LAROMA24.IT – La lista dei convocati per il ritiro della Roma presenta alcuni “ex” giovani, come Cherubini e Boer, di rientro dai rispettivi prestiti alla Carrarese e alla Pianese, operazioni di mercato al confine con la prima squadra, come Sangaré lo scorso anno e il portiere Zelezny quest’estate (QUI LA SCHEDA TECNICA), e quattro giovani reduci dalla Primavera. Si tratta, in ordine di ruolo, del portiere De Marzi (classe 2007), il difensore Reale (2006), il terzino Mannini (2006) e il centrocampista Romano (2006).
Ecco chi sono i 4 che proveranno a stimolare la sensibilità che Gasperini ha già dimostrato in carriera verso i più giovani:
GIORGIO DE MARZI – Già lo scorso anno, ancora minorenne, il portiere classe 2007 era stato integrato da De Rossi nel ritiro romanista, partecipando anche alla spedizione inglese di agosto. Falsini, che lo aveva già avuto in precedenza, gli ha affidato la porta della Primavera e lui, sfruttando i problemi sorti nel frattempo tra Marin e la Roma per il rinnovo di contratto, si è prima preso i guanti da titolare tra i più giovani e poi è stato aggregato sempre con più costanza in prima squadra fino a rientrare nelle convocazioni nella seconda parte di stagione.
Dalla gara col Milan, a dicembre 2024, il suo nome è comparso con costanza nella griglia dei convocati da Ranieri. Nato in Pennsylvania, cresciuto a San Cesareo, De Marzi ha giustificato la sua rapida ascesa con interventi importanti, fondati su un’ottima esplosività, anche nella fase finale del campionato Primavera. Come vuole l’aggiornamento del ruolo, si mostra anche predisposto al gioco con i piedi. L’aspetto dove deve maggiormente crescere pare quello delle uscite alte. Quest’anno, in Primavera, 20 presenze di cui 7 concluse senza subire reti.
MATTIA MANNINI – In attesa di sviluppi sul prestito alla Juve Stabia, che sembrava imminente, inizierà la stagione insieme alla prima squadra. Nel dicembre 2023, nel 3-0 allo Sheriff, il debutto nel finale di Europa League, unico atto ufficiale con i grandi della Roma. Da mezzala dinamica, con l’inserimento in area come accessorio principale, si è progressivamente trasferito in ampiezza, da terzino o quinto, nonostante la struttura (173 centimetri) che ne aggrava i compiti difensivi. Qui, con la maglia numero 16 che non richiede ulteriori approfondimenti, ha comunque mantenuto il suo dinamismo e una varietà di movimenti che lo porta spesso ad entrare anche dentro il campo dalla corsia laterale. Gli ingressi in area avvengono più spesso tramite combinazioni, come triangolazioni o inserimenti, che su dribbling o scarti offensivi. 17 presenze nell’ultimo campionato Primavera, tra regular season e fase finale, con due gol e 6 assist.
FILIPPO REALE – “All’inizio ero un giocatore offensivo, un esterno d’attacco. Finché Falsini, alla fine dell’Under 15, mi diceva che mi vedeva più come difensore”. Seguono smorfie che sottolineano come il cambio d’abito non sia stato immediato per il classe 2006, arrivato alla Roma nel 2015 dopo aver iniziato alla Vivace Grottaferrata. Il passaggio da terzino si concretizzerà più avanti, nell’Under 17, come confessato dal 19enne in un’intervista, prima che De Rossi, nel ritiro di un anno fa, ne completa la trasformazione in difensore centrale. Il piede mancino, la struttura, l’altezza del calzettone sopra il ginocchio sembrano grattare sul ricordo amaro di chi, l’estate scorsa, si era trasferito all’Arsenal dal Bologna per quasi 50 milioni di euro dopo esser stato svezzato nel settore giovanile romanista.
Il dna offensivo è riuscito a riconvertirlo in capacità d’anticipazione ora che quegli attaccanti deve sfidarli, le lunghe leve gli garantiscono una buona velocità e il lavoro di Trigoria lo ha accessoriato di una particolare cura negli atteggiamenti e posture negli 1v1 frontali. Pare, invece, doversi ancora dotare di ulteriore aggressività e ispessirsi nei duelli per poter stuzzicare a dovere le fantasie di Gasperini. 34 presenze e un assist nell’ultimo campionato Primavera.
ALESSANDRO ROMANO – Nato il 17 giugno (sì…) del 2006, in Svizzera, arriva a Roma nel 2022 dopo che “mi erano venuti a vedere al Winterthur in una partita in cui non avevo giocato granché bene”. La scheda di valutazione, evidentemente, aveva già sottolineato a sufficienza le potenzialità di quel mediano di piede sinistro, con spiccati elementi di forza, gambe stabili e resistenti all’urto. Così ingombrante e consapevole, all’interno di un campionato Primavera, che il calcio giovanile sembra aver esaurito o quasi le possibilità di accrescimento del suo bagaglio calcistico vista la prepotenza con cui ormai sa farsi largo tra i più giovani. In costruzione spesso lo si vedeva accomodarsi tra i centrali difensivi quest’anno, abbassandosi per ricevere e gestire con comodità il possesso, ma nel pacchetto di dotazione c’è anche la capacità di giocare su distanze più lunghe, oltre a una dote balistica che lo rende pericoloso con tiri dalla distanza.
Quando si mette in moto, seppur abbia bisogno di qualche tempo per raggiungere discrete velocità, nel campionato Primavera ha mostrato di saper squarciare anche il campo. Se in non possesso ha mostrato di saper tenere duelli anche fuori dalla sua area di competenza, la mobilità nell’interpretazione del ruolo in possesso pare quella col maggior margine di miglioramento per incontrare i gusti preferiti di Gasperini. 29 presenze riempite da 6 gol e 3 assist nell’ultimo campionato Primavera.
LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) – Tra gli effetti collaterali del caldo, e del calciomercato col caldo, c’è quello di distorcere la realtà. Il nome di un giocatore, fin lì pressoché sconosciuto ai più, viene ripetuto in modo psichedelico finché non se ne sente l’urgenza, la necessità. Ma Svilar, oggi salvavita romanista, per dire, tre anni fa era svincolato e fino a un anno e mezzo fa si ammirava all’Olimpico a malapena nel prepartita, quando il secondo portiere si sottopone alla batteria di tiri che serve come riscaldamento dell’anima agli attaccanti prima che questi scendano in campo.
Come Ndicka, senza il quale la Roma non sbuca dal tunnel da più di un anno. Oppure Angelino, arrivato un anno e mezzo fa a Roma in prestito, sballottolato negli anni precedenti tra Lipsia, Hoffenheim e Galatasaray.
Oggi l’arrivo di Gasperini impone alla Roma di aggiornare i software di ricerca nei database. Un’altra turnata di mercato con nuove esigenze, alle quali abbiamo provato a dare risposte fantasiosamente concrete, seguendo le tracce evidenti lasciate dal nuovo allenatore giallorosso nella sua carriera.
Regole d’ingaggio autoimposte: nato dopo il 2000, valutazione inferiore ai 15 milioni di euro (transfermarkt), ingaggio inferiore a 1,5 milioni di euro.
DIFENSORI – Quello che risulta più evidente, a guardare la disponibilità romanista, è la necessità di un marcatore brutale. Lo è stato e potrebbe esserlo ancora Mancini, che dalla sua ha aggiunto applicazioni offensive, di conduzione e inserimenti che potrebbero tornare utili. Lì potrebbe essere riconvertito anche Celik mentre Ndicka, al di là delle apparenze, non ama mordere di continuo il riferimento avversario, ancor più se a distanze impegnative dalla propria porta. Un nome, dunque, con precise manifestazioni di forza, aggressività e una buona velocità che gli consenta di gestire spazi più larghi. Uno come Jeremy Jacquet, ad esempio, che Massara ha avuto modo di maneggiare da vicino a Rennes quest’anno. Frutto, l’ennesimo, di un settore giovanile particolarmente fertile, tanto che la federazione francese, per la terza volta consecutiva, anche quest’anno ha nominato il club bretone come la miglior filiera calcistica del paese.
Classe 2005, 190 centimetri, nell’ultima stagione inizialmente in prestito al Clermont Foot, in Ligue2, e poi richiamato in casa al Rennes in inverno, quando Habib Beye era succeduto a Sampaoli sulla panchina. Da lì 11 presenze, tutte da titolare, spesso sul centro-sinistra com’era stato utilizzato anche nell’esperienza in prestito, nonostante il piede naturale sia il destro. Cavalca in conduzione a piacimento, ha mezzi fisici debordanti che per ora gli nascondono anche alcune letture difensive da raffinare, oltre ad un’elasticità muscolare che rendono quel metro a novanta a disposizione ancor più ingombrante per gli avversari. A fine stagione gli è stato rinnovato, e adeguato, il contratto fino al 2029 con un ingaggio intorno ai 500mila euro. Per Transfermarkt vale 10 milioni di euro, la sensazione è che difficilmente basterebbero a convincere il Rennes a privarsene. Ma doterebbero la Roma di un difensore, ancora in formazione, con tutti gli accessori che richiede l’equipaggiamento moderno.
LATERALI – Qui, appena 6 mesi fa, la Roma ha speso circa 15 milioni di euro per Rensch e Salah-Eddine. Cambiano gli allenatori, cambiano i contesti e dunque le esigenze. Ecco perché la continuità, nel calcio, permette almeno di ridurre gli sprechi. Solo negli ultimi 2 anni sono state costruite squadre prima per Mourinho (estate 2023 e parzialmente inverno 2024), De Rossi (inverno 2024 e estate 2024), quindi Ranieri (gennaio 2025), ora Gasperini. Quattro allenatori, quattro momenti ed esigenze differenti, col rischio che quello che serviva ad uno risulti improprio per l’altro.
Qui la traccia è definita da quella che sembra un’esplicita richiesta: Wesley. Parzialmente differente dalle abitudini all’Atalanta, dove Hateboer, Zappacosta, Maehle, Castagne o Gosens, per nominarne alcuni, garantivano i trasporti esterni su rotaia in maniera quasi inesauribile. A questo genere di giocatori si sovrappone in maniera più semplice un’idea per la corsia sinistra: David Moller Wolfe, esterno sinistro norvegese progettato nel 2002 e composto prevalentemente d’acciaio fuso. Nell’ultima stagione all’AZ ha totalizzato 2 gol e 6 assist in 31 presenze. 187 centimetri che guadagnano facilmente velocità e sconsigliano l’attraversamento pedonale al passaggio, conduzioni poco poetiche ma estremamente funzionali, un piede sinistro che sa arrivare a destinazione nel momento della rifinitura o rimanere fermo all’impatto col pallone per indirizzarlo in porta. Per transfermarkt ha un valore di 9 milioni di euro, l’AZ lo pagò 2,5 milioni nel 2023 dal Brann ed è legato fino al 2028 per 400mila euro d’ingaggio annuale circa. Sembra già di vederlo con la piastrina militare con inciso sopra il volere di Gasperini.
Dall’altro lato, invece, ricalcando alla finestra il profilo di Wesley, il contorno che si compone somiglia, anche se in versione inevitabilmente in scala ridotta, a Vinicius Tobias, brasiliano come il modello di partenza, fisicamente simile come centimetri e struttura, dotati di accelerazioni, seppur non lancinanti come quelle di Wesley, cambi di direzione e gestualità tecniche che seguono lo stile dell’esterno del Flamengo. Rispetto a Wesley, l’esterno classe 2004 dello Shakhtar è stato svezzato calcisticamente in Europa, dove arriva appena maggiorenne dall’Internacional per 6 milioni di euro. Poi va in prestito al Castiglia, la squadra B del Real Madrid, prima di rientrare allo Shakhtar dove quest’anno racimola 6 assist in 19 presenze in campionato, più altre 3 in Champions League e 4 in Coppa. Un anno in cui non gli sono mancate vicissitudini personali. Anche Tobias, come Wesley, più che un galoppatore infaticabile, appare uno in grado di generare occasioni nell’ultima parte di campo tramite dribbling o scartare l’opposizione avversaria per aprirsi traiettorie per il cross.
“Wide-creator”, sarebbe catalogato secondo i cluster più recenti: in sostanza un giocatore d’ampiezza che sa creare pericoli. Quando stiamo scrivendo è notte e scrollando X scopriamo che Alfredo Pedullà l’ha appena accostato alla Roma. Per questo, anche un filo indispettiti, meglio chiuderla qui. Valore transfermarkt che lascia qualche perplessità: 5 milioni di euro. Contratto fino al 2029, rinnovato un anno fa al rientro dal prestito, più passaporto spagnolo incluso nel prezzo.
CENTROCAMPISTI – Con 358 partite, il giocatore più utilizzato in carriera da Gasperini è De Roon. Anche quando la sua prestanza fisica calava inevitabilmente, la conoscenza dei meccanismi lo faceva risultare indispensabile agli occhi e al cuore del nuovo allenatore della Roma, al punto da arretrarlo anche tra i difensori in caso di necessità. Praticamente Gasperini ha messo in campo De Roon per l’equivalente di quasi 9 campionati e mezzo consecutivi. Dovrà farne a meno e soltanto Cristante, guardando la rosa, potrebbe tentare di colmare quel vuoto, seppur con una macchina che ora ha ben più chilometri rispetto a quelli con cui impressionò a Bergamo nel 2019, svolgendo tutt’altre funzioni. Anche qui, a tratteggiarne il contorno sono gli indizi di mercato: Richard Rios e Neil El Aynaoui hanno declinazioni differenti ma sono mossi dallo stesso istinto, quello di fare parkour in un campo da calcio.
Saltano sugli avversari, rimbalzano da un’area all’altra, scalano pareti col pallone in conduzione, un po’ come da grande potrebbe venire sempre meglio a Valentin Atangana, numero 6 dello Stade Reims. Quel profilo di centrocampista pluriaccessoriato abbonda in Ligue1 e il francocamerunense classe 2005 ne è una vivida riproduzione: impatta con piacere sugli avversari per sottrargli il pallone e l’istintività di alcuni interventi è sicuramente un aspetto che dovrà levigare. Sa però liberarsi dalla pressione avversaria ed è in grado di assecondare il passo frenetico con una conduzione elettrica ma curata della sfera: 7° tra i centrocampisti under 23 per conduzioni progressive, 3° per numero di intercetti tra i centrocampisti under 21. Di contro, non ha una struttura imponente, 176 centimetri dichiarati su internet, ma ha elementi di forza, in elevazione, e di velocità che ne fanno raddoppiare lo spessore.
Non è certamente definito come potrebbero esserlo Rios o El Aynaoui, che mostrano, almeno oggi, un impatto maggiore nella metà campo offensiva. Atangana, forse, rappresenterebbe più un simil Koné, con quell’interpretazione del ruolo che oscilla tra un 6 e un 8 ma le sue potenzialità potrebbero aprirgli un ventaglio di trasformazione ancora difficile da pronosticare con precisione. Nelle ultime 3 stagioni ha già accumulato 58 presenze in Ligue1, compresa l’andata e ritorno del playout per la retrocessione che ha condannato lo Stade Reims in Ligue2. In attesa di capire gli sviluppi del caso Lione, appare difficile che una gemma simile possa scendere di categoria. 10 milioni si legge sul cartello affisso su transfermarkt. In caso, lasciare anche il resto.
TREQUARTISTI –“Uno alla Lookman” è il messaggio che più volte sintetizza la principale ricerca offensiva della Roma. Uno per il quale, dopo 52 gol in 3 stagioni, l’Atalanta chiede una cifra superiore ai 50 milioni di euro a chiunque si fermi a guardare la vetrina. Lo stesso, però, che 3 anni fa arrivava a Bergamo per “appena” 12 milioni di euro bonus inclusi. Anche perché, fin lì, aveva messo in valigia, tra Inghilterra e Germania, altrettanto appena 35 gol. A definire la ricerca, dunque, è più la convergenza preferita, quella di un destro che incede da sinistra, con la tendenza al dribbling. Insomma, deve procurare allarme. “I giocatori offensivi devono fare gol, assist, prendere rigori, far ammonire gli avversari”, così ha parlato Gasperini in conferenza stampa.
Kevin Santos Lopes de Macedo potrebbe fare tutto questo. Più semplicemente Kevin, che oltre a uno stock di meme facili da poggiare sul nome, porterebbe quell’elettricità necessaria al settore offensivo romanista. Cambi di velocità e di direzione improvvisi, dribbling, sensibilità sul pallone tipicamente brasiliana: un cumulo di potenzialità che cercano soltanto le mani di un artigiano che sappiano sottrarre il superfluo. Il 22enne arrivato allo Shakhtar nel 2023 dal Palmeiras per 12 milioni di euro mantiene ancora costante la sua valutazione, almeno per transfermarkt, anche per non aver prodotto (ancora) numeri che giustifichino l’innalzamento del valore: 6 gol e 4 assist nelle 24 presenze in campionato, altri 2 nelle 6 gare di Champions League. Uno al Bayern Monaco, quando spaventò i bavaresi portando in vantaggio lo Shakhtar con una ripartenza conclusa rientrando ai danni di Kim prima di aprire l’interno sul palo più lontano. Pare che il Napoli lo avesse in lista tra i vari nomi per riempire il vuoto di Kvaratskhelia.
ATTACCANTE –Disclaimer: non sarà un nome che sostituisca Dovbyk ma uno che possa affiancarlo, non solo gerarchicamente ma anche in campo. Diverso, a partire da piede: destro e non mancino come l’ucraino. Che sappia lavorare anche fuori dall’area di rigore, eventualmente anche far coppia con il numero 11 romanista. Scartata la tentazione di ricondizionare elementi ormai tra gli avanzi della Premier League, come Patson Daka o Odsonne Edouard, entrambi classe 1998, dunque fuori dai parametri autoimposti a monte, con ingaggi che spiegano in maniera approfondita le premesse non rispettate ma solo un altro anno garantito contrattualmente.
Dunque, quella velocità in progressione, irrobustita da una forza fisica e con la capacità di concludere l’azione con un’ampia scelta balistica a disposizione porta da Romulo Cardoso, timidamente comparso già tra i rulli di calciomercato sulla Roma un anno fa. Un altro brasiliano, sì, ma costruito per districarsi naturalmente tra le ruvidezze europee: classe 2002, arrivato un anno fa al Goztepe in prestito dall’Athletico Paranaense e poi riscattato per il valore della clausola rescissoria, 2,5 milioni di euro. Oggi transfermarkt scrive che vale almeno 4 volte tanto, 11 milioni, dopo aver totalizzato 13 reti (e 9 assist…) nella sua prima stagione nel campionato turco.
Romulo sembra avere tutti gli argomenti del caso: una struttura resistente, una potenza che lo rende difficilmente sopportabile in campo aperto e una raffinatezza coordinativa che gli permette di chiudere le azioni anche negli spazi più ridotti oltre a prestarsi a dialoghi coi compagni. La varietà, oltre alla rapidità e alla cura, di scelta con cui sa armare il destro deflagrante nascondono a sufficienza lo scarso utilizzo del piede debole. E il giallorosso, che veste anche il Goztepe con trame però a scacchi, pare donargli.
LR24 – Tra i nomi accostati alla Roma per il centrocampo c’è anche quello del colombiano del Palmeiras Richard Rios. Un giocatore seguito da Gasperini già ai tempi dell’Atalanta e sul quale i giallorossi potrebbero investire in questa sessione di mercato. Valutazione alta quella del club brasiliano, che chiede circa 30 milioni di euro.
CARRIERA – Richard Rios Montoya nasce a Vegachì, Colombia, il 2 giugno del 2000. Come molti giocatori sudamericani inizia a muovere i primi passi nel futsal dopo essere stato scartato, all’età di 11 anni, dal calcio a 11 perché ritenuto troppo gracile. È proprio nel calcio a 5 che si mette in mostra, tornando al calcio relativamente tardi, all’età di 18 anni. Nel 2019, infatti, viene notato dal Flamengo. Il club rossonero non crede fin da subito nelle sue qualità e lo gira in prestito ai messicani del Mazatlan prima (dove non brillerà per via di un infortuinio al ginocchio) e al Guarani poi, nobile decaduta del calcio brasiliano. Nel 2023 il grande ritorno nel calcio che conta, con il Palmeiras che decide di puntare forte su di lui. E in poco tempo conquista tutti e vince i primi titoli: per due anni consecutivi (2022, 2023) alza al cielo il campionato paulista, mentre nel 2023 è tra i protagonisti del successo del Palmeiras nel Brasilerao. Con il “Verdao”, in totale, ha collezionato 137 presenze mettendo a segno 11 gol e 10 assist. Si è messo in luce anche nell’ultimo Mondiale per Club, dove ha raccolto 5 presenze tutte da titolare e due assist. Perno della nazionale colombiana, con la quale ha esordito il 12 ottobre 2023 e con la quale vanta 23 presenze e due gol.
CARATTERISTICHE – Rios è un centrocampista moderno. Un giocatore perfetto per il calcio che ha in testa Gian Piero Gasperini. Centrocampista versatile e che sa fare più o meno tutto, può giocare davanti alla difesa o fare la mezzala. Un giocatore che abbina quantità, vista l’altezza di un metro e 85, e qualità, soprattutto nello stretto, per via anche dei suoi anni trascorsi nel futsal. Rios si distingue anche per la sua spiccata personalità: da ricordare in questo senso l’episodio in un Argentina-Colombia del luglio 2023 e terminata con il punteggio di 1-1, match in cui ha avuto un’aspra discussione con Otamendi, che lo prese in giro per l’elastico nei capelli. “Tieni la bocca chiusa che sei talmente vecchio da non riuscire più neanche a correre”, gli avrebbe risposto a muso duro Rios.
LE POLEMICHE DENTRO E FUORI DAL CAMPO – Rios ha fatto discutere anche per alcuni atteggiamenti dentro e fuori dal campo. In patria sostengono che il suo look accentuato e suoi atteggiamenti non siano un esempio positivo per i giovani. Un altro episodio che lo ha posto sotto i riflettori risale allo scorso aprile. Durante la sfida contro il Cerro Porteño di Copa Libertadores, infatti, dopo il gol segnato (e che ha deciso la sfida) non ha esultato ma si è rivolto con sguardo imbronciato verso la propria tifoseria zittendola. I supporters del Palmeiras infatti lo avevano contestato per un pallone perso nella sfida precedente contro i ravali storici del Corinthians, valso la sconfitta al Verdao. Rios si è subito scusato dopo l’episodio: “Voglio scusarmi tutti sono venuti da lontano per sostenere la squadra. Nutro un profondo rispetto per questo club, darò sempre la mia vita. Sono un uomo e lo ammetto: quello che è successo sarà per me un’esperienza istruttiva e se dovrò scusarmi, sicuramente lo farò di nuovo. Sono un uomo che sa fare le cose e accettarle. Non hanno mai fatto nulla di sbagliato”.
LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – Gian Piero Gasperini attende con ansia nuovi rinforzi in vista dell’inizio del raduno fissato il 13 luglio al ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria e il direttore sportivo Frederic Massara sembra intenzionato a pescare dal calcio francese. L’ultimo nome nel mirino della Roma è Neil El Aynaoui, centrocampista classe 2001 del Lens: l’interesse da parte dei giallorossi è davvero forte, tanto da aver già presentato una prima offerta ufficiale da circa 20 milioni di euro. La società transalpina ha rifiutato la proposta, ma nei prossimi giorni sono previsti nuovi contatti.
La carriera
Nato il 2 luglio 2001 a Nancy (Francia), Neil El Aynaoui è figlio dell’ex tennista marocchino Younes El Aynaoui (14esimo nel ranking mondiale ATP nel 2003). Muove i primi passi nel mondo del calcio nel club spagnolo CF Gavà e nel 2009 entra nel settore giovanile del Nancy-Lorraine, dove fa tutta la trafila fino a esordire in prima squadra all’età di 20 anni.
Il centrocampista si mette subito in mostra e, in seguito alla buona stagione disputata nel Championnat National (la Serie C), nell’estate del 2023 accetta la chiamata del Lens. La società giallorossa, piazzatasi al secondo posto in classifica in Ligue 1, lo acquista per 600.000 euro.
L’esordio arriva soltanto il 24 settembre 2023 contro il Tolosa, poiché è costretto a saltare le prime cinque giornate di campionato in seguito a un’espulsione diretta rimediata nell’ultima gara con il Nancy per un fallo di reazione. Nella prima annata con il Lens disputa 31 partite tra tutte le competizioni (tra cui 3 in Champions League e 2 in Europa League) e mette a referto 1 gol e 4 passaggi vincenti. La stagione 2024/25 è la più prolifica della sua carriera (ben 8 reti, di cui 3 su rigore, e miglior marcatore del Lens in Ligue 1), ma viene frenato da alcuni infortuni e scende in campo in 25 occasioni.
Per quanto riguarda la nazionale, El Aynaoui ha esordito con il Marocco Under 21 ed è in attesa di una chiamata dalla selezione maggiore.
Le caratteristiche tecnico-tattiche
Neil El Aynaoui è un calciatore di piede destro alto 185 centimetri e rappresenta il prototipo di centrocampista moderno. Si tratta di un giocatore dalle caratteristiche principalmente difensive, ma nelle ultime stagioni ha migliorato il feeling con il gol (17 reti tra Nancy-Lorraine, Lens B e Lens B, di cui ben 8 nell’annata 2024/25). Il classe 2001 può agire da mediano davanti alla difesa, da centrocampista centrale e anche da mezzala e grazie alla sua struttura fisica è abilissimo nei duelli e nei recuperi, come dimostrato soprattutto nella partita del 12 novembre 2023 contro il Marsiglia (18 duelli e 9 recuperi).
Soffermandoci su questi due aspetti e considerando gli ultimi 365 giorni, El Aynaoui ha una media di 1.70 intercetti e 1.93 blocchi a partita: in questi dati rientra rispettivamente nel 94esimo percentile e 95esimo percentile tra i centrocampisti che militano nei top 5 campionati europei, in Champions League e in Europa League. Bene anche nella gestione del pallone: nelle ultime 3 stagioni ha in media l’85.1% di passaggi riusciti (90.3% corti e 88.9% medi). El Aynaoui è quindi un calciatore molto utile sia in fase di recupero del pallone sia in costruzione e, osservando la heatmap stagionale, si può notare come spazia su tutto il fronte del centrocampo. Secondo il portale di statistiche FBref, il suo stile di gioco somiglia molto a quello di Hugo Larsson dell’Eintracht Francoforte, Anton Stach dell’Hoffenheim e Rocco Reitz del Borussia Mönchengladbach. Al settimo posto di questa speciale classifica di paragone c’è anche Bryan Cristante.
L’incognita principale riguarda gli infortuni: nella stagione 2024/25 è stato costretto a fermarsi per tre problemi fisici, restando ai box per 10 partite. Lo stop più grave subito è quello al ginocchio, che lo mise ko dal 25 luglio 2024 al 15 settembre. Inoltre, in caso di trasferimento alla Roma, si tratterebbe della prima vera esperienza calcistica al di fuori della Francia, motivo per cui avrà sicuramente bisogno di tempo per ambientarsi e conoscere una nuova cultura. Da non sottovalutare l’eventuale assenza in caso di convocazione con il Marocco per la Coppa d’Africa 2025 (dal 21 dicembre 2025 al 18 gennaio 2026).
La grande crescita avuta nell’ultima stagione ha comunque attirato l’interesse di numerosi club europei e, oltre alla Roma, sulle sue tracce ci sono anche Juventus, Lazio e Aston Villa. Ora starà ai giallorossi decidere se affondare il colpo per anticipare la concorrenza e regalare a Gasperini una nuova pedina per il centrocampo.
LAROMA24.IT (Christian Deiuri) – Superata la deadline del 30 giugno per sistemare il bilancio con le cessioni, il mercato della Roma può finalmente prendere il via anche in entrata. Il primo colpo messo a segno dal ds Massara nella sua nuova avventura in giallorosso potrebbe essere Antonio Arena. Il direttore sportivo giallorosso sembra essere infatti riuscito a sfruttare il canale preferenziale con il Pescara, dove lui stesso ha militato per quattro stagioni, per accaparrarsi le prestazioni di uno dei talenti più luminosi d’Italia.
Classe 2009, lo scorso 7 marzo Arena ha fatto il suo esordio in Serie C a soli 16 anni e 25 giorni, subentrando al minuto ’66 nella gara contro la Lucchese; ha poi impiegato solo otto minuti per firmare il 4-1 e diventare così anche il più giovane di sempre a segnare tra i professionisti in Italia. Il tecnico Baldini, che più volte lo ha ricoperto di elogi in conferenza stampa, gli ha poi dato fiducia in altre tre occasioni, sempre da subentrato: Arena lo ha ripagato con un assist nella vittoria per 0-3 sul campo del Pontedera.
Le origini
Gioiello proveniente dal settore giovanile del club adriatico, Arena è nato e cresciuto in Australia nell’Academy M&U Football, prima di approdare a Pescara nel 2023. Possiede, oltre al passaporto australiano, anche quello italiano grazie ai nonni originari proprio dell’Abruzzo. E la Nazionale italiana non se lo è fatto scappare, convocandolo con la selezione Under 16 lo scorso mese di gennaio. Fino allo scorso anno Arena aveva difeso i colori australiani nelle nazionali giovanili, ma ora è un perno dell’Italia Under 17, con cui ha preso parte a maggio agli Europei di categoria. Per lui anche un gol nella gara d’esordio contro la Repubblica Ceca, nell’avventura culminata con l’eliminazione ai calci di rigore contro il Portogallo in semifinale.
Le caratteristiche tecniche
Nella sua breve carriera, Arena ha dimostrato di possedere mezzi tecnici di ottimo livello, ai quali unisce anche un fisico già importante malgrado la giovanissima età. Alto 188 cm, rappresenta un modello di centravanti del futuro, forte fisicamente ma abile anche con il pallone tra i piedi. Su di lui avevano messo gli occhi praticamente tutte le big del calcio italiano ma non solo, dato che anche il Real Betis e alcuni club di Premier League avevano chiesto informazioni nei mesi passati. Brava dunque la Roma ad anticipare la concorrenza e portarsi a Trigoria uno dei gioielli del panorama giovanile nazionale.
LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – In questa fase del calciomercato estivo la Roma è concentrata soprattutto sulle uscite e l’eventuale cessione di Evan Ndicka permetterebbe al club giallorosso di rientrare senza alcun tipo di problema nei paletti del Fair Play Finanziario imposti dalla UEFA. Il difensore centrale ivoriano è seguito da alcune società di Premier League (Arsenal e Newcastle in primis), ma nella serata di ieri è spuntata un’ulteriore possibilità: la Roma starebbe infatti lavorando con il Marsiglia a uno scambio proprio tra Ndicka (direzione Francia) e il centrocampista canadese classe 2002 Ismaël Koné. Il nuovo direttore sportivo giallorosso Frederic Massara conosce molto bene il ventitreenne, dato che è stato proprio lui a portarlo in prestito al Rennes nella passata stagione.
La carriera
Nato il 16 giugno 2022 ad Abidjan, Ismaël Kenneth Jordan Koné si trasferisce con sua madre a Montreal (Canada) all’età di 7 anni mentre il padre resta in Costa d’Avorio. Intraprende la sua prima avventura nel mondo del calcio nell’AS Notre Dame de Grâce e resta nella squadra per 8 anni prima di trasferirsi al CS Saint-Laurent. Qui si mette in mostra ed effettua due provini per Genk e Mouscron, ma la diffusione del Covid-19 lo costringe a lasciare il Belgio e a tornare in Canada.
Successivamente arriva la chiamata del Montreal, che lo tessera nell’estate del 2021 dopo un periodo di prova e lo aggrega alla formazione dell’Under 23. Nonostante si alleni quasi sempre in prima squadra, l’esordio con i ‘grandi’ viene rimandato a causa di alcune restrizioni legate alla composizione della rosa. Koné ha anche l’opportunità di svolgere degli allenamenti al Bologna, club di proprietà dell’imprenditore Joey Saputo (che possiede anche il Montreal), prima di tornare in Canada e conquistarsi il posto da titolare nel 2022. Esordisce il 24 febbraio nella vittoria per 3-0 contro il Santos Laguna nel ritorno degli ottavi di finale di Concacaf Champions League e si presenta subito con un gol: “Questo è l’Ismael che conosciamo! Ha dimostrato di poter essere decisivo già alla sua prima partita – le parole dell’allenatore Wilfried Nancy al fischio finale -. Ha commesso degli errori, ma allo stesso tempo ha mostrato le sue qualità. Ora deve essere costante e continuare a crescere per mostrare il suo talento”. Nella sua prima stagione in MLS mette a referto 3 reti e 5 assist in 28 presenze, segnando anche ai playoff contro l’Orlando.
Le ottime prestazioni convincono il commissario tecnico del Canada, John Herdman, a convocarlo per il Mondiale in Qatar e Ismael scende in campo in ogni partita della fase a gironi. Intanto Koné attira l’interesse di alcune società inglesi (Sheffield United e Norwich) e alla fine la spunta il Watford, che lo acquista per 8 milioni di euro in sinergia con l’Udinese della famiglia Pozzo (proprietaria di entrambi i club): “Non mi aspettavo che potesse accadere tutto così velocemente – le dichiarazionidiKoné –. Questa è la vita che volevo e spero di raggiungere traguardi ancor più importanti. Ho sempre voluto giocare nei migliori campionati del mondo e sono orgoglioso di aver finalmente fatto il salto in Europa. Continuerò a lavorare per arrivare in alto, ma il Watford è la scelta giusta per me. La società mi ha mostrato il progetto e l’obiettivo è sviluppare il mio talento per poi trasferirmi in un club di livello superiore. La Championship ha un ritmo più elevato e si gioca un calcio fisico, ma mi abituerò”.
Sin da subito si ritaglia il posto da titolare e in un anno e mezzo disputa 63 partite (4 gol e 6 passaggi vincenti) tra Championship, FA Cup ed EFL Cup senza però mai riuscire a ottenere la promozione in Premier League. ‘The Hornets‘ collezionano un undicesimo e un quindicesimo posto, ma il livello di Koné è nettamente superiore e nell’estate del 2024 il Marsiglia sborsa 12 milioni per acquistarlo. Il centrocampista era anche nel mirino della Roma e del West Ham, ma Roberto De Zerbi riesce a convincerlo e a portarlo in Francia.
L’avventura all’OM parte male a causa di un infortunio alla caviglia e l’esordio arriva il 14 settembre nella vittoria per 2-0 contro il Nizza. Ismael trova un po’ di continuità, ma con il passare del tempo scende nelle gerarchie e dal 23 novembre al 2 febbraio gioca solo 72 minuti. Nel mercato invernale cambia aria e Frederic Massara, direttore sportivo del Rennes e ora alla Roma, lo porta in Bretagna con la formula del prestito secco: “È un’opportunità d’oro e sono molto felice – la gioia del calciatore canadese –. Voglio affermarmi in Ligue 1 e tornare a giocare il prima possibile. Non vedo l’ora!”. Parole al miele anche da parte di Massara: “Ismael rinforza il nostro centrocampo grazie alle sue qualità dinamiche, atletiche e tecniche. Ha dimostrato tutto il suo valore in nazionale, è un giocatore che conosciamo da tempo e siamo felici di averlo con noi”.
Koné gioca con maggiore continuità, ma parte titolare soltanto in 4 occasioni. Nonostante il minutaggio non elevatissimo mette a referto 2 gol e 1 assist in 13 partite e riesce a togliersi anche la soddisfazione di segnare proprio contro il Marsiglia nell’ultima giornata di campionato con una splendida conclusione dalla distanza.
Ora è tornato all’OM, ma potrebbe essere soltanto di passaggio. In caso di accordo per il trasferimento alla Roma ritroverebbe proprio Massara e, dopo aver avuto De Zerbi, lavorerebbe con un altro allenatore italiano come Gian Piero Gasperini.
Le caratteristiche tecnico-tattiche
Soffermandoci sulle caratteristiche tecniche di Koné, fu proprio lui a descriversi nel giorno della presentazione come nuovo calciatore del Rennes: “Sono un giocatore box-to-box e mi piace sia attaccare sia difendere”. Ismael è un centrocampista di piede destro molto versatile e dotato di un fisico imponente grazie ai suoi 188 centimetri di altezza. Dall’esperienza al Montreal alla doppia parentesi francese ha una media dell’84.7% di passaggi completati ed è un giocatore elegante con il pallone tra i piedi. Il classe 2022 abbina visione di gioco a dinamismo e può agire sia da mediano sia da centrale, rappresentando quindi il prototipo di centrocampista moderno. Non si tratta di un calciatore particolarmente veloce, ma con il suo fisico riesce ad arginare gli avversari e a vincere duelli. Da non sottovalutare la sua capacità nelle conclusioni dalla distanza, con cui ha già messo a segno alcuni dei 13 gol realizzati in carriera.
Ha una buona esperienza internazionale con il Canada (30 presenze), mentre ha fatto più fatica a trovare spazio nei club dall’addio al Watford. In caso di acquisto da parte della Roma Ismael Koné entrerebbe nelle rotazioni del centrocampo di Gian Piero Gasperini e l’allenatore potrebbe sfruttare la duttilità e la capacità di farsi trovare pronto sia in fase difensiva sia in quella offensiva.
LAROMA24.IT – Hákon Arnar Haraldsson, islandese, cresciuto in Danimarca, classe 2003. Questo l’identikit dell’ultimo nome comparso dalla rassegna stampa per arredare il reparto offensivo secondo il gusto di Gian Piero Gasperini. Secondo transfermarkt, attualmente la sua valutazione è di 18 milioni di euro, la più alta raggiunta in carriera finora.
Dopo il debutto all’IA Akranes a 16 anni, è il Copenhagen a portarlo via per aggregarlo alle proprie formazioni giovanili con un investimento di quasi 3 milioni di euro. È il 2021 quando scavalca in prima squadra racimolando le prime esperienze, come un giocatore offensivo che ancora sembra avere bisogno di una definizione ulteriore per collocarsi definitivamente in campo. Si alterna, infatti, tra la posizione di trequartista, di quelli mobili che sanno giocare con e senza palla, e ruoli più vicini alla porta, anche partendo da porzioni di campo più defilate.
La stagione successiva, quella 2022/23, lo porta a guadagnare un posto stabile nell’undici titolare e, al termine del campionato, al salto in Ligue1, al Lille, che mette sul piatto 15 milioni di euro. Con Paulo Fonseca occupa prevalentemente il settore offensivo di sinistra, muovendosi agilmente tra le linee dove dimostra capacità di rifinitura, di conduzione in campo aperto e una mobilità, abbinata a buone doti di tiro, che fanno sperare in numeri realizzativi superiori a quelli raccolti finora. 5 reti, in questa stagione, rappresentano il miglior bottino, fin qui, di Haraldsson che al massimo si era fermato a 4 nella stagione della consacrazione al Copenhagen. “Ha sempre avuto fiducia in me e credeva che potessi migliorare”, dirà Haraldsson su Fonseca.
“È un giocatore estremamente importante perché è versatile. È bravo in quasi tutti i ruoli, a centrocampo o in attacco” dirà di lui invece Genesio, succeduto all’ex allenatore della Roma sulla panchina del Lille nell’estate 2024. Quest’anno, infatti, almeno inizialmente Haraldsson aveva abbassato il proprio raggio d’azione, muovendosi anche sulla corsia destra, e mostrando una gamba che gli permetteva anche di coprire distanze più lunghe. Frenate, cambi di direzione e di velocità rappresentano il modo migliore in cui Haraldsson sa aprirsi il campo per conduzioni o rifiniture, utilizzando quasi esclusivamente il piede preferito, quello destro. Alto 178 centimetri, mostra comunque una forza negli arti inferiori che lo rendono stabile nei contrasti, aspetto nel quale è tra i migliori per dati tra i pariruolo nell’ultima Ligue1.
LAROMA24.IT (Chiara Ciotti)– Tra addii e arrivi, un ritorno in casa Roma: Frederic Massara è prossimo ad assumere la carica di direttore sportivo del club giallorosso dopo la rescissione consensuale con Florent Ghisolfi e a costruire la squadra a disposizione di Gian Piero Gasperini. Nato a Torino il 11 novembre 1968, di madre francese, da calciatore era una seconda punta guizzante, con una carriera in giro per l’Italia, principalmente tra Serie B e Serie C. Dopo un inizio da allenatore, Massara ha mosso i suoi primi passi nel mondo dirigenziale dietro l’ala imponente di Walter Sabatini, figura da cui però non ha ereditato l’enfasi e l’impetuosità caratteriale. Al contrario, Massara è noto per essere un professionista taciturno, che non ama stare sotto i riflettori, un vero e proprio “antidivo” nel panorama calcistico.
CASA ROMA – Riavvolgendo il nastro della sua prima tappa in giallorosso, l’arrivo è datato 2011 al fianco di Walter Sabatini dopo l’esperienza condivisa al Palermo. Massara ne raccoglie l’eredità quando Sabatini lascia il club a ottobre e guida la direzione sportiva – con Luciano Spalletti sulla panchina della Roma – fino ad aprile 2017 e all’approdo di Monchi a Trigoria. Durante questo periodo, la sua operazione più rilevante nel mercato di gennaio 2017 fu l’arrivo in prestito di Clement Grenier dal Lione, giocatore che però non lasciò un segno tangibile. Successivamente, dopo una parentesi nel gruppo Suning, Massara fa ritorno a Roma per affiancare Monchi. Con l’addio dello spagnolo nel marzo 2019, contestuale all’esonero di Eusebio Di Francesco, Massara assume nuovamente il ruolo di DS ad interim fino al termine di quella stagione, conclusa con Claudio Ranieri in panchina. In questa seconda breve parentesi, non ha avuto modo di operare sul mercato non essendoci finestre di trasferimento attive.
Principali Acquisti Roma(Stagione 2016/17, solo mercato invernale):
Emerson Palmieri (Santos, 2,00 mln €) – riscatto formalizzato in quella stagione
Clément Grenier (Olympique Lione, Prestito – operazione di gennaio)
Rientri da prestito: Norbert Gyömbér (Pescara)
Principali Cessioni Roma(Stagione 2016/17, solo mercato invernale):
Juan Iturbe (Torino, Prestito)
Norbert Gyömbér (Akhmat Grozny, Prestito)
IL CAPOLAVORO MILAN – È a Milano, destinazione Milan, dove Massara approda nell’estate del 2019 e lascia la sua impronta da direttore sportivo nel connubio con Paolo Maldini vincendo anche uno scudetto nella stagione 2021/2022. I due, in quattro anni tra il 2019 e il 2023, recapitano a Milanello più di 25 acquisti. Nel conteggio, senza considerare giocatori presi in prestito e non riscattati, spiccano gli acquisti di Rafael Leao e Mike Maignan dal Lille, di Fikayo Tomori e Olivier Giroud dal Chelsea, di Theo Hernandez dal Real Madrid, di Ismael Bennacer dall’Empoli e di Sandro Tonali dal Brescia. E ancora, dal rendimento a fasi altalenanti, come Alexis Saelemaekers. Tuttavia, nell’ultimo periodo, non sono mancati investimenti che non hanno convinto appieno o che hanno deluso le aspettative dei tifosi rossoneri: si pensi ad Alessandro Florenzi (inizialmente in prestito), Rade Krunic, Yacine Adli, Junior Messias, Ante Rebic, Fodé Ballo-Touré, Jens Petter Hauge e, in particolare, Charles De Ketelaere, acquisto oneroso che non ha reso a Milano per poi esplodere, paradossalmente, proprio sotto la guida di Gasperini all’Atalanta.
MILAN (2019-23)
Principali Acquisti (Stagione 2019/20):
Rafael Leão (Lille, 49,50 mln €)
Theo Hernández (Real Madrid, 22,80 mln €)
Ismaël Bennacer (Empoli, 17,20 mln €)
Rade Krunić (Empoli, 8,60 mln €)
Léo Duarte (Flamengo, 10,60 mln €)
Ante Rebić (Eintracht Francoforte, Prestito biennale)
Alexis Saelemaekers (Anderlecht, Prestito 3,25 mln € – Gennaio)
Zlatan Ibrahimović (LA Galaxy, Gratuito – Gennaio)
Simon Kjær (Siviglia, Prestito 2,5 mln € – Gennaio) Principali Cessioni (Stagione 2019/20):
Patrick Cutrone (Wolverhampton, 18,00 mln €)
Krzysztof Piątek (Hertha BSC, 24,00 mln € – Gennaio)
Suso (Siviglia, Prestito – Gennaio)
Ricardo Rodríguez (PSV Eindhoven, Prestito – Gennaio)
Principali Acquisti (Stagione 2020/21):
Sandro Tonali (Brescia, Prestito 10,00 mln €)
Alexis Saelemaekers (Anderlecht, Riscatto 7,65 mln €)
Ante Rebić (Eintracht Francoforte, Riscatto 6,70 mln €)
Jens Petter Hauge (Bodø/Glimt, 4,80 mln €)
Brahim Díaz (Real Madrid, Prestito)
Fikayo Tomori (Chelsea, Prestito 588 mila € – Gennaio)
Soualiho Meïté (Torino, Prestito 500 mila € – Gennaio)
Mario Mandžukić (Al-Duhail, Gratuito – Gennaio) Principali Cessioni (Stagione 2020/21):
Suso (Siviglia, Riscatto 21,70 mln €)
Lucas Paquetá (Olympique Lione, 23,44 mln €)
Principali Acquisti Milan (Stagione 2021/22):
Fikayo Tomori (Chelsea, Riscatto 31,60 mln €)
Mike Maignan (Lille, 15,40 mln €)
Sandro Tonali (Brescia, Riscatto 9,60 mln €)
Olivier Giroud (Chelsea, 2,85 mln €)
Yacine Adli (Bordeaux, 8,50 mln € – poi lasciato in prestito al Bordeaux)
Fodé Ballo-Touré (Monaco, 5,40 mln €)
Junior Messias (Crotone, Prestito 2,60 mln €)
Alessandro Florenzi (Roma, Prestito 1,00 mln €) Principali Cessioni Milan (Stagione 2021/22):
Gianluigi Donnarumma (PSG, Gratuito)
Hakan Çalhanoğlu (Inter, Gratuito)
Jens Petter Hauge (Eintracht Francoforte, Prestito con obbligo di riscatto)
Principali Acquisti (Stagione 2022/23):
Charles De Ketelaere (Club Bruges, 35,50 mln €)
Junior Messias (Crotone, Riscatto 5,50 mln €)
Alessandro Florenzi (Roma, Riscatto 2,70 mln €)
Malick Thiaw (Schalke 04, 8,80 mln €)
Divock Origi (Liverpool, Gratuito) Principali Cessioni (Stagione 2022/23):
Franck Kessié (Barcellona, Gratuito)
Alessio Romagnoli (Lazio, Gratuito)
Jens Petter Hauge (Eintracht Francoforte, Riscatto 8,00 mln €)
L’AVVENTURA FRANCESE AL RENNES: PIÙ OMBRE CHE LUCI – Neanche il tempo di una stagione in Francia: è quanto dura l’avventura, complicata, di Massara al Rennes terminata lo scorso maggio. E la squadra conclude l’anno al 12° posto in classifica con 41 punti e tre allenatori cambiati (Julien Stephan, Jorge Sampaoli e Habib Beye). Si notano, in positivo, le cessioni effettuate: Desire Doué al Psg per circa 50 milioni di euro, i 23 milioni spesi dalla Roma per Enzo Le Fée e i 20 sborsati dal Bayer Leverkusen per Martin Terrier. Tuttavia, gli investimenti in entrata non hanno sempre garantito il rendimento atteso. L’esborso più cospicuo, 20 milioni per Seko Fofana dall’Al-Nassr a gennaio, ha prodotto un contributo limitato (19 partite, un gol e un assist). Altri acquisti onerosi come Albert Grønbaek (15 mln dal Bodø/Glimt, poi mandato in prestito al Southampton, Brice Samba (14 mln dal Lens), Anthony Rouault (13 mln dallo Stoccarda), Kyogo Furuhashi (12 mln dal Celtic), Mikayil Faye (10,3 mln dal Barcellona), Glen Kamara (10 mln dal Leeds) e Carlos Andrés Gómez (10 mln dal Salt Lake) non hanno, per diverse ragioni, inciso come sperato o hanno richiesto un periodo di adattamento, contribuendo a un’annata con più ombre che luci dal punto di vista dei risultati sportivi, nonostante le positive operazioni in uscita. Anche gli arrivi di Leo Østigård (7 mln dal Napoli) e altri giocatori con investimenti minori non hanno cambiato le sorti della stagione.
Principali Acquisti Rennes (Stagione 24/25):
Seko Fofana (Al-Nassr, 20 mln €)
Albert Grønbaek (Bodø/Glimt, 15 mln €)
Brice Samba (Lens, 14 mln €)
Anthony Rouault (Stoccarda, 13 mln €)
Kyogo Furuhashi (Celtic, 12 mln €)
Mikayil Faye (Barcellona, 10,3 mln €)
Glen Kamara (Leeds, 10 mln €)
Carlos Andrés Gómez (Salt Lake, 10 mln €)
Jota (Al-Ittihad, 8 mln €)
Leo Østigård (Napoli, 7 mln €)
Principali Cessioni Rennes (Stagione 24/25):
Désiré Doué (PSG, 50 mln €)
Enzo Le Fée (AS Roma, 23 mln €)
Martin Terrier (Bayer Leverkusen, 20 mln €)
Amine Gouiri (Olympique Marsiglia, 19 mln €)
Jeanuël Belocian (Bayer Leverkusen, 15 mln €)
Arthur Theate (Eintracht Francoforte, 13 mln €)
Benjamin Bourigeaud (Al-Duhail SC, 10 mln €)
Jota (Celtic Glasgow, 10 mln €)
Matthis Abline (FC Nantes, 10 mln €)
Guéla Doué (Strasburgo, 6 mln €)
LAROMA24.IT (Paolo Rosi) – Con la Roma impegnata nella costruzione della squadra per la prossima stagione sotto la guida di Gasperini e le idee di Ghisolfi, il calciomercato inizia a far circolare i primi nomi per rinforzare la rosa. Tra i profili accostati ai giallorossi, soprattutto per la corsia esterna, figura quello di Maxim De Cuyper, terzino sinistro belga in forza al Club Brugge.
Nato a Knokke-Heist, Belgio, il 22 dicembre 2000, De Cuyper è un prodotto del settore giovanile del Club Brugge, squadra con cui è sotto contratto fino al 30 giugno 2028. Dopo un periodo in prestito al Westerlo tra il 2021 e il 2023, dove ha accumulato esperienza e minuti, è tornato stabilmente alla base, diventando un elemento importante della formazione nerazzurra.
Nella stagione 2024/25, De Cuyper si è distinto per la sua costanza e il suo apporto offensivo: secondo i dati di Transfermarkt, ha collezionato 27 presenze nella Jupiler Pro League, mettendo a segno 2 gol e fornendo 5 assist, giocando l’80% delle partite da titolare e l’82% dei minuti totali. Considerando tutte le competizioni, incluse la Champions League, la Coppa del Belgio e i playoff, le sue presenze stagionali arrivano a 54, con un bilancio complessivo di 4 reti e 7 assist. Il suo valore di mercato attuale secondo il portale tedesco, aggiornato al 12 giugno 2025, si attesta sui 16 milioni di euro. De Cuyper è anche nel giro della nazionale maggiore del Belgio, con cui ha già totalizzato 10 presenze e 3 gol.
Alto 1,82 m, De Cuyper è un terzino sinistro dinamico, capace di interpretare il ruolo con spiccata propensione offensiva, garantendo cross e inserimenti. Le statistiche di Fotmob evidenziano ulteriormente la sua influenza nella fase offensiva, posizionandolo nel 96° percentile per tocchi palla, nel 99° per occasioni create, nell’87° per tentativi di tiro e nel 93° per gol rispetto agli altri terzini. Meno dominante nei duelli aerei (12° percentile) e nelle azioni difensive (18° percentile), la sua capacità di partecipare attivamente alla manovra offensiva, unita a una buona disciplina tattica, lo rendono un profilo interessante per le squadre che cercano esterni moderni e completi. Con il Club Brugge ha già iniziato ad arricchire il suo palmarès, vincendo tre campionati (2019/20, 2020,/21 e 2023/24), una Coppa del Belgio nel 2025 e una Supercoppa del Belgio nella stagione 21/22.
Maxim De Cuyper è un obiettivo concreto della Roma per rinforzare la fascia sinistra, soprattutto in vista della possibile cessione di Angeliño. Il direttore sportivo Ghisolfi avrebbe già avviato i primi contatti con l’entourage del giocatore, che gradirebbe un trasferimento nella Capitale. Per strapparlo al Club Brugge servirà un investimento stimato tra i 15 e i 18 milioni di euro più bonus, ma c’è la concorrenza di altri club europei, attratti dalle recenti prestazioni del belga anche in nazionale e la Roma non vorrebbe partecipare ad aste al rialzo.
LAROMA24.IT (Chiara Ciotti) – A Ranieri, Gasperini e Ghisolfi è affidata la costruzione della Roma che sarà per la prossima stagione. Col pallone fermo e il calciomercato alle porte, inizia la girandola di nomi accostati ai giallorossi per rinforzare la rosa a disposizione dell’ex Atalanta. Tra questi oggi è circolato il profilo di Matt O’Riley, centrocampista classe 2000 in forza al Brighton che proprio un anno fa l’Atalanta di Gasperini cercò di strappare al Celtic per ovviare alla partenza di Koopmeiners, per poi essere superata dalla concorrenza del club inglese.
Nato il 21 novembre 2000 a Londra ma di nazionalità danese, O’Riley inizia la carriera nelle giovanili del Fulham che lascia da svincolato nell’estate del 2020 per accasarsi al Milton Keynes Dons, da qui il salto a gennaio del 2022 al Celtic. Dopo i primi mesi in Scozia, si mette in luce nella stagione successiva disputando 52 partite (di cui 6 anche in Champions) con 4 gol e 14 assist. Il rendimento cresce vistosamente l’anno dopo, l’ultima stagione al Celtic, quando in 49 gare disputate tra tutte le competizione si rende protagonista con 19 reti e ben 18 assist. O’Riley non passa inosservato per Atalanta e Brighton, che lo strappa agli scozzesi per una cifra vicina ai 30 milioni di euro. In Premier League, nella stagione appena trascorsa, l’avventura inizia in salita a causa di un infortunio all’articolazione della caviglia che lo tiene lontano dal campo fino a novembre. Conclude con 26 presenze totali contornate da due gol e 4 assist e un valore di mercato – ad oggi secondo dati Transfermarkt – pari a 22 milioni di euro -. Dopo qualche apparizione con le giovanili dell’Inghilterra sceglie per via delle sue origini di giocare per la Danimarca e l’esordio con la Nazionale maggiore è datato 20 novembre 2023.
Mancino versatile e dinamico, nonostante i quasi 190 centimetri, O’Riley può ricoprire il ruolo di centrocampista centrale, mezz’ala e all’occorrenza trequartista. Si distingue per la struttura fisica, la grande qualità nel recupero palla e l’inserimento in area per supportare i compagni o concludere a rete – caratteristica cara ai giocatori di Gasperini -, come dimostrato nella prolifica stagione con la maglia del Celtic conclusa con 19 reti.