La Roma insiste per Frattesi

[…] Sull’altra sponda del Naviglio sta per scoppiare un malumore improvviso. Davide Frattesi è stanco di essere considerato una riserva di lusso e perciò fatica a restare insensibile davanti al corteggiamento insistente della Roma. Del resto i giallorossi che dovranno sfoltire la rosa non si opporranno a una partenza di Lorenzo Pellegrini e anzi sono pronti a inserire il cartellino del capitano per arrivare alla mezzala nerazzurra. Beppe Marotta sarebbe anche disposto a trattare la cessione di Frattesi pagato 27 milioni più 6 di prestito (versati però con il cartellino di Mulattieri) ma a fronte di un corrispettivo che riconosca il valore del giovane, nel giro della Nazionale. E non certo accettando uno scambio tout court. […]

(corsera)

Operazioni uscite: Betis su Le Fée

[…] Serve operare sul mercato, rinforzando la rosa e allo stesso tempo cedendo quei giocatori che non rientrano più nei piani di Ranieri. Uno su tutti, Enzo Le Fée, arrivato in estate per 23 milioni e adesso vero e proprio oggetto misterioso e riserva fissa. Ranieri non lo ritiene in questo momento all’altezza, motivo per cui Ghisolfi sta pensando a un prestito fino alla fine della stagione per cercare di farlo giocare con regolarità. Su di lui ci sono gli occhi del Betis Siviglia che secondo la stampa spagnola avrebbe già avuto un contatto con l’entourage del francese che ha dato disponibilità al trasferimento. Si lavora sulla situazione, chissà magari anche inserendo un diritto di riscatto che potrebbe fare molto comodo alla Roma per reinvestire una ventina di milioni sul mercato della prossima estate.

[…] Ad andare via potrebbero essere Shomurodov (cercato sia dal Cagliari che dall’Empoli), Dahl, Sangaré ed Hermoso che sembrerebbe essere finito nel mirino del Fenerbahce di Mourinho. […] Tra i nomi in uscita c’è anche quello di Nicola Zalewski che a quanto sembra non rinnoverà il contratto in scadenza a giugno e potrebbe decidere di accettare o la corte di qualche club nel mercato inverale (potrebbe esserci il Marsiglia di De Zerbi) oppure di firmare per una squadra e trasferirsi a giugno da svincolato. […]

(corsport)

Stallo Arthur col Betis Siviglia: la carta Le Fée

[…] È il caso di Arthur Melo e del Betis Siviglia, che fino a poche ore fa sembravano quasi promessi sposi e che ora rischiano di veder sfumare il matrimonio a un passo dall’altare. Da giorni gli andalusi sono al lavoro per ingaggiare un centrocampista e la scelta era ricaduta sul brasiliano, da tempo ai margini della Juventus. Tanto che il club bianconero aveva subito dato il via libera alla cessione in prestito con diritto di riscatto. L’ultimo step da raggiungere riguardava lo stipendio del regista (5 milioni all’anno che per 6 mesi sono 2.5 netti e circa 4.5 lordi), ebbene da qualche giorno le parti sono ferme sul mancato accordo relativo alla ripartizione dell’ingaggio. […] In questa fase di stallo a Capodanno si è inserita la Roma. Gli spagnoli, infatti, hanno trovato l’intesa pure con Enzo Le Fée, in uscita dai giallorossi, e puntano a chiudere con la stessa formula impostata con la Vecchia Signora: prestito con diritto di riscatto, ma lo stipendio del francese pesa la metà di quello di Arthur. […]

(tuttosport)

Frattesi agita l’Inter: si vede alla Roma

Dopo un anno e mezzo di Inter, Davide Frattesi gioca ancora troppo poco. E non ci sono neppure i segnali che la situazione possa cambiare almeno in futuro. […] La novità di questi giorni è che l’entourage di Frattesi si starebbe muovendo non solo per la prossima estate, ma anche per l’immediato. Insomma, il giocatore farebbe le valigie anche subito. Anche perché un’idea su dove potrebbe trovare lo spazio tanto desiderato esiste già nella sua testa. Ed è la Roma, ovvero la squadra dove ha concluso la sua traiettoria giovanile iniziata nella Lazio e club a cui, evidentemente, è ancora legato. Chiaro che Ranieri accoglierebbe a braccia aperte Frattesi. Si tratterebbe di un rinforzo di assoluto livello, capace anche di accendere la piazza. […] Dando fede anche alle recenti parole di Marotta, l’Inter non sbarrerebbe la porta all’uscita di Frattesi, qualora dovesse chiedere in maniera diretta di andare a giocare altrove. Ma le condizioni le detterebbe comunque il club di viale Liberazione. E, a proposito del centrocampista romano, la prima è proprio la sua valutazione, anche perché, come riportato sull’ultimo bilancio, l’investimento per portarlo a Milano è stato di quasi 32 milioni. Evidentemente, sotto quella cifra non si scende. Anzi, è probabile che le richieste nerazzurre arrivino anche a quota 40. E allora la Roma ha quel tipo di disponibilità? No. Sarebbe difficile anche studiare un prestito, visto che l’Inter
avrebbe comunque la necessità di dare a Inzaghi un sostituto. […]

(corsport)

Lutto nel mondo del calcio: addio alla bandiera del Torino Aldo Agroppi

Aldo Agroppi è morto questa mattina all’ospedale di Piombino, dove era ricoverato da giorni per una polmonite. L’ex calciatore del Torino (200 presenze dal 1967 al 1975) e allenatore di Pisa, Perugia, Padova, Fiorentina, Ascoli e Como, ha indossato anche la maglia azzurra in 5 occasioni. Uscito dal mondo del calcio giocato, Agroppi divenne un opinionista televisivo noto per le sue posizioni critiche e anticonformiste, lasciando un segno indelebile nella storia del calcio italiano.

Camara: “Roma? Ricordi fantastici, Mourinho mi studiava da anni. La finale di Europa League fu una grande delusione”

GIANLUCADIMARZIO.COM – Mady Camara, ex centrocampista della Roma nella stagione 2022/23 e ora in forza al PAOK, ha rilasciato un’intervista al sito e tra i vari temi trattati si è soffermato proprio sulla sua avventura nella Capitale. Ecco le sue parole: “L’altra sera ho visto la partita contro il Milan. Li seguo ancora e tifo per loro: parlo con Pellegrini e Svilar, a volte anche con Mancini. La nostra era una grande squadra, peccato per la sconfitta in finale contro il Siviglia. Ma ho ricordi fantastici. La passione della città mi è rimasta dentro: l’atmosfera in Serie A è magica”.

Futuro?
“Ora sono concentrato sul Paok, ma in futuro chissà: tornare in Italia non mi dispiacerebbe. In giallorosso è stato un anno molto positivo e ho avuto la fortuna di essere allenato da Mourinho“.

Mourinho?
“Ho un bel rapporto con lui, gli ho scritto anche quando ha firmato con il Fenerbahce per augurargli il meglio”.

La chiamata di Mourinho nel 2022?
“Mi ha chiamato a sorpresa. Aveva parlato con Pedro Martins, che era il mio allenatore all’Olympiacos e Martins gli aveva detto solo cose positive di me. 
Mou mi studiava da anni: era rimasto impressionato da una mia performance in Europa League nel 2019 contro il suo Tottenham. Mi ha conquistato con una frase: ‘Se verrai con me, devi essere sempre il Mady che ho visto in quella partita’. È un allenatore che dà tanta fiducia ai giocatori e tanti consigli con la sua esperienza. Anche quando ero infortunato continuava a convocarmi con la squadra: non mi ha mai lasciato indietro. Infatti in finale di Europa League ero in panchina. Mi ha detto che mi voleva con il gruppo perché me lo meritavo e per portare sorrisi e energia positiva: quella Roma era un bel gruppo, mi sono divertito. Tutti i leader mi hanno accolto come a casa sin dal primo giorno”.

Chi ti impressionò di quella Roma?
“Mi impressionavano in molti. Se ne devo scegliere tre per qualità e talento è una lotta tra Dybala, Pellegrini e… Volpato. Cristian due anni fa era giovanissimo ma aveva qualità enormi: tutti alla Roma sentivano che sarebbe potuto diventare un grande giocatore, e credo che se continuerà a lavorare bene con il tempo potrà diventarlo”.

La finale di Europa League?
“La finale contro il Siviglia è stato un momento speciale ma allo stesso tempo una grande delusione. Dopo la sconfitta eravamo dispiaciuti. Mourinho ci ha detto di tenere la testa alta: ‘Avete fatto un grande lavoro. Non ci hanno dato un rigore solare, meritavamo di più. Ma se continuerete a lavorare così, questa squadra potrà raggiungere grandi traguardi’”
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Calciomercato Roma, si raffredda la pista per Sangaré al Valencia: manca l’accordo sulla formula del trasferimento

Brusca frenata nella trattativa tra la Roma e il Valencia per Buba Sangaré. Secondo quanto riportato dal giornalista de Il Tempo Filippo Biafora, l’affare si è raffreddato molto a causa delle divergenze riguardanti la formula del trasferimento: i giallorossi erano disposti a cederlo già nella sessione invernale di calciomercato in prestito secco fino al 30 giugno con l’obiettivo di farlo giocare con maggiore continuità, mentre gli spagnoli lo volevano in prestito con diritto di riscatto o a titolo definitivo.

(Telegram Filippo Biafora)

Shevchenko: “Dovbyk? Ha pagato la crisi della Roma. Ora mi aspetto una grande seconda parte di stagione”

IL MESSAGGERO – Andriy Shevchenko, ex attaccante del Milan e commissario tecnico dell’Ucraina, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato sull’avventura di Artem Dovbyk alla Roma. Ecco le sue parole.

Come giudica Dovbyk nella Roma?
«Il club ha avuto un inizio di stagione complicato, rendendo questi sei mesi un’esperienza difficile anche per lui. Tuttavia, è un giocatore molto motivato, con un bagaglio di conoscenze preziose acquisite all’estero. Riuscirà a trovare il suo ritmo e ci aspettiamo da lui prestazioni costanti e solide nella seconda parte della stagione».

RANIERI: “Con i Friedkin la Roma lotterà per lo scudetto. E sentirò Totti”

GASPORT – Un po’ allenatore, un po’ dirigente. Ma soprattutto molto cuore giallorosso. Claudio Ranieri, l’uomo che è riuscito a placare una tempesta che sembrava poter portare via qualsiasi cosa.

È appena finito il 2024 e ci si è tuffati nell’anno nuovo. Bilancio e aspettative?
“Il bilancio è positivo, salvare il Cagliari è stato bello. Poi pensavo di aver smesso e invece è arrivata la Roma. Quando subentri c’è sempre un po’ di sbandamento, il morale dei giocatori non è a mille. Ho cercato di ridargli entusiasmo e sorriso, non servono despoti… Pian piano ci stiamo compattando: abbiamo fatto bene ,ma non ancora come vorrei. La strada nel calcio sempre in salita”.

Quanto manca per arrivare lì dove vorrebbe arrivare?
“Manca, manca… In Inghilterra dicono che Roma non è stata costruita in una notte. Nessuno ha la bacchetta magica. Mi è stato chiesto di riportare le cose al loro posto, facendo anche da consigliere. Me lo avevano già chiesto al Chelsea, ma avevo detto di no. In Inghilterra non ho le conoscenze che ho qui per fare le cose per bene. Roma è la mia vita, ora ho più esperienza, sono vaccinato a tutto. E poi ho il sogno da bambino, quello di chi andava in Curva Sud. E mi piace il doppio ruolo, tra allenatore e dirigente”.

Come ci si divide in due ruoli tra di loro molto diversi?
“Ci si organizza: da allenatore vedo i giocatori anche per chi verrà. Tutto e subito non si può, alcuni campioni bisogna anche crearseli. Sono convinto che i nostri giovani siano buoni. Ora se diventeranno campioni lo può dire solo un indovino, ma hanno le qualità per essere giocatori importanti”.

Come giovani si riferisce a Pisilli?
“Lui è bravo, ma ci sono pure Baldanzi e Soulé, che sono convinto che presto sboccerà. I giovani vanno supportati, aiutati. E invece si sono trovati in mare aperto, da soli. E anche qui dobbiamo migliorare. Per questo ho puntato su gente esperta come Hummels, Paredes, Pellegrini, Cristante e Mancini, sono loro che devono tracciare la strada. Se i giovani sono intelligenti, fanno tesoro di questo e imparano. Ecco, diciamo che io mi sento il martello della società per fare le cose in una certa maniera”.

Pisilli e Svilar, però, sono ancora entrambi in attesa del rinnovo di contratto
“Da allenatore e da consigliere ho suggerito di mettersi d’accordo, di chiudere il prima possibile la questione. È bene che i ragazzi siano sereni e che sappiano che la società conta su di loro”.

Prima parlava di Hummels, Dybala e Paredes, che con lei sono rinati
“Sono tre campioni del mondo. Nel calcio non esiste un sistema vincente, sono i giocatori ad essere vincenti. È stato logico ripartire da loro”.

Pellegrini invece fatica a ripartire
“È la questione che mi sta più a cuore. Lorenzo è un ragazzo meraviglioso e un professionista esemplare. Ma è un romano atipico, non esterna le emozioni, in questo siamo simili. Resta però uno dei migliori centrocampisti italiani, lui e Lampard mi hanno segnato tanti gol. Ora deve rimettere il sorriso, ma serve anche l’aiuto dei tifosi. Invece sembra che oramai sia stato condannato. Se si riprenderà? Non lo so, lo spero”.

Dopo la partita di Milano ha detto di volersi tenere stretto Dybala
“In generale non voglio gente non felice. Paulo è un campione: se lui vuole restare, deve restare. Il contratto? Non spetta a me, ma alla presidenza decidere se rinnovare o spalmare. A me tocca la valutazione tecnica e capire se può essere un giocatore valido per il nuovo allenatore. E questo Dybala lo è”.

Si è posto un obiettivo?
“Arrivare il più in alto possibile. Abbiamo sbagliato a Napoli e il secondo tempo a Como. Per il resto sono contento. Anche con l’Atalanta abbiamo fatto una buona partita, poi i cambi hanno fatto la differenza. Loro stanno lì da 9 anni, io qui da un mese”.

Il modello Atalanta può “vivere” a Roma?
“Difficile, le aspettative sono diverse. Nei primi 5 anni il presidente Percassi diceva sempre: ‘Dobbiamo salvarci’, facendo il lavaggio del cervello ai tifosi. All’inizio pure Gasperini ha faticato, poi la squadra è salita. La Roma può fare una cosa del genere? No. La Roma deve fare cosa ha chiesto il presidente: tornare tra le prime per andare in Champions League e poi cercare di competere per lo scudetto. Tu a Roma puoi parlare di salvezza quest’anno che sei partito male, ma già dal prossimo devi lottare per andare in Europa”.

Ci racconta il suo rapporto con i Friedkin?
“Molto chiaro, come sempre con i miei presidenti: io lotto al massimo per l’idea che mi viene affidata, poi se cambia impazzisco. È successo e me ne sono andato, mi sono sentito tradito. Il nostro invece è un rapporto bellissimo, ci sentiamo spesso. E loro si informano, vogliono sapere”.

È vero che gli ha detto: “Siete sicuri di non voler riprendere De Rossi”?
“No, di Daniele non ho parlato, loro mi hanno detto che si sono lasciati in ottimi rapporti. È vero invece che su Dybala gli ho detto che se sta bene, deve giocare e che non accettavo intromissioni. E non ci sono state”.

Dove deve crescere Dovbyk?
“Nella cattiveria e nella determinazione. Artem è un ragazzo molto sensibile. Era abituato a giocare in modo diverso, ma ora cominciamo a capirci. Forse non ha segnato tanti gol, ma le occasioni se le crea. Lasciamolo in pace, con i gol arriverà la fiducia”.

Oggi parte il mercato, dove avete bisogno?
“Dobbiamo valutare bene tutto. È un mercato difficilissimo, abbiamo delle idee, ma non tutti ti danno i giocatori. Con 2-3 innesti sarei felice”.

E se alla fine i Friedkin decidessero di darle la squadra in mano per un altro anno?
“Non lo so, io vado di pancia e di cuore. Bisognerebbe vedere. Dentro di me ora ho questa missione, fare bene con la Roma ed aprire i miei orizzonti. Non ci penso ad un altro anno, ma non ci pensavo nemmeno quando ho lasciato Cagliari. Non avevo smesso perché mi sentissi scarico. Dentro di me il fuoco c’è sempre, ma volevo vedere il mondo”.

Domenica c’è il derby, come si sta preparando?
“Il derby è una gara che si prepara da sola. L’allenatore deve fare l’equilibratore, è una partita che sentono in tantissimi, dobbiamo stare sereni. Sarà una sfida difficile, la Lazio è in un momento splendido: gioca bene, crea tanto, sta dove si merita. Sa essere compatta, ha creato problemi a tutti”.

Ma lei ne ha vinti 4 su 4
“È acqua passata, io guardo sempre al domani. E noi ora stiamo sotto 15 punti, questa è la realtà”.

Sta pensando di riportare dentro Totti?
“Devo capire che cosa può e vuole fare Francesco, arriverà il giorno che glielo chiederò. Al Milan Maldini è stato preso in considerazione, ma ora c’è Ibra e non penso possano coesistere. Poi c’è Del Piero che può fare qualsiasi cosa. Noi attendiamo di capire da Francesco cosa vuole fare”.

È mai stato vicino alla Nazionale italiana?
“Sì, c’è stato un momento. Albertini mi ha detto spesso: ‘Sei stato l’unico che mi ha detto di no’. E sapete perché? Perché di mezzo c’era sempre la Roma, che per me è una cosa speciale”.

Si può vincere una coppa?
“Ci proveremo, non lasciamo nulla di intentato. Sono stato un giocatore da battaglia, ce l’ho sempre messa tutta. Se tu lotti fino infondo, anche le avversità riesci ad aggirarle. Io non credo molto nella fortuna e nella sfortuna, credo nel lavoro”.

A fine stagione sarà contento se?
“Se i programmi saranno stati portati a termine”.

Bagno di folla per ripartire

IL TEMPO (M. CIRULLI) – Bagno di folla all’insegna dell’amore e della passione per i colori giallorossi. Un allenamento in famiglia per iniziare al meglio il nuovo anno. Circa 3000 tifosi si sono radunati al Tre Fontane per assistere alla prima sgambata del 2025 della Roma a quattro giorni dal derby. […] Pellegrini e compagni sono stati accolti con l’affetto dei presenti, anche il Capitano ha ricevuto applausi, mentre ci sono state delle vere ovazioni per Dybala, Svilar e Ranieri. L’allenatore ha diretto una seduta divisa in due fasi: un riscaldamento e una partitella tra “bianchi” e “arancioni”. […] Entrambe le squadre hanno creato, ma il gol decisivo è stato segnato da Giulio Misitano. […] Hanno assistito alla seduta da bordocampo Cristante e Dovbyk. Il primo sta ancora recuperando da problema alla caviglia, il secondo, invece, sta gestendo i carichi di lavoro in vista dei prossimi impegni. Al termine dell’allenamento, Ranieri ha voluto ringraziare i tifosi che hanno riempito il Tre Fontane: “Ci fate sentire amati e questa è la cosa più importante. Faremo di tutto per far sì che voi siate orgogliosi di noi”. […]