Sponsor e ricavi, i Friedkin scelgono Michael Gandler: dalla MLS alle esperienze con Inter e Como, ecco il nuovo CRO della Roma

LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – La Roma continua a rafforzarsi all’interno dell’organigramma societario e i Friedkin hanno deciso di inserire una nuova figura al posto di Michael Wandell, Chief Commercial and Brand Officer sospeso nel luglio del 2024 in seguito alle polemiche per la felpa junior dell’Adidas con la banda celeste al centro. Il club giallorosso ha nominato un nuovo responsabile del reparto commerciale e si tratta di Michael Gandler: il dirigente statunitense ricoprirà la carica di Chief Revenues Officer e avrà il compito di riorganizzare l’area commerciale, aumentare i ricavi e trovare sponsor. La ricerca di una nuova partnership rappresenta al momento la priorità della società capitolina, dato che si trova ancora senza main sponsor in seguito alla scadenza dell’accordo biennale con Riyadh Season.

La carriera di Gandler

Michael Gandler è un dirigente statunitense con grande esperienza internazionale nel mondo dello sport italiano e non solo. La sua formazione parte con una laurea triennale in economia nel Connecticut College e successivamente si iscrive al master “International MA in Management, Law and Humanities of Sport” organizzato dalla FIFA.

La prima esperienza lavorativa è datata 1999 e inizia come direttore del reparto “Sales and Marketing” nella società Traffic Sports USA, che si occupa della gestione di eventi calcistici in Nord America, America Centrale e Caraibi tra cui la CONCACAF e le qualificazioni al Mondiale. Dal 2004 al 2011 è il vicepresidente del settore “Business Development” della MLS e successivamente ricopre la stessa carica nell’International Management Group (specializzato in consulenza legale e marketing sportivo) per due anni. Nel 2013 fonda la MLR, un’agenzia di sponsorizzazione e consulenza che supporta le società nella strategia aziendale (sponsorizzazione, media, marketing e progettazione organizzativa).

Nel 2015 si presenta al calcio italiano ed entra a far parte dell’Inter, dove veste i panni di Chief Revenues Officer e collabora anche con Nike. La sua avventura nel club nerazzurro dura tre anni e nel gennaio del 2019 arriva la chiamata del Como come CEO. Qui diventa uno degli artefici della rinascita della società lariana sotto la guida dei fratelli Robert Budi e Michael Bamban Hartono: “Indimenticabile, mi porto dietro questa esperienza come un ricordo davvero entusiasmante – le parole di Gandler in un’intervista a La Provincia di Como –. Il progetto era intrigante, la location splendida e i risultati piano piano hanno cominciato a venire fuori. Il traguardo più bello? La crescita della fiducia della gente”. Tra le varie mansioni il dirigente statunitense si occupa anche del restyling dello stemma del Como, un tema molto caldo anche in casa Roma: “Abbiamo voluto ascoltare i tifosi e allo stesso tempo celebrare il nostro anno di nascita, ma anche fare un omaggio al lago di Como e ricordare la nostra bandiera crociata. Il tutto ovviamente rinnovando lo stile”. Resta a Como due anni e in seguito all’ottimo lavoro svolto il club decide di premiarlo il 29 settembre 2024 prima del calcio d’inizio del match contro l’Hellas Verona. L’ultimo incarico di Gandler è nella Legends International (azienda nota a livello mondiale per l’organizzazione di grandi eventi sportivi e di intrattenimento) come CRO fino al 2024.

Ora per Michael è iniziata una nuova esperienza nel calcio italiano e avrà il compito di incrementare i ricavi della Roma, accrescere il valore del brand del club a livello internazionale e soprattutto risolvere la grana legata al tanto atteso main sponsor. 

Torna Ayroldi dopo 2 anni: Roma sempre vittoriosa all’Olimpico. Due successi consecutivi per il Torino, ma in trasferta solo sconfitte

Sarà Giovanni Ayroldi l’arbitro della partita tra Roma e Torino, valida per la terza giornata di Serie A e in programma domenica alle ore 12:30 allo Stadio Olimpico. Il fischietto della sezione di Molfetta torna a dirigere i giallorossi dopo quasi due anni: l’ultimo incontro, infatti, risale alla vittoria dei capitolini per 1-0 contro il Monza datata 22 ottobre 2023. In totale sono cinque i precedenti con la Roma: 3 vittorie (tutte in casa: Roma 5-2 Benevento, Roma 2-0 Empoli e Roma 1-0 Monza), 1 pareggio (Sassuolo 1-1 Roma) e 1 sconfitta (Fiorentina 2-1 Roma).

Cinque anche gli incroci tra Ayroldi e il Torino, con il bilancio che recita 3 vittorie (una in Coppa Italia ai rigori contro la Cremonese) e 2 sconfitte (entrambe in trasferta per 1-0 contro Inter e Milan). Il trend è cambiato in positivo nelle ultime due partite, dato che i piemontesi sono reduci da due successi consecutivi (2-0 contro il Lecce e 1-0 contro il Como).

LR24 

Mancini rompe l’astinenza: dopo quasi un anno un romanista torna titolare in Nazionale. L’ultimo era stato Pellegrini a ottobre 2024

LAROMA24.IT – Il cambio di CT ha riaperto le porte della Nazionale a Gianluca Mancini, ieri titolare nella sfida vinta per 5-4 su Israele. Il difensore romanista è rimasto in campo per tutta la gara, chiudendo anche con una vistosa fasciatura alla testa dopo un taglio rimediato in un contrasto. La sua presenza ha rotto un’astinenza particolare: dopo quasi un anno un giocatore della Roma è tornato titolare nella Nazionale italiana.

Non accadeva infatti dal 10 ottobre del 2024, quando Pellegrini fu schierato con la maglia numero 10 all’Olimpico contro il Belgio, al fianco o a supporto di Retegui. Finì presto, con l’espulsione al 40′ del numero 7 romanista che da lì in poi finirà fuori dalle preferenze di Spalletti. Tra i convocati dello scorso inverno era rimasto Pisilli, riempiendo la casella che era stata di Cristante agli Europei, senza però mai partire dal 1′.

Sono serviti 333 giorni per rivedere un giocatore romanista vedere la maglia della Nazionale da inizio partita. 11 mesi praticamente, con in mezzo 8 partite tra Nations League e qualificazione ai prossimi Mondiali.

La Roma al Fantacalcio: analisi, previsione dei costi e consigli sulla rosa di Gasperini

LAROMA24.IT – La prima sosta delle Nazionali è spesso il teatro di uno dei momenti più attesi, controversi, logoranti della stagione. Per alcuni è la deriva, per altri un’esaltazione che supera la fantasia, magari semplicemente un passatempo. Rinnegarne l’esistenza, ormai, è impossibile anche per i calciatori, costretti a rispondere a domande o all’ondata di direct sul fantacalcio. Chiunque siate, uno dei problemi principali, a Roma o con partecipanti a maggioranza romanista, è proprio la gestione dei giocatori oggi affidati a Gasperini. Proviamo a fare un po’ d’ordine.

PORTIERI – Con la porta del Napoli divisa tra due litiganti, i dubbi su Sommer accentuati da quelli generali sull’Inter, a maggior ragione facendo l’asta dopo la sconfitta con l’Udinese, le uniche porte imbattute delle prime due giornate sono state quelle di Roma e Juventus. E questo, per chi fa l’asta a campionato iniziato, ha un peso. Figuratevi se da una parte c’è uno dei portieri più in ascesa della Serie A, se non d’Europa. Insomma, per Svilar preparate l’elmetto. Potrebbe essere facilmente il più pagato, soprattutto se al tavolo dell’asta siete circondati da romanisti, quasi certamente tra i primi tre del ruolo per spesa. Ma attenzione, nel meraviglioso ciclo all’Atalanta, solo una volta la difesa di Gasperini è stata la 4° meno battuta. L’equilibrio, semmai, era dato da un alto numero di gol realizzati. Dall’altra parte, per le caratteristiche di Svilar, seppur le imbattibilità potrebbero essere ridotte rispetto alla scorsa stagione (16 clean sheet, il dato più alto del campionato), di fronte alle occasioni ad alto rischio che ogni tanto le squadre di Gasperini concedono la reattività del portiere della Roma potrebbe esaltarsi e uscirne con voti anche più gonfi rispetto all’anno passato.

DIFENSORIHermoso, Mancini e Ndicka i titolari ripetuti nelle prime due giornate. Sullo spagnolo difficile lanciarsi in pronostici: Ghilardi è stato un investimento importante, Celik ha avuto spazio nel pre-campionato, possibile che a vincere la concorrenza sia un ex esubero per di più chiamato a giocare a piede contrario? Se Mancini e Ndicka appaiono soluzioni solide ma poco redditizie per il fantacalcio, la sorpresa può arrivare proprio per lo slot di centro-destra. Ghilardi probabilmente ora è chiamato al corso avanzato a cui Gasperini sottopone i nuovi cadetti, arriverà il suo tempo. Celik, invece, in estate ha ricevuto molto spazio e dopo la prima da squalificato è stato l’unico difensore chiamato a subentrare nella seconda. A fine reparto, quando nessuno ci pensa più, potrebbe valere l’ultima moneta se avrete fatto le cose per bene fino a quel momento. Anche perché, eccezion fatta per Hermoso appunto, nessuno pare in grado di partecipare offensivamente come richiede Gasperini ai propri terzi di difesa rispetto a quanto può garantire il turco. Ziolkowski, invece, per caratteristiche sembra più adatto a ricoprire il ruolo di centrale, alle spalle di Mancini. Non ha la forza brutale che spesso interessa a Gasperini per i difensori ma una capacità di costruzione che, un giorno, potrebbe addolcirgli la fanta-media voto.

Il vero tesoro, con l’ex allenatore dell’Atalanta, è sui quinti come ormai sanno tutti. Finalmente potrà avere Wesley come desiderava da un anno e voi non potete che assecondarne le intenzioni. Sarà un investimento importante però, il gol al debutto non aiuta. In diverse aste sta sfiorando i prezzi dei più noti nel ruolo. Ma può ridarveli tutti indietro per soddisfazioni di bonus tra gol e assist: manca ancora in qualità ma la frequenza con cui Gasperini porta a ridosso della porta avversaria i propri quinti aiuterà a nasconderla. Dall’altro lato, Angelino costerà decisamente più di Tsimikas. Troppi, probabilmente. Il greco, però, l’ultimo gol lo ha segnato nella stagione 2017/18: piano con le aspettative. Ma ha lineamenti più vicini ai quinti utilizzati fin qui in carriera da Gasperini. Se Celik non vi convince a chiudere il reparto, allora quel gettone che avanza può essere ben riposto nell’ex Liverpool.

CENTROCAMPISTI – Di Koné sapete tutto e anche i vostri vicini d’asta. Se pensate che raddrizzerà il radar con la porta avversaria e completerà la trasformazione in Super Saiyan con Gasperini allora partecipate alla scazzottata che ci sarà per scriverlo sul vostro foglio. Cristante non piace, per questo costa 5 volte meno del collega ma gioca, ancora. E l’anno scorso ha chiuso con 4 gol segnati e 3 assist, aspetto da tenere a mente in questo gioco malefico. Anche perché Gasperini pare utilizzarlo ancora come saltatore per il primo palo sugli angoli a favore. El Aynaoui, senza l’esterno alto voluto, avanza una candidatura anche in posizione più avanzata, in particolare quando il livello dell’avversario consiglierà maggior prudenza. Dopo due turni in panchina l’entusiasmo pare sceso e potrebbe essere il momento buono per metterselo in casa. Lui, d’altronde, la porta avversaria l’ha sempre vista: già 17 gol da professionista. Avvertenza: c’è la Coppa d’Africa e El Aynaoui ha vestito ora la maglia del Marocco.

Se Pisilli è sempre più sfumato, tra i rimasugli di fine reparto, invece, capiterà facilmente di trovare Pellegrini a prezzi stracciati. La scorsa è stata la peggiore stagione delle ultime 5 dal punto di vista realizzativo, fino alla chiusura del mercato è rimasto ai margini, ora si ritrova col vento contrario, a 9 mesi dalla scadenza. Se amate i ragionamenti contro-intuitivi, questo è il momento perfetto: si compra a prezzi di svendita totale, l’assenza di un trequartista di sinistra definito può riavvicinarlo alla porta, l’effetto del “contract year” può completare il disegno inaspettato. Se potete bruciarvi uno slot senza problemi, può essere la vostra carta a sorpresa. Tra i centrocampisti, figurano anche Bailey, Baldanzi ed El Shaarawy: anche chi parte dalla panchina, con Gasperini, può ritagliarsi parti importanti di gara per l’abitudine che ha nel sostituire i propri giocatori offensivi. Bailey si paga, anche se nessuno ancora l’ha visto a Roma. El Shaarawy ha una quotazione in rialzo rispetto al passato, probabilmente per via della titolarità delle prime due gare. Baldanzi in ribasso, a ragione. A prezzi corretti, sotto il 5% del budget complessivo, il giamaicano può valere la spesa.

ATTACCANTI – Dritti al nodo della questione: il prezzo di Ferguson è pari alle aspettative che si sono generate a Roma dalla sua prima sgambata in amichevole, alte. Al punto che, per renderlo sostenibile, dovrà fare quello che hanno fatto tutti o quasi gli attaccanti centrali avuti da Gasperini: overperformare. Dovbyk, invece, rischia di costare meno della metà. O almeno è quello che sta accadendo in diverse aste, tanto da farlo sembrare quasi conveniente. Se non fosse per il suo linguaggio del corpo che nelle prime due giornate consigliava di spendere altrove i vostri crediti virtuali. Ma attenzione alle rotazioni e, scongiuri premessi, al tasso di infortuni di Ferguson. A Roma, d’altronde, comprare l’attaccante della Roma all’inizio di una stagione accompagnata da sensazioni sparse positive è impresa complicata e a volte fin troppo dispendiosa.

Soulé ha già mostrato di essersi immerso di gusto nella giostra di Gasperini: entro il 18% del budget può essere il nome migliore da accompagnare a un top del ruolo e riscuotere 40 punti bonus durante la stagione, tra gol e assist. In più, rischia di diventare il rigorista di riferimento se Dybala e Pellegrini avranno un impiego ridotto rispetto al passato. Dybala è lì, pronto ad essere indossato nell’occasione giusta. Per gli amanti o per chi può permetterselo.

CHI PRENDERE: Soulé

CHI EVITARE: Angelino

SCOMMESSE LOW COST: Celik/Tsimikas

LORENZO PARATICI: chi è?

LAROMA24.IT (Chiara Ciotti) – Stop al campionato, spazio alla sosta per le Nazionali. Nel frattempo la Roma prosegue il lavoro al Fulvio Bernardini di Trigoria in vista del ritorno in campo in Serie A contro il Torino, sfida in programma il 14 settembre all’Olimpico. Oggi la squadra ha ospitato il Roma City per un test amichevole: termina 8-0 per i giallorossi con in luce il baby Lorenzo Paratici, schierato al centro dell’attacco da Gasperini e autore di una tripletta.

Nato il 21 ottobre 2008 a Torino, Lorenzo è figlio di Fabio Paratici, ex dirigente di Sampdoria, Juventus e Tottenham. È un numero 9 moderno, di piede destro, che fa della mobilità e dell’attacco alla profondità le sue armi migliori. Paratici cresce calcisticamente tra Pro Vercelli e Sampdoria prima del grande salto di qualche giorno fa, sul gong della finestra estiva di calciomercato, alla Roma. Quindi, Gasperini lo nota e lo manda subito in campo oggi considerando l’assenza congiunta di Ferguson e Dovbyk. Nella scorsa stagione l’attaccante si è già messo in mostra segnando 17 gol in 39 presenze tra Under 17 A, Under 18 e Primavera blucerchiata. Ma non solo: Lorenzo, prima di lasciare la Sampdoria, è stato aggregato in prima squadra da Massimo Donati e ha giocato uno spezzone di gara in amichevole contro la Rosa Camunia durante la pre-season.

 

Il massimo col minimo: 16 i giocatori utilizzati da Gasperini nelle prime due. È il dato più basso della Serie A

LAROMA24.IT – 11 titolari più 4 cambi alla prima, gli stessi 11 più 5 sostituzioni, di cui 4 ripetute rispetto al debutto, contro il Pisa. Gasperini ha mostrato idee chiare e ben delineate dal principio, nonostante il calciomercato muovesse il vento e gli animi dei calciatori per l’ultima settimana di fantasie e trattative.

La formazione scelta contro il Bologna è stata ribadita per interezza una settimana dopo nella trasferta toscana. Così i 4 sostituti: El Aynaoui, Dovbyk, Dybala e Rensch sono stati gli stessi a subentrare nelle due gare. Con l’aggiunta di Celik, sabato scorso, che era squalificato alla 1a giornata. 16, dunque, i giocatori utilizzati fin qui dalla Roma: il numero più basso della Serie A, in una classifica che vede il Sassuolo in testa con 22 calciatori diversi già scesi in campo nei primi 180 minuti mentre Como, Milan e Parma, con 17 giocatori, sono le squadre che hanno ristretto il ricambio quasi ai livelli dei giallorossi.

4 i nuovi arrivi del mercato estivo che ancora non hanno vestito la maglia della Roma in gare ufficiali: Ghilardi, rimasto in panchina per entrambe le gare finora, Ziolkowski, che praticamente non ha fatto in tempo neanche a presentarsi, Tsimikas, ufficializzato all’indomani di Pisa-Roma, e l’infortunato Bailey.

All’appello manca ancora Pisilli, oltre a Pellegrini e Baldanzi, materiale umano da recuperare una volta abbassata la serranda del calciomercato come ha già detto Gasperini. Per allungare i lembi della rosa fin dove possibile, in attesa che riaprano i negozi a gennaio.

Gasperini all’esame di Italiano: solo con Conte e Allegri ha fatto meno punti tra i tecnici di Serie A

LAROMA24.IT – Al primo giorno di scuola all’Olimpico, Gasperini si ritroverà il test di Italiano, tra le materie più complesse degli ultimi anni per il nuovo allenatore della Roma. Perché tra tutti i tecnici della prossima Serie A affrontati almeno 10 volte, pochi l’hanno fatto sudare come quello del Bologna ora e prima alla Fiorentina e allo Spezia. Un paio, per l’esattezza. Conte e Allegri, infatti, hanno uno score maggiore, in termini di media punti, con Gasperini. Ma per gli attuali allenatori di Napoli e Milan pesa la differenza di potenziale con cui in carriera hanno affrontato il tecnico più esperto della Serie A, pronto a tagliare il traguardo delle 600 panchine nel massimo campionato proprio sabato sera.

Italiano, invece, gli ha dato il prurito nonostante squadre con ambizioni inferiori rispetto all’Atalanta che Gasperini aveva scolpito negli anni. Nel dettaglio: 14 sfide con la metà vinte dall’allenatore del Bologna, 3 pareggi e 4 successi per Gasperini. Il bollettino peggiore fu nei due anni di Italiano alla Fiorentina, quando in 9 confronti soltanto 2 volte uscì sorridente il tecnico ora alla Roma. Addirittura 6 i trionfi di Italiano quando era alla guida della viola, eliminato però con un pesante 4-1, dopo lo 0-1 dell’andata, nel ritorno della semifinale di Coppa Italia che poi vedrà l’Atalanta arrendersi all’Olimpico davanti alla Juventus, di Allegri. Anche nella passata stagione i percorsi di Gasperini e Italiano si sono intrecciati in Coppa Italia, col passaggio del turno del Bologna che poi porterà a casa il trofeo. 2 sconfitte, un pareggio e una vittoria nell’ultimo confronto in ordine cronologico, tra Bologna e Atalanta: il 2-0 firmato tutto nei primi 35′ da Retegui e Pasalic.

Tra gli altri bilanci, invece, i 21 confronti di Gasperini con Sarri, con cui quest’anno si giocherà il derby, hanno un bilancio pressoché in equilibrio: 6 successi, 8 pareggi e 7 sconfitte. Allegri e Pioli gli allenatori più sfidati, con 29 e 27 confronti rispettivamente, mentre sono 6 gli allenatori della prossima Serie A con cui Gasperini è ancora imbattuto.

GASPERINI CONTRO GLI ALLENATORI DI SERIE A:

Conte, 10 gare: 0,80 punti di media (6 sconfitte)
Allegri, 29 gare: 0,97 punti di media (13 sconfitte)
Italiano, 14 gare: 1,07 punti di media (7 sconfitte)

Sarri, 21 gare: 1,24 punti di media (7 sconfitte)
Pioli, 27 gare: 1,26 punti di media (11 sconfitte)
Baroni, 8 gare: 1,38 punti di media (3 sconfitte)
Fabregas, 2 gare: 1,5 punti di media (1 sconfitta)
Di Francesco, 19 gare: 1,84 punti di media (4 sconfitte)

Runjaic, 2 gare: 2 punti di media (0 sconfitte)
Juric, 11 gare: 2,09 punti di media (2 sconfitte)
Tudor, 4 gare: 2,25 punti di media (1 sconfitta)
Nicola, 11 gare: 2,27 punti di media (0 sconfitte)
Gilardino, 3 gare: 3 punti di media (0 sconfitte)
Vieira, 1 gara: 3 punti di media (0 sconfitte)
Zanetti, 7 gare: 3 punti di media (0 sconfitte)
Grosso, 1 gara: 3 punti di media (0 sconfitte)
Chivu, 1 gara: 0 punti di media (1 sconfitta)

*Pisacane e Cuesta mai affrontati.

Sancho e il nodo commissioni: alla scoperta dell’agente Emeka Obasi e la sua agenzia Elite Project Group

LAROMA24.IT (Emanuele Polzella) – Mancano poco meno di due settimane alla chiusura della finestra estiva di calciomercato e Frederic Massara, direttore sportivo della Roma, è impegnato in numerose trattative in entrata e in uscita. La più importante vede come protagonista Jadon Sancho, il quale non rientra nei piani del Manchester United: la società giallorossa ha trovato l’accordo con i Red Devils sulla base di 19 milioni di euro più 5 di bonus, ma il calciatore continua a prendere tempo per valutare tutte le proposte sul tavolo e decidere il miglior passo per la carriera. L’operazione è ancora in piedi e l’ostacolo principale è rappresentato dalle richieste economiche del classe 2000 e soprattutto dell’entourage: l’esterno inglese vorrebbe un ingaggio da almeno 7 milioni, ma a spaventare la famiglia Friedkin sono i 10/11 milioni di commissioni voluti dall’agente Emeka Obasi. La proprietà statunitense punta a offrire a Sancho uno stipendio da 5/5.5 milioni a stagione e spera di addolcire anche la linea del procuratore, ma non sarà una missione semplice.

Ecco chi è Emeka Obasi

Nato nel settembre del 1986, Emeka Obasi è uno degli agenti più importanti nel mondo del calcio e forma con Jadon Sancho un binomio praticamente inseparabile, dato che cura gli interessi del giocatore dall’inizio della sua carriera. Il procuratore nigeriano inizia a farsi conoscere proprio in seguito al trasferimento del quattordicenne dal Watford al Manchester City per 66.000 sterline nel marzo del 2015. A fare scalpore non è la trattativa, bensì una pesante accusa lanciata dal quotidiano tedesco Der Spiegel: secondo il giornale, i Citizens avrebbero versato illegalmente (la FA e la FIFA stabiliscono che gli agenti non possono rappresentare i giocatori prima che abbiano compiuto 16 anni e non possano ricevere compensi) 200.000 sterline di commissione a Obasi e avrebbero nascosto tale pagamento presentandolo come un contratto da osservatore per attività di scouting in Centroamerica e Sudamerica. La vicenda si conclude il 3 novembre 2019, quando la Football Association dichiara di non aver trovato prove a sostegno dell’accusa. 

Il 12 dicembre 2017, pochi mesi dopo il trasferimento di Sancho al Borussia Dortmund per 20 milioni, nasce a Londra l’Elite Project Group Limited e inizialmente Obasi possiede il 75% delle azioni della società. Con il passare del tempo l’agente acquisisce sempre più potere e il 24 giugno 2019 ne diventa ufficialmente il CEO al posto di Kevin Hunt. L’agenzia opera principalmente in Inghilterra e diventa un punto di riferimento per i giovani talenti di origine anglo-africana. Emeka ha una grande influenza soprattutto in Nigeria e ha contribuito allo sviluppo e alla crescita di numerosi giocatori delle Super Eagles.

Obasi ama i calciatori offensivi e infatti all’interno della sua scuderia figurano soprattutto centravanti ed esterni d’attacco. Sancho è soltanto il primo dei 68 talenti presenti nell’Elite Project Group Limited (valore totale 463.43 milioni su Transfermarkt) e nell’elenco compaiono anche Bukayo Saka (stella dell’Arsenal), Jamie Gittens (appena trasferitosi dal Borussia Dortmund al Chelsea per 50 milioni), Roméo Lavia (acquistato dal Chelsea per oltre 60 milioni), Alex Iwobi (Fulham), Ola Aina (ex Torino e ora al Nottingham Forest), Folarin Balogun (preso dal Monaco per 30 milioni), Eddie Nketiah (pagato quasi 30 milioni dal Crystal Palace) e tanti altri tra cui l’ex Roma Victor Nelsson.

La sua strategia si basa su una visione a lungo termine, dato che la maggior parte dei calciatori presenti nell’Elite Project Group Limited sono Under25: “Lavoriamo con umiltà e discrezione – le parole di uno dei collaboratori al portale Foot Mercato –. I nostri risultati sono legati sia alla qualità dei giocatori che rappresentiamo sia ai mezzi e agli investimenti che mettiamo in campo per raggiungerli”.

La conferma arriva proprio dai talenti più brillanti della scuderia, i quali in più di un’occasione hanno dimostrato affetto e vicinanza nei confronti di Obasi anche con contenuti social sui rispettivi profili: “Il mio rapporto con l’Elite Project Group è iniziato quando ero ancora un ragazzo – le parole di Saka -. Il loro livello di competenza e i servizi che hanno fornito a me e alla mia famiglia sono stati utili in ogni fase del mio percorso”. “Fin da giovane sono stato seguito con grande competenza dal team EPG – dice Sancho -. La loro lungimiranza e competenza sono state preziosissime. Per me questa agenzia è la numero uno nel settore”. “L’orientamento professionale che EPG mi ha fornito sin da quando ero un giocatore dell’Academy mi ha aiutato a raggiungere il calcio professionistico e a rappresentare la Nigeria a livello internazionale – le dichiarazioni di Iwobi -. Il loro lavoro abbraccia tutti gli aspetti della mia vita professionale e non potrei chiedere un gruppo di persone migliori che si prendano cura di me”.

In sede di trattativa però i club si sono dovuti spesso ‘scontrare‘ con le elevate richieste per le commissioni. In seguito al caso legato al trasferimento di Sancho al Manchester City, il procuratore si è reso protagonista del passaggio dell’esterno inglese dal Borussia Dortmund al Manchester United per ‘soli’ 85 milioni nell’estate del 2021: il calciatore era legato alla società tedesca fino al 30 giugno 2023 e il BVB ha optato per la cessione a una cifra inferiore rispetto alla reale valutazione (“Non siamo contenti dei soldi guadagnati”, l’ammissione dell’amministratore delegato del Borussia Dortmund Hans-Joachim Watzke) per non rischiare di entrare nell’ultimo anno di contratto e avere meno potere in fase di negoziazione. In virtù di uno sconto sul cartellino, l’agente ha potuto quindi ottenere un maggiore incasso e questa pratica è molto diffusa nel calcio di oggi. Obasi è noto per le elevate richieste e, secondo uno studio dell’OLBG, le sue commissioni si aggirano intorno al 10.09% del totale di un accordo, un tasso superiore anche a quello percepito dal compianto Mino Raiola. Prendendo come riferimento il trasferimento di Sancho ai Red Devils, il procuratore avrebbe incassato oltre 9 milioni dalla cifra del trasferimento più una percentuale derivante dal contratto del giocatore.

I 10/11 milioni chiesti da Obasi alla Roma non rappresentano quindi una novità e tale mossa è dettata dalla situazione contrattuale (in scadenza il 30 giugno 2026), dall’esclusione del classe 2000 dalla rosa del Manchester United e dalla concorrenza di altre società. Oltre al sì del calciatore, per arrivare alla fumata bianca servirà probabilmente uno sconto sull’ingaggio e sulle commissioni: Gian Piero Gasperini, Frederic Massara e i Friedkin restano in attesa, ma il tempo a disposizione sta per terminare.

Pellegrini prepara il ritorno in gruppo: ieri esercizi specifici di natura tattica

Passo dopo passo, Lorenzo Pellegrini si avvicina al rientro in gruppo e preparare il ritorno in campo. Il numero 7 giallorosso nella giornata di ieri ha iniziato a svolgere dei lavori specifici sui movimenti in campo, esercizi di natura tattica. Lo staff tecnico sta gestendo il rientro di Pellegrini in modo da alzare il livello ogni giorno e prepararlo così gradualmente al gruppo. Ieri il classe 1996 si è esercitato in situazioni di gioco con cambi di direzione e altri aspetti propedeutici al rientro in gruppo. Non appena tutti i test daranno indicazioni positive, Pellegrini tornerà a lavorare con la squadra e ogni giorno può essere quello buono. Il numero 7 è carico, motivato e non vede l’ora di tornare in campo con i compagni e mettersi a disposizione di Gasperini. Il programma del tecnico per il gruppo prevede allenamento giovedì mattina, venerdì pomeriggio e sabato rifinitura mattutina, come da sua abitudine.

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Zufferli per Roma-Bologna: 2 vittorie e una sconfitta per i giallorossi. L’ultimo incrocio “il rigorino” contro il Venezia

Sarà Luca Zufferli a dirigere la gara di sabato sera all’Olimpico tra Roma e Bologna, prima giornata di Serie A. Il fischietto friulano ha arbitrato i giallorossi per 3 volte in carriera, tutte nella passata stagione. Il bilancio della Lupa con lui a dirigere l’incontro è di 2 vittorie ed una sconfitta, quella subita 2-1 contro l’Empoli nella seconda giornata dello scorso campionato. L’ultimo precedente è datato 9 febbraio 2025, quando la Roma espugnò il “Penzo” di Venezia per 1-0 grazie al rigore di Dybala. Un episodio che fece molto discutere nel post partita, soprattutto tra le file dei lagunari, con Di Francesco che commentò così: Il calcio di rigore per la Roma è uno dei rigorini che vengono assegnati adesso ma ce ne poteva essere uno anche per noi. E su certi falli non sopporto il fatto che venga fischiata punizione contro l’attaccante per aver sfiorato il difensore che cerca di fare fallo. È un calcio che va indietro invece di andare avanti”. Zufferli ha invece arbitrato il Bologna 5 volte in carriera, con un bilancio che non sorride agli emiliani: 2 vittorie e 3 sconfitte.

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