Addio a Giorgio Pellizzaro, ex preparatore dei portieri giallorossi. Julio Sergio: “Con Ranieri hai cambiato la mia vita” (FOTO)

Addio a Giorgio Pellizzaro: all’età di 77 anni è venuto a mancare l’ex preparatore dei portieri della Roma che ha fatto parte dello staff di Claudio Ranieri tra il 2009 e il 2011, nella prima avventura del tecnico sulla panchina giallorossa. La Roma ha dato il triste annuncio sui social dedicando anche un messaggio alla famiglia:L’AS Roma piange la scomparsa di Giorgio Pellizzaro, preparatore dei portieri giallorossi nello staff di mister Ranieri tra il 2009 e il 2011. Il Club partecipa al dolore dei familiari”.

Su Instagram arriva il saluto dell’ex portiere della Roma Julio Sergio: “Sei andato a riposare… Tu, insieme a Claudio Ranieri, hai cambiato la mia vita per sempre, e il minimo che posso esprimere è tutta la mia ammirazione ed eterna gratitudine!
Grazie mille Giorgio per tutto quello che mi hai dato, mi hai incoraggiato e mi hai aiutato a realizzare. Sono sicuro che sei già al fianco di persone incredibili e gentili che hanno fatto la storia del calcio in modo molto competente e quasi invisibile al pubblico, ma notevole nei club in cui hanno lavorato. Riposa e sappi che in me sarai eterno”.

 

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Venezia-Roma, Zerbin: “Abbiamo fatto una grande partita, ci è mancato solo il gol. Davanti dobbiamo essere più cattivi”

Al termine della sfida contro la Roma, ha parlato il centrocampista dei lagunari Alessio Zerbin. Le sue parole:

ZERBIN IN CONFERENZA STAMPA

Di Francesco ha detto che vi manca qualcosa sottoporta, è così?
“Sicuramente è un aspetto che ci sta mancando. Sulla fase difensiva stiamo lavorando bene anche se la scorsa settimana abbiamo fatto degli errori. Sulla fase offensiva arriviamo bene e ci manca l’ultimo pezzetto per fare male. Il mister ci dice sempre che ci vuole un po’ più di qualità e di scelte giuste in quella zona per fare male”.

Come ti sei ambientato? E come sta lo spogliatoio dopo i tanti cambiamenti dal mercato?
“Lo stiamo vivendo con grande serenità e un po’ di rabbia per la classifica. Abbiamo lo spirito giusto. Io mi sono integrato alla grande, grazie a mister e compagni che mi hanno subito accolto. Lo stesso sta accadendo con i nuovi. E’ un gruppo che lavora duro, che si vuole bene, che lavora uno per l’altro, che si aiuta. Queste sono le basi per arrivare alla salvezza”.

Le difficoltà maggiori che avete trovato oggi?
“Come dicevo prima secondo me solo nell’ultimo pezzettino di campo, secondo me abbiamo fatto una grande partita. Nel mese in cui sono qua è sicuramente la partita in cui abbiamo fatto meglio. Ci è mancato fare gol, arrivare cattivi e fare la scelta giusta. Ma sono convinto che queste sono cose che possono arrivare con il lavoro”.

Venezia-Roma, GOURNA-DOUATH: “Sto vivendo un sogno. Bisogna essere intelligenti e rapidi in Italia”

Dopo l’eliminazione in Coppa Italia, la Roma vince in casa del Venezia: nella 24esima giornata di campionato i giallorossi battono 1-0 la squadra di Di Francesco grazie alla rete di Dybala dal dischetto. Dopo la sfida Lucas Gourna-Douath, oggi all’esordio, ha parlato ai microfoni dei cronisti:

GOURNA-DOUATH A DAZN

L’emozione del tuo esordio?
“Sto vivendo un sogno giocando con questi calciatori di livello. È stato bello e tosto il mio esordio, era una partita complicata. La cosa più importante sono comunque i tre punti”.

Che differenze hai trovato in Serie A?
“C’è differenza sia con il campionato francese sia con la Champions League. La Serie A è molto tattico, bisogna essere intelligenti e rapidi in ogni secondo”.

Come è cambiata la tua partita dopo ammonizione?
“Dovevo fare meglio, non dovevo intervenire. Ho pensato: ‘Devo essere  intelligente e trovare equilibrio a centrocampo senza andare a contrasto’. Se voglio diventare un centrocampista migliore devo essere intelligente, oggi ho imparato tanto sotto questo aspetto”.

GOURNA-DOUATH IN CONFERENZA STAMPA

Il tuo primo impatto in questa squadra?
“Sono qui da una settimana, ho giocato contro di loro in passato, sono contento di essere qui E di giocare per la Roma. È una sensazione bellissima”.

Il primo impatto con Ranieri?
“Ero al Salisburgo, prossimo a lasciare per un’altra destinazione. Ma ho ricevuto una chiamata dal mister, abbiamo parlato per una mezz’oretta e dopo gli ho detto che avrei lottato per lui fino alla fine. Sono grato di essere qui e di essere allenato da lui”.

Non sei venuto qua solo per 6 mesi, immaginiamo. Quali sono le condizioni per le quali la Roma deve acquistarti?
“Non so i dettagli del mio contratto, cerco solo di vivere la mia vita e di godermi questa esperienza. Sono felice e motivato”.

Come è stato giocare vicino a Cristante?
“Ero contento all’idea di giocare vicino ad un giocatore come lui, avevo giocato già contro di lui e tutti sanno quanto sia forte ed esperto. Cartellino giallo? È chiaro che devo migliorare in questo senso, ho già una certa esperienza anche se sono giovane e devo migliorare se voglio diventare uno dei giocatori più forti”.

Lucca: “Ibra è il mio idolo, con lui ho parlato anche del Milan…”

Lorenzo Lucca, accostato anche alla Roma nell’ultima finestra di mercato, intervistato dal portale spagnolo, ha parlato del suo futuro confermando contatti con il Milan e con Zlatan Ibrahimovich. Le sue parole: “Il mio idolo è Zlatan Ibrahimovic e dopo il Milan-Udinese del 19/10/2024 abbiamo anche parlato di questo e di altro alla fine della partita… soprattutto parliamo del mio passato all’Ajax, perché sono stato il primo italiano a giocare in quel club storico, un club dove lo Zlatan ha fatto la storia”.

(relevo.com)

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Espanyol, Kumbulla: “Juric mi ha cambiato la vita, Mourinho ti migliora sotto tutti i punti di vista. La Conference e la festa in città i ricordi più belli”

SPORTITALIA – Marash Kumbulla, difensore centrale dell’Espanyol in prestito dalla Roma, ha rilasciato un’intervista all’emittente televisiva e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura in giallorossa e sull’esperienza in Spagna. Ecco le sue parole.

Come ti stai trovando in Spagna?
“Mi sento molto bene, mi sono integrato subito alla grande con i compagni e con tutto il club qui all’Espanyol, così come in un campionato nuovo per me come quello spagnolo. Non mi aspettavo di iniziare subito così bene dato che è la prima volta che vado a vivere lontano dall’Italia. La Spagna come cultura e abitudini è molto vicina all’Italia, ma temevo di poter avere qualche difficoltà di ambientamento all’inizio. Non è stato così e ne sono felice. Ringrazio i compagni ed il mister che mi hanno fatto sentire subito a casa”.

Sul tuo brutto infortunio: chi è stato importante per te in quel periodo?
“E’ stato un periodo molto difficile. Mentalmente è più complicato nei primi mesi, perché sei abituato alla tua routine, a correre e ti ritrovi con le stampelle e senza poter camminare. La mia famiglia e la mia fidanzata mi hanno aiutato molto. La cosa più importante però è stata la nascita di mia figlia nel momento in cui mi sono fatto male. Ho avuto altro di bello a cui pensare insomma in un momento di tale difficoltà”.

Il ricordo più bello ai tempi della Roma?
“Ovviamente la vittoria della Conference League a Tirana. Il culmine di un percorso bellissimo dove abbiamo sofferto e gioito insieme. Nelle partite in casa in Europa c’era una bolgia vera all’Olimpico”.

Bolgia all’Olimpico a parte, com’è stato vedere la città di Roma in festa?
“Ricordo benissimo quella giornata. Era il mio primo trofeo vinto e per ora l’unico. Vedere la città intera in festa, girare con il pullman scoperto per le vie di Roma e davanti il Colosseo… Queste sono le immagini che mi passano per la mente che mi emozionano ancora oggi”.

Quali allenatori ti hanno lasciato di più? E che cos’ha di speciale Mourinho?
“Ogni allenatore mi ha lasciato sempre qualcosa, sia che abbia giocato di più o di meno. Ricordo Juric perché è stato il primo a credere in me, lo ringrazierò sempre e mi ha cambiato la vita. Di Mou posso dire che qualsiasi cosa che dica ha un peso. Ti migliora sotto tutti i punti di vista e va alla ricerca del dettaglio. Per quanto mi riguarda mi ha fatto crescere tanto dal punto di vista della maturità, del carattere e di saper prestare attenzione ai dettagli che prima non curavo”.

I tuoi obiettivi per il prossimo futuro, al di là del mercato?
“Sinceramente non ci sto pensando, dopo l’infortunio ho imparato ad apprezzare molto il quotidiano, che sia un allenamento o una partita. Ovviamente spero di chiudere bene la stagione con la salvezza dell’Espanyol, cercando di dare tutto, poi vedremo cosa succederà”.

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Giornata contro il bullismo, doppio appuntamento nelle scuole per la Roma. Gollini agli studenti: “Potete andare avanti solo rispettando le diversità” (FOTO e VIDEO)

In occasione della Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo del 7 febbraio, la Roma ha organizzato due incontri del progetto “A Scuola di Tifo” con gli studenti di altrettanti istituti romani.

Il 27 gennaio, dopo aver partecipato ad una mattinata dedicata all’approfondimento curato da una educatrice d’infanzia, oltre novanta ragazzi dell’I.C. “Alberto Sordi” nel quartiere di Pietralata hanno accolto il portiere giallorosso Pierluigi Gollini, accompagnato dal Chief Football Operating Officer Maurizio Lombardo e dalla mascotte del Club Romolo. Con loro, Giuseppe Cangemi, Vice Presidente del Consiglio Regionale del Lazio che, attraverso la campagna “No Bulli”, ha generosamente contribuito al progetto che l’AS Roma ha avviato nel 2015 e che ha scelto di intitolare alla memoria di Willy Monteiro, il ragazzo brutalmente ucciso nel 2020 a Colleferro.  “Sono molto contento di essere stato coinvolto in questa iniziativa a pochi giorni dal mio arrivo in giallorosso”, ha detto Pierluigi Gollini ai ragazzi. “Come noi calciatori siamo una squadra e vinciamo solo se ci aiutiamo a vicenda, anche voi siete una squadra e potete andare lontano nella vita solo rispettandovi con le vostre diversità”.

Il secondo appuntamento si è invece svolto il 5 febbraio, quando Camelia Ceasar e Lucia Di Guglielmo si sono recate ad incontrare circa cento studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Biagio Pascal” per trattare insieme l’argomento del bullismo e portare le loro testimonianze di atlete che si sono dovute confrontare con la diffidenza e i pregiudizi. “Il bullismo si può declinare in tante forme: con le azioni, con la parole o con ciò che scriviamo su un social”, ha detto Camelia Ceasar rivolgendosi agli studenti. “Ai ragazzi e alle ragazze vorrei dire di andare oltre l’apparenza, di fare lo sforzo di mettersi sempre nei panni delle altre persone per capire i loro punti di vista, che spesso possono essere diversi dai nostri”.

(asroma.com)

 

Giannini: “Pellegrini deve reagire per dimostrare di essere da Roma. Friedkin? Mi stupirei se parlassero”

Al portale dedicato al calciomercato è intervenuto Giuseppe Giannini, ex capitano della Roma, per parlare della situazione attuale dei giallorossi. Le sue dichiarazioni:

Un commento su Milan-Roma? Quanto può pesare l’eliminazione dalla Coppa Italia?
“La stagione non è partita nel migliore dei modi e i tre cambi in panchina confermano quanto sia stato difficile quest’anno per i giocatori e per l’ambiente. Non dico che questa eliminazione potesse essere messa in preventivo, ma da adesso in poi contano soprattutto i risultati. La Roma deve cercare di continuare il percorso in Europa League e migliorare la classifica in campionato”.

Perché la Roma non riesce ad avere continuità?
“Non so, ma si sono alternati tre allenatori in panchina e ognuno di essi ha un’idea differente. Ranieri sta cercando di tirare fuori il meglio da tutti, ma probabilmente c’è qualcosa al livello psicologico che frena i ragazzi. Io vivo questa situazione dall’esterno, quindi non conosco le dinamiche all’interno di Trigoria e della squadra”.

Il mercato di gennaio della Roma?
“Sono arrivati dei giovani che possono mettersi in evidenza. Nel corso del mercato di gennaio è difficile fare dei grandissimi colpi in entrata, può capitare solo poche volte di acquistare un giocatore importante e di spessore. I nuovi ragazzi devono avere il tempo e l’occasione di poter dimostrare il loro valore”.

Pellegrini continua a ricevere molte critiche: secondo lei dovrebbe lasciare la Roma per ritrovare serenità? Quanto pesa la fascia da capitano?
Non so se lui abbia intenzione di lasciare la Roma. Da quello che leggo e vedo, credo di no. Ha voglia e desiderio di dimostrare che può stare in questa squadra. La fascia? Dipende dal carattere di una persona, serve grande forza psicologica. Quando sei il capitano di una grande città e di una piazza così importante è normale che ci siano elogi o critiche a seconda del rendimento. Sta a lui reagire, superare e aggredire le critiche per dimostrare di essere un elemento che può far parte della rosa della Roma”.

Le piace Dovbyk? Nonostante le difficoltà ha messo a referto 13 gol…
“Sì, mi piace. Si tratta di un calciatore giovane, è al primo anno in Italia. Capire il calcio italiano non è facile, va dato tempo anche a lui. Non ci sono tanti centravanti in giro, lui ha delle qualità e va supportato, aiutato e servito nel migliore dei modi”.

Cosa pensa del silenzio dei Friedkin?
“Mi stupirei se parlassero, da quando sono arrivati non hanno mai fatto interviste (ride, ndr). Credo che per loro sia la normalità. Sarei davvero meravigliato qualora decidessero di parlare”.

Condivide questa strategia? L’assenza della proprietà dal punto di vista comunicativo può incidere sul rendimento della squadra?
“Credo che i Friedkin non siano assenti, bensì siano sul pezzo. Sono dei grandi imprenditori e sanno come muoversi nelle proprie aziende. Il problema è che hanno sposato sin dall’inizio questa strada del silenzio lasciando le risposte ai fatti. Sono stati raggiunti comunque dei risultati positivi come la vittoria della Conference League e la finale di Europa League. Credo che i Friedkin abbiano incaricato delle persone per rilasciare eventualmente delle interviste o per chiarire la situazione e molto spesso a farlo è Ranieri. Anche Ghisolfi è una persona che ogni tanto dovrebbe uscire fuori per spiegare ai tifosi il momento e le difficoltà. Non penso comunque che i problemi della Roma dal punto di vista del rendimento e dei risultati dipendano da questa situazione”.

Se dovesse scegliere l’allenatore della Roma per la prossima stagione, su chi punterebbe?
“Non so. Credo che questa scelta sia stata giustamente affidata a un uomo di esperienza come Ranieri. Lui saprà sicuramente scegliere l’opzione migliore, anche perché è tifoso della Roma. Sono convinto che darà tutto per fare il massimo da qui in avanti e per scegliere il miglior tecnico disponibile”.

(okcalciomercato.it)

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Capello: “Lo scudetto del 2001 fu meritato ma difficoltoso per l’ambiente. Roma-Parma? Nessuno capì il pericolo dell’invasione di campo” (VIDEO)

RADIO TV SERIE A CON RDS – Fabio Capello, ex allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso di un’intervista nel format della Lega Serie A e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla vittoria dello scudetto con i giallorossi nella stagione 2000/2001. Ecco le sue parole: “È stato difficoltoso perché le altre squadre erano molto competitive fino alla fine. Difficoltoso anche per l’ambiente, visto l’esaltazione che c’è alla Roma quando si vince, mentre quando le cose vanno male diventa un dramma. Il problema sono le radio vocali, che parlano di calcio tutto il giorno, su tutti i taxi, in tutte le case. Tant’è che nella mia prima conferenza stampa a Roma dissi che con le radio dentro il raccordo anulare non avrei fatto interviste e non avrei parlato. E mi trovai tutte a favore… (ride, ndr). Facemmo molto bene. Il primo anno facemmo un campionato buono, poi nel secondo prendemmo Batistuta perché capimmo che ci serviva un attaccante di peso, capace, e vincemmo il campionato meritatamente. Il pericolo maggiore di quel campionato fu l’ultima partita, perché a dieci minuti dalla fine ci fu l’invasione del campo mentre stavamo vincendo 3-1 contro il Parma. Nessuno capì il pericolo di quell’invasione fatta per festeggiare. Se un tifoso avesse dato uno spintone o un pugno a un giocatore del Parma avremmo perso la partita e quindi tutto il lavoro fatto. Credo che nella mia vita non sono mai stato così arrabbiato con i tifosi, non capivano il pericolo. Ma non solo i tifosi, anche qualcuno che era con me in panchina non aveva capito niente. Io ero l’unico in mezzo al campo che urlava come un pazzo con degli improperi che non si possono ripetere. È andata bene, ma che fatica!”.

I VOTI DEGLI ALTRI – Celik “fa disperare Ranieri” – Angelino “uno dei pochi a fare qualcosa”

La Roma cade a San Siro contro il Milan e dice addio alla Coppa Italia. Una serata amara per Zeki Celik: “Fa disperare Ranieri, in ritardo i chiusura e banale in fase propositiva. Sale tardi sull’1-0 e resta fermo pure sul raddoppio” (La Gazzetta dello Sport). Male anche Evan Ndicka: “È il più vicino ad Abraham ma lo lascia saltare. NOn è l’unica sua svagatezza: diperso nel raddoppio rossonero. Appena meglio nella ripresa” (Corriere dello Sport).

Il migliore è ancora una volta Angelino: “Uno dei pochi a fare qualcosa per evitare di colare a picco. Mette il cross per Pisilli e quello che propizia la rete di Dovbyk. Preciso anche in fase difensiva con un intervento che leva una palla gol a Jimenez” (Il Tempo). Entra bene anche Artem Dovbyk: “Parte dalla panchina e ci mette 9 minuti a segnare il suo tredicesimo gol stagionale, sull’unico pallone utile che i compagni gli mettono a disposizione. Poco altro da aggiungere. Centravanti.” (Il Romanista)

LA MEDIA VOTI DELLE PAGELLE DEI QUOTIDIANI (La Gazzetta dello Sport, Il Corriere dello Sport,  Il Messaggero, Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Tempo, Il Romanista)

Svilar 5,78
Celik 4,71
Hummels 5,28
Ndicka 5,07
Saelemaekers 5,36
Konè 5,78
Paredes 5,43
Pisilli 6,00
Angelino 6,50
Shomurodov 5,50
Dybala 5,43

Dovbyk 6,36
Pellegrini 5,28
El Shaarawy NG
Rensch 5,14
Nelsson NG

Ranieri 5,21


LA GAZZETTA DELLO SPORT

Svilar 5,5
Celik 4,5
Hummels 6
Ndicka 5,5
Saelemaekers 5,5
Konè 5
Paredes 5,5
Pisilli 6
Angelino 6,5
Shomurodov 6
Dybala 6

Dovbyk 6,5
Pellegrini 5,5
El Shaarawy NG
Rensch 5
Nelsson NG

Ranieri 5,5


IL CORRIERE DELLO SPORT

Svilar 6
Celik 5
Hummels 5
Ndicka 5
Saelemaekers 5
Konè 6
Paredes 5,5
Pisilli 6
Angelino 6,5
Shomurodov 6
Dybala 5

Dovbyk 6,5
Pellegrini 5
El Shaarawy ng
Rensch 5,5
Nelsson ng

Ranieri 5,5


IL MESSAGGERO

Svilar 6
Celik 5
Hummels 5
Ndicka 5
Saelemaekers 6
Konè 6
Paredes 5,5
Pisilli 6
Angelino 6,5
Shomurodov 5
Dybala 6

Dovbyk 6,5
Pellegrini 5,5
El Shaarawy ng
Rensch 5,5
Nelsson ng

Ranieri 5


IL CORRIERE DELLA SERA

Svilar 6
Celik 4
Hummels 6
Ndicka 5
Saelemaekers 5
Konè 6
Paredes 5
Pisilli 5
Angelino 7
Shomurodov 5
Dybala 5

Dovbyk 6,5
Pellegrini 5
El Shaarawy ng
Rensch 5
Nelsson ng

Ranieri 5


IL TEMPO

Svilar 5,5
Celik 4,5
Hummels 4,5
Ndicka 5
Saelemaekers 5,5
Konè 5,5
Paredes 5
Pisilli 6
Angelino 6
Shomurodov 5,5
Dybala 5

Dovbyk 5,5
Pellegrini 5
El Shaarawy ng
Rensch 5
Nelsson ng

Ranieri 5


LA REPUBBLICA

Svilar 6
Celik 5
Hummels 5,5
Ndicka 5
Saelemaekers 5
Konè 6
Paredes 5,5
Pisilli 6,5
Angelino 6,5
Shomurodov 5,5
Dybala 6

Dovbyk 6,5
Pellegrini 6
El Shaarawy ng
Rensch 5
Nelsson ng

Ranieri 5,5

IL ROMANISTA

Svilar 5,5
Celik 5
Hummels 5
Ndicka 5
Saelemaekers 5,5
Konè 6
Paredes 6
Pisilli 6,5
Angelino 6,5
Shomurodov 5,5
Dybala 5

Dovbyk 6,5
Pellegrini 5
El Shaarawy ng
Rensch 5
Nelsson ng

Ranieri 5

Quote: per i bookie è Allegri il primo nome per la panchina della Roma

Per annunciare l’allenatore si attenderà la fine della stagione. L’idea Ancelotti, in primo piano sui titoli dei giornali sportivi negli ultimi giorni, è stata però scavalcata, in quota, dall’ipotesi Allegri. L’ex allenatore di Milan e Juventus è offerto sulla panchina giallorossa, la prossima estate, a 3 su Goldbet e Better, rispetto all’8 di due settimane fa. La pista del tecnico del Real Madrid resta comunque calda a 4,50. Completa il podio, in lavagna, la conferma di Ranieri a 5,50. I bookie danno ancora fiducia a Francesco Farioli, emergente allenatore dell’Ajax, a 6. Si giocano invece a 8 Maurizio Sarri e il clamoroso ritorno di Josè Mourinho.

(Agipronews)