VIDEO – La tripla di Curry commentata da Zampa: l’incredibile post degli Warriors

Cosa porta Carlo Zampa e le sue mitologiche radiocronache in NBA? Succede, su TikTok per l’esattezza. Il profilo social dei Golden State Warriors, infatti, ha pubblicato il video della strepitosa tripla di Curry da metà campo con l’audio di Carlo Zampa che esulta per un gol di Francesco Totti.

VIDEO – Roma-Athletic: le esplosioni di gioia per le rete di Shomurodov. “Chiamate il Comune, serve lo stadio a Pietralata domani perché è venuto giù l’Olimpico…”

Prima l’urlo per il gol di Angelino che serve a spegnere le preoccupazioni dopo il vantaggio dell’Athletic, poi l’esplosione finale col sinistro di Shomurodov che regala il 2-1 alla Roma proprio “sul fil di serena” come dice Riccardo Gentile nella sua telecronaca su Sky Sport.

Più dirompenti, inevitabilmente, le radiocronache a tinte giallorosse sulle varie emittenti. Dai microfoni di Radio Romanista, Andrea Di Carlo invita a “chiamare il Comune: serve lo stadio a Pietralata domani, è venuto giù l’Olimpico…”.

LA TELECRONACA DI SKY SPORT:

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Preziosi: “Spero Gasperini vada in una piazza prestigiosa come Roma”

Nel weekend di Serie A è in programma Juventus-Atalanta, con i due tecnici, Thiago Motta e Gasperini, che sulle pagine del quotidiano sportivo vengono ‘tratteggiati’ da Preziosi che li ha avuti entrambi al Genoa. Questa la descrizione che ne fa: «Gasperini è un assolutista con una filosofia vincente. Ha la capacità di “vedere” i giocatori, anche giovani, e inserirli senza paura. Le sue qualità sono il gioco e la mentalità. Motta non ha la stessa esperienza, ma lavora con convinzione. La sua chiave vincente è il modo in cui aggrega i giocatori. Ha le sue idee e il suo metodo, che difficilmente cambia. Se Gasperini è sangue e arena, Motta è un diesel: hanno due caratteri opposti».

E Gasperini dove andrà dopo l’Atalanta?
«Spero che vada in un grande club, si merita una piazza prestigiosa come può essere la Roma»

(Tuttosport)

Ancelotti: “Non sarò io a decidere quando lasciare il Real Madrid. Mio figlio Davide diventerà un bravo allenatore” (VIDEO)

Nel 26° episodio di “Poretcast”, il podcast di Giacomo Poretti, è stato intervistato Carlo Ancelotti che tra i vari temi toccati ha parlato anche del suo futuro in questo modo: “L’unica cosa chiara che ho è che non decido io quando andare via dal Real Madrid. Lo deciderà il presidente, prima o poi succede…”.

E quando andrai in pensione cosa farai?
“Davide diventerà un allenatore bravo…sono già in pensione, poi continuerò a seguire il calcio sicuramente, mi piacerebbe visitare i posti che non ho visto con mia moglie”

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Mourinho: “Io razzista? Non conoscono il mio background. Vendetta con la Roma? Preferisco ricordare i bei momenti passati lì”

SKY SPORTS – La tensione tra José Mourinho e la federazione turca non accenna ad attenuarsi, con l’ex allenatore della Roma che in un’intervista ha risposto così alle accuse di razzismo: “Non posso fare quelle mosse in panchina. Non posso scendere al livello di Okan Buruk! Il modo in cui mi hanno attaccato non è stato intelligente”.

Continua Mourinho: “Non conoscono il mio background, i miei legami con l’Africa, la gente africana, i giocatori africani, le associazioni benefiche africane. Quindi, invece di essere contro di me, penso che si sia ritorto contro di loro. Razzista io? Ho pensato: come hanno potuto abbassarsi così tanto? Anche le persone a cui non piaccio mi hanno sostenuto. Vorrei ringraziare le persone che non hanno avuto problemi a parlare, in particolare i miei ex giocatori. Sono stati una voce molto importante. Tutti sanno chi sono come persona. Tutti conoscono i miei difetti, ma questo non è uno dei miei difetti. Il giorno in cui è stata data la sospensione di quattro partite, sono state pubblicate immagini del presidente del consiglio disciplinare che festeggiava con i suoi amici indossando una maglia del Galatasaray. Questo è l’unico modo per comprendere la portata dell’incidente”.

Poi viene fatto notare a Mourinho che sulla strada dell’Europa League potrebbe ritrovare due sue vecchie squadre, la Roma e il Manchester United. “Nella mia mente non ho mai pensato alla vendetta” risponde il portoghese. “Non ho mai avuto quella sensazione perché quando lascio un club, preferisco ricordare i bei momenti passati lì” ha concluso.

Pre Match – A cena con l’eretico Valverde

LR24 (MIRKO BUSSI) – Quando Ernesto Valverde viene licenziato dal Barcellona si è preso una pausa di due anni e mezzo come non aveva mai fatto in carriera. Concedendosi all’altra sua grande passione, la fotografia, tanto da tenere una mostra all’Ernest Lluch Kulturetxea di San Sebastian nel giugno del 2021. Negli anni aveva impugnato la camera quando tutti gli occhi erano su di lui e sulla sua squadra. Un modo per estraniarsi, razionalizzare, quasi mantenere una distanza di sicurezza nel momento in cui tutti sono travolti dalle emozioni.

Mentre l’Olympiakos festeggia la vittoria del campionato insieme al presidente Marinakis, c’è Valverde che da un lato immortala il momento. Quando il pullman dell’Athletic Club viene abbracciato dalla felicità dei propri tifosi che hanno riassaporato il gusto di un trofeo dopo 31 anni, dall’interno Valverde ritrae la felicità che ha acceso in quelle anime. Al Barcellona, con tutti gli smartphone rivolti verso di lui e la sua squadra, l’allenatore di Viandar de la Vera, un paese dell’Estremadura da meno di 300 abitanti, mostra l’altro punto di vista: quella distesa di telefonini che tentano di catturare un momento.

Eppure dal Barcellona fu accompagnato all’uscita con accuse, sostanzialmente, di eresia. Oltre alle voci su un rapporto non proprio idilliaco con Messi, “alcune cose è bene che non si sappiano” dirà in un’intervista, Valverde veniva accusato di aver attentato alle radici del Barça. Quel pressing alto, per lui, non era più attuabile, ancor più se a forma di 4-3-3 come pretendeva la tradizione. A Roma, tappa determinante con la mitologica rimonta subìta nel 2018, tornerà col vestito preferito, che esalta le forme dell’Athletic dov’è tornato per la terza volta nell’estate del 2022.

Blocco medio in 4-4-2, con la squadra pronta a saltar fuori e alzare i voltaggi della pressione quando il pallone finisce sulle corsie più esterne. In questo, l’Athletic ha una precisione quasi meccanica, riuscendo spesso a mantenere distanze equilibrate, anche perché così si procaccia il cibo preferito: le transizioni. È una squadra estremamente reattiva, che si sente dalla parte giusta del tavolo quando il pallone lo mantengono prevalentemente gli avversari.

Riconquiste e riaggressioni, inevitabilmente, si incastrano favorevolmente contro squadre che hanno bisogno di ordine e razionalità in costruzione per avviare il proprio discorso. Come il Girona, torturato 3-0 al San Mamés proprio con continue riconquiste e transizioni. Avviare la riproduzione del momentaneo 2-0 di Sancet per delucidazioni: dopo aver riconquistato il pallone nella propria area, il Girona fornisce al possessore una serie di appoggi che possano facilitarne il riciclo del pallone. Ma l’assalto in riaggressione dell’Athletic è letale, il recupero avviene in zona ultra-offensiva e viene completato dal colpo di testa di Sancet all’interno dell’area pochi istanti dopo.

Tra le principali criticità, invece, c’è quella su cui ha tentato di battere, fino a colpire nell’1-0 decisivo, l’Atletico Madrid nell’ultima sfida di Liga. Per struttura, infatti, quel 4-4-2 che si preoccupa inizialmente di chiudere varchi centrali, soffre le ampiezze ad altezza intermedia, tra esterno alto e basso della catena, come quelle che naturalmente possono conferire dei quinti. Qui, infatti, il desiderio di aggressività che spinge i terzini ad uscire esternamente si scontra con la distanza dell’uscita che concede spesso un vantaggio temporale a chi riceve in quelle porzioni di campo. È da qui, infatti, che l’Atletico Madrid slaccia la squadra di Valverde svelando la superiorità numerica preparata contro i centrali baschi, esposti per di più ad una pericolosa profondità in cui verrà innescato Julian Alvarez. Inserimenti alle spalle dei terzini in uscita, golosi spazi tra le linee o l’attacco sul lato debole come fece proprio la Roma nella gara di settembre partendo da una situazione simile, possono manomettere il dispositivo difensivo dell’Athletic.

Il mantenimento dell’ordine e di una stabilità strutturale sono argomenti dominanti per dare coerenza alla ruvidità basca, così anche in costruzione la squadra difficilmente modifica i posizionamenti di base, sintetizzandosi spesso e volentieri in giocate dirette. Un lancio lungo che può scaturire un duello aereo e dunque una seconda palla gli permettono di autoprodursi delle riaggressioni in cui mirare rapidamente alla profondità.

La ricerca principale, altrimenti, è negli 1 contro 1 esterni, con la pendenza a sinistra dove si agita Nico Williams, 5° per dribbling in Liga. Isolato esternamente, l’esterno classe 2002 è la destinazione predefinita sul navigatore dei centrali a disposizione di Valverde. Gli sviluppi sono quasi nella totalità esterni, con la mobilità e l’abilità nell’inserimento di Sancet come unica forma di imprevedibilità centrale.

Le palle inattive rappresentano un altro tema di fronte all’Athletic, con la memoria che va facilmente al gol dell’1-1 subìto all’Olimpico nella fase iniziale di Europa League. E anche nell’ultima gara con l’Atletico Madrid soltanto i pali hanno salvato l’imbattibilità di Simeone. Nonostante un’altezza media non così preoccupante, con i 185 centimetri di Aitor Paredes a rappresentare la vetta massima della linea difensiva, la violenza con cui attaccano il pallone e la forza nello stacco gli garantiscono vantaggi nei duelli aerei. Le maggiori strutture, infatti, si trovano davanti tra Sancet e Guruzeta (entrambi alti 1,88) e Inaki Williams (1,86). 10 i gol segnati di testa finora in campionato: il dato più alto di tutta la Liga.

X, gli auguri della Roma per i 45 anni di Taddei (VIDEO)

Rodrigo Taddei compie oggi 45 anni e la Roma ha pubblicato sui propri canali social un video dell’indimenticabile ‘Aurelio’ con cui spiazzò la difesa dell’Olympiakos in un match di Champions League. Un colpo di alta difficoltà che il brasiliano dedicò all’allora collaboratore di Spalletti, Aurelio Andreazzoli.

 

Instagram, il murales di Drugi verso Roma-Athletic: “È arrivato il momento di fare sul serio” (FOTO)

Un murales con Mancini che tiene stretta una spada in una mano e una bandiera dell’Athletic Club, prossimo avversario della Roma in Europa League. Questa l’ultima opera di Drugi, con l’artista che ha pubblicato su Instagram l’immagine scrivendo: “È arrivato il momento di fare sul serio”.

 

 

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