Roma di legno: 18 tra pali e traverse colpiti, primato in Serie A. Solo Inter e Atalanta come i giallorossi

LAROMA24.IT – Il rimpianto di una corsa a perdifiato nel girone di ritorno si è consumato ieri al triplice fischio della 38a giornata che ha visto la Roma vincere per 2-0 sul campo del Torino. E colpire altri due legni che l’hanno portata in vetta alla graduatoria sui legni colpiti dalle squadre di Serie A. Dopo poco più di un minuto è stato Shomurodov, da sinistra, a colpire la base del palo più vicino con un tiro-cross, poi nella ripresa Soulé, dalla sua zona preferita, ha tracciato un sinistro girevole che ha toccato la parte alta della traversa prima di spegnersi fuori.

Conteggio complessivo che è salito così a 18 legni colpiti in Serie A, eguagliando il punteggio di Atalanta e Inter, che prima dell’ultima giornata erano quelle “più sfortunate”. La classifica prosegue con Cagliari (16), Napoli (15), Bologna, Juventus, Lazio e Parma (tutte a 14). Meno imprecazioni, nella Serie A 2024/25, sono arrivate dal Verona, ultima nella graduatoria con soli 6 legni colpiti.

LA CLASSIFICA DEI LEGNI COLPITI IN SERIE A

ROMA, Atalanta e Inter 18

Cagliari 16

Napoli 15

Bologna, Juventus, Lazio e Parma 14

Udinese 13

Fiorentina 12

Genoa, Lecce e Milan 11

Empoli 10

Como, Monza e Venezia 9

Torino 7

Verona 6

Ndicka da record: gioca tutti i 3420 delle 38 gare in A. Non succedeva da Aldair nel 99/00

LAROMA24.IT (Matteo Morale) –  La Serie A 2024/2025 si è appena conclusa e la Roma, nonostante la vittoria arrivata per 0-2 contro il Torino, non è riuscita a raggiungere un posto in Champions League. Alla fine, infatti, è stata la Juventus di Igor Tudor a strappare l’ultimo pass per la coppa dalle grandi orecchie. Decisivo il successo per 2-3 ottenuto in casa del Venezia. Ma, il risultato dei giallorossi ha comunque del sorprendente vista la situazione di classifica al momento dell’esonero di Ivan Juric. L’arrivo di Claudio Ranieri ha ridato un’anima ad una squadra che sembrava spenta e senza identità. La rimonta della Roma si è comunque chiusa con l’accesso alla prossima Europa League e una striscia lunghissima di risultati utili, ben 19, che ha portato i giallorossi a conquistare 46 punti nel girone di ritorno. Inoltre, erano cinque stagioni che il club di proprietà della famiglia Friedkin non superava i 63 punti (nell’annata 2019/2020 furono 70 con Paulo Fonseca alla guida).

In mezzo ad una stagione tortuosa e piena di imprevisti, però, la Roma ha trovato una certezza a cui potersi aggrappare anche per l’anno prossimo: Evan Ndicka. Il centrale classe 1999 è approdato nella Capitale durante l’estate del 2023 e si è rivelato essere uno dei migliori colpi di Tiago Pinto. Arrivato a parametro zero dopo la sua avventura all’Eintracht Francoforte, l’ivoriano si è lentamente conquistato la fiducia dei vari allenatori e quella dei tifosi. Quest’anno per lui è stata la stagione della consacrazione, che lo ha anche portato ad infrangere un record che apparteneva ad un campione come “Pluto” Aldair. Grazie ai 90 minuti disputati contro il Torino, infatti, Ndicka è diventato il primo giocatore di movimento della storia giallorossa a giocare tutti e 3420 minuti della Serie A da quando il campionato è passato a 20 squadre.

Il record di Ndicka

Era la stagione 1999/2000 e sulla panchina della Roma si apprestava a subentrare Fabio Capello. Il tecnico friulano era stimato in tutto il mondo e, il presidente Franco Sensi lo ingaggiò con l’obiettivo di guidare i giallorossi alla vittoria di uno scudetto che mancava ormai dalla stagione 1982/1983. Quell’anno la Roma arrivò sesta e, all’interno di quella rosa era presente Aldair, che scese in campo per tutte e 34 le partite di Serie A. In più, il brasiliano giocò anche tutti e 3060 i minuti della competizione, raggiungendo un traguardo che è stato superato solo oggi dopo 25 anni. A partire dalla stagione 2004/2005, infatti, il campionato italiano è passato dall’avere 18 squadre ad averne 20, aumentando di fatto i minuti a disposizione e i match da giocare. Oltre a ciò, con il passare degli anni, i nuovi format delle coppe europee hanno portato sempre più squadre a giocare più partite, favorendo il turnover: ovvero la pratica di sostituire gli elementi più forti della rosa per farli riposare in vista di eventi importanti.

Nell’annata appena finita, però, anche a causa dell’assenza di un centrale mancino di riserva, Evan Ndicka è stato costretto agli straordinari. Il difensore ivoriano ha infatti disputato 4590 minuti sui 4680 disponibili in stagione saltando solamente la partita di Europa League contro l’Union Saint-Gilloise per febbre. È ormai un giocatore imprescindibile nello scacchiere giallorosso ed è appena diventato il primo giocatore della storia della Roma a disputare tutti i minuti delle 38 partite della Serie A da quando il campionato è stato allargato a 20 squadre. Prima di lui ci sono riusciti anche 3 portieri, ma, è la prima volta che a riuscirci è un calciatore di movimento.

Gli altri casi nella storia giallorossa

Come già detto, prima di Ndicka l’impresa è riuscita solo a 3 portieri: Mile Svilar in questa stagione, Rui Patricio nell’annata 2021/2022 e Wojciech Szczesny nella stagione 2016/2017. Ci sono, però, altri calciatori che questo particolare record lo hanno solo sfiorato. Angelino, per esempio, nell’anno appena terminato è sceso in campo in tutte le partite di campionato, però, si è fermato a 3179′ venendo sostituito per 4 volte e subentrando in altre 2 occasioni. Altri casi nelle annate passate sono: Tammy Abraham nella stagione 2022/2023 che giocò 2194′ in 38 partite, Alessandro Florenzi nel 2013/2014 che racimolò 1904′ in 38 presenze e Rodrigo Taddei nel 2005/2006 che in 38 match scese in campo per 3303 minuti.

Allargando il campione alle stagioni in cui di partite se ne disputavano 34 invece di 38, abbiamo anche Damiano Tommasi che nell’anno dello scudetto (2000/2001), giocò 2757′ sui 3060 disponibili. Fino al 1987/1988, poi, la Serie A era addirittura a 16 squadre e ovviamente esistono molti più calciatori, che dovendo giocare un numero minore di partite (all’epoca erano 30), hanno potuto disputare tutti e 2700 i minuti. Possiamo infatti citare il portiere Franco Tancredi che ci riuscì addirittura 5 volte (1986/1987, 1985/1986, 1984/1985, 1981/1982 e 1980/1981), Ubaldo Righetti nell’84/85, Pietro Vierchwood nell’82/83, Sebino Nela nella stagione 1981/1982, lo storico capitano Agostino Di Bartolomei nell’80/81 e molti altri andando a ritroso con le stagioni. Ciò che quindi rende speciale il traguardo di Ndicka, è l’averlo centrato pur essendo in un’epoca in cui si è arrivati ad avere un riposo di 3 giorni (o a volte addirittura meno) tra un match e l’altro e una condizione fisica sempre più messa a rischio dalle tante partite stagionali.

Roma imbattuta da 3 anni con Di Bello. 2 precedenti diretti col Torino: una vittoria e un ko

Sarà Marco Di Bello ad arbitrare la Roma, per la 31esima volta in carriera, nell’ultima giornata della stagione 2024/25. Il fischietto di Brindisi aumenterà così il suo bilancio con i giallorossi, la squadra più arbitrata in carriera: 17 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte il ruolino complessivo tra campionato e Coppa Italia. 4 vittorie nelle ultime 4 gare arbitrate tra il 2022/23 e questa stagione, in cui Di Bello ha diretto Empoli-Roma (0-1) e Roma-Parma (5-0). Da più di tre anni, con 6 gare nel periodo, la Roma è imbattuta con il 43enne alla direzione di gara: l’ultima sconfitta è nei quarti di Coppa Italia contro l’Inter (2-0 per i nerazzurri nel febbraio del 2022), con la stessa avversaria, tre mesi prima, l’ultimo ko in campionato (0-3 all’Olimpico).

13 i precedenti del Torino con Di Bello, divisi tra 5 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte. Nel bilancio anche due sfide con la Roma: lo 0-2 con cui i granata si imposero all’Olimpico nel gennaio del 2020 e la vittoria dei giallorossi per 1-0 in trasferta alla giornata inaugurale del 2018/19, con rete decisiva di Dzeko.

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NUNO ESPIRITO SANTO: chi è?

LAROMA24.IT (Matteo Morale) – La stagione sta volgendo al termine e, pur non sapendo ancora quale competizione europea la Roma giocherà il prossimo anno, in città continua ad esserci fermento per l’annuncio del nuovo allenatore. Claudio Ranieri, subentrato a Ivan Juric, ha già ripetuto che si farà da parte per occupare un posto all’interno della dirigenza giallorossa e, da qualche mese ormai, le voci su chi possa sostituirlo non si placano. Tra i tanti allenatori valutati, il profilo più accreditato sembrerebbe essere quello di Nuno Espirito Santo, tecnico portoghese che dal 2023 è alla guida del Nottingham Forest di Lina Souloukou.

La carriera

Nato a São Tomé, capitale dello stato africano São Tomé e Principe, il 25 gennaio del 1974, Nuno Herlander Simões Espirito Santo inizia la sua carriera nel mondo del calcio da giocatore, più precisamente in porta. Nei suoi 19 anni di attività, l’allenatore di passaporto portoghese ha vestito le maglie di Vitoria Guimaraes, Deportivo La Coruña, Dinamo Mosca, Osasuna e Porto, club con cui alzerà la Champions League nella stagione 2003-2004 sotto la guida di José Mourinho. Una volta ritiratosi nel 2010 con la maglia dei Dragoes, decide quasi subito di intraprendere il ruolo di preparatore dei portieri. Ben presto, però, cambia idea e nel 2012 assume la guida del Rio Ave, club di prima divisione portoghese. Sin da subito riesce ad ottenere ottimi risultati e, in due anni, porta la formazione di Vila Do Conde a giocarsi due finali di Coppa, perdendole entrambe contro il Benfica.

Nel 2014 passa al Valencia, ottenendo al primo anno una qualificazione ai playoff di Champions League. Ma, ad essere fondamentale per lo sviluppo della sua carriera da tecnico è l’esperienza in Inghilterra con il Wolverhampton, squadra che allenerà per 4 stagioni. Al primo anno, con 99 punti, vince la Championship a +9 sul Cardiff e trascina i gialloneri in Premier League. L’impresa, però, la compie al debutto nella massima serie inglese. I suoi Wolves, infatti, centrano un settimo posto che vale una storica qualificazione ai gironi di Europa League. La stagione successiva, quella del 2019-2020, la formazione giallonera conferma il settimo posto e arriva fino ai quarti di finale della competizione europea, dove viene eliminata dal Siviglia che poi vincerà la coppa in finale contro l’Inter.

Dopo 3 ottime annate alla guida del Wolverhapton, nella stagione 2020-2021 Espirito Santo viene esonerato a seguito di un tredicesimo posto e un mancato accesso alle competizioni UEFA. Grazie al tecnico portoghese, però, i Wolves si sono regolarmente stabilizzati in Premier League e sono anche andati vicinissimi alla conquista di un FA Cup (semifinalista nel 2018-2019). Il 30 giugno del 2021, arriva la grande chiamata: il Tottenham. Dopo un avvio convincente, però, i suoi Spurs crollano e con 15 punti in 10 gare, a novembre l’ex Porto viene esonerato .

Il passo falso alla guida del Tottenham costringe Espirito Santo a tentare l’avventura in Arabia Saudita, più precisamente con la squadra di Karim Benzema: l’Al-Ittihad. La prima stagione, quella 2022-2023, è da sogno, con il club di Gedda che vince campionato (il primo in assoluto della sua carriera da allenatore) e Supercoppa Araba, dove batterà anche l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo in semifinale. L’entusiasmo dei tifosi sauditi dura poco, poiché nella stagione successiva Espirito Santo viene nuovamente esonerato dopo l’eliminazione dalla Champions League asiatica avvenuta nel novembre del 2023.

Il 20 dicembre dello stesso anno, arriva la chiamata del Nottingham Forest, squadra di Premier League che al momento dell’arrivo del portoghese si trovava al quart’ultimo posto in campionato. A fine stagione, i Tricky Trees non migliorano la loro posizione, ma, riescono ugualmente a conquistarsi la permanenza nella massima serie che vale la riconferma del tecnico. La scelta si rivela essere azzeccata, poiché, quest’anno il Forest ha vissuto un sogno incredibile che, purtroppo, potrebbe non divenire realtà. Gli inglesi, infatti, fino alla 33esima giornata erano al terzo posto in classifica, un risultato che ha del miracoloso considerato da dove erano partiti, ma, sono riusciti a complicarsi la vita nelle ultime 4 partite. Attualmente il Nottingham Forest si trova al settimo posto in classifica ed è già sicuro di essere qualificato, almeno, per la prossima Conference League. All’ultimo turno, però, la formazione di Espirito Santo ospiterà il Chelsea e tenterà lo smacco che, con una serie di incastri, potrebbe anche voler dire Champions League. Sebbene si tenda a sottolineare il crollo improvviso, il buon lavoro fatto dal tecnico portoghese ha guidato una nobile decaduta del calcio inglese al ritorno in Europa.

Il modulo utilizzato e le caratteristiche del gioco di Espirito Santo

L’idea di calcio di Nuno Espirito Santo si avvicina molto a ciò che prima José Mourinho e adesso Claudio Ranieri hanno cercato di portare alla Roma. Sebbene ogni tattica abbia la sua sfaccettatura, tutto gira intorno al pragmatismo e all’avere una fase difensiva solida e ben organizzata. Il portoghese predilige il 4-2-3-1, modulo che da tempo si è cercato di adattare ai giallorossi, ma, senza successo. La fase offensiva dell’allenatore ex Porto si basa soprattutto sulla dinamicità e sulla verticalità, senza dare peso al possesso palla. Espirito Santo riesce, però, a dare una propria identità alle sue squadre nonostante il suo Nottingham Forest quest’anno non superi la media del 40% di possesso palla. Le sue squadre lasciano giocare l’avversario, ma, poi sono ferocemente concrete sotto porta.

Tutto il gioco passa dalla rapidità degli esterni e dalla qualità del trequartista che manovra l’azione. Espirito Santo ha preso Gibbs-White e l’ha trasformato in uno dei calciatori più determinanti della Premier League, ma non solo. La rosa del Nottingham è piena di elementi “scartati” da altri campionati, come Ola Aina, prelevato a parametro zero dopo l’esperienza al Torino e diventato fondamentale, con le sue sovrapposizioni, nello scacchiere dei Tricky Trees. Questo modo di giocare, però, non rende le sue squadre rinunciatarie come si possa pensare, ma, estremamente aggressive e in pressing sull’avversario per poi sfruttare le ripartenze e i cross verso una punta di peso. Fondamentale potrebbe diventare anche un attaccante come Artem Dovbyk. La punta di diamante del suo Nottingham Forest è Chris Wood che in stagione è arrivato a 20 reti pur non avendo mai registrato statistiche così alte.

Ancora Piccinini contro il Milan: arbitrò il 3-1 dei rossoneri in Coppa Italia

Sei vittorie e tre sconfitte, il bilancio di Marco Piccinini non conosce mezze misure con la Roma. In questa stagione, il direttore di gara di Forlì ha diretto due volte la Roma, una in campionato (1-0 al Cagliari all’Olimpico) e un’altra in Coppa Italia, proprio contro il Milan, nel 3-1 con cui la squadra di Coinceiçao guadagnò la semifinale della competizione. Le altre sconfitte risalgono al 2022/23, in casa della Cremonese, e nel 2020/21, al ‘Tardini’ contro il Parma.

Più ristretto l’elenco dei precedenti del Milan: 5 sfide, con 3 vittorie, un pareggio e una sconfitta, arrivata nell’ultima gara arbitrata, lo 0-1 dell’Atalanta a San Siro.

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Atalanta-Roma a Sozza: il pareggio nel derby l’ultimo precedente. Con lui il 5-1 di Firenze

Sarà Simone Sozza l’arbitro di Atalanta-Roma, match in programma lunedì sera. Il fischietto della sezione di Seregno arbitrerà per la 14a volta la Roma in carriera: fin qui 7 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte il bilancio con i giallorossi. In questa stagione, il fischietto milanese ha diretto il 5-1 con cui la Fiorentina ha battuto la squadra allora di Juric all’andata, non privo di polemiche per alcune decisioni arbitrali,  la vittoria per 2-1 in casa dell’Udinese lo scorso gennaio e il pareggio nel derby contro la Lazio.

Positivo il bilancio con l’Atalanta: 6 vittorie, un pareggio e una sconfitta.

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Terzo incrocio stagionale tra Roma e Chiffi dopo le vittorie contro Lecce e Parma. Per Mourinho fu il “peggior arbitro incontrato in carriera”

Sarà Daniele Chiffi l’arbitro dell’attesissimo match tra Roma e Fiorentina, valido per la trentacinquesima giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 18 allo Stadio Olimpico. Per il quarantenne della sezione di Padova sarà il terzo incrocio stagionale con i giallorossi e nelle due sfide precedenti i capitolini hanno battuto 4-1 il Lecce e 0-1 il Parma. In totale il direttore di gara ha arbitrato la Roma in 11 occasioni e il bilancio recita 6 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte. Clamoroso fu l’attacco di José Mourinho nei suoi confronti al termine di un Monza 1-1 Roma del 3 maggio del 2023: “Giocare con il peggior arbitro che ho trovato in tutta la mia carriera è dura. E io in questi anni ho incontrato tanti arbitri scarsi. Non ha inciso sul risultato, ma è dura giocare con questo arbitro”.

Sono 13, invece, i precedenti tra Chiffi e la Fiorentina. I risultati della Viola sono però negativo: 4 successi, 3 pareggi e 6 ko. L’unico incrocio in questa stagione risale alla trasferta contro il Genoa (decima giornata), quando i toscani vinsero per 0-1 grazie alla rete di Robin Gosens.

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JASON MORROW: chi è?

LAROMA24.IT – La presenza a Trigoria degli stati generali del Friedkin Group faceva presagire a novità che si sono concretizzate nella giornata di oggi, con la notizia dell’arrivo di Jason Morrow come nuovo CFO (Chief Financial Officer) dell’AS Roma. Nel centro sportivo giallorosso, infatti, da ieri era circolata la notizia dell’arrivo di Ana Dunkel, CFO del Friedkin Group, e Eric Williamson, vicepresidente del Business Development sempre del gruppo della proprietà romanista e tra i collaboratori più stretti del presidente Dan.

Probabilmente erano a Trigoria per presentare l’uomo che si occuperà dei conti giallorossi da qui in avanti: Jason Morrow, come rivelato in giornata dall’edizione online di Repubblica. Il nuovo CFO romanista succederà ad Anna Rabuano, uscita dalla società romanista a febbraio. Ora, a guidare la parte economica della società ci sarà un’altra figura di grande fiducia dei Friedkin, al punto da trascorrere 17 anni e 3 mesi all’interno della Gulf States Toyota, l’azienda principale della famiglia proprietaria della Roma che si occupa della distribuzione di veicoli e parti di ricambio Toyota dal 1969 tra Louisiana, Mississipi, Arkansas, Oklahoma e Texas. Proprio qui, a Houston, ha luogo la sede centrale del gruppo controllato interamente dalla holding dei Friedkin. E qui ha svolto la sua carriera Morrow, passando dalla carica di direttore del settore Finanza e Tecnologia nel 2008, fino a diventarne vice presidente della stessa area nel 2014, poi vice presidente di Finanza e Strategia, quindi CFO, la stessa carica che ricoprirà alla Roma, qualche mese fa. Nato a Katy, in Texas, a circa un’ora di macchina da Houston, si è formato alla McCombs School of Business, ad Austin.

Ora, per Morrow una nuova sfida con l’obiettivo di districarsi nel complesso mondo della finanza calcistica, con la Roma che dovrà muoversi rispettando i paletti del Financial Fair Play a cui continua ad essere sottoposta.

Fabbri torna ad arbitrare la Roma in un big match dopo i pareggi con Milan e Napoli. L’ultima sconfitta dell’Inter con il direttore di gara risale al 26 agosto 2022

Sarà Michael Fabbri l’arbitro di Inter-Roma, partita valida per la trentaquattresima giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 15. Per il direttore di gara sarà il terzo big match dei giallorossi su quattro incroci stagionali: dopo l’1-0 contro il Torino, il fischietto della sezione di Ravenna ha arbitrato i pareggi per 1-1 contro Milan e Napoli. In entrambe le occasioni però fu bocciato dai quotidiani e le sue prestazioni furono ritenute insufficienti. In totale Fabbri ha diretto la Roma in 17 partite (8 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte) ed è la quarta squadra più arbitrata in carriera.

Positivo anche il bilancio dell’Inter con il quarantunenne: 10 successi, 2 pareggi e 2 ko in 14 precedenti. In questa stagione Fabbri ha incontrato due volte i nerazzurri e lo ha fatto sempre in Coppa Italia: vittoria per 2-0 contro la Lazio ai quarti di finale e pareggio per 1-1 nell’andata della semifinale contro il Milan. L’ultima sconfitta della Beneamata risale al 26 agosto 2022, quando perse 3-1 contro i biancocelesti.

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Per Roma-Verona torna Pairetto: in questa stagione due vittorie con il fischietto piemontese

Sarà Luca Pairetto l’arbitro designato per Roma-Hellas Verona, match valido per la 33esima giornata di Serie A e in programma per sabato alle 20:45. È la terza volta che i giallorossi incontrano il fischietto piemontese in questa stagione dopo le vittorie arrivate contro Lazio (2-0) e Como (2-1). La sfida contro i lagunari aveva acceso non poche proteste per una direzione non propriamente adeguata da parte del direttore di gara della sezione di Nichelino. Nella stagione 2021/2022, l’unico incontro tra Roma ed Hellas Verona diretto da Pairetto e terminato per 2-2. In quella partita ci furono i buonissimi esordi di Nicola Zalewski ed Edoardo Bove. I giallorossi di José Mourinho riuscirono a pareggiare la gara negli ultimi minuti, grazie alle reti di Volpato e del centrocampista classe 2002. Il bilancio generale con la Roma è di 12 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte in 18 incontri e l’ultimo ko risale alla stagione 2021/22 (Bologna 1-0 Roma).

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