Roma, serve il vice Dovbyk: Kalimuendo costa, ora c’è Beto in pole

Sistemato il terzino destro e il portiere di riserva, adesso Florent Ghisolfi deve trovare una punta. Deve farlo prima piazzando Eldor Shomurodov, poi, andando ad acquistare un vice Dovbyk. I due nomi seguiti per il momento sono Beto e Kalimuendo.

Nei giorni scorsi, il dirigente giallorosso è tornato a bussare alla porta del Rennes per parlare appunto di Kalimuendo, attaccante classe 2002. Ghisolfi puntava ad ottenere un prestito di sei mesi, ma, il giocatore vale 20 milioni di euro e l’ipotesi dell’addio in prestito non convince i francesi. […] Anche lo stesso giocatore non vorrebbe venire sapendo che dovrebbe fare da riserva. […]

E allora il focus è tornato su Beto, che ha dichiarato di voler lasciare l’Everton. Il portoghese tornerebbe volentieri in Serie A e dall’arrivo di Moyes sta trovando ancor meno spazio. L’infortunio di Broja ha complicato le cose per la Roma, ma, l’ex Udinese il posto continua a giocarselo con Calvert-Lewin. Essendo i Toffees di proprietà dei Friedkin, la pista Beto sarebbe quella più percorribile e regalerebbe ai giallorossi una buona riserva a costo zero e permetterebbe al giocatore di cambiare aria. L’affare si può fare, a meno però di offerte faraoniche per l’attaccante.

(gasport)

Subito Rensch. Attesa per Frattesi

Ogni giorno che passa, in parallelo all’avvicinamento di Devyne Rensch alla Roma, in Olanda escono frasi piuttosto critiche sul giovane esterno in uscita dall’Ajax. (…) Nelle ultime ore si stanno rifinendo i dettagli di una compravendita da 5 milioni. A breve, forse già in serata, Rensch sbarcherà a Fiumicino per mettersi subito a disposizione di Ranieri e dei nuovi compagni. Il contratto con la Roma, da 1,2 milioni, scadrà nel 2029. (…) Rensch sarà il primo rinforzo del mercato di gennaio, copre nei numeri finanziari della rosa la partenza di Le Fée, ma Ranieri spera di poter contare su almeno un altro rinforzo: una punta centrale. Nei discorsi ancora esistenti con l’Inter per Frattesi è uscito fuori il nome di Marko Arnautovic. Prima però la Roma deve cedere Shomurodov che ha un discreto mercato in Italia. Intanto si profila un turnover tra i secondi portieri: via l’australiano Ryan, che ha giocato una sola partita con la Roma, e dentro Pierluigi Gollini che è fuori dai programmi del Genoa. (…)

(corsport)

Attacco all’Europa

Ci sono dei pregiudizi che è difficile scrollarsi di dosso. Anche per un signore come nieri che a 73 anni non deve dimostrare più nulla a nessuno. Eppure, alzi la mano chi non ritiene Sir Claudio un allenatore più incline alla fase difensiva che a quella offensiva. Pragmatico nel voler utilizzare il lessico italiano; un minestraro per dirla alla romana. Eppure la carriera dice il contrario, non ultima la sua esperienza alla Roma. Quando Ranieri è arrivato, ormai due mesi fa dopo il ko interno con il Bologna (2-3), la squadra – a due punti dalla retrocessione – segnava con il contagocce. (…)  A Claudio sono servite due partite per trovare la quadra (Napoli e Atalanta). Poi, è iniziata la fiera del gol. Due al Tottenham in Europa League, quattro al Lecce e alla Sampdoria in coppa Italia, tre al Braga in Europa e al Genoa; cinque al Parma, due nel derby e con il Bologna, uno a San Siro. Unico passaggio a vuoto a Como. Una media-reti che è lievitata così a 2,16 e sarebbe anche superiore togliendo le prime due partite con Napoli e Atalanta in campionato (2,6). Ma tant’è, la cura Ranieri è sotto gli occhi di tutti. (…)  È la forza di Tinkerman, l’aggiustatore, che ha sempre ricordato di non essere uno che si innamora dei sistemi di gioco. Così anche se in carriera ha spesso e volendbri preferito la difesa a quattro, gli sono bastate due partite per virare a tre. Il rischio che si corre però con Ranieri, è sempre banalizzare o far passare in secondo piano il lavoro che poi effettua sul campo con il concetto di serenità. Quante volte in queste settimane, tra addetti ai lavori, media e i diretti protagonisti (ultimo El Shaarawy nel post-gara con il Genoa), avete ascoltato che il merito più grande del tecnico è stato quello di aver riportato la tranquillità nella squadra? Vero, certamente. Ma c’è di più. Il fatto di optare per cose sempli-ci non vuol dire non avere idee. E in alcuni casi (come il rilancio di Hummels, Paredes e Pellegrini) anche coraggio. Trasformare in due mesi una squadra prevedibile e orizzontale in una verticale (ora tra l’altro è sesta per clear shots, quando era quindicesima prima del suo arrivo) e iperoffensiva non è da tutti. Regalare continuità, gioia di divertire e divertirsi a Dybala, nemmeno. E probabilmente tutto ciò si dà troppo per scontato. Come riascoltare il Grazie Roma di Venditti a fine partita, rimasto silente per diverse settimane in stagione.  (…)

(Il Messaggero)

Problemi a destra. Ecco il terzino che può risolverli

La fascia destra è un tabù. Un’emergenza continua. Un problema. Ma da oggi potrebbe non esserlo. Senza azzardare per carità paragoni con i totem del passato Cafù e Maicon, gli ultimi “centauri di fascia” degni di questo appellativo, la Roma si accinge a colmare un vuoto che si trascina da qualche anno con Devyne Rensch. (…) L’Ajax ha provato a tirare la corda chiedendo il doppio per poi calare vistosamente, visto che Rensch ha chiuso la porta ad ogni tentativo di rinnovo e sarebbe stato libero quindi tra 15 giorni di firmare con un altro club a zero. Così si è scesi sulle cifre imposte dal dirigente giallorosso che già voleva l’olandese in estate, come peraltro aveva confidato in un’intervista lo stesso 22enne. (…) Il primo colpo di mercato di gennaio arriva così dall’Olanda accompagnato da una sfilza di recensioni positive. Rensch è un terzino destro a tutta fascia, ma in carriera ha anche disputato 62 gare come difensore centrale e negli ultimi tempi è stato impiegato anche sull’altra fascia. Entrato nell’Ajax a soli 13 anni, nella stagione 2019-20 è stato nominato miglior giocatore dell’intero settore giovanile del club vincendo il Trofeo Abdelhak
Nouri. In questa stagione ha realizzato un gol e creato 4 occasioni per i compagni. (…) A Roma l’esterno saprà abbinare estetica e concretezza, quella che gli chiederà da subito Ranieri per continuare la scalata in classifica: a destra, con lui dietro e Saelemaekers davanti, ]a Roma sembra davvero aver risolto problemi atavici. (…)

(gasport)

Pellegrini out: stiramento al collaterale

Amsterdam ed Alkmaar distano appena quaranta chilometri. E se dalla capitale olandese arriverà il primo rinforzo per Ranieri, nella cittadina famosa per il formaggio la Roma si gioca giovedì contro l’AZ Alkmaar un bel pezzo di qualificazione in Europa League. Il tecnico Claudio Ranieri insegue la prima vittoria in trasferta, ma in Olanda dovrà probabilmente fare a meno di Lorenzo Pellegrini. Il capitano contro il Genoa ha rimediato un lieve stiramento al collaterale destro e sarà ricontrollato nei prossimi giorni. (…) Contro l’AZ Alkmaar Ranieri sa di non poter sbagliare per proseguire il cammino nelle coppe che può rappresentare una grossa ancora di salvezza in una stagione nata male. Per questo il turn over sarà minimo con Niccolò Pisilli e Matias Soulé che scalpitano. (…)

(gasport)

Frattesi, si decide tra dieci giorni

Prima la Champions, poi si vedrà. Perché una cosa è sicura: l’Inter e Inzaghi non intendono privarsi di nessun giocatore da qui alla fine della prima fase della coppa, e ogni riferimento è puramente voluto. Davide Frattesi, il centrocampista col mal di pancia che vuole lasciare Milano per la Capitale, dovrà aspettare fmo al 30 gennaio. Stand-by. Quel giorno il mini-campionato dei nerazzurri in Champions sarà chiuso da ventiquattr’ore: tra l’Inter e la qualificazione diretta agli ottavi ci sono ancora due partite decisive. (…)  Lo sa lui e lo sa anche la Roma, che con l’Inter si è data appuntamento per fine mese: il silenzio calato negli ultimi giorni sulla vicenda si spiega anche così. L’eventuale incastro, quindi, andrà trovato in una manciata di giorni – la finestra del mercato invernale chiuderà il 3 febbraio – e non ci sarà molto da trattare perché le regole di ingaggio sono chiare. L’Inter ha fissato un prezzo, 45 milioni cash senza contropartite (l’eventuale passaggio di Cristante in nerazzurro a titolo temporaneo va considerato come un’operazione separata, che permetterebbe all’Inter di riempire il buco in mezzo generato dalla partenza di Frattesi). La Roma non ha ancora presentato un’offerta ufficiale, ma conta sulla volontà del giocatore, che scalpita sempre di più per traslocare. Nulla è cambiato dopo le parole di Inzaghi a Venezia, «se fossi in lui continuerei qui…», anche perché nulla è cambiato nelle gerarchie, né tantomeno nell’atteggiamento di Frattesi in campo: nel 2-2 di mercoledì contro il Bologna, Davide è entrato in corsa senza riuscire a incidere come ai bei tempi. (…)

(gasport)

Pellegrini a rischio per AZ e Udinese

IL TEMPO (M. CIRULLI) –  Pellegrini in dubbio per le trasferte in Olanda e a Udine. Il capitano giallorosso, costretto al cambio durante l’intervallo col Genoa, ha accusato un lieve stiramento del collaterale del ginocchio destro. Un infortunio che potrebbe costringerlo a saltare i prossimi impegni con AZ Alkanaar e Udinese, anche se i giorni a disposizione per recuperare sono numerosi. Oltre a Pellegrini, nella seduta di ieri a Trigoria (la prima dopo il successo di venerdì; oggi, invece, la squadra riposerà) non ha partecipato nemmeno Cristante. Per l’ex Atalanta Ranieri in conferenza ha auspicato un suo ritorno in gruppo in settimana, soprattutto in un reparto dove l’assenza di alternative comincia a pesare.

Il tocco magico di Ranieri

IL TEMPO (F. BIAFORA) – Sei vittorie, tre pareggi e tre sconfitte. È questo lo score della Roma dall’arrivo di Ranieri in panchina, riuscito a capovolgere una situazione drammatica e a risollevare una squadra ai minimi termini dopo l’era Juric. Ma i freddi numeri – 1,75 punti a partita, 26 gol fatti e 13 subiti – non riescono a fotografare al meglio il lavoro dell’allenatore da quando ha ereditato la panchina a novembre. Il primo merito, oltre ad aver riportato i giallorossi nella parte sinistra della classifica, è aver recuperato al meglio diversi senatori: Paredes, Hummels e Dybala sono letteralmente rinati sotto la sua guida e specialmente la Joya è tornato ad essere un calciatore utile e decisivo per tutto l’arco delle partite. In attesa che scatti l’ormai certo rinno-vo contrattuale, per il quale bastano al massimo altri quattro match da titolare (considerando una Roma in finale in entrambe le coppe), il numero 21 si è preso la squadra sulle spalle ed ha ritrovato smalto fisico e sorrisi. Regalando con il Genoa un’altra prestazione da vero leader. Altro merito di Ranieri è quello di aver resto lo Stadio Olimpico un fortino, con quattro vittorie di fila in campionato e altri due successi con Sporting Braga e Sampdoria. Con in generale buone dimostrazioni di una manovra fluida e
votata a creare diverse occasioni da rete. Il passo successivo sul quale si sta concentrando il testacci-no è riuscire ad ottenere gli stessi risultati anche in tra-sferta, a partire dall’impegno in Europa League con l’AZ Alkmaar, una sfida decisiva per cercare di approdare al turno successivo senza passare per gli spareggi (l’ottavo posto dista due punti). Altro ostacolo fuori casa complicato è quello in programma il 5 febbraio a Milano, con la gara secca di Coppa Italia contro il Milan che può regalare una semifinale e far arrivare la Ro-ma a sole tre partite da un trofeo. La cui conquista stra-volgerebbe indubbiamente il giudizio sull’intera stagione. L’altra nota dolente è il rendimento scadente di Pellegrini, che, nonostante il gol al der-by, non riesce a trovare continuità. Ma Ranieri lo ha schierato tre volte di fila da titolare e non ha affatto gettato la spu-gna nel lavoro, soprattutto psicologico, con il capitano. Così come continua a spingere per rendere Dovbyk ancora più utile durante la fase d’attacco. Ranieri si sta concentrando pure sul mercato, da cui si aspetta 2-3 innesti. Il primo sarà quasi sicuramente Rensch: la trattativa è alle battute finali. Poi continua la caccia a Frattesi e ad un centravanti di scorta. L’operazione Gollini prima di domani non subirà passi in avanti (su Ryan c’è anche l’Al Shabab).

Ecco Rensch e Gollini. Caccia al vice Dovbyk. Pellegrini out con l’Az

L’Az Alkmaar è relativamente lontano, giovedì ore 18.45 in Olanda, per questo le attenzioni dei tifosi attorno alla Roma si concentrano inevitabilmente sul mercato. Praticamente concluso l’acquisto di Rensch dall’Ajax così come è in dirittura la trattativa per Gollini dell’Atalanta. Ryan andrà via dalla Capitale e la squadra più vicina ad ingaggiarlo è l’Al-Shabab di Fatih Terim. (…) Frattesi resta il grande obiettivo, ma lo stallo nelle cessioni continua a complicare l’operazione. L’idea originale della dirigenza giallorossa pre-vedeva l’addio a Cristante e Pellegrini e il successivo investimento sul centrocampista dell’Inter. Per poter mettere in atto la «rivoluzione» richiesta dai Friedkin. Ma la volontà forte del capitano di rimanere nella Capitale e la mancanza di offerte concrete sembra aver arenato il progetto ribaltone. (…) Intanto ieri la squadra è tornata ad allenarsi in vista della sfida di Europa League. Ancora ai box Cristante che sta lentamente recuperando dall’infortunio alla caviglia. Out invece Pellegrini, che venerdì sera ha subito un lieve infortunio al ginocchio destro che lo terrà fuori dalla sfida in Europa di giovedì. Obiettivo riaverlo a disposizione per domenica contro l’Udinese.

(La Repubblica)

I giallorossi sono ripartiti ma la società ancora no

La Roma è ripartita, la società (ancora) no. Partiamo dai numeri delle ultime cinque partite. Ci dicono che mister tinkerman Ranieri ha colpito ancora una volta. Undici punti frutto di tre vittorie casalinghe e tra queste il derby che ha sempre un valore speciale. (…) La conferma, gara dopo gara, di una squadra che ha ritrovato un’identità, un gioco, un’idea di come stare in campo a prescindere da chi si trova di fronte; il recupero di un giocatore che è fondamentale per la qualità offensiva della Roma, ovvero Paulo Dybala; un ritrovato feeling con una tifoseria che non smette di confermarsi, oltre sessantamila pure contro il Grifone; infine la possibilità, speriamo definitiva, di cancellare definitivamente quei cattivi pensieri che avevano popolato il girone d’andata, soprattutto nel catastrofico intermezzo griffato Ivan Juric. Bene così. Però non altrettanto si può dire a proposito di una società che, al di là di operazioni di pure propaganda che poi si rivelano soltanto boomerang, è sprofondata di nuovo in un immobilismo che fatichiamo a comprendere, soprattutto se rapportato al continuo sforzo economico che la proprietà ribadisce settimana dopo settimana. Un immobilismo certificato da un amministratore delegato che ancora latita. Sono passati mesi dal licenziamento della dottoressa Souloukou, ma la casella dell’ad è ancora vuota. Si parla con insistenza del dottor Antonello (Inter), ma fino a oggi nessuna ufficialità. Ma l’immobilismo in questo mese di gennaio è certificato ancora di più da un mercato che, in entrata, nel momento in cui scriviamo, è ancora al punto d’inizio, ovvero non è arrivato nessuno. (…)

(La Repubblica)