Ferguson, Tsimikas e Bailey. Mese verità per i tre della Premier

«Giovani, forti e pimpanti», questo era il diktat per il mercato estivo che fino a questo momento è ancora sotto esame. E sotto la voce ‘rimandati’ ci sono i giocatori arrivati in prestito dalla Premier League: Tsimikas, Bailey e Ferguson. (…) Evan è stato il primo ad arrivare con la pesante etichetta di «nuovo Vieri» che De Zerbi gli aveva messo addosso. Le prime apparizioni – a dir la verità – avevano illuso. Subì-to titolare e un assist a Pisa alla seconda giornata oltre ai tre gol nelle amichevoli prestagionali. Col passare delle settimane i primi applausi si sono trasformati in fischi ed è stato scavalcato nelle gerarchie da Dovbyk prima e da Dybala e Baldanzi poi. (…) A metà agosto è arrivato Bailey. L’euforica a Ciampino è durata 24 ore: al primo allenamento si è fermato rimanendo ai box quasi due mesi. Poi a novembre un altro infor-tunio che lo ha fatto rimanere fuori per tre settimane. Risultato finale? Solamente sette presenze di cui una da titolare. Il tanto atteso colpo che doveva rinforzare il pacchetto offensivo è praticamente un fantasma. Non se la passa meglio Tsimikas, bocciato da Gasp dopo le prime partite e ora fuori dai radar. (…) I prossimi mesi saranno quelli della verità. Da Cagliari alla sosta di marzo non ci saranno più interruzioni, inizierà la Coppa Italia anche per la Roma e Gasperini avrà bisogno di tutti i componenti della rosa. Il futuro di Ferguson rimane in bilico e un suo possibile addio potrebbe agevolare l’arrivo di due attaccanti. (…) Il primo nome è sempre quello di Joshua Zirkzee. (…) L’altro è quello di Tel del Tottenham. Anche in questo caso non si registrano passi in avanti. Sul taccuino Yuri Alberto (Corinthians) e Franculino (Midtjylland). Il ri-torno di fiamma per Fabio Silva non convince l’allenatore che avrebbe voluto averlo ad agosto. (…)

(Il Messaggero)

Dybala ancora a rischio, il rinnovo si allontana

La settimana senza coppe doveva essere l’occasione per riportare Paulo Dybala al centro del progetto giallorosso e consegnarlo a Gasperini nella forma migliore. «Dobbiamo recuperare Dybala e Bailey», aveva detto l’allenatore dopo la sconfitta con il Napoli, indicando nell’assenza dei due esterni uno dei problemi dell’attacco romanista. Ma il piano è già saltato: da due giorni Dybala non si allena, bloccato da una forte sindrome influenzale che gli ha provocato febbre alta e dolori articolari. Anche oggi resta in dubbio la sua presenza in allenamento e, di conseguenza, la sua eventuale convocazione per la trasferta di Cagliari domenica alle 15. Non è escluso che possa rimettersi in extremis, ma le sensazioni non sono positive. (…) Capitolo contratto. L’argentino è entrato nell’ultimo anno e la società sta già ragionando sul futuro. Il valore tecnico di Dybala non si discute, ma la continuità — o l’assenza di continuità — inizia a pesare nelle valutazioni: investire su un rinnovo (che oggi costa 8,5 milioni più corposi bonus presenza) implica garantire centralità a un calciatore che è sempre meno in campo. La Roma conosce il potenziale di Dybala e sa che può cambiare volto alla stagione in un attimo. Ma questo inverno sta raccontando un’altra realtà: la squadra vola, mentre la Joya fatica a esserci. E quando il miglior giocatore diventa un lusso, ogni settimana che passa assume un peso diverso, in campo e nelle stanze dove si decide il futuro della rosa giallorossa.

(La Repubblica)

Roma, avanza Zirkzee. Ma a fine gennaio

Con calma. La strada è quella e porta fino a Joshua Zirkzee, ma è giusto procedere per gradi. E fissare anche le tempistiche. Che l’esigenza della Roma sia quella di avere (almeno) un attaccante in più, non è più una novità, non lo è mai stata fin dall’estate. Che in un mondo ideale il nuovo acquisto debba arrivare il 2 gennaio, all’apertura del mercato, è evidente a tutti. Ma non sarà così. (…) E qui arriviamo a Zirkzee. Il gol segnato domenica al Crystal Palace non ha cambiato granché, diverso certo sarebbe se l’olandese desse continuità da qui a fine dicembre. Il Manchester United, anche attraverso intermediari al lavoro, ha dato segnali di apertura alla cessione, a patto che non si tratti di un prestito secco. Il club inglese ha però in rosa due giocatori offensivi, il camerunese Mbeumo e l’ivoriano Diallo, che andranno in Coppa d’Africa. C’è il rischio concreto, dunque, che lo United voglia aspettare il loro rientro prima di dare l’ok definitivo all’addio di Zirkzee. Rischio che la Roma sia disposta a correre. Dunque: Joshua sì, ma con un po’ di attesa in più, da conciliare con un gennaio ricco di impegni in calendario (tra Coppa Italia e due sfide di Europa League). (…)

(corsera)

Gasp vuole Raspadori. Roma caccia ai gol: torna alla carica della punta azzurra

La Roma ci aveva già provato a gennaio scorso, Gian Piero Gasperini addirittura un anno prima, a gennaio del 2024. E allora quel filo sottile tra Giacomo Raspadori e la Roma si potrebbe anche riannodare presto, tra circa un mese. Già, perché nella lista dei giocatori che sono seguiti dalle parti di Trigoria per rinforzare il reparto offensivo c’è anche l’attaccante dell’Atletico Madrid. Di più: la Roma ha già iniziato a tessere la rete, parlando direttamente con l’entourage del giocatore (al lavoro c’è anche un importante intermediario). E la risposta ricevuta non è stata negativa. Insomma, il gradimento di fondo da parte di Raspadori c’è. Quella porta si può anche aprire, magari presto, non è detto che debba restare per forza chiusa, al cento per cento. Adesso, però, si tratta di capire anche cosa ne pensa l’Atletico Madrid, perché con il club spagnolo la Roma non ha ancora preso alcun contatto. (…) A gennaio Raspadori potrebbe anche accettare di venire alla Roma. Magari in prestito con un diritto di riscatto, che sarebbe intorno ai 20-22 milioni. Una formula che potrebbe soddisfare la Roma, il giocatore, ma in fondo anche l’Atletico, che piazzerebbe anche una piccola plusvalenza (considerando la parte fissa dell’operazione, senza bonus). (…) Gasp va a caccia proprio di un giocatore così: veloce, guizzante, con uno spunto nel breve, capace anche di fraseggiare e di fare l’uno contro uno. Raspadori, tra l’altro, è gestito da Tullio Tinti, un agente che Gasperini conosce bene, visti anche i rapporti che da anni ha con il mondo dell’Atalanta (gestisce ad esempio Bastoni, Ruggeri, Scalvini e Colpani, tutti cresciuti a Bergamo). E anche questo potrebbe essere un aggancio in più, che può avere il suo peso specifico. (…)

(gasport)

Ancora febbre per Dybala. Obiettivo Como per Dovbyk

IL TEMPO (GAB. TUR.) – La febbre non è ancora passata. E, come martedì alla ripresa, anche ieri Dybala è stato costretto a saltare l’allenamento. In una settimana in cui, senza l’impegno europeo, avrebbe cercato di compiere ulteriori passi verso la forma migliore, l’argentino è stato fermato dall’influenza. Se la temperatura corpo-rea dovesse diminuire, il numero ventuno potrebbe tornare in gruppo già nella giornata odierna. Al momento, la sua presenza a Cagliari non è a rischio. Chi continua a correre spedito verso il recupero è Dovbyk che, dopo giorni di terapie, ha ripreso a lavorare individualmente sul campo dallo scorso fine settimana. Il centravanti si era fermato un mese fa – lesione del tendine del retto femorale sinistro – durante la partita con l’Udinese e sicuramente non sarà a disposizione domenica, dopo aver saltato gli appuntamenti con la Cremonese, il Midtjylland e il Napoli. L’obiettivo è quello di essere presente all’Allianz Stadium per la delicata sfida contro la Juventus (20 dicembre), ma Dovbyk sta spingendo per accorciare i tempi e ottenere la convocazione già con il Como (15 dicembre). La prognosi iniziale, d’altronde, era tra le quattro e le sei settimane. Ieri, la Roma ha organizzato il primo Medical & Performance Workshop per lo staff sanitario e atletico presso il Campus Bio-Medico, dove erano presenti anche Ranieri, Massara e Gasperini.

Roma all’ultima curva

IL TEMPO (F. BIAFORA) – Cagliari, Como, Juventus e Genoa. Con in mezzo la parentesi europea con il Celtic. Sono quattro in 22 giorni gli appuntamenti di campionato residui nel 2025 per la Roma, chiamata a riscattarsi dal ko con il Napoli e a concludere nel migliore dei modi un anno solare che la vede prima nella classifica della Serie A sui dodici mesi. La terza sconfitta per 1-0 in un big match ha infastidito e neanche poco Gasperini, che si aspetta una reazione dalla sua squadra, capace di portare sempre a casa i tre punti dopo ogni ko, tranne in occasione del doppio inciampo consecutivo con Inter e Viktoria Plzen. In una settimana diversa dal solito, con i giallorossi che possono alle-narsi in maniera più appro-fondita senza impegni infrasettimanali, il tecnico lavora sulle lacune dimostrate in questa prima fase di stagione, cercando di proseguire la cavalcata straordinaria iniziata con Ranieri. Al momento La Roma ha uno score di 24 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte nel 2025, con 47 gol fatti e 18 subiti per un bottino di 76 punti (2,3 di media) di cui 49 totalizzati con Ranieri. Secondo, a 7 lunghezze, è il Napoli campione d’Italia, con Inter, Milan e Juventus fermi rispettivamente a 68, 64 e 61 punti. Numeri incredibili pensando a dov’era un anno fa prima dell’arrivo del tecnico testaccino, ora passato dal campo alla scrivania, con il testimone lasciato a Gasp. Capace di imporre le sue idee da subito e di arrivare ad appena un punto dalla vetta dopo le prime 13 giornate. Questa classifica è un risultato soltanto parziale e ovviamente non regala alcun trofeo. Ma di certo testimonia l’ottimo lavoro dei due allenatori e una rosa, che, seppur profondamente migliorabile, ha comunque qualità. Il primo appuntamento in agenda è ora quello in casa del Cagliari, eliminato ieri ai rigori dal Napoli in Coppa Italia. In seguito la Roma volerà in Scozia per l’ultima fatica di Europa League del 2025: ad aspettarla c’è il Celtic, che ha scelto Wilfried Nancy come nuovo allenatore. Si torna quindi a giocare allo Stadio Olimpico nel posticipo del lunedì contro il Como, dove Gasperini spera di avere a disposizione N’Dicka ed El Aynaoui prima della Coppa d’Africa (la diplomazia con le federazioni è in corso). Gli ultimi impegni dell’anno sono infine contro la Juventus a Torino e con il Genoa di De Rossi nella Capitale. Cristante e compagni hanno tutte le carte in regola per mantenere il primato del 2025, cercando di arrivare nel migliore dei modi all’apertura del calciomercato invernale, dove l’obiettivo principale per rinforzare la rosa è Zirkzee, con gli sforzi concentrati pure nel ruolo di esterno. Due pedine che possono dare la giusta carica al gruppo per cercare di ripetere anche il prossimo anno gli stessi risultati.

Raspadori idea per gennaio, Gasperini spinge per l’affare

LEGGO (F. BALZANI) – La febbre di Dybala e quella voglia di trovare nuovi gol per alimentare il sogno. La Roma a Cagliari punta a tornare in vetta ma forse dovrà farlo di nuovo senza l’argentino ancora bloccato da un forte attacco febbrile. L’ennesimo stop che blocca la voglia di Gasp di ritrovare atleticamente Dybala fin qui con un solo gol in campionato e con un contratto che difficilmente verrà rinnovato. Ma il tecnico in Sardegna si aspetta una reazione e sta pensando di riproporre l’assetto visto già con Sassuolo e Milan: Cristante avanzato con Koné ed El Ayanoui in mediana e una coppia di punte leggere formata da Soulé e Baldanzi. In più Gasp potrà contare sull’effetto trasferta. Fuori casa, infatti, la Roma ha trovato 7 vittorie in 8 partite mentre 4 sconfitte su 5 sono arrivate tra le mura amiche. Un dato in controtendenza per la Roma ma non per il tecnico che preferisce giocare contro squadre che si aprono di più. E Gasperini spera possa aprirsi a breve anche il mercato che in queste ore ha visto salire la candidatura di Giacomo Raspadori. L’azzurro sta trovando pochissimo spazio con l’Atletico Madrid (solo 1 partita da titolare in Liga) e avrebbe già dato il suo gradimento. In estate gli spagnoli lo avevano pagato 22 milioni, ma potrebbero aprire alla formula del prestito con diritto di riscatto. Nella lista di Gasp (ospite insieme a Ranieri ad un evento al Campus Biomedico) resistono i nomi di Zirkzee del Manchester e Tel del Tottenham. La prossima settimana, infine, Angelino si sottoporrà a nuovi test per avere il via libera a tornare ad allenarsi in gruppo.

Cagliari-Roma: in forte dubbio la presenza di Dybala nell’allenamento di domani. Si scalda Baldanzi

Gasperini sperava di utilizzare la settimana senza le coppe di mezzo per ritrovare Dybala nelle migliori condizioni. «Lui e Bailey non possono essere questi», aveva detto dopo la sconfitta col Napoli. Ma l’argentino da due giorni non si allena a causa di un attacco influenzale, ha la febbre alta e la sua presenza nell’allenamento di domani è in forte dubbio. Il ballottaggio con Baldanzi è aperto per guidare l’attacco a Cagliari. […] Nel frattempo, nei prossimi giorni Angeliño svolgerà ulteriori esami per capire come sta procedendo la fase di riatletizzazione. È out da due mesi a causa di una bronchite asmatica che lo fortemente debilitato. Nella giornata di oggi Gasperini e Ranieri sono stati protagonisti dell’evento ‘allenarsi allo sprint attraverso lo sprint’ al Campus Bio Medico.

(ilmessaggero.it)

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Gravina: “I club di Serie A sono oggettivamente antagonisti della Nazionale. Impossibile limitare il numero di stranieri nelle rose”

CORSPORT – Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla situazione del calcio italiano. Ecco le sue dichiarazioni.

Dimissioni in caso di mancato Mondiale?
«Non c’è una norma che mi impone di fare un passo indietro, ma delle riflessioni personali le farei. A chi mi dice “vai a lavorare” rispondo: se vado via io, riparte il calcio e vinciamo i Mondiali? Se ne avessi la certezza, sarei il primo a farmi da parte. Per questo sono un uomo sereno».

Si aggrappa all’ottimismo?
«Sì, e lo faccio su basi concrete, reali, su elementi oggettivi come il percorso che ci ha portato fin qui al netto del secondo tempo con la Norvegia. Il pessimismo ci fa sprecare energie, disperderle non aiuta la causa. L’obiettivo è alla portata. Rimbocchiamoci le maniche, impegniamoci tutti insieme. E dico tutti».

Si riferisce ai suoi avversari?
«È innegabile che qualcuno viva la Nazionale come un fastidio».

I giovani non giocano, gli stranieri in campo sono sempre di più, gli investimenti nei vivai e nelle infrastrutture sono un miraggio e le proprietà estere hanno colonizzato il nostro calcio mettendo un impegno emotivo e politico limitato.
«I soldi li mettono, però. Sono tra i pochi che trasformano le risorse in capitale, dando ossigeno al sistema. Per me le cause sono anche altre».

Quali?
«La metodologia sbagliata. Ogni volta che la Nazionale commette un passo falso, immediatamente c’è l’indignazione popolare e si chiedono le teste. Ci sto, è il gioco dei tifosi. Ma noi continuiamo a cercare colpevoli senza renderci conto che la Figc non può imporre certe cose, ma soltanto sensibilizzare».

In che modo?
«Abbiamo ad esempio approvato una norma che permette di scorporare dal numeratore dell’indicatore del costo del lavoro allargato gli ammortamenti e gli stipendi degli Under 23 italiani. Rendiamo conveniente puntare sui giovani azzurri».

Ci si chiede come si possa avere una Nazionale competitiva senza italiani in campo.
«Ne abbiamo 97 selezionabili, il 25% del totale. Novantasette su 20 club di A, vi rendete conto?».

Tornare al passato, con un numero ridotto e definito di stranieri per rosa, è utopistico?
«È impossibile. La Figc può solamente intervenire sugli extracomunitari, come ha già fatto, rispettando le quote assegnate dalla legge Bossi-Fini. È impossibile limitare il numero di stranieri comunitari, è contro le norme Ue che dalla sentenza Bosman in poi prevedono la libera circolazione dei calciatori. Puntare sugli italiani non può essere un obbligo, semmai deve diventare una vocazione naturale. Che si abbina agli investimenti sui settori giovanili e sulle infrastrutture».

La Norvegia ha attuato un programma serio sui giovani.
«Anche noi ci stiamo lavorando».

Non è un po’ tardi?
«La nostra progettualità va avanti dal 2018, nel frattempo siamo diventati campioni d’Europa con l’Under 17 e con l’Under 19 e vicecampioni del mondo Under 20. Stiamo poi avviando un progetto per l’attività di base dai 5 ai 13 anni con due campioni del mondo, Perrotta e Zambrotta, insieme a un maestro come Prandelli. Vogliamo cancellare l’idea di un metodo incentrato solo sulla tattica».

Ma le società di Serie A sono antagoniste della Nazionale?
«Oggettivamente lo sono, anche se involontariamente. Ogni club guarda al proprio tornaconto».

La riforma dei campionati è in agenda?
«Prima di marzo dobbiamo aprire il tavolo».

In tutte le leghe ci sono i “graviniani”, tranne in A. Le ultime elezioni le ha vinte con oltre il 98% dei consensi.
«La riforma dovrà essere radicale. In Italia abbiamo 100 società professionistiche rispetto alle 92 dell’Inghilterra, che ha due livelli di professionismo. Nella nostra Serie B il 35% del turnover surriscalda il sistema e lo indebita. Il concetto di mutualità tra le leghe ha una percentuale altissima in termini di divario. Non può ridursi tutto a “Serie A a 18 sì o no”. Serve il consenso di tutte le leghe».

Ormai si lamentano tutti: si gioca troppo. Ci rimettono lo spettacolo e la salute dei calciatori. Non si potrebbe frenare questo desiderio espansionistico, economico ed elettorale del presidente della Fifa?
«Infantino in questo momento vive in una dimensione mondiale. Sta valorizzando aspetti che il calcio non aveva mai conosciuto prima. Siede ai tavoli per la pace e ha rapporti consolidati con la politica internazionale. L’altra faccia della medaglia è questo motore che viaggia ad altissimi giri sempre. Così rischiamo di fonderlo. Dobbiamo cominciare a ragionare in maniera organica, di sistema, rispettare principi di globalizzazione ma anche le vere regole gioiose del calcio. Non dobbiamo ingolfare così i nostri calendari».

Molti ritengono sia colpa soprattutto delle nazionali.
«Come si fa anche solo a pensare di toglierle? La Nazionale è identità territoriale, fenomeno di aggregazione, ci rende orgogliosi del nostro Paese e ci unisce nella solidarietà quando va male. Sono sentimenti che fanno bene a un popolo».

La sensazione è che Uefa e Fifa abbiano in mente soprattutto il profitto.

«Se fosse questa la direzione, sarebbe una direzione sbagliata».

Femminile, Roma-Juve verso quota 2000 tifosi

La partita dell’anno è dietro l’angolo. Dopo l’invito sparato dai megafoni dell’Olimpico durante l’intervallo di Roma-Napoli, il botteghino del Tre Fontane ha registrato un’impennata di biglietti venduti per Roma-Juventus di sabato pomeriggio (calcio d’inizio alle ore 14.30]: si viaggia verso i 2000 spettatori per la sfida più affascinante della Serie A Women. (…) Le ragazze di Rossettini, nonostante gli infortuni di Haavi e Van Diemen sono prime in campionato con 5 punti di vantaggio sulla Juventus di Canzi (l’allenatore bianconero è squalificato). Insomma, in palio c’è una fatta di scudetto.

(corsport)