BALDANZI: “Ranieri ha toccato le corde giuste. Dovevamo tutti ritrovare noi stessi. De Rossi mi ha dato tantissimo”

SKY SPORT INSIDER – Tommaso Baldanzi, trequartista della Roma arrivato dall’Empoli, si è raccontato in una lunga intervista al programma di approfondimento dell’emittente satellitare. Ecco le sue parole:

Mi sento molto bene, sento che sto crescendo, sto migliorando tantissimo le mie prestazioni e voglio continuare così. Ma posso sicuramente fare di più e migliorare in termini di gol e assist. Però a me piace anche molto giocare con la squadra, divertirmi insieme ai compagni e ora mi sento contento del percorso e soprattutto dell’andamento generale della squadra”.

Qual è la difficoltà più grande che hai dovuto affrontare nel passaggio da Empoli, dove eri cresciuto, a un grande club come la Roma?
Non ho trovato molte difficoltà, perché sia con il gruppo che con gli allenatori mi sono sempre trovato molto bene. I primi mesi sono stati un po’ di ambientamento, perché passare da una realtà totalmente diversa a qui è non è stato facilissimo, però è stato tutto molto veloce”.

Per un giovane come te cosa significa essere allenato da Claudio Ranieri? In che modo il mister è riuscito a toccare le corde giuste per tirare fuori il meglio da te?
Non so come abbia fatto, però è riuscito a toccare le corde giuste non solo a me, ma un po’ a tutti i giocatori. È riuscito a stimolare tutti, è un grandissimo allenatore. È stato bravissimo e ora siamo molto felici di aver trovato continuità e vogliamo continuare così fino alla fine della stagione”.

Che cosa ti ha lasciato De Rossi? È stato lui a volerti a Roma…
Mi ha dato dato tantissimo. Mi ha portato alla Roma e mi ha dato l’onore di giocare in una squadra così prestigiosa. Mi ha aiutato tantissimo nella mia crescita. A lui piacevo molto come mezzala offensiva e mi ha aiutato a migliorarmi in quella posizione, anche quando neanch’io ci credevo tanto”

Che rapporto hai con Dybala e cosa si significa giocare accanto a un fuoriclasse come lui? Che cosa hai assorbito della sua classe, della sua esperienza?
Da lui, e anche dagli altri campioni che abbiamo in squadra, posso imparare ogni giorno anche solo guardando. Io e Paulo abbiamo un rapporto bellissimo, è una persona bravissima e umile. Stando vicino a lui e potendoci giocare insieme posso crescere e imparare facilmente”.

Invece con i compagni più giovani come Pisilli, Soulé e Rensch che rapporto hai?
Abbiamo un bellissimo rapporto, stiamo molto insieme, ridiamo e scherziamo. Ma tutto il gruppo è molto unito, stiamo tutti bene insieme, giovani e più esperti. Anche i giocatori più famosi sono molto umili e sappiamo divertirci tutti insieme”.

In attacco siete ben quattro mancini: tu, Dybala, Soulé e Dovbyk, c’è una naturale affinità fra di voi?
Io sto lavorando molto sulla fase difensiva e sul poter giocare su entrambe le fasce per poter stare in campo con loro. Anche se siamo tutti mancini, possiamo giocare insieme senza problemi. Quando hai tanti giocatori forti in quel ruolo, penso che ci si debba anche un po’ adattare a fare altro, anche se ti piace meno”.

Ci racconti un po’ dei tuoi inizi da bambino, le prime partitelle a Castelfiorentino… C’è lo zampino di tuo nonno nel tuo amore per il calcio, giusto?
Sì, mio nonno era molto innamorato di questo sport. Mi ha trasmesso lui l’amore per il calcio e ho iniziato a giocare con lui. Oggi per me essere qui, in un club così storico, è motivo di grande orgoglio anche per lui”.

Nel calcio moderno la struttura fisica e la potenza hanno un peso sempre maggiore e più evidente. Spesso i ragazzini delle scuole calcio vengono scartati se sono troppo gracilini, gli viene detto che non ce la faranno ad arrivare ai grandi livelli. Per te è stata una motivazione ancora più forte quella di dover fare i conti con i ‘colossi’?
Sì, è stata una bella motivazione, mi è sempre piaciuto scontrarmi con quelli più grossi e penso sia una motivazione anche per i ragazzi più piccoli che iniziano a giocare. È vero, il calcio va un po’ in quella direzione, però ci sono tantissimi giocatori di talento ‘piccolini’ che riescono a tener botta e a fare strada. Sono convinto che sarà ancora così”.

Ranieri ha portato serenità, equilibrio e certezze tecniche a una squadra che fino a novembre faticava. Voi giocatori che cosa avete messo di vostro per ‘raddrizzare la nave’?
Tutti noi dovevamo un po’ ritrovare noi stessi, capire le nostre qualità, che secondo me sono tante, e dimostrarle. Ci siamo riusciti, sicuramente con l’aiuto del mister, ma credo che la cosa più bella in questo è stato il gruppo, perché è sempre stato unito e ha sempre cercato di trovare una soluzione. All’inizio non ci siamo riusciti, siamo peggiorati, abbiamo fatto male, però piano piano tutti insieme siamo riusciti a uscire da quella situazione”.

Ora qual è l’obiettivo? È giusto non porre limiti alla vostra rincorsa verso l’alto?
Sì, è giusto non porre limiti. Vista la nostra partenza, non abbiamo un obiettivo ben chiaro, però alla luce degli ultimi risultati vogliamo provare a vincere più partite possibili. Pensando una partita alla volta possiamo levarci delle belle soddisfazioni”.

Il calore dei tifosi è da sempre uno dei punti di forza della Roma, come definiresti tu la piazza di Roma e come vive un giocatore tutta questa passionalità attorno a sé?
È una cosa incredibile, bellissima. L’amore che vedi ogni giorno nei tifosi della Roma è meraviglioso. Lo dimostrano ogni domenica, ogni partita… te lo senti proprio dentro. La partita in casa contro il Bilbao è stata bellissima a livello di tifo, stratosferica. I tifosi ci danno una grandissima mano, è più facile spingere e giocare con un tifo del genere. Vogliamo ripagare il loro sostegno finendo al meglio la stagione“.

ANGELINO: “Ranieri ha portato tranquillità, saremmo felici se rimanesse. Dybala? Tornerà più forte e ci aiuterà anche fuori dal campo”

SKY SPORT – Angelino, terzino sinistro della Roma, è intervenuto ai microfoni dell’emittente televisiva e tra i vari temi trattati si è soffermato sul futuro di Claudio Ranieri e sull’infortunio di Paulo Dybala. Ecco le sue parole.

Come spieghi la rincorsa fatta con Ranieri?
“Innanzitutto l’allenatore ci ha dato tranquillità e ci ha aiutati fin dal primo giorno dal punto di vista mentale. La squadra è forte, siamo quasi gli stessi di inizio stagione e dobbiamo continuare a crederci e a lavorare”.

La permanenza di Ranieri?
“Tutti lavoriamo tanto e bene, saremmo tutti felici se lui rimanesse perché ci ha aiutato tanto”.

Il momento di forma?
“La squadra mi lascia giocare in una posizione migliore rispetto allo scorso anno, da quando è arrivato Ranieri mi sento benissimo in campo. La fiducia del mister e della squadra è importantissima. Sono migliorato molto sul piano difensivo grazie a Ranieri”.

L’infortunio di Dybala?
“E’ difficile per tutti, soprattutto per lui perché stava giocando benissimo e aiutava tanto la squadra. Per noi è un infortunio importante, siamo tutti con lui e aspettiamo che torni il prima possibile. Sappiamo che tornerà più forte, non è felice perché non può aiutarci in campo, ma è vicino alla squadra e ci aiuterà da fuori”.

RANIERI: “Continuiamo con questa leggerezza, ora viene il difficile e senza Dybala dobbiamo fare qualcosa in più. La pensione? È cosa giusta…”

Claudio Ranieri ha vinto la quarantesima edizione del ‘Premio Maestrelli’ e dopo aver ritirato il riconoscimento ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dell’emittente televisiva direttamente dalla location ‘Le Panteraie’ di Montecatini Terme.

Che ricordo ha di Maestrelli?
“Maestrelli era una persona estremamente giusta, è la terza volta che vinco questo premio e mi fa molto piacere perché era un allenatore che ha saputo amalgamare i suoi campioni. La Lazio ha vinto grazie ai campioni che aveva ma soprattutto all’uomo che è riuscito a compattarli”.

Ho parlato con sua moglie e le ho detto ‘Lasciamo perdere la pensione…’
“No, no. La pensione è cosa giusta”.

La qualificazione in Champions League è possibile? Se l’aspettava o è rimasto stupito?
“Stupito non posso esserlo perché sono sempre positivo nel lavoro e nel gruppo dei giocatori che ho a disposizione. Ho trovato un gruppo forte ma che aveva perso autostima. Ho cercato di compattarlo e di dare a loro ciò che meritavano di avere. Si sono ritrovati e compattati, hanno fatto tanto ma adesso viene il bello e il difficile. Dobbiamo continuare con la leggerezza che ci ha contraddistinto e la voglia che ha fatto innamorare i nostri tifosi”.

(Sky Sport)


Successivamente Ranieri ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti all’evento: “Questa è la terza volta che vinto questo premio e mi fa molto piacere, è un personaggio unico nella storia del calcio italiano. Era veramente un signore”.

Le fa piacere ricevere questo premio in un momento così bello della Roma?
“Ricevere premi fa sempre piacere, poi se la squadra va bene meglio ancora. Ora arriva il difficile perché il campionato è apertissimo per tutti e molto interessante”.

Si aspettava di essere l’allenatore della squadra che ha fatto più punti nel 2025 considerando anche gli altri campionati?
“Non me lo immaginavo. Quando sono arrivato ho pensato solo a far bene e a riportare autostima e positività ai ragazzi. La squadra è valida, ma i risultati erano negativi. C’è stato un grande sacrificio da parte di tutti i ragazzi che mi hanno seguito e ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ma è come se non avessimo fatto tutto perché ora arriva il bello e il difficile”.

La perdita di Dybala quanto può incidere?
“Speriamo che la squadra si compatti ancora di più, perché senza un campione del genere dobbiamo fare qualcosa di più”.

Quanto le ha fatto piacere che Dovbyk ha risposto sul campo alle sue parole?
“Mi ha fatto piacere il pubblico e i suoi compagni di squadra, che sono corsi ad abbracciarlo dopo il gol. Lui è un ragazzo molto timido, che ha bisogno di comprensione e affetto da parte di tutti noi”.

L’Inter resta la favorita?
“Era la favorita all’inizio, ora ci sono 27 punti per tutti. Che vinca il migliore!”.

SALAH-EDDINE: “All’Olimpico un calore mai provato prima. Dybala fa cose che nessun altro vede”

ESPN – Dal ritiro dell’Under 21 dell’Olanda, Salah-Eddine ha rilasciato un’intervista in cui racconta il suo passaggio dall’Eredivisie alla Serie A, con l’arrivo a Roma nel mercato di gennaio. Queste le parole dell’ex esterno del Twente classe 2002:

Sulla possibilità di andare al PSV e l’interesse della Roma?
“All’ultimo minuto. Quando l’AS Roma si è interessata, sapevo che volevo davvero fare quel passo. Mi sentivo al meglio lì”

Sulla Roma?
“L’AS Roma è uno dei club più grandi del mondo. Questo è quello che vuoi come calciatore e come persona. Mi sono mostrato di più in Europa e quelle sono le partite con più prestigio. Il fatto che abbia giocato bene in quelle partite ha sicuramente aiutato. La cosa più importante per loro è che lo dimostri nelle grandi partite, quindi erano convinti”

Sul connazionale Rensch?
“L’ho chiamato. Devyne è stato positivo e questo mi ha dato una piccola spinta. Nei miei primi giorni è stato bello averlo con me ma abbiamo un ottimo rapporto anche con gli altri ragazzi. È un gruppo molto unito, quindi siamo tutti una cosa sola. Ho un buon rapporto con tutti”

Sul miglior giocatore della Roma?
“Credo di poter fare solo un nome: Paulo Dybala. Quello che a volte mostra in allenamento e in partita è davvero bello”

Si tratta del miglior giocatore con cui hai mai giocato?
“Bella domanda, ma direi di sì. Ci sono piccole cose, come un passaggio ricevuto o uno lasciato andare, che nessun altro vede”

Sull’inserimento nel gruppo e sulle differenze con l’Olanda?
“Sono riuscito a trovare rapidamente il mio posto e spero di sentirmi ancora più a mio agio nei prossimi mesi, di poter cogliere la mia occasione. Ranieri è un allenatore molto esperto. È bravo nelle tattiche collettive e nell’individualità. Si impara tanto da lui durante l’allenamento. Qui giochi contro tante formazioni diverse. Nei Paesi Bassi giochi spesso contro il 4-3-3, ma qui ti viene chiesto qualcosa di diverso in ogni partita”

Sulla piazza giallorossa?
“Ho capito scoperto il calore della piazza dal momento in cui sono salito sull’aereo con il mio agente e la mia famiglia. Quando sono atterrato a Roma, l’aeroporto era vuoto. Non c’erano voli, davvero. C’erano persone che mi aspettavano fuori e quella è stata la mia prima esperienza con l’AS Roma. Quando sono arrivato per la prima volta allo stadio… non ho mai provato niente del genere”

KONÈ: “Un po’ 6 e un po’ 8: questo il mio ruolo ideale. Guendouzi? Abbiamo esagerato, tutto chiarito”

L’EQUIPE – Manu Koné si è unito al ritiro della Francia per la doppia sfida alla Croazia e ha rilasciato un’intervista al quotidiano in cui parla della sua esperienza alla Roma, del suo ruolo e tocca anche il tema del diverbio con il compagno di Nazionale Guendouzi durante l’ultimo derby.

Non hai paura dei colpi?
“No. Ne ho già presi tanti. Quando ero piccolo, nel quartiere, giocando contro ragazzi che avevano cinque anni più di me, posso dirti che avevo spesso le ginocchia sbucciate”

Hai anche questa capacità di mettere la spalla per battere sulla corsa l’avversario.
“Lo faccio naturalmente. Appena potrò gareggiare in velocità con lui, so che o commetterà un errore oppure passerò io. L’obiettivo è affinare il mio gioco, lasciare la palla nelle migliori condizioni e alimentare gli attaccanti. È tutto istintivo, in realtà. Nella selezione ne ho parlato con Dayot (Upamecano, ndr) che ho affrontato in Bundesliga quando ero al Mönchengladbach (2021-2024). Mi dice che ogni volta che giochiamo metto la mano in opposizione. Non me ne accorto ma è vero, per proteggere la palla allungo il braccio e metto la mano. Sono anche sempre più vigile sul posizionamento dei miei avversari. Prima pensavo che solo con le mie qualità potevo girarmi, ora faccio molta più attenzione a quello che arriva alle mie spalle”

Da quale centrocampista hai preso ispirazione?
“Quando ero piccolo, Yaya Touré e Paul Pogba. Era il sogno essere come loro. Crescendo, vedere cosa ha fatto Yaya Touré in Premier League è scioccante”

Una cosa che devi migliorare riguarda il livello disciplinare. Hai ricevuto otto ammonizioni in questa stagione. C’è una spiegazione?
“(Ride, ndr) Onestamente? Già gli arbitri sono un po’ eccessivi. Ma quando sei un giocatore che ha voglia, inevitabilmente c’è un po’ di foga in eccesso. È vero che devo essere più attento perché potrebbe penalizzare la squadra. Ranieri mi chiede di migliorare su questo. Ma io mi impegno. Sto solo cercando di fare bene”

Un avversario ha mai provato a intimidirti fin dall’inizio?
“(Ride, ndr) Ne parlavo con Evan Ndicka a Roma. Abbiamo parlato delle nostre prime partite professionistiche e in una delle prime da titolare in Ligue 1 è stata contro il Lione. Ho commesso un errore nei confronti di Memphis Depay; lui si è arrabbiato e ammetto che ero un po’ intimidito. Vedere Memphis Depay che ti urla contro e tutto il resto…Poi è calcio, niente mi spaventa. Ad esempio, a volte perdo palloni ma questo non mi rallenta. Se non ci provi, finirai la partita con rimpianti”

Ti ritrovi a rimuginare sulle azioni la sera quando torni a casa?
“Ovviamente! Fare il calciatore è duro, eh! Ad Empoli, ad esempio, ho colpito il palo. Ci ho pensato tutta la notte. In realtà, devo accettarlo. Avrei potuto tirare tra le gambe del portiere, avrei potuto fare un pallonetto. Ma ho dribblato il portiere e ho colpito il palo. Poco prima dell’azione, nello spazio di due secondi, mi pongo almeno venti domande. Te lo giuro! Tutto è troppo veloce. Vedo le gambe del portiere, vedo lo spazio sinistra, a destra, nell’angolo sinistro, nell’angolo destro, mi dico: ‘Lo sto superando’. E colpisco il palo. Fortunatamente abbiamo vinto”

In quale posizione ti senti più forte?
“Ho sempre ritenuto che un centrocampista debba saper ricoprire tutti i ruoli in questa zona. Ho la capacità di fare sia il 6, sia l’8, ma sono un giocatore a cui piace chiamare, avere la palla e recuperarla. Francamente, se potessimo creare una posizione ‘6-8’, sarebbe l’ideale (sorride, ndr). Mi piace essere in entrambe le zone ed è quello che mi chiede mister Ranieri”

Sei uno dei tre giocatori che subiscono più falli nei maggiori campionati europei. Lo sapevi?
“Sì. Ciò significa che proteggo abbastanza bene la mia palla e questo costringe i miei avversari a commettere falli. Ottenere calci piazzati è molto importante nel calcio moderno”

La lite con Guendouzi nel derby
“È stata l’atmosfera del derby a farci esagerare un po’. Ho parlato di questa partita con Mattéo durante tutti gli incontri precedenti. Ridevamo, anche con l’allenatore: ‘Ehi, il derby di Roma sarà duro!’. Poi è successo quello che è successo. Lo accetto con un sorriso. È vero che non è una bella immagine, ma è pur sempre una partita di calcio. Soprattutto con Mattéo abbiamo chiarito subito dopo. L’ho chiamato e la cosa era risolta”

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HUMMELS: “Ranieri ha fatto la differenza. Per il futuro vedremo…” (VIDEO)

DAZN – Torna a parlare Mats Hummels, al centro delle critiche per il rosso subìto contro l’Athletic Club. Nei giorni scorsi il difensore tedesco ha rilasciato un’intervista pubblicata solo nella giornata odierna. Le sue parole: “La grande differenza rispetto ai mesi passati, l’ha fatta mister Ranieri. Ha visto tutta la qualità che ha questa squadra, abbiamo grandi giocatori che vogliono giocare a calcio. Abbiamo tanta qualità quando abbiamo la palla”

Il rapporto con Ranieri?

“È ottimo, lo rispetto tanto. Parliamo molto e non solo di calcio. Ha vissuto tutto nel mondo del calcio, sa cosa pensano i giocatori, come si allenano. È convinto delle sue scelte, se deve vincere una partita non guarda il nome sulla maglia ma chi si allena meglio. È bravo a costruire un gruppo che poi da tutto sul campo. Poi ovvio ogni partita è diversa, ma la cosa più importante è che chiunque giochi dia il massimo per il gruppo”

Sui tifosi…

“Quando giochiamo in casa fanno la differenza. Il primo impatto è stato particolare, perchè sono entrati 15 minuti dopo il fischio di inzio. Sono venuto qui anche per vivere questa esperienza. Ho visto tutta la loro passione, ad Empoli erano in 5000. È abbastanza simile a quello che succedeva a Dortmund, anche lì c’è una forte passione, dove sia prima dell apartita che dopo si respira un’atmosfera incredibile”

Una partita che vorresti rigiocare.

“Personalmente vorrei rigiocare contro il Milan nei quarti di finale di Coppa Italia perché siamo stati eliminati. E anche perché non ho disputato una grande partita. Forse i miei peggiori 45 minuti stagionali, non so cosa è successo. Venivo da delle buone partite, ho sbagliato alcune scelte. E poi ovvio vorrei rigiocarla sia per il risultato perché siamo stati eliminati ma anche per come abbiamo giocato”.

Il derby?

“Non c’è un solo ricordo. È stata una partita incredibile con un’atmosfera unica. Abbiamo segnato subito due gol. Sentivamo di vincere il derby. È sempre qualcosa di speciale vincere un derby. Ho giocato quelli contro lo Schalke 04 quando ero al Dortmund. Però è qualcosa di diverso giocare un derby tra due squadre che giocano nello stesso stadio. È stato un giorno incredibile e anche un’esperienza unica per me qui a Roma”.

Roma e l’italiano?

“Capisco un po’ di parole in italiano anche se non sono ancora molto a mio agio a parlarlo. Capisco la lingua, una bellissima lingua e voglio approfondirla. Roma è bellissima, amo la città. Mi piace anche viverla quando ho del tempo libero, come andare in centro. Mi piace veramente tanto questa città. Mi piaceva già Roma prima che arrivassi qui perché è una città magnifica”.

Il futuro?

“Il futuro verrà deciso nel futuro. Sono felice di come stanno andando le cose ora. Non ho giocato all’inizio ma non è stato un problema per me perché non mi aspettavo di giocare 40 partite. Ora sta andando tutto per il meglio da quando è arrivato Ranieri, quindi vedremo che succederà”.

DYBALA: “Penso a Budapest, ci ha lasciato un sapore amaro” (VIDEO)

Dopo il 2-1 dei giallorossi all’Olimpico, domani alle 18,45 la Roma sarà ospite dell’Athletic Club nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Alla vigilia della sfida Paulo Dybala è intervenuto ai microfoni dell’emittente televisiva:

Lo stadio è bello, la sfida è stata presentata anche tra tifoseria e stadi.
“Penso che le tifoserie facciano il loro contributo, ci sono quelle che ti spingono di più nei momenti di difficoltà e l’Olimpico lo fa, ma penso che anche questo stadio domani sarà diverso. Non ho mai giocato qui, ma mi hanno detto che è molto caldo e penso che domani sarà una bellissima gara”.

Domani è riproponibile la strategia dell’andata?
“All’andata siamo stati molto bravi, soprattutto quando ci attaccavano tanto e i ragazzi sono stati bravi a prendere i giocatori più pericolosi. Dopo il loro gol su palla inattiva, noi siamo stati bravi a reagire e trovare il gol del vantaggio che è importante”.

Quando giochi in Europa League pensi alla finale di Budapest?
“Sicuramente. Quella partita purtroppo ci ha lasciato un sapore molto amaro, soprattutto a me. Essendo vicino a vincere un trofeo così importante ci pensi. Manca ancora tanto alla finale, domani è molto difficile ma abbiamo il desiderio di tornare a giocare in questo stadio”.

Qui hai trovato il feeling con la città di Roma e la tifoseria, è la spinta in più per te.
“L’ho detto e lo dico sempre, dal primo giorno i tifosi della Roma mi hanno sentire come se fossi qui da sempre e io ho il dovere di dover restituire qualcosa e il desiderio più grande è poter dare un trofeo, ci siamo andati vicini il primo anno. Sento questa volontà di rivincita e penso che stiamo facendo le cose bene. Manca ancora tanto, stiamo facendo un passo alla volta”.

Hai convinto tu Paredes a firmare il rinnovo?
“No, ha fatto tutto lui. Sono molto contento che sia rimasto e sia con noi. Al di là che sia un fratello, è un grandissimo campione”.

(Sky Sport)

A seguire l’argentino ha parlato ai canali ufficiali del club: “Sappiamo che sarà una gara dura in uno stadio caldo, loro avranno voglia di ribaltare il risultato e noi sappiamo che se molliamo di un centimetro ne pagheremo le conseguenze. Affronteremo la partita con voglia”.

La Roma sta bene mentalmente e fisicamente, è un buon punto?
“Abbiamo la fiducia delle ultime partite, del lavoro. Questo è importante per affrontare una partita del genere in una competizione difficile contro una squadra spagnola che gioca bene, la fiducia ci aiuterà per affrontarla con più tranquillità ma sempre concentrati”.

La tua leadership?
“Mi fa piacere, qui ci sono tanti leader che hanno vinto, che hanno giocato partite importanti e trasmettono ai più giovani l’importanza di queste gare. Dobbiamo cercare di giocare con tranquillità sapendo che l’ambiente difficile, sapendo di avere un gol di vantaggio non ci dobbiamo rilassare e dobbiamo vincere perché è importante”.

RANIERI: “I giocatori sono in clima partita. Dobbiamo essere sereni, senza paura e senza spavalderia” (VIDEO)

Dopo il 2-1 dei giallorossi all’Olimpico, domani alle 18,45 la Roma sarà ospite dell’Athletic Club nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League. Alla vigilia della sfida Claudio Ranieri è intervenuto ai microfoni dell’emittente televisiva:

Che momento è? 
“Lo stadio è totalmente cambiato ed è meraviglioso, è bellissimo e spero che domani sera sarà più bello”.

Che atmosfera si aspetta?
“È un popolo caldo ma è un popolo giusto, compatto e onesto, sono dei signori. Mi auguro ci sia un tifo caldo e non ci siano scontri tra tifosi. Una partita di calcio deve restare tale”.

Che partita si aspetta?
“È una squadra diversa da quelle spagnole, è diretta come piace a me, metterà pressione sospinta dal pubblico. Dobbiamo fare la nostra partita non pensando al gol di vantaggio, dobbiamo giocare senza paura e cercare di fare la nostra partita”.

Cosa deve fare l’allenatore in questi casi?
“I giocatori sono in clima partita, l’allenatore deve solo equilibrare un pochino. Ci stanno pensando dalla partita di Empoli, dobbiamo essere sereni e fare la nostra partita: fare la prestazione e poi accetteremo ogni risultato”.

Quanto il gioco segue la serenità di un gruppo e di una città?
“Ho la fortuna di avere giocatori che mi seguono fin dall’inizio, ci stiamo ritrovando e ognuno sa quello che deve fare. Lo dobbiamo fare anche domani senza paura o spavalderia, sapendo che dentro una partita ce ne sono altre”.

Lo step ulteriore?
“Dobbiamo essere bravi a dimenticare tutto quello che abbiamo fatto sotto l’aspetto della motivazione. Ho detto che sia vittoria sia sconfitta sono impostori. Ci siamo rialzati dopo averne passate di brutte, dobbiamo cancellare tutto. Ogni partita si gioca e c’è la prossima, questo deve portarci fino alla fine del campionato”.

(Sky Sport)

A seguire il tecnico ha parlato ai canali ufficiali del club: “Siamo pronti, sappiamo quello che ci aspetta: una buona squadra con organizzazione, sospinta dal proprio pubblico. Ce la giochiamo, è finito il primo tempo e ci sono 50-50 di possibilità di passare il turno”.

Dybala ha predicato calma senza farsi coinvolgere troppo dall’ambiente.
“Sicuramente, non ci deve toccare l’ambiente. Dobbiamo fare la nostra partita senza snaturarci, conosciamo i nostri pregi e i nostri difetti”.

Che ambiente si aspetta?
“Ho letto che i tifosi hanno fatto pace per questa partita, mi aspetto un ambiente caldo e signorile. Ho giocato spesso a Bilbao e sono grandi persone”.

Unico assente è Celik.
“Si è fatto male proprio all’ultimo secondo della partita d’andata, peccato perché mi sarebbe stato utile ma chi gioca farà la sua parte”.

DYBALA: “I meriti della nostra rinascita sono di Ranieri, in campo mi lascia molto libero. Futuro? Non ci penso”

MARCA – Prima della sfida tra Roma e Athletic Club, Paulo Dybala ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo, parlando della stagione giallorossa, della squadra basca e del futuro. Le sue parole:

Che Roma troverà l’Athletic Club?
“Una Roma aggressiva e con tanta voglia. Giocare all’Olimpico è importante, ci stimola in ogni partita. L’Athletic si è già dimostrato forte nella gara pareggiata a settembre ma spero che questo volta sia diverso”.

Cosa ti attrae di più dei baschi?
“Sono molto curioso di giocare al San Mamés al ritorno. Tutti parlano molto bene di questo stadio, perché i tifosi si fa davvero sentire. In attacco poi sono una squadra veloce e pericolosa ma siamo preparati”.

Cosa ne pensi dei fratelli Williams?
Spero che non abbiano la loro giornata migliore. Li conosciamo entrambi, per la loro velocità e la bravura nei dribbling. Li abbiamo studiati bene, cercheremo di lasciargli troppo il pallone. Seguiremo le indicazioni di Ranieri”.

Sancet, fondamentale per l’Athletic Club, sembra non essere al 100%…
“Non auguriamo il male a nessuno ma è un bene se i calciatori bravi in generale non giocano contro di noi. La squadra di Valverde è comunque forte, dovremo dare il massimo”.

Sei in Italia da tanti anni, hai mai potuto giocare in Spagna?
“Adoro LaLiga, la guardo molto in TV. Quest’anno è un campionato molto bello e competitivo, e mi sarebbe sempre piaciuto giocare lì, ma sono in Italia da molti anni ormai. Poi non si sa mai cosa può accadere in futuro”.

 Si può dire che l’Olimpico abbia una delle migliori atmosfere d’Europa?
“Inviterei chiunque non lo conoscesse a venire. Ciò che si vive qui è possibile percepirlo solo ad Anfield e in pochi altri stadi. Lo Stadio Olimpico è sempre pieno e anche solo sentire l’inno all’inizio ti regala una magia incredibile”.

In che momento è la Roma?
“Siamo forse nel nostro miglior momento della stagione. In casa siamo più forti e contro l’Athletic dobbiamo continuare su questa strada. Siamo molto fiduciosi, vogliamo sfruttare il fattore campo”.

Ranieri, a 73 anni, ha risollevato la stagione della Roma.
“I meriti di questa rinascita sono in gran parte del mister. Quando è arrivato, era un periodo difficile, con molti cambiamenti interni ed esterni nella squadra, era tutto incerto. Ci ha tranquillizzati facendo le cose semplici, conosce benissimo la piazza di Roma e la sua straordinaria motivazione fa la differenza”.

Dove ti ha migliorato Ranieri?
“Mi lascia molto libero in campo. A volte ovviamente mi chiede aiuto per gestire il risultato e aiutare la difesa ma in attacco sono libero di occupare i punti deboli dell’avversario. Il mister sa che a volte interpreto la partita in modo diverso e mi dà l’opportunità di farlo. Mi sento bene e questo è fondamentale per il finale di stagione”.

Recentemente il tuo contratto si è rinnovato automaticamente per un altro anno. Anche questo ti ha aiutato in campo?
“No, non credo perché già lo sapevo. Ci sono sempre tante notizie su di me, ormai sono abituato. Solo io conosco la verità e questo mi rassicura. Non penso al mio futuro in questo momento”:

La Roma è la favorita principale per vincere l’Europa League?
“Mi piacerebbe rispondere di sì. Non so se siamo i favoriti in assoluto ma so che possiamo dire la nostra fino alla fine. La sfida contro l’Athletic ci dirà se siamo favoriti o meno”.

L’ultimo scudetto della Roma risale al 2001 con Capello in panchina, è difficile ripetere quell’impresa?
“La Roma ha vinto solo tre scudetti nella storia perché il calcio italiano è sempre molto difficile ed equilibrato, come si può vedere anche in questa stagione. Vincere lo scudetto è difficile ma non impossibile e mi piacerebbe lasciare un bel ricordo, un trofeo, quando non giocherò più nella Roma. Oggi però abbiamo l’Athletic e pensiamo solo a questo, oltre al tentativo di conquistare la qualificazione alla prossima Champions League”.

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ANGELINO: “Con l’Athletic serata speciale. Mi fa piacere quando gli avversari parlano bene di me” (VIDEO)

Alla vigilia della sfida d’andata degli ottavi di finale di Europa League con l’Athletic Club, in programma domani sera allo Stadio Olimpico, Angeliño ha parlato ai microfoni del canale ufficiale del club giallorosso: “Sarà una serata speciale per tutti, giochiamo in casa ed è una grande opportunità di fare risultato prima di andare in Spagna. Credo che la squadra sia pronta, abbiamo lavorato forte e ci aspetta una partita difficile”.

I tuoi avversari ti hanno definito un giocatore top, ti riempie di orgoglio?
“Mi fa piacere quando altri giocatori parlano bene, significa che stai lavorando forte. Devo continuare a essere concentrato e a fare il meglio possibile”.