Fabregas: “Con Roma e Milan avremmo dovuto vincere”

Fabregas, alla vigilia della ripresa del campionato, ha rilasciato alcune dichiarazioni facendo il punto sul Como, atteso dall’Empoli: “L’obiettivo salvezza ci ha portato fin qua. Adesso mancano nove partite, vediamo dove possiamo arrivare. Io so che questa è importante, sia per la salvezza sia per la crescita della squadra”. Sulle ultime gare: “Poi riguardo alcune partite, tipo Roma e Milan, e mi dico che sono partite che avremo dovuto vincere”.

(LarioSport.it)

Ancelotti, dalla Spagna: chiesti 4 anni e 9 mesi di carcere per frode all’erario

Chiesti 4 anni e 9 mesi di carcere per Carlo Ancelotti, accusato di frode all’erario per oltre un milione di euro. Questa la richiesta dell’accusa, con l’allenatore italiano che mercoledì prossimo sarà a processo al Tribunale provinciale di Madrid.

Come scrivono in Spagna, nello specifico, l’accusa ad Ancelotti è di aver frodato l’erario pubblico per 1.062.079 euro negli anni fiscali 2014 (386.361 euro) e 2015 (675.718 euro), fa sapere la Procura. L’Agenzia delle Entrate gli ha già sequestrato beni per un debito fiscale pari a 1.217.958,24 euro, cifra che comprende sovrattassa e interessi.

(mundodeportivo.com)

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Totti, il murales a 32 anni dal debutto in Serie A: “E poi arrivò un ragazzino…” (FOTO)

32 anni fa faceva il suo debutto in Serie A Francesco Totti, a 17 anni ancora da compiere. Era il 28 marzo del 1993 quando a Brescia, per la prima volta, il futuro capitano e numero 10 della Roma fece il suo ingresso in campo nella ripresa. E per omaggiarlo, l’artista Alessandra Francesca Coppola ha realizzato un murales in zona Testaccio con l’immagine di Totti e la scritta “Eppoi arrivò n’regazzino”. Quel ragazzino che avrebbe cambiato la storia della Roma.

 

Lima: “Presi la 5 per Falcao. E quella volta in cui feci credere al dott. Brozzi di aver preso la scossa…”

Ieri, a Trigoria, ha fatto visita Francisco Govinho Lima, ex centrocampista giallorosso che oltre a un viaggio nei ricordi grazie all’archivio storico della Roma, ha rilasciato un’intervista pubblicata dal sito ufficiale: “C’è tutto per far bene, ai miei tempi – parliamo di circa 20 anni fa – era un po’ differente. E ho scoperto la bellezza dell’Archivio Storico del Club dove sono custoditi oggetti e tantissime maglie”.

Da quanto non venivi?
“Da un paio d’anni e rispetto all’ultima volta vedo tantissime migliorie. La struttura è l’ideale per qualsiasi calciatore, anche la zona dei campi e degli spogliatoi è un’altra rispetto a quando giocavamo noi”.

È un caso che tu sia tornato a Trigoria prima di una partita con il Lecce? 
“Ero qui a Roma e mi faceva piacere tornare. Lecce-Roma è ovviamente una partita particolare per me, arrivo in Italia proprio al Lecce. Poi vado a Bologna un anno e nel 2001 passo alla Roma dopo la vittoria dello scudetto. E questa è stata la tappa più bella della mia carriera, in una città splendida, facevo parte di un gruppo di campioni come Totti, Batistuta, Emerson, Cafu, Candela. Ricordi bellissimi”.

Vedrai Lecce-Roma?
“Ovviamente, sabato sera sarò allo stadio Via del Mare per seguire la partita dal vivo”.

La Roma fu il primo avversario italiano che ti trovasti di fronte in carriera. In Coppa UEFA, tu giocavi con lo Zurigo. 
“Vero, la Roma di Zeman passò il turno e al ritorno fu decisiva una gran punizione di Totti. Già dopo quella gara si paventò la possibilità giallorossa attraverso Cafu, con cui avevo giocato al San Paolo, ma poi la storia andò diversamente e in Serie A ci arrivai con il Lecce. L’importante è stato aver vestito questa maglia, la Roma è stato il club europeo con cui ho giocato di più”.

Nel 2001 la Roma acquistò il tuo cartellino dal Bologna. Tra le cartoline della tua prima stagione romanista, l’assist a Totti per il gol di testa nel derby. 
“Un cross perfetto dalla sinistra, lo stacco di testa di Francesco che non era abituato a fare gol del genere. Ma quello fu proprio bello. Vincevamo 1-0, ci portò in vantaggio Delvecchio, il secondo gol chiuse la partita e andammo a festeggiare tutti sotto la Sud”.

Se dovessi raccontare un aneddoto di quel periodo?
“Vedendo le stanze del centro sportivo, me ne viene in mente uno. A me piaceva molto scherzare. Eravamo in sala massaggi, steso per terra feci finta di aver preso una scossa elettrica accanto ad una presa e il dottor Brozzi si preoccupò non poco (ride, ndr)…”.

Il primo anno scegliesti il numero 5. Come mai? 
“Per Falcao, che è stato uno dei miei idoli nel calcio. Nell’Archivio Storico del Club ho visto diverse maglie di Paulo sia della Roma, sia dell’Inter di Porto Alegre. Ho fatto delle foto, gliele manderò a lui tramite WhatsApp”.

Nei due campionati successivi, invece, tornasti alla 8, la maglia che ti aveva accompagnato per gran parte della tua carriera.
“Sì, l’avevo avuta a Zurigo, a Bologna, a Lecce portavo la 10, ma a Roma sappiamo tutti di chi è e ci mancherebbe altro…”.

Dove vivi attualmente? 
“A Boston, dove ho una scuola calcio con tanti ragazzi giovani interessanti. Mi piace come lavoro, in una città tranquilla degli Stati Uniti. Mi trovo bene”.

Grazie della visita, Francisco. 
“Ma grazie a voi. E sempre forza Roma, ragazzi. Sempre”.

(asroma.com)

Torna Manganiello dopo il ko col Bologna. Con lui il Lecce ha sempre perso in Serie A

10 vittorie e 2 sconfitte, l’ultima proprio nel precedente più recente, con la Roma sconfitta a domicilio dal Bologna per 3-2 lo scorso 10 novembre: questo il quadro di Manganiello con i giallorossi, con cui tornerà ad incrociare il percorso sabato prossimo a Lecce. Negli altri 10 precedenti di campionato la Roma ha sempre vinto mentre nell’unica gara di Coppa Italia arbitrata, nel gennaio 2019, l’allora squadra di Di Francesco uscì malconcia dal ‘Franchi’ con una sconfitta per 7-1.

Di tutt’altro tenore, invece, il bilancio di Manganiello con il Lecce: 8 gare, 7 sconfitte e appena un pareggio, lontano più di 3 anni nell’1-1 con l’Alessandria in Serie B. Quest’anno un solo precedente: 1-2 per mano della Lazio al ‘Via del Mare’. La striscia negativa del Lecce è lunga 5 partite, dal ritorno in Serie A: ko in fila con Inter, Napoli, Atalanta, Bologna e l’ultimo contro i biancocelesti lo scorso dicembre.

LR24  

LECCE-ROMA: arbitra Manganiello

Sarà Manganiello l’arbitro che fischierà in Lecce-Roma, in programma sabato alle 20.45 al ‘Via del Mare’. Con il direttore di gara della sezione di Pinerolo ci saranno gli assistenti Preti e Moro, con Cosso come IV uomo. Var e Avar dell’incontro saranno rispettivamente Di Paolo e Ghersini.

COMO – EMPOLI     Sabato 29/03 h.15.00

MARIANI

PASSERI – IMPERIALE

IV:      MARINELLI

VAR:     FABBRI

AVAR:       PATERNA

 

VENEZIA – BOLOGNA     Sabato 29/03 h.15.00

DI BELLO

DI IORIO – ROSSI C.

IV:      MONALDI

VAR:     GARIGLIO

AVAR:       MAZZOLENI

 

JUVENTUS – GENOA     Sabato 29/03 h.18.00

RAPUANO

TOLFO – DEI GIUDICI

IV:       AYROLDI

VAR:      AURELIANO

AVAR:        MERAVIGLIA

 

LECCE – ROMA     Sabato 29/03 h.20.45

MANGANIELLO

PRETI – MORO

IV:     COSSO

VAR:     DI PAOLO

AVAR:     GHERSINI

 

CAGLIARI – MONZA     h.12.30

FOURNEAU

MELI – ALASSIO

IV:      PERRI

VAR:     GHERSINI

AVAR:     AURELIANO

 

FIORENTINA – ATALANTA       h.15.00

DOVERI

BACCINI – PERROTTI

IV:     ZUFFERLI

VAR:     MARINI

AVAR:      FABBRI

 

INTER – UDINESE     h. 18.00

CHIFFI

ROSSI M. – FONTEMURATO

IV:       BONACINA

VAR:     PATERNA

AVAR:     PEZZUTO

 

NAPOLI – MILAN     h. 20.45

SOZZA

GIALLATINI – COLAROSSI

IV:     MARCHETTI

VAR:      MERAVIGLIA

AVAR:       DI PAOLO

 

H. VERONA – PARMA     Lunedì 31/03 h. 18.30

SACCHI

BERCIGLI – TRINCHIERI

IV:       COLLU

VAR:      MAZZOLENI

AVAR:      VOLPI

 

LAZIO – TORINO     Lunedì 31/03 h. 20.45

MASSA

VECCHI – RICCI

IV:     MASSIMI

VAR:     PEZZUTO

AVAR:       MARINI

 (aia-figc.it)

Torquati (pres. Federazione Fisioterapisti dello Sport): “Dybala? 8-12 settimane per il recupero, poi il rientro in campo”

“La Roma ha fatto una scelta eccellente riguardo allo staff chirurgico e ha creato al suo interno un’equipe di primissimo livello per il recupero e la riabilitazione dei propri atleti. Quindi il rientro di Dybala verrà certamente gestito nei tempi giusti e nella migliore modalità possibile”. Lo ha detto Riccardo Torquati, presidente della Federazione Italiana dei Fisioterapisti dello Sport e titolare dei centri Sport Health.

“Ad oggi – ha spiegato Torquati – non è possibile fare una previsione dettagliata sulle tempistiche del rientro in campo del calciatore. Bisognerà valutare come Dybala reagirà agli stimoli e al percorso post-operatorio. Inoltre non abbiamo a disposizione una descrizione dettagliata di quello che è stato l’intervento chirurgico. Per questo tipo di infortuni la letteratura scientifica ci dice che i tempi per tornare all’attività sportiva possono variare dalle otto alle dodici settimane, in relazione agli esiti dell’operazione, della riabilitazione e dell’adattamento dell’atleta ai carichi. Solo successivamente si valuteranno le tempistiche del rientro in gruppo del calciatore”.

Il fisioterapista ha poi analizzato le diverse tappe del recupero che il calciatore argentino dovrà affrontare nei prossimi mesi. “Il percorso riabilitativo consisterà in una prima fase di biostimolazione del tessuto operato, quindi della parte tendinea del muscolo semitendinoso sull’inserzione distale, verso il ginocchio. Nella fase successiva verranno iniziati ad attivare i muscoli sinergici del semitendinoso e gli antagonisti, ovvero il quadricipite e il polpaccio per dare supporto al muscolo e al tendine operato. Nello step seguente del percorso riabilitativo si lavorerà sulla forza, l’eccentrica e l’elasticità, perché l’intervento chirurgico comporta una ritrazione dei tessuti e un nuovo adattamento, di conseguenza questo tipo di lavori saranno fondamentali per scongiurare danni ai muscoli vicini a quello operato quando Dybala tornerà a giocare. La parte finale della riabilitazione si svolgerà in campo, insieme al personale dello staff che si occupa del recupero di infortuni. La Roma ha inserito nel suo organico una figura specifica, incrementando la proposta ai propri atleti, e oggi si pone tra le società di eccellenza da questo punto di vista. L’ultima fase che precederà il rientro in campo di Dybala sarà il reinserimento in gruppo dell’atleta” conclude Torquati.

Capozucca: “Gasperini andrebbe bene alla Roma e in tutte le squadre. Petrachi già lo aveva contattato…”

TELE RADIO STEREO – Negli ultimi giorni il nome di Gasperini è stato nuovamente accostato alla Roma con insistenza. A parlare dell’allenatore dell’Atalanta, questa mattina, è stato il direttore sportivo Stefano Capozucca, che insieme a Gasperini ha condiviso l’esperienza al Genoa.

Gian Piero Gasperini verrà alla Roma?
“Bisogna chiederlo a lui. L’ho sentito che era contento per il premio che ha ricevuto a Roma, gli hanno chiesto tutti della Roma. Poi è andato a Firenze, dove è arrivato secondo visto che ha vinto l’Europa League e ha fatto bene anche in campionato”

Sarebbe il tecnico giusto per la panchina giallorossa?
“Io ho due fratelli, ma Gasperini per me è più di un fratello. Siamo molto legati, siamo stati molti anni insieme. Abbiamo cominciato l’avventura insieme al Genoa, per me Gasperini andrebbe bene alla Roma così come in tutte le squadre. Lo ritengo tra i 5-6 allenatori in Europa. Continuo a dire che sia pronto per una big. L’esperienza all’Inter non si può neanche chiamare esperienza, è durata 5-6 partite ed è cominciata male per finire peggio. E’ arrivato a Milano dopo il triplete dell’Inter, non si ha avuta la pazienza di aspettarlo. Per lui parlano i fatti a Bergamo, dove ha fatto un capolavoro”

Conoscendo l’ambiente e la piazza di Roma, Gasperini realmente sarebbe un profilo giusto?
“Roma è una grandissima piazza, il pubblico è qualcosa di straordinario. C’è un entusiasmo eccezionale, ma chiunque arrivi a Roma non può vincere subito. Bisognerebbe fare una programmazione e vedere la proprietà che cosa mette a disposizione per costruire la squadra. La Roma è una buona squadra, ma va migliorata. La Juventus per me non poteva competere con Napoli e Inter, che hanno organici differenti, e così la Roma. Come allenatore Gasperini secondo me ha un grande pregio: arriverebbe in una piazza che ha bisogno di risultati importanti e soprattutto lui i giocatori li migliora. Questo è indiscutibile”

Quanto lavora sotto il profilo atletico Gasperini e come fa rendere così bene i giocatori?
“Li fa Gasperini i programmi, fa allenamenti diversi da tutti. Qualche giocatore ha abbandonato l’Atalanta perché non riusciva a tenere i ritmi. Con Gasperini si lavora molto, lui e Conte sono i due allenatori che lavorano di più in Italia. Gasperini è una persona di un certo tipo sul campo, e un’altra persona fuori dal campo. Lui non guarda in faccia a nessuno. Alla fine però i giocatori con lui si migliorano. Lookman all’Atalanta è esploso, aveva qualità ma Gasperini lo ha fatto diventare un giocatore di livello internazionale. Anche Retegui, al Genoa ha fatto bene ma poi… lui ha il grande merito che migliora tantissimo i giocatori, per me è un allenatore importante. Con lui devi essere sempre al top, non ammette pause”

Quali possono invece essere le cose da migliorare da Gasperini?
“Probabilmente la sua sincerità nelle interviste, a volte bisogna essere più diplomatici. Glielo dico, ovviamente. A Roma specialmente, dove ci sono radio e stampa: ogni taxi ha la radio accesa sulla Roma. E’ normale che se uno dice delle cose viene amplificato. A Bergamo le cose che vengono dette non vengono amplificate, a Roma invece sì” 

Gasperini era stato vicino ad allenare la Roma in passato?
“Sì, già in passato era stato vicino alla Roma. Ai tempi Petrachi lo aveva contattato ma poi c’è stato qualcosa all’interno”

Che idea ha di Ranieri e della società giallorossa?
“Ranieri vuol dire fiducia, per parafrasare una pubblicità. E’ romanista e già quello è molto importante per tifosi e piazza. La società è un po’ assente. Oggi alla fine vedo che le società che hanno qualche problema sono tutte quelle che hanno qualche problematica di gestione societaria. Marotta alla Juve era una macchina perfetta, va all’Inter e ora l’Inter funziona. Il Milan con Galliani era una società vincente, ora non si sa neanche chi comanda”

Che cosa ne pensa dei direttori sportivi italiani?
“Per me in Italia ci sono dei bravi direttori sportivi, abbiamo conoscenze dappertutto. Monchi per esempio è considerato un direttore sportivo bravo, ma è arrivato a Roma ed è fallito: la Roma è sempre la Roma. Lo straniero ha sempre qualche difficoltà caratteriale, di convivenza anche con la stampa. Sabatini invece è stato diverso, è un italiano e conosce il calcio italiano. Sono per i direttori italiani”