Domani sera la Roma conoscerà il suo destino europeo nel ritorno del playoff contro il Porto. Oggi, come di consueto, dopo la rifinitura a Trigoria parlerà in conferenza stampa Claudio Ranieri. Insieme al tecnico giallorosso ci sarà Gianluca Mancini.
Autore: FedericoL
Il coraggio di Edoardo, la finale da rigiocare
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – Mi è venuto in mente Francesco Totti. Mentre Edoardo Bove parlava sul palco dell’Ariston di quello che gli era successo ho pensato a quello che Totti disse nel giorno del suo addio: «Adesso ho paura, concedetemi un po’ di paura». Lui era il re, forse anche qualcosa di più. (…) E lui il re, forse anche qualcosa di più, ebbe il coraggio praticamente in mondovisione di dire di avere paura. Il re che diventa formica di fronte a un mondo di leoni, che ha il coraggio più grande per un uomo: quello, oltre che di manifestare la paura, di chiedere aiuto. Edoardo Bove in tutta la sua bellezza a Sanremo, non a San Siro, ha fatto un po’ la stessa cosa, e persino tanto di più: ha raccontato il suo dramma che è stato quello di perdere non solo il calcio, ma di rischiare di perdere la vita. Lo ha raccontato con un contegno e una lucidità tenute insieme proprio dall’emozione, non aveva nessuna divisa addosso e l’eleganza era in quello che diceva, più che nell’abito da sera: (…) Solo che rispetto a Totti non aveva alle spalle 307 gol, mille partite e diecimila assist, ma una rete alla sua ex squadra del cuore e tutta una carriera davanti. Ti resta la vita che è tutto Edoardo e, poi, un sogno da riconquistare: ecco è un po’ quello che hai fatto per noi, quando con quel gol al Bayer ci hai portato a Budapest. Adesso è come se solo tu potessi rigiocare quella finale. Stavolta la vinciamo.
Trigoria, Roma in campo a due giorni dal Porto: in gruppo Dybala (FOTO E VIDEO)
Dopo la vittoria di Parma, la Roma è tornata ad allenarsi questa mattina a Trigoria in vista della sfida di ritorno contro il Porto in programma giovedì. Le buone notizie per Claudio Ranieri arrivano da Paulo Dybala, che si è allenato in gruppo e sarà in campo contro i portoghesi. Ok anche Mats Hummels e Devyne Rensch. Classico scarico per i titolari di Parma, compreso Mancini.
Focus su cross e sul timing con il quale attaccare l’area di rigore: il video diffuso dal club giallorosso mostra i gol di Dovbyk, Dybala, Pellegrini, Hummels, Nelsson, Pisilli e Koné. Nella partitella, in gol Dovbyk (cross dalla sinistra di Angelino), Koné, Saud con un gran conclusione per la quale è stato applaudito dai compagni e da Ranieri (“Mamma Saud! e “Bravo!”), ancora Hummels di nuovo su assist del terzino spagnolo.
embedgallery_1001938
Lutto in casa Totti: il cane Diego non c’è più. Il cordoglio dell’ex capitano (FOTO)
Lutto in casa Totti. È morto infatti Diego, il cane di famiglia con l’ex capitano da 10 anni. E su Instagram Totti ha salutato così il suo amico a 4 zampe: “Ciao Diego”, e l’emoji del cuore spezzato. Toccante anche il messaggio di Chanel: “Ti sono rimasta vicino fino al tuo ultimo respiro, tutto quello che volevo dirti l’ho detto sussurrandoti all’orecchio e tenendoti stretta la zampa. Hai lasciato un vuoto incolmabile dentro tutti noi. Abbiamo vissuto fianco a fianco 10 anni, siamo cresciuti l’uno vicino a l’altra Sei stato casa, l’amico più vero e sincero, e sono sicura che lo sarai per sempre. Rallegravi le giornate con un solo sguardo a tutti noi, facevi timore a molte persone per via della grandezza, ma eri buono, un’anima pura, ed io questo non lo scorderò mal Sei entrato dentro casa 1114 febbraio del 2014 a soli tre mesi e hai deciso di andare via esattamente nello stesso momento. Ti amo tanto, ciao amore mia Sei stato e sarai per sempre il capitolo più bello della mia vita”
Visualizza questo post su Instagram
Il dito e la Lupa
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – La semantica l’aveva introdotta il giorno prima Svilar quando in conferenza aveva detto – in fiammingo stretto – che lui in campo “sbrocca”, il giorno dopo Ranieri da Sir (più che dell’impero britannico, di quello romano) lo ha letteralmente messo in pratica nel post partita: dallo splendido “non salutatelo” urlato ai suoi giocatori con riferimento all’arbitro, alle parole su chi quell’arbitro lo aveva mandato. (…) Ha fatto bene. Non una, nemmeno due, ma almeno tre volte. La prima perché aveva ragione (…) La seconda perché se uno ha subito un trattamento sbagliato che va ad offendere non solo lui stesso, non solo la squadra, ma tutti i tifosi della Roma. (…) La terza ragione è infatti la più importante, ed è proprio “quella cosa”: è che Ranieri ha citato Budapest, ha citato quella notte, Taylor e quella coppa proprio nella sera in cui la Roma ha giocato la sua più bella partita della stagione come sentisse che questa coppa è “quella” coppa, come se la Roma avesse insieme un dovere e una missione (di ricordare e cercare di vincerla). (…) Non è reato difendere la Roma. Come quando Mancini si è avvicinato all’arbitro e gli ha indicato lo stemma che portiamo sul petto e ha ricordato proprio Mou quando il suo primo giorno a Trigoria indicò sulla sciarpa il nostro simbolo: gli imbecilli continuano a guardare il dito, i romanisti la Lupa.
Perse l’udito per il petardo. Condannato ultrà laziale
Aveva raccolto da terra quello che sembrava un fumogeno – all’interno però era nascosto un petardo – e lo aveva lanciato dalla Tevere verso i tifosi giallorossi dei Distinti sud, ferendone due in modo grave. Una delle vittime ha perso l’udito, l’altra ha subito interventi a entrambi i timpani, perforati. Andrea Gubbini, 43enne già daspato nel 2003 per la guerriglia alla stazione di Firenze tra laziali e polizia, è stato condannato ieri, con rito abbreviato, a 5 anni di reclusione con l’accusa di lesioni personali aggravate dall’aver commesso il fatto nel corso di una manifesta-zione sportiva. (…) Gubbini racconterà che quello che lui ha poi tirato proveniva in realtà dal lato dei romanisti, lui lo avrebbe raccolto e lanciato di nuovo dall’altra parte, superando la barriera di sicurezza e centrando i due ragazzi rimasti feriti in maniera grave. Un video girato con un cellulare intorno alle 17.30 aveva ripreso il momento del lancio e dell’esplosione, con il giovane che si portava le mani al capo e si afflosciava sulle gradinate, mentre sopra di lui continuava la pioggia di dardi. Il ragazzo centrato dal “bombone” alla testa, 27 anni, ha perso un orec-chio ed è stato ricoverato al Gemelli con una prognosi di 60 giorni. L’amico, invece, ne era uscito con entrambi i timpani perforati. (…)
(Il Messaggero)
Pisilli, guaio alla caviglia ma è pronto
Non sta attraversando un momento scintillante: Niccolò Pisilli non ha brillato a Oporto, faticando parecchio a entrare in partita dopo l’intervallo quando ha dovuto sostituire Koné. Per di più ha rimediato un infortunio alla caviglia che ha richiesto un esame clinico dei medici della Roma. Niente di preoccupante, comunque: se non subentrano complicazioni, Pisilli sarà convocato per Parma. Probabilmente comincerà ancora dalla panchina. (…) Nelle prossime settimane il ds Ghisolfi dovrebbe raggiungere l’accordo per prolungare il legame tra la Roma e Pisilli fino al 2029. L’attuale contratto, firmato subito dopo l’ingresso in prima squadra, scade tra un anno e quattro mesi. (…)
(corsport)
Casarin: “Non salutare l’arbitro è più grave che offenderlo”
GASPORT – Intervistato dal quotidiano sportivo l’ex arbitro Paolo Casarin ha affrontato il tema delle polemiche arbitrali nell’ultima settimana di coppe europee, soffermandosi anche sulla Roma e sull’aspra critica di Claudio Ranieri all’arbitro Steiler. Le sue parole. “Se un gentleman come Ranieri arriva a fare questo, beh, allora siamo arrivati a qualcosa di più. Di oltre. Dire “non andare a salutare l’arbitro” è più grave dell’ipotesi di andarlo a offendere. Perché in quel momento lì rompi una liturgia, quella del saluto e del ringraziamento: ed è un gesto forte. È come dire che quell’arbitro non merita il nostro saluto”.
Al Festival spunta il sosia di Dybala, un tifoso ironizza: “Tutto bene, doveva andare a Sanremo”. E la Joya se la ride (FOTO)
Simpatico siparietto social iera sera tra Paulo Dybala e un tifoso giallorosso su Instagram. Durante la serata delle cover del Festival di Sanremo, infatti, sul palco si sono esibiti Benji e Fede, e il tifoso ha fatto notare la somiglianza di uno dei due artisti con la Joya. “Tutto apposto, doveva andare a Sanremo”, ha scritto il tifoso riferendosi all’infortunio dell’argentino contro il Porto. Il commento non è passato inosservato a Paulo, che ha ripostato la storia facendosi qualche risata.
Era Ranieri ma sembrava Mou: «L’unico a difendere la Roma»
Pericolo «giallo». Nel ritorno di giovedì saranno diffidati in 5: Celik, Koné, Baldanzi, Hummels e Paredes. Era Ranieri ma sembrava Mourinho, al punto che ieri il nomignolo che è circolato di più sui social è stato «José Ranieri». Lo sfogo, per certi versi clamoroso, dell’allenatore giallorosso al termine della partita pareggiata dalla Roma col Porto nei confronti dell’arbitro tedesco Stieler ma soprattutto del designatore Rosetti, a molti ha ricordato le parole di fuoco usate dallo Special One nei suoi 2 anni e mezzo nella Capitale contro arbitri e designatori, in Italia e in Europa. Passa il tempo, insomma, ma non il trattamento che viene riservato alla Roma. (…) Con il passare delle settimane il tecnico è sembrato più nervoso rispetto ai suoi primi giorni sulla panchina romanista, probabilmente perché si è reso conto che il processo di ricostruzione è più lento e difficile di quanto avesse immaginato. In due delle ultime conferenze stampa si è rifiutato di rispondere a domande sul mercato, «venendo meno» al ruolo di dirigente, più alto in grado a Trigoria, certificato al momento della sua assunzione. Anche la questione allenatore futuro si sta rivelando più complicata del previsto: lui avrà voce in capitolo sulla scelta – come da comunicato che lo annunciava come successore di Juric – ma la realtà è ancora molto lontana dall’avere un tecnico top per il prossimo anno. Paradossalmente, le risposte migliori arrivano dal campo, dove è comunque riuscito a rimettere in piedi una squadra che aveva perso la propria identità. (…)
(corsera)