Celtic-Roma, Engels: “Non siamo stati abbastanza. Ora dobbiamo andare avanti perché abbiamo una finale tra pochi giorni”

La Roma vince 0-3 contro il Celtic nella sesta giornata del girone unico di Europa League grazie alla doppietta di Ferguson e ad un autogol di Scales. Al termine del match, ai microfoni di TNT Sport è intervenuto il centrocampista Arne Engels. Ecco le sue parole.

Sulla partita
“Non siamo stati abbastanza, soprattutto nel primo tempo: abbiamo perso troppi duelli e giocato troppi palloni superficiali. Possiamo fare molto meglio”.

Siete in difficoltà
“Sappiamo di poter fare meglio ma adesso dobbiamo andare avanti, perché tra pochi giorni abbiamo una finale. Dobbiamo tenere la testa alta e andare avanti”.

Serve una reazione
“Sta a noi reagire. Dobbiamo guardarci dentro per continuare a rendere al meglio”.

Celtic-Roma, Nancy: “Non siamo riusciti a reggere la loro intensità. Buon secondo tempo ma non è bastato contro una squadra più forte”

La Roma vince 0-3 contro il Celtic nella sesta giornata del girone unico di Europa League grazie alla doppietta di Ferguson e ad un autogol di Scales. Al termine del match, l’allenatore degli scozzesi, Wilfried Nancy ha rilasciato delle dichiarazioni sulla partita. Ecco le sue parole.

Cosa non ha funzionato?
“Alcune cose, ma la realtà è che non siamo in grado di reggere questa intensità. I ragazzi hanno cercato di fare bene, ma il primo tempo è stato difficile. Non siamo riusciti a uscire dalla pressione. Abbiamo avuto alcuni momenti in cui li abbiamo sbilanciati, ma non abbiamo mantenuto il possesso che avevamo, ed è per questo che è stato difficile. Quindi siamo stati in battaglia per tutto il tempo. E appena abbiamo avuto un po’ di tempo per giocare in avanti, non abbiamo preso la decisione giusta, ma non era facile per i miei giocatori”

Cosa salva della partita?
“Mi è piaciuto molto il secondo tempo, buona reazione. Abbiamo giocato con un po’ più di vicinanza tra i giocatori per sfuggire alla pressione. E siamo saliti di più. Il primo gol che abbiamo subito non ha aiutato, anche perché era nuovamente su un calcio d’angolo, ma stavolta è stato un autogol. Quindi rimontare non è stato facile. Detto questo, l’atteggiamento è stato buono. Il secondo tempo è stato migliore, ma non è bastato contro una squadra più forte”.

I giocatori non stanno recependo il suo messaggio?
“No, guarda, ci provano. Non posso dirti che non ci abbiano provato, perché lo hanno fatto. Ma la battaglia fisica è stata troppo dura, semplicemente. E dopo avremmo dovuto connetterci un po’ di più, ma non l’abbiamo fatto. Quindi, ancora una volta, questa è la situazione. Non sono preoccupato perché mi è piaciuta molto la reazione, e per me questo è l’aspetto più importante. Meritavamo almeno di segnare un gol, per vedere poi se la dinamica poteva cambiare. Ma al momento… loro sono stati troppo forti”.

È infastidito dai fischi dello stadio?
“No, guarda, rispetto i tifosi, sono davvero importanti per noi. Sono fondamentali. Lo sanno e noi giochiamo per loro. Quindi questo è chiaro. Ora non erano contenti della situazione e lo hanno mostrato. Ancora una volta, so dove stiamo andando. Al momento, in termini di risultati, non è ciò che vogliamo, ma vedo molte cose buone. E sì, la pazienza ovviamente è qualcosa di importante, ma so anche che nel calcio la pazienza è difficile. Ma credo in ciò che facciamo e credo che presto le cose andranno dalla nostra parte”.

Europa League, una doppietta di Bernardeschi regala la vittoria al Bologna: Celta Vigo battuto 1-2. Pareggio per il Panathinaikos

Stasera si è conclusa la sesta giornata del girone unico di Europa League che, oltre alla Roma, ha visto scendere in campo anche il Bologna di Vincenzo Italiano. I rossoblù, nonostante siano andati in svantaggio contro il Celta Vigo, sono riusciti a ribaltare la gara grazie ad una doppietta di Bernardeschi che ha fissato il risultato sull’1-2. Pareggio per 0-0, invece, per il Panathinaikos di Rafa Benitez che non riesce a battere il Viktoria Plzen in casa. I greci saranno l’ultima avversaria della Roma in questa fase a gironi.

I risultati finali

Basilea-Aston Villa 1-2 (12′ Guessand, 34′ Daniluc, 53′ Tielemans)
Brann-Fenebahce 0-4 (5′ Akturkoglu, 36′,44′ e 65′ Souza Conceicao)
Celta Vigo-Bologna 1-2 (17′ Bryan Zaragoza, 66′ e 74′ Bernardeschi)
Porto-Malmo 2-1 (30′ e 36′ Omorodion, 94′ Moura autogol)
Steaua-Feyenoord 4-3 (11′ Ngezana, 41′ Tengstedt, 44′ Timber, 51′ Sauer, 54′ Toma, 86′ Thiam, 95′ Tanase)
Friburgo-Salisburgo 1-0 (50′ Lienhart)
Lione-GO Ahead Eagles 2-1 (3′ Moreira, 6′ Smit, 11′ Sulc)
Panathinaikos-Viktoria Plzen 0-0

Celtic-Roma: giallorossi sotto il settore ospiti per festeggiare insieme ai tifosi

Dopo la bella vittoria per 0-3 ottenuta contro il Celtic nella penultima trasferta del girone di Europa League, la Roma si gode una classifica che giornata dopo giornata continua a migliorare. Al termine della partita, per ringraziare e festeggiare insieme ai tifosi arrivati fino a Glasgow, la squadra giallorossa si è riversata sotto il settore ospiti dove è stata sovrastata dagli incoraggiamenti e dall’entusiasmo dei sostenitori presenti.

Roma-Lazio Primavera, Guidi: “Partita molto sentita, vogliamo arrivare al risultato facendo esprimere i ragazzi” (VIDEO)

Domani alle 18:00 la Roma Primavera affronterà la Lazio allo stadio Tre Fontane. Dopo gli ultimi risultati, i giallorossi sono scivolati al quinto posto in classifica a -2 dalla Fiorentina capolista e vorranno riscattarsi nel derby contro i biancocelesti, al momento al sedicesimo posto a +2 dalla zona retrocessione. Alla vigilia dell’importante sfida, il tecnico Federico Guidi ha parlato ai canali ufficiali del club. Ecco le sue parole.

“A Cesena la prestazione non è stato coniugata al risultato, ma tanto sono dipesi anche degli episodi. È chiaro che quando subisci tre reti ci sono degli episodi in cui dovevi fare di più, dovevamo fare meglio. Il terzo gol non è scusabile perché è un rinvio del portiere in cui siamo in netta superiorità numerica e non è possibile che arrivino a tirarci in porta. Però, la squadra ha prodotto tanto, abbiamo colpito una traversa, due pali, il rigore sbagliato, 3/4 volte davanti al portiere. Insomma, la squadra mi preoccuperebbe se non creasse questa mole di gioco come era all’inizio della stagione”.

Ora il derby, si punta alla stessa prestazione sperando di tornare alla vittoria
“Si, la ricerca della vittoria è costante, lavoriamo per quello. È chiaro che non ci dobbiamo dimenticare che abbiamo a che fare con dei ragazzi in formazione e non dobbiamo speculare su esso. Perché poi molto spesso negli anni del campionato Primavera abbiamo visto anche qualche squadra vincere lo Scudetto ma senza proiettare neanche un calciatore in Serie A. Quindi, noi non vogliamo speculare sul risultato, ma, vogliamo arrivarci attraverso un gioco che possa far esprimere i ragazzi. E questo è quello che cercheremo di fare anche nel derby. Sappiamo quanto è sentito, so e sono consapevole di quanto sia importante per i ragazzi stessi ed è chiaro che sono anche fermo e convinto che se la squadra riesce ad esprimersi bene sul campo poi 90 volte su 100 è più facile arrivare al risultato positivo”.

Si gioca venerdì alle 18:00, un orario un pò particolare ma che potrebbe spingere il Tre Fontane a riempirsi
“Assolutamente si. Mi auguro che tanti tifosi romanisti, come ci hanno solitamente abituato, vengano a sostenerci perché sarebbe un palcoscenico bello da vivere ed un’esperienza assolutamente formativa per la squadra. Poi so quanta forza potrebbe dare alla squadra in un momento dove i loro sacrifici non vengono ripagati sul campo”.

Celtic: dall’intramontabile Schmeichel a capitan McGregor. Fino a Nancy, l’allenatore che ha stregato l’America

LAROMA24.IT (Matteo Morale) – Alla fine della fase a gironi di Europa League mancano 3 giornate e la situazione in classifica si va delineando. La Roma di Gian Piero Gasperini, dopo l’ultima vittoria ottenuta contro il Midtjylland, si trova al quindicesimo posto a 9 punti. A 2 lunghezze di distanza, al ventunesimo posto, c’è il Celtic, prossimo avversario dei giallorossi. Giovedì 11 dicembre alle 21:00, i capitolini verranno ospitati dagli scozzesi al Celtic Park. Per la Roma sarà dunque la seconda trasferta stagionale a Glasgow, dopo aver già affrontato e battuto i Rangers ad inizio novembre (0-2 grazie alle reti di Soulé e Pellegrini). I giallorossi, poi, concluderanno il proprio girone europeo, affrontando Stoccarda e Panathinaikos. Tra le due compagini non sembrano esserci precedenti recenti, fatta eccezione per un amichevole datata 31 luglio 2004 (la disastrosa stagione dei 3 allenatori) giocata a Toronto. In quell’occasione la sfida terminò 0-1 in favore dei ragazzi di Prandelli, che si imposero sul Celtic grazie ad un gol di Francesco Totti.

I precedenti di Gasperini con il Celtic

Mister Gasperini, invece, ha affrontato il Celtic una sola volta in carriera in partite ufficiali: lo scorso anno in Champions League. Anche in quel caso si trattava della fase a gironi ed il match terminò con uno scialbo 0-0. La sua Atalanta, pur giocando in casa, non riuscì a superare gli uomini di Brendan Rodgers nonostante un assedio durato 90 minuti. Degli 11 “Hoops” scesi in campo al Gewiss Stadium, 8 sono tutt’ora in rosa. Di quella formazione solamente l’attaccante Adam Idah (ora allo Swansea), Alex Valle e Nicolas Kuhn (entrambi al Como) non fanno più parte del club.

La stagione del Celtic: la rincorsa agli Hearts, le difficoltà europee e le dimissioni di Rodgers

Forte del campionato 24/25 dominato con 17 punti di vantaggio sui rivali del Rangers, il Celtic ha potuto saltare gran parte dei primi turni di qualificazione alla Champions League, ritrovandosi direttamente al playoff finale di agosto. L’avversario degli scozzesi è stato il Kairat Almaty, club kazako autore di un percorso incredibile fino a quel momento. Sia l’andata che il ritorno tra le due squadre è terminato 0-0 e la sfida si è dovuta prolungare fino ai calci di rigore. Dagli 11 metri è però stato il club di Almaty ad avere la meglio, vincendo 3-2 e condannando il Celtic alla retrocessione in Europa League e alla prima delusione stagionale. Una delle prime gioie per gli scozzesi, potrebbe però arrivare subito dopo la partita di coppa contro la Roma. Il 14 dicembre, infatti, si disputerà la finale di Coppa di Scozia contro il St. Mirren. Il percorso che ha portato i Celts fino in fondo è stato abbastanza netto e dominante. Sbarazzatosi di Falkirk e Partick Thistle nei primi due turni, il Celtic ha poi sconfitto in semifinale i rivali dei Rangers con un netto 3-1.

Anche in campionato, il Celtic sta facendo fatica a trovare continuità nei risultati (dovuto soprattutto al triplo cambio in panchina in meno di 6 mesi). Iniziata la stagione con Brendan Rodgers al comando, a fine ottobre, il tecnico ex Liverpool si è dimesso. I risultati altalenanti e i tanti problemi con Dermot Desmond, maggiore azionista del club, hanno portato il 52enne a rassegnare le proprie dimissioni dopo due stagioni di permanenza. Il rapporto con l’affarista irlandese si era incrinato molto negli ultimi tempi, soprattutto dopo che Desmond aveva accusato Rodgers di essere “divisivo, fuorviante ed egoista” mettendo anche in discussione la sua lealtà. Il traghettatore scelto per sostituire l’allenatore nordirlandese è stato l’esperto Martin O’Neill, che è rimasto al comando del Celtic fino a pochi giorni fa, quando è stato ufficializzato il francese Wilfried Nancy. Per il classe 1977 sarà la prima esperienza in Europa, e sebbene il suo nome potrebbe far storcere il naso a molti tifosi, in America è considerato un predestinato. La sua fama è cresciuta molto nelle ultime stagioni e la vittoria della MLS con il Columbus Crew lo ha portato a farsi notare anche oltreoceano. Nella sua gara d’esordio, però, è arrivata subito una sconfitta nella sfida contro la prima della classe: gli Hearts. Al momento, infatti, il Celtic si trova al secondo posto a -3 dal club di Edimburgo. In 15 partite sono arrivate 10 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Nonostante lo score degli Hoops possa essere considerato più che discreto, per il club più titolato di Scozia sarebbe un vero e proprio fallimento consegnare il titolo ad un club che non vince un campionato dalla stagione 1959/1960. Inoltre, negli ultimi 15 anni il Celtic ha mancato l’appuntamento con la Scottish Premiership solamente in 2 occasioni.

Il percorso in Europa League non sta andando tanto meglio, con il Celtic che attualmente si trova al ventunesimo posto a 7 punti e a solo +1 dalla zona che significherebbe eliminazione. Nelle prime 5 sfide, gli scozzesi hanno pareggiato 1-1 contro la Stella Rossa, vinto 2-1 contro Sturm Graz e 1-3 contro il Feyenoord e perso 3-1 contro il Midtjylland e 0-2 contro il Braga. La squadra di Nancy rischia seriamente la debacle poiché negli ultimi 3 match affronterà Roma, Bologna ed Utrecht. Il rischio di fare pochi punti è dunque alto e una prematura eliminazione dall’Europa League renderebbe ancora più amara una stagione già complicata di suo.

Il calciomercato estivo del Celtic: l’addio ad Idah e Kuhn e il ritorno di Tierney

Il calciomercato estivo del Celtic è stato finanziato da due grandi cessioni: quella di Adam Idah allo Swansea e quella di Nicolas Kuhn al Como. Se la cessione dell’attaccante irlandese ha portato nelle casse quasi 7 milioni di euro, l’addio dell’esterno tedesco è entrato nella top 5 delle cessioni record della storia del club. I lariani, pur di regalare a Fabregas il classe 2000, hanno speso ben 19 milioni di euro, permettendo agli scozzesi di poter investire tanto per migliorare l’organico a disposizione. In entrata, gli Hoops si sono mossi soprattutto sui parametri zero. Sono infatti arrivati l’attaccante ex Manchester City, Kelechi Iheanacho ed il terzino Kieran Tierney. Per il 28enne si tratta di un grande ritorno a casa, essendo nato e cresciuto calcisticamente nel Celtic. Lo scozzese aveva lasciato Glasgow nel 2019, per accasarsi all’Arsenal per una cifra vicina ai 30 milioni di euro. Oltre ai due svincolati, i Celts hanno aggiunto altri due giocatori al parco attaccanti: Sebastian Tounekti dall’Hammarby per 6,5 milioni di euro e Michel-Ange Balikwisha dall’Anversa per 5 milioni di euro.

La rosa del Celtic: gli indisponibili, i giocatori chiave e i pericoli da temere per la Roma

Sebbene un triplo cambio in panchina, ci sono 4 elementi che nella rosa del Celtic sono rimasti imprescindibili e fondamentali. Si parla ovviamente dell’intramontabile Kasper Schmeichel, 40 anni il prossimo novembre, e ormai colonna portante dello spogliatoio scozzese, del capitano Callum McGregor (terzo per presenze nella storia del club), del giovane centrocampista Arne Engels e dell’ala Benjamin Nygren. Intorno a loro si delinea poi il resto della rosa degli Hoops che presenta molti profili interessanti, come il giovane classe 2005 Jahmai Simpson-Pusey (in prestito dal Manchester City), il trequartista portoghese Paulo Bernardo e i giapponesi (che grazie al rapporto dell’ex tecnico Ange Postecoglu con la J-League è una nazione sempre più presente in squadra) Reo Hatate e Daizen Maeda.

La rosa del Celtic è comunque ricca di giocatori di talento, molti dei quali non potranno prender parte alla sfida di Europa League contro la Roma. Questo perché nel corso della stagione gli scozzesi hanno dovuto combattere anche con i tanti infortuni capitati. In infermeria spicca il nome di Joao Pedro Neves Filipe detto Jota. L’ala portoghese è uno dei giocatori più amati della tifoseria (sul web è virale il coro “Jota on the wing”, dedicato a lui ed ispirato alla ben più famosa “Dragostea Din Tei” ovvero un brano pubblicato nel 2003 dalla band moldava O-Zone) e, dopo l’addio in direzione Al-Ittihad nel 2023, ha fatto ritorno “a casa” nello scorso mercato di riparazione. Ad aprile, però, il 26enne si è rotto il crociato e tornerà nuovamente a disposizione nel 2026. Domani mancheranno anche il centrale Cameron Carter-Vickers, per alcuni problemi al tendine d’Achille e i terzini Marcelo Saracchi e Alistair Johnston. Ha recuperato in extremis, invece, Kelechi Iheanacho che potrebbe essere uno dei possibili 11 titolari.

La carriera di Nancy: dagli inizi nel Montreal Impact all’approdo in Europa

Nato a Le Havre il 9 aprile del 1977, Wilfried Nancy è il nome più in voga tra gli appassionati di calcio americani, soprattutto per la cavalcata fatta alla guida del Columbus Crew nelle ultime 2/3 stagioni. Terminata nel 2006 una carriera non propriamente fortunata come difensore, dal 2011 al 2016 inizia la sua gavetta nelle giovanili del Montreal Impact, dove ricopre il ruolo di allenatore in quasi tutte le categorie del club canadese. A partire da gennaio 2016, poi, viene promosso a vice della Prima Squadra e, quando a marzo del 2021 l’allora tecnico Thierry Henry da le sue dimissioni, la società sceglie di puntare su di lui. L’impatto sulla panchina dei nero blu è buono e oltre alla vittoria di una coppa nazionale canadese, agguanta anche una qualificazione alla CONCACAF Champions League. A dicembre 2022 gli viene data l’occasione di guidare il Columbus Crew, club con sede in Ohio creato nel 1994. È in giallonero che Nancy inizia a farsi un nome e a raccogliere i primi consensi, tanto da arrivare a vincere il campionato nel 2023 e a raggiungere la finale della Champions League nordamericana, poi persa contro il Pachuca. Il Celtic, alla ricerca di un nuovo allenatore dopo il polverone mediatico alzato dalle dimissioni di Brendan Rodgers, inizia a prendere contatti con Nancy e, finalmente, il 3 dicembre ufficializza il suo ingaggio.

Wilfried Nancy: l’uomo che ha stregato l’America e che sogna un posto tra i grandi in Europa

Ma quindi perché questo allenatore francese è considerato uno dei prossimi vincenti del calcio? Partiamo dalle basi. Avendo un’idea ben precisa di fare calcio, Nancy si ispira chiaramente a chi una rivoluzione l’ha già portata a termine: Pep Guardiola. Alcuni dati e caratteristiche del suo Columbus Crew sono infatti similari al Manchester City, così come nella fase d’impostazione. Sebbene il suo modulo preferito sia il 3-4-3, il 48enne, prediligendo l’impostazione dal basso, fa schierare i suoi con un 3-2-2-3, in modo da infoltire ogni zona del campo e facilitare lo scambio del pallone. Le squadre di Nancy hanno dunque un’identità ben precisa e basano il loro gioco sul possesso, essendo praticamente perfetti anche nel girare la palla sotto pressione. Nel 2023, anno dello scudetto con i Columbus Crew, il club americano primeggiava la MLS in ogni voce riguardante i passaggi tentati e i passaggi completati, piazzandosi anche al sesto posto nella classifica delle squadre con più percentuale di “mantenimento palla”, ovvero la capacità di mantenere la sfera sotto pressione (alle spalle di Arsenal, Manchester City, Bayer Leverkusen e PSG). Era invece ultimo per passaggi lunghi tentati, il che vuol dire che il lancio in avanti non rappresenta una possibilità di costruzione per Nancy. L’obiettivo è creare progredendo palla al piede e ciò rende essenziale il ruolo dei due centrocampisti, sempre impegnati sia in fase offensiva che difensiva. Con gli inserimenti delle mezze ali e l’aggressività degli esterni, molto spesso il tecnico francese arrivava ad attaccare in superiorità numerica. Le sue squadre riescono inoltre a creare, anche grazie alla “tattica” del 3-2-2-3, una fitta rete di uno-due e soprattutto dei triangoli a campo aperto che smuovono la difesa avversaria e creano spazio da attaccare per i tanti uomini che avanzano insieme. Infine, in America è definito, oltre che un grandissimo tattico, anche uno psicologo dei calciatori. È oggettivo che qualsiasi giocatore sia passato nelle sue mani abbia overperformato nel rendimento. In conclusione, per vedere realmente l’idea di calcio di Nancy anche in Europa ci vorrà del tempo, poiché assimilare certi concetti e applicarli sul campo con partite così ravvicinate, è veramente difficile (vedere la prima apparizione del Celtic contro gli Hearts, già definita un grandissimo flop), ma, grazie all’imminente apertura del mercato e un’affinità crescente tra i membri del club, forse Nancy potrà raggiungere i livelli di entusiasmo che in America hanno scosso il sistema calcistico.

Non mollare anche se hai giocato (tanto) male

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – La Roma sta facendo bene, a Cagliari ha fatto male: stop. Altre partite le ha vinte bene, altre le ha vinte che non meritava, altre ancora le ha perse e non meritava di perderle, il totale fa comunque 27 punti, derby vinto (con palo al 94’ incorporato) quarto posto a 4 dal primo. Bene. Nessuno poteva pensare questo a luglio. Ora calma. Siamo in difficoltà, quindi è proprio questo il momento di fare la differenza: bisogna comportarsi come chi vuole male alla Roma non pensa. Calmi, compatti, più stretti e decisi, consapevoli che a Glasgow sarà partita e che poi ne abbiamo due ancora (molto) più difficili con Como e Juve.

Siamo la Roma, una squadra in costruzione, con uno stadio sempre pieno, che ha da giocarsi ancora tutto in Italia, nel mondo e in Europa (vabbè nel mondo ancora no, ma c’è il coro). Sia chiaro di Cagliari non c’è da salvare niente, a parte Hermoso. Le cose accadono in campo e, capirai, mi va benissimo, però i moralizzatori non fateli a orologeria: l’altro ieri su un sito super mainstream c’era la condanna per il nervosismo e per il gesto di Hermoso (peccato non aver segnato su quel fallo laterale non concesso), nessuna parola sull’altro giocatore.

D’altronde la rovina del calcio è la pirateria, mica il VAR a casaccio, le società fallite, gli stadi cessi, le curve da chiudere per un coro…. ma nessuno degli addetti ai lavori che ha preso posizione su quella situazione… di campo. Andiamo oltre. Non mollare anche se giochi male, pensa se hai già giocato quanto conta. Serve solo ai telavevodettisti e a chi si fa vedere, pure sui social, solo quando la Roma va male. Campano così. Noi no, “Noi saremo qui a cantare: sei la squadra del mio cuor”.

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I miracoli vanno aiutati

Ciò che non è chiaro, è come la Roma abbia fatto a perdere due partite di fila senza segnare un gol e ritrovandosi da prima a 4 punti dalla vetta. La squadra di Gian Piero Gasperini dopo una dozzina di partite da vertice, ha smesso di giocare. Contro Napoli e Cagliari, i giallorossi non hanno giocato. Il dato negativo però dimostra quanto il tecnico e i suoi avessero fatto bene prima. Solo che la Roma non è stata strutturata per dominare la scena con costanza. La Roma post Cremona e Midtjylland è sparita, senza lasciare traccia. […] La Roma se va sotto poi perde la partita, non sa e non riesce a pareggiare, ma, non può essere casuale. I giallorossi hanno perso contro Torino, Inter, Milan, Napoli e Cagliari allo stesso modo: golletto dei nemici e gara finita. Normale che cinque volte su cinque non le sia riuscita uno straccio di rimonta? No, non è normale. Ma se dai un’occhiata al suo parco attaccanti forse ci si fa un’idea… Sul piano atletico la squadra ha perso brillantezza, adesso cammina. Urge immettere nuova benzina nel motore del gruppo: c’è bisogno di dare a Gasp gli uomini invocati fin dalla passata primavera. Quindici reti in 14 partite, Gasperini non le aveva immaginate neppure nel peggior incubo a occhi aperti della sua vita.

(corsport)

Zirkzee, Silva e Yuri: Massara ora tratta

A Trigoria l’albero di Natale è già illuminato da ieri, come da tradizione dell’Immacolata. Ora mancano i regali, quelli che Massara spera di far trovare a Gasperini tra sedici giorni. L’immagine del 25 dicembre con un numero 9 piazzato sotto l’albero rasenta il surreale. […] La Roma non lo nasconde: il desiderio più grande ha un nome e un sorriso largo così. Joshua Zirkzee. Per un’operazione così, servirebbe il via libera dei Friedkin: un sì pesante, da grandi occasioni. Gli agenti chiedono commissioni altissime, il Manchester United ad oggi non vuole sentir parlare di prestito secco e anzi è deciso a monetizzare per reinvestire subito. A complicare il tutto, i Red Devils perderanno Diallo e Mbeumo per la Coppa D’Africa. Massara conosce bene la situazione e soprattutto sa che Joshua è interessato alla destinazione Roma. Insomma, difficile ma non impossibile. E la Roma ci sta lavorando davvero.

Il piano B porta dritto a Fabio Silva. L’attaccante portoghese sta riflettendo seriamente sul futuro al Borussia Dortmund. Il solo minuto giocato l’altro ieri contro l’Hoffenheim è stato un messaggio chiarissimo: finché c’è Guirassy, le porte restano chiuse. La Roma è pronta a bussare con decisione alla porta del Dortmund: prestito ora, obbligo di riscatto in caso di Champions. […] Non solo questi due profili. La Roma valuta anche Yuri Alberto, centravanti del Corinthians: il club brasiliano è in piena crisi economica con oltre 400 milioni di debiti. Con 30 milioni il giocatore può partire, ma, attenzione alla concorrenza europea. Poi ci sono Kalimuendo, che piace anche al Milan, Tel, Arevalo ed El Mala.

(corsport)

Celik verso il rinnovo: poi Mancini

Mentre il futuro di El Shaarawy è ormai segnato, un altro giocatore in scadenza ha già acceso i riflettori della Roma: Zeki Celik. Il contratto del turco scade a giugno, ma, la società giallorossa è al lavoro per trovare la fumata bianca che metta tutti d’accordo. Arrivato nel 2022, Celik ha vissuto anni altalenanti: con Mourinho, De Rossi e Juric non è mai riuscito a brillare. La svolta è arrivata con Ranieri, la conferma con Gasperini, che lo ha impiegato sia come terzo centrale sia come esterno di destra. Una duttilità preziosa, che ne ha fatto un’arma tattica utile anche a livello europeo. Nonostante l’ultima partita contro il Cagliari, chiusa con un rosso per intervento da ultimo uomo, Celik ha attirato l’interesse di diversi club italiani ed esteri. Massara ha già avviato i contatti con gli agenti e poi toccherà anche a Mancini e Cristante i cui contratti scadono nel 2027. L’obiettivo è chiaro: la Roma vuole blindare i suoi prezzi pregiati senza correre rischi.

(corsport)