NUNO ESPIRITO SANTO: chi è?

LAROMA24.IT (Matteo Morale) – La stagione sta volgendo al termine e, pur non sapendo ancora quale competizione europea la Roma giocherà il prossimo anno, in città continua ad esserci fermento per l’annuncio del nuovo allenatore. Claudio Ranieri, subentrato a Ivan Juric, ha già ripetuto che si farà da parte per occupare un posto all’interno della dirigenza giallorossa e, da qualche mese ormai, le voci su chi possa sostituirlo non si placano. Tra i tanti allenatori valutati, il profilo più accreditato sembrerebbe essere quello di Nuno Espirito Santo, tecnico portoghese che dal 2023 è alla guida del Nottingham Forest di Lina Souloukou.

La carriera

Nato a São Tomé, capitale dello stato africano São Tomé e Principe, il 25 gennaio del 1974, Nuno Herlander Simões Espirito Santo inizia la sua carriera nel mondo del calcio da giocatore, più precisamente in porta. Nei suoi 19 anni di attività, l’allenatore di passaporto portoghese ha vestito le maglie di Vitoria Guimaraes, Deportivo La Coruña, Dinamo Mosca, Osasuna e Porto, club con cui alzerà la Champions League nella stagione 2003-2004 sotto la guida di José Mourinho. Una volta ritiratosi nel 2010 con la maglia dei Dragoes, decide quasi subito di intraprendere il ruolo di preparatore dei portieri. Ben presto, però, cambia idea e nel 2012 assume la guida del Rio Ave, club di prima divisione portoghese. Sin da subito riesce ad ottenere ottimi risultati e, in due anni, porta la formazione di Vila Do Conde a giocarsi due finali di Coppa, perdendole entrambe contro il Benfica.

Nel 2014 passa al Valencia, ottenendo al primo anno una qualificazione ai playoff di Champions League. Ma, ad essere fondamentale per lo sviluppo della sua carriera da tecnico è l’esperienza in Inghilterra con il Wolverhampton, squadra che allenerà per 4 stagioni. Al primo anno, con 99 punti, vince la Championship a +9 sul Cardiff e trascina i gialloneri in Premier League. L’impresa, però, la compie al debutto nella massima serie inglese. I suoi Wolves, infatti, centrano un settimo posto che vale una storica qualificazione ai gironi di Europa League. La stagione successiva, quella del 2019-2020, la formazione giallonera conferma il settimo posto e arriva fino ai quarti di finale della competizione europea, dove viene eliminata dal Siviglia che poi vincerà la coppa in finale contro l’Inter.

Dopo 3 ottime annate alla guida del Wolverhapton, nella stagione 2020-2021 Espirito Santo viene esonerato a seguito di un tredicesimo posto e un mancato accesso alle competizioni UEFA. Grazie al tecnico portoghese, però, i Wolves si sono regolarmente stabilizzati in Premier League e sono anche andati vicinissimi alla conquista di un FA Cup (semifinalista nel 2018-2019). Il 30 giugno del 2021, arriva la grande chiamata: il Tottenham. Dopo un avvio convincente, però, i suoi Spurs crollano e con 15 punti in 10 gare, a novembre l’ex Porto viene esonerato .

Il passo falso alla guida del Tottenham costringe Espirito Santo a tentare l’avventura in Arabia Saudita, più precisamente con la squadra di Karim Benzema: l’Al-Ittihad. La prima stagione, quella 2022-2023, è da sogno, con il club di Gedda che vince campionato (il primo in assoluto della sua carriera da allenatore) e Supercoppa Araba, dove batterà anche l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo in semifinale. L’entusiasmo dei tifosi sauditi dura poco, poiché nella stagione successiva Espirito Santo viene nuovamente esonerato dopo l’eliminazione dalla Champions League asiatica avvenuta nel novembre del 2023.

Il 20 dicembre dello stesso anno, arriva la chiamata del Nottingham Forest, squadra di Premier League che al momento dell’arrivo del portoghese si trovava al quart’ultimo posto in campionato. A fine stagione, i Tricky Trees non migliorano la loro posizione, ma, riescono ugualmente a conquistarsi la permanenza nella massima serie che vale la riconferma del tecnico. La scelta si rivela essere azzeccata, poiché, quest’anno il Forest ha vissuto un sogno incredibile che, purtroppo, potrebbe non divenire realtà. Gli inglesi, infatti, fino alla 33esima giornata erano al terzo posto in classifica, un risultato che ha del miracoloso considerato da dove erano partiti, ma, sono riusciti a complicarsi la vita nelle ultime 4 partite. Attualmente il Nottingham Forest si trova al settimo posto in classifica ed è già sicuro di essere qualificato, almeno, per la prossima Conference League. All’ultimo turno, però, la formazione di Espirito Santo ospiterà il Chelsea e tenterà lo smacco che, con una serie di incastri, potrebbe anche voler dire Champions League. Sebbene si tenda a sottolineare il crollo improvviso, il buon lavoro fatto dal tecnico portoghese ha guidato una nobile decaduta del calcio inglese al ritorno in Europa.

Il modulo utilizzato e le caratteristiche del gioco di Espirito Santo

L’idea di calcio di Nuno Espirito Santo si avvicina molto a ciò che prima José Mourinho e adesso Claudio Ranieri hanno cercato di portare alla Roma. Sebbene ogni tattica abbia la sua sfaccettatura, tutto gira intorno al pragmatismo e all’avere una fase difensiva solida e ben organizzata. Il portoghese predilige il 4-2-3-1, modulo che da tempo si è cercato di adattare ai giallorossi, ma, senza successo. La fase offensiva dell’allenatore ex Porto si basa soprattutto sulla dinamicità e sulla verticalità, senza dare peso al possesso palla. Espirito Santo riesce, però, a dare una propria identità alle sue squadre nonostante il suo Nottingham Forest quest’anno non superi la media del 40% di possesso palla. Le sue squadre lasciano giocare l’avversario, ma, poi sono ferocemente concrete sotto porta.

Tutto il gioco passa dalla rapidità degli esterni e dalla qualità del trequartista che manovra l’azione. Espirito Santo ha preso Gibbs-White e l’ha trasformato in uno dei calciatori più determinanti della Premier League, ma non solo. La rosa del Nottingham è piena di elementi “scartati” da altri campionati, come Ola Aina, prelevato a parametro zero dopo l’esperienza al Torino e diventato fondamentale, con le sue sovrapposizioni, nello scacchiere dei Tricky Trees. Questo modo di giocare, però, non rende le sue squadre rinunciatarie come si possa pensare, ma, estremamente aggressive e in pressing sull’avversario per poi sfruttare le ripartenze e i cross verso una punta di peso. Fondamentale potrebbe diventare anche un attaccante come Artem Dovbyk. La punta di diamante del suo Nottingham Forest è Chris Wood che in stagione è arrivato a 20 reti pur non avendo mai registrato statistiche così alte.

Ancora Piccinini contro il Milan: arbitrò il 3-1 dei rossoneri in Coppa Italia

Sei vittorie e tre sconfitte, il bilancio di Marco Piccinini non conosce mezze misure con la Roma. In questa stagione, il direttore di gara di Forlì ha diretto due volte la Roma, una in campionato (1-0 al Cagliari all’Olimpico) e un’altra in Coppa Italia, proprio contro il Milan, nel 3-1 con cui la squadra di Coinceiçao guadagnò la semifinale della competizione. Le altre sconfitte risalgono al 2022/23, in casa della Cremonese, e nel 2020/21, al ‘Tardini’ contro il Parma.

Più ristretto l’elenco dei precedenti del Milan: 5 sfide, con 3 vittorie, un pareggio e una sconfitta, arrivata nell’ultima gara arbitrata, lo 0-1 dell’Atalanta a San Siro.

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Atalanta-Roma a Sozza: il pareggio nel derby l’ultimo precedente. Con lui il 5-1 di Firenze

Sarà Simone Sozza l’arbitro di Atalanta-Roma, match in programma lunedì sera. Il fischietto della sezione di Seregno arbitrerà per la 14a volta la Roma in carriera: fin qui 7 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte il bilancio con i giallorossi. In questa stagione, il fischietto milanese ha diretto il 5-1 con cui la Fiorentina ha battuto la squadra allora di Juric all’andata, non privo di polemiche per alcune decisioni arbitrali,  la vittoria per 2-1 in casa dell’Udinese lo scorso gennaio e il pareggio nel derby contro la Lazio.

Positivo il bilancio con l’Atalanta: 6 vittorie, un pareggio e una sconfitta.

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Terzo incrocio stagionale tra Roma e Chiffi dopo le vittorie contro Lecce e Parma. Per Mourinho fu il “peggior arbitro incontrato in carriera”

Sarà Daniele Chiffi l’arbitro dell’attesissimo match tra Roma e Fiorentina, valido per la trentacinquesima giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 18 allo Stadio Olimpico. Per il quarantenne della sezione di Padova sarà il terzo incrocio stagionale con i giallorossi e nelle due sfide precedenti i capitolini hanno battuto 4-1 il Lecce e 0-1 il Parma. In totale il direttore di gara ha arbitrato la Roma in 11 occasioni e il bilancio recita 6 vittorie, 1 pareggio e 4 sconfitte. Clamoroso fu l’attacco di José Mourinho nei suoi confronti al termine di un Monza 1-1 Roma del 3 maggio del 2023: “Giocare con il peggior arbitro che ho trovato in tutta la mia carriera è dura. E io in questi anni ho incontrato tanti arbitri scarsi. Non ha inciso sul risultato, ma è dura giocare con questo arbitro”.

Sono 13, invece, i precedenti tra Chiffi e la Fiorentina. I risultati della Viola sono però negativo: 4 successi, 3 pareggi e 6 ko. L’unico incrocio in questa stagione risale alla trasferta contro il Genoa (decima giornata), quando i toscani vinsero per 0-1 grazie alla rete di Robin Gosens.

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JASON MORROW: chi è?

LAROMA24.IT – La presenza a Trigoria degli stati generali del Friedkin Group faceva presagire a novità che si sono concretizzate nella giornata di oggi, con la notizia dell’arrivo di Jason Morrow come nuovo CFO (Chief Financial Officer) dell’AS Roma. Nel centro sportivo giallorosso, infatti, da ieri era circolata la notizia dell’arrivo di Ana Dunkel, CFO del Friedkin Group, e Eric Williamson, vicepresidente del Business Development sempre del gruppo della proprietà romanista e tra i collaboratori più stretti del presidente Dan.

Probabilmente erano a Trigoria per presentare l’uomo che si occuperà dei conti giallorossi da qui in avanti: Jason Morrow, come rivelato in giornata dall’edizione online di Repubblica. Il nuovo CFO romanista succederà ad Anna Rabuano, uscita dalla società romanista a febbraio. Ora, a guidare la parte economica della società ci sarà un’altra figura di grande fiducia dei Friedkin, al punto da trascorrere 17 anni e 3 mesi all’interno della Gulf States Toyota, l’azienda principale della famiglia proprietaria della Roma che si occupa della distribuzione di veicoli e parti di ricambio Toyota dal 1969 tra Louisiana, Mississipi, Arkansas, Oklahoma e Texas. Proprio qui, a Houston, ha luogo la sede centrale del gruppo controllato interamente dalla holding dei Friedkin. E qui ha svolto la sua carriera Morrow, passando dalla carica di direttore del settore Finanza e Tecnologia nel 2008, fino a diventarne vice presidente della stessa area nel 2014, poi vice presidente di Finanza e Strategia, quindi CFO, la stessa carica che ricoprirà alla Roma, qualche mese fa. Nato a Katy, in Texas, a circa un’ora di macchina da Houston, si è formato alla McCombs School of Business, ad Austin.

Ora, per Morrow una nuova sfida con l’obiettivo di districarsi nel complesso mondo della finanza calcistica, con la Roma che dovrà muoversi rispettando i paletti del Financial Fair Play a cui continua ad essere sottoposta.

Fabbri torna ad arbitrare la Roma in un big match dopo i pareggi con Milan e Napoli. L’ultima sconfitta dell’Inter con il direttore di gara risale al 26 agosto 2022

Sarà Michael Fabbri l’arbitro di Inter-Roma, partita valida per la trentaquattresima giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 15. Per il direttore di gara sarà il terzo big match dei giallorossi su quattro incroci stagionali: dopo l’1-0 contro il Torino, il fischietto della sezione di Ravenna ha arbitrato i pareggi per 1-1 contro Milan e Napoli. In entrambe le occasioni però fu bocciato dai quotidiani e le sue prestazioni furono ritenute insufficienti. In totale Fabbri ha diretto la Roma in 17 partite (8 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte) ed è la quarta squadra più arbitrata in carriera.

Positivo anche il bilancio dell’Inter con il quarantunenne: 10 successi, 2 pareggi e 2 ko in 14 precedenti. In questa stagione Fabbri ha incontrato due volte i nerazzurri e lo ha fatto sempre in Coppa Italia: vittoria per 2-0 contro la Lazio ai quarti di finale e pareggio per 1-1 nell’andata della semifinale contro il Milan. L’ultima sconfitta della Beneamata risale al 26 agosto 2022, quando perse 3-1 contro i biancocelesti.

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Per Roma-Verona torna Pairetto: in questa stagione due vittorie con il fischietto piemontese

Sarà Luca Pairetto l’arbitro designato per Roma-Hellas Verona, match valido per la 33esima giornata di Serie A e in programma per sabato alle 20:45. È la terza volta che i giallorossi incontrano il fischietto piemontese in questa stagione dopo le vittorie arrivate contro Lazio (2-0) e Como (2-1). La sfida contro i lagunari aveva acceso non poche proteste per una direzione non propriamente adeguata da parte del direttore di gara della sezione di Nichelino. Nella stagione 2021/2022, l’unico incontro tra Roma ed Hellas Verona diretto da Pairetto e terminato per 2-2. In quella partita ci furono i buonissimi esordi di Nicola Zalewski ed Edoardo Bove. I giallorossi di José Mourinho riuscirono a pareggiare la gara negli ultimi minuti, grazie alle reti di Volpato e del centrocampista classe 2002. Il bilancio generale con la Roma è di 12 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte in 18 incontri e l’ultimo ko risale alla stagione 2021/22 (Bologna 1-0 Roma).

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Con Sozza quest’anno il 5-1 di Firenze. Per la Lazio 2 vittorie in 6 precedenti

Simone Sozza arbitrerà per la 13a volta la Roma nel derby di domenica sera: fin qui 7 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte il bilancio con i giallorossi. In questa stagione, il fischietto milanese ha diretto il 5-1 con cui la Fiorentina ha battuto la squadra allora di Juric all’andata, non privo di polemiche per alcune decisioni arbitrali, e la vittoria per 2-1 in casa dell’Udinese lo scorso gennaio.

6, invece, i precedenti di Sozza con la Lazio, l’ultimo risalente all’inizio di questa stagione quando la squadra di Baroni vinse per 3-2 in casa del Torino. Il bilancio è completato da 3 sconfitte, con Napoli e Sassuolo in Serie A, col Milan nei quarti della Coppa Italia 2021/22. Un pari, con l’Atalanta, e la seconda vittoria che corrisponde al primo match arbitrato da Sozza con i biancocelesti, 1-3 in casa dell’Empoli.

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Ranieri e i dubbi sul futuro: la cronistoria del passaggio da “dirigente senior” a “consigliere dei Friedkin”

LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – Dal post partita di Roma-Juventus l’argomento principale in casa giallorossa non sembrerebbe essere più la ricerca del nuovo allenatore, bensì il futuro di Claudio Ranieri. L’attuale tecnico dei capitolini ha annunciato da tempo che a fine stagione smetterà di allenare e la conferma è arrivata anche da Mile Svilar e Florent Ghisolfi: “Dobbiamo rispettare la sua scelta”.

Come da accordi, Sir Claudio inizierà una nuova vita all’interno del centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria: “Al termine della stagione assumerà un ruolo dirigenziale senior e sarà consulente della Proprietà per tutte le questioni sportive del club – recita il comunicato ufficiale pubblicato dalla Roma il 14 novembre –. La ricerca del nuovo allenatore continuerà nei prossimi mesi e Claudio avrà voce in capitolo anche in questa decisione“.

Resta però da capire il tipo ruolo che avrà Ranieri: sarà un dirigente o un consigliere dei Friedkin? Nel corso dei mesi il pensiero dell’allenatore è cambiato e le ultime dichiarazioni hanno alimentato i dubbi.

Da “Finirò come dirigente” a consigliere in giro per il mondo

Nella conferenza stampa di presentazione di Sir Claudio come nuovo tecnico della Roma al posto di Ivan Juric il direttore sportivo Florent Ghisolfi apre con queste parole: “Non sarà solo l’allenatore, ma farà parte della futura dirigenza in questo progetto voluto dalla famiglia Friedkin”. Poi tocca a Ranieri: “Ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò come allenatore e dirigente. Sono l’uomo più vicino alla famiglia Friedkin, si parlerà e si cercherà di sbagliare il meno possibile. La proprietà aveva bisogno di una persona che sa di calcio e che aiuti la Roma a stare sempre nelle prime posizioni”. 

L’11 dicembre, alla vigilia di Roma-Braga di Europa League, Ranieri si sofferma sul doppio ruolo allenatore-dirigente: “Mi sto impegnando 50 e 50 – afferma in conferenza stampa -. Ho dei giocatori meravigliosi che mi lasciano la possibilità di pensare anche al futuro. Con la proprietà e Ghisolfi stiamo pensando a tutto, sia all’oggi sia al futuro”.

Il 9 gennaio il tecnico concede un’intervista al Corriere dello Sport e tra i vari temi trattati parla anche del suo futuro: “Sono qui per rimettere la Roma in moto e porre delle basi solide, questa squadra deve tornare a lottare per qualcosa di importante, per lo scudetto. Il tempo della Rometta è finito, ora c’è la Roma e i Friedkin sono abituati a pensare in grande… Cerco di fare quello che so e posso. In un secondo tempo, al momento delle scelte per la prossima stagione, metterò la mia esperienza al servizio della società. Consulente ad personam? Non mi sembra che tu (riferito all’intervistatore Ivan Zazzaroni, ndr) possa considerarla una notizia…”.

Il 28 febbraio, invece, risponde con ironia alla domanda su Nicolas Burdisso (“State valutando il suo profilo per inserirlo nell’organigramma societario?”), presente allo Stadio Olimpico in occasione di Roma-Porto: “Viene lui e vado via io? L’ho visto anche a San Siro. Continuiamo a fare così, accostiamo alla Roma chi viene all’Olimpico…”.

Infine, nel post partita di Roma-Juventus, Ranieri parla di un futuro lontano dal mondo del calcio: “Sono più di 35 anni che sto girando e non conosco il mondo, per cui prima di morire voglio vedere un po’ cosa c’è oltre il calcio – dice ai microfoni di DAZN –. Credo che questa sia una cosa doverosa. Adesso è giusto che io smetta di allenare. Big Ben ha detto stop (ride, ndr)”. Successivamente in conferenza stampa fa chiarezza sul suo ruolo, tirandosi fuori dai compiti di un dirigente e definendosi semplicemente un consigliere della proprietà: Non credo che sarò un dirigente, bensì un consigliere del presidente. Cambiano le prospettive e la visione. Mi auguro che Dan Friedkin possa fidarsi ciecamente di me, io voglio solo il bene della Roma e se lo faccio è un bene anche per lui. Per adesso è così. Poi Dio vede e provvede”.

La certezza è che Ranieri avrà un peso fondamentale nella scelta del nuovo allenatore (“Io e Ghisolfi daremo una lista di papabili al presidente Dan e lui lo sceglierà. Prenderà un tecnico selezionato da noi”), mentre restano ancora dei dubbi su ruolo e prospettive future: “dirigente senior” o “consigliere”, questo è il dilemma.

ANGEL GOMES: chi è? (VIDEO)

LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – Il direttore sportivo Florent Ghisolfi sta già pensando alla prossima stagione e l’ultimo nome presente sul suo taccuino per rinforzare la rosa è Angel Gomes del Lille. Il dirigente della Roma sta seguendo il centrocampista inglese con grande attenzione, ma sulle sue tracce ci sono numerosi club. Il classe 2000 rappresenta un’occasione di mercato, dato che ha il contratto in scadenza il 30 giugno ed è destinato a lasciare la società francese a parametro zero.

La carriera

Nato il 31 agosto del 2000 a Londra da madre portoghese e padre angolano, Angel Gomes entra a far parte del settore giovanile del Manchester United all’età di sei anni e fa tutta la trafila fino alla prima squadra. L’esordio con i ‘grandi’ arriva a 16 anni e 263 giorni in Manchester United 2-0 Crystal Palace (21 maggio del 2017) e l’allenatore dei Red Devils è proprio José Mourinho: il centrocampista diventa così il più giovane giocatore dopo Duncan Edwards a debuttare con il club di Manchester e il primo calciatore nato nel 2000 a scendere in campo in Premier League. La sua avventura in Inghilterra termina nell’estate del 2020, quando lascia i Diavoli Rossi a parametro zero dopo 10 presenze in prima squadra e si trasferisce al Lille.

La Francia è solo una tappa di passaggio, dato che viene immediatamente girato in prestito al Boavista: in Portogallo trova continuità e mette a referto 6 reti e 6 passaggi vincenti in 32 presenze. Le buone prestazioni convincono il Lille a trattenerlo in rosa e al primo anno vince la Supercoppa di Francia contro il PSG (in panchina per tutta la partita). Il centrocampista diventa un pilastro della squadra e in tre stagioni gioca oltre 100 partite tra tutte le competizioni (di cui 84 con Paulo Fonseca allenatore).

Nell’annata attuale incontra diverse difficoltà, a partire dal match contro lo Stade Reims in cui resta a terra privo di sensi dopo un bruttissimo colpo alla testa (la gara ripartirà 35 minuti più tardi). Sotto la guida di Bruno Génésio trova poco spazio tra infortuni, scelte tecniche e contratto in scadenza e anche i numeri parlano chiaro: 20 presenze per un totale di appena 1069 minuti fino a questo momento.

Per quanto riguarda la nazionale, sceglie di rappresentare l’Inghilterra ed esordisce con la nazionale maggiore il 7 settembre 2024 nella gara di Nations League contro l’Irlanda. Con i Tre Leoni vince due trofei: nel 2017 conquista il Mondiale con l’Under 17, mentre nel 2023 porta a casa l’Europeo con l’Under 21.

Le caratteristiche tecnico-tattiche

Angel Gomes è un centrocampista di piede destro e può giocare in diversi ruoli: centrale, trequartista e mezzala di sinistra. Si tratta di un calciatore molto rapido e abile nella gestione del pallone sia nello stretto sia nei cambi di gioco, mentre pecca dal punto di vista fisico dato che è alto 166 centimetri. Il suo stile si basa sull’agilità, sul dribbling, sulla conduzione del palla, sulla tecnica e soprattutto sulla capacità di mandare in porta i compagni di squadra tramite precisi passaggi filtranti. In carriera ha messo a segno appena 16 reti in 180 partite tra Manchester United, Boavista, Lille e Inghilterra, motivo per cui può certamente migliorare sotto tale aspetto. Fisicamente soffre il confronto con centrocampisti e difensori più alti e robusti di lui, ma tenta di colmare questa lacuna con la tecnica. Inoltre deve ancora crescere dal punto di vista difensivo, dato che si tratta di un calciatore con spiccata propensione offensiva. Per quanto riguarda gli infortuni, Gomes ha saltato solo 19 partite in carriera per problemi fisici e l’assenza più lunga è di 37 giorni. Nella Roma del futuro potrebbe ricoprire il ruolo di mezzala o di trequartista alle spalle della punta.