IL TEMPO – Ancora pessime notizie in casa Cagliari. Mattia Felici resterà fuori sei mesi a causa della rottura del legamento crociato anteriore. Il giocatore è già stato sottoposto a intervento chirurgico. Felici si aggiunge alla lista degli indisponibili a Belotti e Zé Pedro. Restano in dubbio le condizioni di Mina e Mazzitelli per la sfida contro la Roma.
Autore: Matteo Vitale
Giallorosse con la Juve al Tre Fontane
IL TEMPO (A.D.P.) – Ritorna la Serie A dopo la sosta per le Nazionali. La Roma capolista riparte da un big match: oggi al Tre Fontane arriverà la Juventus, seconda della classe a -5 (14.30, Rai Sport e Dazn). Punti pesanti in palio: le giallorosse tentano la fuga, mentre le bianconere vogliono avvicinarsi alla vetta. «Non penso sia uno scontro decisivo, il campionato è ancora lungo ma – le parole di Rossettini alla vigilia – è una sfida importante, abbiamo voglia di rivalsa per la finale di Women’s Cup». Un
confronto che arriva dopo la pausa, con tante romaniste chiamate in Nazionale e con diverse azzurre reduci dal doppio impegno amichevole negli Stati Uniti: «C’è sicuramente entusiasmo per la partita che andremo ad affrontare – ha aggiunto il tecnico – stiamo cercando di capire le condizioni fisiche perché i viaggi di parecchie delle ragazze sono stati molto lunghi. C’è eccitazione perché ci aspetta una gara importante contro la squadra più forte del campionato, siamo consapevoli di questo e cercheremo di prepararla nel migliore dei modi anche se partite del genere si preparano da sole». Un solo ko per la Roma nelle prime sette giornate, la Juventus
non è partita bene ma ha recuperato terreno (quattro successi, un pareggio e due
sconfitte). Ormai da diversi anni è questo il big match per eccellenza del campionato femminile, il cui pronostico resta quindi sempre complicato da fare. Lunedì invece la Lazio sarà impegnata in casa del Sassuolo, contro l’ex tecnico giallorosso Alessandro Spugna.
Baldanzi c’è, Dybala ancora differenziato
Mettiamola così: se si giocasse oggi, a guidare l’attacco della Roma a Cagliari sarebbe
Baldanzi. […] Tommaso ha smaltito il virus Intestinale che due giorni fa lo aveva debilitato e ieri, nel giorno in cui Angeliño è tomato in gruppo dopo due mesi, ha svolto un buon allenamento, muovendosi come ormai d’abitudine anche nel ruolo di riferimento offensivo più avanzato. Se si giocasse oggi, dicevamo, partirebbe un
gradino sopra Ferguson, che non riesce a sfruttare l’assenza di Dovbyk per ritagliarsi uno spazio di primo piano. Ma in campo si andrà domani [ore 15) e il fattore tempo gioca a favore di Dybala, reduce dalla febbre e ieri impegnato in un lavoro personalizzato. […]
(Corsport)
Fuori dal tunnel
IL TEMPO (L. PES) – Lo stop, la paura, la speranza e il ritorno. Due mesi difficili, lontano dal campo e senza la certezza di una data per il rientro. Angelino è finalmente tornato. Lo spagnolo da ieri ha ripreso ad allenarsi con il gruppo dopo alcune settimane di lavoro individuale sul campo. Presto Gasperini potrà tornare ad averlo a disposizione ma dopo un periodo difficile il laterale può davvero tornare a sorridere. L’ultima apparizione in campo risale addirittura allo scorso 28 settembre nel match vinto all’Olimpico contro il Verona. Poi la panchina in Europa contro il Lille del 2 ottobre con i primi sintomi della febbre e lo stop. Una bronchite asmatica che ha debilitato notevolmente l’ex Lipsia che ha dovuto interrompere il lavoro sul campo e dedicarsi al recupero. La pazienza che lo ha accompagnato nei mesi scorsi è stata ripagata ieri con un momento di grande gioia a Trigoria, sia a livello personale che peri compagni che aspettavano come tutti i tifosi il suo rientro. Un’assenza pesante sia a livello tattico che morale. Angelino, arrivato nella Capitale a gennaio 2024, è uno dei leader dello spogliatoio e tra i più positivi del gruppo. Senza di fui Gasperini è stato costretto a stravolgere tatticamente la su Roma spostando Wesley a sinistra, vista la delusione del rendimento di Tsimikas, e riportando Celik sulla linea dei quinti. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per rivedere lo spagnolo tra i convocati ma nelle prossime settimane ed entro la fine dell’anno arriverà il suo momento.
Per vederlo al meglio, ovviamente, bisognerà aspettare il 2026 ma il peggio è sicura-
mente alle spalle. Due mesi interminabili, fatti di sacrifici e una riatletizzazione che ha avuto bisogno di parecchio tempo viste le risposte fisiche iniziali del ragazzo. Ora, però, è il momento di tornare a sorridere e accompagnare la squadra in questa cavalcata che domani riprenderà da Cagliari. Campo dove lo scorso anno, alla prima giornata, i giallorossi furono fermati sul lo 0-0. Gasperini potrà fare affidamento però sia su Dybala che su Baldanzi. L’argentino è tornato a lavorare in gruppo dopo l’influenza e il lavoro differenziato di giovedì. Stessa cosa per Baldanzi che aveva saltato l’allenamento per febbre ma ieri era già in campo. Entrambi saranno convocati per la trasferta sarda, con l’argentino che si candida per tornare titolare al centro dell’attacco. La prestazione negativa di Ferguson contro il Napoli apre all’ennesimo ribaltone in attacco. Soulé e Pellegrini viaggiano verso una maglia da titolare anche se non è da escludere l’impiego dei tre centrocampisti con Koné ed El Aynaoui in mediana e Cristante sulla trequarti con Pellegrini che a quel punto tornerebbe in panchina. Ragionamenti che Gasperini farà anche oggi in vista della rifinitura pomeridiana prima della partenza per Cagliari. C’è un viaggio da riprendere dopo brutto stop. Intanto il Brighton perde per alcuni mesi il centravanti Tzimas. Guaio non da poco per gli inglesi che ora potrebbero aprire davvero a una trattativa con la Roma per l’interruzione del prestito di Ferguson. Situazione da monitorare.
Roma, Dybala pronto per Cagliari. Torna Angelino
La vera novità di Trigoria ha il nome e il volto di Angelino. Lo spagnolo e tornato ad allenarsi con il gruppo dopo oltre due mesi di assenza e, anche se difficilmente verrà convocato per Cagliari, la sola possibilità di vederlo di nuovo in campo a Trigoria ha il sapore di un recupero strategico per l’inverno romanista. […] Intanto la Roma si prepara alla trasferta in Sardegna con un carico di buone notizie: Paulo Dybala e Tommaso Baldanzi, entrambi reduci dall’influenza, sono tornati regolarmente a lavorare in gruppo e si avviano verso il ballottaggio per una maglia da titolare nell’attacco romanista.[…] Rientra nel flusso positivo anche Artem Dovbyk, che prosegue il suo percorso di recupero e aumenta gradualmente i carichi: non sarà pronto per Cagliari, ma il suo ritorno si avvicina e l’idea è riaverlo contro la Juventus. Da monitorare invece Lorenzo Pellegrini, che si è allenato con una vistosa fasciatura al ginocchio.
(la Repubblica)
Ndicka e El Aynaoui, ultime con la Roma. Chance per i giovani
Domani il match di Cagliari, giovedì il viaggio a Glasgow per sfidare il Celtic in Europa League e lunedì 15 dicembre la partita casalinga contro il Como. Poi Gasperini vedrà la rosa della Roma numericamente limitata, perdendo due interpreti fondamentali per il suo 3-4-2-1: il titolarissimo Ndicka e il dodicesimo uomo El Aynaoui. […] I giovani Ghilardi, Ziolkowski e Pisilli, più di altri, sono avvertiti. Fino a metà gennaio avranno sicuramente spazio. Non devono sprecare, quindi, le chance che riceveranno dall’allenatore. In sintesi si giocano la Roma. Se non quella di oggi (sessione invernale di mercato), quella di domani. […] Rischiano di essere 8 le gare senza il l’ivoriano e il marocchino: 6 di campionato e 1 di Coppa Italia. […] Gasperini, però, guarda all’attualità e prepara chi dovrà entrare con più frequenza in campo. Sul palcoscenico è pronto a salire Pisillì che diventa il primo e unico cambio a centrocampo. Niccolò ultimamente non è stato mai chiamato in causa, ma Gian Piero è convinto che abbia capito come comportarsi in mediana. […] Pisilli, chiamato da diversi club di A a cominciare dal Genoa di De Rossi, proverà a riprendersi la Roma. […] Ma lo stesso discorso vale per Ghilardi e per Ziolkowski. Devono anche loro alzare il livello delle loro prestazioni per permettere all’allenatore di non spostare Celik nei tre dietro e continuare con l’attuale linea difensiva. Doppia alternativa per sostituire Ndicka: solo 3 presenze per Daniele (96 minuti), dall’inizio contro il Midtjylland il 27 novembre all’Olimpico. E’ andata meglio a Jan: 6 presenze (139 minuti e 2 gialli), 2 da titolare contro l’Inter e il Viktoria Plzen, senza mai arrivare in fondo al match. Tocca a loro tre. E’ quasi dentro o fuori.
(Corsera)
Angelino rientra in gruppo. Il Brighton vuole Ferguson
Fine del calvario per Angeliño che dopo oltre due mesi è tornato ad allenarsi con il resto del gruppo. L’ultima presenza è quella del 28 settembre, un’ora contro il Verona. Da lì in poi non si è più visto. Prima l’influenza poi la bronchite asmatica che lo ha fortemente debilitato e in mezzo un problema al polpaccio. […] Presto per fissare una data per il ritorno in campo, ma l’obiettivo è ritrovare la condizione migliore prima della fine del 2025 per finire il prima possibile nella lista dei convocati. […] Un rientro fondamentale anche in chiave mercato, Massara non dovrà andare a cercare un esterno sinistro e potrà concentrarsi solamente sul tanto atteso centravanti. […] In queste ore Gasperini scioglierà gli ultimi dubbi di formazione che riguardano – come al solito – l’attacco. Il ballottaggio è tra Baldanzi e Dybala col primo leggermente favorito, ad insidiare tutti e due c’è Ferguson. A proposito dell’irlandese: il tecnico del Brighton ha parlato di un suo possibile rientro a gennaio a causa dell’infortunio di Tzimas: «Vedremo. Appena inizierà il mercato cercheremo di migliorare la squadra». Un suo addio favorirebbe l’arrivo di un attaccante: in pole c’è Zirkzee. […]
(Il Messaggero)
Gasp torna e il sogno continua
Si attendono miracoli, Gasp ci sta pensando. Fino a ora ce ne ha mostrati tanti, non solo facendo toccare alla Roma la vetta della classifica, ma pure per come ha gestito i calciatori, inventandosi di volta in volta nuovi ruoli, e l’emergenza in attacco, con la punta mancante dall’estate e con parecchi giocatori infortunati, da Dybala a Bailey, fino a Dovbyk. La Roma l’abbiamo vista lassù senza avere un attacco esplosivo ma con una difesa di ferro, con principi guida diversi da quelli a cui di solito si aggrappava Gasp. […] Il primo posto è a un solo punto, nonostante tutto. E adesso? Gasp ci riprova, prepara altre magie per la feste di Natale, a partire da domani, quando a Cagliari ritroverà la panchina dopo un turno di squalifica scontato domenica con il Napoli. E la squadra sa quanto, quell’assenza, si sia sentita. Va bene Gritti, ma Gasp in campo è un’altra storia, si sussurra da Trigoria. La Roma non aveva previsto di ballare tra le prime della classifica, l’obiettivo iniziale era di rincorrere timidamente il quarto posto. Ed ora, prima della fine dell’anno, la voglia è quella di tornare lassù, in attesa di buone notizie dal mercato di gennaio. Quattro partite in trasferta, da qui al sei gennaio: Cagliari, Juve, Atalanta e Lecce. La comfort zone di Gasp è proprio quella: fuori casa la Roma ha infatti ottenuto il maggior numero di punti (15 su 27), al contrario di quanto accadeva lo scorso anno, quando si è inseguito un successo esterno per tredici partite malinconicamente finite senza vittorie, con sette pari e sei sconfitte. […] La Roma nel 2025 che sta per chiudersi è la regina dei successi fuori casa: dodici, più due pareggi e due sconfitte, contro Atalanta (con Claudio in panchina) e Milan, lo scorso due novembre, quando la squadra ha mostrato la sua miglior versione di sé, dominando per un’ora a San Siro. La Roma è passata da una media punti in trasferta dello 0.9 (3 vittorie 9 pareggi, 7 sconfitte) nel 2024 a 2,37 (12 vittorie 2 pareggi, 2 sconfitte) nel 2025, che deve ancora chiudersi. Gasp domenica vuole fare trenta, cioè i punti dopo quattordici giornate, un qualcosa che non si vede di frequente da queste parti: l’ultima volta, 34, erano stati messi insieme nel 2017. […] Quest’anno la differenza in negativo l’ha fatta l’Olimpico, ma qui il discorso vale solo per la Roma di Gasp, che ha perso in casa gli scontri diretti con Inter e Napoli, ha lasciato i tre punti al Torino, ha battuto con qualche difficoltà il Bologna, Verona, poi il Parma e l’Udinese.
(Il Messaggero)
Campo e mercato: Dybala si prende tutta la scena
La Roma si ritrova a fare i conti con una necessità sempre più evidente: recuperare il miglior Paulo Dybala. E, allo stesso tempo, il numero 21 ha bisogno di ritrovare continuità dopo mesi segnati da infortuni e stop ravvicinati. […] C’è da scrivere il futuro, che mai come oggi sembra essere sempre più lontano da Roma. Ma andiamo per gradi: l’ultimo problema al flessore sinistro, più la febbre degli ultimi giorni, hanno rallentato ancora una volta il suo rientro a pieno ritmo. In vista della sfida al Cagliari è in vantaggio su Baldanzi e Ferguson, ma per Gasperini il ballottaggio è aperto. […]. L’ultima rete in campionato di Dybala risale però alla sfida contro il Sassuolo di fine ottobre, un’assenza dal tabellino che fotografa bene un rendimento spezzettato, condizionato dai continui stop fisici, che stavolta più che mai potrebbero incidere sulle decisioni in tema futuro. Il silenzio della società sul rinnovo è indicativo e quella scadenza fissata a giugno prossimo non passa inosservata. […] Il Boca Juniors, ad esempio, continua a corteggiarlo, non solo attraverso le parole del papà di Paredes, certo che la Joya tornerà a giocare insieme al figlio. In realtà l’idea di Dybala e del suo entourage sembrerebbe orientata verso un percorso diverso: restare ancora in Europa, rimandando un eventuale ritorno in patria, con la possibilità di valutare un domani anche la Major League Soccer sul modello di altri grandi argentini. […] Le prossime settimane diranno se l’argentino saprà rimettersi al centro della scena o se la sua avventura giallorossa si avvia a un bivio inevitabile. […]
(Tuttosport)
Andreazzoli: “Quei fischi di Roma mi hanno fatto male. Diventai l’unico colpevole”
GASPORT – Aurelio Andreazzoli, ex allenatore della Roma tra le altre squadre, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano sportivo. Ecco le parole del tecnico sul tema giallorosso:
“Il 26 maggio? Una brutta macchia, indelebile per i tifosi. Cancellò tutto il lavoro fatto fino a quel momento, che era stato molto buono. Non se lo ricorda nessuno, però. Mi interessa solo il parere di chi mi ha vissuto. Negli ultimi tempi a Empoli mi chiamavano “nonno”. Spero di aver lasciato qualcosa ai ragazzi che ho allenato. La vera sfida è riuscire a trasmettere al gruppo il tuo pensiero, i tuoi valori».
Andreazzoli, la finale persa con la Lazio nel 2013 resta una ferita aperta. Si è sentito abbandonato dopo la sconfitta?
“L’allenatore in questo è un uomo solo. Perde la squadra, ma il giudizio ricade su chi era in panchina. Credo che quella partita l’abbiano persa più Totti, De Rossi & Co. Non Andreazzoli. O per lo meno, non soltanto“.
Roma poi è una piazza particolare…
“Credo manchi l’oggettività nel pesare il lavoro. E gli elogi sono peggio delle critiche. Vinci due partite e ti stendono i tappeti rossi: ti invitano a cena, ti chiama il politico, perdi la misura. Ci hanno provato anche con me, non mi sono mai fatto coinvolgere. Poi perdi e improvvisamente vali zero“.
L’anno dopo lei scelse di restare nello staff di Rudi Garcia. Alla presentazione della squadra fu il primo ad uscire, ricoperto dai fischi.
“Mi hanno fatto male. Anche perché fischiavano solo me, come fossi l’unico colpevole. Me li sono presi a testa alta, sono passato oltre. Ma è incredibile pensare quanto ci si dimentichi in fretta del lavoro fatto in precedenza. Era stato buono, una media di 1,8 punti a partita e nessuno se lo ricorda“.
Le diedero anche del laziale…
“Ci fu una polemica con Osvaldo, che fece un po’ troppo il furbetto. Se ne uscì con un’esternazione infelice, diciamo cosi“.
Lulic segnò, sfruttando una mezza papera di Lobont, Totti invece prese la traversa. Si è mai chiesto come sarebbe andata se…?
“So che sarei stato riconfermato e avrei avuto la possibilità di giocarmi le mie chance, ma non ci penso più. Sono felice del percorso fatto“.
A Roma ha fatto il collaboratore per dieci anni. Togliendo Spalletti, con cui ha condiviso anche Udine, chi le è rimasto più impresso tra gli allenatori con cui ha lavorato?
“Luis Enrique, una persona stupenda. Mi ha insegnato a tenere sempre la schiena dritta: lasciò un contratto per andare a studiare calcio. È un uomo incredibile quando parla alla mamma di sua figlia Xana, quando parla ai ragazzi in spogliatoio, per l’umanità e il rispetto con cui tratta tutti. Lo vorrei abbracciare e mi piacerebbe molto andarlo a trovare a Parigi“.