LEGGO (F. BALZANI) – Forze fresche e nuove motivazioni: ora serve un’altra Roma. A partire da domani a Glasgow dove i giallorossi contro il Celtic cercheranno di emulare il risultato inflitto ai Rangers un mese fa. Per farlo Gasp è intenzionato a far riposare qualche big apparso a corto di fiato contro il Cagliari. Fin qui sono state pochissime le rotazioni per una squadra che ha 9 giocatori praticamente inamovibili e già ben oltre i 1000 minuti stagionali: Svilar, Mancini, Wesley, Ndicka, Celik, Hermoso, Koné, Cristante e Soulè. Solo il Milan tra le big ne ha spremuti di più, ma va considerato che i rossoneri non giocano le coppe europee. Tutti gli altri hanno trovato spazio a singhiozzo. Sotto i 500 minuti ci sono infatti ben 10 giocatori: Gollini (0), Tsimikas (462), Angelino (317), Rensch (309), Ghilardi (113), Ziolkowski (139), Pisilli (117), Baldanzi (349), Bailey (188) ed El Shaarawy (371). Qualche cambio sarà inevitabile anche in vista della sfida al Como di lunedì prossimo. Possibile, quindi, un turno di stop proprio per Mancini, Cristante e Konè. Ma un’altra Roma serve pure sul mercato dove si fa sempre più forte il pressing per arrivare a Zirkzee. Per riportare in serie A l’olandese bisogna accontentare le richieste dello United: prestito con obbligo di riscatto da 30 milioni. Soldi che non verranno spesi per Ferguson. L’irlandese è stato ormai bocciato e quasi certamente farà ritorno con sei mesi di anticipo al Brighton. Ma i movimenti riguardano anche altre zone del campo. Pisilli, infatti, potrebbe finire in prestito al Genoa dove gioca Aaron Martin monitorato dai giallorossi.
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Doni: “Spalletti un genio, con Ranieri nessun rapporto. Totti un brasiliano mancato”
GASPORT – Alexander Marangon Doni, ex portiere della Roma dal 2005 al 2011, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del suo quotidiano ed è tornato a parlare della sua esperienza nel club giallorosso. Ecco le sue dichiarazioni.
Passiamo ai ricordi. Se nomino Roma le cambia lo sguardo. Ci ha lasciato il cuore?
“La considero casa. Mi sono innamorato della città non appena ho visto il Colosseo. Poi la Roma, i tifosi, l’Olimpico. Un sogno”.
Spalletti la buttò dentro per la prima volta in un derby. Un battesimo di fuoco.
“Era il 23 ottobre 2005, pareggiamo 1-1. Io non avevo mai giocato prima in campionato, fu incredibile esordire in una partita così. Avevo 26 anni, mi passò davanti tutto il percorso fatto fino a quel momento”.
Con Spalletti poi c’è stato un bel feeling. È stato il migliore mai avuto?
“Si. Un genio. Luciano è una persona vera, diretta. Ti dice le cose in faccia. Poi era meglio non farlo arrabbiare, poteva pure prenderti a schiaffi. Quando urlava faceva tremare i muri di Trigoria…”.
Vi siete divertiti in quegli anni, però…
“Eccome. Avevamo un super gruppo, composto da tanti brasiliani. Ci sentiamo ancora spesso, sono amicizie che ti porti per la vita. In spogliatoio ogni giorno ne succedeva una. Quanto abbiamo riso con Totti e De Rossi”.
Un aneddoto col capitano?
“Francesco era un fenomeno, in campo e fuori. Era sufficiente uno sguardo per infonderci sicurezza. È un brasiliano mancato, ha colpi che ho visto fare solo a Ronaldinho e Kakà, con cui ho giocato in nazionale. Poi, però, uscivamo ed era uno show continuo. Una sera offrì mille euro a un cameriere per passare vicino ai tavoli, saltare in piscina in mutande e urlare come Tarzan battendosi il petto. Ancora mi viene da ridere se ci penso”.
Dal punto di vista personale, invece, a Roma ha subito un ambiente particolare…
“È una piazza stupenda, che ha però spigolature e difetti. Per esempio, le radio. Negli anni ho sentito tante cose non vere su di me: dicevano che causavo problemi in spogliatoio, che volevo andare via, che non ero un professionista serio. Tutte cazzate. Per fortuna potevo contare su un gruppo squadra stupendo che mi ha sempre sostenuto. Lo disse anche De Rossi in un’intervista. Chiese di smetterla di inventarsi storie false…”.
Anche su Ranieri se ne sono lette tante…
“Preferisco non parlarne, non ho tanto da dire. Per me quella fu una stagione complicata, giocai poco. Io e il mister, però, non abbiamo mai avuto rapporto”.
Le fece pagare l’aver accettato una convocazione in nazionale, quando secondo lui sarebbe dovuto restare a Trigoria per curarsi?
“Io stavo bene e non mi sentivo di rinunciare alla chiamata della nazionale: in estate c’era il Mondiale. Sono tornato e nessuno mi ha più considerato. Facevo il quarto portiere, mi allenavo a parte. Non mi è stata mai data una spiegazione”.
È vero che fu vicino alla Juventus?
“Sì, due volte. Una dopo il primo anno in Italia, un’altra dopo la mia esperienza al Liverpool. I bianconeri cercavano un vice Buffon, sarei lì andato a giocarmi il posto. Nel 2006 mi voleva anche il Barcellona di Eto’o e Messi. Ero uno dei portieri del Brasile, ci sta che mi cercassero le grandi europee. Io, però, volevo giocare sempre e a Roma stavo davvero bene”.
Le capita di tornare?
“Meno di quanto vorrei. Mio fratello Joao vive lì e anche mia sorella. Tornerei per mangiare una carbonara fatta come si deve. Sono legatissimo alla città e alla gente, ho ricordi fantastici”.
Dybala, l’agente tratta il rinnovo ma la Roma prende tempo
Paulo Dybala vuole restare. Ma si aspetta che la Roma faccia un passo avanti per il rinnovo del contratto. Previsto nelle prossime settimane un primo tavolo di confronto tra la dirigenza giallorossa e Carlos Novel, agente dell’argentino. L’obiettivo? Trovare un’intesa che vada bene per entrambe le parti. L’addio prematuro, in ogni caso, va escluso categoricamente.
Lo stesso Dybala è rimasto sorpreso dalle voci circolate nelle ultime ore, sul possibile divorzio anticipato e il trasferimento al Boca Juniors già da gennaio. […] In alternativa c’è la pista saudita, che già lo aveva tentato in passato. Ma niente da fare. Non al momento, per lo meno. Perché a Roma l’argentino è felice. Qui ha scelto di far nascere la figlia (a marzo il fiocco rosa). Qui la vorrebbe far crescere. La moglie Oriana Sabatini, modella e attrice, la pensa come Paulo: ama la città e non ha intenzione di lasciarla. […]
Servono carta e penna: un contratto, insomma. E soprattutto la volontà della Roma di confrontarsi sul rinnovo. Perché finora la società non si è mossa. Nessun passo in avanti per allungare il matrimonio giallorosso con l’argentino. Regna l’attesa. Serve tempo per riflettere. […]
(La Repubblica)
Non mollare anche se hai giocato (tanto) male
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – La Roma sta facendo bene, a Cagliari ha fatto male: stop. Altre partite le ha vinte bene, altre le ha vinte che non meritava, altre ancora le ha perse e non meritava di perderle, il totale fa comunque 27 punti, derby vinto (con palo al 94’ incorporato) quarto posto a 4 dal primo. Bene. Nessuno poteva pensare questo a luglio. Ora calma. Siamo in difficoltà, quindi è proprio questo il momento di fare la differenza: bisogna comportarsi come chi vuole male alla Roma non pensa. Calmi, compatti, più stretti e decisi, consapevoli che a Glasgow sarà partita e che poi ne abbiamo due ancora (molto) più difficili con Como e Juve.
Siamo la Roma, una squadra in costruzione, con uno stadio sempre pieno, che ha da giocarsi ancora tutto in Italia, nel mondo e in Europa (vabbè nel mondo ancora no, ma c’è il coro). Sia chiaro di Cagliari non c’è da salvare niente, a parte Hermoso. Le cose accadono in campo e, capirai, mi va benissimo, però i moralizzatori non fateli a orologeria: l’altro ieri su un sito super mainstream c’era la condanna per il nervosismo e per il gesto di Hermoso (peccato non aver segnato su quel fallo laterale non concesso), nessuna parola sull’altro giocatore.
D’altronde la rovina del calcio è la pirateria, mica il VAR a casaccio, le società fallite, gli stadi cessi, le curve da chiudere per un coro…. ma nessuno degli addetti ai lavori che ha preso posizione su quella situazione… di campo. Andiamo oltre. Non mollare anche se giochi male, pensa se hai già giocato quanto conta. Serve solo ai telavevodettisti e a chi si fa vedere, pure sui social, solo quando la Roma va male. Campano così. Noi no, “Noi saremo qui a cantare: sei la squadra del mio cuor”.
I miracoli vanno aiutati
Ciò che non è chiaro, è come la Roma abbia fatto a perdere due partite di fila senza segnare un gol e ritrovandosi da prima a 4 punti dalla vetta. La squadra di Gian Piero Gasperini dopo una dozzina di partite da vertice, ha smesso di giocare. Contro Napoli e Cagliari, i giallorossi non hanno giocato. Il dato negativo però dimostra quanto il tecnico e i suoi avessero fatto bene prima. Solo che la Roma non è stata strutturata per dominare la scena con costanza. La Roma post Cremona e Midtjylland è sparita, senza lasciare traccia. […] La Roma se va sotto poi perde la partita, non sa e non riesce a pareggiare, ma, non può essere casuale. I giallorossi hanno perso contro Torino, Inter, Milan, Napoli e Cagliari allo stesso modo: golletto dei nemici e gara finita. Normale che cinque volte su cinque non le sia riuscita uno straccio di rimonta? No, non è normale. Ma se dai un’occhiata al suo parco attaccanti forse ci si fa un’idea… Sul piano atletico la squadra ha perso brillantezza, adesso cammina. Urge immettere nuova benzina nel motore del gruppo: c’è bisogno di dare a Gasp gli uomini invocati fin dalla passata primavera. Quindici reti in 14 partite, Gasperini non le aveva immaginate neppure nel peggior incubo a occhi aperti della sua vita.
(corsport)
Zirkzee, Silva e Yuri: Massara ora tratta
A Trigoria l’albero di Natale è già illuminato da ieri, come da tradizione dell’Immacolata. Ora mancano i regali, quelli che Massara spera di far trovare a Gasperini tra sedici giorni. L’immagine del 25 dicembre con un numero 9 piazzato sotto l’albero rasenta il surreale. […] La Roma non lo nasconde: il desiderio più grande ha un nome e un sorriso largo così. Joshua Zirkzee. Per un’operazione così, servirebbe il via libera dei Friedkin: un sì pesante, da grandi occasioni. Gli agenti chiedono commissioni altissime, il Manchester United ad oggi non vuole sentir parlare di prestito secco e anzi è deciso a monetizzare per reinvestire subito. A complicare il tutto, i Red Devils perderanno Diallo e Mbeumo per la Coppa D’Africa. Massara conosce bene la situazione e soprattutto sa che Joshua è interessato alla destinazione Roma. Insomma, difficile ma non impossibile. E la Roma ci sta lavorando davvero.
Il piano B porta dritto a Fabio Silva. L’attaccante portoghese sta riflettendo seriamente sul futuro al Borussia Dortmund. Il solo minuto giocato l’altro ieri contro l’Hoffenheim è stato un messaggio chiarissimo: finché c’è Guirassy, le porte restano chiuse. La Roma è pronta a bussare con decisione alla porta del Dortmund: prestito ora, obbligo di riscatto in caso di Champions. […] Non solo questi due profili. La Roma valuta anche Yuri Alberto, centravanti del Corinthians: il club brasiliano è in piena crisi economica con oltre 400 milioni di debiti. Con 30 milioni il giocatore può partire, ma, attenzione alla concorrenza europea. Poi ci sono Kalimuendo, che piace anche al Milan, Tel, Arevalo ed El Mala.
(corsport)
Celik verso il rinnovo: poi Mancini
Mentre il futuro di El Shaarawy è ormai segnato, un altro giocatore in scadenza ha già acceso i riflettori della Roma: Zeki Celik. Il contratto del turco scade a giugno, ma, la società giallorossa è al lavoro per trovare la fumata bianca che metta tutti d’accordo. Arrivato nel 2022, Celik ha vissuto anni altalenanti: con Mourinho, De Rossi e Juric non è mai riuscito a brillare. La svolta è arrivata con Ranieri, la conferma con Gasperini, che lo ha impiegato sia come terzo centrale sia come esterno di destra. Una duttilità preziosa, che ne ha fatto un’arma tattica utile anche a livello europeo. Nonostante l’ultima partita contro il Cagliari, chiusa con un rosso per intervento da ultimo uomo, Celik ha attirato l’interesse di diversi club italiani ed esteri. Massara ha già avviato i contatti con gli agenti e poi toccherà anche a Mancini e Cristante i cui contratti scadono nel 2027. L’obiettivo è chiaro: la Roma vuole blindare i suoi prezzi pregiati senza correre rischi.
(corsport)
Pisilli in bilico: il Genoa è in pressing
Niccolò Pisilli aspetta ancora la sua occasione, con appena cinque minuti giocati e poi tre panchine consecutive tra Serie A ed Europa League. In campionato ha disputato soltanto 47 minuti: logico che a gennaio club e giocatore possano fare le dovute valutazioni per capire come farlo giocare di più. L’occasione migliore sarebbe il prestito al Genoa di De Rossi, che lo vorrebbe fortemente in squadra. Il club ligure è in pressing sulla Roma e sull’entourage: la situazione si sta scaldando e potrebbe risolversi nelle prossime due settimane. Chissà, magari proprio il 28 dicembre, quando il Genoa sarà all’Olimpico per l’ultima partita del 2025. Di certo si parlerà soltanto di un prestito: la Roma non ha alcuna intenzione di perdere il suo talentino che ha rinnovato il contratto pochi mesi fa.
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Nancy fa la conta: dubbio Iheanacho
IL ROMANISTA (L. LATINI) – Qualche certezza e tanti dubbi per Wilfried Nancy in vista della sfida di giovedì contro la Roma: il tecnico del Celtic, che ha debuttato sulla panchina dei biancoverdi con una sconfitta, deve fare i conti con l’infermeria. In difesa sicuramente l’allenatore francese dovrà fare a meno del centrale Carter-Vickers, operato al tendine d’Achille ed escluso dalla lista UEFA, del terzino sinistro Saracchi e del terzino destro Johnston. Nella gara persa contro gli Hearts, la nota lieta è stata il ritorno di Kelechi Iheanacho. Il giocatore è stato vittima di un infortunio muscolare nella sfida di Europa League contro lo Sturm Graz e da allora non ha più disputato un minuto. Domenica, pur essendo in panchina, Nancy ha preferito non rischiarlo. […] Fra i pali ci sarà Schmeichel, davanti a lui il terzetto composto da Trusty, Scales e Tierney. Nel probabile 3-4-2-1 la linea mediana sarà composta da Yang, McGregor, Engels e Tounekti. Sulla trequarti la coppia composta da Nygren e Hatate mentre prima punta Maeda.
Torna Wesley, Dovbyk ci prova
IL TEMPO (L. PES) – Dopo il brutto ko a Cagliari, la Roma è tornata ad allenarsi a Trigoria per preparare la seconda trasferta europea a Glasgow, stavolta contro il Celtic. Gasperini ritrova Wesley dopo l’assenza a causa di una lieve contrattura al retto femorale. Il laterale ieri si è allenato con il gruppo ed è a disposizione per il match in Scozia dove tornerà a far coppia con Celik, certo dell’impiego data la squalifica nel prossimo turno di campionato. Si rivede anche Dovbyk dopo lo stop dello scorso nove novembre. L’attaccante ucraino ha svolto parzialmente la seduta con i compagni dopo aver smaltito la lesione al tendine sinistro che lo ha tenuto lontano dai campi per un mese. Il centravanti provvederà a strappare una convocazione già per il match di coppa contro il Celtic, altrimenti l’appuntamento sarà per il monday night contro il Como. Sfida decisiva per i primi posti soprattutto dopo i due stop consecutivi contro Napoli e Cagliari. Intanto, anche il lavoro di recupero di Angelino va avanti e nelle prossime settimane punta a tornare nella lista dei convocati.