Carnevale: “Roma-Napoli potrebbe rappresentare una svolta per le due squadre. Gasperini? Una garanzia”

Andrea Carnevale, ex calciatore di Roma e Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel giorno del big match tra le sue ex squadre e si è soffermato proprio sulla partita che andrà in scena stasera allo Stadio Olimpico.

Cos’è stata, Roma, per Andrea Carnevale?
«Ho un ricordo bellissimo e loro, i tifosi, hanno di me lo stesso ricordo, anche se sono incappato in un anno non felice per la questione doping. Ma la città mi ha sempre sostenuto e ho un grande rimpianto».

Quale?
«Quello di non aver vinto come ho fatto a Napoli. Abbiamo perso una finale di Coppa Uefa contro l’Inter, ma io non ero in campo. Assieme al Mondiale, quell’esperienza è stata il punto più basso della mia carriera. Non l’avrei mai immaginato. Ma Roma è dentro di me, mi piace ricordare la Curva Sud che è straordinaria e in generale una tifoseria pari a quella di Napoli per passione e cuore».

Che valore ha Roma-Napoli?
«Sono due squadre in lotta per lo scudetto, la Roma è prima e il Napoli, dopo due scudetti in tre anni, è sempre lì che può competere per il quinto. Dopo le tante vittorie delle squadre del Nord, ora le ambizioni si sono spostate al Sud ed è bello vedere due città così importanti, a cui sono legatissimo, giocarsi tutto per un sogno».

La Roma?
«Può essere la sorpresa, certo, d’altronde Gasperini è una garanzia. Però c’è l’incognita attaccante. Dovbyk credevo potesse esplodere, lo avevamo seguito anche all’Udinese tanto tempo fa, invece non è ancora riuscito a emergere e ora è infortunato. Forse il vero Dovbyk neppure l’abbiamo mai visto in Serie A. Aspettiamo di capire anche Ferguson che tipo di crescita avrà. Se uno dei due attaccanti dovesse venir fuori, allora anche la Roma sarebbe da scudetto».

Per ora è prima, vince e convince.
«Sta facendo cose straordinarie e Gasperini si dimostra allenatore bravissimo che non a caso ha vinto l’Europa League con l’Atalanta. Vedo in campo una squadra spumeggiante, dinamica, che vince con energia, che ti viene ad aggredire nella tua metà campo con brillantezza e corsa. Ripeto, nel calcio mai dire mai. Quindi Napoli e Milan favorire per lo scudetto e subito dopo la Roma, ma oggi con l’incognita centravanti».

Roma-Napoli, palla al centro: un giocatore potenzialmente decisivo per i giallorossi?
«Dico Soulé, che sta decidendo molte partite giocando anche alla Dybala come esterno che però vede la porta e incide».

(corsport)


Un pronostico?
«Troppo presto per parlare di sfida scudetto ma per entrambe l’appuntamento dell’Olimpico potrebbe rappresentare una svolta. La Roma perché vola sulle ali dell’entusiasmo e vuole confermarsi leader del campionato, il Napoli perché è reduce da due vittorie e ha forse accantonato il momento buio. Sarà una bella partita, ne sono convinto».

Una sorpresa vedere i giallorossi lassù?
«Ho cambiato idea sulla Roma da quando è arrivato Gasperini. E’ uno dei migliori in assoluto in Italia, insieme ovviamente a Conte, che in qualsiasi situazione conduce la squadra sempre fino in fondo. E’ una bella cosa vedere queste due squadre nelle primissime posizioni, segno che forse la geografia calcistica sta cambiando, come mi auguro».

Lotteranno entrambe per lo scudetto?
«Nella mia griglia avevo inserito Napoli e Milan in prima fila, subito dopo Inter e Roma. Previsioni rispettate in pieno. Gasperini prima o poi inciderà, bisogna concedergli tempo».

La Roma è senza centravanti, Gasperini si affida a Dybala “falso nueve”.
«Non gli mancano soluzioni, quante volte abbiamo visto giocare la sua Atalanta senza il numero nove di ruolo? Gasp è un tecnico particolare, dà una fisionomia ben definita alle formazioni che allena e come persona sa gestire bene le pressioni che ruotano intorno a un gruppo importante».

Cosa ha di più il Napoli e cosa la Roma?
«Conte dispone di un parco attaccanti notevole pur orfano di Lukaku, eppure fino alla scorsa settimana faceva fatica a trovare il gol. Le cose sembrano migliorare con il nuovo schema tattico e l’inserimento di Lang e Neres sulle fasce. Hojlund non si discute e Lucca ha bisogna di fiducia e tempo per ambientarsi. I giallorossi sul piatto mettono la fantasia di Dybala, il sinistro imprevedibile di Soulé, sono deficitari sotto rete ma in compenso vantano una difesa che è tra le migliori d’Europa e che sta diventando il marchio di fabbrica di Gasperini».

(Il Mattino)

Nela: “Roma-Napoli non è decisiva. Gasperini? Stupito dalla disponibilità che ha dai calciatori”

LIBERO – Sebino Nela, leggendario difensore della Roma, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato sul big match di stasera contro il Napoli (in cui giocò dal 1992 al 1994). Ecco le sue dichiarazioni.

Una Roma locomotiva, un Napoli discontinuo ma in ripresa. Che sfida sarà?
«Un’ottima partita: grandi allenatori, bel gioco di entrambe. Non la vedo decisiva per la stagione, ma chi vincerà prenderà forza e consapevolezza».

Quale zona del campo sarà decisiva?
«Gasperini punta molto sugli esterni, Conte gioca in maniera diversa. C’è spirito di sacrificio, lo dimostra come Hojlund tornava a difendere contro l’Atalanta. Mi ha sorpreso la riconferma di McTominay, nei giallorossi invece ci sono stati evidenti miglioramenti tra i veterani, tipo Mancini e Cristante».

Un’altra bella sfida sarà in porta, dove Svilar e Milinkovic-Savic spiccano finora assieme a Maignan. Chi preferisce?
«Dico Svilar, è cresciuto tantissimo: sicurezza, letture, personalità. Non è un caso che su di lui girino voci di mercato».

Alla Roma manca il bomber, Gasperini ha parlato di “provare nuove soluzioni davanti”: cosa le stupisce più di lui?
«La disponibilità che ha dai singoli. Gasp ti fa lavorare davvero: intensità alta, velocità di pensiero e di gioco. La squadra ha capito subito cosa chiedeva, e sa anche reagire nei momenti di difficoltà».

A Roma giocò 11 anni: un pezzo di vita.
«Ci arrivai perché il presidente del Genoa mi vendette senza dire nulla. Lì appresi il “senso di appartenenza”. Mi è sempre piaciuto stare dalla parte dei più deboli, e insieme ai compagni siamo cresciuti. La gente passò dal chiamare il club “Rometta” a rispettarlo. Ancora oggi le persone ricordano lo formazione dello Scudetto del 1983 piuttosto che quella del 2001. Il campionato perso all’Olimpico contro il Lecce nel 1986 fu il più grande rammarico, perché era praticamente nostro. Anche più della finale di Champions persa contro un Liverpool straordinario».

A Napoli ci andò quasi all’improvviso.
«Sarei rimasto a Roma fino alla fine, ma per questioni interne dovetti farlo. Mi volle Ottavio Bianchi. La squadra era forte, ma rischiava di retrocedere. Alla fine ci salvammo e l’anno dopo andò meglio».

Roma-Napoli, festa all’Olimpico per i 60 anni di Aldair: giro di campo nel prepartita

Giornata speciale per Aldair. Il leggendario difensore della Roma compie oggi 60 anni e festeggerà questo grande traguardo in modo davvero unico. Come rivelato dall’edizione odierna del quotidiano, il brasiliano sarà presente allo Stadio Olimpico per il big match di stasera contro il Napoli e nel prepartita effettuerà un giro di campo per ricevere l’applauso dei tifosi giallorossi.

(corsport)

Aldair: “Roma è amore, fede e vita. Gasperini può fare grandi cose, bisogna credere nello scudetto”

CORSPORT – Aldair, leggenda della Roma, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano nel giorno del suo sessantesimo compleanno. Tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura nel club giallorosso e sul big match di oggi contro il Napoli. Ecco le sue parole: «Questa città è tutto per me. Amore, fede, vita. Non potevo che festeggiare qui il grande traguardo».

Uno in particolare?
«Due, in realtà. Il Mondiale che ha dato felicità a un intero Paese, e lo scudetto perché ha scatenato un popolo. Romanisti e brasiliani si somigliano tanto, per questo è stato facile, 35 anni fa, scegliere la Capitale».

Tredici anni d’amore, ma ci sono stati del momenti in cui la Roma è sembrata più lontana?
«Una volta mi cercò il Tottenham, un’altra volta invece l’Inter, con cui firmai addirittura un pre-contratto. Nel 1999 non riuscivo più a sostenere gli allenamenti di Zeman, ma Sensi si infuriò perché voleva che restassi. Mi propose un triennale contro il biennale dei nerazzurri. Rimasi e fu una fortuna per tutti».

Il rapporto con Franco Sensi?
«Bello, sincero. Quando si trattava di parlare del contratto, a volte era un po’ duro: non voleva perdermi per nessun motivo. Ma a livello personale è stato sempre gentile con me».

Roma-Napoli?
«Sarà una partita favolosa, tatticamente interessante, tra due squadre aggressive e piene di qualità. Difficile fare pronostici, il sogno naturalmente è uno solo e a tinte giallorosse».

Wesley?
«È bravo, è già cresciuto moltissimo. Aspettiamo però a paragonarlo ai big brasiliani del passato. Deve migliorare la fase difensiva, ma è un giocatore dal grande futuro».

Mancini e Ndicka?
«Mi piacciono entrambi, insieme sono fortissimi perché si completano. Ndicka mi somiglia di più, è veloce e scaltro negli anticipi, ma anche Mancini è forte».

Gasperini?
«È bravissimo, capace. La piazza era diffidente all’inizio, ma i risultati ottenuti gli hanno permesso di lavorare in serenità. Può davvero fare grandi cose alla Roma».

Il domandone finale sulla Roma e lo scudetto…
«Bisogna crederci. Bisogna sempre puntare al massimo, specie quando sei davanti a tutti in classifica. Fuori da Trigoria magari è meglio veicolare un altro messaggio, fanno bene a tenere il profilo basso, ma dentro devono convincersi di poterci riuscire. Le altre squadre stanno tutte li, non vedo una favorita o qualcuno nettamente più forte della Roma. È un campionato equilibrato al vertice e la Roma ha la possibilità di arrivare più in alto di tutti».

Si può volare: giochiamocela

[…] Nel calcio i numeri riassuntivi raramente ti dicono la verità sulle partite. La Roma ad esempio ha perso tre gare, due contro Inter e Milan, nelle quali avrebbe meritatamente raccolto un pareggio. Eppure oggi la testa mi porta ad un ragionamento: in 17 partite, tra campionato e coppa la Roma non ha mai pareggiato neppure quando avrebbe meritato, con tre rigori consecutivi sbagliati, quasi un sortilegio. Deve per forza cambiare l’andazzo e contro il Napoli, potrebbe anche uscire un pari. […]

La Roma è la squadra che ha fatto più punti nell’anno solare 2025. Non è il valore assoluto della rosa che fa la differenza, pur con alcune evidenti eccezioni, ma è il momento magico di forma che ci fa scoprire e riscoprire vecchi e nuovi talenti, decisivi nelle situazioni chiave. Perfino il problema del bomber mancante è stato affrontato positivamente aggirando il problema e portando a segnare 14 giocatori diversi. […]

Noi siamo soddisfattissimi di quello che abbiamo visto finora, ma stasera non vogliamo pareggiare e mai perdere, tanto più contro i campioni d’Italia. Una vittoria contro una grande ci serve, per consolidare l’autostima.

(Il Messaggero – P. Liguori)

Tra Roma e Napoli sfida che fa storia

Da tanto, troppo tempo non era più una sfida scudetto. Si, perché oggi Roma-Napoli è un appuntamento che può davvero segnare il campionato. I giallorossi per consolidare il primato, mettere a cinque punti una rivale a questo punto diretta, dall’altra gli azzurri per riprendersi la vetta. […]

Mentre Conte si prendeva una settimana di ferie per smaltire il suo disappunto, Gasperini spingeva invece sull’acceleratore delle emozioni. «Lo scudetto?
Perché non dovremmo sognare?». Certo è che in questo Roma-Napoli che torna ad essere di alta classifica – sì, per puntare all’obiettivo più alto – i due allenatori sono davvero i due protagonisti assoluti. Quasi di fronte a uno specchio. […] Due che – strano il destino – si sarebbero potuti anche affrontare a panchine invertite: non è un mistero che la Roma, anni fa, cercò proprio Conte per affidargli la ricostruzione; cosi come non è un mistero che De Laurentiis pensò a lungo a Gasperini per farne il pilota azzurro. È invece andata diversamente, e ora si ritrovano in un faccia a faccia dal sapore speciale, dopo aver detto no – pensate il destino – entrambi alla Juve. […] A quel punto, ci ha provato proprio con Gasperini, ottenendo un no grazie «ma ormai ho dato la parola alla Roma».

Insomma, una storia curiosa, un intrigo imprevisto e imprevedibile tra due allenatori che hanno altri punti in comune. La capacità, per fare un esemplo, di farsi capire e saper toccare le corde giuste. Anche emotive. Quando Conte è arrivato a Napoli, il capitano – Di Lorenzo – aveva già annunciato praticamente l’addio. Sapete come è andata la storia. Stessa cosa per Gasperini alla Roma, con Pellegrini ormai ai margini, in attesa di salutare e trovare una nuova sistemazione. Anche in questo caso sapete come è andata la storia. […]

Le Roma è, nel suo calcio aggressivo e verticale, l’immagine praticamente riflessa del suo allenatore. Il Napoli è, nel suo calcio compatto ed equilibrato, un concentrato di quello che vuole il suo tecnico. […]

(gasport – A. Vocalelli)

Daniele Conti: “Lasciare Roma la chiave del mio percorso. I fischi all’Olimpico? Mi diedero del traditore per aver esultato”

GASPORT – Daniele Conti, ex bandiera del Cagliari e figlio della leggenda romanista Bruno Conti, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e ha ripercorso la sua carriera. Ecco le sue dichiarazioni: “Mi sento romano e sardo allo stesso tempo. A Roma sarò sempre legato, ma Cagliari è casa mia. Questa terra mi ha adottato”.

Andare via da Roma e dai paragoni con suo padre è stata la chiave per farcela nel calcio? 
“Assolutamente. Avere un papà così è stato scomodo. Devi andare al doppio degli altri per toglierti l’etichetta del raccomandato e del “figlio di”. A Roma poi, ancora peggio. Io in giallorosso ho esordito in Serie A, ma poi sono stato contento di andare via. Avevo bisogno di fare il mio percorso”.

Il calcio ha fatto sempre parte della vostra vita in famiglia. Si tramanda di generazione in generazione. Un ricordo sul Bruno Conti giocatore?
“Mi portava sempre in spogliatoio, fin da piccolissimo. Una volta il presidente Dino Viola mi chiese con che maglia avrei voluto vedere mio padre, che al tempo era in scadenza. Gli risposi che avrei scelto il Napoli, perché c’era Maradona. Due ore dopo gli aveva già rinnovato il contratto”. 

C’è anche un’immagine di suo padre in panchina che si copre il volto dopo un suo gol alla Roma.
“Penso lo abbia fatto dopo tutti e 5 i miei gol. Ai giallorossi ho segnato spesso, ma non l’ho mai fatto per spirito di rivalsa o altro. Negli anni ne ho sentite e subite di tutti i colori”. 

Come quando la fischiarono all’Olimpico?
“Mi incolpavano di aver esultato troppo sotto il settore ospiti. Ma non mi pento di nulla, i cagliaritani sono la mia gente e io in quel momento rappresentavo loro. La Roma, mio padre e tutto il resto non c’entrano. Mi diedero del traditore, invece il mio era semplicemente amore incondizionato per una terra”. 

Alla Roma poi sarebbe potuto finire qualche anno dopo.
“Sì, mi chiamò un dirigente. In panchina c’era Spalletti e so che mi avrebbe voluto. Ma l’idea di lasciare la Sardegna mi faceva stare male. Le offerte che arrivavano non riuscivo nemmeno ad ascoltarle”.

ROMA-NAPOLI: le probabili formazioni dei quotidiani. Koné recupera e gioca titolare, Dybala in vantaggio su Baldanzi

È il giorno della verità: oggi alle ore 20:45 andrà in scena allo Stadio Olimpico l’attesissimo big match tra Roma e Napoli, valido per la tredicesima giornata di Serie A. In seguito alla vittoria del Milan contro la Lazio, i giallorossi sono scalati in seconda posizione in classifica con 27 punti (-1 dai rossoneri) e i partenopei sono terzi a quota 25.

Gasperini, sostituito in panchina dal vice Tullio Gritti a causa dell’espulsione rimediata contro la Cremonese, è pronto ad affidarsi allo zoccolo duro della squadra: davanti alla porta di Svilar ci sarà il trio difensivo composto da Mancini-Ndicka-Hermoso, mentre sulle fasce confermati Celik a destra e Wesley a sinistra. A centrocampo Cristante sarà affiancato dal recuperato Koné e sulla trequarti spazio alla fantasia di Soulé e Pellegrini. L’unico dubbio è in attacco, anche se Gasperini è intenzionato a puntare ancora sul falso nove: al momento Dybala è in vantaggio su Baldanzi.

LE PROBABILI FORMAZIONI DEI QUOTIDIANI

CORRIERE DELLO SPORT – Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Soulé, Pellegrini; Dybala. 

GAZZETTA DELLO SPORT – Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Pellegrini; Soulé, Dybala. 

TUTTOSPORT – Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Soulé, Pellegrini; Dybala. 

IL MESSAGGERO – Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Soulé, Pellegrini; Dybala. 

CORRIERE DELLA SERA – Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Soulé, Pellegrini; Baldanzi. 

IL TEMPO – Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Soulé, Pellegrini; Dybala. 

IL ROMANISTA – Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Celik, Cristante, Koné, Wesley; Soulé, Pellegrini; Baldanzi. 

Koné subito in campo. Davanti Dybala con Soulé

IL TEMPO (G. TURCHETTI) – Allarme rientrato. Koné ha recuperato dal problema alla caviglia rimediato giovedì e sarà disponibile stasera contro il Napoli. Ieri, il centrocampista francese è stato gestito, ma non può saltare una sfida così importante ed è pronto per una magia da titolare al fianco di Cristante. Anche perché il dolore è limitato.

Difficile, a quel punto, l’impiego dal primo minuto anche di El Aynaoui, reduce dal primo gol con la maglia della Roma. Il marocchino – pure lui non ha svolto l’intero allenamento in gruppo ieri – e uscito malconcio (problema al ginocchio) dalla gara con il Midtjylland e rappresenterà un’opzione a gara in corso. Anche se le sue condizioni preoccupano di più rispetto al compagno di reparto.

La scelta in attacco dovrebbe ricadere sul tridente visto con l’Inter, con lo stesso intento di non dare punti di riferimento ai robusti difensori del Napoli. E, quindi, replicare la soluzione adottata in Europa League con Soulé e Pellegrini alle spalle di Dybala. La Joya sta bene, ha giocato ottanta minuti giovedì e, come spesso sottolineato da Gasperini, recupera velocemente da una partita all’altra. La sorpresa potrebbe essere rappresentata da Baldanzi, che ha convinto il tecnico giallorosso contro la Cremonese nella posizione di centravanti.

Verso la panchina, invece, Ferguson, El Shaarawy e Bailey. Pochi dubbi sulle fasce, dove Gasperini difficilmente si priva di Celik e Wesley, nonostante il brasiliano sia reduce da una prestazione poco brillante. Hermoso è pienamente ristabilito ed è pronto per riprendersi il suo posto in difesa. Ghilardi però ha convinto giovedì all’esordio da titolare e spera di essere confermato. Uno dei due completerà il terzetto difensivo con gli inamovibili N’Dicka, al centro, e Mancini, sul lato destro.