CAGLIARI-ROMA: arbitra Zufferli. Guida al VAR, Pezzuto AVAR

Domenica alle ore 15.00 andrà in scena a Cagliari la sfida tra i sardi e la Roma di Gian Piero Gasperini, valida per la quattordicesima giornata di Serie A. L’arbitro della gara sarà Luca Zufferli, il quale sarà coadiuvato dagli assistenti Tegoni e Fontemurato. Il IV Uomo sarà Di Marco, mentre VAR e AVAR saranno rispettivamente Guida Pezzuto.

CAGLIARI-ROMA     h. 15.00

ZUFFERLI

TEGONI.FONTEMURATO

IV:       DI MARCO

VAR:      GUIDA

AVAR:      PEZZUTO

(aia-figc.it)

Pisilli racconta l’esordio con la Roma: “Mourinho mi disse: ti caghi se ti metto?” (VIDEO)

Nel corso della lunga intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, Niccolò Pisilli ha ricordato il momento del suo esordio con la Roma e il modo in cui l’allora allenatore giallorosso Josè Mourinho gli ha comunicato che sarebbe sceso in campo per la prima volta con addosso la maglia giallorossa.

Il centrocampista ha raccontato così l’esordio, arrivato il 6 maggio 2023 all’Olimpico contro l’Inter: “Prima del mio esordio facemmo rifinitura e poi c’era il ritiro, quindi dormivamo lì. Dopo l’allenamento Mourinho venne da me e mi disse “ti caghi se domani ti metto?”. Avevo un po’ questa speranza, però ovviamente non mi aspettavo nulla, era la mia seconda convocazione.

Mourinho era un allenatore molto attento ai giovani, veniva spesso a vedere la primavera, e noi che eravamo in primavera respiravamo di essere osservati, e ogni partita era un’occasione per farsi vedere, spesso venivamo chiamati per gli allenamenti.

Mi reputo molto fortunato perchè in quegli anni c’era un mister che dava tanta importanza alla primavera, ha fatto esordire tanti giovani e penso sia la cosa migliore che Mourinho potesse fare da allenatore della prima squadra” per un ragazzo che giocava con la primavera e aspirava alla prima squadra“.

FOTO – Trigoria, tre ritorni per Gasperini: Dybala, Baldanzi e Angeliño in gruppo

Sono ottime notizie quelle che arrivano da Trigoria in vista della trasferta di Cagliari, in cui la Roma sarà chiamata a rialzare subito la testa dopo il ko casalingo contro il Napoli. Come comunicato dalla società, infatti, sono tornati a lavorare con la squadra sia Paulo Dybala che Tommaso Baldanzi, entrambi reduci da influenza. Inoltre confermato il rientro in gruppo di Angeliño, fuori da oltre due mesi. Per i primi due praticamente certa la convocazione per la sfida contro i sardi, mentre più difficile vedere tra i convocati il laterale spagnolo. Prosegue nel suo lavoro di recupero anche Artem Dovbyk, mentre Lorenzo Pellegrini si è allenato con una vistosa fasciatura al ginocchio. Con la prima squadra anche il giovane Arena.

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Angeliño torna in gruppo: arrivato il via libera per lo spagnolo

Dopo due mesi di assenza potrà tornare ad allenarsi con il gruppo Angeliño. Il laterale spagnolo, la cui ultima presenza risale alla sfida tra Roma e Verona del 28 settembre, ha avuto il via libera per ritornare ad allenarsi con il resto della squadra.

Ai box da oltre due mesi a causa di una forte bronchite, il laterale spagnolo aveva già iniziato il suo percorso di riatletizzazione ma adesso potrà tornare a lavorare agli ordini di Mister Gian Piero Gasperini, che potrà dunque ritrovare una preziosa alternativa per le corsie laterali.

A riportarlo con un tweet Filippo Biafora: “Via libera per Angeliño: il terzino spagnolo può tornare ad allenarsi con il resto del gruppo dopo due mesi di assenza“.

Instagram, la reunion della Roma dello scudetto. Da Totti a Cafù. Candela: “Un’ottima annata”

Alcuni degli elementi della Roma che vinse lo Scudetto nella stagione 2000/2001 si sono ritrovati a Washington. Dopo la foto pubblicata ieri con alcuni dei campioni degli anni passati, Vincent Candela ha riproposto un altro scatto che ha subito fatto scattare una nostalgia a tutti i tifosi romanisti. Nella foto, oltre al francese, ci sono Francesco Totti, Vincenzo Montella, Gabriel Omar Batistuta e Cafù, assoluti protagonisti dell’ultimo Scudetto giallorosso targato Fabio Capello. Poi la descrizione: “Un’ottima annata”.

Gli allenatori più vincenti della storia della Roma

La storia della Roma è un mosaico composto da epoche, idee calcistiche e personalità molto diverse tra loro. Dalla fondazione nel 1927 fino alle competizioni europee del nuovo millennio, il club giallorosso ha affidato la propria identità tecnica a figure che hanno saputo lasciare un’impronta profonda, ognuna in un momento storico differente. 

Oggi, nel ripercorrere i successi degli allenatori più vincenti andremo ad analizzare, quasi come osservando in filigrana, l’evoluzione stessa della Roma: dai primi trionfi nazionali alle stagioni moderne, passando per cicli irripetibili e rivoluzioni tattiche.

Gli anni della costruzione: Schaffer, Carver e i primi successi

Nei decenni iniziali il club trova stabilità attraverso tecnici spesso provenienti dall’Europa centrale, custodi di un calcio metodico e organizzato. Tra questi spicca Alfréd Schaffer, che alla guida della Roma squadra ha ottenuto il primo scudetto romanista nel 1942. 

Prima di lui si distinsero l’inglese William Garbutt e poi Herbert Burgess, che ha introdotto con la sua Roma un calcio dinamico e rivoluzionario, che spiazzava gli avversari, diventando un precursore del calcio totale.

Altro nome, meno noto ma di grande impatto, è quello di Alfredo Foni che ha condotto la Roma alla conquista della Coppa delle Fiere, antenata dell’attuale UEFA, nel 1961.

Nils Liedholm e il ritorno alla gloria

Tra gli allenatori più vincenti e influenti della storia romanista, Nils Liedholm occupa un posto speciale. Le sue tre esperienze sulla panchina giallorossa coprono quasi vent’anni di storia tecnica e, soprattutto, conducono la Roma alla conquista dello Scudetto 1982/83, una stagione rimasta nell’immaginario collettivo per qualità di gioco, equilibrio tattico e protagonisti indimenticabili come Falcão, Conti e Prohaska.

Liedholm aggiunge alla sua bacheca anche tre Coppe Italia, nel 1980, 1981 e 1984, consolidando un ciclo in cui la Roma si afferma stabilmente ai vertici del calcio italiano. È un periodo che accompagna il club fino alla finale di Coppa dei Campioni del 1984, simbolo di una generazione d’oro.

Fabio Capello e la modernità del nuovo millennio

Il secondo Scudetto della storia romanista porta la firma di Fabio Capello, capace di costruire una squadra che unisce disciplina tattica, fisicità e talento individuale. La stagione 2000/01, conclusa con la vittoria del campionato, resta uno dei momenti più identitari della Roma moderna, un successo ottenuto grazie alla solidità di un gruppo che comprendeva Totti, Batistuta, Montella e Cafu.

Nelle stagioni successive Capello aggiunge altri piazzamenti in zona Champions e mantiene la Roma costantemente in lotta per il vertice, contribuendo a collocare il club stabilmente tra le grandi del calcio italiano del nuovo secolo.

Luciano Spalletti: estetica, risultati e rivoluzioni tattiche

Tra i tecnici contemporanei, pochi hanno inciso quanto Luciano Spalletti. La sua Roma di metà anni Duemila introduce un calcio fluido, basato su possesso, rotazioni e intensità offensiva, con ilfalso nove” affidata a Totti come uno dei simboli più riconoscibili di quell’epoca.

Spalletti conquista due Coppe Italia (2007 e 2008) e una Supercoppa Italiana, portando la squadra a livelli di competitività molto alti anche in Europa, con alcune delle migliori campagne giallorosse nelle competizioni continentali degli anni Duemila.

José Mourinho e il ritorno alle notti europee

L’arrivo di José Mourinho nel 2022, regala alla Roma la Conference League, primo trofeo UEFA nella storia del club. Al di là del valore simbolico della coppa, Mourinho riporta la Roma a un ruolo centrale nelle competizioni europee, raggiungendo anche la finale di Europa League 2023. È un periodo che reinterpreta la vocazione europea del club, già intravista in precedenza ma mai consolidata con continuità.

Una tradizione che continua

Dai pionieri stranieri ai tecnici che hanno segnato il calcio moderno, la panchina della Roma è stata, nel corso della sua storia, un luogo di trasformazione. I trofei raccontano, però, solo una parte della verità: Liedholm e Capello guidano la classifica dei più vincenti, seguiti da Spalletti e Mourinho, sebbene ogni allenatore abbia contribuito a definire un’identità ricca e memorabile. 

Nel racconto di questa tradizione tecnica rientrano anche le letture esterne del club, in particolare le quote vincente serie A, spesso utilizzate dagli osservatori come semplice indicatore delle gerarchie percepite nel campionato, senza incidere sul valore sportivo di quanto accade in campo.

La storia romanista, ancora oggi, resta un racconto aperto: ogni nuovo tecnico eredita un patrimonio fatto di memoria, ambizioni e passione, con l’obiettivo di aggiungere un altro capitolo alla lista dei trionfi giallorossi.

Nainggolan: “Spalletti dormì con me per tre notti a Trigoria”

Tra i protagonisti del podcast “S.R.Q.R. – Sono Romanisti e Quasi Romani”, che sarà pubblicato dal 10 dicembre sull’app e su tutte le piattaforme streaming dell’emittente radiofonica Radio Romanista, Radja Nainggolan ha raccontato qualche episodio della sua esperienza alla Roma: “Io avevo bisogno di fare un certo tipo di vita fuori dal campo per star bene ma poi la domenica ribaltavo tutti. Spalletti lo aveva compreso così come i tifosi romanisti che sono i migliori che potessi incontrare, perché mi giudicavano solo per quello che davo in campo. La migliore soddisfazione per una persona che fa dei sacrifici e spende soldi per vedere le partite della sua squadra, è quella di vedere uno che in campo dia l’anima e sputi sangue per la maglia. Io ero così ma per farlo non potevo fare casa-campo e campo-casa, perché sono un altro tipo di persona, non sono uno che va in chiesa”.

“Spalletti dormì con me per tre notti perché non voleva che mi distraessi troppo. Non abbiamo dormito a letto insieme ma eravamo entrambi a Trigoria e questa cosa l’ho anche apprezzata molto perché se una persona fa un gesto del genere significa che a te ci tiene – ha detto -. Io ero bravissimo nell’interdizione ma lui mi portò più avanti perché voleva andare ad interrompere la costruzione dal basso degli avversari. Infatti, da quando mi ha messo in quella posizione, non so quanti gol abbiamo fatto sulle pressioni alte. Sono arrivato a fare anche 14 gol”.

Il belga, poi, ha ricordato il 3-0 al Barcellona in Champions League: “Penso si possa dire che i romanisti parleranno di questa partita anche tra cento anni. Gli scudetti sono molto più importanti ed è giusto così ma qui siamo andati in semifinale eliminando la squadra di Messi, il giocatore più forte del mondo. E come lo abbiamo fatto? In rimonta, proprio contro la squadra simbolo delle “remuntada”, come la chiamano loro. A Barcellona io non c’ero perché infortunato e anche al ritorno sono stato sostituito dopo settantacinque minuti perché non avevo ancora superato uno stiramento ma non avrei rinunciato ad esserci per nulla al mondo. Mi sentivo un elemento importante di quel gruppo ed avevo la convinzione che anche soltanto la mia presenza avrebbe dato maggior sicurezza ai miei compagni”.

“Manolas mi diceva che avrei dovuto comunque giocare anche perché nonostante la sconfitta per 4-1, avevamo disputato una bella partita a casa loro e quindi in quella settimana si percepiva un’aria strana. Kolarov era un martello e anche De Rossi rompeva il c***o ogni giorno. Sono cose importanti perché se uno come Daniele ti dice che si può fare, allora inizi a crederci davvero – ha continuato -. Kolarov e De Rossi fecero anche un discorso in spogliatoio dicendoci semplicemente di provare a fare due gol cercando di non rischiare niente dietro. Se fossimo riusciti a fare questo, poi forse sarebbe andata a finire in maniera memorabile ed è andata veramente così. Kostas è entrato nella storia ma penso che abbia preso più cazzotti nell’esultanza che in tutta la sua vita”.

(ilromanista.eu)

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VIDEO – Genoa in visita al Gaslini e De Rossi sorride con una bambina: “Hai la faccia da romanista…”

Doni e sorrisi per i bambini ricoverati: oggi una delegazione del Genoa, capitanata dal tecnico Daniele De Rossi, ha fatto visita all’Istituto “Giannina Gaslini” di Genova. E l’allenatore rossoblù, ex giallorosso, è stato protagonista anche di un simpatico siparietto con due bambine: “Lei è la genoana. Invece tu sei romanista, hai il cappello e la faccia da romanista che non se l’aspettava”. Poi sempre salutando la tifosa giallorossa in questione De Rossi ha chiesto di dove fosse: “Di Capena? Un po’ fuori eh…”.

Tottenham, Frank: “Tel sta migliorando, il suo atteggiamento è buono”

Aggiornamenti sul fronte Mathys Tel, tra i nomi accostati alla Roma in vista del mercato invernale. Dell’attaccante ha parlato il tecnico del Tottenham Frank sottolineando i miglioramenti del francese che finora ha raccolto solo 377 minuti stagionali. “Abbiamo giocato partite diverse con formazioni diverse e penso che Xavi Simons tia migliorando. Proprio come Tel si è allenato bene, ha un buon atteggiamento e ci stiamo avvicinando – le parole del tecnico degli Spurs -. Il modo in cui si comporta, il modo in cui si allena, è stato molto buono. Ha giocato principalmente come un nove, ma sono consapevole che può giocare a sinistra. L’unica cosa che qualsiasi giocatore può fare è continuare ad allenarsi bene, continuare a fare di tutto per attirare la mia attenzione e continuare a rendermi le cose difficili quando prendo la mia decisione”.