Shomurodov dall’addio alla rinascita

IL TEMPO (M. CIRULLI) – Tra i giocatori che più hanno beneficiato della “cura Ranieri” c’è sicuramente Shomurodov. Il tecnico testaccino, nel risollevare la Roma, è riuscito a valorizzare numerosi elementi della rosa, come Celik e Angelino, ma la storia dell’uzbeko è sicuramente singolare.

Nel mercato invernale, il centravanti era vicinissimo al Venezia: dopotutto, prima dell’arrivo di Ranieri, l’ex Genoa aveva collezionato appena 79 minuti in 12 partite di Serie A. Il caso ha voluto, però, che, oltre all’assenza di un sostituto, Shomurodov si ritrovasse a subentrare a Dovbyk il 30 gennaio contro l’Eintracht. L’attaccante, con un po’ di fortuna (o, appunto, per caso) ha realizzato il gol del definitivo 2-0, guadagnandosi gli elogi di Ranieri a fine partita. Successivamente, in conferenza stampa, l’allenatore ha confermato la sua permanenza a Roma. Da quel momento in poi, Eldor ha insidiato più volte Dovbyk per una maglia da titolare, risultando decisivo in diverse occasioni. Basti pensare alle ultime 5 partite, in cui ha collezionato 2 gol e 2 assist, tra cui la rete decisiva contro l’Athletic (i baschi sono rimasti in 10 proprio per una sua giocata) e lo scambio perfetto con Dybala per il momentaneo 1-1 contro il Porto.

Un’arma in più per Ranieri, che ieri ha ritrovato la sua Roma a Trigoria per preparare la sfida di domani con l’Empoli. Chi ha giocato in Europa ha svolto carico in palestra, mentre chi è subentrato, come Shomurodov, si è allenato sul campo.

Made in Ranieri: cambi, rimonte e gol dalla panchina

Con il tocco di Ranieri, la Roma continua la sua scalata in campionato e in Europa League. Nel 2025, i giallorossi hanno ottenuto 10 vittorie (di cui 5 consecutive), 3 pareggi e subito solo 2 sconfitte. L’Olimpico è tornato ad essere un fortino, simbolo del ritrovato legame tra squadra e tifosi.

La rimonta contro l’Athletic Bilbao è solo l’ultima di una lunga serie. Sotto la guida di Ranieri, la Roma ha ribaltato 8 partite, tra cui quelle contro Udinese, Como e Porto. (…) Sotto la gestione Juric, invece, i giallorossi avevano ribaltato una sola partita.

(…) Ben 14 gol sono arrivati dalla panchina, a testimonianza dell’efficacia delle sostituzioni di Ranieri, che pur non amando il turnover, sa sfruttare al meglio i cinque cambi a disposizione.

Ranieri, memore di scelte coraggiose fatte in passato, non ha esitato a sostituire un Dybala stanco contro l’Athletic Bilbao, lanciando Shomurodov, poi decisivo con il gol vittoria. Con Ranieri, le gerarchie contano, ma gioca sempre chi è più in forma e funzionale al piano partita.

(corsera)

I cambi di marcia

“È cambiato l’allenatore”. Con questa battuta, condita dalla sua inconfondibile risata, Claudio Ranieri riassume l’impatto che ha avuto sulla Roma. Arrivato in una situazione critica, con la squadra a un passo dalla zona retrocessione, Ranieri ha trasformato l’ambiente, riportando entusiasmo e risultati. La Roma è tornata a riveder le stelle, il paradiso dell’Europa via campionato e il sogni di sperare di andare avanti nella competizione europea.

(…) La sua gestione ha azzerato le gerarchie, premiando chi merita e mettendo tutti sullo stesso piano. L’Olimpico è tornato un fortino inespugnabile e la sconfitta è diventata un ricordo lontano.

Con Ranieri in panchina, la Roma ha collezionato 14 vittorie, 5 pareggi e solo 5 sconfitte in 24 partite. I cambi e le rotazioni si sono rivelati fondamentali, con sostituzioni decisive nelle ultime due rimonte contro Como e Athletic Bilbao.

Un esempio lampante della sua gestione è Celik, trasformato da giocatore dimenticato a titolare inamovibile. Ranieri ha recuperato anche giocatori come Paredes, Cristante, Angeliño e Dybala, valorizzando i giovani come Pisilli, Soulé e Baldanzi. (…) L’unico a faticare è Pellegrini, che deve ritrovare la sua centralità nella squadra. Chi è sparito dai radar è Saud, chissà se Ranieri, l’uomo dei miracoli, riuscirà a recuperare anche lui.

(Il Messaggero)

La primavera di Ranieri, mago delle rimonte con turnover e gol. Roma sempre più su

La vecchia legge dell’osteria “Chi colpisce per primo colpisce due volte” di solito funziona, ma con Ranieri la prospettiva cambia. La rimonta contro l’Athletic Bilbao (2-1) in Europa League è l’ottavo capolavoro di una serie positiva. I giallorossi, sotto la guida di Sir Claudio, sono diventati specialisti nel ribaltare i risultati, come dimostrano le rimonte contro Udinese, Porto e Como, oltre ai pareggi ottenuti contro avversari di livello come Tottenham, Milan, Bologna e Napoli. È l’ennesima dimostrazione della mentalità vincente instillata dal tecnico. (…) Prima di lui la Roma aveva rimontato solo una volta. (…) Decisivi i cambi a partita in corso, con ben 7 gol dalla panchina. (…)

Ranieri ha collezionato 10 successi nel 2025, un risultato eguagliato solo dall’Inter di Inzaghi in Italia. In campionato, ha conquistato 30 punti in 15 partite, un ritmo da scudetto. Un cambio di rotta impressionante considerando che al suo arrivo, la squadra era vicina alla zona retrocessione. (…)

Tra i protagonisti del riscatto, spiccano Shomurodov, Baldanzi, Dybala e gli esterni Saelemaekers e Angeliño, che ha segnato il quarto gol giovedì. Tutti valorizzati dalla guida di Ranieri, uomo di carisma e rimonte impossibili.

(gasport)

Cagliari-Genoa 1-1: Viola illude i sardi, Cornet pareggia

Nell’anticipo della 28ª giornata di Serie A, Cagliari e Genoa hanno pareggiato 1-1 all’Unipol Domus di Cagliari. I padroni di casa sono passati in vantaggio al 18° con un gol di Nicolas Viola, mentre gli ospiti hanno pareggiato al 47° con Maxwel Cornet. Con questo risultato, il Cagliari sale a 26 punti, mantenendo la 14ª posizione in classifica, mentre il Genoa, con 32 punti, rimane al 12º posto. Entrambe le squadre continuano a lottare per ottenere la salvezza: il Cagliari si porta a 4 punti di vantaggio dalla terzultima, mentre il Genoa mantiene una posizione più tranquilla, a +10 dalla zona retrocessione.

Cagliari-Genoa, infortunio alla caviglia sinistra per Coman: da valutare per la sfida con la Roma. Nicola: “Potrebbe trattarsi di una botta al tendine”

Brutta notizia per il Cagliari nel corso del match contro il Genoa, valido per l’anticipo della ventottesima giornata di Serie A. I rossoblù devono infatti fare i conti con un problema fisico accusato da Florinel Coman: l’attaccante si è accasciato a terra al 22’ dopo aver poggiato male il piede, provocando così una torsione innaturale della caviglia sinistra.

Coman ha provato a stringere i denti, ma al 31’ ha dovuto chiedere il cambio. Sostituito da Tommaso Augello, il calciatore romeno è uscito senza calzare lo scarpino e la prima diagnosi parla di una lieve distorsione alla caviglia, ma le sue condizioni saranno monitorate nei prossimi giorni. L’attaccante resta dunque in dubbio per la sfida contro la Roma in programma all’Olimpico il 16 marzo alle ore 16.

Nel postpartita di Cagliari-Genoa l’allenatore dei sardi, Davide Nicola, si è soffermato sulle condizioni di Coman: “Ancora non sappiamo nulla, potrebbe essere stata una botta la tendine”. 

Euforia post Athletic, Roma subito al lavoro in vista dell’Empoli. Stadio Pietralata: il 19 marzo tavolo tecnico per il piano mobilità

Il giorno dopo la grande vittoria in Europa League contro l’Athletic Club, accompagnata da un’atmosfera all’Olimpico che sarà ricordata a lungo, la Roma si prepara a ripartire in vista della sfida con l’Empoli. A Trigoria, infatti, si lavora per recuperare e gestire le energie in vista della sfida di campionato contro l’Empoli e, soprattutto, del ritorno di giovedì prossimo a Bilbao. Nel frattempo, il progetto del nuovo stadio torna al centro dell’attenzione con un nuovo tavolo tecnico previsto mercoledì 19 marzo.

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ROMA-ATHLETIC BILBAO, LA MOVIOLA DEI QUOTIDIANI: SCHARER SE LA CAVA, MA, GRAZIA JAUREGIZAR

CORSPORT – LUKAKU: “NON PARLERÒ MAI MALE DI MOURINHO. ALLA ROMA NON AVEVA UNA SQUADRA TOP, MA È ANDATO FINO IN FONDO”

I VOTI DEGLI ALTRI – SHOMURODOV “UN GOL CHE VALE ORO”, ANGELINO “COSTANTE PUNTO DI RIFERIMENTO”

VIDEO – ROMA-ATHLETIC: LE ESPLOSIONI DI GIOIA PER LE RETE DI SHOMURODOV. “CHIAMATE IL COMUNE, SERVE LO STADIO A PIETRALATA DOMANI PERCHÉ È VENUTO GIÙ L’OLIMPICO…”

IL PUNTO DEL VENERDÌ – CARMELLINI: “L’EUROPA SORRIDE ALLA CAPITALE E LO FA ALL’OVERTIME” – TRANI: “COME CON IL COMO, CHI ENTRA LASCIA IL SEGNO”

STADIO ROMA, MERCOLEDÌ 19 MARZO PREVISTO UN TAVOLO TECNICO: SI DISCUTERÀ DEL PIANO MOBILITÀ

LOTITO: “DERBY IN FINALE DI EUROPA LEAGUE? NON TEMO NULLA, BEN VENGA”

TRIGORIA, ALLENAMENTO POST ATHLETIC: SCARICO PER CHI HA GIOCATO IERI (FOTO E VIDEO)

FINCHÉ VEDRAI… IL PANTONE GIUSTO

MASSIMO ASCOLTO: VOCI E UMORI DALL’ETERE ROMANO

LR24

La Roma ricorda il fondatore Italo Foschi nato 141 anni fa: “È stato il primo tifoso”

L’AS Roma celebra oggi la memoria di Italo Foschi, fondatore e primo presidente della società, nato il 7 marzo 1884.

Come si legge sul sito del club, Foschi è stato solo il primo presidente giallorosso e il primo tifoso della Roma. Il suo impegno e la sua dedizione hanno reso possibile la nascita nel 1927 del club destinato a diventare simbolo della città.

Il 7 marzo 1884 nasceva Italo Foschi, fondatore e primo presidente dell’AS Roma
Italo Foschi non è stato però “solo” il fondatore e primo presidente della Roma: è stato il primo tifoso della Roma, perché ha tifato per la sua nascita e l’ha tifata prima che nascesse.

Ha dedicato tutte le sue energie alla realizzazione del suo sogno, nel quale aveva sempre avuto fede.

Un sogno chiamato Roma“, si legge nel messaggio ufficiale del club.

Un ricordo doveroso per colui che ha gettato le basi di una storia lunga quasi un secolo, costruita su passione, identità e amore per i colori giallorossi.

(asroma.com)

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Southampton, Juric: “Colpa di tutti quando le cose vanno male. Non sono soddisfatto del mio lavoro, mi aspettavo di più” (VIDEO)

Ivan Juric, ex allenatore della Roma e attuale tecnico del Southampton, ha parlato delle difficoltà incontrate in questa sua esperienza in Premier League. Alle domande sul futuro, ha risposto: “Non lo so. Vivo il momento, penso al Liverpool e non a cosa succederà tra un anno o in futuro. Posso fare il mio lavoro, cercare di fare del mio meglio e basta“.

Interrogato sulle nove sconfitte subite nelle ultime dieci partite di campionato, Juric ha ammesso: “Non ho fatto bene ma male”. E riguardo alle ragioni di questi risultati negativi, il tecnico croato ha commentato: “Penso a molte situazioni. Penso che sia colpa di tutti un po’ quando le cose non vanno bene, e penso che sia successo questo. Ma se penso al mio lavoro, ovviamente non sono felice e non sono soddisfatto. Mi aspettavo molto di più“.

Sotto la guida di Juric, il Southampton ha ottenuto una sola vittoria e nove sconfitte in dieci partite di Premier League, scendendo all’ultimo posto in classifica con soli 9 punti in 27 giornate. La squadra vanta attualmente il peggior attacco, con 19 gol segnati, e la peggior difesa del campionato, con 65 reti subite.

Espanyol, Kumbulla: “Qui ho trovato continuità. La Conference uno dei momenti più belli della mia vita. I tifosi della Roma? Era impossibile non vincere con quell’Olimpico…”

CRONACHE DI SPOGLIATOIO – Marash Kumbulla, difensore di proprietà della Roma, sta vivendo un momento molto positivo all’Espanyol. Arrivato la scorsa estate in prestito dal club giallorosso, il difensore albanese ha finalmente ritrovato la continuità dopo il grave infortunio al legamento crociato del ginocchio destro e tra i vari temi trattati si è soffermato proprio sulla sua avventura nella Capitale. Ecco le sue parole: “L’Espanyol mi ha dato continuità. Quando abbiamo battuto il Real Madrid, non ci credevo neanche. Il Real è una squadra che non muore mai. Anche quando ha fischiato la fine, sono rimasto in tensione perché non mi sembrava vero”.

Il trasferimento all’Espanyol?
Sono contento di aver scelto l’Espanyol. Dopo l’infortunio avevo bisogno di giocare: dopo la loro chiamata, in un giorno e mezzo ero qui. Avevo già visto lo stadio e il centro sportivo con la Nazionale. Sono due strutture incredibili e all’avanguardia. Le strutture funzionali sono importanti: ti fanno rimanere più tempo al centro sportivo, insieme ai compagni, e il gruppo diventa più unito”.

Il tifo dell’Espanyol?
Avere il Barcellona vicino mi ha dimostrato quanto i tifosi dell’Espanyol siano attaccati alla squadra. Ripetono sempre che ‘l’Espanyol è un sentimento’. Lo stadio è pieno, ci sono tantissimi abbonati che hanno la squadra nel cuore. I nostri sono tifosi veri”.

I tifosi della Roma?
«In quelle annate lì in Europa con la Roma, quella della
Conference vinta e quella della finale di Europa League, era impossibile non vincere. Ti spingevano, c’era un clima incredibile. C’era il magazziniere della Roma, si chiama Roberto, mi faceva troppo ridere perché ero in panchina, e lui si girava verso di noi e ci diceva: ‘Come si fa a non vincere con questo clima qui?’. Perché era impossibile non vincere, era tutto sold-out”.

Il costo del cartellino pagato dalla Roma?
“All’inizio ero giovane e non pensavo troppo a quello che succedeva, io volevo giocare, poi c’erano partite ogni tre giorni e non c’era tanto tempo per pensare. Ora guardando indietro ho preso molta consapevolezza di me stesso, sono maturato molto tatticamente, tecnicamente e fisicamente. Ho avuto questo infortunio che mi ha un po’ bloccato la crescita e adesso sono venuto qua per continuare la mia crescita che si era interrotta”.

La Conference?
“Non me lo sarei mai immaginato di vincere un trofeo in Albania
: fatalità, eravamo in finale di Conference League e si giocava proprio a Tirana, quindi non poteva che finire così! È stato uno dei momenti più belli della mia vita in generale, perché rappresenta un po’ la chiusura di un cerchio. Aver vinto la prima Conference League a Tirana, a casa mia, poi il giorno dopo a Roma vedere migliaia di persone festeggiare, è stato bellissimo. Io ho una foto che ho in mano un cartellone, ma non è per prendere in giro ma perché mi ha fatto troppo ridere, dove c’era scritto ‘Lazià tira-na brutta aria’, con Tirana scritto tutto attaccato. A me quel cartellone ha fatto morir dal ridere. E niente… i tifosi a Roma sono incredibili!”.

La finale di Europa League?
“La seconda finale l’ho vissuta da fuori, proprio per l’infortunio, purtroppo è finita male. Ha fatto anche un po’ più male, sia perché non ero disponibile per giocare, ma anche perché abbiamo perso ai rigori… Sappiamo tutti com’è andata, che non dovevamo manco andare ai rigori.
Taylor? Se n’è parlato per molto tempo nello spogliatoio… ormai è andata e non si può più fare niente”.