Venezia-Roma, i convocati di Ranieri: out Hummels e Paredes (FOTO)

Domani alle ore 12:30 la Roma affronterà il Venezia di Eusebio Di Francesco nel match valido per la ventiquattresima giornata di Serie A e Claudio Ranieri ha diramato la lista dei convocati in vista della partita contro i lagunari. Come già annunciato dall’allenatore in conferenza stampa, non sono presenti Mats Hummels e Leandro Paredes, ai quali ha “concesso un po’ di vacanza”. Out anche lo squalificato Konè.

L’elenco completo dei convocati

Portieri: De Marzi, Gollini, Svilar;
Difensori: Abdulhamid, Angelino, Celik, Mancini, Ndicka, Nelsson, Rensch, Salah-Eddine, Sangaré;
Centrocampisti: Baldanzi, Cristante, Gourna-Douath, Pellegrini, Pisilli, Saelemaekers;
Attaccanti: Dovbyk, Dybala, El Shaarawy, Shomurodov, Soulé.

“La Roma (non) si discute, (perché) si ama”

È il 17 giugno 1951, dal palco del Teatro Sistina, il mitico Renato Rascel, tifoso romanista, annuncia quella che ad oggi sarà l’unica retrocessione romanista: “Signori, da questo momento la Roma è in Serie B”. Ma non sarà tanto questa la frase a passare alla storia, quanto quella successiva, l’arcinota “la Roma non si discute, si ama”.

Da lì a poco, l’affermazione divenne pietra angolare del tifo romanista. Ti amo a prescindere. Ti amo nonostante tutto. Ti amo senza condizioni. Rascel segnò il solco su cui passarono generazioni di tifosi.

Ieri mister Ranieri l’ha rievocata (“Quando andavo io in Curva Sud si diceva: ‘La Roma non si discute, si ama’ “) aggiungendo: “Adesso non dico che si ami al 50%, ma mi sa che siamo passati al 70-30. Si discute e dopo si ama. E non è bello”.

Quello che spesso sfugge è la premessa fondamentale: chi può mettere in dubbio il sentimento, se si dichiara romanista (o della Roma, fate vobis)? Perché giocare annosamente su questo concetto?

Se uno discute il sentimento, va da sé che non si può professare romanista. Se uno discute la fede, non può professarsi credente. Sembra una banalità, ma negli anni questo concetto è stato più o meno artatamente equivocato. Al netto di chi rema sempre contro, dei pregiudizi, dei tifosi delle proprie idee, la critica, e quindi il discutere, è figlia proprio di quell’amore. Ed è scontato che non si critica il sentimento, l’amore, ma chi quell’amore e quel sentimento dovrebbe portarlo in giro per il mondo e custodirlo (ahh, i custodi…).

I dogmi, gli slogan, le frasi degli striscioni contengono messaggi che vanno letti e capiti. ‘Mai schiavi del risultato’ non significa che per i romanisti la vittoria è secondaria, ma semplicemente che non sono disposti a scendere a tutti i compromessi del mondo per vincere (che per qualcuno, per l’appunto, ‘è l’unica cosa che conta’...). Allo stesso modo ‘la Roma non si discute si ama’, veicola il messaggio che anche (o forse soprattutto) di fronte ad una retrocessione quel sentimento rimane inalterato, anzi forse si rafforza, ma questo non può e non deve condannare il diritto di critica verso chi si è reso responsabile di quel nefasto evento, come una stagione fallimentare. Critico te tesserato dell’As Roma (presidente, dirigente, allenatore, calciatore o chicchessia) che con le tue azioni e i tuoi errori hai portato, per esempio, ad una gestione societaria discutibile o ad una direzione tecnica opinabile, MAI il sentimento e la fede. Sarebbe, come detto, una contraddizione in termini.

Il tesserato che critica chi critica usa il populismo più abietto e più logoro, nascondendosi dietro sentimentalismi e chiamate alle armi, di cui il tifoso della Roma non ha proprio bisogno.

Sembra tutto talmente ovvio e lapalissiano che il fatto che anche un uomo così di buon senso come mister Ranieri abbia cavalcato questo equivoco un po’ sconcerta.

Ma, comunque, se proprio dobbiamo ricorrere ad un dogma, che non ha bisogno di interpretazioni e letture tra le righe, riuniamoci tutti intorno al ‘TI AMO’ semplice, diretto, rivoluzionario by Curva Sud.

MDR – @MatteoDeRose

Conferenza stampa, Di Francesco: “Ranieri ha ridato grande serenità alla Roma, Soulé ragazzo splendido ma il contesto fa la differenza. Shomurodov? Mi piaceva…”

Eusebio Di Francesco, allenatore del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Roma, valida per la ventiquattresima giornata di Serie A e in programma domani alle ore 12:30. Ecco le sue dichiarazioni in vista del match.

Soddisfatto dal mercato? E che partita si aspetta domani?
“Del mercato ha parlato il direttore, nelle dinamiche di mercato io non faccio le trattative e non ho il portafoglio in mano. Non ne voglio più parlare, il direttore ha cercato di mettere dentro quelli più opportuni, ora le risposte le può dare il campo vedendo la crescita di chi è arrivato. Il mercato di gennaio è difficile, inserire giocatori nuovi non è mai facile. Il Verona l’anno scorso ha fatto un girone di ritorno strepitoso, mi auguro che possiamo ripetere quel percorso. C’è del lavoro da fare, il tempo è tirato. La Roma? Squadra solida, con un allenatore di grandissima esperienza. Cercherà di vincere, ma noi ce la giocheremo e non ci tireremo indietro come abbiamo sempre cercato di fare. Se non abbassiamo il livello degli errori si fa dura, dobbiamo fare meglio da questo punto di vista”.

Come ha vissuto l’addio di Pohjanpalo? Ne avevate parlato e la squadra ne risentirà?
“A Udine non credo che si sia visto questo, ce la siamo giocata ma serve fare meno errori. Pohjanpalo? Credo che sarebbe voluto anche rimanere, ma l’offerta che gli è stata presentata era allettante e ha deciso così. Se qualcuno ha altri desideri è giusto accontentarlo, lui è sempre stato un professionista esemplare e queste cose fanno parte del calcio. Una volta c’erano le bandiere, ora è la normalità, ci sono le opportunità che vanno colte”.

Sperava arrivassero Shomurodov e Yaremchuk?
“C’erano degli obiettivi da quello che ha detto il direttore e sarei uno sciocco a dire che non mi piacevano, ma siamo andati in un’altra direzione. Ai tifosi dico che adesso dobbiamo essere ancora più compatti. Tutti vorremmo avere più campioni, ma a volte i giovani ti possono dare quel qualcosa in più per la guerra che dobbiamo fare”.

Su Maric e Fila?
“Fila ha un po’ di problemi con la lingua. Ha delle potenzialità, attacca la profondità e ha voglia. Può darci una grossa mano. Anche Maric ha un’ottima tecnica, è un giocatore differente da Pohjanpalo, che era un animale da area di rigore. Gytkjaer è rimasto ed è voglioso e motivato”.

Sull’infermeria?
“Dovremmo recuperare Duncan e Sagrado quanto prima, ma sono ancora ai box. Per il resto ve ne ha parlato ieri il direttore. Oristanio? E’ in crescita, sta ritrovando brillantezza. Ma anche Yeboah sta crescendo e può darci una mano. Sverko è ai box, ma è quello che rientrerà prima di tutti, la prossima settimana”.

Domani usato sicuro davanti con Gytkjaer?
“C’è la possibilità di partire sia con i nuovi che con Gytkjaer, due/tre dubbi li ho. Abbiamo recuperato anche altri, come Marcandalli e Schingtienne. Kike Perez è entrato meglio nelle conoscenze che voglio”.

Radu è uno dei dubbi?
“Sì, spero di togliermelo il prima possibile”.

Capitano e vice capitano chi saranno?
“Dovremo parlarne. Dopo l’addio di Pohjanpalo il capitano sarebbe Zampano, dopo abbiamo una leader in difesa come Idzes, ma è una questione che affronteremo con la squadra. E’ una cosa che importa soprattutto ai giocatori, noi alla Roma avevamo un capitano vero come Totti. Ne parleremo”.

La Roma è molto elastica anche nei moduli.
“La Roma cambia spesso sistemi di gioco anche dentro alla stessa partita. Ranieri ha grandissima esperienza, credo che la squadra ha trovato anche grande serenità ora. Ha lasciato due ragazzi a casa, ma non è una squadra della quale si può indovinare la formazione facilmente”.

Si aspetta lo stesso sistema visto contro il Napoli o la migliore Roma?
“Non saprei dare una risposta, ha variato tanto. Sicuramente sono d’accordo sul fatto che oggi è inevitabile fare turnover. Hanno giocato in Coppa Italia dunque qualcuno magari riposerà, le incertezze ci sono come loro le avranno su di loro. Soulé? Un ragazzo splendido, il contesto fa sempre la differenza, giocare in una piccola o nella Roma fa la differenza”.

Su Pohjanpalo: era il rigorista, ora chi sarà?
“Li stiamo provando. Se gioca Gytkjaer sicuramente lui, altrimenti vedrò come calciano gli altri, ne abbiamo come Nicolussi Caviglia”.

GOURNA-DOUATH: “Qui è il top, c’è tutto quello che serve per vincere. Ho subito detto di sì alla Roma, Ranieri uno dei migliori al mondo” (VIDEO)

Tra i nuovi acquisti del mercato di gennaio c’è Lucas Gourna-Douath, trasferitosi dal Salisburgo alla Roma in prestito oneroso con obbligo di riscatto condizionato al raggiungimento di un determinato numero di presenze fissato a 18 milioni. Il giovane centrocampista ha rilasciato la sua prima intervista da giocatore giallorosso e si è soffermato proprio sull’arrivo nel club capitolini. Ecco le sue parole.

Le prime impressioni?
“Conosco la grandezza di questo club, quindi non sono sorpreso dei miei compagni, della città e del centro sportivo. Qui è il top, è un ambiente in cui non puoi avere scuse perché c’è davvero tutto: il campo, le strutture, gli spogliatoi, lo staff. Qui c’è tutto quello che ci serve per vincere”.

Perché hai scelto la Roma?
“Perché due anni fa giocai contro la Roma e i primi 20 minuti della sfida di ritorno all’Olimpico furono i peggiori della mia vita calcistica a causa dello stadio e dei tifosi, che incitavano e sostenevano la squadra. Sono rimasto veramente sorpreso. Quando il mio agente mi ha chiamato per dirmi che Ranieri voleva parlare con me ho detto subito di sì. Vorrei ringraziare la Roma, i Friedkin e Ghisolfi per questa opportunità. Sono veramente felice di essere qui”.

Come immagini la tua prima partita all’Olimpico da giocatore della Roma?
“Non vedo l’ora di giocare davanti ai tifosi. Spero che mi sostengano come fecero con la loro squadra quando ci giocai contro”.

Hai parlato con Koné?
“La prima persona con cui ho parlato è Vainqueur, ha giocato qui circa 5/6 anni fa. Lui è un po’ il mio fratello maggiore, parliamo tutti i giorni e mi ha spiegato come funziona qui. Poi ho chiesto a Koné di dirmi qualcosa sul club, i compagni e tutto il resto. Lui mi ha detto: ‘Vieni!’. Mi piace Manu perché è mio amico, abbiamo giocato insieme in nazionale. Mi ha parlato molto bene della Roma e allora ho subito detto: ‘Bene, basta così. Andiamo a Roma’”.

La Serie A è il posto giusto per te?
“Tutti conosciamo il livello di questo campionato, guardo la Serie A da quando sono bambino. Su FIFA mi mettevo in squadra insieme a Dybala ed El Shaarawy. Quando ho parlato con tanti giocatori che hanno militato in Serie A, tutti mi hanno detto che è un campionato molto tattico e che avrei imparato moltissimo. Sono felice di essere qui, spero di debuttare presto. Penso che questo campionato mi aiuterà molto nel migliorare l’intelligenza tattica, ma anche tecnicamente e nell’acquisire una mentalità vincente. Penso che sia il posto migliore per crescere”.

Il tuo idolo è Pogba ma molto ti paragonano a Kanté: come ti descriveresti?
“Sono un ragazzo tranquillo, non so né Pogba né Kanté perché loro sono giocatori fantastici. Io sono Lucas, un ragazzo che ama il pallone e a cui piace far giocare la squadra. Sono fisico ma non come Koné, amo lottare per la maglia. Voglio giocare e vincere”.

Cosa significa questo trasferimento per te?
“Vuol dire molto. Ho cominciato al Saint-Etienne a 17 anni, lì mi sentivo a casa perché venivo dalle giovanili. Poi sono andato al Salisburgo per crescere, ci ho giocato per due anni e ho iniziato a collezionare presenze anche in Europa. Ho fatto tanta esperienza lì. Negli ultimi tre mesi ho cominciato a pensare che avrei voluto fare un altro passo in avanti. Qui a Roma c’è tanta pressione e quindi puoi dimostrare il tuo valore, puoi mostrare la migliore versione di te. Credo che la Roma sia il miglior club per crescere”.

Quanto è importante per un calciatore giovane avere Ranieri?
“Conoscevo già Claudio Ranieri perché ha allenato in Francia. Guardavo le sue partite e adesso lui allena me. Sa come lavorare con i giovani, sa come farli crescere. Ha fatto tante cose all’Inter, al Nantes e ovunque sia andato. Il fatto di poterci parlare e condividere con lui alcuni momenti sia un qualcosa di importante per me, perché è uno dei migliori allenatori del mondo. Quando lavori con i migliori al mondo si impara e basta, ed è ciò che voglio fare”.

Come immagini la tua vita a Roma?
“Non lo so, mi hanno detto che la città è bella quindi penso che mi prenderò del tempo per visitarla. Ma penso che sia una bella città con bella gente. Io sono un ragazzo tranquillo e voglio godermi la città”.

Qual è il tuo primo messaggio per i tifosi?
“Grazie per l’opportunità di giocare nella Roma. Sappiamo che è un grande club e vorrei dire ai tifosi che sono molto felice di essere qui. Lotterò per la maglia e spero che faremo grandi cose. Potete fidarvi di me perché voglio solo lottare per la maglia e dimostrare quello che valgo insieme ai miei compagni”.

Espanyol, Kumbulla: “Juric mi ha cambiato la vita, Mourinho ti migliora sotto tutti i punti di vista. La Conference e la festa in città i ricordi più belli”

SPORTITALIA – Marash Kumbulla, difensore centrale dell’Espanyol in prestito dalla Roma, ha rilasciato un’intervista all’emittente televisiva e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura in giallorossa e sull’esperienza in Spagna. Ecco le sue parole.

Come ti stai trovando in Spagna?
“Mi sento molto bene, mi sono integrato subito alla grande con i compagni e con tutto il club qui all’Espanyol, così come in un campionato nuovo per me come quello spagnolo. Non mi aspettavo di iniziare subito così bene dato che è la prima volta che vado a vivere lontano dall’Italia. La Spagna come cultura e abitudini è molto vicina all’Italia, ma temevo di poter avere qualche difficoltà di ambientamento all’inizio. Non è stato così e ne sono felice. Ringrazio i compagni ed il mister che mi hanno fatto sentire subito a casa”.

Sul tuo brutto infortunio: chi è stato importante per te in quel periodo?
“E’ stato un periodo molto difficile. Mentalmente è più complicato nei primi mesi, perché sei abituato alla tua routine, a correre e ti ritrovi con le stampelle e senza poter camminare. La mia famiglia e la mia fidanzata mi hanno aiutato molto. La cosa più importante però è stata la nascita di mia figlia nel momento in cui mi sono fatto male. Ho avuto altro di bello a cui pensare insomma in un momento di tale difficoltà”.

Il ricordo più bello ai tempi della Roma?
“Ovviamente la vittoria della Conference League a Tirana. Il culmine di un percorso bellissimo dove abbiamo sofferto e gioito insieme. Nelle partite in casa in Europa c’era una bolgia vera all’Olimpico”.

Bolgia all’Olimpico a parte, com’è stato vedere la città di Roma in festa?
“Ricordo benissimo quella giornata. Era il mio primo trofeo vinto e per ora l’unico. Vedere la città intera in festa, girare con il pullman scoperto per le vie di Roma e davanti il Colosseo… Queste sono le immagini che mi passano per la mente che mi emozionano ancora oggi”.

Quali allenatori ti hanno lasciato di più? E che cos’ha di speciale Mourinho?
“Ogni allenatore mi ha lasciato sempre qualcosa, sia che abbia giocato di più o di meno. Ricordo Juric perché è stato il primo a credere in me, lo ringrazierò sempre e mi ha cambiato la vita. Di Mou posso dire che qualsiasi cosa che dica ha un peso. Ti migliora sotto tutti i punti di vista e va alla ricerca del dettaglio. Per quanto mi riguarda mi ha fatto crescere tanto dal punto di vista della maturità, del carattere e di saper prestare attenzione ai dettagli che prima non curavo”.

I tuoi obiettivi per il prossimo futuro, al di là del mercato?
“Sinceramente non ci sto pensando, dopo l’infortunio ho imparato ad apprezzare molto il quotidiano, che sia un allenamento o una partita. Ovviamente spero di chiudere bene la stagione con la salvezza dell’Espanyol, cercando di dare tutto, poi vedremo cosa succederà”.

VAI ALL’INTERVISTA INTEGRALE

Riso: “Frattesi alla Roma una mia idea, ma lui voleva restare. Cristante piaceva a Juventus e Inter. Addio Baldanzi? Ci ho provato, ma i giallorossi si sono opposti”

LA REPUBBLICA – Giuseppe Riso, uno degli agenti più noti nel panorama calcistico italiano, ha rilasciato un’intervista al quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato anche su alcuni dei suoi assistiti tra cui Davide Frattesi, Bryan Cristante, Lorenzo Lucca e Tommaso Baldanzi. Ecco le sue parole.

Un colpo sfumato a gennaio?
“A un certo punto su Cristante c’erano sia la Juve sia l’Inter, ma entrambe avrebbero dovuto fare cessioni che alla fine non hanno fatto. Una buona notizia per la Roma, che può contare su un senatore, un potenziale capitano, un uomo di personalità ed esperienza. Almeno fino a giugno”.

La trattativa Frattesi-Roma?
“Era una mia idea. O, se preferite, una mia forzatura. Ho visto Davide triste perché si aspettava di giocare di più e mi spiaceva troppo. Mi sono messo al lavoro cercare alternative per lui e non solo in Italia. Quando si parla di Frattesi è normale che l’ipotesi Roma vada considerata, ma avevo delle soluzioni importanti anche in Liga e soprattutto Premier League. Se l’operazione si fosse fatta, avrei provato a portare Cristante all’Inter. Ma tutto si è fermato per volontà di Davide, che tiene troppo a restare in nerazzurro. La squadra si sta giocando tutto, è una delle più forti d’Europa. Sa di poter vincere ancora tanto a Milano”.


Le critiche per la gestione di Frattesi?
“Che io devo sempre fare il bene dei miei calciatori. Davide è un ragazzo di cuore, di sentimento. L’ho visto in difficoltà, l’ho messo in condizione di decidere e lui ha scelto l’Inter. Non l’ho forzato. Penso di averlo aiutato a capire che dove sta, sta bene. E l’ho capito anche io”.

Cosa succederà a giugno?
“Difficile dirlo. Giugno è lontano e nel calcio le cose cambiano in fretta”.

Lucca è pronto per il salto in un grande club o ancora un po’ di Udinese può fargli bene?
“Il presidente Pozzo preferisce aspettare, prima l’Udinese deve salvarsi. Ma sa che succederà. Ha già fatto esperienza all’Ajax, ha un mercato internazionale. Si vuole migliorare, lavora tantissimo, è da top club”.

Baldanzi sembrava destinato a lasciare Trigoria: sono cambiate le cose con Ranieri?
“Sinceramente io ho provato a farlo partire. Lo cercavano a Firenze e al Milan, ma alla Roma si sono opposti. Dicono che diventerà un loro titolare”.

VAI ALL’INTERVISTA COMPLETA

VIDEO – Ranieri e il rebus sul nuovo allenatore: “Vi farò lo scherzo… Scelgo io i calciatori per lui: ci avrò parlato o no?”

A due giorni da Venezia-Roma, partita valida per la ventiquattresima giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 12:30, Claudio Ranieri è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match. Tra i vari temi trattati il tecnico giallorosso si è soffermato sul prossimo allenatore. Ecco le sue parole: “Signore mio con questo nuovo allenatore… Alla fine vi farò lo scherzo… Decido io i calciatori per il nuovo allenatore. Ci avrò parlato o no? Quale è lo scherzo? L’hai capito…”.

Trigoria, allenamento a due giorni da Venezia-Roma: assenti Hummels e Paredes (FOTO)

Domenica alle ore 12:30 la Roma affronterà il Venezia nel match valido per la ventiquattresima giornata di Serie A e a due giorni dalla sfida i giallorossi hanno continuato a lavorare al centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria. All’allenamento odierno non hanno partecipato Mats Hummels e Leandro Paredes, i quali, come annunciato da Claudio Ranieri in conferenza stampa, non saranno convocati. Alcuni giocatori hanno lavorato in palestra ma non si tratta di alcun problema fisico.

embedgallery_1000165

Venezia, Antonelli: “Avevamo l’accordo per Shomurodov, ma il gol contro l’Eintracht ha fatto saltare l’affare”

Filippo Antonelli, direttore sportivo del Venezia, è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto sulla sessione invernale di mercato e tra i vari temi trattati si è soffermato sul mancato arrivo di Eldor Shomurodov. Ecco le sue parole sul centravanti uzbeko della Roma: “Yaremchuk e Shomurodov erano nostri obiettivi e avevamo trovato l’accordo per entrambi con le società, chiudendo il primo agli inizi di gennaio e l’altro verso il 20. Purtroppo gli eventi noti per entrambi, ovvero partite dove hanno fatto gol o sono stati determinanti, hanno fatto cambiare gli scenari per le loro cessioni”.

I giocatori che possono tornare disponibili per la Roma?
“Duncan ha avuto un problema al soleo, molto fastidioso, che ha fatto rallentare il suo recupero. E’ in netto miglioramento, spero di riaverlo quanto primo. Sverko è in via di recupero, penso che stia lavorando ancora a parte. Sagrado ha avuto un infortunio dopo l’Inter, ma è in via di recupero. Oristanio sta bene, Doumbia deve smaltire questa botta. Crnigoj è fuori dal progetto tecnico, anche se è in lista. Ci sono ancora dei mercati aperti, cercheremo di trovare una soluzione”.

VIDEO – L’annuncio di Ranieri: “Hummels e Paredes non convocati contro il Venezia. Li ho mandati in vacanza per recuperare energie”

A due giorni da Venezia-Roma, partita valida per la ventiquattresima giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 12:30, Claudio Ranieri è intervenuto in conferenza stampa per presentare il match. Tra i vari temi trattati il tecnico giallorosso ha svelato che Leandro Paredes e Mats Hummels non saranno convocati in vista della sfida. Ecco le sue parole: “Tra i convocati non ci saranno né Hummels né Paredes, ho dato loro un po’ di vacanza. Con De Rossi e Juric giocavano poco, con me tanto e poi non riescono a reggere un determinato ritmo. Ho detto loro di andare con le famiglie e ricaricare le pile”.