Nainggolan: “L’addio alla Roma la scelta peggiore della mia vita, ma non potevo fare diversamente. Monchi voleva vendermi in Turchia”

RADIO ROMANISTA – Radja Nainggolan, ex centrocampista della Roma, è stato invitato come ospite nel corso della prima puntata di “S.R.Q.R – Sono Romanisti e Quasi Romani” e tra i vari temi trattati si è soffermato su diversi episodi della sua carriera in giallorosso. Ecco le sue parole.

Juventus-Roma 3-2 del 5 ottobre 2015?
“Fecero bene a mandare Totti ai microfoni perché io avrei fatto di peggio. Quella sconfitta ci tolse energia oltre a causarci un contraccolpo psicologico. Quella sera capimmo che non avremmo mai potuto vincere lo scudetto”. 

Il mio stile di vita?
“Avevo bisogno di star bene fuori dal campo per poi ribaltare gli avversari la domenica. Non potevo fare casa-campo e campo-casa, perché non sono uno che va in chiesa. Sono un altro tipo di persona. Spalletti? Lo rispettavo molto sia come tecnico che come uomo. Una volta dormì tre notti a Trigoria con me per evitare che mi distraessi”. 

Roma-Barcellona?
“Giocai il ritorno da infortunato e infatti fui sostituito al 77′ ma volevo esserci e i miei compagni mi chiedevano di giocare. De Rossi e Kolarov ci caricarono in settimana e poi fecero un discorso nello spogliatoio prima del fischio iniziale. Manolas? Non ci credeva e fece il gol decisivo. Il calcio è strano davvero. Kostas però ha preso più cazzotti in quell’esultanza che in tutta la sua vita”.

L’addio alla Roma?
“Andar via da qui è stata la scelta peggiore della mia vita ma non potevo fare diversamente per rispetto del mio carattere e della mia persona”.

Monchi?
“Avevo un bel rapporto con lui, addirittura mi chiedeva consigli su chi avremmo dovuto comprare. Poi però, mentre ero in vacanza, un agente mi chiamò dalla Turchia per comunicarmi le offerte che erano arrivate da Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas. Io non capivo cosa stesse accadendo e neanche il mio procuratore sapeva nulla. Quando richiamai questo intermediario, mi disse che il direttore sportivo della Roma gli aveva dato mandato di vendermi in Turchia. A quel punto era tutto chiaro. Ho chiamato Monchi e gli ho detto che se voleva che andassi via mi sarei scelto da solo la squadra. E andai all’Inter dove c’era Spalletti. Se avessi saputo che Monchi se ne sarebbe andato dopo sei mesi, sarei anche rimasto. Però questo non potevo prevederlo. Sono fatto così, non posso vivere la quotidianità al fianco di una persona che non stimo e che si è comportato da bugiardo  con me. Inoltre, non ero solo io ad avere problemi con lui. La squadra era stata costruita da Sabatini, uno dei più grandi esperti di calcio che abbia mai conosciuto. Monchi voleva vendere tutti, soprattutto Dzeko che era uno dei giocatori più forti. Edin lo voleva cedere in ogni finestra di mercato. Non è normale che un dirigente voglia cedere giocatori così importanti”.

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Petrachi: “Parlai con Conte, Gasperini e De Zerbi prima di prendere Fonseca. Proposi a Totti di diventare il mio braccio destro”

DOPPIO PASSO PODCAST – Torna a parlare Gianluca Petrachi. L’ex ds della Roma, in una lunga intervista, ha raccontato interessanti retroscena sulla scelta di Fonseca come allenatore giallorosso. Le sue parole: “Fonseca lo avevo seguito, era un allenatore che mi intrigava. Vedevo che le sue squadre erano codificate. Però nella lista era l’ultimo. Parlai sia con Conte che con Gasperini. Con Antonio c’è stato sempre un legame forte, sarebbe venuto. Poi si confrontò con la proprietà, lo feci parlare con il presidente Pallotta ma alla fine c’era qualcosa che non quadrava. Per me Conte o Gasperini erano due scelte prioritarie, uno era un amico, l’altro un allenatore conoscente ma che stimavo molto e volevo già portare al Torino. Conte ad un certo punto mi disse che la situazione non lo convinceva del tutto, non vedeva quella voglia di vincere, avevamo già visto qualcosa della squadra. Così come con Gasperini, che fu onesto perché aveva ancora un altro anno con la famiglia Percassi e alcune cose nel club non gli piacevano. La terza scelta era De Zerbi, che però aveva già dato la parola d’onore a Squinzi e non lo volle tradire. Poi naturalmente parlammo di Fonseca. Lo incontrai prima, ci furono dei contatti, poi si formalizzò la cosa. Come allenatore mi piace tutt’ora, 70 punti con la Roma non li ha fatti più nessuno dopo di lui. Se avesse avuto più carattere avrebbe fatto meglio” Poi un altro retroscena su Totti: “Se lo avessi avuto accanto forse la storia sarebbe andata diversamente. Gli chiesi di rimanere al mio fianco e di essere il mio braccio destro”

Atalanta, si ferma Bellanova: infortunio muscolare al flessore, da valutare per il match con la Roma

L’Atalanta dovrà fare i conti con l’infortunio di Raoul Bellanova. L’esterno nerazzurro è stato costretto a lasciare il campo dopo appena 16 minuti durante la sfida di Champions League contro il Chelsea, a causa di un problema muscolare al flessore. Il giocatore si è accasciato a terra dopo una corsa sulla fascia ed è stato immediatamente sostituito da Davide Zappacosta, rientrando subito negli spogliatoi.

Le condizioni di Bellanova saranno valutate nelle prossime ore, ma la sua presenza è ovviamente in dubbio per i prossimi impegni, inclusa la sfida di campionato contro la Roma, in programma il prossimo 3 gennaio.

Cucinelli: “Sono tifoso un po’ dell’Inter e un po’ della Juve, ma vorrei lo Scudetto lo vincesse la Roma”

RAI RADIO 1 – Brunello Cucinelli, stilista, imprenditore e re del cachemire, è stato ospite della trasmissione radiofonica. Ecco le sue parole:
Il calcio? Sono tifoso un po’ dell’Inter e un po’ della Juve, quest’anno però mi piacerebbe lo scudetto fosse della Roma, una squadra che non vince da tanto tempo. Se sono molto amico con Allegri? Si, e vi rivelo una cosa. A Max avevano proposto di andare ad allenare ad Abu Dhabi e mi aveva chiesto cosa ne pensassi. Gli ho detto: tu a casa hai delle belle finestre, vero? Fai così, mettici un grande cartello coi soldi che ti danno e al mattino, quando ti svegli, guarderai quei soldi… E lui ha scelto di non andarci“.

Benfica-Napoli, Mourinho: “Le loro assenze? Non fatemi ridere. Non guardo le partite del campionato italiano”

Alla vigilia della sfida di Champions League del suo Benfica contro il Napoli di Antonio Conte, José Mourinho ha parlato in conferenza stampa. Ecco le parole dell’ex tecnico giallorosso, tra le altre:

Le assenze del Napoli? Non fatemi ridere con i giocatori che mancano. Non c’è Lukaku? C’è Hojlund. Non c’è Hojlund? C’è Lucca. Non c’è De Bruyne? C’è McTominay. Io ho delle assenze pesanti ma non voglio piangere. La panchina del Napoli è diversa, se vedete chi gioca dimenticate chi manca. E cambiando il sistema di gioco sono diventati una squadra migliore“.

Sul campionato italiano: “Contro lo Sporting abbiamo fatto una buona partita, siamo stati più forti contro un avversario che ha vinto due campionati di fila. Con il Chelsea è stata un’ottima partita, abbiamo perso per un autogol così come in campionato. Abbiamo perso sempre a causa di errori individuali. Nell’organizzazione tattica la squadra è più forte. Meglio il campionato portoghese o quello italiano? Non guardo le partite del campionato italiano, mi concentro sul mio. Generalmente in Italia c’è una cultura tattica altissima, gli allenatori lavorano tutti molto bene sull’aspetto tattico. C’è una cultura importante sulle marcature individuali, una fisicità adattata a questo tipo di gioco“.

Florenzi: “Vorrei rigiocare Roma-Liverpool, ma questa volta con il VAR” (VIDEO)

Alessandro Florenzi, in un’intervista rilasciata ai canali social della World Soccer Agency, è tornato sulla semifinale di Champions League contro il Liverpool del 2018. Le sue parole: “La partita che vorrei rigiocare? Roma-Liverpool ma con il VAR. Sarebbe potuto cambiare qualcosa perché c’era un fallo di mano con rosso e con quel rigore saremmo andati sul 3-2. Mancavano due gol e avevamo 30000 tifosi assatanati dietro. Quella Roma era forte ma non vinceva perché c’era la Juve che faceva 104 punti”.

As Roma, in arrivo lo sponsor di manica: atteso a breve l’annuncio

Novità in arrivo in casa Roma per quanto riguarda il lato commerciale. Come scrive Piero Torri nel suo editoriale per Manà Manà Sport, infatti, a breve ci sarà l’annuncio per quanto riguarda lo sponsor da piazzare sulla manica. Al momento sulla maglia giallorossa c’è solo il back sponsor, Auberge Resorts, ovvero il prestigioso marchio del lusso turistico della famiglia Friedkin. Nessuna novità invece per il Main Sponsor.

(romasport.eu)

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AS Roma Store: torna in vendita la medaglia ufficiale realizzata dalla Zecca dello Stato

Buone notizie per i tifosi della Roma e gli appassionati di collezionismo. Come annunciato dalla società capitolina tramite un tweet, dalla giornata odierna è di nuovo disponibile negli AS Roma Store e nel negozio online la medaglia ufficiale realizzata dalla Zecca dello Stato con il Crest tradizionale sul dritto e la mappa di Roma sul retro.

Cobolli: “Per vincere la Roma avrebbe bisogno di uno come Batistuta. A me piace molto Kean…” (VIDEO)

RAI 2 – Flavio Cobolli, tennista e noto tifoso della Roma, è stato invitato come ospite alla trasmissione “Il processo al 90′” e tra i vari temi trattati si è soffermato anche sulle difficoltà dei giallorossi in fase offensiva: “Mio padre mi ha insegnato che la squadra va tifata sia se vince sia se perde, quindi io la domenica aspetto sempre la partita. Non sono uno del mestiere, ma ho notato un calo fisico importante nelle ultime partite e inoltre la Roma tira poco in porta. Il falso nove? Ci servirebbe un Batistuta per vincere qualcosa. A me piace molto Kean, secondo me è il profilo a cui dovremmo puntare”. E infine chiude il suo intervento con il classico “Forza Roma!”.

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Chelsea, l’elogio di Maresca a Gasperini: “Ho cercato di prendere il meglio da lui. In Serie A molti club cercano di replicare la sua Atalanta”

Domani alle 21:00, l’Atalanta sfiderà il Chelsea in Champions League per una delle sfide decisive per la classifica. Le due compagini hanno entrambe 10 punti, solo che i Blues al momento salterebbero il turno playoff, mentre la Dea no. Alla vigilia del match, il tecnico Enzo Maresca ha elogiato il modello Atalanta, dando anche molti meriti a Gian Piero Gasperini, allenatore che ha ammesso di emulare. Ecco le sue parole.

Sull’Atalanta
“Sono innamorato dell’Atalanta. Stando all’estero, è stata un vanto per noi italiani e non è che abbiamo tanti motivi per vantarci. Faccio i complimenti alla società e alla squadra. Ho cercato di prendere il meglio da Gasperini osservandola in tutti questi anni”.

Sul match
“Sarà una sfida intensa in casa di una squadra aggressiva che vorrà fare la partita e proveremo a farla anche noi. In serie A molte squadre cercano di fare qualcosa di simile all’Atalanta di Gasperini, difendere a cinque, puntare all’uno contro uno dove ti seguono anche in bagno”.