IL TEMPO (L. PES) – Uomo derby giallorosso per eccellenza quasi quindici anni fa, allenatore esperto e pacato oggi. Claudio Ranieri si avvicina alla sua quinta stracittadina da allenatore (ha vinto le altre quattro tra 2009 e 2011) con l’emozione del tifoso ma la consapevolezza delle insidie e difficoltà tecniche che la sfida alla squadra di Baroni nasconde. “La classifica parla chiara loro hanno fatto un girone d’andata stratosferico, eccezionale, giocano molto bene. Questa Lazio va con il pilota automatico, bisogna riconoscerla ma ogni derby ha una storia a sé”. Le conosce Claudio l’unicità del derby, quella sensazione che pervade tifosi, allenatori e calciatori per una settimana intera e che nei novanta minuti spesso ha giocato brutti scherzi a campioni e leader inaspettati. Ma per il tecnico l’esperienza non è tutto in una gara come questa. “Non credo che sia determinante nella gestione del gruppo i derby si caricano da soli. Sono i tifosi che te lo fanno vivere nelle loro manifestazioni. Credo sempre che il vantaggio sia mettere del giocatori che stiano bene fisicamente, che facciano reparto e squadra. L’importante è che stiano bene fisicamente moralmente, che siano in connessione l’uno con l’altro’: Partirà ancora fuori capitan Pellegrini, che proprio da un gol splendido in un derby fece sbocciare la sua carriera, ma che oggi continua ad essere bersagliato dalle critiche dei tifosi e medita su un doloroso addio alla squadra del suo cuore. Problema mentale, secondo Ranieri, che non lo vede ancora pronto per prendersi la squadra sulle spalle. “È solo una considerazione psicologica. Tecnicamente è uno dei migliori centrocampisti in Europa Lui soffre questo fatto dei tifosi Io devo tener presente se un giocatore se ne fa carico o se gli scivolano via. Lui si carica tutti i problemi, è questo il suo peccata Dovrebbe giocare con naturalezza, come era abituato a fare. Solo così può tornare il giocatore che è. Si porta dei macigni dietra Il giorno che lo vedrò sereno, lo metterò in campo”.
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El Shaarawy o Pisilli, dubbio a centrocampo
Non ci sarà Cristante, che anche ieri non si è allenato, in dubbio Celik, che ha la febbre: per il resto Ranieri nel derby potrà contare, a meno di problemi nell’allenamento di rifinitura di oggi, su tutta la rosa. Dovbyk anche ieri ha lavorato con il gruppo e giocherà al centro dell’attacco insieme a Dybala. (…) Confermata la difesa a tre con Hummels in mezzo tra Mancini e Ndicka. L’unico vero dubbio è a centrocampo: con Paredes e Koné andrà in campo uno tra Pisilli ed El Shaarawy. Nel caso tocchi al Faraone si ritornerà al 3-4-2-1.
(corsera)
Stracittadina notturna. L’ultima fu nel 2019
IL TEMPO (MAS. GOB.) – Scatteranno oggi i controlli preventivi per garantire sicurezza e ordine pubblico in vista di Roma-Lazio, in programma domani sera alle 20.45. Tutte le misure sono state messe a punto in un tavolo tecnico, presieduto dal questore Roberto Massucci, che prevede controlli ad ampio raggio con servizi di sicurezza che non si limiteranno all’area dello stadio, ma si estenderanno su tutto il territorio cittadino con un approccio capillare. Le forze dell’ordine si concentreranno su 4 zone strategiche intorno all’Olimpico, dove saranno dislocati contingenti della forza pubblica con servizi di osservazione dedicati per prevenire tensioni. Per quanto riguarda l’afflusso all’Olimpico, i tifosi della Roma potranno accedere da viale delle Olimpiadi, dal ponte Duca D’Aosta per poi incanalarsi su viale del Foro Italico e piazzale del Foro Italico, i sostenitori della Lazio, invece, procederanno su piazza Pietro Dodi, viale Paolo Boselli, piazzale della Farnesina, via della Macchia della Farnesina.
Frattesi resta un sogno, passi avanti per Le Fée al Betis
IL TEMPO (L. PES) – Difficile se non impossibile, ma la Roma resta alla finestra. Davide Frattesi non è felice del suo impiego all’Inter e ha manifestato chiaramente la volontà di partire per trovare maggiore spazio. Nessuna rottura con l’ambiente nerazzurro, ma la necessità di ritrovare con-tinuità in un momento cruciale della carriera tra club e nazionale. Il suo profilo sarebbe un tassello fondamentale per il centrocampo giallorosso, e a Trigoria da anni resiste l’idea di riportare il prodotto del settore giovanile in rosa. Complicato immaginare una trattativa del genere a gennaio, in una sessione di mercato breve e solitamente dagli investimenti contenuti, ma Ghisolfi e Ranieri non intendono stare a guardare, e nelle prossime settimane sono previsti diversi movimenti per migliorare la qualità della squadra. Inoltre, da non sottovalutare, c’è la regia di Riso, procuratore di Frattesi e di Cristante, uno dei calciatori in uscita dalla Roma. A proposito di centrocampisti, oltre all’ex Atalanta c’è anche Le Fée pronto a partire. La trattativa con il Betis procede spedita e l’obiettivo è chiudere già la prossima settimana. Nessun segnale di partenza, invece, per Soulé. Diverse squadre si sono fatte avanti per l’argentino che però vuole restare nella Capitale alla ricerca di spazio.
Febbre Celik. Amantino Mancini ospite della Roma
IL TEMPO (M. CIRULLI) – Celik in dubbio per il derby. A due giorni dal fischio d’inizio di una delle partite più sentite nella Capitale, la Roma si è ritrovata ieri a Trigoria per svolgere l’ultimo allenamento prima della rifinitura. Ranieri potrà contare su tutta la rosa, ad eccezione di Cristante e con il dubbio legato alle condizioni di Celik. Durante l’allenamento di ieri, sotto gli occhi di Amantino Mancini, autore di un gol di tacco proprio contro la Lazio, hanno partecipato anche Dovbyk e Pisilli, che nei giorni scorsi avevano svolto lavoro in palestra in una gestione programmata dei carichi di lavoro. L’eventuale assenza dell’ex Lille obbligherebbe Ranieri a confermare Saelemaekers sulla fascia destra, considerano che gli unici ricambi di ruolo disponibili sarebbero Saud e Sangarè.
Ranieri: “La classifica non conta. Nel derby si azzera tutto”
“La Lazio sta vivendo un momento eccezionale, vanno con il pilota automatico. Ma il derby fa sempre storia a sé”. Come ogni vigilia che si rispetti il rimpallo di complimenti è d’obbligo. Un po’ per scaramanzia ma anche perché “la classifica parla chiaro, hanno fatto un girone d’andata stratosferico”. Ranieri tesse le lodi della Lazio di Baroni, quarta in classifica e avanti di 15 punti rispetto alla Roma. Non si può nascondere un’evidenza, ma l’allenatore giallorosso sa bene che “nel derby non conta la classifica, è una partita dove si azzera tutto”. Il suo score contro la Lazio nella stracittadina è immacolato: 4 vittorie su 4 nel biennio 2009-2011. Ranieri sa come si fa, anche dal punto di vista emozionale: “Essendo tifoso so quanto è importante il derby, una partita che uno sente ancora di più. Noi come loro ci teniamo a far bene e a vincere”. La Roma ci arriva con buone sensazioni. Il pareggio contro il Milan e la vittoria con il Parma hanno regalato maggiori certezze a Ranieri e ai calciatori. (…) E vincere regalerebbe euforia e tranquillità per programmare al meglio la rivoluzione tecnica promessa dalla proprietà americana poche settimane fa: “I Friedkin ci hanno messo tanti soldi, sarebbe ora di dare loro qualche soddisfazione”. (…) Anche ieri Ranieri ha parlato di Pellegrini, sottolineando ancora una volta le attuali difficoltà: “Lorenzo non gioca per una questione psicologica. Lui soffre i tifosi e io devo tenere presente questo aspetto. Quando sarà sereno lo metterò in campo“. Domani sera partirà dalla panchina. A guidare la Roma, da capitano, ci sarà Mancini, l’eroe dell’ultimo derby. (…)
(La Repubblica)
Con Hummels e Romagnoli vietato passare
(…) Mats Hummels semrava destinato all’oblio ed a un saluto veloce a tutti. Alessio Romagnoli invece è nato e si è imposto in giallorosso, ma anche a Trigoria non ha mai nascosto la sua profonda fede biancoceleste. E allora toccherà a loro mettere il lucchetto alle rispettive difese, permettendo una serata relativamente serena a Svilar e Provedel. Il tedesco della Roma vive un po’ quello che ha vissuto Paredes: messo da parte da Juric, resuscitato da Ranieri. Da superfluo a indispensabile, a dimostrazione che il calcio è sempre pieno di storie bellissime. Hummels, poi, non ha neanche raggiunto ancora la forma ideale, a causa di un paio di influenze che nell’ultimo periodo gli hanno interrotto il ritmo partita. Ma anche così, al 70-80%, è fondamentale per esperienza, personalità e letture difensive. Non è un velocista, ma ha l’intelligenza tattica di un campione del mondo. Per Alessio Romagnoli il derby non è e non potrà mai essere una partita normale. (…) L’impatto con la stracittadina romana (in giallorosso non ne aveva mai giocate) è stato trionfale: due vittorie su due nella sua prima annata laziale, due stagioni orsono. L’anno scorso il bilancio è stato in parità: una vittoria, un pareggio e una sconfitta tra campionato e Coppa Italia. Adesso il ministro della difesa biancoceleste vuole tornare ai livelli della prima stagione.
(gasport)
Dovbyk-Castellanos, la doppia cifra missione comune
Che poi a decidere queste sfide basta poco, a volte anche solo un gol. Ecco perché Artem Dovbyk e Valentin Castellanos domani possono lasciare il segno: gli attacchi di Roma e Lazio ruotano proprio intorno a loro due. (…) Per Dovbyk questo sarà il primo derby capitolino in assoluto, uno dei tanti debuttanti in giallorosso (con lui anche Hummels, Koné, Saelemaekers e forse pure Pisilli). Artem sta gestendo da tempo un ginocchio che non lo lascia mai sereno e come ha detto Ranieri due giorni fa “deve crescere in cattiveria agonistica e determinazione”. Ma le occasioni se le crea, che poi è ciò che conta. O ci finisce dentro in modo determinante, come successo proprio a San Siro, con quel tacco per Dybala che è stato un bel cioccolatino che l’argentino ha dovuto soltanto scartare. Dall’altra parte della barricata c’è un Castellanos che scalpita. L’argentino ha evidenziato da tempo col cerchietto la data del derby. Vuole lasciare il segno nel match più sentito dai tifosi. Dei quali, a partire da quest’anno, è diventato uno dei beniamini assoluti. (…)
(gasport)
Paredes-Rovella, ecco i direttori d’orchestra
E poi ci sono i cervelli in campo, quelli che gestiscono ritmi ed equilibrio. Sono le menti delle due squadre, da una parte Leandro Paredes e dall’altra Nicolò Rovella. Molto del derby si deciderà anche lì, in cabina di regia, dove nascono idee e giocate. Paredes era finito nel dimenticatoio con Juric e sembrava già destinato a salutare tutti, destinazione casa sua, al Boca Juniors. Ed invece Ranieri lo ha tirato fuori dall’armadio impolverato e gli ha ridato la vecchia lucentezza. Non fa mai a meno di lui, proprio perché Leo ha in testa il calcio che vuole Ranieri: verticale, improvviso, pronto a ribaltare l’azione ed a regalare imprevedibilità alla manovra romanista. (…) Dopo gli alti e bassi della prima annata in biancoceleste, Rovella in questa sta impressionando per quantità e qualità. È uno dei segreti della sorprendente cavalcata della formazione di Baroni. Al suo rendimento quasi perfetto manca solo il gol. (…)
(gasport)
Dybala-Zaccagni e le tradizioni da rispettare
Se ci sono piedi che domani possono accendere la fantasia sono proprio i loro, quelli di Paulo Dybala e Mattia Zaccagni. Perché sono i giocatori di maggior estro di Roma e Lazio. La Lazio per Paulo Dybala è quasi un amuleto, un porta fortuna, se è vero – come è vero – che i biancocelesti sono la sua seconda vittima preferita (11 reti al pari del Genoa, di più la Joya ha segnato solo contro l’Udinese, 14 gol). Insomma, Dybala quando incrocia la Lazio va quasi a nozze, considerando anche i tre assist piazzati finora. C’è un però e – cioè – il fatto che finora non ha mai lasciato il segno con la Roma, inteso come gol (lo scorso anno piazzò l’assist per Mancini). Così, dopo aver segnato nelle ultime due partite contro Parma e Milan, ora Paulo va a caccia del tris. Anche per preparare al meglio la settimana che dovrebbe finalmente vedere l’incontro tra il suo agente (Carlos Novel) e Florent Ghisolfi per decidere insieme il futuro dell’argentino. Che, a meno di clamorosi colpi di scena, dovrebbe essere ancora colorato di giallorosso. (…)
(gasport)