IL TEMPO (L. PES) – Nel gioco dell’oca che tanto va di moda in un campionato ancora senza padroni, la Roma di passi indietro ne ha fatti due. Inaspettati quanto coerenti nella loro modalità. Un’occasione pericolosa in 180 minuti e un’involuzione evidente dal punto di vista della condizione atletica e dell’intensità della prestazione. Eppure a Cremona la squadra sembrava davvero stare bene anche dopo la sosta di novembre, ma, tra Napoli e Cagliari la Roma ha sbandato. Così è arrivato il primo vero momento complesso da gestire nell’era Gasperini. Due sconfitte consecutive e un calendario che ora, offre due scontri diretti per l’alta classifica e una trasferta in Scozia che di questi tempi è sempre poco augurabile. La Roma è riuscita una sola volta a segnare più di due gol in una partita e l’attacco continua a latitare con Dovbyk che sta per tornare e Ferguson che non incide. Oltre ai continui problemi fisici di Bailey e Dybala che, il tecnico non ha mai davvero avuto in condizione. Ma quel che sembra mancare è quella brillantezza fisica che è stata il vero segreto del percorso fatto fino ad ora. […] Le prestazioni sottotono di Ndicka e Cristante oltre all’impalpabilità di Koné e un Pellegrini tornato in ombra, sono tra le principali cause della brutta sconfitta all’Unipol Domus. Certo, Baldanzi come riferimento offensivo non può essere una soluzione permanente, ma, nelle ultime due uscite la Roma ha mostrato una difficoltà importante nel creare occasioni più che nel concretizzarle. Ora tocca al tecnico ritrovare lo smalto dei momenti migliori e saper attingere nel modo giusto a tutte le risorse della rosa, soprattutto adesso che in cinquanta giorni ci saranno dodici impegni tra campionato e coppe. Gare decisive e che diranno davvero che tipo di ambizioni potrà avere la Roma.
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Basta elogi a Gasp e niente più scuse: ora servono i fatti
Forse è il caso di smetterla con i complimenti. Non tanto perché la Roma non li abbia meritati, ma perché stanno facendo correre il rischio di un compiacimento che non può appartenere ai discepoli del Gasp. Soprattutto bisognerebbe smetterla con quei complimenti che sanno di opportunismo e populismo. Bisognerebbe smetterla perché il Gasp, che pure fin qua ha fatto un lavoro importante, non è un genio. Perché Baldanzi non può fare il centravanti. E se hai un centravanti sarà il caso di mandarlo in campo dall’inizio. Perché anche gli highlander hanno bisogno di tirare il fiato. Perché Pellegrini da separato in casa non può diventare imprescindibile. Perché Tsimikas non era un caso se a Liverpool non lo facevano giocare. Perché Svilar non può sempre salvare capre e cavoli. Perché l’assenza di Angelino è stata ed è più pesante di quello che pensavano i professori del nulla calcistico. Perché Dybala è un optional che fa sempre più fatica ad accendersi. Se contro il Napoli campione d’Italia i dubbi potevano essere ridimensionati dalla forza dell’avversario, non altrettanto si può dire sulla sconfitta di Cagliari. […] È stata una Roma senza idee e anima, incapace di impegnare Caprile anche soltanto una volta. Due soli tiri verso la porta dei sardi nei novanta minuti. Una miseria sulla quale bisogna che tutti riflettano. Perché senza gol, il sogno si trasforma in fretta in utopia.
(La Repubblica)
Roma, la proprietà in soccorso di Gasp: c’è l’ok per Zirkzee
La proprietà ci ha messo la faccia. E chissà se adesso Gasperini è un po’ meno perplesso su quanto accadrà nel prossimo mese. Perché almeno il passo più atteso è stato fatto. Il management della Roma si è esposto, dando garanzie a Gian Piero sul principale investimento da fare sul mercato di gennaio. La novità non è l’obiettivo, ma la volontà di centrarlo. Il giocatore resta Joshua Zirkzee. L’acquisto serve al più presto. La tappa di Cagliari ha confermato l’urgenza. La Roma ha l’undicesimo attacco del campionato e se va sotto, ci resta. In 6 delle 7 sconfitte stagionali è bastato l’unico gol degli avversari per andare ko. Nessun capriccio: il 9 va preso e non si sa nemmeno se sarà sufficiente per risolvere il principale limite della squadra. Il raccolto, compresa la coppa, spaventa. Bocciati Dovbyk e Ferguson e chi gioca sotto punta. […] Sono stati avvicinati i manager di due giocatori di coprire anche la mancanza della seconda punta: Tel del Tottenham e Raspadori dell’Atletico. Sono profili giusti e c’è l’ok di Gasperini, ma, la trattativa con i club è in stand by. Massara deve prima prendere il 9. È però spiazzato dalle informazioni raccolte a Manchester: lo United perderà a gennaio Mbeumo e Diallo per la Coppa D’Africa e non potrà cedere Zirkzee prima dell’ultima settimana di gennaio. C’è intanto da lavorare sulla formula: prestito con obbligo a 35 milioni. Gasperini si augura che arrivi pure il difensore centrale per sostituire Ndicka.
(corsera)
Poche rotazioni, Roma stanca: ma a Glasgow torna Wesley
Il campanello d’allarme è suonato forte e chiaro a Cagliari. Due sconfitte di fila in campionato la Roma non le subiva dall’anno scorso, ma quello che preoccupa di più è vedere la maggior parte dei giocatori col fiato corto. Soprattutto perché la preparazione estiva doveva dare altri frutti. […] La Roma vista domenica non sembra essere al top, anzi. Stesso copione contro il Napoli. Il Cagliari ha sovrastato i giallorossi in quelle che solitamente sono le armi migliori. Qualche attenuante c’è. La scorsa settimana è stata complicata tra infortuni, acciacchi e giocatori influenzati. Pellegrini nell’ultimo mese è partito una sola volta dalla panchina, Soulé mai. Koné non ha perso neanche un minuto in Serie A. Il tecnico è costretto ad affidarsi ai fedelissimi non solo per i problemi fisici che a rotazione hanno colpito i vari Dybala, Bailey e Angelino. Le alternative non convincono e ogni volta che hanno una chance falliscono. Tsimikas domenica è stato tra i peggiori in campo, poi è entrato Ghilardi che è riuscito nell’impresa di fare peggio. Come se non bastasse, tra qualche giorno Ndicka ed El Aynaoui partiranno per la Coppa D’Africa. La speranza del club giallorosso è quella di averli a disposizione contro il Como. I contatti con le federazioni continuano, ma il via libera di Costa D’Avorio e Marocco ancora non è arrivato. I due rischiano di rimanere fuori un mese a meno di clamorosi colpi di scena o incroci tra di loro. Nelle prossime quattro di campionato i giallorossi affronteranno Como, Juventus, Genoa e Atalanta. Qualche buona notizia arriva dall’infermeria. Wesley si è messo alle spalle la contrattura e ieri si è allenato con il resto dei compagni: contro il Celtic ci sarà. Si è rivisto parzialmente in gruppo Dovbyk. Gasp lo vorrebbe già giovedì.
(Il Messaggero)
SOS mercato: Gasperini vuole Zirkzee. Massara in pressing per convincere lo United
Un campionato altalenante, alla luce di un primo anno di ricostruzione e di un mercato con tempistiche e scelte per certi versi obbligate. Anzi, il lavoro di Gasperini ha permesso finora di raccogliere 27 punti. Quello che non torna, invece, è l’involuzione nel gioco della squadra. Lo 0-1 con i sardi conferma le difficoltà della Roma e soprattutto conferma l’inefficacia offensiva. Il problema del centravanti è ormai macroscopico. […] Con una gara ogni tre giorni, stanno affiorando dei limiti, di una rosa che non convince in un paio di ruoli nell’undici titolare. Domenica ad esempio è bastata l’assenza di Wesley per mandare in tilt la fascia sinistra. Cosa accadrà ora che Gasp perderà Ndicka ed El Aynaoui per la Coppa D’Africa? Problemi che il club conosceva ma che non è riuscito a risolvere. […] Massara, insieme a Ranieri e su input dei Friedkin, ha assicurato che almeno un attaccante verrà preso. E quello che ad oggi ha più chance di sbarcare a Trigoria è Zirkzee. In questi giorni ci sono stati nuovi contatti tra le parti. Il giocatore in questo momento ha più spazio visto che Sesko è fermo ai box. Ma quando tornerà, le cose cambieranno. L’ex Bologna ha finalmente aperto alla Roma. A Massara e intermediari il compito di dribblare gli ostacoli di una trattativa avviata, sulla quale c’è ottimismo di fondo. Non che le alternative siano più semplici. Tel, escluso dal Tottenham dalla lista Champions, pian piano sta risalendo posizioni nelle considerazioni del tecnico Frank. Gli Spurs in estate hanno speso 30 milioni e non sembrano disposti a fare sconti. C’è poi Raspadori che nell’esperienza in Liga sperava di ritagliarsi un pò più di spazio. Gasp lo apprezza da tempo. Chiesa, un’altra opzione gradita, continua a dire di no, soprattutto ora che Salah appare ai margini del Liverpool.
(Il Messaggero)
Dybala, il Boca può aspettare: ma il rinnovo resta in bilico
Niente Boca, per ora. Ma Paulo Dybala per riprendersi la Roma dovrà sudare parecchio. Perché fin qui la Joya ha faticato troppo collezionando un solo gol in campionato nelle prime 14 giornate. Non accadeva dal 2020, quando nella sua peggior stagione alla Juventus chiuse l’anno a 4 reti. Ora però c’è in ballo anche il futuro, perché il contratto di Dybala è in scadenza e da Trigoria non arrivano segnali di rinnovo. Troppe le incognite fisiche, troppo basso l’apporto di Paulo alla Roma di Gasp anche in virtù di uno stipendio da 8 milioni a stagione. Dybala ha giocato appena cinque gare da titolare. E contro Napoli e Cagliari il suo apporto dalla panchina è stato nullo. In Argentina intanto si parla di un suo possibile arrivo al Boca Juniors già a gennaio. Un’ipotesi improbabile per diverse ragioni, ma senza rinnovo la tentazione di tornare al fianco dell’amico Paredes a giugno crescerebbe di sicuro.
(gasport)
Ferguson al capolinea, Evan flop: la Roma ha deciso. Tornerà al Brighton
Se non siamo ai titoli di coda, poco ci manca. Ma la storia tra Evan Ferguson e la Roma è destinata a durare ancora poco, magari anche solo quelle 4 partite che mancano da qui all’apertura del mercato. Poi, a gennaio, quasi sicuramente il centravanti irlandese farà ritorno a casa, a Brighton, in quel club dove tre anni fa ha rischiato di diventare un crack ma senza arrivare mai a dama. Almeno la scelta a Trigoria è stata praticamente fatta, poi bisognerà vedere se si arriverà anche alla chiusura del cerchio. Ma nella Roma è maturata la convinzione di una scommessa persa. Dopo l’infortunio di Dovbyk sembrava che fosse arrivato il momento di Ferguson, invece, una caviglia in disordine ed un feeling mai scattato con Gasperini hanno complicato i piani. Il gol alla Cremonese aveva illuso, ma, quella è stata la sua unica fiammata in giallorosso.
Insomma, la scelta è stata fatta, tanto che si è iniziato a parlare anche con il club che ne detiene la proprietà. E non è un caso se tre giorni fa Fabian Hurzeler ha preso in considerazione la possibilità. […] D’altronde, per portare a Trigoria un nuovo centravanti la Roma ha assoluto bisogno di liberare una casella. E siccome Dovbyk è un asset societario l’unica mossa percorribile è proprio quella di restituire Ferguson al Brighton. In tal caso, Massara potrà dare l’assalto a uno tra Zirkzee, Scamacca o Kalimuendo.
(gasport)
Folorunsho potrebbe non pagare, niente prova tv: gli insulti sessisti non la prevedono
Quei dieci secondi di pesantissimi insulti sessisti continuano a fare il giro dei social. C’è chi ci scherza su, ma sono tantissimi anche quelli che chiedono che Folorunsho venga sanzionato. Perché si è andati molto oltre quello che potrebbe essere definito un normale scambio di insulti sul campo. Stavolta ci sono state offese reiterate, accompagnate da gesti volgari e gravi. Risultato? L’arbitro Zufferli ammonisce tutti e due. […] Il rischio è che Folorunsho non venga sanzionato. Oggi il Giudice Sportivo riceverà il referto del direttore di gara. Se nell’episodio del giallo emergesse che l’arbitro ha sentito anche gli insulti del giocatore del Cagliari a quello della Roma, la storia si chiuderebbe qui, perché non si può essere giudicati due volte per la stessa violazione. […] Anche la prova tv sarebbe inutilizzabile per due motivi: risultano sanzionabili solamente le bestemmie. Altre forme denigratorie no. Il secondo riguarda il coinvolgimento del VAR: è possibile che nessuno abbia visto? Il regolamento prevede che dal VAR si possa intervenire anche per sollecitare un’espulsione per agire in modo offensivo e ingiurioso. […]
C’è però un passaggio nella Guida pratica AIA che potrebbe lasciare un minimo spazio d’intervento se il referto arbitrale non contenesse riferimenti diretti alle offese di Folorunsho. Difficile che succeda, però. In un mondo ideale i due giocatori dovrebbero essere chiamati in Procura da Chiné per ricostruire che cosa sia accaduto. E se venisse fuori che Hermoso è stato altrettanto pesante, ben venga una sanzione anche per lui. Un’ipotesi che a oggi non sembra così facile. Di certo in un momento storico come questo, quei dieci secondi di pura violenza verbale fanno parecchio male a tutto il calcio italiano. Quello che poco più di due settimane fa aveva chiesto ai suoi giocatori di segnarsi il volto di rosso per dire no alla violenza sulle donne.
(gasport)
Tutti a rapporto: Gasp, discorso alla Roma per superare la prima crisi
LEGGO (F. BALZANI) – La prima crisi e il crollo degli Highlander. Doveva essere il mese del salto definitivo e invece la Roma di Gasperini è inciampata ancora mostrando seri e inaspettati segnali di involuzione. Il giorno dopo il brutto ko in Sardegna il tecnico ha tenuto a rapporto la squadra cercando di capire cosa è successo tra Cremona (la miglior partita dell’era Gasp) e Cagliari dove i giallorossi non hanno mai tirato in porta confermando il trend negativo visto anche col Napoli. Il reparto offensivo è sempre stato nell’occhio del ciclone come confermano i soli 15 gol in 14 partite, un dato che fa dei giallorossi l’undicesimo attacco della Serie A.
Ma ora a preoccupare è anche la tenuta difensiva e lo stato di forma di una squadra arrivata spesso in ritardo sulle seconde palle. Chi ha giocato sempre inizia ad accusare la stanchezza: da Mancini a Cristante passando per Celik, Ndicka, Koné e Soulè. Cambiare però non è facile per Gasperini visto lo scarso rendimento della panchina, compreso Dybala che sembra il lontano parente di quello ammirato a inizio stagione. Una mano dovrà arrivare dal mercato dove si cercano due punte (spunta la candidatura di Scamacca), un centrocampista e probabilmente anche un esterno sinistro. Ma gennaio è lontano e ora la Roma dovrà vedersela con Celtic, Como e Juve in 15 giorni. Gasp dovrà ritrovare le forze di un gruppo che ha l’obbligo di rialzarsi per non mettere a serio rischio anche il quarto posto. Intanto niente prova tv per Folorunsho dopo i pesanti insulti sessisti alla mamma di Hermoso. Il centrocampista del Cagliari ha chiesto scusa, ma sui social imperversa ancora la polemica.
Le difficoltà di Dazn e i timori della Serie A: e se poi non ci paga?
Dazn ha pagato e sta pagando. Ma pagherà sempre, tutto e fino all’ultimo centesimo? La domanda che assilla i presidenti del calcio – perché quei 700 milioni l’anno mandano avanti il carrozzone – sta diventando una forma di psicosi. Scatenata dall’ultima idea un po’ bislacca venuta in mente alla piattaforma streaming e rivelata da Calcio e Finanza: far entrare la Serie A nel capitale di Dazn. Soltanto una suggestione al momento, per certi versi una proposta quasi indecente e, comunque, di improbabile realizzazione. Quanto basta, però, per agitare come formichine i padroni del pallone. “Dobbiamo decidere cosa fare, perché se Dazn ci dovesse abbandonare come ha abbandonato la Francia, siamo tutti nei guai”: l’intemerata di De Laurentiis dal palco del “Galà del calcio”, al netto della teatralità del patron del Napoli, è indicativa dello stato d’animo dei presidenti. Tutti si chiedono come stia Dazn, perché anche se il rischio d’impresa se l’è caricato l’azienda, l’assegno alle squadre arriva finché il broadcaster sta in piedi. Dazn è convalescente: dopo il naufragio della partnership con Tim, l’aumento delle tariffe e il conseguente crollo degli abbonati, quest’anno le cose vanno meglio. In stagione, fin qui, Dazn ha segnato +12,5 milioni di telespettatori complessivi, circa un milione in più a giornata rispetto al 2024/2025. (…) Dazn non da la sensazione di un’azienda in fallimento. è ancora in fase espansiva, come dimostra l’investimento per il Mondiale per club. È vicina al pareggio a livello globale ma ha ancora problemi su alcuni mercati (…) Alla Lega non risulta alcuna trattativa, i colloqui esplorativi Dazn li avrebbe avuti direttamente con alcune proprietà (specie quelle internazionali, come Redbird). Ma le squadre che sono in Serie A oggi non sono le stesse di domani. Quindi cosa succederebbe nel 2027, al momento della quotazione? Conoscendoli, i presidenti vorrebbero solo che monetizzassero e recuperassero i loro soldi vendendo le quote, ma questo farebbe crollare il titolo. (…)
(Il Fatto Quotidiano)