Il Como ha pubblicato in serata la lista dei convocati per la gara di domani contro la Roma, in programma alle 18 allo Stadio Olimpico. C’è Dele Alli, con la maglia numero 8, tra i giocatori che Fabregas avrà a disposizione. L’ex Tottenham, Everton e Besiktas, tra le altre, dopo 6 mesi da svincolato è stato tesserato dal Como a gennaio.
Zdenek Zeman da ieri è ricoverato in Stroke Unit al Policlinico universitario Gemelli di Roma per ‘sospetta ischemia cerebrale’. L’ex allenatore, tra le altre, anche della Roma è al momento stabile e oggi sono in programma ulteriori accertamenti. Secondo quanto confermato da fonti sanitarie, è vigile, collabora con i medici e prosegue le terapie.
“Ho visto Zeman, fatica a parlare, ma comprende la situazione. Annuisce, collabora con i sanitari. Non direi che è particolarmente affranto, o comunque non lo dà a vedere, ma si rende conto benissimo della sua condizione e del perché si trova in ospedale”. Così all’AdnkronosSalute Alessandro Olivi, direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia e direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Gemelli, sulle condizioni di salute dell’ex allenatore della Roma e della Lazio Zdenek Zeman, da ieri mattina ricoverato presso la Stroke Unit del policlinico universitario di Roma.
“Non sappiamo se tornerà a parlare, ce lo dirà il tempo – spiega Olivi – dipende quanto è stato in sofferenza il tessuto cerebrale. Al momento ha difficoltà nel linguaggio e nei movimenti dal lato destro del corpo. È vigile, collabora con i medici ai quali risponde con cenni del capo, annuendo. Capisce tutto. Ora dovrà fare altri test”.
A due giorni da Roma-Como, in programma domenica alle 18 allo Stadio Olimpico, Claudio Ranieri parla in conferenza stampa. A partire dalla prossima sfida, poi, la squadra sarà impegnata per due settimane tra campionato e doppia sfida all’Atlethic Club per gli ottavi di Europa League.
Queste le parole del tecnico giallorosso:
Su Dovbyk, le sue condizioni e poi: va aspettato o è un ruolo su cui ragionare per il futuro per pensare in grande? “Intanto godiamocelo, da domani dovrebbe tornare a disposizione. Poi vediamo, nel calcio si è sempre tutti sotto esame, tutti quanti: dal primo al 26° della rosa”
Si susseguono voci sulla panchina. È motivo di destabilizzazione interna e poi, nella scelta finale, il suo parere è quello che conterà di più? “Mi hanno preso anche con questa mansione, io posso consigliare, poi sarà il presidente e la proprietà a dire questo o quello. Il mio compito è dare un ampio ventaglio di persone che possono guidare la Roma. Fastidio? I ragazzi lo sanno, sanno che siamo tutti sotto esame, loro si devono impegnare, credo che abbiano sofferto l’inizio del campionato e ora stanno raccogliendo le loro qualità. A me non dà fastidio, credo neanche alla squadra, voi vi potete sbizzarrire perché ogni settimana tirate fuori un nome e siamo tutti contenti”
Fabregas, nonostante la giovane età, sarebbe già pronto per una panchina come la Roma? “Non lo so se sarebbe pronto ma vi posso dire che questo ragazzo arriverà al top in 3-4 anni. E in più posso dirvi che il Como sarà il Parma degli anni ’90, è una squadra destinata a salire tanto. Affrontare il Como adesso è come andare dal dentista senza anestesia. Questo è quello che mi aspetto domenica, sarà una partita difficilissima in cui dovremo stare super attenti ed essere super preparati ad ogni evenienza perché sono bravi, bravi, bravi”
Hummels come può essere gestito? Le sensazioni sul futuro del calciatore: la problematica famigliare può influire? “Al ragazzo non chiedo tanto del futuro, gli ho detto che un giocatore come lui è un punto di riferimento e un esempio per tanti giovani. Poi sta a lui la scelta, bisogna rispettarlo in tutto e per tutto, se ha ancora voglia di correre e sacrificarsi. Sulla gestione: dobbiamo giocare 3 partite a settimana, cerco di mettere quelli che reputo giusti per battere gli avversari. Non faccio conto ne sul nome, ne sullo stipendio ma guardo gli allenamenti e mi convinco di determinate scelte guardandoli giocare”
Non è un po’ poco “suggerire” soltanto un allenatore? Uno della sua esperienza, alla sua età, deve soltanto suggerire…? “Credo che la presidenza si fidi di me, dirò di ogni allenatore pregi e difetti. Poi saranno loro a chiedermi altre delucidazioni, se porto dei nomi è perché credo in questi nomi. Porterò dei nomi validi, che reputo tali per guidare la Roma. Credo che il presidente abbia anche il dovere di dire ‘mi convince più questo o quell’altro'”
C’è un equivoco che si porta dietro da un po’ di tempo: Daniele De Rossi può essere uno di quei nomi che può suggerire? “Ho visto anche le interviste di Sabatini, io concordo: da quello che mi hanno detto è un grande allenatore. Deve fare il suo percorso, poi tornerà alla Roma più forte di quello che è stato qua”
Ha sondato dei nomi… “Giuro che ho sondato soltanto le squadre che devo affrontare, altre cose non dovete chiedermele. Domenica ci aspetta una partita tremenda, ne abbiamo parlato troppo poco, guardate quel Nico Paz che fenomeno che è…con un allenatore spagnolo, che li conosce, che ha una certa filosofia stanno facendo bene, si sentono dentro al progetto. È una squadra che gioca molto bene e sono una squadra soprattutto…”
Interviene Castaldi: “Sul tema allenatore ha già risposto…”. Interviene Ranieri: “Chiedetemelo alla prossima sosta”.
Le avrei chiesto di Gasperini… “Scrivete però, tanto una volta è Gasperini, un’altra è Allegri…riempire ogni giorno dei fogli non è facile. Nessuno ve lo dice? Se vi dicessi tizio, dopo 4 giorni avete riempito tutte le pagine. Invece ora avete la possibilità, quando non avete da scrivere, di dire ‘ho saputo da Trigoria che è questo…'”
Ci spiega la logica che applica in alcune partite per le scelte? “È difficilissimo che un giocatore, da quando inizia il campionato a quando finisce, un giocatore possa stare sempre allo stesso livello. La mia esperienza mi porta a dire che se un giocatore sta in 3-4 mesi in ottima forma, avrà un piccolo calo e lì bisogna capire se il suo calo può essere un peso oppure gli va dato un riposo come ho fatto con alcuni”
Angelino non ha potuto riposare in un ruolo un po’ particolare “Perché l’allenatore ha paura a fare dei cambi perché ha paura che si possano mandare dei messaggi come ‘è finita la partita’ e io non voglio”
Abbiamo visto Burdisso in tribuna contro il Porto. È un tifoso o un profilo che state valutando? “Vado via io? L’ho visto anche a San Siro, continuiamo così, chi viene all’Olimpico lo accostiamo”
Gourna-Douath? “Piano piano lo sto conoscendo meglio, gli sto dicendo alcune cose. Ora la squadra è come un orologio, funziona alla perfezione, come per tutti i nuovi devono entrare in sintonia con i compagni”
Avete intenzione di tenere Saelemaekers a prescindere dal riscatto di Abraham? “Questo non dipende da me, posso dare giudizi tecnici ma quelli economici non mi appartengono”
Dopo aver acquisito ulteriore materiale inerente alla sfida tra Juventus e Inter del 19 febbraio, il Procuratore Federale Chiné ha trovato evidenza della bestemmia pronunciata da Lautaro Martinez al fischio finale, come fa sapere il quotidiano. Il giudice sportivo aveva chiuso l’inchiesta, in mancanza dell’audio incriminato.
L’attaccante dell’Inter, che aveva negato con decisione di aver bestemmiato, verrà ora convocato in Procura e in caso di deferimento potrà patteggiare una multa.
Non ci sono buone notizie per Ranieri in vista della gara col Como di Fabregas, che viene definito sulle pagine del quotidiano come “uno dei candidati più seri a guidare la Roma il prossimo anno”, riguardo Artem Dovbyk, ancora alle prese col risentimento agli adduttori accusato nella rifinitura prima del ritorno di Europa League col Porto.
Contro il Como l’attaccante ucraino dovrebbe rimanere fuori e a questo punto è a rischio anche la sua presenza per il match contro l’Athletic Club di giovedì prossimo. Un altro nodo da sciogliere riguarda Hummels, se dovesse giocare domenica contro il Como è possibile che Ranieri lo terrà fuori in coppa. Infine, la società ha comunicato al Campidoglio di voler presentare il 21 aprile prossimo, in occasione del Natale di Roma, il progetto definitivo del nuovo stadio a Pietralata.
Durante la trasmissione mattutina sull’emittente radiofonica, Ubaldo Righetti, notoriamente vicino a Massimiliano Allegri, ha ‘aggiornato’ così la situazione: “Eliminerei Massimiliano Allegri dalla lista dei possibili allenatori della Roma. È un profilo che non interessa alla società, credo che sia da escludere dai vari nomi seguiti per la panchina. Penso che non sarà lui l’allenatore della Roma”.
Nell’ambito di un approfondimento su Angelino e Saelemaekers, il quotidiano sportivo ha intervistato Max Tonetto, ex proprietario della fascia sinistra della Roma e oggi anche opinionista radiofonico.
Lei e Cassetti siete stati esterni di una Roma da Champions. Saelemaekers e Angelino sono pronti? “Parliamo di due esterni di ottimo livello, non c’è dubbio. Ma i periodi sono diversi come la squadra. La formula migliore è sempre quella in cui l’allenatore trova gli 11 che giocano meglio insieme, nel modulo più congeniale. Spalletti in questo è il top. Ma pure Ranieri sta trovando una chimica di squadra che li valorizza”
[…] Il Milan valuta 20 milioni Saelemaekers, a quel prezzo lo riscatterebbe? “Assolutamente sì, il belga è un giocatore moderno e di qualità, che fa diversi ruoli e tutti con ottimo profitto. Sia per lui che per Angelino però vale un discorso: si possono sfruttare meglio con la difesa a 3, avendo tutti e due grandi qualità in fase offensiva”
LR24 (MIRKO BUSSI) – “Il calcio è un gioco basato sull’inganno”, ha detto uno di quelli che ne aveva ricevuto in dote i segreti, come Diego Maradona. Chi ci ha passato le notti sopra a decifrarlo, come Cèsar Luis Menotti, aveva reso il tutto un po’ più algebrico: “Il calcio è tre cose: tempo, spazio e inganno”.
La Roma l’ha visto lunedì sera, quando l’arte più nobile del calcio, quella ingannatrice per natura, l’uno contro uno, gli ha spianato la strada davanti al Monza.
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“Il calcio è tempo, spazio e inganno”
Il primo pericolo, l’1-0 e il 2-0 dell’#ASRoma di lunedì poggiano sull’arte più nobile del calcio: l’uno contro uno.
Non solo superiorità numeriche, tutti i benefici di chi sa ingannare in un campo da calcio. pic.twitter.com/doAM9SHjjx
Perché l’uno contro uno non ha solo l’effetto di una superiorità numerica ma ribalta i piani, cambia le dimensioni, altera le percezioni. Insomma, inganna. E non solo il diretto avversario, vittima dell’uno contro uno.
Al 5′, per esempio, Soulé s’incurva come fa quando entra nel suo mondo, quello tappezzato di uno contro uno. Lo fa da sinistra, dal lato che gli si addice meno, almeno in teoria, ma più che puntare Lekovic per dribblarlo, lo fissa, attirando su di sé le attenzioni del blocco difensivo del Monza che così perde reattività nell’assorbire l’inserimento di Pisilli. Soltanto quando Soulé svelerà il pallone, facendolo passare tra le gambe dell’avversario, l’inganno sarà svelato: il centrocampista è ormai alle soglie dell’area piccola a raccogliere il regalo, poi scartato in malo modo. Perché l’uno contro uno, in particolare quando avviene lateralmente, porta con sé effetti collaterali: chi difende in area faticherà a tenere sotto controllo due punti cardinali della marcatura, il pallone, da una parte, e l’avversario di riferimento, se fuori dalla visuale.
Poco dopo, a fare da illusionista sarà Saelemaekers. Dal vertice opposto dell’area di rigore, s’approfitta della distanza permissiva che gli ha accordato il suo avversario che pare quasi scommettere sul cross, la soluzione più ipotizzabile per un piede destro, da destra. È quello su cui gioca il belga, fintando il servizio in area di rigore e apparecchiandosi il tiro girevole sul sinistro, con quello che si definisce uno “scarto” più che un dribbling autentico.
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Pochi minuti dopo, dal vertice opposto, è Saelemaekers a minacciare il proprio avversario, che pare scommettere sul cross.
Finta, scarto, più che dribbling, a rientrare e tempo e spazio per preparare la traiettoria di tiro immaginata. pic.twitter.com/Iuc4L7mb4j
Nel 2-0, invece, Soulé è tornato nella sua cameretta, quella vicina al corridoio laterale destro. La conduzione dell’argentina è ricca di tocchi: servono a tenere il pallone sotto stretto controllo e ridurre, di conseguenza, le possibilità di intervento dell’avversario, che finisce per indietreggiare fino all’ingresso dell’area di rigore. Qui, mentre incede, c’è tutto il resto della truppa difensiva del Monza che, col fiato sospeso, viene catturato dall’uno contro uno in scena perdendo efficacia nei propri compiti. Shomurodov ha il merito di assecondare fino all’ultimo le intenzioni del compagno restando in una posizione ibrida che gli permetta di scegliere la porzione d’area da attaccare. Prima, però, Soulé completerà il proprio affresco fintando il cross quando ormai la disponibilità di spazio sembrava esaurita, al punto da convincere il proprio avversario a lanciarsi per ostacolarlo. Schienato il contendente, l’argentino termina l’opera col cross, stavolta sì, di destro, su misura per la testa di Shomurodov, sul quale chi avrebbe potuto far di più in marcatura è il secondo centrale, che invece rimane ipnotizzato all’altezza del secondo palo.
E prima di uscire, anche Baldanzi sfodera il proprio arsenale sul tavolo dell’Olimpico. La zona in cui riceve, però, è più centrale e con una densità avversaria maggiore si espone rapidamente al raddoppio. La forte inferiorità numerica che contraddistingue lo sviluppo romanista viene però annullata dalla superiorità qualitativa: Baldanzi infatti decide di minacciare lo stesso la linea e con un dribbling, questo sì estremamente autentico, passa attraverso i due sfidanti, aprendosi di colpo tempo e spazio per il tiro. Tutto grazie ad un magnifico inganno.
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Anche Baldanzi dà un saggio delle proprie capacità: con la Roma in forte inferiorità numerica, il dribbling del 2003 spezza il raddoppio e apre la possibilità di tiro.
Senza ricercare superiorità numeriche, quelle qualitative risultano determinanti. pic.twitter.com/kv6JQ1dyGQ
La Roma è tornata al lavoro la mattina successiva alla vittoria per 4-0 sul Monza. Il gruppo, come di consueto nell’allenamento di ripresa, è stato diviso in base all’impiego avuto nella gara di ieri. Dovbyk ha continuato il proprio lavoro a parte mentre Ndicka era in permesso concordato con la società, svelando probabilmente a chi faceva riferimento Ranieri quando, al termine della partita col Monza, ha raccontato dell’episodio in cui Paredes e Dybala sono andati a convincerlo per chiedergli di accordare il permesso a un giocatore che voleva far visita al padre.
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Durante la seduta di oggi Ranieri ha detto ai suoi: “Andiamo ragazzi che domenica ci aspetta una bella battaglia”
Enzo Le Fee, dopo esser passato in prestito dalla Roma al Sunderland, si è messo in luce con la maglia dei ‘Black Cats’ nonostante venisse impiegato principalmente da esterno sinistro, per l’assenza di Romaine Mundle.
Ora però il centrocampista francese rischio uno stop piuttosto lungo, si parla di circa sei settimane in Inghilterra, per un problema al tendine del ginocchio che l’ha costretto al cambio all’intervallo nella gara poi persa con l’Hull City. Le prime previsioni raccontano di un rientro previsto ad aprile.