento, parlerà per primo e terrà un intervento in cui molto probabilmente proporrà uno tra lo stadio Olimpico e il nuovo impianto a Pietralata, come possibili stadi per Euro 2032. Prima dell’incontro, però, Gualtieri ha avuto modo di scambiare un saluto ed una chiacchierata di circa 5 minuti con Dan Friedkin, presidente della Roma e uno dei membri dell’EFC insieme al presidente del PSG Nasser Al-Khelaifi.

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LIVE

12:00 – Dan Friedkin lascia in questo momento l’assemblea dell’EFC

11:45 – Al termine dell’evento, Al-Khelaifi ha tenuto una conferenza stampa finale. Le sue parole: “Roma è una città fantastica con due club storici, c’è una cultura per lo sport che coinvolge le persone. Ogni volta che vengo qui, ricevo un messaggio del genere. È un privilegio essere qui. Il rapporto con Dan? È diverso da tutti gli altri e penso che questa cosa lo contraddistingua. È un gentiluomo, un uomo di classe e apprezzo la sua visione del calcio e il suo tentativo di investire. A volte non è facile e lo sappiamo nel mondo del calcio ma lui è una persona di classe, una delle migliori che abbia mai incontrato. Vogliamo fare il massimo per questo sport e per farlo crescere. Naturalmente non è facile per un club come la Roma – lo sapete meglio di me – ma sono sicuro che farà un lavoro fantastico e con quello che sta facendo avrà un grande futuro”

10:43 – Dopo Al-Khelaifi, è il turno del presidente della Fifa Gianni Infantino.

10:28 – Queste invece le parole di Al-Khelaifi su Dan Friedkin durante il suo intervento“Devo fare un particolare ringraziamento a Dan. Questa assemblea generale è stata la migliore a cui ho presenziato. Senza di te non sarebbe stato possibile tutto ciò. Sei una delle persone migliori ed eleganti che abbia incontrato in questi anni nel calcio”

10:20 – Gualtieri, nel suo intervento, ha parlato anche dello stadio della Roma: “La EFC mette i tifosi al centro della scena, è una questione che a Roma conosciamo bene. Vogliamo migliorare gli stadi e gli impianti. Insieme con i due principali club della città stiamo lavorando per questo. Vorrei sottolineare l’impegno dell’Italia nell’EFC ci sono 38 dub tra maschili e femminile. Questa assemblea rappresenta un momento importante e celebra il calcio in ogni sua forma. Roma deve condividere questa transizione, in questa citta lo sport rappresenta comunità e voglia di stare insieme. È cosi da migliaia di armi: dalle feste romane fino alle manifestazioni sportive come le Olimpiadi e i Mondiali. Questo continuerà nel futuro. Siamo all’ultima tappa del nuovo stadio della Roma,sarà uno dei più belli del mondo portando con se un’intera riqualificazione urbanistica creando delle zone verdi per i cittadini e impianti sportivi. Roma è una citta che parla al mondo, mi auguro che questo incontro possa creare un nuovo inizio per il calcio europeo”.

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Jankto su Ranieri: “Abbiamo un rapporto speciale, mi ha fatto crescere. E aveva ragione, dopo il coming out avevo una forza nuova”

A 29 anni, dopo aver detto addio lo scorso agosto al calcio giocato, Jakub Jankto ha raccontato la sua nuova vita e le scelte che lo hanno portato a ritirarsi in una lunga intervista al Corriere della Sera. L’ex centrocampista, primo calciatore di livello internazionale a fare coming out durante la carriera, ha ripercorso le tappe fondamentali del suo percorso, riservando parole di grande stima e affetto per Claudio Ranieri.

L’ex tecnico della Roma, che lo ha allenato sia alla Sampdoria che a Cagliari, è stato una figura chiave per lui. “Abbiamo un rapporto speciale, ma mi massacrava sul campo”, ha scherzato Jankto, per poi aggiungere: “Mi ha fatto giocare, crescere, con lui ho indossato la fascia di capitano della Samp: un grande onore”.

Jankto ha poi ricordato il grande supporto ricevuto dal tecnico dopo il suo coming out. Alla domanda su una frase di Ranieri (“Non avrò bisogno di proteggere Kuba dagli idioti che ci sono in giro, perché lui è forte dentro”), ha risposto: “Quando il tuo allenatore dice una cosa così ti dà un bell’aiuto. Aveva ragione: dal coming out erano passati due anni e dentro di me avevo una forza nuova”.

(corriere.it)

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Totti: “Audio sui rigori è IA. Soulé? Spero scelga l’Italia. Gasp? Non si è ancora visto del tutto il suo gioco”

Francesco Totti torna a parlare, a margine della presentazione del nuovo programma di Amazon Prime Video “Roast in Peace”. Il tema più caldo era sicuramente l’audio, diventato virale dopo i tre rigori sbagliati contro il Lille, in cui l’ex capitano si sfogava scherzosamente. Oggi, però, è arrivata la smentita: “Il mio audio uscito sul web? Maddai… ti dico solo una cosa: intelligenza artificiale, proprio!”, ha dichiarato Totti, accompagnando la frase con un sorriso che, secondo i presenti, ha lasciato qualche dubbio.

L’ex numero 10 ha poi commentato l’ottimo inizio di stagione della squadra: “La squadra è partita con il piede giusto, nessuno si aspettava questa partenza, speriamo che possa continuare su questa strada”. Un giudizio positivo, ma con una postilla sul gioco espresso finora: “Gasperini? Diciamo la verità, ancora non abbiamo visto del tutto il suo gioco, però penso che sia di buon auspicio”.

Infine, un appello a Matías Soulé, ormai al centro del dibattito sulla scelta tra la nazionale argentina e quella italiana: “Sta facendo la differenza, è un giovane e sta bene fisicamente. Spero che possa far presto parte della Nazionale italiana”.

(gazzetta.it)

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Serie A, la top 30 dei giocatori più preziosi: Koné nono, Soulé si piazza ventunesimo

Il sito Transfermarkt ha stilato la top 30 dei giocatori più preziosi della Serie A. In classifica appaiono anche tre romanisti: Evan Ndicka, Matias Soulé e Manu Koné. L’ivoriano, con un valore stimato di 30 milioni di euro, si piazza al trentunesimo posto, l’argentino, invece, ventunesimo con un valore medio di 35 milioni. Infine, il francese è il più costoso della rosa della Roma e con un valore stimato di 50 milioni di euro, è al nono in posto. A comandare la classifica c’è Lautaro Martinez dell’Inter con un valore di 85 milioni di euro. Ecco l’elenco completo.

  1. Lautaro Martinez (Inter), 85 MLN
  2. Alessandro Bastoni (Inter) 80 MLN
  3. Kenan Yildiz (Juventus) 75 MLN
  4. Marcus Thuram (Inter) 75 MLN
  5. Rafael Leao (Milan) 70 MLN
  6. Nicolò Barella (Inter) 65 MLN
  7. Christian Pulisic (Milan) 60 MLN
  8. Nico Paz (Como) 55 MLN
  9. MANU KONÉ (ROMA) 50 MLN
  10. Moise Kean (Fiorentina) 50 MLN
  11. Bremer (Juventus) 50 MLN
  12. Federico Dimarco (Inter) 50 MLN
  13. Alessandro Buongiorno (Napoli) 50 MLN
  14. Scott McTominay (Napoli) 50 MLN
  15. Rasmus Hojlund (Napoli) 45 MLN
  16. Lois Openda (Juventus) 45 MLN
  17. Ederson (Atalanta) 45 MLN
  18. Jonathan David (Juventus) 45 MLN
  19. Khepren Thuram (Juventus) 40 MLN
  20. Ademola Lookman (Atalanta) 40 MLN
  21. MATIAS SOULÉ (ROMA) 35 MLN
  22. Davide Frattesi (Inter) 35 MLN
  23. Giorgio Scalvini (Atalanta) 35 MLN
  24. Denzel Dumfries (Inter) 35 MLN
  25. Andrea Cambiaso (Juventus) 35 MLN
  26. Charles De Ketelaere (Atalanta) 35 MLN
  27. Santiago Castro (Bologna) 35 MLN
  28. Yann Bisseck (Inter) 35 MLN
  29. Christopher Nkunku (Milan) 35 MLN
  30. Dusan Vlahovic (Juventus) 35 MLN
  31. EVAN NDICKA (ROMA) 30 MLN
  32. Ardon Jashari (Milan) 30 MLN
  33. Isak Hien (Atalanta) 30 MLN
  34. Assane Diao (Como) 30 MLN
  35. Jesus Rodriguez (Como) 30 MLN
  36. Manuel Locatelli (Juventus) 30 MLN
  37. Mario Gila (Lazio) 30 MLN
  38. Nicolò Rovella (Lazio) 30 MLN
  39. Youssouf Fofana (Milan) 30 MLN
  40. Matteo Guendouzi (Lazio) 30 MLN
  41. Francisco Conceicao (Juventus) 30 MLN
  42. Teun Koopmeiners (Juventus) 30 MLN
  43. Lorenzo Lucca (Napoli) 30 MLN
  44. Francesco Pio Esposito (Inter) 30 MLN

(transfermarkt.it)

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Mkhitaryan, i retroscena dall’autobiografia: “L’Inter mi voleva già da un anno. Mou ci ossessionò per Tirana. Ho detto no alla Lazio per rispetto dei tifosi”

Lunedì 13 ottobre, Henrikh Mkhitaryan presenterà il suo nuovo libro “La mia vita sempre al centro”, scritto in collaborazione con il giornalista Alessandro Alciato. Il portale dedicato all’Inter ha svelato alcune anticipazioni sullo scritto dell’armeno, in particolare l’aneddoto legato al suo addio alla Roma nel 2022. Ecco le sue parole.

“Ausilio si è fatto sentire poco dopo il pareggio contro lo Spezia. Ero già a Montecarlo in vacanza”.
“Miki, vorremmo venissi da noi, a Milano”.
Io risposi: “Grazie per questo atto di stima. Io entro il 31 maggio, quindi nei prossimi giorni, dovrò decidere se continuare a Roma oppure no”.
Ausilio però fu chiaro: “Dovresti aspettare, prima di poterti prendere devo vendere due giocatori”.
I nomi erano quelli di Romelu Lukaku e Achraf Hakimi. A quel punto Mkhitaryan mostrò perplessità: “Direttore, e se vi dico sì e poi voi non li vendete? Resto senza squadra…”.
La risposta del ds fu rassicurante: “Li venderemo sicuramente, ti chiediamo di avere pazienza”.
Alla fine, però, il centrocampista decise di rimandare: “Preferirei di no, non voglio correre il rischio di rimanere senza la Roma e senza di voi. Facciamo così: resto alla Roma un altro anno e poi ne riparliamo”.

(linterista.it)

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Dall’autobiografia di Mkhitaryan emergono altri retroscena inediti che faranno sicuramente piacere ai tifosi giallorossi. Il primo riguarda la preparazione della finale di Conference League vinta a Tirana: “Andiamo a vincere in Europa, ce lo dicevamo spesso nello spogliatoio di Trigoria. Mourinho ha fatto tappezzare, prima della finale, l’intero centro sportivo con fotografie del Trofeo, accompagnate dalla scritta in maiuscolo DOBBIAMO VINCERE. Si trovavano dappertutto. Nello spogliatoio, nei corridoi, nelle camere, in cucina, in bagno. (…) Addirittura mentre pisciavamo, pensavamo alla vittoria”. Un racconto che culmina nell’abbraccio dopo il fischio finale: “Un secondo dopo il triplice fischio io e Mourinho ci siamo abbracciati, sciogliendoci in un abbraccio vero e sincero. ‘Abbiamo vinto un altro trofeo insieme’. ‘We did it Miki, lo abbiamo fatto'”.

Ma la rivelazione più forte è forse quella legata a un suo clamoroso “no” alla Lazio prima del trasferimento all’Inter. L’offerta arrivò tramite il figlio del presidente Lotito, che viveva nel suo stesso palazzo. La proposta era ricca: tre anni di contratto più opzione. La risposta di Mkhitaryan fu netta e motivata dal profondo rispetto per i tifosi giallorossi: “Non posso. Mentre lui mi raccontava della Lazio io pensavo alla Roma. Soprattutto alla gente. Alle bandiere. Alla Curva Sud. Ai cori. All’inno. Ai bambini in tribuna. Non avrei mai potuto tradire i tifosi in quel modo, a tutti loro volevo un gran bene. Meritavano il mio totale rispetto”.

(corrieredellosport.it)

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SONDAGGIO: il 55% dei tifosi si aspetta di più da Bailey. Solo il 19% punta su Dybala

Al rientro dalla sosta, la Roma si troverà ad affrontare un filotto non semplice di partite e più che mai servirà l’apporto di chi in questi primi mesi non è riuscito a mettersi in mostra. Il risultato di un sondaggio condotto da LAROMA24.IT ha rivelato che il 55% dei tifosi giallorossi si aspetta molto dal rientro di Leon Bailey, rinforzo offensivo che non ha mai avuto modo di scendere in campo a causa di un infortunio. Il 26%, invece, è impaziente di ricevere risposte da Evan Ferguson, infine, il 19% punta su Paulo Dybala.

 

Lega Serie A, De Siervo: “Campionato a 18 squadre? Convinti che sia giusto rimanere a 20”

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti prima dell’inizio dell’assemblea di Lega e tra i vari temi trattati si è soffermato sull’assemblea generale della EFC (a cui sta partecipando il presidente della Roma Dan Friedkin) e sull’eventuale passaggio del campionato a 18 squadre. Ecco le sue parole.

Cosa si aspetta, invece, dall’assemblea della EFC?
“Hanno fatto un lavoro straordinario negli ultimi anni passando dal rappresentare i diritti di 14 squadre alle attuali 800 e oltre. Ventinove sono i club italiani che ne fanno parte, a riprova di come il nostro movimento partecipi in maniera significativa a questa grande organizzazione, che oramai è un punto di riferimento per UEFA e FIFA quando si tratta di temi legati all’evoluzione del movimento calcistico. Le Leghe nazionali, in quest’ottica, devono lavorare per far sì che si rifletta bene sul rischio di compressione che i vari campionati possono subire all’interno di un panorama dove la Champions League e anche la FIFA Club World Cup stanno acquisendo sempre più spazio e importanza, con i broadcaster che non investono di più, ma diversificano gli investimenti: ovvero più soldi a queste competizioni e meno a quelle nazionali”.

Milan-Como in Australia può essere un’opportunità per aprire le porte del mondo al calcio italiano?
“NFL e NBA giocano da anni lontano dagli USA, con il concetto di essere un prodotto globale e che, dunque, può avere tifosi in tutto il mondo. La UEFA si è detta contraria, ma ha accettato l’eccezionalità di questo evento. Crediamo, però, che questo possa essere un modello che il mondo del calcio, seguendo regole ben precise, debba seguire per non perdere posizioni rispetto ad altri sport. Faccio un esempio: da anni il Tour de France, il Giro d’Italia e la Vuelta prendono il via da altri paesi, per competizioni che durano 21 giorni e che per tre di questi si spostano in un altro paese, proprio per esportare il proprio brand e farlo conoscere. Mi auguro che i tifosi capiscano che questo piccolo sacrificio può portare grandi benefici sul medio-lungo periodo”.

Rabiot ha detto che queste decisioni vengono prese sopra la testa dei calciatori, senza interpellarli…
“Ha ragione, ma si scorda che come tutti i giocatori è pagato milioni di euro per svolgere un’attività: ovvero quella di giocare a calcio. E come tale dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna, assecondando il volere del proprio datore di lavoro, in questo caso il Milan, che ha spinto perché si potesse giocare all’estero. La salute dei giocatori è un tema centrale, ma questo è un qualcosa non impossibile, anche perché è un fatto eccezionale”.

Una Serie A a 18 squadre è un’ipotesi tramontata?
“E’ un tema ricorrente, specie con il nuovo formato delle competizioni internazionali, comprese quelle delle Nazionali. Dal punto di vista industriale noi, LaLiga e Premier League siamo convinti che sia giusto rimanere con un format a 20 squadre. Nel momento in cui si decidesse di calare a 18, si perderebbero circa il 20% degli eventi sportivi, comprimendo il valore dell’intero sistema in pochi rappresentanti”.

Assemblea EFC: presenti anche gli ex dirigenti giallorossi Souloukou, Pinto e Baldissoni (FOTO)

Al Roma Cavalieri Waldorf Hotel sta andando in scena la 32esima edizione dell’assemblea generale dell’ECAche da ieri ha cambiato nome in EFC (European Football Clubs). All’evento è arrivato il presidente giallorosso Dan Friedkin, ma tra i partecipanti c’è anche tanta “Roma del passato”: Lina Souloukou (ex CEO della Roma e attualmente al Nottingham Forest), Tiago Pinto (ex general manager giallorosso e ora “President of Football Operations” del Bournemouth) e Mauro Baldissoni (ex amministratore delegato della Roma e attuale ad del Monza) sono presenti all’assemblea.

Ibrahimovic: “In passato sarei potuto andare alla Roma”

A Roma va in scena la 32edizione dell’assemblea generale dell’ECA (da ieri EFC) e tra i partecipanti, oltre al numero uno del club giallorosso Dan Friedkin, c’è anche Zlatan Ibrahimovic, il quale rappresenta il Milan in qualità di Senior Advisor di Red Bird. Il dirigente ha rilasciato alcune dichiarazioni e tra i vari temi trattati ha svelato anche un vecchio retroscena riguardante un possibile trasferimento nel club giallorosso, quando nel 2003 Fabio Capello lo voleva alla Roma ma l’anno successivo arrivò l’egiziano Mido nella Capitale. Ecco le sue parole: “C’è stato un momento nel quale potevo andare in una squadra italiana, ma non la citerò perché ho un amico che tifa l’altra di questa città e mi deve dare un passaggio a casa (ride, ndr). Ho giocato con le principali squadre in Europa, tra cui il PSG. Ho visto tutto il progetto di quel club e dico che sono l’architetto di quella squadra. Abbiamo visto quello che era prima e quello che è diventato oggi. La sfida sta di andare a giocare in un’altra squadra era per mettermi in discussione”.