Serie A, Verona-Udinese 0-0: friulani a +5 sulla Roma

Finisce senza reti il posticipo del sabato di Serie A tra Verona e Udinese. Un pareggio che permette ad entrambe di consolidare le proprie posizioni in campionato: l’Udinese è al 9° posto, sopra la Roma di 5 punti, mentre il Verona con questo pari è 14°, a +5 sul Cagliari terz’ultimo. Espulso Serdar per doppia ammonizione al 71′.

KONÈ: “Il derby sarà una battaglia. Mai pentito di aver scelto la Roma, possiamo arrivare in fondo in Europa League”

IL ROMANISTA – Manu Koné ha rilasciato un’intervista al quotidiano a tinte giallorosse che sarà pubblicata domani e distribuita nell’edizione gratuita all’Olimpico. Questa un’anticipazione delle parole del centrocampista francese dal titolo “Mai pentito di aver scelto la Roma. Il derby sarà una battaglia, Ranieri un grande”.

Sul connazionale Guendouzi che domani sarà avversario nel derby: “In campo non ho amici, non faccio sconti a nessuno. Possiamo arrivare in fondo in Europa League”.

Proprio sul derby, Koné ha detto: “Ne ho giocati altri, ma tra squadre rivali e non un derby di città come questo. Per me sarà la prima volta, capisco che è qualcosa di enorme, ma veniamo da una bella prestazione. Cercheremo di fare del nostro meglio”.

Juric, altra sconfitta: il Southampton crolla in casa, 0-5 contro il Brentford

Altra sconfitta per Juric e il suo Southampton, questa volta però particolarmente pesante. La squadra allenata dall’ex tecnico giallorosso è crollata in casa, davanti ai propri tifosi: clamoroso 0-5 contro il Brentford. La classifica rimane disperata: la squadra di Juric ha soltanto 6 punti, con la penultima a quota 14.

Curva Sud, le indicazioni per la coreografia: “Sarà fondamentale il contributo di ognuno di voi. Carica romanisti”

Domani sera alle 20.45 il fischio d’inizio del derby di Roma, che vedrà impegnati in campo i ragazzi di Ranieri e quelli di Baroni. Per la coreografia, Lorenzo Contucci ha diffuso su Instagram il messaggio della Curva Sud:

“INSIEME PER LA COREOGRAFIA:

È arrivato il giorno del derby, per la riuscita della coreografia sarà fondamentale il contributo di ognuno di voi:

– Non spostate PER NESSUN MOTIVO i cartoncini posizionati al vostro posto.

– Aspettate il solito segnale dato dalla bandiera al centro della curva per l’apertura della coreografia

– Seguite le indicazioni dei ragazzi dei gruppi, lasciate in tasca i telefoni e per tutta la durata della coreografia NON sventolate bandiere, stendardi o sciarpe e non accendete torce e fumogeni.

CARICA ROMANISTI

 

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Lazio: recuperati Noslin e Lazzari. Striscione a Formello: “Senza paura, la Nord vi guarda le spalle” (FOTO)

Baroni recupera due pedine in vista del derby di domani. Oggi pomeriggio la Lazio è scesa in campo per l’allenamento a porte aperte alla vigilia della stracittadina di domani e il tecnico biancoceleste ha recuperato Noslin e Lazzari, entrambi considerati in dubbio. Anche Castrovilli si è allenato con il gruppo.

A Formello i tifosi biancocelesti hanno esposto uno striscione che recita: “Senza paura ragazzi, la Nord vi guarda le spalle!”.

Roma-Lazio, cambia l’arbitro: Pairetto sostituisce Guida

Variazione per il direttore di gara del derby di domani. In Roma-Lazio l’arbitro Marco Guida, si legge sul sito dell’Aia, sarà sostituito da Luca Pairetto. Ecco la squadra al completo per il match di domani sera, fischio d’inizio ore 20.45:

ROMA – LAZIO     Domenica 05/01 h. 20.45

PAIRETTO

ALASSIO – ROSSI C.

IV:       CHIFFI

VAR:      MAZZOLENI

AVAR:      PEZZUTO

(aia-figc.it)

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Serie A, Venezia-Empoli 1-1: a Pohjanpalo risponde Esposito

La diciannovesima giornata di Serie A si è aperta con la sfida delle 15:00 tra Venezia ed Empoli. Allo stadio Pierluigi Penzo, il match è terminato 1-1. Dopo 5 minuti, complice l’errore del portiere Vasquez, è la formazione di Eusebio Di Francesco ad andare in vantaggio grazie a Pohjanpalo, mentre al 32′ è Sebastiano Esposito a pareggiare i conti. Risultato che mantiene i veneti al penultimo posto con 14 punti, toscani che invece salgono al dodicesimo posto con 20 punti e a parimerito con Torino e Roma.

Roma-Lazio, i convocati di Ranieri: out Cristante e Celik. Assente anche Ryan per un dolore al tendine (FOTO)

Domani alle ore 20:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico il Derby della Capitale, valido per la diciannovesima giornata di Serie A. Claudio Ranieri ha diramato la lista dei convocati e nell’elenco non figurano Bryan Cristante (lesione ai legamenti della caviglia rimediata in occasione della partita contro l’Atalanta), Mehmet Zeki Celik (out per febbre) e Mathew Ryan (dolore al tendine). Seconda chiamata, invece, per Giorgio De Marzi, portiere classe 2007 della Primavera.

La lista dei convocati 

Portieri: De Marzi, Marin, Svilar.
Difensori: Abdulhamid, Angelino, Dahl, Hermoso, Hummels, Mancini, Ndicka, Sangaré.
Centrocampisti: Baldanzi, El Shaarawy, Koné, Le Fée, Paredes, Pellegrini, Pisilli, Saelemaekers, Zalewski.
Attaccanti: Dovbyk, Dybala, Shomurodov, Soulé.

Sabatini: “I Friedkin sbagliano a non affidarsi a dirigenti come Baldissoni. La Roma si guardi le spalle, la sconfitta nel derby sarebbe pericolosa per la classifica”

IL NEWYORKESE – Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, ha rilasciato un’intervista al portale e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura sotto la presidenza di James Pallotta e sul Derby della Capitale. Ecco le sue dichiarazioni.

Lei ha lavorato a Roma con una proprietà americana, sotto la presidenza di James Pallotta. Ad oggi tante proprietà americane sono sbarcate in Italia.
«La proprietà americana della Roma rappresentata da Pallotta potrei definirla la più europea, italiana, di quelle che ci sono state dopo: Pallotta è entrato subito nel contesto, ha voluto vivere in mezzo alla gente, capiva i problemi e se non li capiva se li faceva spiegare. A distanza di anni posso dire che Pallotta è stato un presidente americano ma molto vicino alla cultura italiana e al calcio europeo».

Eppure ricordo che all’epoca si rimproverava a Pallotta di non essere mai a Roma e di delegare tanto…
«Pallotta delegava ma se lo poteva permettere, perché aveva dirigenti di grande sensibilità e conoscenza, compreso me. Veniva spesso a Roma e incontrava spesso anche i tifosi. È stato un presidente importante. In quell’epoca l’ho anche un po’ sottovalutato ma lui non ha mai osteggiato operazioni di mercato, non ha mai chiesto cose che non potevano essere realizzate, ha sempre difeso gli allenatori e i dirigenti quindi è stato un ottimo presidente».

Pensa di essere stato più tutelato come dirigente di quanto non lo siano oggi i dirigenti di due società facenti capo a proprietà americane, Milan e Roma?
«Io sono stato molto rispettato ed è stata molto rispettata la mia autonomia, in questo senso sono stato molto fortunato, fortunatissimo. Oggi non è che non vengono tutelati i direttori sportivi: li hanno cancellati. Le nuove proprietà americane o i fondi americani non vogliono più il direttore sportivo: vogliono far loro con i loro scouting che si portano dietro». […]

Ivan Zazzaroni ai nostri microfoni ha detto che i modelli oggi vincenti delle proprietà americane in Italia sono quelli in cui il management è stato affidato a dirigenti italiani, come Atalanta e Inter. Anche Walter Sabatini pensa che sia questa la strada?
«Questa sarebbe la strada più consigliabile. Le faccio un esempio: Mauro Baldissoni è stato un grande direttore generale della Roma, bastava che i Friedkin l’avessero chiamato e tutti i guai che sono successi quest’anno nella gestione tecnica del gruppo non ci sarebbero stati. Appoggiarsi a qualcuno così è una cosa che i Friedkin non hanno fatto e sono certo che sia stato un errore». […]

Però è un dato di fatto che oggi le proprietà di Roma e Milan, Friedkin e Cardinale, non sono amate dai tifosi.
«Non è un segreto che i tifosi si vogliono sentire partecipi: una sensibilità evoluta coglie questa esigenza, soprattutto a Roma. Le squadre non sono delle proprietà ma della gente, e a Roma la gente ama la squadra, tanto che l’Olimpico fa il tutto esaurito tutte le partite. Ma questo privilegio non è stato sfruttato al massimo, perché la partecipazione, la gioia e l’entusiasmo dei tifosi vanno anche convogliati, invece non è successo né alla Roma né al Milan». […]

Ricordo che con Pallotta fu proprio lei a decidere di interrompere il rapporto…
«Decisi io perché Pallotta aveva chiesto a Franco Baldini di fare il suo consulente personale e non c’è nessun direttore sportivo che può accettare una soluzione come questa: tu fai il ds e combatti contro il mondo intero e il tuo presidente ha un suo consulente personale… Allora a che serve il direttore sportivo? Sia bene inteso, non ci sono colpe da parte di Baldini, che aveva solo accettato un’offerta, ma quando è successo io ho ringraziato e me ne sono andato». […]

 

Guardando avanti, domenica scenderanno in campo Roma e Lazio nel derby capitolino, lei che è stato dirigente di entrambe le squadre che partita si aspetta?
«Il derby è sempre derby, inutile chiarire l’importanza di una partita simile. Quello che posso dire è che in questo momento il risultato del derby di Roma determinerà effetti importanti. La Lazio sta vivendo un momento magico e perdere il derby sarebbe un colpo molto deludente per tutta la popolazione laziale, alla luce dello splendido campionato che stanno disputando i biancocelesti: una sconfitta rischierebbe di rappresentare un freno per una squadra lanciata. Per quanto riguarda la Roma il discorso è molto diverso perché un risultato negativo inciderebbe in maniera pericolosissima nella classifica, perché la Roma si deve guardare alle spalle: mi dispiace doverlo dire ma è una questione aritmetica. La Roma si deve guardare le spalle e deve vivere e affrontare il derby per il risultato».

Parlare di Roma che rischia di andare in Serie B non le sembra un esercizio retorico? Alla luce del valore della rosa intendo, rispetto alle competitor che lottano per non retrocedere. Per lei è un rischio concreto?
«Ma il calcio è una tragedia, io questo l’ho anche scritto, e come tragedia a volte procura danni irreparabili. Non credo neanche io, valutando il valore assoluto delle squadre, che la Roma possa rischiare però a volte le partite si perdono in maniera del tutto imprevedibile, per un episodio, un calcio d’angolo, un autogol, una situazione non controllabile. Allora speriamo…».

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