AS Roma: il medico sociale Coletta lascia il club dopo 4 mesi. Al suo posto promosso Ortolina dalle giovanili

Dopo pochi mesi di collaborazione, le strade tra Emiliano Coletta e la Roma si sono già divise. Il medico sociale aggregato alla prima squadra, entrato in organico a luglio, è infatti già un ex. É accaduto tutto in modo un po’ inaspettato, eppure sono in molti a Trigoria a definirsi non sorpresi. La Roma ha fatto sapere che non si tratta di una decisione del club, bensì di una scelta dello stesso dottore, dettata da ragioni lavorative; la questione infortuni però è già finita più di una volta sotto la lente d’ingrandimento di Gasperini e del suo staff. Il reparto medico della società continuerà a essere guidato dal dottor Bernardo Petrucci. (…)

(corsport)


Cambia l’organigramma del reparto medico della Roma. In seguito all’addio del dottor Emiliano Coletta dopo appena quattro mesi, la società è subito corsa ai ripari e ha deciso di promuovere dal settore giovanile Davide Ortolina.

Furlani: “Nel calcio si deve trovare una strada per formare campioni, manca la cultura sportiva”

LA STAMPA – Mattia Furlani, campione del mondo di salto in lungo, nonchè candidato come miglior atleta italiano dell’anno, ha rilasciato un’intervista al quotidiano parlando anche di calcio. Le sue parole: “Se il pallone ha ancora appeal? Un po’ sì e un po’ no. Oggi si fa fatica, ma Totti e Buffon sono storia recente. Nello sport è facile dimenticare… Sicuramente si deve trovare una strada per formare campioni con strutture che mancano e cultura sportiva che latita».

Highlights o partita intera?

«Highlights. Se c’e la Roma Partita».

Koné, oggi esami: «Voglio farcela»

In sessantamila hanno aspettato fino all’ultimo passo di quella lunga camminata – dalla panchina al centro del campo e poi indietro verso la Montemario, scendendo i gradini che conducono negli spogliatoi – per uscire dall’Olimpico almeno con un briciolo di speranza. È come se Manu Koné, sotto lo sguardo vigile e apprensivo dei suoi tifosi, a fine partita avesse completato una sorta di personalissimo giro di ricognizione per misurare il dolore alla cavità destra. Gli esami di oggi chiariranno se si tratta di una distorsione o se il pestone rifilato da Diao, un colpo che lo ha costretto all’ambio al minuto 27 della sfida contro il Midtjylland, avrà causato soltanto una semplice contusione. Nel primo caso la suddetta speranza di vederlo in campo dopodomani contro il Napoli di Conte somiglierebbe a un miracolo. Nel secondo, è più plausibile che stringendo i denti e facendo sciare l’articolazione il dolore possa lentamente scomparire. Non manca molto al big match che nei sogni più reconditi del popolo giallorosso profuma già di scontro diretto scudetto. Ma Koné è un osso duro. (…) Ieri sera ha sorriso ai tifosi che ha incrociato lungo il percorso dallo stadio alla sua automobile. «Sto bene, sto bene», continuava a ripetere, «faccio gli esami domani mattina e vediamo» (…)

(corsport)

Roma-Midtjylland: la moviola dei quotidiani. Insufficiente Dabanovic: cattiva gestione dei falli e dei cartellini

La Roma batte 2-1 il Midtjylland e riaggiusta la classifica europea. Nota stonata la direzione arbitrale del montenegrino Dabanovic. Qualche intervento di troppo non sanzionato per l’arbitro, come il brutto fallo di Diao su Konè neppure fischiato.

LA GAZZETTA DELLO SPORT – VOTO 5,5

Qualche fallo di troppo che non viene sanzionato. In particolare quello di Diao su Koné. Al 13′ del primo tempo brutta entrata del difensore dei danesi sul centrocampista giallorosso. È un pestone sulla caviglia destra di
Koné che poi dovrà uscire. Non viene concessa nemmeno la punizione, nessun cartellino da parte di Dabanovic. Regolare lo svolgimento delle azioni dei tre gol. Direzione che non si smarca dall’ombra di quel fallo impunito su Koné. Più attenzione nella seconda parte.

CORRIERE DELLO SPORT – VOTO 5

Non sufficiente l’arbitro montenegrino Dabanovic, 43 anni, internazionale dal 2009, account manager (è responsabile del servizio clienti) di un’azienda di Podgorica. Metro tecnico e disciplinare rivedibile, tanti falli non fischiati, diverse le ammonizioni non comminate (quella chiara per Osodo gliela deve chiamare Cristante). Da un punto di vista puramente scaramantico, porta bene alla Roma• due precedenti, due vittorie. Brutta entrata di Diao su Koné, si salva dal rosso perché colpisce prima il pallone ma poi va sulla caviglia del giallorosso, che si gira. Dabanovic non fischia neanche fallo, manca un giallo chiaro. Così come era probabilmente da sanzionare con un cartellino l’entrata di Wesley su Mbabu. Regolare la rete della Roma, realizzata da EI Aynaoui: sul cross di Celik, infatti, Dybala al centro dell’area fa velo, ma c’è Erlic che tiene tutti in gioco, penultimo difendente del Midtjylland. Nessun fallo neanche sull’APP del 2-0: EI Aynaoui recupera il pallone su Andreasen senza commettere infrazioni. Wesley brucia Mbabu che poi recupera, entra e tocca prima il pallone, poi l’inevitabile contatto. Corretto non assegnare il rigore.

IL TEMPO

Terza presenza stagionale in Europa League per l’arbitro montenegrino Nikola Dabanovi, la ventiquattresima complessiva in questa competizione. La sua direzione, in una gara sostanzialmente priva di episodi nelle due aree di rigore, lascia a decidere soprattutto sul piano disciplinare: dopo aver risparmiato diversi cartellini, Dab Anovic comincia a estrarli «a richiesta» dopo il settantesimo, quando la gara si innervosisce. Nel complesso saranno cinque, di cui due per i giallorossi e tre per i danesi. Tanti i fischi: tredici i falli commessi dai padroni di casa e venti dagli ospiti. Dopo circa quindici minuti dall’inizio della gara, rischia Diao che prima prende il pallone ma successivamente affonda il tackle coi tacchetti sulla caviglia di Manu Koné, che si piega in modo innaturale. Il centrocampista francese infatti dopo un quarto d’ora verrà sostituito per infortunio. Manca sicuramente un’ammonizione, con il giocatore del Midtjylland che si salva da una sanzione più severa perché il punto di contatto è basso e perché tocca prima il pallone. Poco dopo, fallo di Mbabu su Wesley ma in questo caso fa bene il direttore di gara montenegrino a non estrarre il giallo. Nessun cartellino anche per l’intervento di Ghilardi poco dopo la mezz’ora ai danni di Billing, ci poteva stare il giallo. Nel secondo tempo, su due interventi in ritardo, rispettivamente di Osorio su Svilar e di Castillo su Mancini, l’arbitro tiene ancora i cartellini nel taschino. Poi l’atteggiamento dell’arbitro montenegrino cambia. Il primo giallo arriva poco dopo il cinquantesimo per un fallo di Cristante su Castil-lo; il secondo per un fallo di Osorio su Wesley; il terzo lo prende Martin Erlic, che blocca Ferguson; il quarto Bech Sorensen, in ritardo su Bailey; l’ultimo Gianluca Mancini per proteste.

IL ROMANISTA

Una direzione sbagliata quella presa dal signor Dabanovic. L’arbitro montenegrino esce dall’Olimpico senza sufficienza dopo una prestazione al di sotto del regolamento. Fischia poco, soprattutto nel primo tempo, arbitra senza cartellini e perde per strada diversi falli. Al 9’ grazia Ghilardi dopo un’entrata dura su Gogorza, poco dopo non fischia neanche un fallo su Dybala di Erlic. Lascia impunito Mbabu per diverse volte: al 13’ su Wesley, al 35’ su Pellegrini. L’episodio più eclatante è l’intervento falloso di Diao, di fatto un pestone, su Koné, che rimane a terra (e viene poi è sostituito al 26’). L’arbitro non fischia nemmeno il fallo, forse ingannato perché Diao frana sulla caviglia del francese dopo esser intervenuto sulla palla. Mancini chiede il rosso con il Var. Nulla di fatto. Nella ripresa all’8’ viene ammonito Cristante, il primo giallo dell’incontro (un misto di cumulo di falli e proteste). A 13’ dalla fine, arriva il primo giallo per il Midtjylland: Osorio per una brutta entrata su Wesley. A quel punto Dabanovic si ricorda di avere i cartellini in tasca: al 34’ arriva il giallo per Erlic su Ferguson (vistosa trattenuta) e Sorensen, al 39’, perché si aggrappa a Bailey. Al 44’ c’è spazio anche per un’ammonizione per Mancini. Il montenegrino è rimandato.

IL PUNTO DEL VENERDÌ – ZAZZARONI: “Qualcosa in questa Roma mi ricorda il Leicester di Ranieri” – CARMELLINI: “A tratti la squadra di Gasp fa paura”

La Roma vince anche in Europa League e ora attende lo scontro diretto in campionato contro il Napoli di domenica. “C’è qualcosa in questa Roma che – non a caso – mi ricorda il Leicester di Ranieri. Lo scrivo senza azzardare discorsi scudetto (così com’è, non è in grado di puntare al titolo)”, scrive Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport. Così invece Tiziano Carmellini sulle colonne de Il Tempo: “A tratti la squadra di Gasp fa paura, lo testimonia la qualità del primo gol in giallorosso di El Aynaoui che allunga la lista dei marcatori della Roma. Ma, al netto del gran gol del marocchino, è tutto l’impianto offensivo giallorosso che gira a meraviglia.”


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


A. VOCALELLI – LA GAZZETTA DELLO SPORT

(…) I giallorossi possono rispondere con la legittima gioia per aver superato la capolista del girone. Numeri che confermano la sensazione di inizio stagione. E cioè che le nostre due rappresentanti in Europa League, guidate da due allenatori che interpretano il calcio in modo propositivo e divertente, possono davvero puntare ad andare sino in fondo. I giallorossi, come detto, hanno confermato il momento d’oro, centrando contro il Midtjylland la prima vittoria internazionale in casa. Tre punti fondamentali nella corsa alla qualificazione diretta, con un protagonista stavolta inaspettato. Perché in una squadra piena di talento — con Soulé, Pellegrini e il ritrovato Dybala — è stato El Ayanoui a prendersi la scena. Bellissimo il suo gol, con una girata al volo da applausi, fondamentale il suo apporto dal punto di vista dinamico. Da un suo pallone recuperato è infatti nato il raddoppio di El Shaarawy. In una partita sicuramente impegnativa, con i danesi sempre pronti a metterci la gamba, a volte anche in maniera esageratamente energica. Ai limiti (e a volte oltre) della regolarità, con l’arbitro troppe volte assente. A farne le spese è stato Koné, finito ko per un colpo alla caviglia che mette in ansia Gasperini in vista della partita di domenica. Un brutto colpo, in tutti i sensi, a settantadue ore dalla sfida col Napoli.
Ma se le preoccupazioni non mancano, per il tecnico giallorosso ci sono anche ottime ragioni per uscire dalla sfida infrasettimanale con robusti motivi di soddisfazione. Anche ieri — pur senza strafare — la Roma ha confermato infatti
di interpretare le idee del suo allenatore. Perché tutti hanno dimostrato di voler andare oltre se stessi. È per questo che, almeno per un’ora, la squadra ha cavalcato la partita, contro un avversario di assoluto rispetto. Tutti avevano sempre un compagno pronto a raddoppiare nella chiusura e almeno un paio di soluzioni per la giocata. Un piano magari dispendioso, ma che è una garanzia per gli stessi calciatori, che riconoscono i benefici collettivi e individuali. In un meccanismo che si muove con precisione è più facile riconoscersi ed esaltarsi. È per questo che Ghilardi si è perfettamente integrato, risultando tra i migliori in campo; El Shaarawy si è mosso con disinvoltura ed efficacia; Bailey ha mostrato le basi del suo repertorio. Insomma, la Roma —sotto la guida di Gasperini — continua a crescere e a dare l’impressione di avere una rosa molto più profonda e ricca di quanto potesse apparire a mercato chiuso. Si tratta adesso di concentrarsi sulla scelta dell’attaccante per gennaio, con Arkzee — un altro che sa trattare col pallone con riguardo — in pole position. Per puntare ad obiettivi sempre più affascinanti. (…)


I. ZAZZARONI – CORRIERE DELLO SPORT

Gasperini prende sempre la realtà di sorpresa. Riesce a esserlo, sorprendente, anche a 67 anni e dopo una lunga serie di stagioni eccezionali a Bergamo. Perché tutto si può dire della sua Roma, ma non che non sia sorprendente. (…) Sorprendente è stata anche la formazione iniziale: Gasperini ha presentato Dybala, al rientro, e Ghilardi, mentre nella ripresa ha concesso qualche minuto a Bailey, ovviamente pensando a domenica sera, al Napoli. C’è qualcosa in questa Roma che – non a caso – mi ricorda il Leicester di Ranieri. Lo scrivo senza azzardare discorsi scudetto (così com’è, non è in grado di puntare al titolo). (…) Sorpresa chiama sorpresa. Ieri mi è piaciuto tanto El Ayanoui: s’era fatto notare in estate, nel primo tempo dell’amichevole con l’Everton. Ma in seguito s’era perso in mille difficoltà e in qualche timidezza. Nelle ultime uscite ha confermato di avere personalità e qualità tecniche, moltiplicando i recuperi e le giocate decisive.


G. D’UBALDO – CORRIERE DELLO SPORT

Gasperini è stato di parola. Alla vigilia aveva detto che la Roma non intende mollare la Coppa, che è in grado di portare avanti due, tre competizioni. La vittoria sul Midtjylland dimostra che la squadra giallorossa può essere competitiva su tutti i fronti. Già nella scelta della formazione iniziale il tecnico ha dimostrato di voler fare sul serio, perché dal primo minuto sono partiti solo due seconde scelte, El Aynaoui e Ghilardi, all’esordio da titolare, oltre al ritorno di Dybala. La squadra ha interpretato alla lettera la volontà dell’allenatore e ha imposto alla partita subito ritmi alti, mettendo in difficoltà i sorprendenti danesi, finora in testa alla classifica a punteggio pieno. (…) La Roma ha soli due giorni per preparare la partita con il Napoli, ma questo intermezzo europeo secondo Gasperini è stato utile per non stare troppo a pensare al terzo scontro diretto (per lo scudetto? per la Champions?) in programma domenica sera. La squadra è stata penalizzata dall’ingiusta espulsione del tecnico da parte di Ayroldi a Cremona. In un campionato livellato e incertissimo, nel quale anche ì dettagli fanno la differenza, non avere Gasperini in panchina contro i campioni d’Italia può essere un grave handicap per i giallorossi. Ma se è vero che vincere aiuta a vincere, la Roma ha fatto un passo avanti verso la sfida di domenica all’Olimpico, anche sistemando la classifica del maxi girone della competizione. (…)


T. CARMELLINI – IL TEMPO

Andare «dentro» senza soffrire, in presa diretta. Dopo il successo di ieri la «pratica» torna possibile grazie alla bella prova all’Olimpico che ha interrotto la striscia positiva dei danesi: che fin qui non avevano mai perso. La Roma ha dato un’altra dimostrazione di crescita, vinto in casa in Europa League (cosa che non succedeva da una vita), ma soprattutto ha fatto vedere di poter giocare il suo calcio in ogni situazione. A tratti la squadra di Gasp fa paura, lo testimonia la qualità del primo gol in giallorosso di El Aynaoui che allunga la lista dei marcatori della Roma. Ma, al netto del gran gol del marocchino, è tutto l’impianto offensivo giallorosso che gira a meraviglia. Eppoi il rientro di Dybala dall’inizio ha alzato ulteriormente il livello di qualità complessivo e la crescita di Soulé durante la sua assenza sembra aver risolto quel problema di «interferenze» che si era palesato nella prima parte di stagione. Poi certo, lì dietro più volte la Roma tra-balla ma questa è una caratteristica che le squadre di Gaspérini hanno da sempre: importante è attaccare a testa bassa e fare mole di gioco offensivo. E infatti anche ieri i giallorossi hanno incassato un gol «facile facile» proprio nel momento in cui stavano per tirare i remi in barca: o forse lo avevano già fatto. Unico neo di una serata praticamente perfetta è l’infortunio di Koné rimasto a terra con la caviglia dolorante: il replay dell’intervento sulla caviglia del francese è stato da brividi. Il centrocampista giallorosso è tornato in campo, ha provato, ma poi ha chiesto il cambio e ora bisognerà valutare l’entità del suo infortunio. Perderlo adesso sarebbe un dramma per una Roma che continua a crescere, si diverte giocando e inizia a raccogliere i primi frutti. Gasperini incrocia le dita.

I VOTI DEGLI ALTRI – El Aynaoui “inizia a far vedere quanto vale”. Ghilardi “il bello del debuttante”

L’Europa torna a far sorridere la Roma, che batte 2-1 i danesi del Midtjylland rendendo meno dura la strada verso la qualificazione. A prendersi la scena è Neil El Aynaoui, auotore del primo gol: “Zitto zitto il calimero arrivato dal Lens inizia a far vedere quanto vale. Prestazione sempre in crescendo e ieri un gol bellissimo al volo, senza dimenticare che anche il raddoppio nasce da un suo pallone recuperato. Nel finale si immola su un recupero decisivo” (Il Messaggero).

Bene la prima per Daniele Ghilardi, scelto a sorpresa da Gasperini: “All’esordio da titolare non gli tremano le gambe, anzi deve frenare l’irruenza, che se lo premia nei contrasti lo porta però a disimpegni affannosi. Poco alla volta prende le misure e finisce in crescendo. Il bello del debuttante”. (Il Romanista). Primo gol stagionale per Stephan EL Shaarawy: “Da continuità all’ingresso di Cremona, trovando il gol della sicurezza e colpendo una traversa. Sembra aver raggiunto un buon livello di forma fisica” (Il Tempo)

LA MEDIA VOTI DELLE PAGELLE DEI QUOTIDIANI (La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Il Messaggero, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo, Il Romanista)

Svilar 6,28
Ghilardi 6,71
Mancini 6,50
Ndicka 6,64
Celik 6,64
El Aynaoui 7,37
Koné 6,10
Wesley 5,43
Soulé 6,50
Pellegrini 6,57
Dybala 6,14

Cristante 6,07
Ferguson 6,00
Tsimikas NG
Bailey 6,28
El Shaarawy 7,00

Gasperini

LA GAZZETTA DELLO SPORT

Svilar 6,5
Ghilardi 6,5
Mancini 6,5
Ndicka 6,5
Celik 6,5
El Aynaoui 7,5
Koné 6
Wesley 5
Soulé 7
Pellegrini 6,5
Dybala 6

Cristante 6
Ferguson 6
Tsimikas 6
Bailey 6
El Shaarawy 7

Gasperini 6,5

IL CORRIERE DELLO SPORT

Svilar 6,5
Ghilardi 7
Mancini 6,5
Ndicka 7
Celik 7
El Aynaoui 7,5
Koné 6
Wesley 5,5
Soulé 6
Pellegrini 7
Dybala 6,5

Cristante 6,5
Ferguson 6
Tsimikas ng
Bailey 6
El Shaarawy 7

Gasperini 7

IL MESSAGGERO

Svilar 6
Ghilardi 6,5
Mancini 6,5
Ndicka 6,5
Celik 6,5
El Aynaoui 7
Koné ng
Wesley 5
Soulé 6,5
Pellegrini 6,5
Dybala 6

Cristante 6
Ferguson 5,5
Tsimikas ng
Bailey 6,5
El Shaarawy 7

Gasperini 6,5

IL CORRIERE DELLA SERA

Svilar 6
Ghilardi 6,5
Mancini 6,5
Ndicka 6,5
Celik 6,5
El Aynaoui 7,5
Koné 6
Wesley 5
Soulé 6,5
Pellegrini 6,5
Dybala 6

Cristante 6
Ferguson 6
Tsimikas ng
Bailey 6,5
El Shaarawy 7

Gasperini 7

LA REPUBBLICA

Svilar 6,5
Ghilardi 7
Mancini 6,5
Ndicka 6,5
Celik 6,5
El Aynaoui 7
Koné 6,5
Wesley 5,5
Soulé 6,5
Pellegrini 6,5
Dybala 6,5

Cristante 6
Ferguson 6
Tsimikas ng
Bailey 6,5
El Shaarawy 7

Gasperini 6,5

IL TEMPO

Svilar 6,5
Ghilardi 7
Mancini 6,5
Ndicka 7
Celik 6,5
El Aynaoui 7,5
Koné 6
Wesley 5,5
Soulé 6,5
Pellegrini 6,5
Dybala 6

Cristante 6
Ferguson 6,5
Tsimikas ng
Bailey 6,5
El Shaarawy 7

Gasperini 7

IL ROMANISTA

Svilar 6
Ghilardi 6,5
Mancini 6,5
Ndicka 6,5
Celik 7
El Aynaoui 7,5
Koné ng
Wesley 5,5
Soulé 6,5
Pellegrini 6,5
Dybala 6

Cristante 6
Ferguson 6
Tsimikas 6
Bailey 6
El Shaarawy 7

Gasperini 7

Gasperini non si accontenta e rilancia: «Troppi errori, col Napoli serve di più»

È un martello pneumatico la Roma di Gasperini che continua a vincere e aggiunge la classifica d’Europa League. Una vittoria di misura – la ventesima del 2025, meglio solo il Real Madrid con 23 – che però ha fatto arrabbiare più del solito l’allenatore che si aspettava qualcosa in più: «È un successo che migliora anche di molto la nostra posizione, ma non abbiamo fatto una gran partita, perché siamo andati in vantaggio subito e mi aspettavo potessimo fare meglio sul piano tecnico. C’erano tutte le condizioni per farlo, però è anche vero che giochiamo tanto e non sempre si riesce». E la testa va già al big match di domenica contro il Napoli: «Dovremo fare molto meglio. Avremo bisogno di recuperare le energie e fare un altro tipo di partita. La gara col Napoli è molto attesa ed è giusto che sia così. Però penso sempre che il modo migliore per preparare le gare sia giocare bene e impegnarsi fino alla fine e non vedere l’ora di andare sotto la doccia. Incontreremo una delle migliori squadre del campionato e dobbiamo vedere se siamo cresciuti. Contro Milan e Inter abbiamo giocato un buon calcio, ma non siamo riusciti a vincere». In dubbio c’è Manu Koné che ieri è uscito dopo appena venticinque minuti a causa di un duro colpo subito alla caviglia destra. Nelle prossime ore svolgerà gli esami strumentali e Gasp pre-
ferisce non esporsi: «Non sembra particolarmente preoccupante, ma vedremo…». (…) Contro il Midtjylland è arrivato l’esordio dal primo minuto per Ghilardi. Fino alla gara di ieri aveva giocato solamente sette minuti tra campionato ed Europa League, ma ha strappato applausi da oltre 60mila dell’Olimpico. Gasperini ha commentato la sua prova: «Ha fatto una buona prestazione, è in ottima condizione atletica, era molto motivato, ci teneva molto perché ha sofferto parecchio fino ad adesso, nel senso che ha giocato poco. Però è un ragazzo che cresce, ha fatto una buona partita. Può migliorare ancora sul piano tecnico, perché qualche passaggio un po’ pericoloso l’ha sbagliato». (…)

(Il Messaggero)

La Roma si riprende l’Europa

Due colpi dalle retrovie, El Aynaoui, il suo primo gol è un gioiello ed El Shaarawy, che torna a centrare la porta dopo dieci mesi (Roma-Genoa in campionato e in Europa da Roma-Feyenoord, aprile 2023). Due che sono rimasti spesso lì, spesso a guardare, e ogni tanto a fare capolino tra i titolari. Gasp li sta pian piano recuperando tutti, perfino Ghilardi, che ieri si è fatto largo tra i gigantoni della solida difesa giallorossa, capace di distrarsi solo alla fine, quando tutto sembra
finito: è accaduto a Cremona e ieri con il Midtjylland E’ stato piacevole e significativo pure rivedere Pellegrini con la fascia di capitano sul braccio all’Olimpico, ha restituito un pizzico di quella Roma che sì, in Europa, si è spesso fatta largo, con e grazie anche a lui. (…) La Roma ha fatto quello che doveva fare, ha tenuto gli avversari lontani dalla porta di Svilar per parecchio tempo, ha segnato due reti e solo nel finale si è concessa qualche minuto di ansia. Questo aspetto va aggiustato. E con il Napoli servirà di più. L’Olimpico torna a esultare in Europa dopo quasi nove mesi, l’ultimo successo è con l’Athletic Bilbao, lo scorso 3 marzo. Fanno festa El Aynaoui ed EISha, tredicesimo e quattordicesimo nell’elenco dei marcatori diversi della Roma in questa stagione. La squadra giallorossa doveva segnare con i suoi attaccanti, questo era il desiderio/necessità di Gasp: ora va in gol con tutti, anche con chi gioca meno. Alla festa partecipa pure Bailey, con l’assist per il Faraone dopo una corsa pazza, imbucato dall’ uomovunque. (…) Ghilardi, schierato pure lui a sorpresa (aveva giocato, prima dell’esordio da titolare di ieri, solo sei minuti, cinque con il Parma, uno con l’Udinese), e, tra una iniziale e lieve sbandata e un’altra, non sfigura nemmeno, anzi. E’ sempre sul pezzo, fino all’ultimo secondo. Gioca a destra l’ex Verona, con Mancini a sinistra, Gasp continua la sua girandola di uomini e ruoli. L’azione che porta al vantaggio è un mix di applicazione tattica e fantasia: pennellata di Ce-ik, girata del marocchino: lo stadio esplode. Sono passati solo sette minuti, sembra la prima traccia per la goleada gasperiniana, ma non sarà così. Nel primo tempo) Roma domina il possesso, oltre il sessanta per cento (si abbasserà nella ripresa), ma di grandi occasioni, gol a parte, non se ne registrano da una parte né dall’altra. (…) Dura 78 minuti, invece, la partita di Dybala, il cui posto viene preso da Bailey. Il giuoco diventa l’uomo assist per il raddoppio di EISha, che di fatto chiude il match. Il gol di Paulinho – appena prima una traversa del Faraone -manda su tutte le furie Gasperini, costretto a concedersi qualche minuto in apnea. Ma ne è valsa la pena: la Roma è tornata. Anche in Europa.

(Il Messaggero)

Gasp stupisce ancora

Il murales della Garbatella è sempre d’attualità. Gasperini continua a usare il suo cappello magico per offrire alla platea, in questo caso quella infreddolita dell’Olimpico, sorprese per tutti i gusti. L’ultime due contro il Midtjylland: Dybala centravanti al posto di Ferguson e Ghilardi centrale in difesa al debutto da titolare. Doppia mossa che ha funzionato. La Roma ha finalmente vinto in casa pure in Europa League. Con i primi gol su azione in coppa nel suo stadio, è salita a quota 9 punti, migliorando quindi la sua classifica. A fare centro, presto (minuto 7), El Aynaoui e, nel finale, El Sharaawy. (…) Ok il rientro di Dybala e anche l’esordio di Ghilardi. Indicazioni per il presente e per il futuro. In attesa di Zirkzee (o chi per lui), Gasperini sembra deciso a insistere sulla formula senza centravanti. E, risparmiando Hermoso per il Napoli, prepara i ragazzi della difesa che potranno essere chiamati in causa quando Ndicka sarà in Coppa D’Africa. «Dybala sta bene, è recuperato. Avrebbe potuto giocare anche l’intera gara. Ha avuto qualche difficoltà in più nel primo tempo. Vediamo se farlo giocare ancora lui o sull’esterno. Al momento preferisco la soluzione senza prima punta. Solo per l’emergenza. La caviglia di Ferguson ancora non è a posto. Ok Ghilardi. Era molto motivato e ci teneva tanto. È giovane, sta crescendo». (…)

(corsera)

EI Aynaoui cresce, El Sha rinasce: «Finalmente gol»

Che fosse in crescita era evidente da un po’, che potesse essere anche dominante quello no. Ed invece ieri la sfida con il Midtjylland ci ha regalato probabilmente il miglior El Aynaoui della stagione: decisivo, cattivo il giusto, intelligente in tante giocate. È bravo a sbloccare il risultato con una giocata d’autore. «Aspettavo da un po’ questo gol – dice il centrocampista marocchino – Poi segnarlo in casa, davanti ai nostri tifosi è stato un sogno, anche più bello di quanto immaginassi. Poi sono arrivati anche i tre punti, che è la cosa più importante». Poi El Aynaoui analizza la partita, che la Roma ha gestito, ma anche con qualche difficoltà. «È vero – dice lui – fortunatamente abbiamo fatto gol presto, cosa che ci ha dato più di tranquillità. Poi abbiamo avuto un piccolo calo, dobbiamo correggere questo» . (…) E oramai Gasp sa che può contare su un uomo in più. Perché dopo l’assist a Wesley di Cremona, ieri Stephan El Shaarawy è stato ancora più decisivo. «Sono contento di aver trovato il mio primo gol stagionale, è un periodo positivo – dice lui – Il ruolo di subentrante non mi dà fastidio, anche perché per il mister non esistono titolari o riserve» (…) La chiusura è sul futuro e quel contratto in scadenza a giugno: «Di rinnovo dobbiamo ancora parlare. Aspettiamo e vediamo cosa succederà».

(gasport)