Sassuolo, Grosso: “Contro la Roma servirà una gara di coraggio e qualità”

Fabio Grosso ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match dell’ottava giornata di Serie A per presentare la sfida contro la Roma, partita in programma domani alle 15:00.

Quanto è cresciuto questo Sassuolo e come arriva alla partita con la Roma?
“Quello che succede prima non ti dà niente per quello che devi fare. Siamo contenti del percorso, stiamo cercando di allenarci al meglio per raggiungere quello che vogliamo. Focus sulla partita contro una squadra difficile, con un allenatore molto bravo, ci sarà bisogno di una grande prestazione per uscire indenni e con un buon risultato”.

Avete fatto uno step in più, ti interessa capire quanto è cresciuto il Sassuolo contro una big?
“Non ci sono esami, ci sono tappe di un percorso in cui vogliamo provare a fare del nostro meglio, poi ci sono sfide di vari livelli. Le difficoltà sono molto alte, questa è una sfida contro una squadra con giocatori molto forti e un allenatore molto bravo. Dovremo fare una gara con le nostre qualità, di grande coraggio, toccando i nostri picchi individuali e corali, perché hai bisogno di una prestazione di alto livello”.

È peggio trovare una Roma arrabbiata dopo 2 sconfitte?
“Non sarà un vantaggio perché alla lunga le statistiche delle grandi squadre sono quelle. Le difficoltà ci sono, noi ci siamo preparati per affrontare le difficoltà che ci saranno, ma per andare a toccare i nostri picchi perché per competere contro squadre di questa caratura c’è bisogno di una grandissima partita”.

Muharemovic ci sarà?
“Muharemovic non ha recuperato. Abbiamo fuori Tarik, Satalino, Boloca, Pieragnolo per tanto tempo e si è aggiunto Laurs Skjellerup che ha avuto un fastidio in settimana, forse qualcosa in più di un fastidio. Abbiamo a disposizione tutti gli altri che hanno caratteristiche per essere partecipi di questa gara”.

Ha pensato a qualcosa di particolare per contrastare la Roma?
“Andiamo a vedere come sempre quello che ci può aspettare. L’allenatore è di grandissimo livello, sappiamo cosa possono proporre, ma anche se una cosa la sai non è semplice. Dobbiamo essere bravi a resistere durante la partita ma pensare di resistere tutta la gara contro questa squadra è impossibile. Le qualità fisiche e tecniche per creare delle difficoltà alla Roma le possiamo avere e le dobbiamo andare a riproporre”.

Il Sassuolo è una delle squadre più ciniche del campionato e ha collezionato al contempo anche 3 clean sheet in 7 gare: quale dato la rende più orgoglioso?
“Entrambi sono dati belli. La qualità degli interpreti offensivi ci mette a disposizione dei giocatori che sanno come fare gol. Il dato dei clean sheet dipende dall’episodio anche ma la sensazione di aver fatto delle partite solide perché per le squadre come la nostra è sulla solidità che appoggi le tue qualità perché senza il primo poi le altre caratteristiche vanno perse per il campo. Ci proviamo e vogliamo continuare a farlo nonostante una sfida contro interpreti di grandissimo livello”.

Roma-Viktoria Plzen: la moviola dei quotidiani. Insufficiente Meler, salvato dal Var

Una direzione di gara insufficiente quella del fischietto turco Halil Umut Meler in Roma-Viktoria Plzen. Dubbia la gestione dei cartellini. Non vede il clamoroso fallo di mano in area di Jemelka: viene salvato dal Var che lo invita a rivedere l’azione.

LA GAZZETTA DELLO SPORT – VOTO 6

Meler ascolta il Var e va a rivedere l’azione prima di concedere il rigore alla Roma. Il fallo di Jemelka è evidente: braccio molto largo sul pallone che scivola dal colpo di testa di Pisilli. Manca un giallo a Cery (ammonito nella ripresa): al 40′ p.t. va sul pallone ma sullo slancio colpisce Kone alla caviglia. Pisilli in gol alla fine ma c’e fuorigioco.

CORRIERE DELLO SPORT – VOTO 5

Se non arbitra più in Champions da quel famoso Bruges-Atalanta (allenatore Gasperini…) dello scorso febbraio, un motivo ci sarà. E lo si può trovare nella gara di ieri sera, al di là di un rigore macroscopico non visto: il turco Meler è sempre in ritardo, poco incisivo, sfoggia un disciplinare rivedibile (Cerv che colpisce pieno la caviglia di Koné nulla; Mancini che è a terra con lo stesso Cerv che non ne vuole sapere di togliere le gambe, ammonito Mancini), anche dal punto di vista tecnico non bene. Numeri: 31 falli e 8 gialli sono un’enormità. Sul colpo di testa di Pisilli: pallone sul braccio sinistro molto largo di Jemelka, in posizione punibile. Meler non si accorge di nulla, lo stesso fa l’assistente numero uno, Ozkaral che pure aveva la scena frontale. Lo svizzero San lo richiama all’OFR: rigore. Oltre Ziolkowski: Pisilli, sul lancio di Wesley: gol annullato per offside in campo, giusta valutazione. Assist di Dweh sulla rete di Adu: il giocatore si libera della marcatura di un titubante Ziolkowski senza commettere fallo, azione libera e pulita, 1-0 regolare. Va a terra Celik in area del Viktoria, ma è troppo leggera la trattenuta (che pure c’è) di Spacil sul cross di Soulé: ci sta far proseguire, anche se il difensore ha rischiato.

IL ROMANISTA – VOTO 5.5

Alla fine il temuto Umut Meler, con un passato non fortunato per Gasperini, tiene bene una gara piena di duelli ma si perde su qualche decisione. Parte in sordina con i cartellini perché è clemente al 4’ con una trattenuta di El Aynaoui e niente giallo. Il Plzen mette in difficoltà la Roma in avvio: al 5’ sfonda sulla destra. Memic salta Wesley ed Hermoso, si allunga il pallone e lo mette in mezzo, palla in corner. L’arbitro però non ha visto che la palla di Memic era già uscita. Al 30’ arriva il primo cartellino: trattenuta su Wesley, giallo per Durosinmi. Nove minuti dopo fallaccio di Cerv, che prende inizialmente palla ma poi travolge Koné, l’arbitro dà il vantaggio ma poi non ammonisce il calciatore ceco. La ripresa si apre con la speranza per i giallorossi: al 6’ colpo di testa del subentrato Pisilli su cross di Wesley e “parata” di Jemelka. Serve il Var per assegnare il rigore che Dybala trasforma. Nervosismo sulla panchina del Plzen: ammonito il tecnico Hysky per proteste. Poi giusta l’ammonizione di Celik all’11’ per una trattenuta su Adu. Poi sequenza di gialli per i cechi per falli su Wesley: Spacil e Souaré. Al 29’ tocca a Cerv il cartellino, su Pisilli. Nel finale ammoniti anche Mancini e Visinsky. Clamoroso che esca senza sanzioni il portiere Jedlicka, sempre minacciato per le continue perdite di tempo che non vengono mai recuperati: “solo” 5 i minuti aggiuntivi anche al netto dei cinque slot di cambi effettuati dai due allenatori.

IL TEMPO

Gasperini ritrova Hall Umut Meler, arbitro del playoff di Champions League nella scorsa stagione tra Atalanta e Club Brugge, mentre si tratta del primo incrocio con la Roma. L’arbitro dasse ’86 fischia il giusto nel primo tempo, provando ad adottare una soglia tecnica equilibrata e adeguata al gioco delle due squadre. La serata dell’Olimpico si apre con un errore di Mario Hermoso, con il difensore che perde il pallone al limite della sua area. Nel tentativo di rimediare, lo spagnolo trattiene Memic, che rimane in piedi e riesce a fare la giocata. ll pallone arriva successivamente a Durosinmi, in fuorigioco. Ma che rischio: se fosse stato fallo sarebbe stato da rosso. Corretto l’unico giallo del primo tempo, per un fallo di Durosinmi su Dybala, interrompendo una possibile azione da gol. Manca un giallo per Cery a seguito di un fallo su Kone poco prima dell’intervallo, con il capitano del Viktoria Plzen che colpisce solo il centrocampista francese. Inizialmente Hall Umut Meler concede il vantaggio per consentire ai giallorossi di terminare l’azione, ma successivamente non estrae il giallo. Il provvedimento arriva nella ripresa, quando il ceco interrompe un contropiede di Pisilli con una trattenuta. L’arbitro turco non vede un rigore netto all’inizio della ripresa andando al monitor per un fallo di mano evidente di Jemelka sul colpo di testa di Pisilli il braccio del difensore è molto largo e alto, e dunque a punibile. Dopo il penalty arrivano due gialli. Prima per Celik per un fallo ai danni di Adu, poi per Souare che interrompe un’azione di Wesley con una spinta. Il brasiliano fa ammonire anche Spacil, che atterra l’ex Flamengo senza possibilità di prendere il pallone. Nel finale ammoniti anche Mancini, per comportamento non regolamentare, e Visinsky per un fallo su Wesley.

IL PUNTO DEL VENERDÌ – CARMELLINI: “Dovbyk a tratti appare imbarazzante” – GALLO: “Giocare senza centravanti è complicato anche per Gasperini”

La Roma cade ancora contro il Viktoria Plzen. Una sconfitta che mette in luce, ancora una volta, i problemi realizzativi dei giallorossi. “Giocare senza centravanti è complicato anche per un rivoluzionario come lui, sempre pronto a inventare soluzioni tattiche. Contro il Viktoria Plzen è stata una Roma col freno a mano tirato, contratta, con poche idee“, scrive Massimiliano Gallo sul Corriere dello SPort.

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola. 

T. CARMELLINI – IL TEMPO

La Roma si complica la vita sbagliando quella che sulla carta era la partita più facile: quella all’Olimpico contro i modesti cechi del Viktoria Plzen. Arriva così, dopo la sconfitta contro il Lille, il secondo ko nella competizione europea (quarta stagionale) alla vigilia del doppio confronto con il Glasgow e lo Stoccarda: insomma da qui in avanti non si può sbagliare più nulla per andare alla fase successiva: una sola vittoria, male, molto male. Ma Gasperini continua per la sua strada, replica Wesley a sinistra, insiste con la scelta Dybala-Soulé e la Roma resta di nuovo impantanata: produce gioco ma davanti non sfonda anche perché il Gasp insiste a far giocare Dovbyk che davvero a tratti appare imbarazzante. Forse Ferguson meriterebbe una chance e quando nel finale entra non ha nemmeno il tempo di fare una giocata. Confermando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la necessità di tornare a gennaio sul mercato per comprare almeno un attaccante vero: perché al momento in due non ne fanno uno. Ne esce un altro primo tempo da dimenticare. Due gol incassati a conferma dei grossi problemi difensivi tra movimenti e concentrazione dei protagonisti. Ma sarebbe il minimo se poi nella metà campo offensiva la squadra di Gasperini riuscisse a concretizzare l’enorme mole di gioco che sviluppa. Invece il tabellino del primo tempo registra zero tiri in porta della Roma. La ripresa va un po’ meglio solo perché la partita si allunga un po’ e i giallorossi continuano a giocare a una porta: ma non basta. Il gol dell’illusione arriva dal dischetto per un fallo di mano su un’azione attivata da Pisilli entrato non male nel finale. Dal dischetto Dybala non è Dovbyk, segna il suo gol numero 200 (primo stagionale) e la Roma gioca gli ultimi venti minuti col coltello tra i denti. Ma non basta, ormai è troppo tardi e la frittata è fatta. E l’Olimpico non è più lo storico fortino.

A. MASALA – LA GAZZETTA DELLO SPORT

(…) La Roma paga a caro prezzo i due minuti di blackout dello 0-2 e la persistente sterilità in attacco. Tanto che Gasperini lo evidenzia: «Qui c’è chi non segna da tanto tempo…». Si spiega anche così la quarta sconfitta su sei gare in una casa stregata: l’Olimpico non è il teatro delle vittorie, ma del Viktoria, che si porta a casa il massimo senza aver rubato nulla. La Roma non è stata costruita in un giorno, d’accordo, Gasp ha bisogno di rifinire la macchina che comunque in campionato risponde molto meglio ai comandi. Un pezzo grosso come Dybala rompe il digiuno di otto mesi, poi alla fine rimira l’1-2 e ammette che ci sono difetti di approccio: «Manca cattiveria». I giallorossi baderanno soprattutto a mantenere la posizione in A, però sarebbe un peccato per loro non giocarsela fino alla fine in coppa, dato che vere e proprie favorite fuori portata non se ne vedono. Non tutto è perduto, ma da ora in poi la Roma d’esportazione non dovrà più steccare. (…)

G.D’UBALDO – CORRIERE DELLO SPORT

Quattro sconfitte in casa, è allarme Olimpico. La Roma perde ancora davanti ai propri tifosi, questa volta contro il Viktoria Plzen, avversario che nei recenti precedenti era stato sommerso di gol. Il fattore Olimpico è sempre stato importante per la squadra giallorossa, spesso decisivo. Invece dopo Torino, Lille e Inter, anche i modesti cechi hanno dato un dispiacere al pubblico romanista, con due gol in tre minuti nel cuore del primo tempo, che hanno messo in ginocchio la squadra di Gasperini (…) Alla Roma è mancata quella carica necessaria per conquistare i tre punti. Nella quarta partita consecutiva ha preso gol nei primi venti minuti nel primo tempo. Forse è sbagliato l’approccio. I cambi non hanno dato la svolta come aveva sperato Gasperini. (…) Ieri è stato bocciato anche Ziolkowski, al debutto dal primo minuto. Ha sulla coscienza il primo gol, è stato sostituito prima dell’intervallo. El Aynaoui sembra sempre capitato da queste parti per caso. Questa non è ancora la Roma di Gasperini.

M. GALLO – CORRIERE DELLO SPORT

Sono già quattro le sconfitte subite dalla Roma all’Olimpico. Quattro in sei partite. Tante, troppe. Ha perso solo in casa la squadra di Gasperini. Due volte in campionato: contro Torino e Inter. E due in Europa League, su due partite giocate: contro il Lille e ieri sera con i cechi del Viktoria Plzen. (…) Riflette il problema – enorme – che Gasperini ha là davanti. Con due torri che al momento faticano tanto: che giochi Dovbyk (come ieri sera) o che giochi Ferguson. Al punto che sabato scorso, contro l’Inter, Gasp si è inventato Dybala falso nueve. Giocare senza centravanti è complicato anche per un rivoluzionario come lui, sempre pronto a inventare soluzioni tattiche. Contro il Viktoria Plzen è stata una Roma col freno a mano tirato, contratta, con poche idee. Neanche a dire che ci sia stata la sottovalutazione dell’avversario. Il tecnico ha schierato tanti titolari. (…) La Roma ha mostrato poco: dal punto di vista della costruzione di gioco, è stato un netto passo indietro rispetto all’ottima e sfortunata prestazione esibita contro l’Inter. La manovra non è stata mai fluida. Il gol del 2-1 è arrivato su rigore (con Dybala si segna al primo tentativo). È presto per i calcoli ma il cammino europeo ora si fa accidentato. (…)

I VOTI DEGLI ALTRI – Ziolkowski “debutto da titolare marchiato a fuoco dall’errore decisivo” – El Aynaoui “sovrastato”

Si complica il cammino europeo della Roma, che contro il Viktoria Plzen rimedia la seconda sconfitta interna in questa Europa League. Male al debutto dal 1′ Ziolkowski: “Il debutto da titolare marchiato a fuoco dall’errore decisivo. Ha provato ad agguantare Adu ma gli è scivolato via come una saponetta” (Corriere dello Sport). Insufficiente anche la proa di El Aynaoui: “Sovrastato dall’atletismo dei centrocampisti del Plzen, resta sempre nascosto senza prendersi mai una responsabilità nelle giocate. Nel secondo tempo abbassa ancora di più il proprio raggio d’azione e finisce ad impostare da centrale. Finora è una cocente delusione del mercato estivo. Sveglia.” (Il Tempo). Si salva Paulo Dybala: “Comincia a destra, anche se in breve si sposta dal lato opposto. Prova a dialogare con i partner di reparto, ma la sensazione è che si rassegni presto al monologo. E dopo aver trasformato il rigore un po’ alla volta si spegne anche lui.” (Il Romanista)

LA MEDIA VOTI DELLE PAGELLE DEI QUOTIDIANI (La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Il Messaggero, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo, Il Romanista)

Svilar 5,86
Ziolkowski 4,21
Mancini 5,64
Hermoso 5,00
Celik 5,57
El Aynaoui 5,00
Koné 5,78
Wesley 5,93
Soulé 5,21
Dybala 6,14
Dovbyk 4,78

El Shaarawy 5,93
Pisilli 6,07
Bailey 5,93
Ndicka 5,93
Ferguson 5,14

Gasperini 5,00


LA GAZZETTA DELLO SPORT

El Shaarawy
Pisilli
Bailey
Ndicka
Ferguson

Svilar 5,5
Ziolkowski 4,5
Mancini 5,5
Hermoso 5,5
Celik 5,5
El Aynaoui 4,5
Koné 5,5
Wesley 6
Soulé 5
Dybala 6,5
Dovbyk 4,5

El Shaarawy 5,5
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 5


IL CORRIERE DELLO SPORT

Svilar 5,5
Ziolkowski 4
Mancini 6
Hermoso 4,5
Celik 5,5
El Aynaoui 5
Koné 6
Wesley 5,5
Soulé 5,5
Dybala 6
Dovbyk 5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 5


IL MESSAGGERO

Svilar 6
Ziolkowski 4
Mancini 5,5
Hermoso 4,5
Celik 5,5
El Aynaoui 5
Koné 6
Wesley 6
Soulé 5,5
Dybala 6
Dovbyk 5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 5
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 5


IL CORRIERE DELLA SERA

Svilar 6
Ziolkowski 4
Mancini 5,5
Hermoso 5
Celik 5,5
El Aynaoui 5
Koné 5,5
Wesley 6
Soulé 5
Dybala 6
Dovbyk 4,5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 5


LA REPUBBLICA

Svilar 6
Ziolkowski 4,5
Mancini 5,5
Hermoso 5
Celik 6
El Aynaoui 5
Koné 6,5
Wesley 6
Soulé 5
Dybala 6,5
Dovbyk 5

El Shaarawy 6
Pisilli 6,5
Bailey 6,5
Ndicka 5,5
Ferguson 5,5

Gasperini 5


IL TEMPO

Svilar 6
Ziolkowski 4
Mancini 5,5
Hermoso 5
Celik 5
El Aynaoui 4,5
Koné 5
Wesley 5,5
Soulé 5
Dybala 6
Dovbyk 4,5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 4,5

IL ROMANISTA

Svilar 6
Ziolkowski 4,5
Mancini 6
Hermoso 5,5
Celik 6
El Aynaoui 6
Koné 5,5
Wesley 6,5
Soulé 5,5
Dybala 6
Dovbyk 5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5,5

Gasperini 5,5

Paulo duro: «Siamo entrati mosci». Ma Gasp lo smentisce: «Non è vero»

Non è bastato il duecentesimo gol in carriera di Dybala per evitare la quarta sconfitta di fila in casa a Gasperini. Paulo si è sbloccato e poi da vero leader si è presentato ai microfoni ed ha analizzato il ko, senza peli sulla lingua: «Se sottovaluti le partite succedono queste cose contro squadre che hanno valore e che non si tirano mai indietro. Se non siamo cattivi non vinceremo mai, siamo entrati mosci». Analisi dura da parte dell’argentino che ha usato parole forti che però non vengono condivise dal tecnico: «La squadra ha lottato fino alla fine. Non credo che sia una questione di essere mosci. Forse nelle conclusioni sì. C’è della gente che non segna da tanto tempo, bisogna farsi un esame di coscienza e chiedersi ‘come mai’. Evidentemente ci sono dei problemi, senza il rigore non avremmo segnato. È una sconfitta che ci deve far riflettere. Andare sotto ti costringe a fare partite diverse. Però stasera c’erano le condizioni per rimontare. Se non fai gol in serate come queste ti devi preoccupare un po’ e devi darti una mossa». (…) Gasperini ha poi aggiunto: «Questi sono i giocatori e tutti devono fare un assist in più, un tiro in più, tutti quanti». Preoccupano le condizioni di Koné che ieri non è rientrato dagli spogliatoi ad inizio ripresa. Problema alla caviglia sinistra: oggi gli esami strumentali. Si teme un trauma contusivo ed è in dubbio per la sfida contro il Sassuolo in programma tra due giorni: «Era abbastanza zoppicante», ha detto il tecnico. (…)

(Il Messaggero)

Flop Roma. E arrivano i primi fischi

La Roma continua a ricercare la miglior versione di se stessa, che però non arriva: soddisfacente, almeno nei risultati, in campionato, male in Europa, che di solito è la sua comfort zone. E intanto si registra un’altra caduta e sempre all’Olimpico che al termine, quasi al completo, ha fischiato in maniera spietata. (…) Il problema non era sottovalutare il Plzen. semmai il guaio in questo momento è sopravvalutare la Roma. (..) La squadra di Gasp ora arranca in zona ripescaggio, è ventitreesima. Nulla è perduto, il cammino è lungo e la classifica è corta, ma i problemi di prima sono gli stessi di oggi. La Roma è una squadra spuntata e la difesa ha smesso di essere una diga, senza alternative credibili ai tre titolari. Ferguson e Dovbyk in due non fanno un centravanti, e senza una punta centrale forte è difficile giocare. (…) Contro il Plzen si capisce subito che tira una brutta aria e che nulla filerà liscio. La Roma non è certo quella della ripresa con l’Inter: davanti fatica a concludere in porta dietro lascia spazi che sembrano autostrade. La prima rete del Plzen arriva proprio su l’errore grossolano di Ziolkowski, il raddoppio su palla regalata da Wesley. E siamo appena al minuto 23 del primo tempo. Un incubo. La Roma reagisce, sì, ma è come giocare a battimuro. Gli attaccanti faticano, nonostante la presenza di Dybala dal primo minuto, insieme con Soulé. (…) A inizio ripresa, Gasp cerca di ridare un po di normalità. La normalità è anche rivedere sul dischetto Dybala dopo i due sbagliati da Dovbyk (più quello di Soulé) contro il Lille: è la stessa porta ma Paulo fa centro. E’ la rete che riapre apparentemente la partita Gasp toglie Dovbyk, deludente anche stavolta e fischiato sonoramente dall’Olimpico, più l’esausto Soulé, per inserire Ferguson e Ndicka. Il problema è che l’irlandese, in questo momento, non è meglio di Dovbyk anzi. E Gasp si dispera, pensando a ciò che in estate poteva essere e non è stata E questo, ora paca il convento. Compreso un flop come questa.

(Il Messaggero)

Dybala: «Entrati mosci, serve cattiveria»

«Siamo entrati mosci, serve cattiveria», Dybala non cerca alibi dopo la sconfitta: «Abbiamo creato meno rispetto alla partita con l’Inter. Siamo entrati male in campo, dopo due gol presi diventa difficile, se sottovaluti l’avversario succede quello che abbiamo visto. Se non siamo cattivi, non le vinceremo mai queste partite». (…) Parole dure, ma sincere, che arrivano da uno dei pochi a salvarsi in una serata amara per la
Roma. (…) Si tratta di un campanello d’allarme forte: tre ko consecutivi all’Olimpico non accadevano dall’aprile 2011, quando in panchina c’era Vincenzo Montella. Numeri che pesano, e che spiegano più delle parole l’urgenza di ritrovare quella “cattiveria” che Dybala invoca.

(corsera)

La Roma affonda, Gasperini graffia

I tecnici possono perdere le partite, il problema è perdere le certezze. La Roma conosce i suoi difetti ma con il tempo ne aggiunge altri, che non sapeva di avere. Contro il Viktoria Plzen perde (2-1) e mostra un (altro) limite, una fragilità difensiva che mai si era vista. Errori in fase di appoggio, distrazioni, imprecisioni. La facilità con cui gli avversari, soprattutto nel primo tempo, trovano la porta di Svilar è imbarazzante. (…) La quarta sconfitta stagionale all’Olimpico, la seconda in Europa League, non fa andar d’accordo Dybala e Gasperini. «Siamo stati mosci — dice l’argentino — li abbiamo sottovalutati. Se non diventiamo cattivi non vinceremo mai». Risponde il tecnico: «Non mi rivedo in queste parole, la squadra ha lottato. Moscia nelle conclusioni, quello sì, c’è gente che non segna da tanto tempo e bisogna farsi un esame di coscienza e chiedersi come mai».

(La Repubblica)

Nessuno fa gol

Gli errori si pagano. In campionato e in coppa. Individuali, di squadra e in questo caso dell’allenatore. La nuova caduta della Roma in casa contro il Viktoria Plzen – la quarta in dieci partite e sempre nella Capitale – preoccupa. L’attacco fa ancora cilecca, la difesa sbanda e prende per la prima volta in stagione due gol. E Gasperini persevera nelle scelte che non avevano convinto contro l’Inter. (…) «Le partite si vincono in attacco e noi non segniamo. Dobbiamo fare un esame di coscienza e capire come mai». Colpa di Dovbyk e Ferguson, certo. Ma la sua risposta chiama in causa pure Dybala che ha definito moscia la Roma. «Non è così. Abbiamo lottato fino alla fine e creato diverse occasioni da rete. Chiediamoci invece come mai i nostri davanti non fanno gol da tempo. Serve un assist in più, un tiro nello specchio in più e… un gol in più. La Roma è stata moscia solo nelle conclusioni. Bisogna darsi una mossa». (…) Quando Gasperini, dopo l’errore di Ziolkowski che regala il pallone e il vantaggio ad Adu, ha la possibilità di risistemare l’assetto, non cede alla tentazione di riportare Wesley a destra. Entra alla mezz’ora El Shaarawy per Ziolkowski, si sistema al posto di Celik che si abbassa in difesa. La Roma è sotto di due reti e il raddoppio di Souaré arriva proprio per il rinvio sballato di Wesley. Bisogna aspettare la ripresa per la correzione più scontata. El Shaarawy va a sinistra e Wesley torna a destra. Il suo cross per il colpo di testa di Pisilli – respinto di braccio da Jemelka – riapre la partita col rigore trasformato. (…)

(corsera)

Paulo: «Noi molli» Gasp: «Non credo, il problema è il gol»

Tutto potevano aspettarsi i tifosi della Roma, ma non di assistere a un altro ko interno dopo quelli in campionato con il Torino e l’Inter e, sempre in Europa League, con il Lilla. Eppure è successo. Scuro in volto, l’allenatore Gian Piero Gasperini ha spiegato di non essere d’accordo con Paulo Dybala, che nel dopo gara ha parlato di «Roma moscia», ma l’ex tecnico dell’Atalanta ha voluto sottolineare altri aspetti negativi della serata di coppa: «La squadra ha lottato fino alla fine, non è una questione di essere mosci – ha detto Gasp -. Nelle conclusioni sì: c’è della gente che non segna da tanto tempo, bisogna farsi un esame di coscienza e chiedersi come mai. Evidentemente ci sono dei problemi, senza il rigore non avremmo segnato. Dobbiamo metterci una pezza assolutamente. È una sconfitta che ci fa riflettere. Abbiamo perso un po’ di palloni all’inizio ma alla fine il reparto arretrato ci tiene sempre in piedi. Sono stati bravi a impedire delle ripartenze e la prestazione è stata positiva. Koné? Vedremo domani (oggi, ndr), ma ha la caviglia piuttosto dolorante». (…) Anche il brasiliano Wesley alla fine ha ammesso: «Abbiamo pagato a caro prezzo gli errori che abbiamo commessi. E quando ti trovi davanti a squadre di qualità, poi diventa difficile. Dobbiamo migliorare, tornare a lavorare. A destra o a sinistra cercherò di dare sempre il meglio per la Roma». (…)

(gasport)