Florenzi: “L’addio alla Roma? Ci sono state tante incomprensioni ma non ho mai litigato con nessuno”

GASPORT – È vero che la vita è un viaggio, ci sono sempre posti in cui torni volentieri. Quelli di Alessandro Florenzi hanno più terra che prato dove far scorrere la palla, grida di bambini e palazzoni tutt’intorno. LÌ ha dato l’addio al calcio qualche mese fa con un video fatto col cuore, li ha cominciato la sua avventura. «I miei gestivano un campo sportivo ad Acilia, vicino a Roma. Quando uscivo da scuola andavo dietro ai container che facevano da spogliatoio, c’era uno spiazzetto sterrato dove passavo le mie giornate con un pallone, il triplice fischio me lo dava mia madre quando urlava che chiudevamo e dovevamo tornare a casa. Ero un bambino felice, ero piccoletto e tutti mi chiamavano Sandrino». (…)

Un bambino felice e di talento. La volevano sia Lazio che Roma.

«I miei mi fecero: scegli tu, il posto in cui ti senti più a tuo agio. E appena uscito da Trigoria dissi subito: “Voglio giocare qui” . Mica pensavo che ci avrei passato quasi tutta la carriera…».

Il suo nome compare in 1039 titoli della Gazzetta, il primo: «Florenzi, la Roma ha il nuovo Pizarro».

«Giocavo vertice basso del centrocampo a tre e a quei tempi “Pek” dettava legge, rubavo da lui movimenti e giocate. Un altro che adoravo era Fabregas. Poi di ruoli ne ho fatti tanti, ero la gioia dei fantacalcisti, mi compravano e vincevano».

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Florenzi uomo dei gol belli. Segnò in rovesciata al Genoa, Totti disse: «Se ne faccio uno così, smetto».

«Francesco può dire tutto, ha segnato reti indimenticabili, da questo punto di vista non posso manco pensare di paragonarmi a lui».

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Florenzi core de’ nonna.

«Nonna Aurora non era mai venuta allo stadio, il giorno prima della partita col Cagliari (21 settembre 2014, ndr) le dissi: ‘Se segno vengo su ad abbracciarti, non me ne frega niente’». La cosa che mi rimane ancora impressa è lo sguardo di De Rossi quando sono rientrato in campo e l’arbitro mi ammoniva. Si avvicinò e mi disse: “Hai fatto una cosa veramente incredibile. Ma se ora fai qualche cavolata e prendi un altro giallo, ti ammazzo davanti a tutti” . Mi si gelò il sangue, quando parlava Daniele parlava uno sconforto… Dopo la partita siamo scoppiati a ridere».

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Nei suoi anni la Roma ha sempre sfiorato la vittoria senza mai coglierla. Come mai?

«Non lo considero un demerito nostro, con Garcia e Spalletti ci siamo arrivati a un passo, eravamo attrezzatissimi. Ma ce la giocavamo con una Juve che faceva 100 punti a campionato…».

Non si lasciò benissimo con l’ambiente Roma.

«Ci sono state tante incomprensioni, ma non ho mai replicato a tutte le cose dette su di me. Ho sempre voluto far parlare il campo portando rispetto alla maglia: l’ho sudata fino all’ultima goccia, e su questo nessuno potrà mai dire niente. Ci tengo a dire che non ho mai litigato con nessuno, e quando incontro i tifosi mi ricordano con affetto».

I cinque più forti con cui ha giocato?

«Tolti, Ibrahimovic, Neymar, Mbappé e Di Maria. Io sto in panchina e applaudo».

Il più matto?

«In senso buono Nainggolan, lui vale per cinque. Vive in maniera incredibile, sempre al massimo. Uno fuori dal campo può fare quello che vuole, l’importante poi è quello che fa dentro. E lui lo vedevi con quella grinta, quella ferocia, quella voglia di aiutare i compagni… Ecco, se devo andare in battaglia mi porto Radja».

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Ferguson, Tsimikas e Bailey. Mese verità per i tre della Premier

«Giovani, forti e pimpanti», questo era il diktat per il mercato estivo che fino a questo momento è ancora sotto esame. E sotto la voce ‘rimandati’ ci sono i giocatori arrivati in prestito dalla Premier League: Tsimikas, Bailey e Ferguson. (…) Evan è stato il primo ad arrivare con la pesante etichetta di «nuovo Vieri» che De Zerbi gli aveva messo addosso. Le prime apparizioni – a dir la verità – avevano illuso. Subì-to titolare e un assist a Pisa alla seconda giornata oltre ai tre gol nelle amichevoli prestagionali. Col passare delle settimane i primi applausi si sono trasformati in fischi ed è stato scavalcato nelle gerarchie da Dovbyk prima e da Dybala e Baldanzi poi. (…) A metà agosto è arrivato Bailey. L’euforica a Ciampino è durata 24 ore: al primo allenamento si è fermato rimanendo ai box quasi due mesi. Poi a novembre un altro infor-tunio che lo ha fatto rimanere fuori per tre settimane. Risultato finale? Solamente sette presenze di cui una da titolare. Il tanto atteso colpo che doveva rinforzare il pacchetto offensivo è praticamente un fantasma. Non se la passa meglio Tsimikas, bocciato da Gasp dopo le prime partite e ora fuori dai radar. (…) I prossimi mesi saranno quelli della verità. Da Cagliari alla sosta di marzo non ci saranno più interruzioni, inizierà la Coppa Italia anche per la Roma e Gasperini avrà bisogno di tutti i componenti della rosa. Il futuro di Ferguson rimane in bilico e un suo possibile addio potrebbe agevolare l’arrivo di due attaccanti. (…) Il primo nome è sempre quello di Joshua Zirkzee. (…) L’altro è quello di Tel del Tottenham. Anche in questo caso non si registrano passi in avanti. Sul taccuino Yuri Alberto (Corinthians) e Franculino (Midtjylland). Il ri-torno di fiamma per Fabio Silva non convince l’allenatore che avrebbe voluto averlo ad agosto. (…)

(Il Messaggero)

Dybala ancora a rischio, il rinnovo si allontana

La settimana senza coppe doveva essere l’occasione per riportare Paulo Dybala al centro del progetto giallorosso e consegnarlo a Gasperini nella forma migliore. «Dobbiamo recuperare Dybala e Bailey», aveva detto l’allenatore dopo la sconfitta con il Napoli, indicando nell’assenza dei due esterni uno dei problemi dell’attacco romanista. Ma il piano è già saltato: da due giorni Dybala non si allena, bloccato da una forte sindrome influenzale che gli ha provocato febbre alta e dolori articolari. Anche oggi resta in dubbio la sua presenza in allenamento e, di conseguenza, la sua eventuale convocazione per la trasferta di Cagliari domenica alle 15. Non è escluso che possa rimettersi in extremis, ma le sensazioni non sono positive. (…) Capitolo contratto. L’argentino è entrato nell’ultimo anno e la società sta già ragionando sul futuro. Il valore tecnico di Dybala non si discute, ma la continuità — o l’assenza di continuità — inizia a pesare nelle valutazioni: investire su un rinnovo (che oggi costa 8,5 milioni più corposi bonus presenza) implica garantire centralità a un calciatore che è sempre meno in campo. La Roma conosce il potenziale di Dybala e sa che può cambiare volto alla stagione in un attimo. Ma questo inverno sta raccontando un’altra realtà: la squadra vola, mentre la Joya fatica a esserci. E quando il miglior giocatore diventa un lusso, ogni settimana che passa assume un peso diverso, in campo e nelle stanze dove si decide il futuro della rosa giallorossa.

(La Repubblica)

Roma, avanza Zirkzee. Ma a fine gennaio

Con calma. La strada è quella e porta fino a Joshua Zirkzee, ma è giusto procedere per gradi. E fissare anche le tempistiche. Che l’esigenza della Roma sia quella di avere (almeno) un attaccante in più, non è più una novità, non lo è mai stata fin dall’estate. Che in un mondo ideale il nuovo acquisto debba arrivare il 2 gennaio, all’apertura del mercato, è evidente a tutti. Ma non sarà così. (…) E qui arriviamo a Zirkzee. Il gol segnato domenica al Crystal Palace non ha cambiato granché, diverso certo sarebbe se l’olandese desse continuità da qui a fine dicembre. Il Manchester United, anche attraverso intermediari al lavoro, ha dato segnali di apertura alla cessione, a patto che non si tratti di un prestito secco. Il club inglese ha però in rosa due giocatori offensivi, il camerunese Mbeumo e l’ivoriano Diallo, che andranno in Coppa d’Africa. C’è il rischio concreto, dunque, che lo United voglia aspettare il loro rientro prima di dare l’ok definitivo all’addio di Zirkzee. Rischio che la Roma sia disposta a correre. Dunque: Joshua sì, ma con un po’ di attesa in più, da conciliare con un gennaio ricco di impegni in calendario (tra Coppa Italia e due sfide di Europa League). (…)

(corsera)

Gasp vuole Raspadori. Roma caccia ai gol: torna alla carica della punta azzurra

La Roma ci aveva già provato a gennaio scorso, Gian Piero Gasperini addirittura un anno prima, a gennaio del 2024. E allora quel filo sottile tra Giacomo Raspadori e la Roma si potrebbe anche riannodare presto, tra circa un mese. Già, perché nella lista dei giocatori che sono seguiti dalle parti di Trigoria per rinforzare il reparto offensivo c’è anche l’attaccante dell’Atletico Madrid. Di più: la Roma ha già iniziato a tessere la rete, parlando direttamente con l’entourage del giocatore (al lavoro c’è anche un importante intermediario). E la risposta ricevuta non è stata negativa. Insomma, il gradimento di fondo da parte di Raspadori c’è. Quella porta si può anche aprire, magari presto, non è detto che debba restare per forza chiusa, al cento per cento. Adesso, però, si tratta di capire anche cosa ne pensa l’Atletico Madrid, perché con il club spagnolo la Roma non ha ancora preso alcun contatto. (…) A gennaio Raspadori potrebbe anche accettare di venire alla Roma. Magari in prestito con un diritto di riscatto, che sarebbe intorno ai 20-22 milioni. Una formula che potrebbe soddisfare la Roma, il giocatore, ma in fondo anche l’Atletico, che piazzerebbe anche una piccola plusvalenza (considerando la parte fissa dell’operazione, senza bonus). (…) Gasp va a caccia proprio di un giocatore così: veloce, guizzante, con uno spunto nel breve, capace anche di fraseggiare e di fare l’uno contro uno. Raspadori, tra l’altro, è gestito da Tullio Tinti, un agente che Gasperini conosce bene, visti anche i rapporti che da anni ha con il mondo dell’Atalanta (gestisce ad esempio Bastoni, Ruggeri, Scalvini e Colpani, tutti cresciuti a Bergamo). E anche questo potrebbe essere un aggancio in più, che può avere il suo peso specifico. (…)

(gasport)

Ancora febbre per Dybala. Obiettivo Como per Dovbyk

IL TEMPO (GAB. TUR.) – La febbre non è ancora passata. E, come martedì alla ripresa, anche ieri Dybala è stato costretto a saltare l’allenamento. In una settimana in cui, senza l’impegno europeo, avrebbe cercato di compiere ulteriori passi verso la forma migliore, l’argentino è stato fermato dall’influenza. Se la temperatura corpo-rea dovesse diminuire, il numero ventuno potrebbe tornare in gruppo già nella giornata odierna. Al momento, la sua presenza a Cagliari non è a rischio. Chi continua a correre spedito verso il recupero è Dovbyk che, dopo giorni di terapie, ha ripreso a lavorare individualmente sul campo dallo scorso fine settimana. Il centravanti si era fermato un mese fa – lesione del tendine del retto femorale sinistro – durante la partita con l’Udinese e sicuramente non sarà a disposizione domenica, dopo aver saltato gli appuntamenti con la Cremonese, il Midtjylland e il Napoli. L’obiettivo è quello di essere presente all’Allianz Stadium per la delicata sfida contro la Juventus (20 dicembre), ma Dovbyk sta spingendo per accorciare i tempi e ottenere la convocazione già con il Como (15 dicembre). La prognosi iniziale, d’altronde, era tra le quattro e le sei settimane. Ieri, la Roma ha organizzato il primo Medical & Performance Workshop per lo staff sanitario e atletico presso il Campus Bio-Medico, dove erano presenti anche Ranieri, Massara e Gasperini.

Roma all’ultima curva

IL TEMPO (F. BIAFORA) – Cagliari, Como, Juventus e Genoa. Con in mezzo la parentesi europea con il Celtic. Sono quattro in 22 giorni gli appuntamenti di campionato residui nel 2025 per la Roma, chiamata a riscattarsi dal ko con il Napoli e a concludere nel migliore dei modi un anno solare che la vede prima nella classifica della Serie A sui dodici mesi. La terza sconfitta per 1-0 in un big match ha infastidito e neanche poco Gasperini, che si aspetta una reazione dalla sua squadra, capace di portare sempre a casa i tre punti dopo ogni ko, tranne in occasione del doppio inciampo consecutivo con Inter e Viktoria Plzen. In una settimana diversa dal solito, con i giallorossi che possono alle-narsi in maniera più appro-fondita senza impegni infrasettimanali, il tecnico lavora sulle lacune dimostrate in questa prima fase di stagione, cercando di proseguire la cavalcata straordinaria iniziata con Ranieri. Al momento La Roma ha uno score di 24 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte nel 2025, con 47 gol fatti e 18 subiti per un bottino di 76 punti (2,3 di media) di cui 49 totalizzati con Ranieri. Secondo, a 7 lunghezze, è il Napoli campione d’Italia, con Inter, Milan e Juventus fermi rispettivamente a 68, 64 e 61 punti. Numeri incredibili pensando a dov’era un anno fa prima dell’arrivo del tecnico testaccino, ora passato dal campo alla scrivania, con il testimone lasciato a Gasp. Capace di imporre le sue idee da subito e di arrivare ad appena un punto dalla vetta dopo le prime 13 giornate. Questa classifica è un risultato soltanto parziale e ovviamente non regala alcun trofeo. Ma di certo testimonia l’ottimo lavoro dei due allenatori e una rosa, che, seppur profondamente migliorabile, ha comunque qualità. Il primo appuntamento in agenda è ora quello in casa del Cagliari, eliminato ieri ai rigori dal Napoli in Coppa Italia. In seguito la Roma volerà in Scozia per l’ultima fatica di Europa League del 2025: ad aspettarla c’è il Celtic, che ha scelto Wilfried Nancy come nuovo allenatore. Si torna quindi a giocare allo Stadio Olimpico nel posticipo del lunedì contro il Como, dove Gasperini spera di avere a disposizione N’Dicka ed El Aynaoui prima della Coppa d’Africa (la diplomazia con le federazioni è in corso). Gli ultimi impegni dell’anno sono infine contro la Juventus a Torino e con il Genoa di De Rossi nella Capitale. Cristante e compagni hanno tutte le carte in regola per mantenere il primato del 2025, cercando di arrivare nel migliore dei modi all’apertura del calciomercato invernale, dove l’obiettivo principale per rinforzare la rosa è Zirkzee, con gli sforzi concentrati pure nel ruolo di esterno. Due pedine che possono dare la giusta carica al gruppo per cercare di ripetere anche il prossimo anno gli stessi risultati.

Celtic: Wilfried Nancy è il nuovo allenatore

Nonostante gli ottimi risultati ottenuti da Martin O’Neill, cambio in panchina per il Celtic, che il prossimo 11 dicembre affronterà la Roma in Europa League. Il club scozzese, infatti, ha affidato la panchina a  Wilfried Nancy, ex tecnico dei Columbus Crew.

Raspadori idea per gennaio, Gasperini spinge per l’affare

LEGGO (F. BALZANI) – La febbre di Dybala e quella voglia di trovare nuovi gol per alimentare il sogno. La Roma a Cagliari punta a tornare in vetta ma forse dovrà farlo di nuovo senza l’argentino ancora bloccato da un forte attacco febbrile. L’ennesimo stop che blocca la voglia di Gasp di ritrovare atleticamente Dybala fin qui con un solo gol in campionato e con un contratto che difficilmente verrà rinnovato. Ma il tecnico in Sardegna si aspetta una reazione e sta pensando di riproporre l’assetto visto già con Sassuolo e Milan: Cristante avanzato con Koné ed El Ayanoui in mediana e una coppia di punte leggere formata da Soulé e Baldanzi. In più Gasp potrà contare sull’effetto trasferta. Fuori casa, infatti, la Roma ha trovato 7 vittorie in 8 partite mentre 4 sconfitte su 5 sono arrivate tra le mura amiche. Un dato in controtendenza per la Roma ma non per il tecnico che preferisce giocare contro squadre che si aprono di più. E Gasperini spera possa aprirsi a breve anche il mercato che in queste ore ha visto salire la candidatura di Giacomo Raspadori. L’azzurro sta trovando pochissimo spazio con l’Atletico Madrid (solo 1 partita da titolare in Liga) e avrebbe già dato il suo gradimento. In estate gli spagnoli lo avevano pagato 22 milioni, ma potrebbero aprire alla formula del prestito con diritto di riscatto. Nella lista di Gasp (ospite insieme a Ranieri ad un evento al Campus Biomedico) resistono i nomi di Zirkzee del Manchester e Tel del Tottenham. La prossima settimana, infine, Angelino si sottoporrà a nuovi test per avere il via libera a tornare ad allenarsi in gruppo.

FOTO – Striscione davanti all’Olimpico: “Laziale campione di mitomania”

Non si placa lo sfottò tra i tifosi di Roma e Lazio. Nella notte, infatti, davanti allo Stadio Olimpico, precisamente di fronte all’Obelisco, è apparso uno striscione firmato dalla Curva Sud rivolto ai tifosi biancocelesti. “Sallustio, Trilussa e D’Annunzio non li citare – si legge -. Se narrassi la tua mitomania caro laziale, allora sì che saresti il campione mondiale”.