Bill Murray

LR24 (AUGUSTO CIARDI) – Se Paulo Dybala va in campo a dispetto del suo status di campione, che si sporca inevitabilmente a causa della sua condizione fisica, è perché Gasperini cerca in lui una speranza tecnica, in una realtà offensiva rasa al solo dalle lacune di un mercato che per paradosso ha reso la Roma meno forte dello scorso anno, quando almeno a tozzi e bocconi c’era Saelemaekers.

Oltretutto Dybala non ha mai iniziato quest’anno una partita nel suo ruolo, largo a destra, dove giustamente viene impiegato Soulé, l’unico a salvarsi in prima linea. Se Baldanzi in alcuni momenti cruciali dei primi quattro mesi di stagione è stato schierato al centro dell’attacco, è perché Gasperini avrebbe voluto altro rispetto a Dovbyk, ma al massimo la Roma per sostituire l’ucraino ha puntato per un mese uno che stava più in crisi di lui, Gimenez del Milan, il re dei flop. E perché Ferguson probabilmente se Gasperini avesse a disposizione tre centravanti, sarebbe la terza scelta, perché al momento è il calciatore meno inserito tatticamente, e ha già smorzato quella fiammella di speranza e aspettativa che si era accesa dopo l’esordio ad agosto. Se El Shaarawy gioca sempre meno è perché Gasperini suo malgrado deve fare i conti con la parabola discendente dell’esterno d’attacco, e per questo l’allenatore è costretto a insistere su Pellegrini. E anche per questo loda, forse oltremisura, Pellegrini.

Il ruolo dell’allenatore è anche questo: nei limiti del possibile deve comunicare fiducia ai calciatori. Un po’ quello che quattro anni fa faceva Mourinho con l’allora capitano giallorosso. Quella strategia, che aiutò Pellegrini a giocare la sua migliore stagione nella Roma, non poteva essere capita da tutti. Così come le parole al miele di Gasperini espresse prima di Cagliari-Roma. Non tutti sono in grado di andare oltre il primo strato comunicativo.

Se nelle rotazioni entra poche volte Bailey, e il più delle volte lo fa per giocare a destra, è perché Bailey è un esterno destro mancino che a volte può giocare a sinistra, ma soprattutto è lontanissimo da una forma accettabile, e in una squadra che già fa i conti con la precarietà fisica di Dybala, non è stata un’idea brillante tesserare uno che sta sul podio nella classifica mesta dei guai muscolari.

La Roma, ad agosto, sul mercato ha fatto un casino. E per questo è inspiegabile il rumoreggiare dialettico su Gasperini, sono inspiegabili le teorie secondo cui deve fare le cose semplici. È così difficile da capire che certe mosse azzardate sono figlie di esperimenti necessari per trovare soluzioni a problemi causati dal mercato estivo? Di inspiegabile c’è il buco nero di agosto, quando si narravano trattative che sistematicamente saltavano, e quando alla fine della giostra sarebbero arrivati soltanto Tsimikas e Ziolkowski. Ossia un ex panchinaro del Liverpool (sarebbe ora di finirla con le favole sul livello alto di chi viene dai top club, perché nel Liverpool a sinistra ha giocato sempre Robertson, mentre il greco in quella squadra era soltanto una decorosa riserva) e un giovane difensore di prospettiva.

Sentir dire o leggere che Gasperini deve fare come Ranieri, ossia snaturarsi e cucinare la minestra, è mortificante. E di un provincialismo pericolosissimo. Basterà infatti un altro pareggio per fare urlare che i calciatori sono degli indegni che non si impegnano (mentre invece stanno dando il massimo, ed è questo il problema di fondo), poi lo step successivo sarà urlare che Gasperini non è adatto alla Roma. Quindi che deve tornare Ranieri, abile nel fare sette otto risultati di fila e poi si annuncia un nuovo allenatore. Poi un mercato monco e a settembre “la Roma riparte dai senatori, titolari e pronti al rinnovo”. E si ricomincia da capo. Manca soltanto Bill Murray.

In the box – @augustociardi75

Celtic-Roma, i convocati di Gasperini: torna Angelino dopo oltre due mesi, presente anche Wesley. Out Dovbyk

Domani alle ore 21 andrà in scena al Celtic Park il match tra Celtic Roma, valido per la sesta giornata della fase campionato di Europa League. Alla vigilia della partita Gian Piero Gasperini ha diramato l’elenco dei convocati e nella lista figurano Wesley, il quale ha smaltito la contrattura che lo ha costretto a saltare la sfida contro il Cagliari, e Angelino, che torna a disposizione dopo oltre due mesi (ultima presenza in campo il 28 settembre contro l’Hellas Verona e l’ultima apparizione in panchina il 2 ottobre contro il Lille). Ancora assente, invece, Artem Dovbyk.

L’elenco dei convocati

Portieri: Svilar, Gollini, De Marzi

Difensori: Rensch, Angelino, Ndicka, Tsimikas, Celik, Hermoso, Mancini, Ziolkowski, Wesley, Ghilardi

Centrocampisti: Cristante, Pellegrini, El Aynaoui, Kone, Pisilli

Attaccanti: Ferguson, Soulé, Dybala, Bailey, El Shaarawy

(asroma.com)

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Nainggolan: “L’addio alla Roma la scelta peggiore della mia vita, ma non potevo fare diversamente. Monchi voleva vendermi in Turchia”

RADIO ROMANISTA – Radja Nainggolan, ex centrocampista della Roma, è stato invitato come ospite nel corso della prima puntata di “S.R.Q.R – Sono Romanisti e Quasi Romani” e tra i vari temi trattati si è soffermato su diversi episodi della sua carriera in giallorosso. Ecco le sue parole.

Juventus-Roma 3-2 del 5 ottobre 2015?
“Fecero bene a mandare Totti ai microfoni perché io avrei fatto di peggio. Quella sconfitta ci tolse energia oltre a causarci un contraccolpo psicologico. Quella sera capimmo che non avremmo mai potuto vincere lo scudetto”. 

Il mio stile di vita?
“Avevo bisogno di star bene fuori dal campo per poi ribaltare gli avversari la domenica. Non potevo fare casa-campo e campo-casa, perché non sono uno che va in chiesa. Sono un altro tipo di persona. Spalletti? Lo rispettavo molto sia come tecnico che come uomo. Una volta dormì tre notti a Trigoria con me per evitare che mi distraessi”. 

Roma-Barcellona?
“Giocai il ritorno da infortunato e infatti fui sostituito al 77′ ma volevo esserci e i miei compagni mi chiedevano di giocare. De Rossi e Kolarov ci caricarono in settimana e poi fecero un discorso nello spogliatoio prima del fischio iniziale. Manolas? Non ci credeva e fece il gol decisivo. Il calcio è strano davvero. Kostas però ha preso più cazzotti in quell’esultanza che in tutta la sua vita”.

L’addio alla Roma?
“Andar via da qui è stata la scelta peggiore della mia vita ma non potevo fare diversamente per rispetto del mio carattere e della mia persona”.

Monchi?
“Avevo un bel rapporto con lui, addirittura mi chiedeva consigli su chi avremmo dovuto comprare. Poi però, mentre ero in vacanza, un agente mi chiamò dalla Turchia per comunicarmi le offerte che erano arrivate da Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas. Io non capivo cosa stesse accadendo e neanche il mio procuratore sapeva nulla. Quando richiamai questo intermediario, mi disse che il direttore sportivo della Roma gli aveva dato mandato di vendermi in Turchia. A quel punto era tutto chiaro. Ho chiamato Monchi e gli ho detto che se voleva che andassi via mi sarei scelto da solo la squadra. E andai all’Inter dove c’era Spalletti. Se avessi saputo che Monchi se ne sarebbe andato dopo sei mesi, sarei anche rimasto. Però questo non potevo prevederlo. Sono fatto così, non posso vivere la quotidianità al fianco di una persona che non stimo e che si è comportato da bugiardo  con me. Inoltre, non ero solo io ad avere problemi con lui. La squadra era stata costruita da Sabatini, uno dei più grandi esperti di calcio che abbia mai conosciuto. Monchi voleva vendere tutti, soprattutto Dzeko che era uno dei giocatori più forti. Edin lo voleva cedere in ogni finestra di mercato. Non è normale che un dirigente voglia cedere giocatori così importanti”.

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MANGIANTE: “A Cagliari la Roma più brutta dell’anno” – ORSI: “Giallorossi passivi, questa è la cosa più preoccupante”

A due giorni dalla sconfitta contro il Cagliari, nell’etere romani si analizzano quelle che sono le lacune della squadra di Gasperini. “L’esperimento Baldanzi falso nueve è stato fallimentare: Gasperini dovrebbe focalizzarsi su un attaccante di ruolo e fino al 3 gennaio Dovbyk è la migliore scelta”, afferma Sandro Bersani. Così invece Angelo Mangiante: “A Cagliari un passo indietro notevole, è stata la partita più brutta dell’intero anno solare. Mi auguro di non rivedere più Baldanzi centravanti.”

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Questo e tanto altro in “Massimo Ascolto”, rubrica de LAROMA24.IT curata dalla redazione. Una passeggiata tra i più importanti programmi radiofonici. Buona lettura.

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A Cagliari non si è visto il gioco di Gasperini, la Roma è stata passiva e questa è la cosa più preoccupante (FERNANDO ORSIRadio Radio, 104.5, Mattino – Sport e News)

Gli esterni? Nelle squadre che lottano per la salvezza ci sono Palestra e Norton-Cuffy, i quali sono più forti rispetti a quelli della Roma in lotta per la Champions (ROBERTO PRUZZORadio Radio, 104.5, Mattino – Sport e News)

Ferguson? Non si è mai ripreso dall’infortunio alla caviglia. I due grandi problemi di Gasperini sono il centravanti irlandese e Dybala, nessuno dei due calcia in porta (UGO TRANITele Radio Stereo, 92.7, Te la do io Tokyo)

Da quanto tempo alla Roma non vediamo un tiro di collo dalla distanza come quello di Rabiot contro il Torino? (MARIO CORSITele Radio Stereo, 92.7, Te la do io Tokyo)

Dal momento che è stato messo sul mercato, io sarei corso a prendere Rabiot (FABIO PETRUZZIRete Sport, 104.2)

L’esperimento Baldanzi falso nueve è stato fallimentare: Gasperini dovrebbe focalizzarsi su un attaccante di ruolo e fino al 3 gennaio Dovbyk è la migliore scelta (SANDRO BERSANIRete Sport, 104.2)

Se la Roma va sotto nel punteggio è difficilissimo che possa recuperare, dato che segna massimo un gol e in rarissimi casi due (RICCARDO TREVISANIManà Manà Sport Roma, 90.9)

A Cagliari un passo indietro notevole, è stata la partita più brutta dell’intero anno solare. Mi auguro di non rivedere più Baldanzi centravanti. (ANGELO MANGIANTE, Manà Manà 90.9)

Women’s Champions League, ROMA-ST. POLTEN: info biglietti. Al via la vendita dei tagliandi (COMUNICATO)

Mercoledì 17 dicembre alle ore 21 andrà in scena allo Stadio Tre Fontane il match tra Roma e St. Polten, valido per la sesta giornata della Women’s Champions League. Come annunciato dalla società giallorossa, a partire dalle 12 di oggi è iniziata la vendita dei biglietti per assistere al match. Ecco la nota del club: “AS Roma comunica che a partire dalle ore 12:00 di martedì 9 dicembre e fino le ore 19:00 di mercoledì 17 dicembre, sarà possibile acquistare i biglietti validi per la partita Roma vs ST. POLTEN- UEFA WOMEN’S CHAMPIONS LEAGUE 2025/26 – del 17 dicembre alle ore 21:00

Ogni tifoso, potrà acquistare fino a un massimo di 4 tagliandi, per singola transazione.

Si potrà accedere al servizio di CAMBIO UTILIZZATORE a partire dalle ore 12:00 di martedì 9 dicembre e fino le ore 19:00 di mercoledì 17 dicembre”.

(asroma.com)

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CELTIC-ROMA, le info per i tifosi in trasferta: meeting point a Merchant City, settore ospiti aperto dalle 18:30 (COMUNICATO)

Giovedì alle ore 21 la Roma affronterà il Celtic al Celtic Park in occasione della sesta giornata della fase campionato di Europa League e la società capitolina ha pubblicato sul proprio sito tutte le informazioni più utili per coloro che si recheranno a Glagsow. Ecco il comunicato: “AS Roma informa che i biglietti acquistati per la trasferta contro il Celtic FC sono stati inviati nella mattinata di martedì 9 dicembre agli indirizzi mail inseriti a sistema in fase di acquisto.

La partita, valida per il matchday 6 di Europa League, è in programma giovedì 11 dicembre alle 21:00. 

Chi non avesse ricevuto la mail, o riscontri problemi nella visualizzazione del biglietto, può richiedere assistenza chiamando lo 06-89386000 (dalle 9.00 alle 18.30).

Biglietti e settore ospiti

Il biglietto è in formato PDF e deve essere stampato su carta di buona qualità per una corretta lettura ai tornelli di ingresso.

Il settore ospiti è situato presso i settori 118-119-120, Ingresso dai tornelli T62-65, T66-67. Sarà possibile accedere allo Stadio a partire da un’ora e mezza prima del calcio d’inizio, 18.30 ora locale.

Il settore riservato ai possessori di biglietto di Tribuna per i tifosi giallorossi è il FS7, South Stand (T72-75). Non sarà ammesso in alcun modo l’accesso al settore ospiti con biglietti validi per altri settori dello stadio.

Fan Meeting Point

Su indicazione delle Autorità Locali, il punto d’incontro per tutti i tifosi giallorossi è situato presso la zona centrale di Merchant City

Da qui, i tifosi potranno facilmente raggiungere lo stadio a piedi in circa 45 minuti.

Celtic Park

All’arrivo, i tifosi saranno sottoposti a un controllo dei biglietti e a una perquisizione. 

Non è consentito introdurre borse più grandi di un foglio A4. Non saranno disponibili depositi bagagli.

Regole locali

È reato cercare di entrare o trovarsi all’interno dello stadio sotto l’effetto dell’alcol. All’interno dello stadio non è consentito fumare, compreso l’uso di sigarette elettroniche.

Per maggiori informazioni relative allo stadio, alle procedure di sicurezza e al meeting point per i tifosi, consulta la guida allegata consultabile al link di seguito”.

(asroma.com)

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Doni: “Spalletti un genio, con Ranieri nessun rapporto. Totti un brasiliano mancato”

GASPORT – Alexander Marangon Doni, ex portiere della Roma dal 2005 al 2011, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del suo quotidiano ed è tornato a parlare della sua esperienza nel club giallorosso. Ecco le sue dichiarazioni.

Passiamo ai ricordi. Se nomino Roma le cambia lo sguardo. Ci ha lasciato il cuore? 
“La considero casa. Mi sono innamorato della città non appena ho visto il Colosseo. Poi la Roma, i tifosi, l’Olimpico. Un sogno”. 

Spalletti la buttò dentro per la prima volta in un derby. Un battesimo di fuoco. 
“Era il 23 ottobre 2005, pareggiamo 1-1. Io non avevo mai giocato prima in campionato, fu incredibile esordire in una partita così. Avevo 26 anni, mi passò davanti tutto il percorso fatto fino a quel momento”. 

Con Spalletti poi c’è stato un bel feeling. È stato il migliore mai avuto? 
“Si. Un genio. Luciano è una persona vera, diretta. Ti dice le cose in faccia. Poi era meglio non farlo arrabbiare, poteva pure prenderti a schiaffi. Quando urlava faceva tremare i muri di Trigoria…”. 

Vi siete divertiti in quegli anni, però… 
“Eccome. Avevamo un super gruppo, composto da tanti brasiliani. Ci sentiamo ancora spesso, sono amicizie che ti porti per la vita. In spogliatoio ogni giorno ne succedeva una. Quanto abbiamo riso con Totti e De Rossi”. 

Un aneddoto col capitano? 
“Francesco era un fenomeno, in campo e fuori. Era sufficiente uno sguardo per infonderci sicurezza. È un brasiliano mancato, ha colpi che ho visto fare solo a Ronaldinho e Kakà, con cui ho giocato in nazionale. Poi, però, uscivamo ed era uno show continuo. Una sera offrì mille euro a un cameriere per passare vicino ai tavoli, saltare in piscina in mutande e urlare come Tarzan battendosi il petto. Ancora mi viene da ridere se ci penso”. 

Dal punto di vista personale, invece, a Roma ha subito un ambiente particolare… 
“È una piazza stupenda, che ha però spigolature e difetti. Per esempio, le radio. Negli anni ho sentito tante cose non vere su di me: dicevano che causavo problemi in spogliatoio, che volevo andare via, che non ero un professionista serio. Tutte cazzate. Per fortuna potevo contare su un gruppo squadra stupendo che mi ha sempre sostenuto. Lo disse anche De Rossi in un’intervista. Chiese di smetterla di inventarsi storie false…”.  

Anche su Ranieri se ne sono lette tante… 
“Preferisco non parlarne, non ho tanto da dire. Per me quella fu una stagione complicata, giocai poco. Io e il mister, però, non abbiamo mai avuto rapporto”. 

Le fece pagare l’aver accettato una convocazione in nazionale, quando secondo lui sarebbe dovuto restare a Trigoria per curarsi? 
“Io stavo bene e non mi sentivo di rinunciare alla chiamata della nazionale: in estate c’era il Mondiale. Sono tornato e nessuno mi ha più considerato. Facevo il quarto portiere, mi allenavo a parte. Non mi è stata mai data una spiegazione”. 

È vero che fu vicino alla Juventus? 
“Sì, due volte. Una dopo il primo anno in Italia, un’altra dopo la mia esperienza al Liverpool. I bianconeri cercavano un vice Buffon, sarei lì andato a giocarmi il posto. Nel 2006 mi voleva anche il Barcellona di Eto’o e Messi. Ero uno dei portieri del Brasile, ci sta che mi cercassero le grandi europee. Io, però, volevo giocare sempre e a Roma stavo davvero bene”. 

Le capita di tornare? 
“Meno di quanto vorrei. Mio fratello Joao vive lì e anche mia sorella. Tornerei per mangiare una carbonara fatta come si deve. Sono legatissimo alla città e alla gente, ho ricordi fantastici”. 

Calciomercato Roma, dall’Inghilterra: tutti pazzi per Zirkzee, ma prende piede l’ipotesi permanenza al Manchester United

Il futuro di Joshua Zirkzee è ancora da decifrare, ma in casa Manchester United sembrano esserci dei dubbi sull’eventuale cessione nella sessione invernale di calciomercato. Come rivelato dal portale britannico, la dirigenza sarebbe intenzionata a lasciar partire il calciatore per finanziare un altro colpo nel reparto offensivo e affiancare al titolare Benjamin Sesko un altro profilo da sviluppare e che accetti il ruolo di riserva. L’allenatore Ruben Amorim, invece, sta concedendo sempre più spazio al centravanti olandese e vorrebbe tenerlo in rosa per la sua duttilità. Intanto Zirkzee è nel mirino di tantissimi club italiani ed esteri: oltre alla Roma e al Milan (interessata al prestito), piace anche a Inter e Juventus (che puntano a uno sconto sul prezzo) mentre Napoli e Como osservano la situazione. Al momento i giallorossi sono in vantaggio sulla concorrenza: nonostante una prima offerta respinta, il club capitolino avrebbe proposto un prestito di sei mesi con obbligo di riscatto a determinate condizioni. Joshua è seguito con grande attenzione anche in Premier League, con il West Ham avanti a Brighton e Aston Villa. Intanto continuano i sondaggi esplorativi dell’Everton e anche il Sunderland lo ha preso in considerazione. Sullo sfondo ci sono anche le opzioni Siviglia e PSV, ma l’attaccante sembra intenzionato a tornare in Serie A (dove ha già vestito la maglia del Bologna) anche per riconquistare la nazionale olandese in vista del Mondiale.

(teamtalk.com)

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Come rivelato da un altro portale britannico, Joshua Zirkzee ha impressionato Amorim in queste ultime settimane e lo switch mentale potrebbe valergli la riconferma. Il Manchester United avrebbe addirittura comunicato al calciatore che non ci sono spiragli per una sua cessione a gennaio, dato che i Red Devils perderanno due attaccanti per la Coppa d’Africa.

(givemesport.com)

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Calciomercato Roma, rinnovo Dybala: nelle prossime settimane primo confronto tra la dirigenza e l’agente della Joya

Il futuro di Paulo Dybala è in bilico e la scadenza del contratto (fissata al 30 giugno) si avvicina, ma la Joya vuole restare alla Roma. Come riportato dall’edizione odierna del quotidiano, l’argentino si aspetta che la società faccia un passo avanti per il rinnovo e nelle prossime settimane è previsto un primo tavolo di confronto tra la dirigenza e l’agente Carlos Novel. L’obiettivo è trovare un accordo che soddisfi entrambe le parti, ma l’addio anticipato è un’opzione da escludere: lo stesso Dybala è rimasto sorpreso dalle voci riguardanti un possibile divorzio a gennaio. Ora il calciatore attende la Roma, che sta ancora riflettendo su come muoversi. In standby le opzioni Boca Juniors e Arabia Saudita, dato che la priorità della Joya (e della moglie Oriana Sabatini) è la permanenza nella Capitale.

(La Repubblica)