Perotti: “Seguo la Roma, è da Champions. Totti era magia pura. Gasperini mi ha cambiato la carriera”

GAZZETTA.IT – Diego Perotti si racconta da Roma, dove vive e dove ha lasciato un pezzo di cuore calcistico. Pochi calciatori sono rimasti impressi nella memoria collettiva per un gesto tecnico specifico come Diego Perotti e i suoi rigori calciati camminando, quasi fermandosi, sfidando la tenuta nervosa di portieri e tifosi. Oggi, a 36 anni, riavvolge il nastro di una carriera intensa, illuminata da giocate sopraffine ma anche tormentata da un fisico troppo fragile.

Partiamo proprio da qui, dalla Roma. La segue ancora?

È praticamente l’unica squadra che guardo giocare, sono innamorato di Roma e della Roma. Vedo tutte le partite. Ha una squadra da Champions e lì merita di stare. Credo che per raddrizzare la stagione non servisse niente di speciale, se non avere rispetto dei ruoli e della piazza. Esattamente quello che ha fatto Ranieri”.

E della ‘sua’ Roma che ricordi ha?

A Roma posso dire di aver vissuto senza dubbio gli anni più belli della mia carriera. Eravamo una squadra pazzesca, soprattutto i primi anni. C’erano giocatori fantastici: penso a Salah e Dzeko, a Nainggolan, De Rossi, Rudiger e tantissimi altri. Oggi una rosa del genere lotterebbe per il primo posto. In più, eravamo allenati da un genio come Spalletti. E non ho nominato Totti… lui faceva un altro sport”.

È stato quello che in carriera più di tutti l’ha impressionata?

Si, Francesco era veramente incredibile. A volte lo guardavi e pensavi ‘ma veramente io gioco con questo qui?’. Io sono cresciuto al Boca con il mito di Riquelme e Francesco lo metto con lui nel mio Olimpo personale. Tirava in porta come nessuno al mondo. E poi i lanci, i tocchi di prima nello spazio, i colpi di tacco. Era magia pura”.

Tra l’altro lei segnò il giorno dell’addio. Un momento magico e allo stesso tempo molto triste per la città intera. Sicuramente storico.

Credo sia stato un qualcosa di unico. Era un giorno particolare, ricordo sensazioni stranissime prima dell’ingresso in campo. Noi ci giocavamo l’accesso diretto alla Champions ed era l’ultima partita di Francesco. Si avvertiva una tensione diversa, soprattutto tra i tifosi. Vincemmo all’ultimo minuto, grazie a un mio gol, tra l’altro proprio contro il Genoa. Invece, su quello che è successo al fischio finale, non credo ci siano parole adatte per descrivere l’amore di 80mila tifosi in lacrime. Non ho mai visto così tanta gente piangere in uno stadio”.

Adesso facciamo un passo indietro. Lei arriva in Italia al Genoa e trova Gasperini come allenatore. In cosa era diverso dagli altri?

Gasp mi ha cambiato la carriera. Io arrivavo da Siviglia, ero demotivato e vivevo con la paura di farmi male di nuovo. In più, non capivo la lingua. Lui, invece, mi ha fatto rinascere. Ha modificato il mio modo di vedere non solo il calcio, ma anche la vita. Ho tantissimi ricordi che mi legano a lui. Due cose su tutte: l’intensità che pretendeva e la sensazione, quando entravamo in campo, di poter fare almeno 2 gol a tutti”.

(…)

Veniamo a lei. In Italia la ricordano ancora in tantissimi per il suo modo di calciare i rigori. Si può dire che sia stato il migliore in Italia nel tirarli?

Dai questa medaglia me la prendo. Nei rigori ero il migliore in italia. E non ne trovo uno più bravo di me nemmeno oggi in Serie A. Li tiravo in un modo speciale. Ho imparato grazie ai portieri del Siviglia che si fermavano con me a provare a fine allenamento. Camminavo, quasi fino a fermarmi e poi calciavo. Poi ci vuole una certa personalità a camminare al derby sullo 0-0 con 70mila persone che fischiano”.

Poi un tasto dolente, ma inevitabile: gli infortuni. Quanto l’hanno segnata?

Gli infortuni sono stati un tormento. In carriera ne ho subiti 39, tra strappi, fastidi muscolari e chi più ne ha più ne metta. Non ho mai avuto infortuni gravi, ma erano continui. Giuro, non so cosa avrei pagato per passare un anno intero senza mai farmi male. Chissà che carriera sarebbe stata…

(…)

È vero che addirittura ha pensato più volte di mollare tutto e dire basta, tanto era il dolore?

“Prima del Genoa volevo smettere: non dormivo, avevo paura di camminare e farmi male. Se a 23, 24 anni stai così, non ce la fai più. Avevo perso la serenità nell’andare al campo e volevo dire basta. Mi sono dato un’ultima chance e ho trovato Gasperini. Ma poi nel corso della carriera ci sono stati altri momenti in cui ho pensato di mollare. Quando ti fai male e non capisci perché, diventa frustrante”.

(…)

Capitolo nazionale. Che ricordi ha?

In nazionale mi ha convocato Maradona e sono entrato al posto di Messi, che potevo chiedere di più? Fu un’emozione speciale. Certo, ai miei tempi era difficile essere convocato tra Di Maria, Lavezzi, Aguero, Tevez, appunto Messi. Adesso è tutto diverso. Se devo fare due nomi di due che faranno strada dico Castro e Nico Paz”.

(…)

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Parma: Allegri fa visita al centro sportivo, incontro con Chivu e lo staff

Massimiliano Allegri questa mattina ha visitato il Mutti Training Center di Collecchio, sede degli allenamenti del Parma. L’ex tecnico della Juventus, il cui nome figura tra i principali candidati per la panchina della Roma nella prossima stagione, ha fatto tappa presso le strutture del club ducale.

Questo il comunicato ufficiale del Parma: “Una visita di cortesia, amichevole e molto gradita questa mattina al Mutti Training Center di Collecchio: ad assistere all’allenamento della Prima Squadra Maschile era presente Massimiliano Allegri. L’allenatore, accompagnato dal CEO Federico Cherubini, ha assistito all’intera seduta della squadra di Cristian Chivu, con il quale a fine allenamento si è intrattenuto per un saluto insieme allo staff tecnico. Durante la mattina a Collecchio, Allegri ha visitato per la prima volta la struttura sportiva e l’headquarter gialloblu.

(parmacalcio1913.com)

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Friedkin: il loro Congaree Golf Club ospiterà la Arnold Palmer Cup 2025 (VIDEO)

Il Congaree Golf Club (Carolina del Sud, USA), parte del portfolio del The Friedkin Group, ospiterà, dal 5 al 7 giugno, l’edizione 2025 della Arnold Palmer Cup.

Questa competizione rappresenta una vetrina per i migliori talenti del golf universitario. La formula, ispirata alla Ryder Cup ma con la particolarità di essere co-ed (mista), vedrà confrontarsi una selezione dei migliori giocatori e giocatrici collegiali statunitensi contro una squadra composta dai pari livello del resto del mondo (Team International).

Nella comunicazione ufficiale si sottolinea che l’evento si allinea perfettamente ai valori di “cura, eccellenza e comunità” del Friedkin Group.

Coppa Italia, il Bologna travolge 3-0 l’Empoli e mette un piede in finale

Il Bologna mette una seria ipoteca sulla qualificazione alla finale di Coppa Italia, espugnando il “Castellani” di Empoli con un netto 0-3 nell’andata della semifinale.

Partita dominata dai rossoblù, che hanno sbloccato il risultato al 23′ con un gol di Riccardo Orsolini. Il raddoppio è arrivato pochi minuti dopo, al 29′, ad opera dell’attaccante olandese Thijs Dallinga. Lo stesso Dallinga ha chiuso definitivamente i conti in avvio di ripresa, al 51′, siglando la sua doppietta personale.

Un risultato pesante per l’Empoli, mentre per i felsinei la strada verso la finale sembra ormai spianata.

Verso Roma-Juve: Celik e Dovbyk recuperati. Mancini: “Ora 8 partite toste, non abbiamo fatto ancora niente”. Nuovo stadio: verifiche su bosco e nodo archeologia

La preparazione della Roma in vista del big match contro la Juventus entra nel vivo, e da Trigoria arrivano segnali incoraggianti. Nella seduta odierna, Claudio Ranieri ha ritrovato in gruppo sia Celik che Dovbyk: un rientro fondamentale quello del turco, vista la squalifica di Saelemaekers e l’emergenza sulla fascia destra. Disponibile anche l’attaccante ucraino. L’allenamento è stato caratterizzato da un Ranieri particolarmente attivo e coinvolto, tra incitamenti e battute con i giocatori.

Accanto all’attualità del campo, resta centrale il tema del nuovo Stadio a Pietralata. Proseguono le attività cruciali per il futuro impianto: il Comune ha disposto nuove verifiche sul bosco presente nell’area, mentre si lavora alla definizione del cronoprogramma relativo al nodo archeologico e sono in corso le attività per la relazione faunistico-vegetazionale.

Sul fronte squadra, Gianluca Mancini suona la carica per la volata Champions, mentre dall’Inghilterra rimbalzano indiscrezioni su un possibile futuro in Premier per De Rossi e sull’interesse di diversi club per Ndicka. Da segnalare anche l’interessante intrigo di mercato che coinvolge Roberto Mancini: l’ex CT, accostato anche alla Roma, sarebbe stato contattato dalla Sampdoria per risolvere la crisi in cui versa la squadra ligure.

I LINK ALLE NEWS PIÙ IMPORTANTI DELLA GIORNATA

MANCINI: “RINCORSA CHAMPIONS? AVREMO OTTO PARTITE TOSTE, NON ABBIAMO FATTO ANCORA NIENTE. RANIERI È IMPORTANTE PER NOI, HA PORTATO TRANQUILLITÀ” (VIDEO)

LEGGO – DE ROSSI VICINO AL WOLVERHAMPTON: IN PREMIER IL RITORNO DA ALLENATORE

CORSERA – STADIO DELLA ROMA, IL COMUNE DISPONE VERIFICHE SUL BOSCO

MESSAGGERO – STADIO DELLA ROMA, NODO ARCHEOLOGIA: “IN DEFINIZIONE IL CRONOPROGRAMMA”

SOULÉ: “IL GOL DI SHOMURODOV ALL’ULTIMO IL MOMENTO PIÙ BELLO A ROMA FINORA. I TIFOSI QUI RICORDANO QUELLI DI RIVER E BOCA”

TRIGORIA, RIPRESA VERSO ROMA-JUVENTUS: IN GRUPPO CELIK E DOVBYK. RANIERI SCATENATO: DAL ‘RIMPROVERO’ A PISILLI ALLA BATTUTA SUL FIGLIO DI PAREDES (FOTO E VIDEO)

STADIO ROMA: IN CORSO LE ATTIVITÀ PER LA RELAZIONE FAUNISTICA-VEGETAZIONALE

CALCIOMERCATO ROMA, DALL’INGHILTERRA: ARSENAL, NEWCASTLE E NOTTINGHAM FOREST INTERESSATE A NDICKA IN CASO DI MANCATA QUALIFICAZIONE IN EUROPA DEI GIALLOROSSI

SERIE B: LA SAMPDORIA HA CONTATTATO MANCINI PER LA PANCHINA, SEMPLICI A RISCHIO ESONERO

MASSIMO ASCOLTO: VOCI E UMORI DALL’ETERE ROMANO

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Serie B: la Sampdoria ha contattato Mancini per la panchina, Semplici a rischio esonero

La crisi profonda della Sampdoria, attualmente al terzultimo posto in Serie B e a serio rischio retrocessione, potrebbe portare a un clamoroso cambio in panchina. A sette giornate dalla fine del campionato, con la squadra che non vince da sei turni e reduce dal pesante 3-0 subito contro il Frosinone, la posizione di Leonardo Semplici è sempre più in bilico.

Tra i candidati per l’eventuale sostituzione spunta un nome di primissimo piano: Roberto Mancini. Secondo quanto riportato da Cronache di Spogliatoio, il presidente blucerchiato Matteo Manfredi, legato da un rapporto di amicizia personale con l’ex ct della Nazionale, avrebbe avviato contatti diretti per sondare la disponibilità del tecnico jesino. Mancini è fermo da alcuni mesi, dopo aver lasciato la guida della nazionale dell’Arabia Saudita lo scorso ottobre.

La notizia rimbalza inevitabilmente anche negli ambienti vicini alla Roma. Il nome di Roberto Mancini, infatti, è uno di quelli accostati alla panchina giallorossa da tempo come possibile profilo per il futuro del club.

Resta da capire quale sarà la risposta di Mancini al presidente Manfredi.

Serie A, il Cagliari travolge 3-0 il Monza e si allontana dalla zona retrocessione

Il Cagliari ottiene una vittoria fondamentale in chiave salvezza, battendo nettamente il Monza per 3-0 alla Unipol Domus. Un successo che dà respiro alla squadra sarda nella lotta per non retrocedere.

La partita si è sbloccata nella ripresa. Al 49′ Nicolas Viola ha portato in vantaggio i rossoblù. Gianluca Gaetano ha poi raddoppiato al 73′, prima che Zito Luvumbo chiudesse definitivamente i conti in pieno recupero (90’+2), siglando il 3-0 finale.

Con questi tre punti pesantissimi, il Cagliari fa un balzo importante nella classifica di Serie A, allontanandosi momentaneamente dalle zone più calde. Il Monza, invece, resta ultimo.

IL PUNTO DELLA DOMENICA – TRANI: “Roma solida e spietata” – GALLO: “Il settimo sigillo”

Settima vittoria consecutiva per la Roma di Claudio Ranieri, che espugna Lecce con un gol nel finale di Dovbyk e continua la sua rincorsa all’Europa. Una vittoria sofferta, arrivata senza Dybala, che divide gli opinionisti: Ugo Trani sul Messaggero esalta la nuova identità della squadra, definendola “solida e spietata”, mentre Guido D’Ubaldo sul Corriere dello Sport sottolinea le difficoltà offensive senza l’argentino: “senza di lui non si è accesa la luce. Buio totale”. Concordi, invece, nel celebrare il carattere della squadra e la ritrovata vena realizzativa dell’attaccante ucraino.


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


U. TRANI – IL MESSAGGERO

(…) La rimonta giallorossa è strepitosa (…). La Roma, insomma, ha la sua nuova identità. È solida e spietata. Delle sette partite, tra l’altro, cinque le ha vinte segnando solo un gol: 1-0 e tre punti, il segreto della risalita (…). E proprio da questi particolari che si capisce come Ranieri abbia cambiato la Roma. Nella mentalità e nella compattezza. Più sicura. E proprio nella notte della verità. Cioè sapendo che da Lecce al traguardo non potrà contare su Dybala.


T. CARMELLINI – IL TEMPO

Stavolta Ranieri azzecca i “non” cambi. Insiste con Dovbyk (…) e proprio lui (…) gli regala la perla che vale tre punti pesanti (…). È l’effetto Ranieri sulla Roma che continua a sognare (…). Senza il fenomeno argentino lì davanti manca l’«olio» (…). se però non fosse arrivato il gol liberatorio di Dovbyk, oggi si starebbe discutendo sul fatto che questa Roma senza Dybala non sta in piedi. Invece (…) la squadra di Ranieri è riuscita a tornare vincente (…). Con la voglia di andare avanti, con il cuore e la perseveranza di un gruppo (…).


G. D’UBALDO – CORRIERE DELLO SPORT

(…) ieri è arrivata un’altra vittoria pesante, la settima consecutiva. È arrivata con il gol fortemente cercato da Dovbyk. (…) Sotto la guida di Ranieri, l’ucraino ha realizzato 7 gol in 15 partite di campionato, migliorando molto il suo rendimento (…). È una Roma che non molla mai, che ci crede fino alla fine. (…) Ma è mancato soprattutto Dybala: senza di lui non si è accesa la luce. Buio totale. Pellegrini e Soulè quasi mai pericolosi (…). Bocciato praticamente il mercato di gennaio: nessun rinforzo in campo (…).


M. GALLO

Sono sette. Sette vittorie consecutive. (…) L’ha decisa lui, l’attaccante ucraino che il tecnico aveva cercato di scuotere (…). Quando si dice l’esperienza, la capacità di comprendere quale possa essere il modo più efficace per spingere un tuo calciatore a reagire. (…) Non per niente ti chiami Claudio Ranieri. (…) in questo finale di stagione sta vestendo con nonchalance il doppio ruolo di allenatore e di ambasciatore del futuro. Ha trasformato la Roma, l’ha resa una squadra vera (…). E riesce persino a mettere in fuorigioco l’articolo numero uno della Costituzione giallorossa di José Mourinho: «C’è una Roma con Dybala e c’è una Roma senza Dybala»

Ranieri insiste con l’ucraino e fa un altro centro

Stavolta Ranieri azzecca i «non» cambi. Insiste con Dovbyk (…) e invece proprio lui dopo ottanta minuti di gioco e fatica gli regala la perla che vale tre punti pesanti e tiene la Roma in scia al treno Champions. Settimo successo consecutivo (incassando un solo gol) per la squadra di Ranieri che centra il quattordicesimo risultato utile di seguito. (…) È l’effetto Ranieri sulla Roma che continua a sognare e pensare in grande nonostante l’assenza pesantissima di Dybala (…). Già, perché era impossibile non (…) collegare la fatiche realizzative della Roma con l’assenza di Dybala. Senza il fenomeno argentino lì davanti manca l’«olio» (…). Certo, tabellino alla mano, le occasioni capitate sui piedi dei romanisti e che Angelino prima e Koné poi non sono riusciti a trasformare in gol, nulla hanno a che vedere con l’assenza della Joya. (…) se però non fosse arrivato il gol liberatorio di Dovbyk, oggi si starebbe discutendo sul fatto che questa Roma senza Dybala non sta in piedi. Invece, al netto di un’assenza pensatissima, la squadra di Ranieri è riuscita a tornare vincente da una trasferta molto più insidiosa. (…) Con la voglia di andare avanti, con il cuore e la perseveranza di un gruppo che, nonostante un secondo tempo bruttino (…), di finire la stagione con un nulla di fatto non ne vuole sapere. È la Roma… quella targata Ranieri e ai tifosi giallorossi va bene così.

(Il Tempo)

Ci pensa Dovbyk a mantenere la media Ranieri

La prima senza Dybala finisce bene per la Roma sprecona. Decide un gol di Dovbyk, all’undicesimo centro in campionato, il settimo usato per sbloccare un risultato. Vittoria (…) di grande peso specifico. La trasferta di Lecce prolunga infatti la serie di risultati firmati da Ranieri: la Roma ha raggiunto 14 risultati utili consecutivi dal 22 dicembre 2024 (11 vittorie e 3 pareggi), 7 successi di fila in campionato, 5 trasferte portando a casa i tre punti. Un passo falso – viste le vittorie del Bologna (…) e della Juve (…), proprio l’avversaria della prossima partita all’Olimpico il 6 aprile – avrebbe reso impossibile sognare ancora un pazzesco piazzamento in zona Champions.

La prima scelta di Ranieri per sostituire Dybala è una via di mezzo tra novità (Soulé) e ritorno al passato (Pellegrini), schierati come trequartisti dietro a Dovbyk. Né l’argentino né il capitano hanno davvero inciso sulla partita. La mossa vincente dalla panchina, semmai, è stata aggiungere Shomurodov a Dovbyk (…).

Il primo tempo avrebbe fatto la felicità di Calloni, il centravanti del Milan degli anni Settanta, che Gianni Brera soprannominò «lo sciagurato Egidio» per la capacità di sbagliare gol che sembravano già fatti. Quelli sprecati da Angeliño e Koné, però, sono stati ai limiti della fantascienza. Lo spagnolo potrebbe appoggiare il pallone nella porta vuota, (…) ma lo mette incredibilmente a lato. Il francese (…) tira addosso a Falcone (…) quando poteva insaccare la palla ovunque. (…)

Il Lecce (…) ha ripreso così coraggio e messo paura (…) a Svilar (…). La ripresa è stata equilibrata, ma ancora una volta Ranieri ha indovinato i cambi e la strategia giusta. Dopo un gol di Mancini annullato per offside è arrivata la stoccata decisiva di Dovbyk. (…)

(corsera)