Dybala, Scaloni ti guarda

La partita d’andata è stata il punto più basso della Roma e anche il suo. Lo ricordiamo uscire a passo lento, triste, mentre completa il giro del campo dopo la sostituzione che ha seguito di qualche minuto un gol sbagliato davanti alla porta di Reina. Si era ancora sullo 0-0, dal lago di Como non era ancora uscito il mostro chiamato Gabrielloni che ormai Fabregas ha dimenticato in panchina. […] Da quel gelido pomeriggio ha segnato 6 gol tra campionato e coppa disegnando anche 3 assist. In certi momenti si è preso in braccio i compagni, come contro il Porto quando un errore di Svilar aveva messo a rischio la qualificazione. […] Ranieri, che non smette mai di pregare per la salute del suo giocatore migliore, lo ha tenuto fuori per un’ora contro il Monza, in una partita che meditava di vincere senza di lui. E lo vuole al top anche giovedì, per intimorire l’Athletic Bilbao all’Olimpico. […] Diciamo la verità: Dybala così non si era mai visto a Roma, sia per la continuità nella partecipazione alle vicende della squadra sia per il carattere dimostrato nei momenti decisivi delle partite. […] La qualità non è mai stata un problema, l’affidabilità sì. E gli è costata il posto nella nazionale argentina. Chissà se il ct Scaloni, osservandolo sprigionare positività, cambierà idea. […]

(Corsport)

Ranieri, no al turnover contro il Como. In attacco c’è Shomurodov con Dybala

Claudio Ranieri ha paragonato la sfida al Como a una visita dal dentista, ma oggi pomeriggio (ore 18) la Roma, anestesia o no, deve provare a superare Fabregas e centrare l’undicesimo risultato utile consecutivo in casa. […] Calcoli e rimonte eventuali che passano inevitabilmente dai tre punti contro gli uomini di Fabregas, reduci da due vittorie consecutive. Il focus è tutto sul Como, dei giovani Diao e Paz e di un allenatore spagnolo “destinato ai top club”, come ammesso dallo stesso allenatore giallorosso. […] Ranieri non fa calcoli e oggi pomeriggio schiera la miglior formazione possibile. A guidare l’attacco c’è Shomurodov […] Dietro di lui torna Dybala dal primo minuto insieme a capitan Pellegrini in vantaggio su Pisilli ed El Shaarawy. A centrocampo confermato Saelemaekers a destra, Angelino a sinistra e il duo Koné-Paredes […] In difesa torna la nuova formazione tipo con Hummels retrocesso a riserva di lusso. Centrale difensivo sarà Mancini, alla sua sinistra Ndicka e Celik braccetto di destra. […]

(la Repubblica)

Roma, vietato fermarsi

Non è ancora tempo per guardarsi alle spalle, di crogiolarsi sui 10 risultati utili consecutivi, di gioire per aver “riaperto il campionato” (cit. Ranieri). Osservando infatti la classifica, la Roma è ancora nona. Il sesto posto, occupato ora dalla Fiorentina, dista cinque punti ma con il Bologna che gioca con il Cagliari, vincere – nella peggiore delle ipotesi – vorrebbe dire contenere il gap a 4 lunghezze. […] È diventata un’altra Roma e il merito va quasi esclusivamente a Ranieri. Ha risollevato la squadra, dato una speranza ai tifosi, rigenerato calciatori che i più pensavano perduti. […] Per questo motivo, anche se la testa inevitabilmente di molti tifosi è già a giovedì contro l’Athletic Bilbao, alle 18 giocherà la Roma migliore. C’è il dubbio legato a Pellegrini o Pisilli […] Inevitabile però pensare anche al domani. E il riferimento è al prossimo allenatore. C’è qualcosa che non torna nella narrazione. Perché prima il mister X doveva essere coinvolto nel mercato di gennaio, poi Claudio se n’è uscito paventando la possibilità che potesse restare lui (“E se vi facessi lo scherzetto?”). In un momento successivo è tornato indietro sui suoi passi, è circolato il nome di Farioli ma il tecnico lo ha gelato (“aspetterà”). Così ha ripreso il palcoscenico Ghisolfi che prima ha preso tempo asserendo che per conoscere il nuovo allenatore bisognerà aspettare il finale di stagione. […] Ma se tocca a Dan, non è da escludere la sorpresa. E questa, come nel classico gioco dell’oca, potrebbe riguardare anche Claudio, al di là di quanto ci stanno raccontando i diretti interessati. […]

(il Messaggero)

Roma, è sempre divieto di sosta

I ventenni del Como, Nico Paz e Diao, spaventano a Roma soprattutto per il momento: Ranieri viene da un filotto pazzesco, partito proprio dopo la tremenda sconfitta del Sinigaglia, ma si è soltanto accostato alla zona Euro. Le vittorie di Fiorentina e Bologna non permettono passi falsi, che pure possono capitare quando giochi ogni tre-quattro giorni. […] Le statistiche dicono che sarebbe un’impresa: da cinque anni la Roma non infila quattro successi consecutivi in Serie A. […] Negli ultimi campionati, per una coincidenza quasi magica, la Roma ha chiuso sempre a 63 punti. […] E significa che per arrivare a 63, e quindi ragionevolmente aspirare a un piazzamento che valga l’Europa League, Ranieri dovrà conquistare altri 23 punti. È una media di quasi 2 partita a (1,91), che sarà complicato mantenere nonostante il rendimento incredibile delle ultime 19 (2,4 di media) e l’imbattibilità assoluta nei primi due mesi del 2025. […] Per tutte queste ragioni Ranieri chiederà ai giocatori di dimenticare per qualche ora l’Athletic, che arriva giovedì all’Olimpico, e di spendere ogni risorsa per battere il Como. Temendo molto le ripartenze, perché tutto il mondo ormai sa che prendiamo gol in contropiede…”, ha chiesto alla squadra di non spalancare la profondità a Diao, a costo di lasciare spesso la palla ai tanti piedi buoni che espone Fabregas. […]

(Corsport)

Ancora Shomurodov: segna come Dovbyk ed è una portafortuna

Alla fine Artem Dovbyk ci sarà, ma partirà dalla panchina. Il centravanti ucraino ha saltato quasi tutta la settimana di lavoro, facendo qualcosa solo negli ultimi due giorni. Ranieri non intende rischiarlo, punta ad averlo per giovedì prossimo […] Ed allora oggi toccherà ancora una volta a Eldor Shomurodov guidare l’attacco giallorosso. E per la punta uzbeka (scelto dai tifosi giallorossi come player of the month di febbraio) sarà la quarta volta consecutiva, dopo le sfide di campionato con Parma e Monza e quella europea con il Porto. […] Ma poi ci sono anche i numeri a promuovere Eldor, che in questa stagione ha segnato 4 reti in 742 minuti, a una media di un gol ogni 185,5 minuti. Una media di fatto identica a quella di Dovbyk, che finora ha realizzato 13 reti in 2,415 minuti, il che vuol dire un gol ogni 187,77 minuti. […]

(Gasport)

Ranieri-Fabregas, quei carissimi nemici di Roma-Como

Uno ha fatto bene 1405 panchine, maturate dall’esperienza iniziale alla Vigor Lamezia del 1986 a oggi. L’altro ne ha invece appena 52, considerando anche quelle in cui nella scorsa stagione è stato affiancato da Osian Roberts, in attesa di avere il patentino. […] È curioso, quindi, come per fare un Ranieri ci vogliano quasi due Fabregas, giocando sull’età anagrafica dei due tecnici. Questo per sottolineare come stiamo parlando di due ere completamente diverse, con l’allenatore giallorosso che è tornato in auge dopo che aveva deciso di smettere e quello lariano che invece non aveva neanche l’abilitazione tra i professionisti e lo scorso anno ha guidato la squadra per 4 partite grazie a una deroga […] Fabregas, invece, spera in un altro colpaccio, dopo aver vinto con la Fiorentina fuori casa e con il Napoli in riva al lago. Insomma, tornare anche dall’Olimpico con altri tre punti sarebbe la certificazione perfetta per il suo futuro. Già, perché poi nei giorni scorsi Ranieri e Fabregas si sono scambiati anche delle dolci carezze a distanza. “Non so se è già pronto per una panchina come quella della Roma, ma so che nell’arco di 3-4 anni Cesc sarà uno degli allenatori top“, le parole del tecnico giallorosso. A cui lo stesso Fabregas ha risposto poi così: “Ranieri è un esempio per noi allenatori giovani, vederlo ancora così energico alla sua età è incredibile. Lo ammiro, spero di avere una carriera come la sua“. Intanto oggi proverà a fargli un altro sgambetto, come all’andata. Una partita che Ranieri non ha mai digerito e che vuole cancellare subito. Già oggi.

(Gasport)

Roma-Como, i convocati di Ranieri: recuperato Dovbyk (FOTO)

La Roma ha pubblico la lista dei calciatori convocati da mister Claudio Ranieri per la gara di domenica pomeriggio contro il Como di Fabregas. Ecco l’elenco stilato dall’allenatore giallorosso:

Portieri: De Marzi, Gollini, Svilar;
Difensori: Angelino, Celik, Hummels, Mancini, Ndicka, Nelsson, Rensch, Saud, Salah-Eddine;
Centrocampisti: Baldanzi, Cristante,  El Shaarawy, Gourna-Douath, Kone, Paredes, Pellegrini, Pisilli, Saelemaekers, Soulé;
Attaccanti: Dovbyk, Dybala, Shomurodov.

Castan: “Dopo il primo anno avrei voluto lasciare la Roma, Garcia mi convinse a restare. Non c’è spiegazione logica all’esonero di De Rossi”

RADIO ROMANISTA – Leandro Castan, difensore brasiliano protagonista con la maglia giallorossa, è intervenuto ai microfoni dell’emittente radiofonica dedicata ai colori giallorossi. Ecco alcune delle dichiarazioni rilasciate dal difensore:

Effettivamente l’impatto fu un po’ negativo. Io pensavo che in Italia avrei lavorato con un tecnico molto attento alla fase difensiva ma trovai Zeman a cui non piaceva molto difendere bensì quasi esclusivamente attaccare e fare gol. Diciamo che non teneva molto in considerazione quelli del mio reparto

Qual è stato invece il suo rapporto con Totti?
Ricordo ancora il nostro primo incontro nello spogliatoio: a presentarci fu il direttore generale Franco Baldini. Quando gli strinsi la mano mi vennero i brividi perché non ero soltanto davanti ad un calciatore ma ad una sorta di personaggio storico. Poi però con il tempo, Totti per me è diventato “Checco”, un uomo fantastico che mi ha aiutato moltissimo ad inserirmi nel gruppo ed è stato un piacere conoscerlo

Quella stagione finì con la sconfitta in finale di Coppa Italia contro la Lazio. Si è dato una spiegazione sui motivi di quella brutta prestazione? È vero che lei gettò la medaglia del secondo posto?
Sì è vero. Mi sono anche un po’ pentito perché una medaglia non si dovrebbe mai buttare nel cestino solo che in quel momento ero veramente molto incazzato, proprio perché non riuscimmo a giocare come avremmo dovuto. Ripensandoci questa è la cosa che mi dà più fastidio, ovvero non essere riusciti a fare quello che era nelle nostre corde. L’unica spiegazione è che forse avevamo affrontato una stagione molto usurante, non solo dal punto di vista fisico, e quando arrivammo a quella gara eravamo già cotti. Loro, a differenza nostra, hanno giocato con il coltello tra i denti, segnando poi un gol bruttissimo proprio come è stato quel derby. Mi dispiace perché sono consapevole che sia stata una sconfitta pesante per i tifosi inoltre sono convinto che se avessimo giocato almeno al 10% delle nostre capacità avremmo vinto

Quale fu la sua reazione a quella delusione così grande?
Volevo andar via. Non mi ero trovato bene con Zeman, verso cui non ho nessun risentimento ma semplicemente avevamo delle idee calcistiche diverse. Poi è vero che lui fu esonerato ed era arrivato Andreazzoli, ma era stata comunque un’annata molto brutta terminata poi con una sconfitta pesantissima. Avrei preferito tornare in Brasile, anche perché mancavano pochi mesi all’inizio del mondiale che si sarebbe disputato proprio nel mio Paese. Questo era quello che pensavo prima dell’arrivo di Rudi Garcia. Rudi cambiò la mia percezione e anche quella di molti del gruppo, è stato il principale artefice del nostro riscatto

Quali furono i meriti del tecnico francese?
Innanzitutto il suo modo di rapportarsi. Per fare un esempio, Zeman in 6 mesi mi avrà rivolto la parola due volte, lui invece cercò subito di spronarmi anche facendomi arrabbiare. Si era accorto che avevo la testa altrove e allora si rivolse a me anche con durezza. Il senso delle sue parole era che forse aveva ragione chi diceva che fossi scarso. Mi incazzai molto, perché mi punse nell’orgoglio ma poi capii che era un modo per togliermi dalla mia “comfort zone” su cui mi ero inconsciamente appiattito

Si diceva che lei e Benatia avreste formato una coppia troppo lenta
Esattamente. Una volta ci convocò ad entrambi nel suo ufficio e ci disse che lui pensava esattamente il contrario ma la risposta definitiva l’avremmo dovuta dare noi in partita. Dopo queste parole, io e Benatia ci guardammo negli occhi e stipulammo una sorta di patto che ci avrebbe portato ad aiutarci l’un l’altro. Il risultato? Prendemmo un gol nelle prime dieci partite. Ma il merito fu di Rudi che è stato uno dei migliori allenatori mai incontrati nella mia carriera

14 settembre 2014, nella trasferta di Empoli lei viene sostituito al primo tempo e dopo qualche settimana le diagnosticano un cavernoma cerebrale, ovvero una forma di tumore benigno al cervello. Cosa ricorda di quel periodo?
Quello è stato il giorno in cui finirono tutti i miei sogni. Come tutti i calciatori ambiziosi avevo tanti progetti: andare in nazionale, disputare un mondiale e vincere dei trofei con la mia squadra ma quel pomeriggio finì tutto. Il medico mi disse che non avrei più potuto fare il calciatore e allora pensai soltanto a rimanere vivo.  Dopo la guarigione, avrei voluto riprendere la mia professione ma nonostante gli sforzi, non sono mai riuscito a tornare quello di prima. Solo a pensarci mi vengono i brividi perché avevo ventisette anni ed ero nel momento più importante della mia carriera. Oltre alla mia famiglia devo ringraziare il mister Garcia, il mio procuratore Gabriele Giuffrida e il direttore Walter Sabatini che per me è stato come un papà

Un ventisettenne che supera una cosa del genere dove trova la forza per tornare a fare sport a livello professionistico?
“Io la forza l’ho trovata in un qualcosa che non posso vedere ma che sento continuamente che è la mia fede in Dio. Questa fede mi ha aiutato a superare momenti terribili. La prima volta che sono rientrato in campo a Trigoria, il preparatore mi passò un pallone e io gli andai incontro per stopparla normalmente. Io pensai al gesto che avrei dovuto fare ma non riuscii a farlo perché quando la palla mi passò vicino il mio piede non si mosse.  Quel giorno andai a casa piangendo perché il corpo non rispondeva agli impulsi del mio cervello. Un giorno, grazie alla fede, saprò perché mi è capitato tutto questo. Ho indossato la maglia del Torino e del Cagliari ma anche quando mi facevano i complimenti ero comunque triste perché non mi sentivo più il Castan di un tempo”

Tanti compagni le sono stati vicino: ad esempio Daniele De Rossi
Gli voglio tanto bene. Lui e Francesco avevano una grande leadership ma mentre Totti era il leader a cui non serviva nemmeno parlare, De Rossi comunicava molto di più. Inoltre con lui c’era molto feeling perché gli piaceva stare insieme ai sudamericani. Io quando penso alla Roma mi vengono in mente sempre loro due e il fatto che non facciano più parte del club mi fa male al cuore

De Rossi era però tornato nel ruolo da allenatore. Che idea si è fatto del suo percorso?
Non c’è una spiegazione logica al suo esonero. Ha fatto un ottimo lavoro, gli era anche stato rinnovato il contratto, quindi non ho capito poi la scelta di mandarlo via dopo appena quattro giornate. Lo scorso anno vedevo le partite insieme ai miei figli ed abbiamo esultato tanto anche perché vedere Daniele su quella panchina mi dava un piacere immenso

I giallorossi possono vincere l’Europa League?
Certo, come no. Ranieri ha aggiustato questa squadra che ha delle buone individualità, alcuni giocatori mi piacciono molto. Secondo me si può fare

 

Calciomercato Roma, dalla Spagna: giallorossi su Ratiu

C’è anche la Roma su Andrei Ratiu. Sull’esterno destro romeno in forza al Rayo Vallecano ci sono diversi club: la clausola rescissoria è fissata a 25 milioni di euro e il 50% sarà destinato al Villarreal. Sul classe 1998 ci sono Roma, Barcellona, Tottenham, Atletico Madrid e Bayer Leverkusen, con i Blaugrana che sembrano in pole. In estate i giallorossi potrebbero presentare un’offerta.

(mundodeportivo.es)

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VIDEO – Pellegrini e Mancini e i giochi di magia del mentalista

Risate e applausi per Lorenzo Pellegrini e Gianluca Mancini di fronte alle “magie” del mentalista. In occasione della festa di carnevale alla quale hanno partecipato capitano, vice, Cristante ed El Shaarawy un mentalista ha effettuato alcuni giochi di magia. Ecco i due video.

 

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