Post Match – Distanze di sicurezza

LR24 (MIRKO BUSSI) – Per uscire dal fango del primo tempo, domenica Claudio Ranieri ha cambiato la trazione della squadra, montandola su un 4-4-2 che già in questi mesi ha più volte utilizzato come assetto di riserva. La modifica, se in costruzione scivolava agevolmente visto che la Roma spesso si predispone a 4, gracchiava pericolosamente nelle pressioni offensive. Qui, infatti, quando la squadra di Ranieri vuole darsi un tono più aggressivo nelle riconquiste mantiene orientamenti sull’uomo che ora diventavano più complicati da assecondare. Il risultato è stato di una squadra che perdeva le distanze di sicurezza, si allungava facilmente a cui, di conseguenza, doveva sopperire con lunghe corse che, alla fine, produrranno il dato di chilometri percorsi più alto del 2025: oltre 121 chilometri.

L’immagine del 52′, ad inizio secondo tempo, riassume le difficoltà: quando Dovbyk tenta di allungare la pressione sul portiere avversario, Caprile, le due linee da 4 romaniste offrono spazi intermedi di ricezione particolarmente dolorosi. La giocata diretta dell’estremo difensore va ad incendiare proprio quella zona, con un 4v4 che terminerà con la pericolosa girata in area di Piccoli.

 

L’utilizzo di Caprile era il filo tramite cui il Cagliari scuciva la maglia di pressioni della Roma. I richiami al proprio portiere della squadra di Nicola servivano a tirare avanti Dovbyk e con sé le prime uscite romaniste, con Adopo che rimaneva come uomo dispari tra le linee mentre Koné e Paredes, la coppia centrale romanista, avevano in dote gli altri riferimenti nel ruolo, Prati e Deiola. Si accendeva un altro 4 contro 4 che stavolta si sfogava nella profondità di Piccoli su Ndicka, fino al tiro in diagonale dell’attaccante del Cagliari.

Scenario simile verrà riproposto una manciata di minuti dopo, al 68′. Il gioco delle coppie stavolta offriva a Makoumbou una facile ricezione alle spalle della prima pressione romanista, su passaggio chiave nuovamente di Caprile, timbrando nuovamente le difficoltà della Roma ad evitare giocate interne. A quel punto la squadra giallorossa, sul successivo sviluppo a destra, era costretta a precipitarsi verso la propria area per ricomporre qualcosa di paragonabile ad un blocco difensivo. Il cross di Zortea portava al tiro di Piccoli, un altro spavento prodotto dal Cagliari. Cambiare trazione, a volte, obbliga a cambiare anche lo stile di guida.

 

Pisilli: il centrocampista diventa il primo football ambassador italiano di Skechers

Niccolò Pisilli sarà il primo football ambassador italiano del brand americano Skechers. Il centrocampista, che quest’anno ha segnato due gol contro Venezia e Lecce, ha scelto le Skechers Football SKX_01 – 1.5 ELITE, una scarpa leggera con ammortizzazione reattiva e tecnologia PSC (Precise Strike Control) per avere un controllo preciso del pallone.

Pisilli, classe 2004, che lo scorso 10 ottobre ha esordito in Nazionale contro il Belgio, si aggiunge al roster di ambassador capitanato da Harry Kane, attaccante del Bayern Monaco. Oltre al capitano dell’Inghilterra, il brand americano è legato anche a giocatori del calibro di Mohammed Kudus (West Ham Utd), Oleksandr Zinchenko (Arsenal), Anthony Elanga (Nottingham Forest) ed Isco (Real Betis).

 

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Nicolini (Shakhtar): “Dovbyk esploderà, pochi come lui in Europa”

Carlo Nicolini, preparatore dello Shakhtar di cui poi è diventato dirigente, ha parlato all’emittente radiofonica di Dovbyk usando parole di grande elogio: “Artem è un grande calciatore, lo ha fatto vedere in Ucraina, poi in Spagna e ora in Italia ha comunque segnato 15 gol. Credo che le critiche che gli rivolge parte dell’ambiente romano siano dovute a due dinamiche: in primis perché forse è stato pagato troppo e quel prezzo pesa sulle aspettative di tutti; poi la Roma ha avuto delle vicissitudini tecniche quest’anno con diversi allenatori cambiati e una squadra che ha iniziato a funzionare nella seconda parte di questa stagione. Questo ha inciso sul suo rendimento”.

Continua Nicolini: “Da aggiungere a questo la dinamica famigliare incide tantissimo: credetemi per me che conosco l’Ucraina, quel paese, quella gente lì, pesa nel cuore di questi ragazzi avere la famiglia lì e svegliarsi ogni giorno sperando che nessuno dei propri cari sia morto”.

Non ha dubbi Nicolini sul potenziale di Dovbyk: “Artem secondo me esploderà, punte come lui ce ne sono poche in Europa. Ha cambiato tre paesi in tre anni, quando l’ho visto qui col Dnipro faceva reparto da solo e a sportellate con tutti, non credo si sia rammollito tutto insieme. Ha un’indole diversa da quella che forse a tratti ha mostrato a Roma. E’ un momento che passerà, dategli fiducia e vedrete”.

(Retesport)

X, la Roma ricorda Mazzone: “Esempio di lealtà e passione”

Carlo Mazzone avrebbe compiuto oggi 88 anni. Scomparso nell’estate del 2023, l’ex allenatore della Roma tra il 1993 e il 1996, è stato ricordato con un post sui social dal club giallorosso. “Una figura iconica del nostro calcio, un pezzo di storia della Roma, un esempio di lealtà e passione”, questo il messaggio della Roma dedicato a Mazzone.

 

ASSOGNA: “Svilar? Non mi aspetto sorprese, la volontà è di proseguire insieme” – LEGGERI: “Scettico sulla Champions, l’assenza di Dybala è pesante”

I temi del giorno per l’etere romano sono Paulo Dybala e Mile Svilar. L’argentino salterà diverse partite e Ranieri dovrà trovare il modo di sostituirlo e non farne pesare l’assenza, il secondo invece è un tema caldo in ottica rinnovo contrattuale. Max Leggeri commenta così il primo tema: “Sono scettico sulla qualificazione alla prossima Champions League: l’assenza di Dybala é molto pesante“. Paolo Assogna, invece, rassicura su Svilar: “Non mi aspetto sorprese, c’è la forte volontà reciproca di proseguire questo rapporto“.

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Questo e tanto altro in “Massimo Ascolto“, rubrica de LAROMA24.IT curata dalla redazione. Una passeggiata tra i più importanti programmi radiofonici. Buona lettura.

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Quanti giocatori da 4-3-3 ha la Roma che sta cercando di adattare al 3-4-2-1? Uno di questi è Koné che sarebbe perfetto come mezzala in un centrocampo a 3. È una stortura che il capitano di questa squadra sia considerato una riserva (MARCO JURIC, Manà Manà Sport Roma, 90.9)

Ritorno in Champions? Considerando il calendario e l’iniziale assenza di Dybala, do il 20% di possibilità alla Roma (NICK TERRIACARetesport, 104.2)

Sono scettico sulla qualificazione alla prossima Champions League: l’assenza di Dybala é molto pesante (MAX LEGGERIRetesport, 104.2)

Senza Dybala, ora Ranieri deve riabilitare Pellegrini. L’importante è che Dovbyk faccia dei gol importanti perché la Roma non può permettersi passi falsi visto com’è partita (ROBERTO PRUZZO, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Mattino Sport&News)

La Roma ha il 55% di possibilità di tornare in Champions. Soulé? Data l’assenza di Dybala, ora va responsabilizzato (FABIO PETRUZZIRetesport, 104.2)

A parte Rensch, il resto degli arrivi a gennaio ha giocato davvero poco. Dahl avrebbe potuto fare così meno di Salah-Eddine? Come allenatore prenderei Allegri oggi (MARCO VALERIO ROSSOMANDOManà Manà Sport Roma, 90.9)

Io prenderei Vincenzo Italiano come allenatore della Roma (MATTEO CIRULLIManà Manà Sport Roma, 90.9)

Svilar? Non mi aspetto sorprese, c’è la forte volontà reciproca di proseguire questo rapporto (PAOLO ASSOGNAManà Manà Sport Roma, 90.9)

Per Svilar bisogna ancora trattare un po’ sulle cifre, il procuratore vuole intorno ai 3,5-4 milioni a stagione. Il giocatore vuole rimanere e ha chiesto al suo agente di trovare un accordo (ELEONORA TROTTA, Tele Radio Stereo 92.7)

Calafiori: “Ci sono rimasto male quando la Roma mi ha ceduto. Ma non ho mai portato rancore”

RIVISTA UNDICI – Riccardo Calafiori ha raccontato la sua ascesa che l’ha portato all’Arsenal nella passata estate, senza nascondere momenti di difficoltà e delusioni come quando fu ceduto dalla Roma. In un passaggio dell’intervista, infatti, racconta proprio il momento dell’addio alla capitale: “Al momento ci sono rimasto male. Però non ho mai avuto rancore verso la Roma. Credo che non sia facile prevedere il futuro di un ragazzo così giovane. E poi una società deve fare delle scelte, soprattutto se ha tanti ragazzi in quel ruolo. La Roma ovviamente è stata una parte grande e importante della mia vita e carriera, e penso solo cose positive ancora adesso”.

Dahl: “Sono passato dal non giocare alla Roma a sfidare il Barcellona in Champions”

Dahl a gennaio è passato dalla Roma al Benfica trovando decisamente più spazio rispetto ai primi mesi nella capitale, giocando da titolare anche la sfida contro il Barcellona nel ritorno degli ottavi di Champions League. Il terzino svedese, dal ritiro della Nazionale, ha raccontato in un’intervista il trasferimento: “Ho fatto cose buone finora, la squadra è molto buona. Tutti mi stanno aiutando. Sono passato dal non giocare per la Roma all’affrontare il Barcellona. È stata una partita incredibile”.

Sul futuro, ha detto: “Vedremo cosa succederà in estate”.

(fotbollskanalen.com)

SALAH-EDDINE: “All’Olimpico un calore mai provato prima. Dybala fa cose che nessun altro vede”

ESPN – Dal ritiro dell’Under 21 dell’Olanda, Salah-Eddine ha rilasciato un’intervista in cui racconta il suo passaggio dall’Eredivisie alla Serie A, con l’arrivo a Roma nel mercato di gennaio. Queste le parole dell’ex esterno del Twente classe 2002:

Sulla possibilità di andare al PSV e l’interesse della Roma?
“All’ultimo minuto. Quando l’AS Roma si è interessata, sapevo che volevo davvero fare quel passo. Mi sentivo al meglio lì”

Sulla Roma?
“L’AS Roma è uno dei club più grandi del mondo. Questo è quello che vuoi come calciatore e come persona. Mi sono mostrato di più in Europa e quelle sono le partite con più prestigio. Il fatto che abbia giocato bene in quelle partite ha sicuramente aiutato. La cosa più importante per loro è che lo dimostri nelle grandi partite, quindi erano convinti”

Sul connazionale Rensch?
“L’ho chiamato. Devyne è stato positivo e questo mi ha dato una piccola spinta. Nei miei primi giorni è stato bello averlo con me ma abbiamo un ottimo rapporto anche con gli altri ragazzi. È un gruppo molto unito, quindi siamo tutti una cosa sola. Ho un buon rapporto con tutti”

Sul miglior giocatore della Roma?
“Credo di poter fare solo un nome: Paulo Dybala. Quello che a volte mostra in allenamento e in partita è davvero bello”

Si tratta del miglior giocatore con cui hai mai giocato?
“Bella domanda, ma direi di sì. Ci sono piccole cose, come un passaggio ricevuto o uno lasciato andare, che nessun altro vede”

Sull’inserimento nel gruppo e sulle differenze con l’Olanda?
“Sono riuscito a trovare rapidamente il mio posto e spero di sentirmi ancora più a mio agio nei prossimi mesi, di poter cogliere la mia occasione. Ranieri è un allenatore molto esperto. È bravo nelle tattiche collettive e nell’individualità. Si impara tanto da lui durante l’allenamento. Qui giochi contro tante formazioni diverse. Nei Paesi Bassi giochi spesso contro il 4-3-3, ma qui ti viene chiesto qualcosa di diverso in ogni partita”

Sulla piazza giallorossa?
“Ho capito scoperto il calore della piazza dal momento in cui sono salito sull’aereo con il mio agente e la mia famiglia. Quando sono atterrato a Roma, l’aeroporto era vuoto. Non c’erano voli, davvero. C’erano persone che mi aspettavano fuori e quella è stata la mia prima esperienza con l’AS Roma. Quando sono arrivato per la prima volta allo stadio… non ho mai provato niente del genere”

KONÈ: “Un po’ 6 e un po’ 8: questo il mio ruolo ideale. Guendouzi? Abbiamo esagerato, tutto chiarito”

L’EQUIPE – Manu Koné si è unito al ritiro della Francia per la doppia sfida alla Croazia e ha rilasciato un’intervista al quotidiano in cui parla della sua esperienza alla Roma, del suo ruolo e tocca anche il tema del diverbio con il compagno di Nazionale Guendouzi durante l’ultimo derby.

Non hai paura dei colpi?
“No. Ne ho già presi tanti. Quando ero piccolo, nel quartiere, giocando contro ragazzi che avevano cinque anni più di me, posso dirti che avevo spesso le ginocchia sbucciate”

Hai anche questa capacità di mettere la spalla per battere sulla corsa l’avversario.
“Lo faccio naturalmente. Appena potrò gareggiare in velocità con lui, so che o commetterà un errore oppure passerò io. L’obiettivo è affinare il mio gioco, lasciare la palla nelle migliori condizioni e alimentare gli attaccanti. È tutto istintivo, in realtà. Nella selezione ne ho parlato con Dayot (Upamecano, ndr) che ho affrontato in Bundesliga quando ero al Mönchengladbach (2021-2024). Mi dice che ogni volta che giochiamo metto la mano in opposizione. Non me ne accorto ma è vero, per proteggere la palla allungo il braccio e metto la mano. Sono anche sempre più vigile sul posizionamento dei miei avversari. Prima pensavo che solo con le mie qualità potevo girarmi, ora faccio molta più attenzione a quello che arriva alle mie spalle”

Da quale centrocampista hai preso ispirazione?
“Quando ero piccolo, Yaya Touré e Paul Pogba. Era il sogno essere come loro. Crescendo, vedere cosa ha fatto Yaya Touré in Premier League è scioccante”

Una cosa che devi migliorare riguarda il livello disciplinare. Hai ricevuto otto ammonizioni in questa stagione. C’è una spiegazione?
“(Ride, ndr) Onestamente? Già gli arbitri sono un po’ eccessivi. Ma quando sei un giocatore che ha voglia, inevitabilmente c’è un po’ di foga in eccesso. È vero che devo essere più attento perché potrebbe penalizzare la squadra. Ranieri mi chiede di migliorare su questo. Ma io mi impegno. Sto solo cercando di fare bene”

Un avversario ha mai provato a intimidirti fin dall’inizio?
“(Ride, ndr) Ne parlavo con Evan Ndicka a Roma. Abbiamo parlato delle nostre prime partite professionistiche e in una delle prime da titolare in Ligue 1 è stata contro il Lione. Ho commesso un errore nei confronti di Memphis Depay; lui si è arrabbiato e ammetto che ero un po’ intimidito. Vedere Memphis Depay che ti urla contro e tutto il resto…Poi è calcio, niente mi spaventa. Ad esempio, a volte perdo palloni ma questo non mi rallenta. Se non ci provi, finirai la partita con rimpianti”

Ti ritrovi a rimuginare sulle azioni la sera quando torni a casa?
“Ovviamente! Fare il calciatore è duro, eh! Ad Empoli, ad esempio, ho colpito il palo. Ci ho pensato tutta la notte. In realtà, devo accettarlo. Avrei potuto tirare tra le gambe del portiere, avrei potuto fare un pallonetto. Ma ho dribblato il portiere e ho colpito il palo. Poco prima dell’azione, nello spazio di due secondi, mi pongo almeno venti domande. Te lo giuro! Tutto è troppo veloce. Vedo le gambe del portiere, vedo lo spazio sinistra, a destra, nell’angolo sinistro, nell’angolo destro, mi dico: ‘Lo sto superando’. E colpisco il palo. Fortunatamente abbiamo vinto”

In quale posizione ti senti più forte?
“Ho sempre ritenuto che un centrocampista debba saper ricoprire tutti i ruoli in questa zona. Ho la capacità di fare sia il 6, sia l’8, ma sono un giocatore a cui piace chiamare, avere la palla e recuperarla. Francamente, se potessimo creare una posizione ‘6-8’, sarebbe l’ideale (sorride, ndr). Mi piace essere in entrambe le zone ed è quello che mi chiede mister Ranieri”

Sei uno dei tre giocatori che subiscono più falli nei maggiori campionati europei. Lo sapevi?
“Sì. Ciò significa che proteggo abbastanza bene la mia palla e questo costringe i miei avversari a commettere falli. Ottenere calci piazzati è molto importante nel calcio moderno”

La lite con Guendouzi nel derby
“È stata l’atmosfera del derby a farci esagerare un po’. Ho parlato di questa partita con Mattéo durante tutti gli incontri precedenti. Ridevamo, anche con l’allenatore: ‘Ehi, il derby di Roma sarà duro!’. Poi è successo quello che è successo. Lo accetto con un sorriso. È vero che non è una bella immagine, ma è pur sempre una partita di calcio. Soprattutto con Mattéo abbiamo chiarito subito dopo. L’ho chiamato e la cosa era risolta”

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Serie A, Atalanta-Inter 0-2: ora è a +3 sul Napoli. Tifoso soccorso sugli spalti, match sospeso per alcuni minuti

Vittoria e allungo in vetta per l’Inter che supera l’Atalanta in trasferta e stacca il Napoli, ora lontano 3 punti dopo il pareggio a Venezia. Le reti arrivano tutte nella ripresa: prima Carlos Augusto, nel finale Lautaro Martinez. All’inizio del secondo tempo Atalanta-Inter è stata sospesa per soccorrere un tifoso che ha avuto un problema fisico sugli spalti. La macchina d’emergenza si è attivata tempestivamente portando via in barella, ma cosciente come ha fatto sapere l’ufficio stampa della Figc, lo spettatore.

Sull’angolo successivo da cui è ripreso il gioco, tra l’altro, l’Inter ha sbloccato l’incontro con la rete di Carlos Augusto.