L’Athletic di Nico Williams vuole vincere il trofeo in casa

Evitato il derby europeo per la Roma. L’urna di Nyon ha messo di fronte a Dybala e compagnia di nuovo l’Athletic Club. L’andata all’Olimpico il 6 marzo alle 21, mentre il ritorno si giocherà a Bilbao il 13 alle 18.45. Le due squadre si erano già affrontate nella prima giornata della fase a gironi. La Roma ha finalmente invertito la rotta grazie a Claudio Ranieri che ha commentato così il sorteggio: «Una sfida affascinante, vogliamo fare di tutto per andare avanti». L’Athletic è quarto in campionato dove è imbattuto dal 6 ottobre.

(…) A settembre caos durante la partita per dei razzi lanciati dal settore ospiti verso la Tribuna Monte Mario. Quindici i tifosi identificati e 30mila euro di multa per il club.

La Roma nel 2025 è ancora imbattuta in campionato e ha perso solamente due partite stagionali (con Az Alkmaar e Milan). Celik negli ultimi giorni di mercato è stato ad un passo dal Fulham, ma il ‘no’ di Ranieri è stato decisivo per la sua permanenza. Respinte al mittente anche le offerte per Shomurodov e Soulé. (…) Ma ora serve continuità da parte di tutti. E la partita contro il Monza di lunedì sera è un banco di prova. C’è voglia di rivalsa dopo le polemiche dell’andata per il rigore non concesso all’87’.

Verso il forfait Dovbyk: l’infortunio all’adduttore destro non è grave, ma resta in dubbio. Ha voglia di tornare dall’Hummels che non scende in campo dal 5 febbraio contro il Milan. Spazio per Gourna-Douath e Salah-Eddine. Spera nell’esordio Gollini, ma per le decisioni finali di Ranieri è ancora presto.

(Il Messaggero)

Dybala incanta e torna re di coppa

IL TEMPO (L. PES) – La luce che illumina le notti europee della Roma, soprattutto quando si alza l’asticella. Paulo Dybala si è preso la squadra sulle spalle nella sfida casalinga contro il Porto trascinandola con una doppietta al turno successivo. Tocchi di classe e soprattutto voglia di decidere. La Joya vive, dal ritorno di Ranieri, il suo miglior momento di forma fisica da quando veste giallorosso, e ora è rotto anche il tabù europeo. Anche se, a dire la verità, l’argentino nelle fasi finali di coppa si esalta. Contro i portoghesi ha raggiunto quota sette gol nelle sedici gare disputate nella fase a eliminazione diretta dell’Europa League, uno ogni centocinquanta minuti. Tre la prima stagione contro Salisburgo, Feyenoord e nella finale col Siviglia e duelo scorso anno con Brighton e Milan. Quando si alza il livello della contesa, il campione viene fuori e quella frustrazione per essere uscito troppo presto dal campo nel match d’andata ha dato la carica giusta al numero ventuno per spaccare la gara dell’Olimpico.

Ranieri si affiderà anche e soprattutto a lui per cercare di andare avanti il più possibile nella competizione, col valore aggiunto di altre certezze. Da Mancini ad Angelino passando per Paredes (che salterà l’andata col Bilbao) fino a Koné. Sono tanti i calciatori dall’alto rendimento nei match di coppa oltre all’esperienza di Pellegrini e N’Dicka e la classe di Svilar e Dovbyk che per motivi diversi cercheranno riscatto agli ottavi. Il portiere ha commesso un grave errore mentre il centravanti è rimasto in tribuna a causa di un risentimento all’adduttore. Problema che non desta troppe preoccupazioni a Trigoria e che non sarà valutata con altri esami. L’ucraino con tutta probabilità salterà anche la gara di campionato col Monza in programma lunedì per poi tornare a disposizione in vista degli impegni di marzo a cominciare dal match col Como (i giallorossi avevano chiesto di giocare al sabato ma la Lega ha fissato il match per domenica 2 marzo).

Appuntamento, quello dell’Olimpico col Monza nel monday night, importante per continuare il trend positivo in A. Le due vittorie consecutive con Venezia e Parma hanno avvicinato Ranieri alle posizioni europee ma serve un altro sforzo nelle prossime cinque partite. Dopo il Como, infatti, la Roma sfiderà Empoli, Cagliari e Lecce prima del terribile finale di campionato ricco di scontri diretti. Difficile fare calcoli o puntare più in alto dell’Europa League ma Dybala & Co. hanno il dovere di provare a fare il massimo tra campionato ed Europa dove negli ultimi anni sono arrivate le soddisfazioni migliori. Tanto lavoro fatto ma tanto ancora da fare, come ha sottolineato un infuriato Ranieri dopo Porto. Dare tutto fino alla fine è il motto, si comincia dal Monza.

Bove: “Voglio tornare a giocare. Spero di farlo in Italia”

IL TEMPO (M. CIRULLI) – Edoardo Bove vuole tornare a giocare a calcio. Il centrocampista ha rilasciato un’intervista a «Vanity Fair», ricordando quanto accaduto a dicembre, quando si accasciò al suolo durante Fiorentina-Inter. «Mi manca tantissimo giocare, non solo in Serie A, ma anche con gli amici. È stato come perdere il mio amore più grande, posso spiegarlo solo così». Il giocatore della Fiorentina non demorde e conta i giorni che lo separano dal ritorno in campo: «Il mio obiettivo è tornare a giocare a giugno. Ho qualche visita da fare, i medici devono incrociare tutti i dati. Se decideranno di mantenere il defibrillatore sottocutaneo, in Italia non potrò giocare, ma all’estero sì, praticamente ovunque. Mi è sempre piaciuta Londra, e poi il campionato inglese è molto competitivo».

Un’alternativa sarebbe la rimozione del defibrillatore: «I medici mi stanno dicendo che c’è questa possibilità. Io ci voglio riprovare. Vedrò anche come mi sentirò: se avrò paura o non sarò tranquillo, allora cambierà tutto». Bove ha voluto poi ringraziare tutti coloro che gli hanno inviato dei messaggi di sostegno, in particolare De Rossi: «Mi sarei arrabbiato se non l’avesse fatto. Totti, invece, non mi ha scritto».

La Roma ritrova l’Athletic Bilbao. E Dybala si ripaga il suo ingaggio

“Road to Bilbao” è lo slogan di questa edizione dell’Europa League, la cui finale si giocherà proprio in Spagna il 21 maggio. Se la Roma vorrà arrivare all’ultimo atto, dovrà riuscire a passare indenne dal San Mamés, casa dell’Athletic, prossimo avversario negli ottavi di finale, in un percorso a ostacoli verso l’atto conclusivo.

Evitato il derby con la Lazio, che potrà esserci solo in finale. (…) In casa giallorossa sembra passato un secolo dalla sfida con il Bilbao. “La sfida con l’Athletic Club – le parole di Ranieriè una delle più affascinanti per chi fa questo mestiere. È una squadra che ho affrontato diverse volte quando ho allenato in Spagna. Nel loro stadio, con quella storia e quel senso di appartenenza, non è mai facile. È una squadra molto forte, ma noi faremo di tutto per andare avanti nella competizione“.

L’andata si giocherà tra il match casalingo contro il Como e la trasferta di Empoli, mentre il ritorno si disputerà prima della gara contro il Cagliari all’Olimpico. In questa fase Ranieri dovrà gestire al meglio tutta la rosa. Grazie alla doppietta di Dybala contro il Porto, il club ha incassato circa 10 milioni di euro: 1,7 milioni del premio UEFA, a cui vanno aggiunti circa 3,5/4 milioni di probabile sold out al botteghino e la quota di market pool italiano da dividere a metà con la Lazio.

(corsera)

Ranieri pesca il Bilbao: “A casa loro sarà difficile ma possiamo passare”

Pericolo derby europeo scampato. La Roma agli ottavi di finale di Europa League incontrerà l’Athletic Bilbao, con il rischio di incrociare l’ex José Mourinho e il Fenerbahce ai quarti. Ipotesi Lazio solo in finale. (…) Roma e Athletic si sono già incontrate quest’anno, nel girone eliminatorio di Europa League. Era il 26 settembre e in panchina c’era ancora Juric.

Un doppio confronto completamente diverso attende gli uomini di Ranieri, che in poco più di tre mesi è riuscito a raddrizzare squadra e stagione. E per il doppio confronto con gli spagnoli, l’allenatore giallorosso non si pone limiti: «È una delle sfide più affascinanti per chi fa questo mestiere. L’Athletic Bilbao è una squadra che ho affrontato diverse volte quando ho allenato in Spagna. Andare nel loro stadio, con quella storia e quel senso di appartenenza, non è mai facile. È una squadra molto forte, ma noi faremo di tutto per andare avanti nella competizione». (…)

«La possibilità di giocare la finale nel proprio stadio darà loro una motivazione extra – ha aggiunto il ds Ghisolfima noi siamo la Roma, un club con un’identità forte e una storia europea importante. Ci faremo trovare pronti, con la nostra voglia di andare avanti. Sarà una sfida affascinante e siamo pronti a giocarcela con determinazione e il desiderio di portare la Roma il più lontano possibile in questa competizione».

Prima di pensare all’Europa però c’è il campionato. Lunedì sera la Roma torna in campo contro il Monza alla ricerca del decimo risultato utile consecutivo. Molto probabilmente non ci sarà Dovbyk ancora alle prese con il risentimento all’adduttore che lo ha escluso dalla sfida con il Porto. Pronto al suo posto Shomurodov. Possibile il ritorno di Hummels da titolare, dopo quasi un mese di riposo.

(Repubblica)

Onorato: “Roma è unica. Lo sport diventa storia”

L’assessore ai grandi eventi, sport, turismo e moda di Roma, Alessandro Onorato, ha parlato di tutti i progetti legati allo sport nella Capitale, a cominciare dalla 30ª edizione della maratona capitolina, che potrebbe battere ogni record: “Fino a qualche anno fa certi numeri erano impossibili anche solo da pensare. (…) Oggi si può comparare alle grandi maratone mondiali”.

Un’internazionalizzazione che si percepisce anche tra i partecipanti.
«Roma è un brand unico al mondo. Questi eventi sono fondamentali per riportare turisti più volte. I numeri parlano chiaro, la maggior parte degli iscritti viene da fuori. Si parla di oltre 55.000 partecipanti, che saranno accompagnati da familiari. (…)».

(…)

Capitolo Internazionali, quest’anno dovrebbero esserci sia Sinner che Berrettini.
«La scorsa edizione è stata un super successo, ma un po’ sfortunata dati gli infortuni, sembrava ci fosse una sorta di epidemia. Quest’anno sappiamo che ci sarà l’attesissimo ritorno di Sinner, verso il quale si può nutrire solo amore e ammirazione. Poi c’è Berrettini, il nostro campione romano. (…)».

Per quanto riguarda gli stadi di Roma e Lazio qual è la situazione?
«In Italia c’è un problema gigante di impiantistica sportiva e di burocrazia. Il Forum Ambrosetti dice che in Italia 6 scuderie su 10 non hanno la palestra, mentre le 4 che le hanno non se la passano benissimo. Siamo siamo messi così nelle scuole, figuriamoci sugli stadi. Sulla Roma con il sindaco Gualtieri e il collega Veloccia stiamo sia-ti rapidi, concedendo tutte le autorizzazioni. Ora aspettiamo il progetto esecutivo e vediamo quando e come si partirà. Per quanto riguarda la Lazio, Lotito ha presentato il progetto per il Flaminio e a breve inizierà la conferenza dei servizi. C’è anche quello in essere della Roma Nuoto, dove abbiamo dimostrato una trasparenza incredibile. A breve si concluderà il loro iter e decidere se dare o no l’interesse pubblico».

Quanto è orgoglioso dell’operazione De Rossi-Ostiamare?
«Una grande storia d’amore, non possiamo che ringraziarlo per la sua generosità. L’Ostiamare può essere la za squadra di Roma. De Rossi ha raccolto l’eredità di una situazione molto complessa dal punto di vista dell’impiantistica sportiva, ma con il suo gruppo in 10 giorni hanno fatto più di quanto è stato fatto nei 20 anni precedenti. Una grande storia d’amore, ma anche sportiva».

Ha superato da poco la metà del suo mandato, quali sono i suoi obiettivi ora?

«Terminare la rivoluzione dell’impiantistica sportiva comunale. Al nostro arrivo 3 anni fa abbiamo trovato una situazione imbarazzante: su 136 impianti, per 88 la concessione era scaduta, 22 erano da riprendere per morosità per canone e/o mutuo e 12 abbandonati. Manderemo via i gestori che nell’illegalità si sono arricchiti alle spalle dei contribuenti romani e aiuteremo gli imprenditori onesti a migliorare le proprie strutture in concessione. E poi riapriremo gli impianti in disuso: per ognuno abbiamo un iter in corso. Apriremo anche 3 nuovi palazzetti: Corviale, Colli D’oro e Cesano, oltre al PalaTiziano che abbiamo già restituito alla città. Vogliamo ripristinare la legalità e garantire il diritto allo sport a tutti. Un risultato raggiunto con i voucher sportivi: bonus annuo da 500 euro erogato a oltre 10mila famiglie con Isee fino a 40mila euro».

(corsport)

E qualcuno voleva anche vendere Dybala agli arabi

Sette mesi fa, la Roma ha vissuto un agosto pericoloso, con l’idea di vendere Paulo Dybala. L’ordine era stato impartito dalla dottoressa Souloukou, l’ex amministratore delegato dimissionato, per cui ancora non è stato ufficializzato l’erede dopo cinque mesi. Per Dybala c’era un club arabo pronto a mettere sul piatto oltre 20 milioni di euro netti a stagione per tre anni. Era tutto fatto, ma il giocatore ha detto no.

La Roma voleva vendere Paulo Dybala, il giocatore più forte che ha sul suo libro paga. Mourinho aveva ragione: c’è una Roma con l’argentino e una senza. Dybala ha confezionato una notte europea entusiasmante in una Roma che, da quando è tornato Ranieri, sta dimostrando che le ambizioni dell’estate scorsa non erano campate in aria. (…)

Non lo diciamo soltanto per la straordinaria doppietta che ha ribaltato il Porto, ma per quello che ha fatto vedere fino a che Ranieri non ha deciso di risparmiargli ulteriori fatiche, concedendogli l’ovazione di un Olimpico ai piedi dell’argentino.

Lo volevano vendere. Non sarebbe stato soltanto un insulto tecnico, al calcio, alla bellezza di un sinistro come ne abbiamo visti pochi altri in tanti anni che seguiamo il calcio. La colpa, gravissima, sarebbe stata doppia. Perché cederlo avrebbe voluto dire vendere un sogno. È un reato grave vendere un sogno. Imperdonabile. Dybala rappresenta proprio questo: il sogno. Quello di un popolo che sa riconoscere il campione che può rendere reale il sogno.

(Repubblica)

Tre percorsi che possono portare dritti alla finale

Dopo aver elogiato la sorte degli accoppiamenti dei playoff in Champions – tutti conclusi in modo rovinoso – ora non ci si può nascondere sostenendo che i sorteggi degli ottavi ci siano stati nemici. (…)

La novità di quest’anno è il tabellone di stampo tennistico che dagli ottavi alla finale disegna nelle tre coppe i corridoi da percorrere. I sorteggi di ieri sono stati un giro di pasticceria per tre. L’unica a doversi allacciare subito il casco è la Roma, la cui avversaria era tra il derby e l’Athletic Bilbao, squadra migliore del lotto al di là dei nomi roboanti ma un po’ démodé di Manchester United e Tottenham. (…) La Roma, passata per i playoff, non aveva margine di manovra. (…)

La Roma è si è condannata a una missione da commando: riuscisse a passare l’Athletic troverebbe il Fenerbahce di Mourinho, con l’Olimpico teatro di un sabba infernale.

(corsera – P. Condò)

Il bel gesto della dirigenza: fiori per il presidente Pinto

Dopo il match tra Roma e Porto, sei tifosi portoghesi sono stati arrestati in flagranza differita per i reati di violenza o minaccia nei confronti degli steward dello stadio Olimpico. Durante la partita, gli steward avevano impedito che scavalcassero dal settore ospiti verso la tribuna Monte Mario.

Prima della gara invece, la Roma ha compiuto un gesto particolarmente apprezzato dai portoghesi: nello spogliatoio e in tribuna d’onore, nei posti della dirigenza, la società giallorossa ha deposto dei fiori in ricordo di Jorge Nuno Pinto da Costa, lo storico presidente del Porto venuto a mancare il 15 febbraio.

(corsera)

Athletic a trazione Nico Williams. La finale in casa la spinta in più

L’Athletic Bilbao ha deciso di fare della sua Liga la migliore degli ultimi anni per prepararsi al meglio alla finale di Europa League. La squadra di Ernesto Valverde ha chiuso al secondo posto dietro alla Lazio, perdendo solo con il Besiktas a qualificazione già certa. In campionato è quarto a sei punti dalla vetta, anche se il periodo di forma non è brillante: ha vinto solo quattro delle ultime dodici partite disputate in quattro competizioni negli ultimi due mesi. (…)

Tra le individualità, su tutti i fratelli Williams, Nico e Inaki. Il primo è un valore aggiunto, che i tifosi della Roma hanno potuto apprezzare già nello spezzone di gara giocato a settembre nella fase a gironi di questa stagione in Europa League.

Tra gli altri elementi interessanti nell’Athletic, Ohian Sancet, il cervello della squadra, e il centrale difensivo Dani Vivian. Sta facendo bene anche l’ex granata Berenguer ed è sorprendente peraltro il 21enne centrocampista centrale Jauregizar. L’Athletic ha uno stadio magnifico e un problema con i suoi tifosi: la curva, gestita dal club, è in rotta con la dirigenza per questioni politiche e sportive.

(gasport)