Argentina, Scaloni: “Soulé? È nel nostro mirino come tanti altri. Avrà un futuro nella nostra Nazionale”

Alla vigilia della partita tra Argentina e Porto Rico, il ct albiceleste Lionel Scaloni è intervenuto in conferenza stampa dove è tornato a parlare della possibilità che Matias Soulé possa essere naturalizzato italiano. Il giocatore della Roma, fino a questo momento, non è mai riuscito ad esordire con la maglia del suo paese. L’ex calciatore della Lazio ha quindi speso delle belle parole sul classe 2003 e ha rinnovato la sua fiducia nei suoi confronti.

“Soulé è nel nostro mirino, come tanti altri giovani giocatori che riteniamo possano dare un contributo alla squadra. È stato con noi, così come Buonanotte, Garnacho e Carboni. Sono giovani giocatori che vediamo avere un futuro nella nazionale e li convocheremo quando vedremo che hanno il potenziale per farlo. Questa è l’idea”.

Mkhitaryan: “Volevo finire la carriera alla Roma, ma il club non era molto chiaro con me. I tifosi? Pazzi, in senso positivo”

Dal palco del Festival dello Sport di Trento, l’ex centrocampista della Roma, Henrikh Mkhitaryan, è tornato a parlare del suo legame con i colori giallorossi, del rapporto con José Mourinho e dei retroscena che lo hanno portato all’Inter.

Interrogato sul suo rapporto con José Mourinho, ha dichiarato:
“Mi ha fatto crescere come persona e come uomo. Io sono una persona che non ha mai mollato e non mollerà. Mi metteva in difficoltà perché voleva vedere se riuscivo a uscirne. Gli sono grato perché mi ha fatto capire cosa significa questo mondo del calcio. Faceva giochi psicologici per vedere se fossi forte mentalmente per giocare le partite più difficili. È il suo modo di allenare e di capire se si può fidare di te oppure no”.

Sull’inizio della sua esperienza alla Roma, ha raccontato:
“Tutto è iniziato a metà agosto nel 2019. Mi chiama Raiola e mi dice ‘Dobbiamo andare via perché non sei felice. Preferisci Milan o Roma?’. (…) gli ho detto ‘Beh in questo caso meglio andare a Roma’. L’accoglienza è stata una cosa pazzesca. Ho vissuto pure quel momento e sono molto grato. La piazza è molto calda e la gente è pazza, in senso positivo. Ho ritrovato la felicità e il piacere di giocare a calcio. Dal primo giorno è andato tutto benissimo”.

Infine, ha svelato i dettagli del suo addio alla Capitale e del passaggio all’Inter:
“Tutto è iniziato dopo il mio secondo anno alla Roma, quando ho avuto quella chiamata di Ausilio (…). Dopo quella telefonata non ci siamo più sentiti. Poi alla terza stagione alla Roma c’era il discorso del rinnovo. Tiago Pinto sapeva che mi piaceva la città e che volevo finire la carriera là. Dopo aver giocato contro l’Inter mi ha richiamato Ausilio. (…) ho detto sì perché la Roma non era molto chiara con me. La Roma mi ha detto di parlare con Mourinho e di dirgli cosa volevo. Ma era tardi e avevo già dato la mia parola all’Inter”.

Spalletti: “Mai litigato con Totti, abbiamo sempre avuto un bel rapporto. All’inizio i romanisti non mi volevano, la pressione dei tifosi la senti tutta la settimana”

Luciano Spalletti, ex allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni in occasione del Festival dello Sport a Trento e tra i vari temi trattati è tornato a parlare del suo rapporto con Francesco Totti. Ecco le sue parole.

Nel libro di Totti racconta di quando ti aveva invitato alla festa di compleanno, ma gli dicesti che non era il caso…
“Il problema era che in quel contesto di amore spropositato, sfrenato, impossibile da credere, nessuno lo ha aiutato nella percezione delle cose. Io con lui ho avuto sempre un rapporto bello. Quello che gli si diceva intorno a me andava meno bene, ma sul calciatore… era incredibile. Nessuno di voi purtroppo ha visto cosa ha fatto negli allenamenti, cose ancora più incredibili delle tante che ha fatto in campo. Non posso fare l’antipatico contro Francesco. Arrivo dalle case popolari, quando incontravo il Milan di Gullit e Van Basten scendevo dal pullman dell’Empoli per vederli passare di nuovo. Totti è venuto a conoscermi quando arrivavo da Udine, partì in scooter e fu un’emozione enorme per me. La Curva Sud aveva lanciato volantini con scritto ‘Non ti vogliamo’, perché volevano Zeman. Ero partito da Udine con i tifosi che mi urlavano ‘Uomo di m***a’, poi arrivo in macchina a Roma e mi accolgono con ‘Non ti vogliamo’. Pensai: ora arriva un montanaro e mi insulta pure lui (ride, ndr)”.

Mettersi contro il Re di Roma, a Roma, non è facile?
“No, perché vai a casa te. I romanisti sono tanti. La pressione non la senti solo nel fine settimana, ma anche durante la settimana quando vai in giro. Quando mi fermavo al semaforo aspettavo il verde perché il minimo che ti dicevano era ‘Mister, te devi sveja’ (ride, ndr)”.

Vi siete mai chiariti?
“Per me non abbiamo mai litigato. Gli ho regalato una Delorean per il suo compleanno per dire: ‘A 40 anni ci sarà qualcuno che ti dice che magari puoi fare un altro campionato, ma poi che vuoi fare ancora?’. Quando ero tornato alla Roma ero stato chiaro nel dire che dovevo gestire la squadra, ma che la storia di Totti la dovevano gestire loro. Poi in campo per noi fu fondamentale quando entrava e segnava. Entrava dentro e segnava”.

Ora avete fatto una cosa insieme, che si vedrà…
“Sono stato felicissimo di lavorarci insieme. Abbiamo fatto una cosa assieme che a fine mese si vedrà. Si è fatto un gruppo Whatsapp dove lui è dentro, partecipe, è stato bellissimo. Mi ha fatto dei gol che mi ha permesso di tornare in Champions con la Roma”.

La formazione ideale dei calciatori che hai allenato?
“Scelgo il modulo 4-2-3-1. Non metto quelli della Nazionale, sarebbe facile altrimenti partire da Donnarumma. A Roma ero in difficoltà a scegliere fra Alisson e Szczesny. Scelgo Szczesny anche se è un casino da scrivere”.

Difesa e centrocampo?
“Panucci o Di Lorenzo? Scelgo Di Lorenzo dai. A sinistra ho avuto Emerson, Jankulovski, Rise, tutti fortissimi. Anche Tonetto, Juan e Mexes. Metto Jankulovski, spingeva in maniera incredibile. Come centrali ho avuto Kim, Koulibaly, Chivu. Scelgo Koulibaly e Chivu. Pizarro e De Rossi in mediana”.

Davanti?
“Totti lo metto per primo. Scelgo poi Dzeko, poi come ali Kvaratskhelia va messo per forza da un lato e dall’altro Salah”.

20 anni senza Luisa Petrucci: il ricordo della Roma

La Roma ha dedicato un articolo, un ricordo a Luisa Petrucci, storica tifosa giallorossa, pubblicato sul sito ufficiale. Ecco il testo del bel pensiero del club giallorosso:

Il 12 ottobre 2005 ci lasciava Luisa Petrucci. È stata una delle figure più riconosciute e amate del nostro tifo. Quando morì, i suoi ragazzi le resero l’onore più grande. Quattro giorni dopo si presentarono a Empoli con questo striscione: “Curva Sud Luisa Petrucci“.

Se è vero che non si possono attribuire patenti di romanismo, si può però considerare Luisa Petrucci una delle tifose più tifose della storia della Roma. E di sicuro, è stata una delle donne che maggiormente ha esportato i valori romanisti, attraverso i suoi gesti, attraverso la sua purezza, e anche attraverso quell’elemento che la rese unica. Il suo leggendario ombrellino giallorosso.

Luisa Petrucci era nata il 7 giugno 1931. Cresciuta nel quartiere romano di San Lorenzo, era figlia di “Ramponcino”, uno dei soci vitalizi dell’AS Roma. Nella sua trattoria si recavano spesso a pranzo i giocatori giallorossi. Tra loro, anche “Fuffo” Bernardini.

Luisa insegnò per tutta la vita. La passione per la cattedra si accompagnava a quella per la Roma. Divenne nota non tanto per il suo ombrellino, che divenne comunque un’icona del tifo romanista, quanto per il suo modo di essere. Quando andava in trasferta, Luisa Petrucci era con loro. Con i suoi figli. Con il Commando Ultrà Curva Sud. Con i Boys. Con tutti i ragazzi, senza distinzione di appartenenza a uno specifico gruppo: per Luisa contava la Roma. Solo la Roma. E contavano i tifosi della Roma. Lei fu la loro seconda mamma.

Luisa preferiva il freddo del settore ospiti al tepore delle tribune d’onore. Distribuiva panini a chi cantava, sole, pioggia o vento che soffiasse. Nel nome e nel ricordo di Luisa Petrucci, pochi mesi dopo la morte il quotidiano “Il Romanista” lanciò una raccolta fondi destinata all’acquisto di un’ambulanza. Fu donata al S.O.S., acronimo di Settore Operativo per il Soccorso. Una Onlus nata a Roma, alla Garbatella. l 29 gennaio 2006, giorno di Roma-Livorno (3-0), in Curva Sud apparve questo striscione: “La tua ambulanza nel cuore di Roma… tu per sempre in quello dei tuoi ragazzi”.

Anche la sua Roma non l’ha mai dimenticata. Nel 2018 e nel 2019 la Società ha organizzato il trofeo Luisa Petrucci: la Squadra Femminile della Roma si è esibita, rispettivamente, contro la Florentia e il Paris Saint-Germain. In entrambe le occasioni, al Tre Fontane sono accorsi migliaia di tifosi. Migliaia di romanisti. Sono i figli e i nipoti di Luisa Petrucci. E questa è la sua eredità più bella“.

(asroma.com)

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Dybala a Milano per il torneo Oysho Premier Padel: “Ci gioco solo in vacanza. La racchetta di Tapia? L’ho usata, ma non è cambiato molto…” (FOTO e VIDEO)

Pomeriggio di relax per Paulo Dybala, il quale si è recato a Milano in compagnia della moglie Oriana Sabatini per assistere direttamente dalle tribune dell’Allianz Cloud alle semifinali del torneo “Oysho Milano Premier Padel P1”. La Joya è un grande appassionato di padel e anche l’anno scorso si era goduto l’evento al fianco di Leandro Paredes. L’argentino è stato accolto dal boato del pubblico e ha salutato il suo ex compagno di squadra Claudio Marchisio, prima di incontrare i campioni di padel Agustin Tapia e Arturo Coello. “Certo! Ci mancherebbe, l’ho usata eccome – le parole di Dybala in riferimento alla racchetta regalata lo scorso anno proprio da Tapia -. Posso giocare poco ovviamente e lo faccio solo durante le vacanze, ma sì che ci ho giocato. Come è andata? Direi che non è cambiato molto neanche con la sua racchetta, quindi credo che non ci sia molto da fare…”.

Empoli, valutazioni su Pagliuca: tra i possibili sostituti anche De Rossi

Dopo un inizio negativo in Serie B l’Empoli sembra essersi ripreso con due pareggi e una vittoria nelle ultime tre giornate di campionato. Il lavoro dell’allenatore Guido Pagliuca resta però sotto osservazione e la permanenza in panchina è tutt’altro che scontata: la società, infatti, vuole valutare attentamente la posizione del tecnico prima di prendere una decisione definitiva. Come rivelato dal portale toscano, tra i possibili sostituti in caso di esonero di Pagliuca c’è Alessio Dionisi, il quale è il nome più caldo. Sul tavolo restano ulteriori profili come Fabio Pecchia, Eugenio Corini, Daniele De Rossi, Luca Gotti e Moreno Longo.

(empolichannel.it)

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Totti: “La priorità della Roma è la Champions. Primo posto? Neanche Gasperini se lo aspettava”. Pizarro: “Gasp sa fare calcio, Koné un campione” (VIDEO)

Da New York, dove sono impegnati in un tour di Padel, due ex giallorossi, Francesco Totti e David Pizarro, hanno commentato l’ottimo avvio di stagione della Roma di Gasperini.
Francesco Totti ha definito il primato in classifica una sorpresa, “neanche Gian Piero Gasperini se lo aspettava”, e ha predicato un approccio cauto: “L’obiettivo è tornare in Champions”. Lo storico capitano, però, non ha chiuso le porte al sogno massimo: “Se a sette od otto partite della fine del campionato fosse ancora davanti l’obiettivo diventerebbe diverso. Che se ne parli, di scudetto, è normale se sei primo ma la difficoltà è rimanerci”. (…)

Più diretto David Pizarro, che non ha nascosto le sue ambizioni per la squadra. “La classifica oggi è bellissima, speriamo di tener duro”, ha dichiarato il cileno, elogiando il lavoro del tecnico: “Gasperini è un allenatore che sa far calcio. Tira fuori il massimo dai giocatori”. Pizarro ha poi speso parole al miele per Koné, definendolo “un campione“, e ha indicato senza mezzi termini il traguardo a cui puntare: “L’obiettivo? Lo scudetto. Vivo a Roma, sono passati tanti anni. Vedendo che il Napoli ne ha vinti due in pochi anni…”.

(sport.sky.it)

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Salernitana: ufficiale la risoluzione consensuale del contratto di Petrachi (COMUNICATO)

Gianluca Petrachi, ex direttore sportivo della Roma, fu sollevato dall’incarico di ds della Salernitana il 3 gennaio 2025 e ora è arrivata un’altra novità sul suo futuro. Come annunciato dalla società campana, nella giornata odierna è stata concordata la risoluzione consensuale del contratto dell’ex dirigente. Ecco la nota ufficiale: “L’U.S. Salernitana 1919 comunica di aver risolto consensualmente il rapporto contrattuale con il signor Gianluca Petrachi, che sarebbe scaduto naturalmente il 30 giugno 2026.

Ringraziandolo per il lavoro svolto nei mesi di incarico da direttore sportivo della prima squadra nello scorso campionato, la società gli augura le migliori fortune personali e professionali”.

(salernitana.it)

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Giornata Mondiale della Salute Mentale: la Roma in campo con il team Special

Un’iniziativa speciale per una giornata dal grande significato. In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, celebrata il 10 ottobre, l’AS Roma ha organizzato un evento per la ripresa degli allenamenti della sua squadra “AS Roma for Special”, parte della Cooperativa Sociale CassiAvass. L’incontro si è svolto presso l’ASD Centocelle alla presenza del Presidente del Municipio V, Mauro Caliste.

Con l’obiettivo di sottolineare il forte legame tra benessere fisico e mentale, il club giallorosso ha donato al team il materiale sportivo per la nuova stagione e, soprattutto, ha inviato tre tecnici del proprio settore giovanile per condurre una sessione di allenamento speciale e dispensare consigli alla squadra.

Un gesto concreto che rafforza l’integrazione tra il calcio professionistico e quello paralimpico, lanciando un messaggio importante sui temi dell’inclusione e dell’uguaglianza nello sport, in linea con i principi promossi dalla Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC.

(asroma.com)

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Capello: “La Roma? Ha qualità e un allenatore che è un martello. Troppo lo scudetto, ma con dei rinforzi può essere una sorpresa” (VIDEO)

Dal Festival dello Sport, Fabio Capello analizza l’inizio della Serie A e, parlando della lotta scudetto, inserisce anche la Roma di Gian Piero Gasperini tra le possibili contendenti. Intervistato da Tuttomercatoweb, l’ex tecnico giallorosso ha elogiato il lavoro svolto finora a Trigoria. “È troppo pensare che la Roma possa essere da scudetto? Penso di sì”, ha dichiarato Capello. “È una squadra che ha giocatori di qualità come Soulé e Dybala e un allenatore che è un martello e sa dove vuole arrivare”.

Secondo l’ex allenatore, per fare il definitivo salto di qualità, la Roma avrebbe bisogno di intervenire ancora sul mercato: “Con dei rinforzi nei ruoli precisi potrebbe essere una delle sorprese”. E ha aggiunto: “Non parlava (Gasperini, ndr) di attaccanti ma di altre posizioni. Un allenatore sa quale sia il potenziale davanti e sa dove rinforzarsi”.

(tuttomercatoweb.com)