Mal di gol e mal di Roma

Qui non si tratta (più) di un semplice “tabù Olimpico”, evidenziato dalle quattro sconfitte (su sei partite) rimediate tra campionato e coppa alle pendici di Monte Mario. Pensare che la Roma abbia problemi soltanto in casa, perché quando è andata in trasferta finora ha sempre vinto, equivarrebbe ad aggirare la realtà. La verità. La Roma è una squadra che continua a convivere con difficoltà enormi, sia strutturali sia di gioco. Un mix devastante che, per forza di cose, deve chiamare in causa chi la squadra l’ha costruita, chi la compone o la sta guidando. A Gian Piero Gasperini, ad esempio, si rimprovera di sperimentare in maniera eccessiva; di cambiare troppo e spesso male. Di non aver trovato, dopo dieci partite, una soluzione solida. […] Il punto, però, è un altro: perché GPG non ha ancora trovato la sua Roma base? Perché imposta, sposta, azzarda (non è certo se sia stato più un errore togliere Ziolkowski dopo una ventina di minuti o farlo giocare titolare… ), modifica, tocca e ritocca sistematicamente la squadra? Le ipotesi, in questo senso, non possono che essere due: o è completamente finito nel pallone oppure è obbligato ogni volta a inventarsi una Roma inedita. […] Che la Roma non sia esattamente la squadra di Gasp dal punto di vista tecnico è noto da tempo, e da qui il riferimento ai problemi strutturali, cioè alle mosse e alle scelte di mercato. […] Al resto dello strano momento (non va dimenticato che la Roma in campionato è vicina alla vetta…) stanno contribuendo in maniera letale alcuni giocatori assolutamente fuori contesto. Il “mal di gol” (piedi mosci, mister Gasp?) è il sintomo più grave e preoccupante di una squadra che segna poco, pochissimo; non sarebbe corretto, però, sottovalutare il “mal di Roma” che affligge praticamente tutti i nuovi acquisti. […]

(M. Ferretti – Corriere dello Sport)

Dovbyk e Ferguson doppia delusione: Gasp cerca nuovi gol

Più che risposte con punti esclamativi, ovvero con gol, sono “punte di domanda”. Già, grandi interrogativi di questo inizio di stagione della Roma chiamati Artem Dovbyk e Evan Ferguson, attaccanti smarriti che non segnano più, afflitti dal malessere tipico dei centravanti spuntati: “l’astinenza da gol”. […] Fin qui i giallorossi hanno segnato tra campionato e coppe 10 gol in 10 partite, una media di sicuro non in linea con le squadre di Gasp e con un club che vuole ambire alla Champions. […] Dovbyk, in particolare, ha subìto giovedì la prima vera contestazione dell’Olimpico alla fine di un’altra prestazione grigia: niente gol, 27 tocchi e 8 palle perse, un solo dribbling riuscito in 10 gare. […] Non attraversa del resto una fase migliore Ferguson, tornato dopo la sosta di campionato con la nazionale non nelle migliori condizioni fisiche. E la Roma, se il suo momento no dovesse proseguire per settimane, potrebbe pure pensare di ridiscutere a gennaio il prestito annuale col Brighton, a sua volta perplesso per l’impiego col contagocce nella Capitale di Evan, le cui statistiche sono impietose: domani per l’irlandese sarà un anno senza acuti con le squadre di club (l’ultimo gol in Brighton-Wolverhampton, 26 ottobre 2024). E così i due “bomber”, finiti sul banco degli imputati, dovrebbero essere esclusi domani contro il Sassuolo a favore di un attacco leggero e più talentuoso formato da Paulo Dybala, Matias Soulè e Bailey (o Stephan El Shaarawy). […] Resta un’ipotesi concreta il prestito di Joshua Zirkzee del Manchester United. E piacciono anche Arnaud Kalimuendo del Nottingham e Promise David dell’Union Saint Gilloise. Movimenti in entrata che, ovviamente, implicheranno almeno una cessione. E non è difficile intuire quali possano essere i partenti se le giornate senza gol continueranno.

(Gasport)

Roma-Viktoria Plzen: la moviola dei quotidiani. Insufficiente Meler, salvato dal Var

Una direzione di gara insufficiente quella del fischietto turco Halil Umut Meler in Roma-Viktoria Plzen. Dubbia la gestione dei cartellini. Non vede il clamoroso fallo di mano in area di Jemelka: viene salvato dal Var che lo invita a rivedere l’azione.

LA GAZZETTA DELLO SPORT – VOTO 6

Meler ascolta il Var e va a rivedere l’azione prima di concedere il rigore alla Roma. Il fallo di Jemelka è evidente: braccio molto largo sul pallone che scivola dal colpo di testa di Pisilli. Manca un giallo a Cery (ammonito nella ripresa): al 40′ p.t. va sul pallone ma sullo slancio colpisce Kone alla caviglia. Pisilli in gol alla fine ma c’e fuorigioco.

CORRIERE DELLO SPORT – VOTO 5

Se non arbitra più in Champions da quel famoso Bruges-Atalanta (allenatore Gasperini…) dello scorso febbraio, un motivo ci sarà. E lo si può trovare nella gara di ieri sera, al di là di un rigore macroscopico non visto: il turco Meler è sempre in ritardo, poco incisivo, sfoggia un disciplinare rivedibile (Cerv che colpisce pieno la caviglia di Koné nulla; Mancini che è a terra con lo stesso Cerv che non ne vuole sapere di togliere le gambe, ammonito Mancini), anche dal punto di vista tecnico non bene. Numeri: 31 falli e 8 gialli sono un’enormità. Sul colpo di testa di Pisilli: pallone sul braccio sinistro molto largo di Jemelka, in posizione punibile. Meler non si accorge di nulla, lo stesso fa l’assistente numero uno, Ozkaral che pure aveva la scena frontale. Lo svizzero San lo richiama all’OFR: rigore. Oltre Ziolkowski: Pisilli, sul lancio di Wesley: gol annullato per offside in campo, giusta valutazione. Assist di Dweh sulla rete di Adu: il giocatore si libera della marcatura di un titubante Ziolkowski senza commettere fallo, azione libera e pulita, 1-0 regolare. Va a terra Celik in area del Viktoria, ma è troppo leggera la trattenuta (che pure c’è) di Spacil sul cross di Soulé: ci sta far proseguire, anche se il difensore ha rischiato.

IL ROMANISTA – VOTO 5.5

Alla fine il temuto Umut Meler, con un passato non fortunato per Gasperini, tiene bene una gara piena di duelli ma si perde su qualche decisione. Parte in sordina con i cartellini perché è clemente al 4’ con una trattenuta di El Aynaoui e niente giallo. Il Plzen mette in difficoltà la Roma in avvio: al 5’ sfonda sulla destra. Memic salta Wesley ed Hermoso, si allunga il pallone e lo mette in mezzo, palla in corner. L’arbitro però non ha visto che la palla di Memic era già uscita. Al 30’ arriva il primo cartellino: trattenuta su Wesley, giallo per Durosinmi. Nove minuti dopo fallaccio di Cerv, che prende inizialmente palla ma poi travolge Koné, l’arbitro dà il vantaggio ma poi non ammonisce il calciatore ceco. La ripresa si apre con la speranza per i giallorossi: al 6’ colpo di testa del subentrato Pisilli su cross di Wesley e “parata” di Jemelka. Serve il Var per assegnare il rigore che Dybala trasforma. Nervosismo sulla panchina del Plzen: ammonito il tecnico Hysky per proteste. Poi giusta l’ammonizione di Celik all’11’ per una trattenuta su Adu. Poi sequenza di gialli per i cechi per falli su Wesley: Spacil e Souaré. Al 29’ tocca a Cerv il cartellino, su Pisilli. Nel finale ammoniti anche Mancini e Visinsky. Clamoroso che esca senza sanzioni il portiere Jedlicka, sempre minacciato per le continue perdite di tempo che non vengono mai recuperati: “solo” 5 i minuti aggiuntivi anche al netto dei cinque slot di cambi effettuati dai due allenatori.

IL TEMPO

Gasperini ritrova Hall Umut Meler, arbitro del playoff di Champions League nella scorsa stagione tra Atalanta e Club Brugge, mentre si tratta del primo incrocio con la Roma. L’arbitro dasse ’86 fischia il giusto nel primo tempo, provando ad adottare una soglia tecnica equilibrata e adeguata al gioco delle due squadre. La serata dell’Olimpico si apre con un errore di Mario Hermoso, con il difensore che perde il pallone al limite della sua area. Nel tentativo di rimediare, lo spagnolo trattiene Memic, che rimane in piedi e riesce a fare la giocata. ll pallone arriva successivamente a Durosinmi, in fuorigioco. Ma che rischio: se fosse stato fallo sarebbe stato da rosso. Corretto l’unico giallo del primo tempo, per un fallo di Durosinmi su Dybala, interrompendo una possibile azione da gol. Manca un giallo per Cery a seguito di un fallo su Kone poco prima dell’intervallo, con il capitano del Viktoria Plzen che colpisce solo il centrocampista francese. Inizialmente Hall Umut Meler concede il vantaggio per consentire ai giallorossi di terminare l’azione, ma successivamente non estrae il giallo. Il provvedimento arriva nella ripresa, quando il ceco interrompe un contropiede di Pisilli con una trattenuta. L’arbitro turco non vede un rigore netto all’inizio della ripresa andando al monitor per un fallo di mano evidente di Jemelka sul colpo di testa di Pisilli il braccio del difensore è molto largo e alto, e dunque a punibile. Dopo il penalty arrivano due gialli. Prima per Celik per un fallo ai danni di Adu, poi per Souare che interrompe un’azione di Wesley con una spinta. Il brasiliano fa ammonire anche Spacil, che atterra l’ex Flamengo senza possibilità di prendere il pallone. Nel finale ammoniti anche Mancini, per comportamento non regolamentare, e Visinsky per un fallo su Wesley.

IL PUNTO DEL VENERDÌ – CARMELLINI: “Dovbyk a tratti appare imbarazzante” – GALLO: “Giocare senza centravanti è complicato anche per Gasperini”

La Roma cade ancora contro il Viktoria Plzen. Una sconfitta che mette in luce, ancora una volta, i problemi realizzativi dei giallorossi. “Giocare senza centravanti è complicato anche per un rivoluzionario come lui, sempre pronto a inventare soluzioni tattiche. Contro il Viktoria Plzen è stata una Roma col freno a mano tirato, contratta, con poche idee“, scrive Massimiliano Gallo sul Corriere dello SPort.

Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola. 

T. CARMELLINI – IL TEMPO

La Roma si complica la vita sbagliando quella che sulla carta era la partita più facile: quella all’Olimpico contro i modesti cechi del Viktoria Plzen. Arriva così, dopo la sconfitta contro il Lille, il secondo ko nella competizione europea (quarta stagionale) alla vigilia del doppio confronto con il Glasgow e lo Stoccarda: insomma da qui in avanti non si può sbagliare più nulla per andare alla fase successiva: una sola vittoria, male, molto male. Ma Gasperini continua per la sua strada, replica Wesley a sinistra, insiste con la scelta Dybala-Soulé e la Roma resta di nuovo impantanata: produce gioco ma davanti non sfonda anche perché il Gasp insiste a far giocare Dovbyk che davvero a tratti appare imbarazzante. Forse Ferguson meriterebbe una chance e quando nel finale entra non ha nemmeno il tempo di fare una giocata. Confermando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la necessità di tornare a gennaio sul mercato per comprare almeno un attaccante vero: perché al momento in due non ne fanno uno. Ne esce un altro primo tempo da dimenticare. Due gol incassati a conferma dei grossi problemi difensivi tra movimenti e concentrazione dei protagonisti. Ma sarebbe il minimo se poi nella metà campo offensiva la squadra di Gasperini riuscisse a concretizzare l’enorme mole di gioco che sviluppa. Invece il tabellino del primo tempo registra zero tiri in porta della Roma. La ripresa va un po’ meglio solo perché la partita si allunga un po’ e i giallorossi continuano a giocare a una porta: ma non basta. Il gol dell’illusione arriva dal dischetto per un fallo di mano su un’azione attivata da Pisilli entrato non male nel finale. Dal dischetto Dybala non è Dovbyk, segna il suo gol numero 200 (primo stagionale) e la Roma gioca gli ultimi venti minuti col coltello tra i denti. Ma non basta, ormai è troppo tardi e la frittata è fatta. E l’Olimpico non è più lo storico fortino.

A. MASALA – LA GAZZETTA DELLO SPORT

(…) La Roma paga a caro prezzo i due minuti di blackout dello 0-2 e la persistente sterilità in attacco. Tanto che Gasperini lo evidenzia: «Qui c’è chi non segna da tanto tempo…». Si spiega anche così la quarta sconfitta su sei gare in una casa stregata: l’Olimpico non è il teatro delle vittorie, ma del Viktoria, che si porta a casa il massimo senza aver rubato nulla. La Roma non è stata costruita in un giorno, d’accordo, Gasp ha bisogno di rifinire la macchina che comunque in campionato risponde molto meglio ai comandi. Un pezzo grosso come Dybala rompe il digiuno di otto mesi, poi alla fine rimira l’1-2 e ammette che ci sono difetti di approccio: «Manca cattiveria». I giallorossi baderanno soprattutto a mantenere la posizione in A, però sarebbe un peccato per loro non giocarsela fino alla fine in coppa, dato che vere e proprie favorite fuori portata non se ne vedono. Non tutto è perduto, ma da ora in poi la Roma d’esportazione non dovrà più steccare. (…)

G.D’UBALDO – CORRIERE DELLO SPORT

Quattro sconfitte in casa, è allarme Olimpico. La Roma perde ancora davanti ai propri tifosi, questa volta contro il Viktoria Plzen, avversario che nei recenti precedenti era stato sommerso di gol. Il fattore Olimpico è sempre stato importante per la squadra giallorossa, spesso decisivo. Invece dopo Torino, Lille e Inter, anche i modesti cechi hanno dato un dispiacere al pubblico romanista, con due gol in tre minuti nel cuore del primo tempo, che hanno messo in ginocchio la squadra di Gasperini (…) Alla Roma è mancata quella carica necessaria per conquistare i tre punti. Nella quarta partita consecutiva ha preso gol nei primi venti minuti nel primo tempo. Forse è sbagliato l’approccio. I cambi non hanno dato la svolta come aveva sperato Gasperini. (…) Ieri è stato bocciato anche Ziolkowski, al debutto dal primo minuto. Ha sulla coscienza il primo gol, è stato sostituito prima dell’intervallo. El Aynaoui sembra sempre capitato da queste parti per caso. Questa non è ancora la Roma di Gasperini.

M. GALLO – CORRIERE DELLO SPORT

Sono già quattro le sconfitte subite dalla Roma all’Olimpico. Quattro in sei partite. Tante, troppe. Ha perso solo in casa la squadra di Gasperini. Due volte in campionato: contro Torino e Inter. E due in Europa League, su due partite giocate: contro il Lille e ieri sera con i cechi del Viktoria Plzen. (…) Riflette il problema – enorme – che Gasperini ha là davanti. Con due torri che al momento faticano tanto: che giochi Dovbyk (come ieri sera) o che giochi Ferguson. Al punto che sabato scorso, contro l’Inter, Gasp si è inventato Dybala falso nueve. Giocare senza centravanti è complicato anche per un rivoluzionario come lui, sempre pronto a inventare soluzioni tattiche. Contro il Viktoria Plzen è stata una Roma col freno a mano tirato, contratta, con poche idee. Neanche a dire che ci sia stata la sottovalutazione dell’avversario. Il tecnico ha schierato tanti titolari. (…) La Roma ha mostrato poco: dal punto di vista della costruzione di gioco, è stato un netto passo indietro rispetto all’ottima e sfortunata prestazione esibita contro l’Inter. La manovra non è stata mai fluida. Il gol del 2-1 è arrivato su rigore (con Dybala si segna al primo tentativo). È presto per i calcoli ma il cammino europeo ora si fa accidentato. (…)

I VOTI DEGLI ALTRI – Ziolkowski “debutto da titolare marchiato a fuoco dall’errore decisivo” – El Aynaoui “sovrastato”

Si complica il cammino europeo della Roma, che contro il Viktoria Plzen rimedia la seconda sconfitta interna in questa Europa League. Male al debutto dal 1′ Ziolkowski: “Il debutto da titolare marchiato a fuoco dall’errore decisivo. Ha provato ad agguantare Adu ma gli è scivolato via come una saponetta” (Corriere dello Sport). Insufficiente anche la proa di El Aynaoui: “Sovrastato dall’atletismo dei centrocampisti del Plzen, resta sempre nascosto senza prendersi mai una responsabilità nelle giocate. Nel secondo tempo abbassa ancora di più il proprio raggio d’azione e finisce ad impostare da centrale. Finora è una cocente delusione del mercato estivo. Sveglia.” (Il Tempo). Si salva Paulo Dybala: “Comincia a destra, anche se in breve si sposta dal lato opposto. Prova a dialogare con i partner di reparto, ma la sensazione è che si rassegni presto al monologo. E dopo aver trasformato il rigore un po’ alla volta si spegne anche lui.” (Il Romanista)

LA MEDIA VOTI DELLE PAGELLE DEI QUOTIDIANI (La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport, Il Messaggero, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo, Il Romanista)

Svilar 5,86
Ziolkowski 4,21
Mancini 5,64
Hermoso 5,00
Celik 5,57
El Aynaoui 5,00
Koné 5,78
Wesley 5,93
Soulé 5,21
Dybala 6,14
Dovbyk 4,78

El Shaarawy 5,93
Pisilli 6,07
Bailey 5,93
Ndicka 5,93
Ferguson 5,14

Gasperini 5,00


LA GAZZETTA DELLO SPORT

El Shaarawy
Pisilli
Bailey
Ndicka
Ferguson

Svilar 5,5
Ziolkowski 4,5
Mancini 5,5
Hermoso 5,5
Celik 5,5
El Aynaoui 4,5
Koné 5,5
Wesley 6
Soulé 5
Dybala 6,5
Dovbyk 4,5

El Shaarawy 5,5
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 5


IL CORRIERE DELLO SPORT

Svilar 5,5
Ziolkowski 4
Mancini 6
Hermoso 4,5
Celik 5,5
El Aynaoui 5
Koné 6
Wesley 5,5
Soulé 5,5
Dybala 6
Dovbyk 5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 5


IL MESSAGGERO

Svilar 6
Ziolkowski 4
Mancini 5,5
Hermoso 4,5
Celik 5,5
El Aynaoui 5
Koné 6
Wesley 6
Soulé 5,5
Dybala 6
Dovbyk 5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 5
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 5


IL CORRIERE DELLA SERA

Svilar 6
Ziolkowski 4
Mancini 5,5
Hermoso 5
Celik 5,5
El Aynaoui 5
Koné 5,5
Wesley 6
Soulé 5
Dybala 6
Dovbyk 4,5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 5


LA REPUBBLICA

Svilar 6
Ziolkowski 4,5
Mancini 5,5
Hermoso 5
Celik 6
El Aynaoui 5
Koné 6,5
Wesley 6
Soulé 5
Dybala 6,5
Dovbyk 5

El Shaarawy 6
Pisilli 6,5
Bailey 6,5
Ndicka 5,5
Ferguson 5,5

Gasperini 5


IL TEMPO

Svilar 6
Ziolkowski 4
Mancini 5,5
Hermoso 5
Celik 5
El Aynaoui 4,5
Koné 5
Wesley 5,5
Soulé 5
Dybala 6
Dovbyk 4,5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5

Gasperini 4,5

IL ROMANISTA

Svilar 6
Ziolkowski 4,5
Mancini 6
Hermoso 5,5
Celik 6
El Aynaoui 6
Koné 5,5
Wesley 6,5
Soulé 5,5
Dybala 6
Dovbyk 5

El Shaarawy 6
Pisilli 6
Bailey 6
Ndicka 6
Ferguson 5,5

Gasperini 5,5

Flop Roma. E arrivano i primi fischi

La Roma continua a ricercare la miglior versione di se stessa, che però non arriva: soddisfacente, almeno nei risultati, in campionato, male in Europa, che di solito è la sua comfort zone. E intanto si registra un’altra caduta e sempre all’Olimpico che al termine, quasi al completo, ha fischiato in maniera spietata. (…) Il problema non era sottovalutare il Plzen. semmai il guaio in questo momento è sopravvalutare la Roma. (..) La squadra di Gasp ora arranca in zona ripescaggio, è ventitreesima. Nulla è perduto, il cammino è lungo e la classifica è corta, ma i problemi di prima sono gli stessi di oggi. La Roma è una squadra spuntata e la difesa ha smesso di essere una diga, senza alternative credibili ai tre titolari. Ferguson e Dovbyk in due non fanno un centravanti, e senza una punta centrale forte è difficile giocare. (…) Contro il Plzen si capisce subito che tira una brutta aria e che nulla filerà liscio. La Roma non è certo quella della ripresa con l’Inter: davanti fatica a concludere in porta dietro lascia spazi che sembrano autostrade. La prima rete del Plzen arriva proprio su l’errore grossolano di Ziolkowski, il raddoppio su palla regalata da Wesley. E siamo appena al minuto 23 del primo tempo. Un incubo. La Roma reagisce, sì, ma è come giocare a battimuro. Gli attaccanti faticano, nonostante la presenza di Dybala dal primo minuto, insieme con Soulé. (…) A inizio ripresa, Gasp cerca di ridare un po di normalità. La normalità è anche rivedere sul dischetto Dybala dopo i due sbagliati da Dovbyk (più quello di Soulé) contro il Lille: è la stessa porta ma Paulo fa centro. E’ la rete che riapre apparentemente la partita Gasp toglie Dovbyk, deludente anche stavolta e fischiato sonoramente dall’Olimpico, più l’esausto Soulé, per inserire Ferguson e Ndicka. Il problema è che l’irlandese, in questo momento, non è meglio di Dovbyk anzi. E Gasp si dispera, pensando a ciò che in estate poteva essere e non è stata E questo, ora paca il convento. Compreso un flop come questa.

(Il Messaggero)

Dybala: «Entrati mosci, serve cattiveria»

«Siamo entrati mosci, serve cattiveria», Dybala non cerca alibi dopo la sconfitta: «Abbiamo creato meno rispetto alla partita con l’Inter. Siamo entrati male in campo, dopo due gol presi diventa difficile, se sottovaluti l’avversario succede quello che abbiamo visto. Se non siamo cattivi, non le vinceremo mai queste partite». (…) Parole dure, ma sincere, che arrivano da uno dei pochi a salvarsi in una serata amara per la
Roma. (…) Si tratta di un campanello d’allarme forte: tre ko consecutivi all’Olimpico non accadevano dall’aprile 2011, quando in panchina c’era Vincenzo Montella. Numeri che pesano, e che spiegano più delle parole l’urgenza di ritrovare quella “cattiveria” che Dybala invoca.

(corsera)

La Roma affonda, Gasperini graffia

I tecnici possono perdere le partite, il problema è perdere le certezze. La Roma conosce i suoi difetti ma con il tempo ne aggiunge altri, che non sapeva di avere. Contro il Viktoria Plzen perde (2-1) e mostra un (altro) limite, una fragilità difensiva che mai si era vista. Errori in fase di appoggio, distrazioni, imprecisioni. La facilità con cui gli avversari, soprattutto nel primo tempo, trovano la porta di Svilar è imbarazzante. (…) La quarta sconfitta stagionale all’Olimpico, la seconda in Europa League, non fa andar d’accordo Dybala e Gasperini. «Siamo stati mosci — dice l’argentino — li abbiamo sottovalutati. Se non diventiamo cattivi non vinceremo mai». Risponde il tecnico: «Non mi rivedo in queste parole, la squadra ha lottato. Moscia nelle conclusioni, quello sì, c’è gente che non segna da tanto tempo e bisogna farsi un esame di coscienza e chiedersi come mai».

(La Repubblica)

Paulo: «Noi molli» Gasp: «Non credo, il problema è il gol»

Tutto potevano aspettarsi i tifosi della Roma, ma non di assistere a un altro ko interno dopo quelli in campionato con il Torino e l’Inter e, sempre in Europa League, con il Lilla. Eppure è successo. Scuro in volto, l’allenatore Gian Piero Gasperini ha spiegato di non essere d’accordo con Paulo Dybala, che nel dopo gara ha parlato di «Roma moscia», ma l’ex tecnico dell’Atalanta ha voluto sottolineare altri aspetti negativi della serata di coppa: «La squadra ha lottato fino alla fine, non è una questione di essere mosci – ha detto Gasp -. Nelle conclusioni sì: c’è della gente che non segna da tanto tempo, bisogna farsi un esame di coscienza e chiedersi come mai. Evidentemente ci sono dei problemi, senza il rigore non avremmo segnato. Dobbiamo metterci una pezza assolutamente. È una sconfitta che ci fa riflettere. Abbiamo perso un po’ di palloni all’inizio ma alla fine il reparto arretrato ci tiene sempre in piedi. Sono stati bravi a impedire delle ripartenze e la prestazione è stata positiva. Koné? Vedremo domani (oggi, ndr), ma ha la caviglia piuttosto dolorante». (…) Anche il brasiliano Wesley alla fine ha ammesso: «Abbiamo pagato a caro prezzo gli errori che abbiamo commessi. E quando ti trovi davanti a squadre di qualità, poi diventa difficile. Dobbiamo migliorare, tornare a lavorare. A destra o a sinistra cercherò di dare sempre il meglio per la Roma». (…)

(gasport)

Roma, all’Olimpico è notte fonda. Gasp battuto anche dal Viktoria Plzen

Cercasi «zona di comfort». Perché l’Olimpico non è più casa dolce casa, ma il regno della scomodità, dove la Roma è a disagio. Il suo giardino sfasciato ancora dagli ospiti. Prima l’Inter, ora il Viktoria Plzen (2-1), che nel primo tempo già brinda: due gol bastano per affondare la nave di Gasperini, che neanche un Dybala incantato (rigore nella ripresa) riesce a tenere a galla. E il percorso europeo si complica. I soli tre punti costringono a fare bene in quasi tutte le partite rimaste (cinque) della fase campionato dell’Europa League. Almeno per essere sicuri di qualificarsi direttamente al turno successivo. La prossima, contro il Rangers, è fuori casa. Quasi una benedizione, paradossalmente. (…) Ancora una volta la rosa sperimentale del tecnico romanista fallisce prima di cominciare: Wesley a sinistra, Hermoso spaesato. E poi la coppia Dybala-Soulé, che dal primo minuto funziona intermittente. Nella serata dell’Olimpico Paulo eclissa Matias, che pure ci prova. Fanno tutto loro, davanti. Perché Dovbyk dal campo raccoglie solo fischi: un tiro centrale, sfiatato. (…)

(La Repubblica)