Il Koné di Roma

LR24.IT – A volte 400 sa essere superiore a 40 milioni. I 400 commenti, cifra di fantasia ma neanche troppo, piovuti addosso in pochi minuti all’account del Friedkin Group su un’intervista di Pickford in cui raccontava come la nuova proprietà avesse portato maggior stabilità all’Everton. Decisamente più instabile, invece, l’umore dei romanisti che da 24 ore venivano punti da indiscrezioni e aggiornamenti che ogni minuto spostavano Manu Koné verso l’Inter. Costretti in qualche posto da ferragosto, a centinaia di romanisti non restava che organizzare un sit-in virtuale per far arrivare il proprio umore agli uffici della proprietà. Quel post sull’Everton arrivava al tempo giusto, una finestra aperta da cui far entrare il proprio pensiero sull’operazione da 40 milioni, all’incirca. Necessari, almeno nel racconto diffuso, al completamento della rosa e a portarsi avanti con i compiti a casa imposti dal Fair Play finanziario.

Dopo un’ora l’amministratore dei social del gruppo Friedkin aveva dovuto sigillare i commenti. Chiusi, tutt’altro che per festa. Chissà in quell’ora di tempo chi, o come, avrà spiegato ai vertici cosa stava succedendo. Nel frattempo il pomeriggio pare esaurirsi nel silenzio di nuovi aggiornamenti sulla faccenda. Finché alle 19.44 Gianluca Di Marzio, di colpo, preme invio sul seguente messaggio: “La Roma ha deciso di tenere Koné: non ci sono le condizioni per proseguire la trattativa con l’Inter”. Fabrizio Romano, 7 minuti più tardi, conferma lo scenario ma introduce i personaggi principali: “La famiglia Friedkin proprietaria della Roma vuole tenere Koné dopo gli approcci ufficiali dell’Inter di giovedì. Gasperini ha detto al club che considera Koné centrale nel suo progetto. Il tentativo dell’Inter è stato respinto”. I Friedkin parevano essersi affacciati alla finestra, annusato l’umore popolare, fatto vibrare il pollice fino a porgerlo verso. Manu Koné resta, il ferragosto o quel che ne avanza è salvo. 400 è più di 40 milioni. Tutti al mare. Ma c’è vento. Allora a cena. C’è motivo di cui festeggiare.

La serata scorre veloce, si può rientrare e addormentarsi tra i guanciali di Sancho e Baily, che magari giocheranno con Koné. Si stanno svuotando i muretti del lungomare quando uno, in fondo al gruppo, fissando per terra domanda a sé e a chi lo circonda: “Ma allora perché lo stavano vendendo?”. “Chi l’aveva deciso?”. Qualcuno abbozza una risposta, si formano rapidamente le fazioni.

Gasperini, neanche una settimana fa, aveva raccontato di una “riunione bellissima” con la proprietà. Ribatte quello, tentando di spostare la discussione più in alto: “Possibile che non fosse stata già vagliata, in quella bellissima riunione, la possibilità di cedere Koné, o chi per lui, con tutto ciò che avrebbe comportato?”. Il gruppo prova a seguire il filo, anche se dentro sghignazza ripensando alla delusione inferta ai tifosi dell’Inter. Che fosse la mossa giusta o meno, se questa era la strategia decisa, perché fermarsi? S’inneggia alla rivoluzione, di continuo, ma non si accettano i costi che questa può imporre. O, ancora peggio, serve l’urlo dei social che batte sui finestrini per far riprendere la veglia al conducente prima di schiantarsi? Il popular mood advisor.

“Non portate Gasperini a Trigoria”, c’era scritto, in maniera ancora più netta in realtà, su uno striscione fuori dallo stadio a maggio. Un paio di settimane dopo sarebbe diventato l’allenatore della Roma. Se quella era la strategia decisa, valutata come la migliore per la Roma, non poteva essere il malcontento di uno, cento, quattrocento o quattromila tifosi ad annullarla. Sarebbero stati felici più in là, magari, a godere di una Roma forte. Grazie a quella strategia decisa e difesa. Nessuno risponde, tutti scrollano la home del loro social di riferimento: sorridono dentro a veder postata di continuo quella foto di Koné che impugna la bandierina.

‘Namo a dormì, che è tardi.

FRANCULINO DJÙ: chi è? (VIDEO)

LAROMA24.IT – L’obiettivo della Roma è quello di rinforzare il reparto offensivo: Massara è alla ricerca di un giocatore in grado di portare qualità e gol alla squadra di Gasperini. L’ultimo nome in orbita giallorossa è quello di Franculino Djù, classe 2004 attualmente al Midtjylland.

LA CARRIERA – Franculino Djù nasce a Bissau (in Guinea-Bissau) il 28 giugno 2004. Ben presto si trasferisce in Portogallo, dove muove i primi passi tra l’Olivais e il Deportivo Moscavide. Qui viene notato dal Benfica, che lo preleva nel 2019 per farlo crescere nel proprio settore giovanile. E con le “Aquile” fa bene fin da subito: all’esordio con la formazione Under 17 segna 4 gol in appena sei presenze. L’anno successivo sono sei gol in sole due apparizioni. Ma l’exploit arriva nel 2022, quando vince la Uefa Youth League con la squadra di Lisbona, competizione nella quale colleziona due presenze e un assist. Nel 2023 viene ingaggiato a parametro zero dai danesi del Midtjylland. Alla prima stagione in Danimarca fa subito bene, mettendo a referto 11 gol in 27 presenze in campionato e facendo il suo esordio nei preliminari di Conference League, dove segna 5 gol in 3 partite. Si conferma su buoni livelli la stagione seguente: in campionato sono 11 gol e tre assist in 28 presenze, e arriva anche l’esordio in Europa League, dove segna nella fase a gironi contro il Maccabi Tel Aviv. In questa annata arriva l’esordio nei preliminari di Champions League, e anche qui Franculino si fa notare: 3 gol e 3 assist in 6 presenze. La stagione attuale è partita subito con il botto: già 5 gol in due partite di campionato, a cui si aggiunge una rete messa a segno nei preliminari di Europa League contro il Fredrikstad.

LA NAZIONALE E LA NUMERO 3 – Nonostante il passaporto portoghese, Franculino ha scelto di giocare per la nazionale della Guinea-Bissau. A suon di gol si conquista la convocazione per la Coppa d’Africa del 2023. La competizione andrà male per la sua nazionale, ma Franculino verrà ricordato per l’eccentrico numero di maglia: un attaccante che in nazionale ha scelto di giocare con la numero 3.

LE CARATTERISTICHE – Franculino Djù può ricoprire il ruolo di ala sinistra ma all’occorrenza anche di punta centrale, vista la sua prolificità sotto porta. Giocatore dalla stazza importante, 186 centimetri di altezza. Nonostante la statura dimostra una grande rapidità nel breve e un’ottima tecnica individuale. Mancino naturale, Franculino è un attaccante capace di segnare in tutti i modi: sia partendo da lontano sia dall’interno dell’area di rigore. La sua valutazione attuale si aggira intorno ai 13 milioni.

Lui, lei, l’altra: Friedkin tra Roma e Everton. Confronto tra strategie, fatturati, ingaggi e calciomercato

LAROMA24.IT – Il derby dei Friedkin andrà in scena per la prima volta in forma ufficiale oggi pomeriggio. Un anno fa, infatti, il gruppo proprietario della Roma non aveva ancora apposto la propria bandierina in Premier League. Lo farà, definitivamente, soltanto a dicembre, a oltre 4 mesi da quella sfida del 10 agosto 2024. Risultato 1-1, con reti di Pellegrini e Calvert-Lewin: nessuno dei due ci sarà oggi, il romanista per infortunio, l’inglese svincolato e tuttora in cerca di una nuova sede di lavoro. Un anno dopo, anche le panchine portano nomi diversi: Sean Dyche, come Daniele De Rossi, è stato esonerato a stagione in corso. Entrambi i casi sono stati risolti con soluzioni simili, almeno nel sentimento popolare: Claudio Ranieri, chiamato d’urgenza dopo il rigetto del trapianto con Juric, all’Everton fa rima con David Moyes, tornato a gennaio scorso e pronto ad iniziare una nuova stagione dopo gli 11 anni già trascorsi tra il 2002 e il 2013 alla guida dei toffees.

Questione di cuore, sì, ma non solo: 15 milioni di euro l’ingaggio che i Friedkin gli hanno accordato fino al 2027, una cifra che lo rende il terzo allenatore più pagato della Premier League, dietro soltanto a Guardiola e Arteta. 5 milioni di euro, secondo le indiscrezioni di mercato, è quanto invece percepirà Gasperini alla Roma, al pari di Allegri al Milan e dietro Conte al Napoli. Rispetto al collega scozzese, però, ha una scadenza più lunga: 2028. Nuovo anche l’assetto dirigenziale: Massara qui ha rimpiazzato Ghisolfi, oltre al cambio di ruolo di Ranieri, mentre all’Everton sono state annunciate 4 nuove figure a giugno. Il ritorno di James Smith come responsabile scouting dopo l’esperienza al Manchester City, il direttore tecnico Nick Cox, Chris Howarth, da cui il Friedkin Group ha acquisito la sua agenzia di dati (Insight Sport) e Nick Hammond come “head of player trading”, in pratica l’uomo delle trattative.

Si giocherà all’‘Hill Dickinson Stadium’, la nuova casa dell’Everton che sostituirà Goodison Park, pronto ad ospitare la squadra femminile. Il nuovo stadio, intitolato ad uno studio legale che intreccia la propria storia con la fondazione del club, servirà a dare una rappresentazione plastica delle differenze d’ambiente in cui sono immerse Roma ed Everton. Un miliardo di euro, all’incirca, è quanto è costato il nuovo impianto di Liverpool, la stessa cifra che nella capitale si dichiara per l’investimento di Pietralata. Genererà, nelle previsioni, ricavi extra per 70 milioni di euro l’anno sul bilancio dell’Everton che dall’ultima stima Deloitte (gennaio 2025) produce un fatturato di 217,6 milioni di euro, al 27° posto della classifica dei club di calcio. Sotto ai 249 milioni della Roma, 23a nella stessa graduatoria.

Tutt’altro peso, invece, la gittata dei diritti tv: nell’ultimo campionato l’Everton ha ricevuto 158,6 milioni di euro, la 14a per incassi televisivi della Premier. In Serie A, la quinta, com’è stata la Roma, ne riceve appena 61,2. La maglia Adidas della Roma si presenterà pura, in attesa di un nuovo sponsor, su quella firmata Castore dell’Everton, invece, resiste il sito di scommesse stake.com, nonostante le polemiche e il divieto della Premier posticipato al 2026 per le sponsorizzazioni da società di betting. L’accordo, datato 2022, garantisce agli inglesi 11,7 milioni di euro l’anno.

Nonostante questo, almeno fino alla scorsa stagione, il monte ingaggi della Roma doppiava, o quasi, quello dell’Everton: 106,8 milioni il costo annuale degli stipendi dei calciatori giallorossi, rispetto ai 56 degli inglesi. Il portiere Pickford ha il contratto più pesante (4,13 milioni l’anno netti), a cui si è avvicinato recentemente Branthwaite con un rinnovo di contratto che sfiora i 4 milioni annui. A Trigoria, invece, la prima voce in ordine di grandezza nel file degli stipendi è quella di Paulo Dybala, con i suoi 7 milioni l’anno (dati Capology). Branthwaite è anche il calciatore di maggior valore, almeno a dar retta alle stime di Transfermarkt: 50 milioni di euro il prezzo del difensore classe 2002. Più del maggior pezzo pregiato della Roma, sempre a dar retta al sito di riferimento: 40 milioni il cartellino affisso su Manu Koné. Il valore totale della rosa, però, pende dalla parte romanista: 358 milioni contro i 312 dell’Everton.

Anche sul calciomercato, fin qui, i Friedkin non hanno lesinato impegno tanto da un lato quanto dall’altro: 53,5 milioni di euro il costo degli acquisti della Roma, a cui andranno aggiunti gli 8 milioni di euro per il riscatto obbligatorio di Ghilardi e altri 6 potrebbero andare a breve al Legia Varsavia per Ziolkowski facendo avvicinare la cifra ai 72 spesi per l’Everton fin qui, oltre ai 15 sborsati in anticipo per riscattare Carlos Alcaraz a fine maggio. Il maggior investimento dell’Everton è stato sull’attaccante: per 30 milioni di euro è arrivato Thierno Barry, 2002 francese, che nell’ultima stagione ha segnato 11 reti al Villarreal. In mezzo, invece, se Massara ha pescato dalla Francia per El Aynaoui, gli uomini dell’Everton hanno guardato in Premier sborsando oltre 28 milioni di euro, tra costo fisso e bonus, per Dewsbury Hall dal Chelsea. Un terzino per parte, entrambi giovani ma dai costi differenti: se Wesley fin qui è stato il più oneroso del mercato della Roma, con 9 milioni l’Everton ha prelevato il 2006 Aznou dal Bayern Monaco, nell’ultima stagione in prestito al Valladolid. Ghilardi la novità difensiva per la Roma, fin qui nulla di nuovo nel reparto arretrato dell’Everton. Un portiere ad ognuna: Vazquez a parametro zero qui, Travers dal Bournemouth per 4,6 milioni lì. Se a Roma si attende il nome di pregio per la casella di trequartista di sinistra, i rumors inglesi dicono che l’Everton potrebbe averlo trovato in Grealish.

L’agosto poco “amichevole” di Gasperini: dal 4-1 col Parma un anno fa a quelli contro Union Berlino e Getafe. E al Genoa i ko con Entella e Pro Vercelli

LAROMA24.IT – Aston Villa-Roma 4-0. “Prendere la lezione e fare meglio” dirà, in sintesi, Gasperini a bordo campo. Quella marcia, anzi due, di differenza tra gli inglesi e la neonata Roma ha dato un responso netto, che inquina gli umori più sensibili il giorno seguente. Ma se il calcio è di per sé volubile, figurarsi quando esposto ai raggi dell’estate, con le variabili del calciomercato, dei carichi di lavoro, di formazioni stravolte da dozzine di sostituzioni. L’Aston Villa stesso, che ieri pareva montare già le gomme da competizione ufficiale, fin qui aveva sbandato e non poco: una sola vittoria in 5 amichevoli, contro il St. Louis City, penultima nella Western Conference di MLS. Pareggi con Nashville, altra squadra americana, ed Eintracht Francoforte per 2-2, oltre a due sconfitte nei primi test con Walsall, League Two (quarta serie inglese), e Hansa Rostock, con un passato robusto ma un presente nella terza divisione tedesca.

In generale, poi, lo storico di Gasperini nelle amichevoli, e in particolare quelle giocate ad inizio agosto, può aiutare a ridurre l’ansia e i cattivi pensieri. 4 agosto 2024: Parma-Atalanta 4-1. Con Gasperini che, nel break del primo tempo, ha un atteggiamento tutt’altro che serafico come quello mostrato post partita ieri.

 

5 agosto 2023, altro 4-1 subìto, stavolta dall’Union Berlino. 9 mesi dopo, i tedeschi si salveranno all’ultima giornata di Bundesliga mentre l’Atalanta metterà le mani sull’Europa League, ridicolizzando il ricordo di quell’amichevole. Al termine della quale, Gasperini aveva mostrato le forbici (metaforicamente, sia chiaro) nell’intervista per indicare la necessità di tagliare alcuni elementi della rosa. (QUI L’INTERVISTA)

 

L’estate del 2022 vede l’Atalanta affrontare prima il Newcastle, il 29 luglio, e poi il Valencia il 6 agosto. Entrambe le amichevoli finiranno con sconfitte, seppur di misura: 1-0 contro gli inglese, 2-1 per gli spagnoli. Anche nel 2021 una squadra della Premier League battezzò Gasperini: 2-0 del West Ham il 7 agosto. Se nel 2020 il Covid cambiò le abitudini precampionato, nel 2019 arrivò un’altra botta a inaugurare il cammino stagionale dell’Atalanta: 4-1 per mano del Getafe il 10 agosto. Una sconfitta che Gasperini commentò come “calcio d’agosto”. Come quello di ieri sera d’altronde. Sommerso poi dai 78 punti che la sua squadra ruminò quell’anno, chiudendo terza e a -5 dalla vetta, oltre che a 3 minuti da una semifinale di Champions League sfilatagli dal Psg con una clamorosa rimonta nel recupero.

Anche arrotolando ancora all’indietro la memoria risalgono dagli archivi altre uscite poco gratificanti, in termini di risultati, di inizio agosto. Il 2 agosto del 2017, il capitolo secondo di Gasperini a Bergamo fu inaugurato da uno 0-0 col Novara che poi arriverà 19° in Serie B. Nel 2015, al Genoa, i rossoblu furono sconfitti dall’Entella, ancora Serie B, per 2-1. Nel 2014, sempre al Genoa, fu la Pro Vercelli, poi 15a quell’anno in B, a rovinargli la serata con un 2-0 il 13 agosto, a 17 giorni dall’inizio del campionato. E anche con l’Inter, in quei pochi mesi del 2011, il lavoro estivo fu segnato da una sconfitta inglese: 0-3 col Manchester City a Dublino, il 31 luglio. Calcio d’agosto, fatto di scritte, leggi sconfitte, sul bagnasciuga.

JAN ZIOLKOWSKI: chi è? (VIDEO)

LAROMA24.IT – Dopo l’arrivo di Ghilardi, la Roma è alla ricerca di un altro difensore. L’ultimo nome in orbita giallorossa è quello di Jan Ziółkowski, giovane centrale del Legia Varsavia per il quale i giallorossi hanno già avviato le trattative con il club polacco.

LA CARRIERA – Nato a Varsavia il 5 giugno del 2005Ziółkowski coltiva la passione per le arti marziali e si allena nella scuola di addestramento di proprietà del padre ispirandosi a Jan Błachowicz (campione dei pesi massimi-leggeri UFC) e Mamed Chalidov (leggenda della KSW). Nel 2014 inizia a giocare a calcio nel Wicher Kobyłka e nel 2018 passa al settore giovanile del Polonia Varsavia. Qui il suo allenatore lo convince a dedicarsi completamente a questo sport all’età di 15 anni: “Mi ricordi Bednarek – le parole del tecnico -. Non hai niente di meno di Cubarsí e un giorno giocherai nel Real Madrid”.

Nel 2022 viene notato dal più prestigioso Legia Varsavia, che lo fa crescere nella seconda squadra dove nel giro di due stagioni colleziona 41 presenze e due gol in tutte le competizioni: “Inizialmente faceva fatica e per questo motivo è stato spesso ‘retrocesso’ in seconda squadra – le dichiarazioni del suo allenatore -. Era indietro rispetto ai suoi compagni, ma gli abbiamo dato una bella iniezione motivazionale”.

L’esordio con i ‘grandi‘ arriva il 5 maggio 2024 nella sfida contro il Radomiak Radom. L’anno successivo gioca in pianta stabile con i grandi, collezionando 28 presenze in tutte le competizioni, di cui 18 da titolare, condite da due gol e due assist. A fine anno arriva anche il primo trofeo, la Coppa Nazionale vinta contro il Pogon Szczecin, match in cui Ziółkowski subentra nella ripresa.

La scorsa annata arriva anche l’esordio europeo in Conference League. In questa stagione, invece, ha già raccolto 4 presenze tra campionato, Supercoppa polacca e preliminari di Europa League. Nella competizione europea il giovane difensore ha disputato da titolare entrambe le sfide con il Banik Ostrava (andata 2-2 e vittoria per 2-1 al ritorno) e nel terzo turno di qualificazioni il Legia affronterà l’AEK Larnaca. Ziółkowski ha giocato con le nazionali giovanili polacche Under-18, Under-19 ed Under-20 (1 gol).

LE CARATTERISTCHE – Ziółkowski è un difensore centrale alto 194 cm e, in virtù della sua altezza, rappresenta una minaccia sulle palle inattive a favore e una garanzia in fase difensiva nei duelli aerei. Destro naturale, alla statura abbina una discreta velocità, un ottimo tempismo negli interventi oltre che una buona tecnica di base. Un altro suo pregio è senza alcun dubbio la lettura delle azioni: “Sa già dove cade la palla in area di rigore”, le parole dell’allenatore del Legia Varsavia Edward Iordanescu. Essendo molto giovane, deve ancora migliorare sotto alcuni aspetti e tra questi c’è sicuramente il rapporto con i cartellini: in 87 partite tra Under 19, seconda e prima squadra del Legia Varsavia ha ricevuto ben 33 ammonizioni.

La Roma punta molto su di lui e il calciatore ha già detto ‘sì’ al direttore sportivo Frederic Massara, ma ora resta da convincere la società polacca: i giallorossi hanno offerto 6 milioni di euro più 2 di bonus e l’agente del giocatore è nella Capitale per chiudere l’affare. Il classe 2005 arricchirebbe il pacchetto difensivo della Roma e sulla carta parte dietro Gianluca Mancini, Evan Ndicka, Daniele Ghilardi, Zeki Celik e Mario Hermoso. Ziółkowski prenderebbe quindi il posto di Marash Kumbulla (in uscita), ma in futuro potrebbe ritagliarsi uno spazio importante.

CLAUDIO ECHEVERRI: chi è? (VIDEO)

LAROMA24.IT (Christian Deiuri) – Tra gli ultimi nomi usciti per rinforzare la trequarti giallorossa c’è anche Claudio Echeverri, classe 2006 di proprietà del Manchester City. L’argentino potrebbe arrivare nella Capitale in prestito dai Citizens, anche se la Roma starebbe cercando di aggiungere un’opzione per il giocatore. Si tratta senza dubbio di uno dei maggiori talenti in rampa di lancio del calcio argentino, al quale la formazione di Guardiola vorrebbe dare minuti altrove per fargli fare esperienza.

Dopo essere sbarcato in Premier League a gennaio infatti, Echeverri ha trovato poco spazio, accomodandosi spesso e volentieri in panchina, data la grande abbondanza nel reparto offensivo del City. Per lui soltanto una presenza in campionato, una in FA Cup e una al Mondiale per Club, condita peraltro da una splendida rete su punizione nel 6-0 rifilato all’Al-Ain.

La carriera

Echeverri ha mosso i primi passi nel Deportivo Luján, prima di trasferirsi al River Plate all’età di 9 anni nel 2015. Nei Millionarios ha compiuto tutta la trafila delle giovanili, prima di esordire a 17 anni il 23 giugno 2023 in prima squadra, in Primera Division contro l’Instituto. Dopo aver mostrato alcuni lampi di talento, trova sempre più continuità nel 2024, in cui diventa titolare fisso del club di Buenos Aires e attira su di sé gli occhi delle big europee. A spuntarla è il Manchester City, che nel gennaio 2024 lo acquista per 18,5 milioni di euro, lasciandolo però ancora in prestito agli argentini per un altro anno. Conclude la stagione con 4 reti in 42 presenze in tutte le competizioni, e a gennaio 2025 sbarca in Inghilterra.

Nelle nazionali giovanili, el Diablito ha spesso e volentieri indossato la fascia di capitano e la maglia numero 10. Nel 2023 è salito alla ribalta grazie alla tripletta realizzata contro il Brasile nei quarti di finale del Mondiale U17; in quell’occasione l’Argentina si fermò in semifinale, sconfitta ai rigori, ma Echeverri ha comunque chiuso come capocannoniere della rassegna a quota 5 gol. Anche nel Campionato sudamericano U20 il talento argentino ha brillato, concludendo la rassegna come secondo marcatore con 6 reti, e guidando la Seleccion ad una roboante vittoria per 6-0 sul campo del Brasile, in cui ha contribuito con una doppietta.

Le caratteristiche tecniche

Claudio Echeverri è un trequartista naturale, che può adattarsi anche a giocare sulla fascia. Il piede forte è il destro, con cui fa praticamente tutto: dribbling, tiro e assist sono tra i punti di forza, con un vasto arsenale di finte per saltare gli avversari e imbucare per i compagni. Dal punto di vista fisico non è imponente, dato il metro e 71 di altezza, ma molto agile e rapido.

La sua visione di gioco, unita alla grande tecnica di base, lo rende un giocatore imprevedibile e difficile da decifrare per le difese avversarie. Le grandi doti balistiche lo portano ad essere anche molto bravo sui calci piazzati, come ha dimostrato nel Mondiale per Club, dove ha fulminato il portiere dell’Al-Ain con una grande punizione dal limite dell’area.

Data la giovane età deve fare esperienza per imporsi contro le difese europee – ed è anche per questo che il Manchester City lo cederebbe in prestito per farsi le ossa -, ma le qualità ci sono tutte. E chissà che non possa esplodere proprio in Serie A con la maglia della Roma.

Roma nella casa della Federcalcio inglese, ecco il St. George’s Park: i 14 campi, l’enorme palestra e la presenza del principe William (FOTO e VIDEO)

L’inizio della Serie A 2025/26 si avvicina e la Roma ha deciso di svolgere la seconda fase della preparazione in Inghilterra. I giallorossi lavoreranno per una settimana al St. George’s Park, la casa della Federcalcio inglese, dal 3 all’8 agosto. Nel frattempo è in programma anche un’amichevole contro l’Aston Villa il 6 agosto alle 19:30 locali (le 20.30 in Italia), al Pallet-Track Bescot Stadium di Walsall, a circa 35 chilometri da Burton. Sono da valutare le condizioni di Ndicka e Soulé: usciti malconci dal test contro il Lens. Il centrale ivoriano ha riportato una distrazione muscolare al flessore della coscia destra, mentre l’argentino ha accusato una lieve distorsione alla caviglia sinistra.

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Costruito nel 2012 per 105 milioni di sterline, il centro sportivo si estende per 330 acri di terreno e si trova nella contea dello Staffordshire, nella regione delle Midlands Occidentali. La posizione di questa struttura è strategica infatti è situata tra gli aeroporti di Manchester, Liverpool ed East Midlands, motivo per cui è facilmente raggiungibile. L’impianto accoglie tutte le 23 selezioni della nazionale inglese, ma al momento sono presenti degli ‘ospiti’, tra cui la Roma. In passato, invece, si sono allenati qui club del calibro di Manchester City, Ajax, Barcellona e Benfica e anche le nazionali inglesi di rugby, cricket, hockey, judo e nuoto. Quando invece i Tre Leoni devono prepararsi per una competizione internazionale, il centro viene completamente riservato a essi (come accaduto per EURO2024). Dotato di ben 14 campi (tra cui una replica fedele del terreno di Wembley), il St. George’s Park dispone anche di un’enorme palestra con attrezzature di ultima generazione aperta 24 ore su 24, una sala dedicata all’idroterapia e una camera per la crioterapia, una zona dedicata alla fisioterapia e alla preparazione individuale, un campo da calcio regolamentare indoor e un’arena per il futsal.

Nel video, il Sir Bobby Charlton Pitch 6, il campo su cui si allenerà la Roma:

Piccola curiosità: William, il principe del Galles, è ospite fisso di questa struttura. Inoltre vicino al St. George’s Park è presente il noto birrificio dell’azienda canadese Carling, che è ovviamente fornitore ufficiale del centro sportivo.

 

LR24

DEVIS VASQUEZ: chi è? (VIDEO)

LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – La Roma è pronta a mettere a segno un altro colpo in entrata: si tratta di Devis Vasquez, estremo difensore che prenderà il posto di Pierluigi Gollini (in uscita nonostante il mancato trasferimento alla Cremonese) e ricoprirà il ruolo di vice Mile Svilar. Il classe ’98 ha svolto le visite mediche in mattinata e, in attesa dell’ufficialità, arriva a parametro zero in seguito alla risoluzione consensuale del contratto con il Milan. Nonostante sia colombiano, Vasquez non occuperà lo slot da extracomunitario in lista in quanto era già tesserato in Italia.

La carriera

Nato il 12 maggio 1998 a Barranquilla (Colombia), Devis Estiven Vasquez Llach muove i primi passi in patria nei settori giovanili di Internacional Palmira Sub-20 (con cui nel 2017 disputa il Torneo di Viareggio e perde 3-0 contro il Torino), Boyacá PatriotasLa Equidad SegurosLlaneros.

Nel 2020 lascia la Colombia e sbarca in Paraguay per giocare con il Club Guaraní Under 23: l’esordio in prima squadra arriva il 21 febbraio 2021 in occasione di una sconfitta per 0-3 contro l’Olimpia Asunción. Nel 2022 si ritaglia un posto da semi-titolare e gioca con maggiore regolarità, mettendo a referto 27 presenze tra tutte le competizioni. L’ex portiere del Perugia Óscar Córdoba consiglia al Boca Juniors di ingaggiare Vasquez, ma gli Xeneizes hanno altre idee.

Le buone prestazioni attirano l’interesse di Frederic Massara (all’epoca direttore sportivo del Milan), il quale decide di sborsare 500mila dollari per portarlo in Italia nel gennaio del 2023. In rossonero però non trova spazio e, dopo aver giocato due partite in Primavera, in estate viene ceduto in prestito oneroso allo Sheffield Wednesday. L’avventura in Inghilterra parte con il botto: Vasquez si presenta alla grande parando due rigori nel primo turno di EFL Cup contro lo Stockport County e regala la vittoria alla sua nuova squadra. Il colombiano è titolare anche in Championship, ma a ottobre scivola indietro nelle gerarchie e perde il posto.

Il prestito nel Regno Unito viene interrotto dopo appena 6 mesi (17 gol subiti in 10 partite) e il portiere passa all’Ascoli. Il debutto in Serie B con i bianconeri arriva il 3 marzo in seguito all’espulsione di Emiliano Viviano, ma da quel giorno diventa il numero uno a suon di parate. Vasquez chiude la parantesi semestrale nelle Marche con soltanto 8 reti concesse in 10 gare e 5 porte inviolate, numeri che convincono l’Empoli a puntare su di lui in vista della stagione 2024/25.

La società toscana si assicura il classe ’98 con la formula del prestito con diritto di riscatto a 1 milione e Devis è subito il titolare. Con la maglia dell’Empoli gioca con grande continuità e scende in campo in 34 occasioni tra Serie A e Coppa Italia, incassando 47 reti e non subendo gol in 6 match. L’annata termina con la retrocessione nel campionato cadetto e il presidente Fabrizio Corsi decide di non esercitare l’opzione di riscatto, motivo per cui l’estremo difensore torna nuovamente al Milan.

Massimiliano Allegri, nuovo allenatore del ‘Diavolo‘, non lo ritiene parte integrante del progetto e l’entourage del ventisettenne giunge a un accordo con la società: risoluzione consensuale del contratto. Vasquez si libera così a parametro zero ed entra nel mirino di alcuni club, ma la Roma mette la freccia e lo convince a firmare. Decisiva, probabilmente, la presenza di Massara, il quale lo portò al Milan.

Le caratteristiche tecniche

Devis Vasquez è un portiere di piede destro ed è dotato di una struttura fisica davvero imponente (alto 195 centimetri e 93 kg di peso). Le sue caratteristiche migliori tra i pali sono senza alcun dubbio la reattività e i riflessi, ma si fa valere anche nella gestione del pallone con i piedi. “Si tratta di un ragazzo con prospettive più che brillanti. Un portiere perfetto per il campionato italiano – le parole di Augusto Ayala (preparatore dei portieri che allenò Vasquez ai tempi del Club Guaraní) in un’intervista rilasciata a Tuttosport nel gennaio del 2023 -. Il nostro stile di gioco prevede che il portiere sia un calciatore di movimento in più, che sappia utilizzare i piedi e che abbia capacità tecniche di controllo e passaggio. Su questo aspetto Devis è migliorato tanto con noi. Vedrete che sarà un giocatore importante per il calcio colombiano. Può assolutamente diventare uno dei migliori al mondo, è giovane e si farà valere. Non ci sono dubbi sulle sue qualità”. Successivamente si sofferma anche sulle caratteristiche tecniche di Vasquez, paragonandolo a Mattia Perin:È reattivo, rapido, elastico, determinato e molto forte tra i pali. Inoltre si difende bene anche con i piedi. Somiglia a Perin, mi sembra abbiano un fisico simile anche se forse Devis è un po’ più possente e alto”. 

Con l’inserimento di Vasquez in rosa la Roma aggiunge un ulteriore tassello e riempie la casella del vice Svilar. Ora starà al portiere colombiano dimostrare di essere cresciuto dopo l’esperienza all’Empoli e di farsi trovare pronto quando Gian Piero Gasperini lo chiamerà in causa.

Wesley quel che costi: è l’acquisto più pesante extraUE della storia della Roma. Superati Gerson, Lamela e Samuel

LAROMA24.IT – Gasperini ha finalmente l’esterno che sognava di scartare da un anno. Già nell’agosto del 2024, infatti, Wesley Vinícius França Lima stava per sbarcare a Bergamo prima che le bizze del Flamengo facessero saltare i ganci della pazienza dei Percassi che un paio di giorni dopo bonificarono la cifra sul conto del Torino per avere Bellanova.
Un anno dopo Gasperini, nella propria lista dei desideri, ha mantenuto un posto in cima per l’esterno brasiliano classe 2003 che, rispetto a 11 mesi fa, ha visto crescere il proprio valore fino a 25 milioni più bonus. Una cifra che la Roma non aveva mai pagato per acquistare un giocatore fuori dall’Europa.

Spingendo finalmente più in basso il ricordo di Gerson, fin qui sul trono degli acquisti più onerosi della storia romanista per calciatori extraUE. Quei 18,5 milioni per cui il Fluminense non pare aver mostrato tutt’oggi significative scuse a 9 anni dall’affare. E, di conseguenza, è scivolato al terzo posto chi invece ha lasciato una traccia nitida nella storia romanista: Walter Samuel, arrivato nel 2000 per 34 miliardi di lire, all’epoca convertibili in circa 17,5 milioni di euro. Col peso dell’inflazione, oggi, quella cifra varrebbe 27 milioni di euro, ancora superiore rispetto al costo di Wesley. Il difensore argentino era stato avvcinato, nel 2011, da Erik Lamela, con cui Sabatini sintetizzò le proprie intenzioni all’arrivo a Roma pagandolo 17 milioni di euro, comprensivi di bonus e oneri d’imposte che facevano lievitare il prezzo base di 12 milioni.

L’alternanza tra colpi e flop, per gli arrivi dal Sudamerica, è praticamente continua: il nome di Vina, l’ultimo acquisto extraUE della Roma, fa ancora sentire l’eco dei 13 milioni di euro più bonus con cui i giallorossi lo prelevarono dal Palmeiras nel 2021. Nel 2016, però, a 8 milioni arrivava nell’indifferenza più o meno generale Alisson. Ancora meno, 5,7 milioni più 1,5 pagati un anno prima per il prestito, bastarono per portar via Marquinhos dal Corinthians nel 2012. Lo stesso anno in cui, sempre dal Corinthians, arrivò Castan per 5 milioni. Nella lista, poi, manciate di giocatori pescati sognando l’affare. A volte sorridendo, come con Doni o Julio Sergio, altre volte digrignando i denti, come per Adriano, Goicoechea o Piris.

2021 Vina dal Palmeiras 13 milioni di euro più bonus più percentuale
2018 Fuzato dal Palmeiras per 500mila euro
2016 Gerson dal Fluminense per 18,5 milioni di euro
2016 Alisson dall’Internacional per 8 milioni di euro
2015 Paredes dal Boca Juniors per 6 milioni di euro
2015 Ponce dal Newell’s per 4,5 milioni di euro
2014 Kevin Mendez dal Penarol per 1,8 milioni
2014 gennaio Toloi in prestito dal San Paolo per 500mila euro
2012 Marquinhos dal Corinthians per 5,7 milioni dopo 1,5 milioni per il prestito
2012 Castan dal Corinthians per 5 milioni
2012 Marquinho dal Fluminense per 3,5 milioni
2012 Piris dal Maldonado 0,7 milioni per prestito
2012 Goicoechea dal Danubio 0,1 milioni per prestito
2011 Lamela dal River Plate per 17 milioni
2011 Nico Lopez dal Naciola per 0,8 milioni
2010 Guillermo Burdisso dal Rosario Central per 0,5 prestito
2010 Adriano dal Flamengo a titolo gratuito
2006 Alvarez dal Penarol per 0,4 milioni
2006 Julio Sergio dallo Juventude per 0,4 milioni
2005 Doni dallo Juventude per 18mila euro
2004 Felipe in prestito dallo Juventude B
2003 Mancini gratuito dall’Atletico Mineiro
2001 Cejas dal Newell’s a 0,83 milioni
2000 Samuel dal Boca Juniors per 20,8 milioni
2000 Guigou dal Nacional per 4 milioni

L’identikit: chi è Marc Bernal? Dalla fiducia di Flick e i complimenti di Guardiola fino al crociato, ecco il “nuovo Busquets” (VIDEO)

LAROMA24.IT – Marc Bernal Casas è nato a Berga, in Catalogna, il 26 maggio 2007. Giovane, sì, ma il suo nome è noto già da qualche anno. Il suo ruolo naturale è quello di mediano, perfettamente a proprio agio come vertice basso. Il suo stile di gioco, nonostante sia ancora molto giovane, ha ricordato a molti quello di Sergio Busquets, leggenda del Barcellona e fra i migliori interpreti del ruolo. Ha stregato molti, praticamente tutti, ma in particolare Hansi Flick. L’estate scorsa l’allenatore Blaugrana ha intravisto qualcosa di grande in Bernal, fisicamente già sulla via della maturazione (è alto 193 cm), e ha deciso di promuoverlo e dargli una chance, che lui ha colto.

Prima di questo, però, è passato per il Barcellona B, dove ha avuto come allenatore un giocatore che da quelle parti ha lasciato il segno, ovvero Rafa Marquez. In passato, di Bernal ha detto: “Il suo fisico e la sua altezza sono un vantaggio. Ha molte qualità che gli consentono di giocare come pivot e come interno su entrambi i lati, il che lo rende più versatile. È molto giovane e deve ancora affrontare diversi processi per poter puntare in alto“. Sotto la sua guida, il giovane centrocampista ha totalizzato 31 partite, 2 gol e 5 assist.

Ha parlato molto bene di Bernal anche Guardiola, che lo ha visto dal vivo in un test fra Barcellona e Manchester City: “Mi sono piaciuti molto i giovani giocatori. Marc Bernal mi è sembrato straordinario, per come controlla la palla e per come gioca“.

Piede sinistro, visione di gioco, personalità da vendere che gli permette di farsi sempre vedere senza palla, abile a gestire i ritmi di gioco nonostante la giovanissima età, anche sotto pressione. Flick gli dà spazio nella pre-season della stagione 2023/2024: è proprio in questo momento che Bernal si prende la scena. Gioca contro il Real Madrid in una partita estiva e la sua prestazione non passa inosservata, anzi, tutto il contrario.

Gioca da titolare le prime tre partite di campionato, rispettivamente contro Valencia, Athletic e Rayo Vallecano: 242′, due cartellini gialli, 148 passaggi completati, il 92,5% dei quali riusciti. Numeri altissimi considerando l’età e l’esperienza. In questo momento arriva il maledetto infortunio, rottura del legamento crociato, che lo ha tenuto fermo fino a questa estate, quando lui ha deciso di tagliarsi le ferie per tornare prima a disposizione e giocarsi le proprie carte nel Barcellona. Una curiosità: dopo l’infortunio, il Barcellona ha deciso di rinnovare il suo contratto aggiungendo una clausola di rescissione fissata alla cifra incredibile di 500 milioni di euro, perché il club è convinto che fosse “un investimento favoloso.

Bernal ha rivelato le parole di Flick dopo il suo infortunio: “Mi ha detto di stare calmo, che ero molto giovane. Mi ha detto che sarebbe stato un anno difficile, ma che contava su di me e che aveva ancora fiducia in me“. Ai canali ufficiali del Barcellona, Bernal ha raccontato il suo infortunio: “Ho imparato molto, soprattutto come rimanere forte e cercare di non pensare troppo quando le cose non vanno bene. Ci sono stati momenti in cui volevo solo stare a casa e dormire tutto il giorno“.