Pressing Saelemaekers. Ufficiale Le Fée

IL TEMPO (L. PES) – Continua il pressing giallorosso per l’acquisto a titolo definitivo di Alexis Saelemaekers. Ghisolfi ha avuto un breve colloquio col Milan nella trasferta milanese per l’assemblea di Lega, anche se per avviare la negoziazione bisognerà attendere ancora qualche giorno quando l’agente del belga incontrerà sia la Roma che i rossoneri per cercare la quadra di un affare ancora tutto da impostare. Ma una cosa è certa: a Trigoria c’è la ferma volontà di trattenere l’esterno, e lui nella Capitale sta benissimo.

Nel frattempo è arrivato il comunicato ufficiale del Sunderland per il prestito di Le Fée, che in caso di promozione degli inglesi si trasformerà in acquisto a titolo definitivo e i giallorossi incasseranno 24 milioni. Resta difficile l’eventuale operazione per riportare a Roma Frattesi, anche se l’agente del calciatore Riso continua a lavorare per provare a trovare un accordo tra le parti, magari con l’inserimento di Cristante. L’ex Primavera spinge per la soluzione Roma ma attenzione alle concorrenti dirette dei nerazzurri.

L’Inter non molla Frattesi. Idea Buchanan per la fascia, Shomurodov in uscita

[…] Dopo la cessione di Enzo Le Fée al Sunderland, operazione chiusa sulla base di un prestito con diritto di riscatto fissato a 23 milioni che potrebbe diventare obbligo in caso di promozione in Premier League da parte del club inglese. […] Con l’uscita del francese la Roma è alla ricerca di un centrocampista e tutti gli occhi sono puntati su Davide Frattesi. Il giocatore è in cerca di minutaggio e vorrebbe trovare una squadra che lo mettesse al centro del progetto e per questo c’è l’idea di lasciare l’Inter già in questa finestra di mercato. Con i nerazzurri è un vero e proprio braccio di ferro: il club non vorrebbe cederlo e per questo la richiesta è molto alta con il costo del cartellino che si aggira attorno ai 45 milioni di euro. […] La Roma vuole rinforzare anche le fasce e per questo da Trigoria hanno puntato gli occhi su Buchanan dell’Inter […] Tra i vari giocatori in uscita c’è anche Shomurodov: Empoli e il Cagliari sono i principali candidati. I toscani dovranno fare a meno di Pellegri a causa dell’infortunio per questo sono alla ricerca di un centravanti. Smentita l’ipotesi Gollini per la porta.

(il Romanista)

Rivoluzione in Serie A: hanno isolato Lotito

Claudio Lotito ha unito la Serie A. Affermarlo nel giorno in cui le recenti sconfitte sui terreni scivolosi della politica sportiva si uniscono come tessere di un mosaico, offrendo un quadro molto più chiaro, sembra quasi una provocazione. Eppure, proprio per isolare quello che per anni è stato considerato da alleati e rivali una sorta di “dominus” del calcio italiano, società storicamente rivali sono dovute scendere a patti. […] In un batter d’occhio si è però trovato fuori dai giochi per la scelta sia del presidente sia dell’ad, fuori dal consiglio federale e anche da quello della A, visto che ieri sono stati eletti Fenucci (Bologna), Giulini (Cagliari), Percassi (Atalanta) e Scaroni (Milan). […] Sono le proprietà straniere ad aver voltato pagina. Contestavano a Lotito di concentrarsi su alcune beghe personali come quella con Gravina, che ora non ha più avversari e viaggia verso un plebiscito alle elezioni Figc del 3 febbraio, più che su quelle questioni economiche, decisamente più urgenti per i capitani d’industria. I vari Oaktree (Inter), Pagliuca (Atalanta), Commisso (Fiorentina), Friedkin (Roma), Krause (Parma), Hartono (Como) e Niederauer (Venezia) hanno fatto “cartello” trovando subito le porte aperte della Juve, tornata a recitare un ruolo di prim’ordine, e del Monza di Galliani, e trascinando altri come Sticchi Damiani, Giulini e Pozzo. […]

(Corsport)

A Bologna riparte la caccia alla vittoria in trasferta. Idea Buchanan per la fascia

Da aggiustatore a demiurgo di una Roma malata che sotto la sua guida sta ritrovando se stessa. La vittoria nel derby ha certificato la qualità di Claudio Ranieri nel normalizzare situazioni difficili e aumentato gli appellativi da accostare al suo nome. Nella conferenza stampa di ieri è andato in scena il Ranieri slalomista, capace di evitare qualsiasi risposta sul mercato in entrata, in uscita e sul futuro del club […] Non c’è derby senza Bologna. Il mantra di Ranieri è chiaro. Nonostante il mercato attorno alla Roma impazzi. L’ultimo nome è quello di Tajon Buchanan, esterno destro di proprietà dell’Inter. Con il passaggio ormai definitivo alla difesa a tre, serve un’alternativa concreta a Saelemaekers e il canadese è entrato nel mirino di Ghisolfi. L’Inter lo valuta circa 10 milioni di euro e attualmente non è così convinta di aprire ad un prestito fino a giugno. Sempre con i nerazzurri resta aperto anche il canale per uno scambio Frattesi-Cristante. Ma sul centrocampista nerazzurro resta forte l’interesse del Napoli, soprattutto se Kvaratskhelia dovesse andare al Psg. […]

(la Repubblica)

Soulé fumoso e bloccato: Ranieri cerca la chiave

Mati Soulé è arrivato nella Capitale nella sessione di calciomercato estivo tra l’entusiasmo generale dei tifosi. Il talento argentino, reduce da un’ottima annata con il Frosinone, era ed è tutt’ora considerato da tutti come uno dei migliori prospetti presenti in Serie A, ma al momento le aspettative non hanno trovato conferma sul campo. Sia chiaro, per un giovanissimo della sua età alla prima esperienza a Roma, non deve certamente essere stato facile sopportare il periodo di follia generale che hanno vissuto i giallorossi fino all’arrivo di Ranieri. […] Serve quindi una maggiore incisività nelle giocate ma soprattutto nelle scelte, una componente che Ranieri è sicuro che il ragazzo riuscirà a tirare fuori. Anche perché questa maggior praticità il talento argentino aveva mostrato di averla già nella passata stagione: con la maglia del Frosinone infatti, ad appena 20 anni, Soulé aveva chiuso il campionato di Serie A con 11 gol realizzati e 3 assist serviti ai compagni di squadra, risultando inoltre il migliore nel nostro campionato in moltissime statistiche: primo per passaggi fondamentali (82) e per passaggi filtranti (23), primo per dribbling riusciti (101) e anche per azioni da tiro (188). […] Insomma le capacità del ragazzo sono indiscutibili, ma adesso c’è bisogno di dimostrarle anche in una piazza importante come quella di Roma.

(Il Romanista)

L’Inter spinge Frattesi da Ghisolfi. Occhi puntati anche su Buchanan

Florent Ghisolfi e Lorenzo Vitali sono tornati a Roma ieri dopo i due giorni passati a Milano. Hanno partecipato all’Assemblea di Lega, ma per il ds è stata anche l’occasione per intavolare delle trattative di calciomercato. E i fronti caldi sono due: quello con l’Inter per Frattesi e quello con il Milan per Saelemaekers. Il centrocampista ha aperto a un trasferimento nella Capitale. Nello sfondo c’è anche il Napoli che può incassare 80 milioni dalla cessione di Kvaratskhelia. Anche la Juve ha effettuato un sondaggio. Ma Davide non ha dubbi: preferisce la Roma. […] Il prezzo, però, resta alto: richiesta di 45 milioni. La possibilità di uno scambio con Cristante per il momento non decolla, ma l’idea è stata presa in considerazione. La trattativa non è facile, ma qualcosa si muove. In mezzo al campo piace anche Reitz. […] Sul taccuino c’è anche Buchanan. Esterno destro canadese che non sta trovando spazio con Inzaghi (solamente 5 presenze stagionali). Su di lui anche club di Premier e Liga, può arrivare in prestito. Capitolo Saelemaekers: ancora nessun accordo tra Roma e Milan e i discorsi sono stati rimandati alla seconda metà di gennaio quando il procuratore del belga incontrerà i due club. […] Respinta un’offerta dal Betis per Soulé. La Roma non vuole cederlo e ieri Ranieri lo ha spronato in conferenza: “Deve diventare più pratico”.

(Il Messaggero)

Passi avanti per Saelemaekers. Piace Buchanan

Primi contatti, prime telefonate, primi passi avanti. Roma e Milan parlano e trattano le cessioni a titolo definitivo di Alexis Saelemaekers in giallorosso e Tammy Abraham in rossonero […] L’affare si può fare, le parti sono ottimiste e molto presto si ritroveranno per trovare un’intesa definitiva e chiudere la questione. Ieri Ghisolfi era a Milano, ha avuto un contatto con la parte milanista per sottolineare la volontà – della Roma e dello stesso calciatore – di acquistare il cartellino del belga. […] E allora dopo la dichiarazione di intenti, adesso è tempo di lavorare. Quindi la Roma si concentrerà sulle richieste contrattuali di Alexis e sul far quadrare le cifre dello scambio di cartellini ed eventuali conguagli. […] Sempre da Milano – ma sponda nerazzurra – potrebbe arrivare il vice di Alexis, almeno per questa ultima parte di stagione. A Ghisolfi pisce infatti Tajon Buchanan, l’esterno di 25 anni che sta trovando poco spazio nell’Inter complice anche l’infortunio che lo ha tenuto ai box per gran parte di questa prima metà di stagione. […] La Roma ha chiesto informazioni, l’Inter ha fatto sapere che non lo darà via in prestito secco. Servirà una buona offerta per farlo partire da Milano.

(Corsport)

Roma-Frattesi, Inter alleata

[…] Davide Frattesi e la Roma, una storia infinita e chissà, forse un nuovo capitolo tutto da scrivere dopo quello chiuso nelle giovanili e quello mai aperto due estati fa, quando Tiago Pinto preferì prendersi il 30% della sua cessione all’Inter anziché riportarlo nella Capitale. […] Se proprio Frattesi dovesse chiedere la cessione, e fin qui non lo ha fatto direttamente, la Roma in Serie A sarebbe la candidata preferita a cui venderlo. Costo del cartellino per i Friedkin (non provocatorio): 45 milioni. Attenzione però: la notizia delle ultime ore è che sono trattabili […] E allora se il Napoli in questo momento è naturalmente defilato, i giallorossi stanno ragionando attentamente sull’operazione. Lo hanno fatto ufficialmente con l’Inter una ventina di giorni fa con un primo sondaggio. E lo stanno facendo adesso con l’agente di Frattesi, Giuseppe Riso, che ieri ha incontrato Ghisolfi a Milano per parlare del ragazzo ma anche di Cristante, altro suo assistito, che adesso è sceso nelle gerarchie e dopo sette anni non è più titolare. Potrebbe finire nella trattativa, o meglio, potrebbe essere un aiuto all’Inter per cedere Frattesi […] Di certo l’unica possibile è quella con il prestito con obbligo di riscatto (la stessa che farebbe il Napoli, con pagamento biennale). Magari aggiungendo qualche milione in inverno e saldando il conto in estate, quando la Roma avrà chiaramente un budget diverso contando anche su qualche cessione […]

(Corsport)

Pellegrini verso la conferma tra i titolari

Per la gara di domani (ore 18, diretta tv su Dazn e Sky, arbitro Abisso) Ranieri avrà a disposizione tutta la rosa a eccezione di Cristante che però “non avverte più dolore, la caviglia non si gonfia più e presto dovrebbe tornare a correre“. Sempre in gruppo Pellegrini e Celik, con il capitano che dovrebbe giocare la seconda consecutiva da titolare dopo il gol nel derby. Ranieri potrebbe mandare in campo gli stessi 11 che hanno cominciato contro la Lazio in uno stadio in cui la Roma non fa risultato dall’1-5 del 13 dicembre 2020 con Paulo Fonseca in panchina […].

(Corsera)

PELLEGRINI: “La Roma è casa mia. Ranieri mi capisce. Mai pensato di andare via. Dopo Bruxelles parlai a Hummels”

GAZZETTA DELLO SPORT – Lorenzo Pellegrini, il capitano della Roma, ha rilasciato un’intervista al quotidiano sportivo. Ecco le parole del numero 7 giallorosso, protagonista nell’ultimo derby con il gol che ha deciso il match.

Come si sta dopo aver deciso un derby?
Bene, anche se era già qualche settimana che stavo bene. Nel senso che si è parlato forse anche un po’ troppo del mio umore. Era normale che fossi arrabbiato, le cose non stavano andando bene per tutti noi. E di questo ho parlato con il mister, anche se con lui non c’è neanche bisogno di parlare. Mi conosce bene, sotto alcuni aspetti ci assomigliamo e questo gli permette di capirmi. Lui è stato eccezionale, ha ridato a me, alla squadra e alla città quella serenità di cui avevamo bisogno”.

Ranieri ha sempre parlato bene di lei, ma poi non la faceva giocare. 
Abbiamo sempre avuto un bel rapporto, quello di chi non dice troppe cose ma…. Per esempio, la famosa chiacchierata prima della Lazio è durata in tutto due minuti. Poi ci siamo abbracciati. Era una cosa che sentivo: gli voglio bene, lo stimo come persona prima ancora che come allenatore. Qui ha rimesso a posto un po’ tutte le cose. Poi è normale che si possano incontrare delle difficoltà, ma con lui ora ci sembra tutto più giusto”.

Con i tre gol nei derby sta diventando un po’ l’incubo della Lazio. A quale è più legato dei tre? 
Il più bello dal punto di vista estetico è quello su punizione, forse anche il più bello della mia carriera. Lì non ero sicuro di calciare, poi Mancini mi ha detto: ‘Lore, mettila’. E io l’ho messa. La rete in questo derby e quella di tacco sono invece più importanti. Questo non c’è neanche bisogno di spiegare perché, ma anche il primo è arrivato dopo un periodo un po’ complicato. E da lì siamo ripartiti”.

Dopo il gol si è battuto a lungo il petto, sullo stemma. Che
significato aveva quel gesto lì?
A volte mi sembra che la mia riservatezza, il mio essere silente venga un
po’ travisato, come se la personalità sia solo far casino. Per me non è così,
la personalità è essere se stessi. Era un gesto per dire che questa per me è
una società speciale, è casa mia. Non ci sarà mai un giorno in cui Pellegrini
darà qualcosa in meno per la Roma. Era solo questo. Al di là di ciò che si dice
su di me e su altri miei compagni, chi ci conosce sa che veniamo a Trigoria per
fare il bene della Roma: che sia giocare, andare in panchina, anche lavorare
per ritrovare il sorriso e poi rigiocare. L’impegno è sempre massimo, perché
per me questa è una maglia molto speciale”.

La gente al derby è tornata ad acclamarla, i fischi sono solo un
brutto ricordo?
Di questo sono contento, ho vissuto un momento difficile. Se un tifoso mi
fischia perché gioco male ci sta, ma se succede a inizio partita perché
qualcuno crede che io abbia fatto cose che non ho fatto, questo un po’ mi
dispiace. Ma va bene uguale. vado avanti lo stesso. Quando Ranieri è arrivato
non ero triste ma arrabbiato, perché le cose non stavano andando bene. E
siccome io alla Roma ci tengo, quella situazione mi faceva male. E come quando
torni in famiglia e capisci che qualcosa non va…».

Lei è uno che interiorizza sempre tutto. Avere un carattere diverso
l’avrebbe aiutata?
È vero, se le cose non vanno per il verso giusto ci sto male. Sono uno
molto autocritico e sempre pronto a chiedere a me stesso cosa posso fare in più
per gli altri. A volte però dovrei scindere l’uomo dal calciatore. Il
calciatore dovrebbe sempre giocare con leggerezza, l’uomo non ci riesce. E
avere un altro carattere mi avrebbe aiutato. lo non sono uno che riesce ad
esternare ciò che è con tutti, quanto ci tiene a una cosa. Ma sono uno leale. E
se dico che ci tengo alla Roma, è così. Altrimenti non lo direi”.

Per la Roma ha rinunciato anche a un Europeo poi vinto dall’Italia.
Se n’è mai pentito?
No, mai. lo penso sempre molto a ciò che faccio e quando torno a casa e
mi lavo i denti devo essere contento di chi sono. Quella fu una non scelta, non
ho mai messo in dubbio di non giocare quel derby. Quell’anno non eravamo ancora
riusciti a vincere contro le squadre che ci stavano sopra. Quella era
un’opportunità, non un problema. Mi sono preso le mie responsabilità, per me
era importante giocare quel derby e vincerlo. E ci siamo riusciti”.

Essere una persona riservata l’ha penalizzata?
Non è una colpa essere fatto in un certo modo o in un altro. C’è chi riesce a liberarsi delle cose più velocemente e a viverle con maggiore leggerezza. Ma ognuno ha i suoi tempi per metabolizzare e trovare una soluzione. Ranieri questo l’ha capito: sa come sono fatto, mi era stato vicino anche a settembre. Il mister sa chi sono, mi capisce e questo mi dà serenità. Lui ti sa dire la cosa giusta al momento giusto. Mai troppo né troppo poco., E questo la differenza, soprattutto nei momenti di difficoltà“.

Totti ha detto che, oltre a essere un capitano vero, lei è anche una
persona onesta. Nel calcio è meglio essere onesti o ruffiani?
Dipende da come sei fatto, a me peserebbe di più guardarmi allo specchio
e non essere felice di chi sono come persona. Ho sempre pensato che la persona
viene prima del calciatore. Mi piace stare in famiglia, che poi è il mio
equilibrio. Li capisci davvero quali sono le priorità della vita”.

Lei finora ha segnato 55 gol con la Roma, a 63 c’è De Rossi. È
pronto a un piccolo sgarbo?
Per il rapporto che abbiamo Daniele non si arrabbierebbe se lo
superassi…Quando venne qui il primo giorno mi chiese di parlargli della
situazione e mi disse: “Qualsiasi cosa succeda, sappi che ti voglio un
bene dell’anima. Ma voglio più bene a me stesso, alla mia famiglia e alla
Roma”. Ho apprezzato, lui è uno trasparente, ti dice sempre la verità. Ho
avuto la fortuna di essere allenato da grandissimi allenatori, ma lui non me
l’aspettavo così pronto. Invece è stato fantastico, per me farà una carriera
meravigliosa: è un uomo top, una persona ambiziosa, ha la capacità di non
guardare in faccia nessuno e ha idee di calcio. Per me già adesso è un
grandissimo allenatore”.

Le partite finora sono invece 302, per entrare nella top ten
giallorossa deve arrivare alle 325 di Perrotta. Il che vuol dire dover andare
avanti nelle coppe. La Roma può arrivare fino in fondo?
Con Ranieri abbiamo ritrovato la via, siamo più positivi guardando al
futuro. Ora dobbiamo solo lavorare e pensare gara per gara, mettendoci
l’elmetto, come dice il mister. Con lui siamo più agguerriti, ci trasmette la
voglia di dare tutto. Mi piacerebbe da morire riprenderci ciò che ci è stato
tolto a Budapest. Di certo lotteremo fino alla fine per provarci“.

Il momento più bello e quello più brutto da quando è tornato alla
Roma.
Facile, le due coppe. La Conference è storia, rimarrà lì per sempre. Era
un sogno, anche con la mia famiglia, che è tutta romanista. Difficilmente penso
che rivivrò un’emozione così: era il primo trofeo, da capitano, una gioia che
non sarebbe raggiungibile neanche con altri trofei perché quello era il primo.
Il più brutto Budapest. A inizio partita guardavo i miei compagni e vedevo che
stavamo bene. Abbiamo fatto 35′ fantastici, lì mi dicevo: “Segniamone un
altro che ne facciamo tre”. Eravamo perfetti. Poi abbiamo visto tutti cosa
è successo…“.

La Conference l’ha alzata da capitano. Ma in tutti questi anni la fascia le ha mai pesato?
Assolutamente no. Giocare, segnare, fare gol e ritrovarsi con sé stessi e
con la piazza a volte è stato complicato. Ma come ho detto, sono uno che si è
sempre preso le sue responsabilità, sia nei momenti belli sia in quelli brutti.
Per me la fascia è sempre stata un vanto, un orgoglio, una responsabilità che
dura tutta la settimana, non solo la domenica. Ecco, a volte forse sono più
bravo ad aiutare gli altri che me stesso. Cerco sempre di essere importante per
i miei compagni, di aiutarli nelle difficoltà“.

Del resto di recente l’ha ricordato anche uno come Hummels…
Andai a parlargli dopo Bruxelles, dove giocò Cristante difensore
centrale. Mi dispiaceva vederlo giù, gli dissi solo: “Mats, per qualsiasi
cosa io ci sono”. Lui è un ragazzo eccezionale e si è sempre comportato da
campione qual è. Era giusto stargli vicino“.

Spalletti invece all’ultimo giro l’ha lasciata fuori dalla
Nazionale. Quanto è dentro il progetto azzurro?
Con il mister ho un buon rapporto umano. Ho capito quando non mi ha
chiamato, sono uno obiettivo. Ci sta, si va avanti. Ma lui mi ha sempre fatto
sentire dentro, rendendomi partecipe del progetto. Spalletti è un allenatore
che ti migliora come giocatore e io sono contento di poterlo fare. Quando non
giocavo mi ha detto di insistere, lavorare. E per me è importante farlo:
allenarsi bene è un’opportunità, perché poi sai che quando il mister ti dà
un’occasione puoi dimostrare di esserci. Cosa che è successa…“.

Tre aggettivi per descriverla come uomo?
Buono, perché fondamentalmente lo sono. Poi testardo: anche se penso che posso sbagliare preferisco farlo con la mia testa che non fare la cosa giusta on quella di un altro. Infine leale, se ti devo dire qualcosa te lo dico. Non mi interessano nomi, vestiti o chi sei. Io do rispetto a tutti, ma mi aspetto altrettanto“.

La Roma non vince fuori casa da 16 partite. A Bologna domani si va
per vincere?
Sì, è il momento di invertire la rotta. È inaccettabile che una squadra
come la Roma non vinca fuori da così tanto tempo, 16 partite sono quasi un
campiona to intero. Ovvio che giocare all’olimpico ci dà una carica diversa. Ma
ora dobbiamo dimostrare personalità anche lontano dai nostri tifosi“.

Anche per far contenti i Friedkin…
In questi mesi è stato tutto molto più difficile anche per loro. Ma ogni
volta che abbiamo modo di parlarci, lo facciamo sempre per un qualcosa riferito
alla Roma, per il bene del club. È importante avere una presidenza che ci tenga
davvero. Perché la Roma non è un club come gli altri: se ti compri la Roma, ti
compri Roma tutta“.

Ma lei in passato ha mai pensato di andare via?
No, mai. Di momenti duri ne ho vissuti tanti, ma anche di meravigliosi.
Ma non sono uno che scappa. Credo che davanti alle difficoltà uno si debba
assumere le sue responsabilità. Ed è quello che il mister mi ha letto negli
occhi prima del derby. Qui un momento normale diventa bello, uno bello diventa
meraviglioso e uno negativo diventa un disastro. Roma è questa, vive di
passione. E io questa passione qui me la vivo al cento per cento

Per chiudere, se il prossimo anno arrivasse il suo “idolo”
Montella che sensazione le farebbe?
Sarebbe curioso, da piccolo facevo l’attaccante ed esultavo come lui, poi
me lo sono ritrovato come allenatore nelle giovanili. Lo stimo tanto. Ma su
queste cose non metto mai bocca, non decido io. Al contrario di ciò che si è
detto in passato…“.