Ferguson si gioca tutto: Evan vuole la Roma. Nuove reti subito o sarà ceduto

La sfida di Cagliari segnerà una linea di confine: dove può spingersi la Roma con Evan Ferguson titolare? E fino a che punto Bailey e Dybala sarebbero in grado di prendere le redini dell’attacco a gara in corso? A quarantotto ore da una nuova occasione di rilancio, il tecnico Gian Piero Gasperini si avvicina al match con i rossoblù con più di un dubbio. […] Un’ultima chiamata in attesa delle decisioni di gennaio sul mercato: ecco perché l’ex Brighton si giocherà tutto all’Unipol Domus per convincere la Roma. Il momento della verità è arrivato. E con Soulé e Pellegrini trequartisti con cui dialogare, l’irlandese vorrebbe riannodare il filo del gol dopo l’acuto con la Cremonese. […] L’apporto che Ferguson è chiamato a dare diventa fondamentale in un momento in cui la Roma si appresta ad iniziare un ciclo intenso di partite, ben 9 in 35 giorni, in cui i giallorossi si giocheranno campionato, Europa League e Coppa Italia. Gasperini ha lavorato sulla preparazione per dare il massimo fino a fine gennaio.

(gasport)

Un mese di fuoco: Roma tra campionato e coppe. Gasp si gioca tutto in dieci gare

LEGGO (F. BALZANI) – Si parte in Sardegna e si finisce in Piemonte. Domenica inizia il tour de force della Roma. Quaranta giorni di fuoco e ghiaccio che vedranno i giallorossi impegnati in 10 sfide decisive tra campionato e coppe. Una partita ogni 4 giorni per la squadra di Gasp chiamata subito a rialzarsi dopo il ko col Napoli di domenica scorsa e costretta a fare affidamento anche su quei giocatori fin qui impiegati meno. Si parte a Cagliari dove Gasp spera di avere Dybala (tornato ieri a svolgere differenziato dopo l’influenza), ma rischia di perdere Baldanzi anche lui febbricitante. Torna quindi in ballo Ferguson chiamato a dare un reale segnale di risveglio mentre a centrocampo El Aynaoui lamenta un fastidio al ginocchio ma stringerà lo stesso i denti. Poi tutte di un fiato: Celtic, Como, Juve, Genoa, Atalanta, Lecce e Sassuolo prima della doppia sfida col Torino tra coppa Italia e campionato. Spiccano ovviamente le sfide con Juve, il ritorno di De Rossi all’Olimpico e quello di Gasp a Bergamo. Ma decisiva sarà anche la sfida di Glasgow per riprendere in pieno il treno delle prime otto del girone di Europa League. Un mese verità per le ambizioni della Roma che a partire dal 16 dicembre dovrà fare a meno di Ndicka ed El Aynaoui causa coppa d’Africa. Gasperini dovrà affidarsi quindi a quei giocatori che fin qui sono sotto la soglia dei 400 minuti: Ghilardi, Ziolkowski, Rensch, Pisilli, Baldanzi ed El Shaarawy su tutti. E conta di recuperare al 100% Dybala e Bailey fin qui visti più in infermeria che in campo. Nel frattempo spera di avere regali natalizi dal mercato di riparazione.

Il Pisa vuole Baldanzi per rinforzare la trequarti

Alla finestra c’è anche il Pisa. A gennaio i nerazzurri toscani vogliono rafforzarsi soprattutto dalla cintola in sù con almeno due elementi: si un centravanti, ma anche, e forse soprattutto, una truquartista in grado di agire anche da seconda punta. Uno come Baldanzi, insomma. (…) I toscani si sono messi alla finestra in attesa di capire l’evoluzione del mercato della Roma. (…) Il Pisa qualche carta da giocare ce l’ha: intanto la Roma vuol far crescere il suo talento facendolo giocare e i nerazzurri sono fra i club che possono garantire il minutaggio maggiore. Gli osservatori stanno seguendo da tempo Tourè e Angori. Non per l’immmediato. Non servono ai giallorossi nella corsa scudetto e il Pisa non è troppo disponibile a lasciarli partire a gennaio. Ma a giugno una discussione potrebbe essere anche intavolata.

(corsport)

Addio Venturi, scoprì Bergomi e Del Piero

Ha lanciato Alex Del Piero e Beppe Bergomi, è stato uno dei capitani storici della Roma e fu il primo azzurro a vestire la maglia della Nazionale pur giocando in Serie B. Al mondo del calcio Arcadio Venturi ha dato tanto, forse più di quel che ha ricevuto. Un campione di un’epoca lontana ma anche un grande scopritore di talenti. Arcadia martedì ha salutato tutti a 96 anni, nella sua Vignola dove da anni era soprannominato “il romano”. Perché da quella città aveva preso anche l’accento e perché quando parlava della Capitale gli si illuminavano gli occhi. Venturi, infatti, ha vestito per 9 stagioni la maglia giallorossa, collezionando 290 presenze (101 da capitano) e 18 gol tra 111948 e 111957. Compreso l’anno in cui la Roma scese in B e in cui Arcadia conquistò la maglia della Nazionale, un fatto inedito ai tempi. (…) Nell’Inter, infatti, ricoprì per 23 anni diversi ruoli tra cui quello di talent scout. Tra i gioielli scoperti spicca Beppe Bergomi, legato a Venturi anche per averlo avuto come allenatore in seconda per 5 anni quando sulla panchina nerazzurra c’era Trapattoni. (…) Nei suoi tre anni alla Juve l’ex centrocampista ebbe il tempo di scoprire e segnalare un certo Del Piero. L’illuminazione avvenne il 126 ottobre 1991, durante una partita Primavera tra Inter e Padova. «Ha un fisico non eccezionale, ma diventerà un fenomeno», disse Venturi. Non si sbagliava.

(gasport)

(gasport)

Florenzi: “L’addio alla Roma? Ci sono state tante incomprensioni ma non ho mai litigato con nessuno”

GASPORT – È vero che la vita è un viaggio, ci sono sempre posti in cui torni volentieri. Quelli di Alessandro Florenzi hanno più terra che prato dove far scorrere la palla, grida di bambini e palazzoni tutt’intorno. LÌ ha dato l’addio al calcio qualche mese fa con un video fatto col cuore, li ha cominciato la sua avventura. «I miei gestivano un campo sportivo ad Acilia, vicino a Roma. Quando uscivo da scuola andavo dietro ai container che facevano da spogliatoio, c’era uno spiazzetto sterrato dove passavo le mie giornate con un pallone, il triplice fischio me lo dava mia madre quando urlava che chiudevamo e dovevamo tornare a casa. Ero un bambino felice, ero piccoletto e tutti mi chiamavano Sandrino». (…)

Un bambino felice e di talento. La volevano sia Lazio che Roma.

«I miei mi fecero: scegli tu, il posto in cui ti senti più a tuo agio. E appena uscito da Trigoria dissi subito: “Voglio giocare qui” . Mica pensavo che ci avrei passato quasi tutta la carriera…».

Il suo nome compare in 1039 titoli della Gazzetta, il primo: «Florenzi, la Roma ha il nuovo Pizarro».

«Giocavo vertice basso del centrocampo a tre e a quei tempi “Pek” dettava legge, rubavo da lui movimenti e giocate. Un altro che adoravo era Fabregas. Poi di ruoli ne ho fatti tanti, ero la gioia dei fantacalcisti, mi compravano e vincevano».

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Florenzi uomo dei gol belli. Segnò in rovesciata al Genoa, Totti disse: «Se ne faccio uno così, smetto».

«Francesco può dire tutto, ha segnato reti indimenticabili, da questo punto di vista non posso manco pensare di paragonarmi a lui».

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Florenzi core de’ nonna.

«Nonna Aurora non era mai venuta allo stadio, il giorno prima della partita col Cagliari (21 settembre 2014, ndr) le dissi: ‘Se segno vengo su ad abbracciarti, non me ne frega niente’». La cosa che mi rimane ancora impressa è lo sguardo di De Rossi quando sono rientrato in campo e l’arbitro mi ammoniva. Si avvicinò e mi disse: “Hai fatto una cosa veramente incredibile. Ma se ora fai qualche cavolata e prendi un altro giallo, ti ammazzo davanti a tutti” . Mi si gelò il sangue, quando parlava Daniele parlava uno sconforto… Dopo la partita siamo scoppiati a ridere».

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Nei suoi anni la Roma ha sempre sfiorato la vittoria senza mai coglierla. Come mai?

«Non lo considero un demerito nostro, con Garcia e Spalletti ci siamo arrivati a un passo, eravamo attrezzatissimi. Ma ce la giocavamo con una Juve che faceva 100 punti a campionato…».

Non si lasciò benissimo con l’ambiente Roma.

«Ci sono state tante incomprensioni, ma non ho mai replicato a tutte le cose dette su di me. Ho sempre voluto far parlare il campo portando rispetto alla maglia: l’ho sudata fino all’ultima goccia, e su questo nessuno potrà mai dire niente. Ci tengo a dire che non ho mai litigato con nessuno, e quando incontro i tifosi mi ricordano con affetto».

I cinque più forti con cui ha giocato?

«Tolti, Ibrahimovic, Neymar, Mbappé e Di Maria. Io sto in panchina e applaudo».

Il più matto?

«In senso buono Nainggolan, lui vale per cinque. Vive in maniera incredibile, sempre al massimo. Uno fuori dal campo può fare quello che vuole, l’importante poi è quello che fa dentro. E lui lo vedevi con quella grinta, quella ferocia, quella voglia di aiutare i compagni… Ecco, se devo andare in battaglia mi porto Radja».

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Ferguson, Tsimikas e Bailey. Mese verità per i tre della Premier

«Giovani, forti e pimpanti», questo era il diktat per il mercato estivo che fino a questo momento è ancora sotto esame. E sotto la voce ‘rimandati’ ci sono i giocatori arrivati in prestito dalla Premier League: Tsimikas, Bailey e Ferguson. (…) Evan è stato il primo ad arrivare con la pesante etichetta di «nuovo Vieri» che De Zerbi gli aveva messo addosso. Le prime apparizioni – a dir la verità – avevano illuso. Subì-to titolare e un assist a Pisa alla seconda giornata oltre ai tre gol nelle amichevoli prestagionali. Col passare delle settimane i primi applausi si sono trasformati in fischi ed è stato scavalcato nelle gerarchie da Dovbyk prima e da Dybala e Baldanzi poi. (…) A metà agosto è arrivato Bailey. L’euforica a Ciampino è durata 24 ore: al primo allenamento si è fermato rimanendo ai box quasi due mesi. Poi a novembre un altro infor-tunio che lo ha fatto rimanere fuori per tre settimane. Risultato finale? Solamente sette presenze di cui una da titolare. Il tanto atteso colpo che doveva rinforzare il pacchetto offensivo è praticamente un fantasma. Non se la passa meglio Tsimikas, bocciato da Gasp dopo le prime partite e ora fuori dai radar. (…) I prossimi mesi saranno quelli della verità. Da Cagliari alla sosta di marzo non ci saranno più interruzioni, inizierà la Coppa Italia anche per la Roma e Gasperini avrà bisogno di tutti i componenti della rosa. Il futuro di Ferguson rimane in bilico e un suo possibile addio potrebbe agevolare l’arrivo di due attaccanti. (…) Il primo nome è sempre quello di Joshua Zirkzee. (…) L’altro è quello di Tel del Tottenham. Anche in questo caso non si registrano passi in avanti. Sul taccuino Yuri Alberto (Corinthians) e Franculino (Midtjylland). Il ri-torno di fiamma per Fabio Silva non convince l’allenatore che avrebbe voluto averlo ad agosto. (…)

(Il Messaggero)

Dybala ancora a rischio, il rinnovo si allontana

La settimana senza coppe doveva essere l’occasione per riportare Paulo Dybala al centro del progetto giallorosso e consegnarlo a Gasperini nella forma migliore. «Dobbiamo recuperare Dybala e Bailey», aveva detto l’allenatore dopo la sconfitta con il Napoli, indicando nell’assenza dei due esterni uno dei problemi dell’attacco romanista. Ma il piano è già saltato: da due giorni Dybala non si allena, bloccato da una forte sindrome influenzale che gli ha provocato febbre alta e dolori articolari. Anche oggi resta in dubbio la sua presenza in allenamento e, di conseguenza, la sua eventuale convocazione per la trasferta di Cagliari domenica alle 15. Non è escluso che possa rimettersi in extremis, ma le sensazioni non sono positive. (…) Capitolo contratto. L’argentino è entrato nell’ultimo anno e la società sta già ragionando sul futuro. Il valore tecnico di Dybala non si discute, ma la continuità — o l’assenza di continuità — inizia a pesare nelle valutazioni: investire su un rinnovo (che oggi costa 8,5 milioni più corposi bonus presenza) implica garantire centralità a un calciatore che è sempre meno in campo. La Roma conosce il potenziale di Dybala e sa che può cambiare volto alla stagione in un attimo. Ma questo inverno sta raccontando un’altra realtà: la squadra vola, mentre la Joya fatica a esserci. E quando il miglior giocatore diventa un lusso, ogni settimana che passa assume un peso diverso, in campo e nelle stanze dove si decide il futuro della rosa giallorossa.

(La Repubblica)

Roma, avanza Zirkzee. Ma a fine gennaio

Con calma. La strada è quella e porta fino a Joshua Zirkzee, ma è giusto procedere per gradi. E fissare anche le tempistiche. Che l’esigenza della Roma sia quella di avere (almeno) un attaccante in più, non è più una novità, non lo è mai stata fin dall’estate. Che in un mondo ideale il nuovo acquisto debba arrivare il 2 gennaio, all’apertura del mercato, è evidente a tutti. Ma non sarà così. (…) E qui arriviamo a Zirkzee. Il gol segnato domenica al Crystal Palace non ha cambiato granché, diverso certo sarebbe se l’olandese desse continuità da qui a fine dicembre. Il Manchester United, anche attraverso intermediari al lavoro, ha dato segnali di apertura alla cessione, a patto che non si tratti di un prestito secco. Il club inglese ha però in rosa due giocatori offensivi, il camerunese Mbeumo e l’ivoriano Diallo, che andranno in Coppa d’Africa. C’è il rischio concreto, dunque, che lo United voglia aspettare il loro rientro prima di dare l’ok definitivo all’addio di Zirkzee. Rischio che la Roma sia disposta a correre. Dunque: Joshua sì, ma con un po’ di attesa in più, da conciliare con un gennaio ricco di impegni in calendario (tra Coppa Italia e due sfide di Europa League). (…)

(corsera)

Gasp vuole Raspadori. Roma caccia ai gol: torna alla carica della punta azzurra

La Roma ci aveva già provato a gennaio scorso, Gian Piero Gasperini addirittura un anno prima, a gennaio del 2024. E allora quel filo sottile tra Giacomo Raspadori e la Roma si potrebbe anche riannodare presto, tra circa un mese. Già, perché nella lista dei giocatori che sono seguiti dalle parti di Trigoria per rinforzare il reparto offensivo c’è anche l’attaccante dell’Atletico Madrid. Di più: la Roma ha già iniziato a tessere la rete, parlando direttamente con l’entourage del giocatore (al lavoro c’è anche un importante intermediario). E la risposta ricevuta non è stata negativa. Insomma, il gradimento di fondo da parte di Raspadori c’è. Quella porta si può anche aprire, magari presto, non è detto che debba restare per forza chiusa, al cento per cento. Adesso, però, si tratta di capire anche cosa ne pensa l’Atletico Madrid, perché con il club spagnolo la Roma non ha ancora preso alcun contatto. (…) A gennaio Raspadori potrebbe anche accettare di venire alla Roma. Magari in prestito con un diritto di riscatto, che sarebbe intorno ai 20-22 milioni. Una formula che potrebbe soddisfare la Roma, il giocatore, ma in fondo anche l’Atletico, che piazzerebbe anche una piccola plusvalenza (considerando la parte fissa dell’operazione, senza bonus). (…) Gasp va a caccia proprio di un giocatore così: veloce, guizzante, con uno spunto nel breve, capace anche di fraseggiare e di fare l’uno contro uno. Raspadori, tra l’altro, è gestito da Tullio Tinti, un agente che Gasperini conosce bene, visti anche i rapporti che da anni ha con il mondo dell’Atalanta (gestisce ad esempio Bastoni, Ruggeri, Scalvini e Colpani, tutti cresciuti a Bergamo). E anche questo potrebbe essere un aggancio in più, che può avere il suo peso specifico. (…)

(gasport)

Ancora febbre per Dybala. Obiettivo Como per Dovbyk

IL TEMPO (GAB. TUR.) – La febbre non è ancora passata. E, come martedì alla ripresa, anche ieri Dybala è stato costretto a saltare l’allenamento. In una settimana in cui, senza l’impegno europeo, avrebbe cercato di compiere ulteriori passi verso la forma migliore, l’argentino è stato fermato dall’influenza. Se la temperatura corpo-rea dovesse diminuire, il numero ventuno potrebbe tornare in gruppo già nella giornata odierna. Al momento, la sua presenza a Cagliari non è a rischio. Chi continua a correre spedito verso il recupero è Dovbyk che, dopo giorni di terapie, ha ripreso a lavorare individualmente sul campo dallo scorso fine settimana. Il centravanti si era fermato un mese fa – lesione del tendine del retto femorale sinistro – durante la partita con l’Udinese e sicuramente non sarà a disposizione domenica, dopo aver saltato gli appuntamenti con la Cremonese, il Midtjylland e il Napoli. L’obiettivo è quello di essere presente all’Allianz Stadium per la delicata sfida contro la Juventus (20 dicembre), ma Dovbyk sta spingendo per accorciare i tempi e ottenere la convocazione già con il Como (15 dicembre). La prognosi iniziale, d’altronde, era tra le quattro e le sei settimane. Ieri, la Roma ha organizzato il primo Medical & Performance Workshop per lo staff sanitario e atletico presso il Campus Bio-Medico, dove erano presenti anche Ranieri, Massara e Gasperini.