Ranking Uefa: la rincorsa al 5° posto sulla Spagna si complica ancora di più. Divario aumentato e la Liga ha 4 squadre contro le 3 italiane

Il turno degli ottavi di finale delle coppe europee costa all’Italia l’eliminazione di un’altra squadra, la Roma, per di più nel confronto con una spagnola e la conseguenza è che la corsa al 5° posto Champions diventa ora una missione ai limiti dell’impossibile.

La Liga ha infatti guadagnato divario sulla Serie A nel ranking Uefa ed ha 4 squadre in corsa, Barcellona e Real Madrid in Champions, oltre ad Athletic Club in Europa League e Betis Siviglia in Conference League. 3 invece le italiane che possono tentare l’impresa, una per ogni competizione: Inter, Lazio e Fiorentina.

1. Inghilterra 24.250 (5 squadre in corsa su 7)

2. Spagna 21.678 (4 su 7)

3. Italia 19.937 (3 su 8)

4. Germania 17.921 (3 su 8)

5. Portogallo 16.250 (0 su 5)

6. Francia 16.214 (2 su 7)

 

Raggi prosciolta dall’accusa di falso sullo stadio

“Non luogo a procedere. Perché il fatto non sussiste”, è il verdetto dei giudici romani chiamati ad esprimersi sul reato di falsa testimonianza che la Raggi avrebbe commesso durante la deposizione al processo sullo stadio dell’As Roma, nel maggio 2021.

“Circolò nel Movimento il parere del giudice Imposimato”, secondo il quale sarebbe stato possibile “revocare la delibera Marino”. In realtà il parere del giudice diceva di “annullare” e non “revocare”: l’annullamento, al contrario della revoca, non comporta esborsi del Comune. Per questo è stata indagata. “Una decisione scontata”, dicono i legali della Raggi allontanandosi dall’aula.

(Repubblica)

ATHLETIC CLUB-ROMA: le pagelle. HUMMELS “Tu quoque” 3 – DOVBYK “Trasparente” 4,5

LAROMA24.IT – Si ferma dopo 11 minuti il respiro della Roma a Bilbao, strozzato dal misfatto di Hummels, “tu quoque”. Non solo una semplice inferiorità numerica ma anche strategica ed emotiva perché Ranieri e i giallorossi non riescono ad improvvisare un’altra partita, finendo all’angolo da subito e finché l’Athletic non ottiene quel che voleva.

La Roma è costretta per molto in doppia inferiorità numerica per un Dovbyk “trasparente”, a premere “postponi” sulla sveglia del destino, finché può, ci sono le mani di Svilar.

SVILAR 6,5 – Postpone il destino finché può.

MANCINI 5,5 – Non bastava difendere, servivano atti eroici.

HUMMELS 3 – Tu quoque. Bruto.

NDICKA 5,5 – Servivano eroi, che non erano qui stasera.

RENSCH 6 – Ha il lato peggiore della partita, il tenero raddoppio di Cristante finisce per indebolirlo internamente ma la faccia dura con cui riemerge dalle difficoltà è tra le poche cose buone da riportare a casa. DAL 84′ SAELEMAEKERS SV – Quando ormai il peggio era già stato consumato.

CRISTANTE 5 – Fa paura sulle palle inattive ma dovrebbe sdoppiarsi tra densità centrale e raddoppi su Nico Williams. Lascia incompiuto l’uno e l’altro. DAL 84′ EL SHAARAWY 6,5 – L’ultimo singulto.

PAREDES 5,5 – Senza un uomo e senza pallone scolorisce in debolezze e nervosismi difensivi. C’è solo il rigore a dargli mezzo punto in più.

ANGELINO 5 – Due macchie rosse in costruzione, marcature e duelli difensivi spesso sofferenti. La partita gli si rovescia contro.

DYBALA 5,5 – Tenta di agitare la bacchetta ma non riesce a sollevare il mondo, più o meno quello che gli si chiede viste le circostanze. DAL 61′ SHOMURODOV 6 – Ridà tono e vigore. Non cura ma almeno è un palliativo.

BALDANZI 6 – Sufficienza per le intenzioni, per il tentativo di sopravvivenza dentro una partita che potrebbe soffocarlo. DAL 61′ PISILLI 5,5 – Senza portare pruriti.

DOVBYK 4,5 – Trasparente. DAL 53′ SOULÈ 5,5 – Dribbla, dribblane più che puoi: più che una sostituzione pare una disperata richiesta d’aiuto. Si limita a tenere la mano fino all’ultimo.

RANIERI 5 – La partita progettata gli viene accartocciata dopo 11 minuti. Lui, con la squadra, non riesce a improvvisarne un’altra, finendo con cartucce come Koné, Pellegrini, Saelemaekers ed El Shaarawy in parte o totalmente inutilizzate.

Post Match – Cosa cambia con Dovbyk o Shomurodov?

LR24 (MIRKO BUSSI) – Uno era rimasto per caso in estate, l’altro è arrivato come principale colpo di mercato considerando l’investimento. Uno, per anni, è stato elevato a paradigma di operazioni di mercato sbagliate, l’altro valeva come rappresentazione plastica delle ambizioni estive. Per mesi, uno indiscusso titolare e l’altro eventuale arma di riserva. Oggi, a poche ore dal punto più atteso, almeno per il momento, della stagione della Roma, il conto alla rovescia è accompagnato da un dubbio: Dovbyk o Shomurodov?

L’ultima gara con l’Empoli, in cui hanno partecipato entrambi, ha sottolineato cosa cambia nella Roma con la presenza dell’uno o dell’altro.

Shomurodov e Dovbyk hanno dna calcistici differenti e questo produce interazioni diverse nell’organismo di squadra. L’uzbeko prende aria lontano dalla porta, l’ucraino vive invece per l’area di rigore. Lo si nota chiaramente dal numero di tocchi ogni 90 minuti: quasi il doppio per Shomurodov, 42,8 a partita, rispetto a Dovbyk, 24,4, comunque aumentati rispetto alle abitudini che aveva al Girona.

A Shomurodov, come si è visto più volte nel primo tempo di Empoli, piace abbassarsi e mettersi in linea con chi gli si muove sotto, come Soulé e Pellegrini domenica scorsa. Questo facilita le possibili combinazioni, il suo variare la posizione complica le interpretazioni difensive dei suoi marcatori, dilatandone le distanze e, di conseguenza, offrendo golose opportunità di inserimento. Ne hanno approfittato in più occasioni Pellegrini e Koné.

Dovbyk è invece un riferimento più fisso, impegna e fissa centralmente i propri avversari, svuotando quei canali intermedi che nel tempo sono stati codificati come “mezzi spazi”, l’area identificabile tra le proiezioni delle linee dei vertici dell’area di rigore e dell’area piccola. Da quello di centro-destra, ad esempio, riceve Baldanzi nel finale di Empoli-Roma e a quel punto Dovbyk può fare quello che preferisce: attaccare la profondità, ancor più se su taglio.

Quella tendenza di Shomurodov a svuotare il centro, domenica scorsa, ha permesso di ricevere palloni centrali in rifinitura anche a Soulé, come nelle prime due foto qui sotto. E allungare pericolosamente le distanze tra i centrali difensivi di D’Aversa, tanto che Koné, in una delle migliori combinazioni della partita, legge e divora quel varco con un inserimento che lo porterà di fronte a Silvestri.

Dovbyk, al contrario, vuole guadagnarsi il contatto con la porta il prima possibile, rendendosi disponibile a giocate da pivot che permettano l’accesso a zone di rifinitura o di finalizzazione dal limite dell’area solo quando ha esaurito le possibilità di smarcamenti utili per minacciare il portiere avversario. Inevitabilmente, in porzioni così avanzate di campo, gli spazi d’inserimento sono ridotti e la qualità necessaria per accedervi ha un prezzo più elevato. Il margine d’errore su una profondità di 3 metri è, intuitivamente, ridotto rispetto a quello ammesso per un passaggio decisivo con 15 metri di disponibilità in cui far cadere il pallone.

La fluidità che sa raggiungere la Roma nelle combinazioni offensive quando ha Shomurodov come riferimento offensivo viene tradotta nel numero più alto di SCA (opportunità di tiro) prodotte dal numero 14 (3,32 ogni 90′) rispetto a quelle di Dovbyk (1,82  a partita). Shomurodov calcia anche più di Dovbyk, in realtà di tutta la rosa giallorossa, con 3,74 conclusioni a partita contro le 2,23, di media, del collega ex Girona.

Se il classe 1995 sa fare da corista negli sviluppi offensivi, il quasi 28enne offre opportunità di sintesi come quella che gli regalerà la migliore occasione ad Empoli. Un rinvio lungo 50 metri da Svilar, il duello aereo vinto che svela il 2v2 da cui Baldanzi lo spedirà verso la profondità. Dovbyk, infatti, calcia meno ma con maggior precisione tanto da spedire in porta il 42,9% dei tiri mentre il tasso di Shomurodov è fermo al 35,1%. In più, se Shomurodov ha in dote quasi il doppio dei passaggi chiave (1,52 contro 0,86) per quell’abilità a mettersi in rima coi compagni e il triplo dei contrasti offensivi (0,33 a 0,11 sempre x90), la capacità di convertire tiri in gol di Dovbyk rimane superiore.

Resta, allora, solo da indovinare il tema della serata e scegliere il vestito più adatto.

Athletic Club-Roma: al San Mames prove generali per la finale del 21 maggio

Questa sera il San Mames ospiterà il ritorno degli ottavi di Europa League, con un’atmosfera che si annuncia particolarmente calda nel tentativo di ribaltare il 2-1 con cui la Roma si è procurata un vantaggio all’andata.

Lo stadio di Bilbao, inoltre, sarà lo scenario dell’ultimo atto della competizione, con la finale del 21 maggio. E stasera l’evento è vissuto come una sorta di prova generale tra dispiegamento di forze dell’ordine e l’installazione di cancelli di pre-filtraggio che possano facilitare i controlli e la gestione della situazione. Il piano di sicurezza, inoltre, vedrà la chiusura di alcune strade limitrofe al San Mames e presidi nelle zone principali e da dove scorrerà il fiume di tifosi romanisti pronti a raggiungere lo stadio.

LR24

Athletic Club-Roma: le info per la trasferta. Meeting point a Iparraguirre Kalea

Giovedì i tifosi della Roma seguiranno i giallorossi a caccia di un’altra notte da ricordare in Europa. Sul proprio sito, il club romanista ha comunicato le varie informazioni per la trasferta di Bilbao:

L’AS Roma informa che i biglietti acquistati per la partita sono stati inviati nella serata di lunedì da parte del sistema ticketing dell’Athletic Club. Per facilitare la ricerca della mail in tutte le cartelle della propria casella di posta elettronica, si ricorda che il mittente è entradas.ath@no-reply.laliga.es.   La stampa non è obbligatoria. Il biglietto potrà essere scannerizzato ai tornelli direttamente dallo smartphone.  Su indicazione dell’Athletic Club, si avvisa che alcuni biglietti riportano un importo di vendita errato, ma sono comunque da ritenersi validi ai fini dell’accesso allo stadio.  Chi non avesse ricevuto la mail o non riuscisse a scaricare il pdf, potrà richiedere assistenza chiamando lo 06/89386000 o scrivere una mail all’indirizzo trasferta@asroma.it, a partire dalle ore 15 di martedì.

Per raggiungere lo stadio di San Mamés, i nostri tifosi dovranno recarsi alle ore 15:45 al Meeting Point (MP) situato a Iparraguirre Kalea.   

Le aree raccomandate intorno al Meeting Point ed al Guggenheim Museum sono quelle di Henao, Ajuriaguerra ed Heros Kalea. In quest’area saranno a disposizione dei tifosi giallorossi bar, pub e ristoranti.  A partire dalle ore 16:00 sarà consentito intraprendere il percorso pedonale protetto per lo Stadio (accesso da Felipe Serrate Kalea). 

Sarà garantito l’accesso all’impianto ai soli tifosi che arriveranno dal Meeting Point.

(asroma.com)

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Instagram, Totti meglio di Ibra e Del Piero per Pirlo. Solo CR7 supera l’ex capitano della Roma (VIDEO)

Nel tipico gioco delle coppie, ormai popolare sui social, Andrea Pirlo incorona Francesco Totti preferendolo nei ballottaggi a Ibrahimovic, Drogba, Vieri, Benzema, Rooney, Schevchenko, Del Piero, Aguero, facendo capitolare solo al confronto con Cristiano Ronaldo, che poi “pareggerà” in finale con Messi.

 

ATHLETIC CLUB-ROMA: arbitra Turpin. 3 vittorie in 4 precedenti: arbitrò il 3-0 al Barcellona

Sarà Clement Turpin l’arbitro di Athletic Club-Roma, ritorno degli ottavi di Europa League in programma giovedì al San Mames. Con lui i connazionali Nicolas Danos e Benjamin Pages, con Mathieu Vernice come IV uomo. Al VAR e AVAR sono stati designati rispettivamente Brisard e Fedayi San.

I precedenti sono positivi tra la Roma e l’arbitro francese, che la scorsa stagione arbitrò l’andata dei quarti in casa del Milan, con lo 0-1 della squadra di De Rossi. Ancora prima, nel 2018, fu lui a fischiare tre volte in una delle pagine storiche della storia giallorossa: 3-0 al Barcellona e passaggio alla semifinale di Champions League. Altri due precedenti sono la sconfitta (0-2) all’Olimpico col Real Madrid nel 2018/19 e la vittoria per 2-1 in casa del Feyenoord nel 2014/15.