Roma spuntata, numeri da paura

«Bisogna farsi un esame di coscienza e pensare come mai c’è tanta gente che non segna da tempo». È la frase che Gasperini ha lasciato cadere dopo l’1-2 col Viktoria Plzen: con chi ce l’aveva il tecnico se non con i suoi attaccanti? La domanda, più che retorica, fotografa un disagio strutturale. Perché la Roma produce, ma non capitalizza. Dieci gol in dieci partite: la peggior partenza di sempre per una squadra guidata dal tecnico piemontese. […] Nelle ultime due partite contro Inter e Plzen la squadra ha tirato 34 volte, centrando lo specchio in 13 occasioni. Di questi, 24 tiri sono arrivati dall’interno dell’area, generando un xG complessivo di 4.45. In teoria, quasi cinque gol. […] Dybala ha giocato 301 minuti in stagione: un gol, su rigore contro il Viktoria Plzen. Ha raggiunto quota 200 reti in carriera («Non finisce qui», ha scritto ieri sui social) ma il bottino è magro: l’ultima rete su azione risale al 20 febbraio col Porto, in campionato addirittura al 29 dicembre 2024 contro il Milan. Dovbyk ha totalizzato 366 minuti in 9 presenze, con un solo gol, al Verona: il primo in Serie A dal 4 maggio. Ferguson, 413 minuti e zero reti: l’ultimo centro in campionato porta ancora la maglia del Brighton, il 26 ottobre. El Shaarawy, 265 minuti, a secco: l’ultimo lampo il 17 gennaio col Genoa. Dieci gol in dieci partite, insomma, non sono solo una cifra statistica, ma una diagnosi. […]

(Corsera)

Roma-Viktoria Plzen: la moviola dei quotidiani. Insufficiente Meler, salvato dal Var

Una direzione di gara insufficiente quella del fischietto turco Halil Umut Meler in Roma-Viktoria Plzen. Dubbia la gestione dei cartellini. Non vede il clamoroso fallo di mano in area di Jemelka: viene salvato dal Var che lo invita a rivedere l’azione.

LA GAZZETTA DELLO SPORT – VOTO 6

Meler ascolta il Var e va a rivedere l’azione prima di concedere il rigore alla Roma. Il fallo di Jemelka è evidente: braccio molto largo sul pallone che scivola dal colpo di testa di Pisilli. Manca un giallo a Cery (ammonito nella ripresa): al 40′ p.t. va sul pallone ma sullo slancio colpisce Kone alla caviglia. Pisilli in gol alla fine ma c’e fuorigioco.

CORRIERE DELLO SPORT – VOTO 5

Se non arbitra più in Champions da quel famoso Bruges-Atalanta (allenatore Gasperini…) dello scorso febbraio, un motivo ci sarà. E lo si può trovare nella gara di ieri sera, al di là di un rigore macroscopico non visto: il turco Meler è sempre in ritardo, poco incisivo, sfoggia un disciplinare rivedibile (Cerv che colpisce pieno la caviglia di Koné nulla; Mancini che è a terra con lo stesso Cerv che non ne vuole sapere di togliere le gambe, ammonito Mancini), anche dal punto di vista tecnico non bene. Numeri: 31 falli e 8 gialli sono un’enormità. Sul colpo di testa di Pisilli: pallone sul braccio sinistro molto largo di Jemelka, in posizione punibile. Meler non si accorge di nulla, lo stesso fa l’assistente numero uno, Ozkaral che pure aveva la scena frontale. Lo svizzero San lo richiama all’OFR: rigore. Oltre Ziolkowski: Pisilli, sul lancio di Wesley: gol annullato per offside in campo, giusta valutazione. Assist di Dweh sulla rete di Adu: il giocatore si libera della marcatura di un titubante Ziolkowski senza commettere fallo, azione libera e pulita, 1-0 regolare. Va a terra Celik in area del Viktoria, ma è troppo leggera la trattenuta (che pure c’è) di Spacil sul cross di Soulé: ci sta far proseguire, anche se il difensore ha rischiato.

IL ROMANISTA – VOTO 5.5

Alla fine il temuto Umut Meler, con un passato non fortunato per Gasperini, tiene bene una gara piena di duelli ma si perde su qualche decisione. Parte in sordina con i cartellini perché è clemente al 4’ con una trattenuta di El Aynaoui e niente giallo. Il Plzen mette in difficoltà la Roma in avvio: al 5’ sfonda sulla destra. Memic salta Wesley ed Hermoso, si allunga il pallone e lo mette in mezzo, palla in corner. L’arbitro però non ha visto che la palla di Memic era già uscita. Al 30’ arriva il primo cartellino: trattenuta su Wesley, giallo per Durosinmi. Nove minuti dopo fallaccio di Cerv, che prende inizialmente palla ma poi travolge Koné, l’arbitro dà il vantaggio ma poi non ammonisce il calciatore ceco. La ripresa si apre con la speranza per i giallorossi: al 6’ colpo di testa del subentrato Pisilli su cross di Wesley e “parata” di Jemelka. Serve il Var per assegnare il rigore che Dybala trasforma. Nervosismo sulla panchina del Plzen: ammonito il tecnico Hysky per proteste. Poi giusta l’ammonizione di Celik all’11’ per una trattenuta su Adu. Poi sequenza di gialli per i cechi per falli su Wesley: Spacil e Souaré. Al 29’ tocca a Cerv il cartellino, su Pisilli. Nel finale ammoniti anche Mancini e Visinsky. Clamoroso che esca senza sanzioni il portiere Jedlicka, sempre minacciato per le continue perdite di tempo che non vengono mai recuperati: “solo” 5 i minuti aggiuntivi anche al netto dei cinque slot di cambi effettuati dai due allenatori.

IL TEMPO

Gasperini ritrova Hall Umut Meler, arbitro del playoff di Champions League nella scorsa stagione tra Atalanta e Club Brugge, mentre si tratta del primo incrocio con la Roma. L’arbitro dasse ’86 fischia il giusto nel primo tempo, provando ad adottare una soglia tecnica equilibrata e adeguata al gioco delle due squadre. La serata dell’Olimpico si apre con un errore di Mario Hermoso, con il difensore che perde il pallone al limite della sua area. Nel tentativo di rimediare, lo spagnolo trattiene Memic, che rimane in piedi e riesce a fare la giocata. ll pallone arriva successivamente a Durosinmi, in fuorigioco. Ma che rischio: se fosse stato fallo sarebbe stato da rosso. Corretto l’unico giallo del primo tempo, per un fallo di Durosinmi su Dybala, interrompendo una possibile azione da gol. Manca un giallo per Cery a seguito di un fallo su Kone poco prima dell’intervallo, con il capitano del Viktoria Plzen che colpisce solo il centrocampista francese. Inizialmente Hall Umut Meler concede il vantaggio per consentire ai giallorossi di terminare l’azione, ma successivamente non estrae il giallo. Il provvedimento arriva nella ripresa, quando il ceco interrompe un contropiede di Pisilli con una trattenuta. L’arbitro turco non vede un rigore netto all’inizio della ripresa andando al monitor per un fallo di mano evidente di Jemelka sul colpo di testa di Pisilli il braccio del difensore è molto largo e alto, e dunque a punibile. Dopo il penalty arrivano due gialli. Prima per Celik per un fallo ai danni di Adu, poi per Souare che interrompe un’azione di Wesley con una spinta. Il brasiliano fa ammonire anche Spacil, che atterra l’ex Flamengo senza possibilità di prendere il pallone. Nel finale ammoniti anche Mancini, per comportamento non regolamentare, e Visinsky per un fallo su Wesley.

Paulo duro: «Siamo entrati mosci». Ma Gasp lo smentisce: «Non è vero»

Non è bastato il duecentesimo gol in carriera di Dybala per evitare la quarta sconfitta di fila in casa a Gasperini. Paulo si è sbloccato e poi da vero leader si è presentato ai microfoni ed ha analizzato il ko, senza peli sulla lingua: «Se sottovaluti le partite succedono queste cose contro squadre che hanno valore e che non si tirano mai indietro. Se non siamo cattivi non vinceremo mai, siamo entrati mosci». Analisi dura da parte dell’argentino che ha usato parole forti che però non vengono condivise dal tecnico: «La squadra ha lottato fino alla fine. Non credo che sia una questione di essere mosci. Forse nelle conclusioni sì. C’è della gente che non segna da tanto tempo, bisogna farsi un esame di coscienza e chiedersi ‘come mai’. Evidentemente ci sono dei problemi, senza il rigore non avremmo segnato. È una sconfitta che ci deve far riflettere. Andare sotto ti costringe a fare partite diverse. Però stasera c’erano le condizioni per rimontare. Se non fai gol in serate come queste ti devi preoccupare un po’ e devi darti una mossa». (…) Gasperini ha poi aggiunto: «Questi sono i giocatori e tutti devono fare un assist in più, un tiro in più, tutti quanti». Preoccupano le condizioni di Koné che ieri non è rientrato dagli spogliatoi ad inizio ripresa. Problema alla caviglia sinistra: oggi gli esami strumentali. Si teme un trauma contusivo ed è in dubbio per la sfida contro il Sassuolo in programma tra due giorni: «Era abbastanza zoppicante», ha detto il tecnico. (…)

(Il Messaggero)

Nessuno fa gol

Gli errori si pagano. In campionato e in coppa. Individuali, di squadra e in questo caso dell’allenatore. La nuova caduta della Roma in casa contro il Viktoria Plzen – la quarta in dieci partite e sempre nella Capitale – preoccupa. L’attacco fa ancora cilecca, la difesa sbanda e prende per la prima volta in stagione due gol. E Gasperini persevera nelle scelte che non avevano convinto contro l’Inter. (…) «Le partite si vincono in attacco e noi non segniamo. Dobbiamo fare un esame di coscienza e capire come mai». Colpa di Dovbyk e Ferguson, certo. Ma la sua risposta chiama in causa pure Dybala che ha definito moscia la Roma. «Non è così. Abbiamo lottato fino alla fine e creato diverse occasioni da rete. Chiediamoci invece come mai i nostri davanti non fanno gol da tempo. Serve un assist in più, un tiro nello specchio in più e… un gol in più. La Roma è stata moscia solo nelle conclusioni. Bisogna darsi una mossa». (…) Quando Gasperini, dopo l’errore di Ziolkowski che regala il pallone e il vantaggio ad Adu, ha la possibilità di risistemare l’assetto, non cede alla tentazione di riportare Wesley a destra. Entra alla mezz’ora El Shaarawy per Ziolkowski, si sistema al posto di Celik che si abbassa in difesa. La Roma è sotto di due reti e il raddoppio di Souaré arriva proprio per il rinvio sballato di Wesley. Bisogna aspettare la ripresa per la correzione più scontata. El Shaarawy va a sinistra e Wesley torna a destra. Il suo cross per il colpo di testa di Pisilli – respinto di braccio da Jemelka – riapre la partita col rigore trasformato. (…)

(corsera)

Dybala non basta: per i giallorossi un’altra sconfitta

Gasp, abbiamo un problema. Anzi più di uno. La Roma perde per la quarta volta stagionale in casa, complica il cammino in Europa League dove adesso non potrà più gestire la situazione ma dovrà sempre andare a caccia di punti, conferma di fare una fatica bestiale a segnare (10 gol in 10 partite complessive: con questa media non si va da nessuna parte) e dimostra uno stato confusionale preoccupante soprattutto perché il suo allenatore è storicamente bravo a dare un’identità chiara alle squadre e non ci è ancora riuscito. Il Viktoria Plzen ha costruito la vittoria su un doppio pugno da ko a metà primo tempo: i gol di Adu (rinvio del portiere, dormita di Ziolkowski e bella giocata del ghanese) e Souaré (rinvio sbilenco di Wesley, appoggio di Dweh e gran sinistro da fuori del francese) hanno mandato al tappeto una Roma distratta. (…) C’è il sospetto che Gasperini abbia un po’ complicato la serata giallorossa. Alcune sue scelte non sono state convincenti, al di là del risultato: è la prestazione, di nuovo, a lasciare perplessi ancor più della sconfitta. Wesley è stato piazzato a sinistra per un tempo anche se a destra ha due marce in più. Gasp non si fida di Tsimikas? E comunque non si poteva trovare un’altra soluzione? Poi c’è il mistero El Aynaoui, spettatore non pagante: Pisilli ha mostrato un’altra volontà, oltre che una condizione migliore. Soulé è visibilmente stanco e i continui cambi di posizione con Dybala l’hanno stordito. (…) La Roma per adesso concede tanto e costruisce poco. E alla fine di ottobre è giusto che suoni l’allarme. (…) Ha faticato a trovare sbocchi e già al 30′ Gasperini è intervenuto per inserire El Shaarawy al posto di Ziolkowski con conseguente arretramento di Celik. Il giovane polacco ha pagato la grave incertezza sul primo gol e anche un evidente cazziatone di Mancini. (…)

(gasport)

Per Gasp più stadio e meno social

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – Senza festeggiare una sconfitta, anzi portandosi dietro tutta la rabbia che questa comporta, però la Roma contro l’Inter si merita più gente da stadio che da web. Più Curva, meno social. L’impressione è che ci sia una qualche percentuale di persone, nemmeno esigua, che mal sopporta l’operato di Gasperini a Roma, che non vede l’ora di mettere bocca e di dimostrare che «lo vedi che ha sbagliato!». (…) La Roma che ha più o meno dominato l’Inter nella ripresa, ha cominciato a farlo dal 46’, con Dybala attaccante centrale, e per tutta la partita con Wesley a sinistra e gli altri come stavano a inizio gara. Oltre al fatto che già alla fine del primo tempo la partita si era equilibrata. Eppure il totale è stato: Gasperini ha regalato un tempo all’Inter. (…) Tutto questo non c’entra niente col Viktoria Plzen, ma non l’ho scritto solo perché non avevo scritto niente della partita contro l’Inter. Il punto è che se dopo aver dominato per 45’ la squadra più forte del campionato, vicecampione d’Europa per due volte negli ultimi tre anni, si imputa a Gasperini di aver perso lui la partita, che succede se oggi non battiamo una squadra di cui non sappiamo nemmeno scrivere bene il nome? (…) Il punto è che Gasperini sa quello che fa e sa come si fa (anche, soprattutto, per arrivare a Istanbul) e anche se le cose non andassero subito bene (ma finora ci sono andate bene!) andrebbe aspettato, protetto, seguito. (…)

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Roma e Olimpico, adesso fate pace: «In attacco dobbiamo fare meglio»

Roma contro il tabù Olimpico. È questo il titolo invisibile, ma eloquente, della serata che attende i giallorossi di Gian Piero Gasperini, chiamati a sfidare il Viktoria Plzen alle 21 nella terza gara di Europa League. Una partita che vale più dei tre punti, perché in ballo c’è qualcosa di più profondo: il rapporto con il proprio stadio, con il pubblico, con un senso di fiducia che negli ultimi tempi si è incrinato. L’Olimpico, negli ultimi anni roccaforte e simbolo della spinta emotiva della Roma, si è trasformato in terreno insidioso. Le tre sconfitte stagionali — tutte in casa, tutte con lo stesso identico risultato, 0-1 — hanno lasciato segni visibili. Torino, Lille, Inter: nomi che pesano su un tabellino che racconta di una squadra che lontano da Roma vince e convince, ma che tra le proprie mura si smarrisce. (…) La cosa fondamentale è tornare a vincere dopo la sconfitta contro l’Inter», ha dichiarato Gasperini. «Dobbiamo avere la voglia di vincere – ha proseguito – ma le partite sono molto difficili in campionato e soprattutto in Europa. Servirà un buon approccio, sarà una partita importante per la classifica. Dobbiamo mettere in campo attenzione e la mentalità mostrata finora, migliorando soprattutto negli ultimi 20 metri». (…) Gasperini non si sbilancia sulla formazione. «Terrò in disparte Cristante e Ndicka, perché è da tempo che non hanno una settimana completa di allenamento. Deciderò se utilizzare Ziolkowski dal primo minuto o a gara in corso. Bailey è difficile che possa giocare dall’inizio, ma l’importante è che sia guarito. Ci vorrà qualche settimana per vederlo al top, ma può giocare degli spezzoni. Dovbyk e Ferguson? Per tutte le squadre in attacco si ruota spesso». Gasp cerca una vittoria che restituisca un po’ di serenità. E che faccia tornare amico il suo stadio.

(corsera)

Lorella Cuccarini celebra 40 anni di carriera: la sorpresa di Pellegrini, Mancini ed El Shaarawy

Nella puntata di ‘This is me’, il programma di Canale 5, si sono celebrati i 40 anni di carriera di Lorella Cuccarini, grande tifosa della Roma. Ad un certo punto, infatti, sono apparsi sul palco i pulcini giallorossi in divisa. Poi, sul maxi-schermo, Lorenzo Pellegrini, Gianluca Mancini e Stephan El Shaarawy, che hanno salutato l’artista, facendole gli auguri per il traguardo raggiunto e raccontando alcuni aneddoti svelati dalla famiglia della Cuccarini, come i calzini della Roma indossati scaramanticamente per seguire le partite e la meno scaramantica abitudine di esultare prima che la palla entri in porta… “Ti aspettiamo allo stadio”, l’invito dei giocatori giallorossi, che le hanno regalato anche una maglia autografata.

Roma, stasera c’è il Plzen. Gasperini non si fida: “Guai a fare i presuntuosi”

A suo agio. Bentornata comodità: «Sto già rientrando nella mia zona di comfort». Gasperini sfoggia imperturbabilità («non metto in discussione i miei principi») condita da un pizzico di apprensione: «Guai a peccare di presunzione contro le squadre che non si conoscono. È un problema tipico del calcio italiano». Parole che addolciscono l’urgenza della Roma: vincere stasera contro il Viktoria Plzen all’Olimpico. «Ne abbiamo bisogno», ammette il tecnico. Per alleviare i sintomi della sconfitta con l’Inter e rimettersi subito in corsa per i primi otto posti della classifica di Europa League, che garantiscono l’accesso diretto alla fase a eliminazione diretta. In questo momento la Roma ha tre punti, frutto di una vittoria (Nizza) e una sconfitta (Lille). (…) Pronto Tsimikas al posto di Angelino. Ma la fascia sinistra non è l’unica incognita. Restano i dubbi sul centravanti: «L’alternanza tra Dovbyk e Ferguson prosegue. Non c’è un titolare o una riserva. Per me chi va in campo è titolare. Giocando ogni tre giorni, c’è la possibilità di utilizzare più calciatori, soprattutto offensivi». L’ucraino parte davanti, per ora. Mentre per le sorprese dall’inizio bisogna pazientare: «Bailey? È difficile che parta titolare», sentenzia. Quel mal di gol, in ogni caso, si può curare. Gasperini è convinto, ha notato miglioramenti: «La partita contro l’Inter ci ha dato una fiducia diversa, abbiamo tirato moltissimo. Un bel segnale». Certo, la rete non s’è mossa, però il tecnico è soddisfatto. Anche se Dybala versione centravanti non ha brillato, gli esperimenti non vanno esclusi, perché l’argentino «sta bene, sta trovando la condizione giusta e può giocare in tutti i ruoli dell’attacco». (…) Anche il baby Ziolkowski cerca spazio. «In allenamento ha mostrato qualità, ma deve togliersi l’abitudine di entrare molto in scivolata, perché rischia l’ammonizione», continua il tecnico. Mentre riposeranno sicuramente Ndicka e Cristante (…)

(La Repubblica)

L’Europa League ideale per Bologna e Roma

Situazioni e stati d’animo diversi, ma le tre italiane impegnate oggi – tra Europa League e Conference – ripartono con un obiettivo comune: trasformare le Coppe in una grande, grandissima, opportunità. Già, perché non è un’illusione, né uno sfoggio di ottimismo, immaginare davvero che Bologna e Roma riescano ad andare molto avanti in Europa League, fino a guadagnarsi il ruolo di favorite insieme a poche altre partecipanti. (…) Il gol è l’argomento che tiene banco in casa Roma, l’altra nostra rappresentante autorevole in Europa League. Gasperini le ha provate tutte contro l’Inter, partendo da un attacco leggero – con Pellegrini, Dybala e Soulé – per finire con i due arieti di cui dispone, Dovbyk e Ferguson. Soprattutto nella ripresa la squadra ha creato, senza però finalizzare, alimentando il dibattito che si trascina ormai da agosto: ma davvero non si poteva fare di più, o qualcosa di diverso, per migliorare la prima linea? Con il Viktoria Plzen sarà però molto importante provare a risolvere in fretta la pratica, anche per mettersi alle spalle le due ultime sconfitte all’Olimpico. Quella in Coppa, col Lille, ha infatti annacquato la soddisfazione del debutto vincente a Nizza, che sembrava aver già spianato la strada. Bisogna riprendere subito la marcia, perché l’obiettivo dev’essere uno solo: raggiungere la qualificazione diretta, evitando i play off che rischiano di rappresentare una complicazione e affollare ulteriormente l’agenda degli impegni. Anche perché giocare di giovedì ti spezza ancora di più la settimana e avvantaggia la concorrenza. I giallorossi dovranno infatti vedersela domenica con il Sassuolo, che nelle ultime cinque gare ha perso soltanto contro l’Inter e avrà la possibilità di preparare in tranquillità l’impegno. Una complicazione in più per Gasperini, che però non intende concedere alibi ai suoi. (…)

(gasport)