Roma, via ai rinnovi: si parte con Dybala, poi tocca a Paredes

In casa Roma è ufficialmente scattata la missione rinnovi. Claudio Ranieri vuole blindare tutti i suoi gioielli. A partire da Paulo Dybala. Nel giro di poche settimane è cambiato radicalmente il sentimento della dirigenza giallorossa nei confronti della Joya, che da vendibile è tornato al centro del progetto. Al di là del rinnovo automatico fino al 2026 (mancano 4 gare da almeno 45 minuti) le parti stanno ragionando per un possibile prolungamento biennale, spalmando l’alto ingaggio (9 milioni bonus inclusi) e cancellando la famigerata clausola rescissoria (da 12 milioni per i club esteri) tuttora in vigore. Da un Campione del Mondo all’altro: la Roma lavora pure al prolungamento di Paredes, che ha ricevuto una ricca offerta dagli arabi dell’Al Shabab (nei prossimi giorni ufficializzeranno la nomina di Pavel Nedved come General Manager). L’argentino, però, ha dato la priorità ai giallorossi. (…) Tra innesti imminenti e progetti a medio-lungo termine c’è Cristante. Quest’ultimo è in uscita dai giallorossi come Hermoso, Shomurodov (seguito da Venezia, Cagliari ed Empoli) e Le Fee (piace al Sunderland). Chi invece non sembra intenzionato a lasciare la Capitale è Soulè, sondato da Genoa e Betis.

(tuttosport)

 

Missione trasferta

IL TEMPO (L: PES) – Prossima fermata: Bologna. La prima gara del girone di ritorno rappresenta anche un test importante per dimostrare i reali segnali di crescita della Roma. Dopo un dicembre abbastanza positivo, macchiato dallo scivolone di Como, è arrivata la grande vittoria nel derby della Capitale. Un’ondata di entusiasmo e consapevolezza ritrovata che ora spingono Ranieri e la sua squadra ad affrontare il prossimo step di cresci-ta: tornare a conquistare tre punti lontano dall’Olimpico. In quasi due mesi Ranieri ha visto costanti miglioramenti da parte del gruppo che dapprima è tornato ad essere squadra riducendo la distanza con le big del campionato (pur perdendo), poi è tornato a vincere le gare casalinghe con sicurezza. Con la Lazio infatti è arrivato il quinto successo consecutivo tra le mura amiche tra campionato e coppe. Poi, per chiudere l’anno, il pari con rimpianti di San Siro col Milan che ha restituito credibilità e fiducia ai giallorossi. Ma domenica contro la squadra di Italiano serve tornare a vincere. Quasi nove mesi ormai sono trascorsi da quel 25 aprile quando la zuccata di Cristante all’ultimo respiro regalò alla Roma di De Rossi la vittoria sul campo dell‘Udinese. Nel frattempo ben sedici gare tra Serie A ed Europa League senza vittorie passando dalle delusioni del finale della scorsa stagione all’inizio diffi-cile di questa con De Rossi e Juric. L’approccio mentale ora è certamente diverso rispetto a quando Ranieri ha preso in mano la squadra e la spinta della stracittadina non va dispersa in appena una settimana ma alimentata con una vittoria al Dall’Ara. Oggi la squadra si ritroverà a Trigoria per riprendere gli allenamenti dopo i due giorni liberi concessi dal tecnico. L’unico assente quasi certo per la trasferta emiliana è Cristante, per il resto ci saranno tutti. L’undici scelto da Sir Claudio in questa fase sta consentendo di aumentare la sintonia e creare identità a una squadra che aveva completamente smarrito ogni logica nei mesi scorsi. Ovviamente col ritorno delle coppe aumenteranno anche le rotazioni, ma per l’allenatore era essenziale trovare un assetto base dal quale poi modificare all’occorrenza. E chissà che nell’undici titolare non possa tornare anche Lorenzo Pellegrini. Il gol nel derby e l’abbraccio con i tifosi hanno restituito il sorriso al centrocampista giallorosso. Ma solo Ranieri sa cos’ha in serbo per lui e se è pronto per tornare a giocare con continuità. La possibilità di andare via a gennaio è sempre stata remota ma ora appare addirittura improbabile. La scelta sul futuro andrà fatta a giugno, a un anno dalla scadenza del ricco contratto che lo lega al club. Né facili entusiasmo né pregiudizi, bisognerà pensare soltanto al bene della Roma.

Ghisolfi ha un mese per tenersi la Roma

IL TEMPO (L. PES) – Il mese di Ghisolfi. La finestra di mercato invernale, che chiuderà il prossimo 3 febbraio, sarà decisiva per il futuro del ds francese a Trigoria. Dopo un’estate in ombra, l’ex Nizza deve dimostrare di essere all’altezza di una piazza ambiziosa ed esigente come Roma, e nelle prossime settimane oltre a regalare almeno due rinforzi a Ranieri, bisognerà sistemare diverse situazioni contrattuali. Da Dybala in giù diversi protagonisti delle ultime settimane sono in bilico o da blindare (Paredes, Svilar, Pisilli, El Shaarawy e lo stesso Pellegrini tra gli altri). I ruoli scoperti o che necessitano di intervento sono noti da settimane: ai giallorossi servono un terzino destro, un difensore centrale e un attaccante. Ghisolfi non è riuscito ancora a dare un’impronta definita del suo lavoro nella Capitale, per questo i Friedkin lo valuteranno attentamente dopo il mercato invernale e nei mesi immediatamente successivi. Per il futuro, oltre al prossimo allenatore e al Ceo (la prossima settimana potrebbe essere quella giusta per l’ufficialità), serve un diretto-re sportivo che abbia intuizioni e dia stabilità al progetto. Uno dei colpi che porta la firma del francese è certamente il connazionale Le Fée. Poco spazio, soprattutto con l’arrivo di Ranieri, e la necessità di ritrovare continuità di impiego lo hanno spinto a cercare una soluzione già per gennaio. La trattativa col Betis era ben avviata, ma il tentennamento degli spagnoli ha fatto arenare la negoziazione. Sull’ex Rennes c’è anche l’interesse del Sunderland, che inizialmente non era stato preso in considerazione visto che gioca la Championship (Serie B inglese). Ma nelle ultime ore la corte dei britannici si è fatta più serrata per cercare di convincere il centrocampista ad accettare la proposta di prestito con diritto di riscatto, seppur dovrebbe trasferirsi in una serie minore. Capitolo entrate. Oltre a lavorare per trattenere Saelemaekers anche dopo questa stagione, la Roma cerca un esterno destro per la seconda parte di campionato. Come anticipato da OJogo, sulla lista di Ghisolfi c’è il portoghese Alberto Costa, classe 2003 del Vitoria Guimaraes. La trattativa è complicata e da Trigoria non arrivano conferme sull’offerta recapitata ai lusitani. Sul calciatore c’è il forte interesse dello Sporting Lisbona che sarebbe più avanti rispetto alle concorrenti ma certamente non manca l’apprezzamento della dirigenza romanista. Restano fredde le piste delle alternative tra il gradimento sempre in essere per Rensch e i nomi di Mingueza e Marmol proposti ma ad oggi non convincenti. Serve una mossa che possa sbloccare gli affari e creare l’effetto domino tra entrate e uscite. Quel che è certo è che Ghisolfi non può sbagliare.

Ranieri sprint: sono già nove i gol segnati nei primi 20′

È una nuova Roma quella di Ranieri. Una squadra che sembra rinata – anche dal punto di vista atletico – e che parte a mille all’ora in quasi tutte le partite. Nel derby, ad esempio, la pratica è stata ‘chiusa’ nei prirni 8 minuti grazie alle reti di Pellegrini e Saelemaekers. Un uno-due micidiale che sta diventando un vero e proprio marchio di fabbrica: in 10 partite con Ranieri i giallorossi hanno realizzato 21 reti, mentre con Juric 15 con due gare di più. (…) E i dati difensivi migliorano. La squadra con l’allenatore croato ne ha subiti 17, con Sir Claudio 10 mantenendo tre volte la porta inviolata, Merito anche di un super Svilar che attende il prolungamento delcontratto.

(Il Messaggero)

La rincorsa di Dybala

Nella versione Peaky Blinders, è stato un inedito. Domenica all‘Olimpico, lui e Paredes, due facce d’angelo a celare la perfidia sudamericana, non avevano nulla da invidiare ai fratelli Shelby. (…)  Dal primo giorno, dalla prima conferenza, dal primo incontro tra i due, Ranieri lo ha sempre messo al centro del progetto. E non solo del suo personale ma della Roma in generale. A tal punto che anche l’incontro che doveva precedere la trasferta di Bologna che le parti avevano progettato di avere, ormai non ha più senso di andare in scena. Dopo le ultime prestazioni e la ritrovata continuità (nelle ultime 9 gare ha riposato soltanto con la Sampdoria in coppa Italia), cosa bisogna dirsi? Senza contare che da domenica il rinnovo sarà automatico. (…) Dybala è virtualmente già legato alla Roma fino al 2026 alle stesse cifre attuali. È bastata una chiacchierata telefonica tra l’agen-te Novel e il ds Ghisolfi, confermata dal francese nel pre-derby («Resta? Sì, ne stiamo parlando con il suo procuratore e siamo allineati»), per darsi appuntamento più in avanti. Paulo è disponibile, ha il coltello dalla parte del manico, tocca alla Roma fare il primo passo e l’intento del club è chiaro: spalmare (con leggero aumento) e allun-gare di un anno per abbassare il peso economico contrattuale. (…)

(Il Messaggero)

Ceo: sarà Antonello il post Souloukou

La notizia circolava ormai da giorni, soprattutto da quando le quotazioni di Marzio Perrelli (Sky) erano scese drasticamente, nonostante i due colloqui avuti con i Friedkin. Alla fine nel casting messo in scena dalla proprietà Usa l’ha spuntata Alessandro Antonello (attuale ad corporate dell’Inter) che sarà quindi il nuovo Ceo giallorosso. (…) Dan e Ryan hanno voluto affidare il compito ad un personaggio già inserito nel mondo del calcio da diverso tempo per sostituire Lina Souloukou (ora al Nottingham Forest). Il nuovo Ceo inizierà nelle prossime settimane (probabilmente dal 1 febbraio). L’assenza di un Ceo all’interno del club giallorosso ha anche ritardato i rinnovi di alcuni giocatori come Pisilli e Svilar. Prolungamenti richiesti anche da Ranieri. Laureato in Economia e Finanza all’Università degli Studi di Bergamo, ha conseguito l’abilitazione di Dottore Commercialista. Ha iniziato la propria carriera lavorando per Deloitte&Touche. Successivamente ha percorso la propria carriera aziendale nell’ambito finanziario ricoprendo vari ruoli manageriali, fino al 2011 quando è entrato nel mondo dello sport come direttore finanziario di Puma Italia. Poi il passaggio all’Inter nel 2015 e ora dopo 10 anni è pronto a iniziare una nuova avventura, stavolta in giallorosso. (…)

(Il Messaggero)

RANIERI: “Siamo in crescita ma la squadra va completata. Nel derby ho visto una Roma diversa. Ho parlato con De Rossi, farò lo stesso con Totti”

CORSPORT – Dopo il derby vinto contro la Lazio, il tecnico della Roma Claudio Ranieri ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano tra presente e futuro giallorosso. Ecco le parole del tecnico nella prima parte pubblicata nell’edizione odierna:

(…)

Riesci ancora a emozionarti? Penso naturalmente a domenica sera, al derby.
“Sono emozioni forti, anche perché sono le ultime”.

Vuoi dire che a giugno chiudi sul serio?
“È iniziata l’ultima tappa e quando pensi che sia finita, è proprio allora che comincia la salita”.

Che fantastica storia è la vita. Sarà contento Antonello. Preciso: Venditti, non Alessandro.
“Ho capito di essere cambiato”.

Dove e quando?
“All’Olimpico, quando veniva cantato l’inno di Antonello, io non salivo dal tunnel perché mi commuovevo, mentre adesso riesco a reggere l’emozione e, anzi, il canto dei sessantamila mi dà l’ultima botta d’energia”.

E pensare che avevi annunciato l’addio alle armi.
“Mi credi se ti dico che negli ultimi mesi ho ricevuto più richieste che dopo il trionfo col Leicester? Quando mi sono accorto che c’era ancora voglia di Ranieri, la voglia è tornata pure a me, ma sapevo che l’avrei fatto solo per due squadre, Cagliari e Roma. Mi hanno tirato giù dall’Aventino”.

La chiamata – annunciazione!, annunciazione! – quando è arrivata di preciso?
“Quel lunedì di novembre, mi telefonò Ghisolfi per dirmi che i Friedkin volevano parlarmi. Sono partito subito per Londra”.

Volo di linea, giusto per non farlo sapere in giro.
“Ragazzo, non fare il furbetto. A Londra ho casa”.

Durante il viaggio cos’hai pensato?
“Cos’altro avrei dovuto pensare? Avevano appena esonerato Juric, chiamano me e che pensiero posso mai fare? Claudio, si ricomincia”

Come va con l’inglese?
“Maccheronico, come sempre”. E ride.

I Friedkin ti hanno capito.
“E io ho capito loro, hanno voglia di fare bene, di riportare in alto la Roma. Non parlano in pubblico? Perché, vedi altri americani, mi riferisco a proprietari di squadre, che rilasciano interviste o semplici dichiarazioni? Gli americani sono fatti così. Affidano i compiti alle persone che scelgono e se non vanno bene le cambiano”.

(…)

Come hai trovato la squadra?
“Come tutte le squadre che escono da un esonero. In questo caso addirittura due in pochi mesi. Giù moralmente, ma a posto fisicamente. Con Daniele e Juric avevano lavorato bene sul piano atletico. Io ho semplicemente portato le mie idee, ho provato a stimolare i ragazzi, siamo entrati presto in sintonia. Cosa significa entrare in sintonia? Pensare le stesse cose, dare tutto l’uno per gli altri. Giocare sempre alla morte. Sono uno che in allenamento pretende tanto, quando arriva la partita lascio libertà ai giocatori perché, se hanno lavorato bene, sanno come comportarsi sia difensivamente sia offensivamente. A ogni errore deve corrispondere una reazione, nessuno deve ripensare allo sbaglio che ha appena commesso. C’è tanto tempo ancora. Sbagliamo tutti, in campo, nella vita… Tempo fa lessi una frase che mi piacque parecchio”.

Quale?
“Se un errore non è un trampolino di lancio, è un errore”.

(…)

 

Hai vinto il quinto derby su cinque: la prima cosa che hai pensato.
“Ero contento per i tifosi. La gioia che riesci a donare è più grande di quella che provi. Io non ho paura di dire le cose: abbiamo battuto una Lazio che sta facendo una grande stagione e un bellissimo calcio. Domenica ho visto una Roma diversa, una Roma che sa stare in campo. Molto distante da quella di Napoli, ma ero arrivato solo da un giorno e i nazionali erano appena rientrati. Il progresso, la crescita è notevole. A Napoli avevamo fatto una partita buonina, ma eravamo stati troppo timidi, non avevamo mai provato a vincere”.

Da qui al 3 febbraio quanto e dove cambierete?
“Ho già una buona rosa, ma va completata perché tra poco giocheremo tre partite a settimana. Serve qualcosa in più, del resto si parla di mercato di riparazione e allora anche noi proviamo a riparare”.

Qualcosa in più, ma anche qualcosa in meno.
“Ci saranno delle partenze, certo, e gli ingressi dovranno rispettare i parametri del Fair Play Finanziario”.

Come vedi Dybala?
“Con il sorriso. Il sorriso è importante, chi arriva al campo col sorriso, come Paulo, facilita le cose e ti riempie il cuore. Dybala mi piaceva tanto già quand’era al Palermo”.

Sbaglio o gli hai garantito la centralità che inseguiva da anni?
“Per me sono tutti centrali, devono esserlo. Paulo è di un calcio superiore, ora gioca tanto perché sta bene, ma va salvaguardato. Lo tolgo non appena lo vedo stanco. Nel derby lui e Dovbyk hanno fatto un lavoro eccezionale, contribuendo al successo in modo decisivo”.

A Paredes e Hummels hai restituito spazio e dignità.
“A Paredes e Hummels non devi dire niente, loro sanno bene cosa fare e i compagni gli riconoscono la leadership, non a caso si appoggiano sempre su di loro”.

(…)

Ogni volta che ti chiedono di Totti, del suo ipotetico – e aggiungo auspicabile – ritorno alla Roma, rispondi che gli telefonerai, che parlerai con lui. È una non-risposta. O hai trovato sempre occupato?
“È una non-risposta. Ma posso garantire che parlerò con Francesco, prima però dovrà capire cosa vuol fare da grande. Parlerò con lui, così come ho parlato con Daniele e vorrei tanto abbracciare Bruno Conti, che non vedo da troppo tempo”.

Pensi che ci siano preclusioni dei Friedkin relativamente al ritorno di Francesco.
“Non ne abbiamo ancora parlato. Ma non penso, non lo so”.

Pellegrini resta davvero?
(continua nella parte 2 in uscita domani)

Saelemaekers, c’è il piano per trattenerlo. Ma Conceição spinge per un ritorno al Milan

La partita più importante per Alexis Saelemaekers si gioca sul mercato. Roma e Milan a breve dovranno sedersi di nuovo al tavolo delle trattative anche per delineare il futuro di Abraham con la maglia rossonera. (…) Da un lato c’è il Milan, osservatore interessato delle prestazioni romaniste di Saelemaekers e sempre meno convinto di trattenere Abraham a Milano, nonostante il gol che è valso la Supercoppa Italiana. Dall’altra c’è la Roma che vuole trattenere a tutti i costi l’esterno belga a Trigoria, ma sa bene che toccare l’argomento in questo momento di picco potrebbe essere controproducente. La Roma oltre Abraham è pronta a mettere sul piatto anche Cristante come alternativa. Un profilo che potrebbe interessare ai rossoneri anche per una questione di liste, essendo cresciuto nel vivaio dei rossoneri. (…) In questa ingarbugliata partita a scacchi, da poco più di una settimana, è subentrata la variabile Sergio Conceicao. Saelemaekers piace molto al portoghese e sarebbe l’esterno destro perfetto per il suo 4-4-2. L’allenatore rossonero lo stima, al contrario del predecessore Fonseca che aveva avallato la sua cessione. (…)

(La Repubblica)

Dybala si è ripreso la Roma, dall’addio alla consacrazione

LEGGO (F. BALZANI) – Una Joya mai vista, almeno da queste parti. Dal possibile addio alla consacrazione e a un rinnovo ormai più in discussione. Paulo Dybala in un mese si è ripreso la Roma, anzi è andato oltre. Perché l’argentino oltre a gol e assist ha mostrato un agonismo fisico inedito sotto la cura Ranieri. Dybala non giocava sei partite di fila in campionato da più di 70 minuti da due anni. Col nuovo tecnico Paulo ha saltato praticamente solo la sfida col Napoli per poi accumulare 595 minuti in otto partite consecutive tra campionato ed Europa League col culmine del derby dominato. Non accadeva dal “record” del gennaio 2023 quando con Mourinho in panchina giocò di fila 631′ prima di fermarsi. Ranieri in queste settimane è stato medico del fisico e dell’anima di Dybala, che è stato di nuovo vicino alla cessione dopo il dietrofront all’Arabia di quest’estate. Il tecnico ha parlato con Paulo ottenendo piena disponibilità. Tra una settimana scade la clausola da 13 milioni, ma ormai nessuno a Trigoria pensa più alla partenza. L’obiettivo è concentrato sul rinnovo sempre più vicino (mancano 3 partite). In tal senso Ghisolfi ha già incontrato l’entourage dell’attaccante. L’obiettivo è spalmare il ricco stipendio da 8 milioni su altre due stagioni. In questi giorni di ritrovata serenità la dirigenza è al lavoro per rinforzare la rosa. A destra avanza Kayode della Fiorentina mentre a centrocampo vista la probabile partenza di Le Fée (Sunderland e Lille in pole) si cerca un vice Kone: piacciono Bondo del Monza e Prati del Cagliari. In difesa occhi su Marmol del Las Palmas e Zézé del Nantes. Si lavora anche al riscatto di Saelemaekers, ipotesi concreta di scambio definitivo con Abraham. Oggi, infine, ripresa degli allenamenti in vista di Bologna. Ancora out Cristante, tutti gli altri a disposizione.

Fiorentina, Valentini: “De Rossi è un amico, ho parlato con lui e la Roma”

Primo acquisto di questa sessione invernale per la Fiorentina, si tratta di Nicolas Valentini, arrivato a paramentro zero dal Boca. Il giocatore, nei mesi scorsi, era stato seguito anche dalla Roma, come ha dichiarato lui stesso nella conferenza stampa di presentazione: “Mi sono allenato con la squadra, ma senza giocare, con tutto questo casino che è successo al Boca. Ma sono molto felice di essere qua. Sono amico di De Rossi, e ho parlato con lui e la Roma. Pradè però mi è piaciuto tantissimo quando mi ha chiamato, poi ho visto questo centro sportivo è mi è piaciuto tanto”