Instagram: Totti e Del Piero palleggiano per strada con dei ragazzi (VIDEO)

Non conta dove sei o con chi, il fascino del pallone rimarrà sempre intatto. E vale anche per Francesco Totti che è stato immortalato in un video in cui palleggia per strada, in uno spiazzale del quartiere Flaminio, insieme ad altri ragazzi e ad Alessandro Del Piero, con cui era impegnato per uno spot pubblicitario. Intorno, intanto, ai passanti non sfugge che, nonostante il cappellino nero, quel tocco è proprio quello indimenticabile di Francesco Totti.

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Bartoni 🎾🇮🇹 (@bartonisport)

Hermoso: visite mediche col Bayer Leverkusen in mattinata (VIDEO)

Mario Hermoso ha ormai lasciato la Roma: il centrale spagnolo passerà al Bayer Leverkusen in prestito per il resto della stagione. In mattinata, il difensore arrivato in estate a parametro zero dopo l’esperienza all’Atletico Madrid ha svolto le visite mediche con i tedeschi come mostrato nel video pubblicato su ‘X’.

 

Roma-Eintracht: tensioni nella notte coi tifosi tedeschi tra Campo de’ Fiori e San Lorenzo

Nella notte della vigilia di Roma-Eintracht Francoforte, in una città blindata, dal centro storico a San Lorenzo scatta la caccia al tedesco. “Attenzione si stanno dirigendo da via del Pellegrino in corso Vittorio Emanuele”, gracchia la radio della polizia. Sono appena le 23.

Un gruppetto di circa 10 tifosi della Roma, vestiti di scuro, con i caschi in mano, hanno già provato ad attaccar briga con alcuni tifosi dell’Eintracht radunati nel pub The drunken ship in piazza Campo de’ Fiori. […] La polizia locale e le volanti intervengono al The drunken ship, bloccando e identificano 10 tifosi romanisti, scortano i tedeschi in albergo.

Più in là, a San Lorenzo, il clima è da coprifuoco. C’è un bel gruppo, composto da oltre 50 romanisti pronti a menar le mani, di fronte a una birerria in largo dei Falisci. Sono gli ultrà giallorossi che si ritrovano settimanalmente nel quartiere. […] La tensione sale, ma il dispiegamento di forze è così imponente che non succederà nulla.

[…] L’allerta non è certo rientrata. Le lunghe ore che precedono la partita sono le più delicate. La digos è sulle tracce dei 90 hooligan tedeschi daspati per gli incidenti di Napoli del 2023. L’obiettivo è intercettarli già all’aeroporto e impedire che circolino per la città e che entrino allo stadio. I primi tifosi tedeschi sono stati intercettati ieri ai caselli sulla A1. […]

(repubblica.it)

LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO

Roma: piace Fabregas per la panchina. Da Como: per Ranieri sarebbe il successore ideale

Tra le squadre più sorprendenti di questa prima metà di Serie A c’è il Como di Cesc Fabregas, neopromosso e attualmente 13° in classifica, con 22 punti conquistati, e che nel girone d’andata ha battuto anche la Roma per 2-0. Tanto che Ranieri lo riterrebbe il suo “successore ideale”, come scrivono da Como.

Si aggiunge poi come al tecnico della Roma l’allenatore spagnolo piaccia tantissimo e potrebbe diventare un serio candidato per la prossima stagione. Fabregas, dopo esser arrivato come giocatore al Como, ne è diventato anche azionista e poi allenatore dalla scorsa stagione.

(La Provincia di Como)

LEGGI L’ARTICOLO ORIGINALE

Milan: può arrivare Modesto come direttore sportivo

Il Milan pensa a François Modesto come dirigente. L’idea, nata a gennaio, può prendere corpo nelle prossime settimane oppure più in là, per l’estate. Modesto si aggiungerebbe al gruppo di dirigenti attualmente al lavoro sul Milan e non sostituirebbe Geoffrey Moncada come uomo chiave nella selezione dei calciatori. Moncada insomma continuerà a lavorare sul mercato del Milan in questi ultimi giorni di mercato e nella seconda parte di stagione rossonera assieme a Giorgio Furlani e Zlatan Ibrahimovic.

La scorsa estate sono state molto forti le voci su un suo possibile passaggio alla Roma, poi non concretizzato.

(gazzetta dello sport)

Post Match – La solitudine del numero 11

LR24 (MIRKO BUSSI) – Artem Dovbyk domenica ha fatto uno con uno. Un gol su rigore e un tiro a disposizione, quello sfiatato nel secondo tempo, non rientrando il colpo dal dischetto nella statistica. Ci sta facendo l’abitudine l’attaccante arrivato in estate con la corona di Pichichi della Liga: in metà delle partite giocate alla Roma, 14 su 28, ha infatti avuto a disposizione al massimo un tiro. Soltanto due attaccanti di riferimento della Serie A possono lamentarsi maggiormente sulle scorte a disposizione: Lukaku e Pohjanpalo.

20 attaccanti centrali, uno per ogni squadra di Serie A, scegliendoli in base a minutaggio e utilizzo in campo: dal capocannoniere Retegui a Djuric, passato ora al Parma ma principale riferimento del Monza nella prima parte di stagione, solo il Napoli con Lukaku e il Venezia con Pohjanpalo offrono meno rifornimenti rispetto a quanto la Roma fa con Dovbyk.

2,02 a partita i tiri a disposizione di Dovbyk finora, che tradotti fanno un gol ogni 0,16 conclusioni, ad una distanza media di 13,3 metri dalla porta: questo il quadro clinico delle finalizzazioni del numero 11 romanista. Chi si riempie la pancia di tiri, in Serie A, è Krstovic che calcia in media 4,33 volte ogni 90 minuti. Subito dietro di lui c’è il terminale dell’Atalanta, Retegui, che ha raccolto i suoi 16 gol finora grazie a 4,18 tentativi a partita. Poi Castellanos, con 4,09, Vlahovic a 3,50, i 3,46 di Kean e i 3,40 di Lautaro. L’unico, tra le grandi, vicino ai numeri di Dovbyk è Alvaro Morata, fermo a 2,21 tiri a partita.

La motivazione è facilmente riconducibile nell’utilizzo che fa la Roma di Dovbyk, bersagliato da frequenti giocate lunghe in cui deve fare da ponte per accedere all’area di rigore o, quantomeno, nei pressi. Un esempio arriva anche da domenica, quando il tiro di Rensch, tra le principali occasioni del primo tempo, preparato proprio grazie al lavoro da vertice di Dovbyk, raggiunto dal passaggio lungo di Angelino.

L’unico tiro avuto a disposizione da Dovbyk domenica pomeriggio è arrivato con l’ingresso di Shomurodov. E non appare casuale: sulla giocata lunga di Pellegrini, stavolta, era l’uzbeko a contendersi il duello aereo con l’ucraino pronto a raccogliere la seconda palla, poi annacquata da una macchinosa preparazione al tiro. Senza modificare profondamente la natura della squadra, che fatica a raggiungere con continuità zone di rifinitura tramite costruzioni più articolate e lasciando Dovbyk sul davanzale della profondità, la possibilità di dividersi il lavoro di recluta di duelli aerei con un collega pare migliorare le condizioni di vita dell’attaccante della Roma.

Il confronto col Girona aiuta a contornare ancora le differenze: se Dovbyk poteva fare principalmente il finalizzatore d’area, col 30,6% dei tocchi registrati nelle aree avversarie della Liga, alla Roma è ultrastimolato fuori dai sedici metri, con il dato che scende appena al 22,6%. L’alternativa, allora, arriva nuovamente dal registro di Udine: senza voler raggiungere le più complesse zone di rifinitura centrali dove poterlo azionare in profondità, una serie di rifornimenti esterni tra cross o traversoni, come quello di Pisilli che gli varrà un gol poi annullato, potrebbero almeno saziarne la fame d’area di rigore.

Calciomercato Roma: in chiusura la cessione di Hermoso in prestito al Bayer Leverkusen

Si sta concretizzando la cessione di Hermoso che, dopo Le Fée e Ryan, sarebbe la terza uscita nel mercato invernale di giocatori acquistati l’estate scorsa. Come fa sapere l’emittente satellitare, l’affare col Bayer Leverkusen è in chiusura, col difensore ex Atletico Madrid che lascerà dunque Roma dopo metà stagione e 13 presenze totali tra campionato e coppe.

(sky sport)

Operazione ormai definita come conferma anche Filippo Biafora: i colloqui in mattinata infatti hanno migliorato l’offerta del Bayer Leverkusen con Hermoso pronto a trasferirsi in prestito in Bundesliga.

 

Calciomercato Roma, dall’Inghilterra: Casemiro apre ai giallorossi. Può partire in prestito

Già nella serata di ieri sera l’esperto di calciomercato aveva raccontato come la Roma, in caso di addio di Paredes a gennaio, avrebbe valutato il profilo di Casemiro, che lo United voleva cedere a titolo definitivo ma, in assenza di offerte, sarebbe ora disponibile ad accettare una soluzione in prestito.

(gianlucadimarzio.com)

VAI ALL’ARTICOLO ORIGINALE 


Come riferito dalla redazione di Sky UK, in più, il centrocampista che a febbraio compirà 33 anni aprirebbe volentieri ad un passaggio alla Roma.

(sjysports.com)

VAI ALLA NEWS ORIGINALE

Calciomercato Roma: contatti continui col Venezia per Shomurodov. Si attende l’ok dei giallorossi per chiudere oggi

Eldor Shomurodov domenica ha avuto una parte importante in Udinese-Roma subentrando nella ripresa. Ma l’attaccante uzbeko potrebbe lo stesso lasciare il club giallorosso nelle prossime ore: sono definiti “continui”, infatti, i contatti tra Venezia e Roma per chiudere il passaggio di Shomurodov in laguna già oggi. Si attende l’ok finale dei giallorossi.

 

Le cattive abitudini

LR24 (AUGUSTO CIARDI) Abbiamo passato gli ultimi sette anni a esprimere giudizi sui calciatori non rendendoci conto che li abbiamo ritenuti all’altezza o scarsi in base alla posizione in graduatoria deficitaria della Roma e non in funzione di una Roma di alta classifica, perché ci siamo via via assuefatti ai piazzamenti deprimenti. Ci siamo di conseguenza accontentati inconsciamente dei venticinque minuti di buon gioco, dei primi tempi decenti, di un paio di scorribande dei singoli, ci siamo persino esaltati per gli sparuti gol che riabilitavano tizio e caio. Per una Roma che da quinta e sesta ha iniziato poi a bazzicare il settimo posto, per poi ridursi addirittura ad agognarlo quel mediocre obiettivo. La Roma perennemente settima ha alterato il metro di giudizio sui singoli.

Ci dividiamo su Baldanzi, che nel Napoli di Conte avrebbe meno spazio persino di Raspadori. Tendiamo a esaltare Ndicka, che magari nell’Atalanta faticherebbe a trovare un posto da titolare. Ci aggrappiamo ad Angelino, che per spirito e qualità tecniche nella Roma attuale è un leader, ma che in una squadra costantemente in zona Champions League sarebbe una validissima pedina, ma alternativa ai titolari. Non ci rendiamo conto di quanto sia complicato mettere a punto la rivoluzione. Perché i tempi di bonifica sono lunghi.

Otto anni fa, per arrivare a Defrel la Roma infilava nel pacchetto dei gadget Frattesi, che oggi l’Inter è disposta a vendere per quaranta milioni. Spariamo sulla croce rossa Ghisolfi, omettendo di dire che la catastrofe ha origini lontane. Quando si lasciavano in dote Doumbia e Diawara, quando Monchi puntava Mahrez ma alla fine chiudeva per Schick e comprava per il centrocampo Nzonzi e Pastore, o quando Tiago Pinto realizzava i sogni degli altri strapagandogli Vina e Shomurodov. La Roma che in Europa ha mantenuto la rotta giusta grazie a cavalcate inaspettate o alle capacità di chi ci sa fare, in Italia è miseramente affondata. Al punto che una piazza solitamente spavalda e sfrontata nell’autoconsiderazione, ha avviato un processo di ridimensionamento dell’ego.

Pensiamoci bene: fra i calciatori e i tecnici più discussi degli ultimi anni, figurano Mourinho, Lukaku e Dybala. Davanti al nome di Allegri ci si chiede se sia il caso di puntare su di lui e se sia ancora all’altezza. Gente che ha vinto e stravinto. Gente che andrebbe seguita e ascoltata. Non a Roma. Dove invece di farci domande su calciatori e tecnici mediocri transitati a Trigoria nelle ultime stagioni, si sono aperti dibattiti sull’utilità di ingaggio di top manager e campioni.

Mourinho, Lukaku e Dybala sono da Roma?
Allegri farà giocare bene la Roma?
Quale Roma? Perché è certo che non siano funzionali in una Roma che via via si è appiattita.

Perché viaggiando nettamente sopra il livello di mediocrità, certe gente, certi campioni, non fanno pendant con un livello che irrimediabilmente si è abbassato anche alla voce ambizione. E invece di pensare a come affiancargli gente di personalità e qualità, si è cercato in loro il problema. Sia mai si fossero azzardati a diffondere il virus dell’ambizione. Facile e sbrigativo affermare che Dybala e Lukaku hanno contribuito al flop. Troppo complicato chiedersi quanti gol in più avrebbero fatto se i palloni glieli avessero recapitati calciatori diversi da Karsdorp, Celik e Kristensen. Gli ambienti non condizionano le stagioni. Ma il piattume a cui ci si è abituati, ha annacquato il senso di necessità di competitività. Ci basta un gol-cometa di Pellegrini per fare i caroselli, un’uscita palla al piede di Ndicka per chiederci se somiglia di più ad Aldair o a Juan, una mezza giocata di Angelino per urlare alla classe di Candela unita alle progressioni di Nela. Cerchiamo di capire chi non sia da Roma. Non rendendoci realmente conto che stiamo parlando di una Roma quasi da metà classifica. Perché per una Roma ambiziosa e competitiva faremmo prima a contare i pochi che potrebbero restare. Pochi pochi.

In the box – @augustociardi75