SPORTWEEK – Lorenzo Lucca, attaccante dell’Udinese e accostato alla Roma in questa sessione di calciomercato, ha rilasciato un’intervista al settimanale de La Gazzetta dello Sport e tra i vari temi trattati ha parlato anche del suo futuro. Ecco le sue parole: “Non penso di essere una perla rara, ma è vero che rispetto agli altri ho un fisico e delle qualità tecniche e di gioco aereo particolari. Io sono convinto di poter fare grandi cose, ma nel mio ruolo vedo molta concorrenza, a partire da quella portata da Scamacca e Retegui, due ‘nove’ molto forti che, rispetto a me, giocano in un top club come l’Atalanta. In questo momento mi stanno davanti, ma penso che per me sia solo questione di tempo e di lavoro duro. Segnando tanti gol a Udine guadagnerei considerazione, perché è molto più difficile farne tanti qui che all’Inter”.
Quanto è importante questa stagione?
“Penso che questo sia per me un anno fondamentale. Sono arrivato in alto in ritardo ed è stata colpa mia: nessuno crede in te più di te stesso, e se vuoi davvero qualcosa, sta’ sicuro che la otterrai ma era destino e non rimpiango le scelte che ho fatto, perché sono sempre state mie, non di mio padre, mia madre o di un procuratore. Io ho scelto di venire a Udine, come io ho scelto di ripartire dalla Promozione. E forse, se non avessi fatto quel passaggio, oggi non sarei qua”.
DA “CINELAND” ANNALISA FERRANTE – Nuova avventura nel mondo del calcio per Daniele De Rossi. La bandiera della Roma è diventato ufficialmente il presidente dell’Ostiamare, club in cui mosse i primi passi da calciatore. Oggi alle ore 12:30 DDR parlerà in conferenza stampa e insieme a lui interverranno anche il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, Alessandro Onorato (Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda) e Lamberto Giannini (Prefetto di Roma).
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13:25 – Parla il Sindaco Gualtieri: “Ancora una volta Daniele De Rossi ha dimostrato di essere un grande sportivo e un grande uomo. In un momento complicato per l’Ostiamare, investire in prima persona per assicurare un futuro alla squadra biancoviola, la squadra in cui ha militato da bambino, è uno straordinario gesto d’amore per lo sport e per la sua città e per questo lo ringraziamo di cuore. E’ una splendida notizia per le tante famiglie che contano su questo impianto per far fare sport ai loro figli e per tutte le cittadine e i cittadini di questo meraviglioso quadrante di Roma. Sono certo che con la gestione De Rossi, questa realtà sportiva potrà contribuire alla missione del rilancio e della valorizzazione di Ostia, sulla quale questa amministrazione sta investendo moltissimo”.
13:08 – Torna a parlare De Rossi:
Il settore giovanile e la scuola calcio?
“Già funzionano bene, ma sarà un campo da incrementare. Ascolto tutti sui diversi temi, ma poi sul calcio non ascolto nessuno. Riporteremo i ragazzini a toccare il pallone con i piedi senza parlare di tattica, moduli e sistemi. Regole per ragazzini e soprattutto per i genitori. Faremo un campetto di sabbia perché tanti ragazzini compreso me hanno imparato a giocare sulla spiaggia. E inoltre faremo più allenamenti: più pallone e meno PlayStation”.
La presenza del Comune?
“Sì, sin dal primo giorno. Ho sempre sentito le spalle coperte, ma non perché sono De Rossi e posso fare come mi pare. Abbiamo sempre seguito la linea della legalità e loro riconoscono in me una persona seria. Con i tempi e i modi giusti riusciremo ad avviare un bel progetto a lungo termine e non ho fretta su questa cosa. La mia famiglia si occuperà di questa squadra per tanti anni, anche se a volte vorrei vedere lo stadio già fatto in un giorno. So che ci sono vari step da fare, a partire dalla scuola calcio e il settore giovanile, che si dovranno tappare il naso perché dobbiamo rifare tribune e spogliatoi. Voglio rimettere a posto le cose e avere il Sindaco, l’Assessore e il Prefetto al mio fianco mi fa stare tranquillo. Si tratta di una grande responsabilità anche nei confronti loro. Non posso permettermi sbagli e non voglio trovare scorciatoie, quindi ci vorrà un po’ di tempo. Promettere risultati e strutture irrealistiche mi farebbe fare soltanto una brutta figura”.
Dove immagini l’Ostiamare tra 10 anni?
“Non voglio fare il romantico. L’altra volta sono andato a vedere la partita e la gente mi ha accolto come se fosse arrivato un santo. Ma la cosa che mi ha più impressionato è il viaggio che hanno fatto alcuni ragazzi, i quali sono venuti a vedere la partita nonostante non abitino qui. Il mio sogno sarebbe vincere qualche campionato, ma immaginarmi 200 tifosi al seguito in trasferta mentre giocano Roma e Lazio sarebbe una grande cosa. L’Ostiamare è una cosa importante, il mio sogno è avere una scuola calcio che sia il fiore all’occhiello della regione e dell’Italia. Vorrei tornare all’entusiasmo che c’era in passato. C’è bisogno di tutti. Ho vissuto un po’ di mesi a Ferrara e lì la gente tifa la SPAL. I tifosi tifano per il proprio territorio ed è ciò che vorrei”.
C’è una prima deadline in questo percorso? “No, io sono abbastanza giovane. Le persone che mi sono messo intorno hanno le idee chiare. Mi trattengono, perché a volte vorrei fare salti e voli che non farebbero neanche bene, tanti promettono mari e monti, investono ma poi ‘schioppano’. Non sono Elon Musk o Abramovich, dobbiamo fare le cose intelligenti. Ci sono persone che hanno già gestito società. Io qui ci voglio stare 30 anni, quindi perché fare deadline? Mio padre è giovane, sarà consigliere presente”.
La riapertura dello stadio? “Nel calcio e nella vita non si fanno promesse, ci sono cose che non possiamo controllare. Abbiamo toccato questi argomenti, stiamo cercando di buttare giù la tribuna che non poteva stare qui”.
Ostiamare terza squadra di Roma? “Progetto ambizioso ma non impossibile. Negli ultimi anni parecchie squadre si sono avvicinate al terzo polo di Roma, tanti anni fa fu la Lodigiani. Intanto bisogna fare qualcosa affinché la categoria venga mantenuta e questo è l’unico momento in cui stiamo facendo dei movimenti non ponderati perché non c’è tempo, dato che il mercato finisce tra poco. Dobbiamo rimettere in piedi una squadra capace di salvarsi. In Inghilterra le squadre vivono di sostentamento, se si va lì non si vede la Premier League in tv. Il governo ha preservato la pienezza degli stadi. C’è bisogno di tanto per arrivare al livello dell’AZ Alkmaar, è da poco che sono famosi ma è da tantissimi anni che stanno lavorando a questo progetto. Io non credo che sia impossibile fare qualcosa di grande con l’Ostiamare, senza però fare promesse”.
Si è confrontato con vecchi compagni come Totti? Lo ha coinvolto? “I miei ex compagni mi hanno scritto tutti. Avere un sostegno e una spalla sarà piacevole, soprattutto Francesco che sta dietro l’angolo, lui è in un altro quartiere ma Riccardo lavora da tanto qui. Gli ruberà dei segreti”.
Sta pensando di portare all’Ostiamare Cristian Totti? “Non ci avevo pensato a questo. So che sta bene a Olbia, si diverte, ho parlato con Francesco. Ci sono dei direttori sportivi che sanno scegliere i giocatori. Non sarò mai invadente, la cosa principale che può fare un uomo di calcio è non rompere le scatole all’allenatore e al ds. Non metterò mai in difficoltà per prendere un giocatore che conosco”.
Qualche idea legata all’hinterland di Ostia? “Idee ce ne sono tante. Siamo aperti a qualsiasi cosa, lo sport attira e attrae. È un mezzo incredibile per trasmettere positività, siamo pronti ad accogliere anche altre discipline in caso. Svilupperemo quello che ci verrà proposto. Il calcio sarà il fulcro ovviamente, ci appoggeremo alle strutture locali”.
Qualche suo ex compagno che può essere coinvolto? “Ieri mi ha chiamato un giornalista dicendomi che sapeva dell’arrivo di Strootman. Ma lui mi fa la pernacchia se glielo chiedessi, non penso che verrebbe in Serie D. Ne escono di tutti i colori, bisogna essere seri e non far diventare l’Ostiamare la succursale di quello che è stato. Ci sono tanti giocatori forti nel Lazio. Non facciamo diventare la Roma vecchie glorie, neanche una succursale nonostante l’amore per la Roma sarà eterno. Uno stesso tifoso della Lazio e dell’Ostiamare era contentissimo. Ho bisogno di gente che vuole bene all’Ostiamare, io non devo essere legato alla Roma e al passato, non voglio essere legato col cordone ombelicale a una parte importantissima. A breve ci arriveranno soldi dalla Lazio che ha preso un giocatore sardo molto forte”.
Permetterà mai da presidente di mandare via un allenatore dopo 4 giornate? “Non fare il furbo (ride, ndr)”.
Ne ha parlato con la famiglia? “Io sono abbastanza istintivo e anche solitario. Papà è stata la prima persona con cui ho parlato, la prima cosa che mi ha detto è Tu sei matto, arriveranno tante rotture’ poi subito dopo ‘Però bisogna andare in Serie C’. Ne ho parlato con mamma, mia sorella che lavorerà all’Ostiamare, con mia moglie per cui il calcio è una galassia sconosciuta. Ma ha capito che la Roma e allenare era imprescindibile, l’esonero a casa viene vissuto con sentimenti diversi da me e i miei figli. Dopo la Spal loro erano felici e io distrutto, perché sto a casa, viaggiamo e do una mano. Se faccio l’allenatore non ci sono. La famiglia è stata coinvolta, ma mi hanno detto che se mi fa felice devo farlo. Ci hanno chiamato 200mila persone di Ostia per proporsi. Ci saranno momenti negativi e intoppi. Io sono indipendente di mio, però ho contattato tutti chiedendo sostegno”.
Il valore al centro del progetto? “L’appartenenza. Abbiamo bisogno del tabaccaio che mette la sciarpa in negozio. Una cosa che sottovalutiamo ma è importante. Non facciamo il campo di pozzolana, faremo strutture all’avanguardia, ma pensare al passato può darci insegnamenti. Butteremo un occhio al passato, cercando di usare materiali, tecniche poi sviluppate successivamente”.
13:05 – Prende la parolal’Assessore Onorato: “Con Daniele De Rossi stiamo scrivendo la prima pagina della nuova storia dell’Ostiamare. Abbiamo lavorato molto a questa soluzione e siamo orgogliosi di essere arrivati a una svolta. Ringrazio Daniele perché è l’autore del primo passo concreto per la rinascita di una società sportiva dall’altissimo valore sociale per il territorio. Grazie a lui e ai suoi investimenti si sta tornando a parlare positivamente del X Municipio. Nell’impianto ‘Anco Marzio’ ha fatto più De Rossi in un giorno, demolendo la tribuna centrale abusiva, che chi si è avvicendato negli ultimi 15 anni: questo permetterà a migliaia di ragazzi di fare sport in sicurezza e in una struttura di livello internazionale. L’amministrazione comunale e municipale stanno facendo enormi investimenti su Ostia, ma è fondamentale anche la collaborazione dei privati. Sono convinto che De Rossi sia un esempio virtuoso che aprirà la strada a tanti imprenditori che aspettavano un segnale”.
12:59 – Inizia la conferenza stampa di Daniele De Rossi.
Non è un caso che tu abbia deciso di ripartire da qui per questa nuova avventura… “No, è uno dei tanti posti della mia infanzia che sto rivivendo in queste settimane. Ora ho la possibilità e il dovere di passare più tempo a Ostia rispetto a quanto fatto negli ultimi anni. Ringrazio la famiglia Merluzzi e il mio amico fraterno Paolo, questo è un posto importantissimo per noi romani. In questo cinema ho visto cartoni e film, ma soprattutto ogni angolo è una faccia. Negli ultimi anni sono venuto poco in questi posti, ogni centimetro rivedo facce di persone che mi volevano bene quando non ero nessuno. Sono veramente emozionato, sono abituato a fare conferenze stampa ma forse è la prima volta dopo tanti anni che sono particolarmente emozionato”.
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto, oltre al cuore e al legame, a un investimento così importante? “L’unica cosa che non è stata detta in questi giorni è che a me piace da morire, non è stato un grande sacrificio per me. Non ho accettato o tirato per la giacchetta, anche se ovviamente sono stato messo al corrente di alcune difficoltà che c’erano. So di non essere uno sprovveduto e che allo stesso tempo ci saranno degli aspetti spigolosi da gestire, ma a me piace il calcio, l’Ostia e l’Ostiamare, che ho sempre seguito nonostante il mio livello di calcio fosse lontano anni luce da questa realtà. Non ho mai smesso di guardare risultati, classifica e di amare la città. Oltre a vedere e migliorare le strutture, si tratta della città. Negli ultimi anni si è persa questa appartenenza alla nostra città, chi nasce al mare si sente sempre un po’ speciale. C’era tanto senso di appartenenza quando ero piccolo, la voglia di spalleggiarsi tra di noi. Non faccio miracoli e non porterò niente di nuovo, ma la squadra deve essere un mezzo per sentire l’appartenenza alla città e per avvicinarci come comunità”.
Vuoi continuare ad allenare? “Sì, è stato un punto che ho sempre cercato di tenere chiaro con tutti. Siamo fortunati che stia succedendo ora che non ho una squadra, anche se allo stesso tempo sono dispiaciuto di non allenare. Questo è però il momento migliore che succedesse questa cosa perché ho tanto tempo per passare il tempo con giocatori, vecchia proprietà… Cercano di farmi capire leggi urbanistiche che io capisco fino a un certo punto. Io ora posso costruire la mia struttura, la mia famiglia calcistica. Sto costruendo una squadra con i miei stessi valori e occhi, così è come se ci fossi anche quando non sarò qui vicino tutti i giorni. Parto da Ferruccio, il direttore generali, Mariani, l’amministratore delegato, il direttore sportivo… Tutta gente della quale mi fido e con cui mi confronterò sempre anche quando sarò altrove, dato che nel futuro prossimo non sarò più a Roma. Sarò comunque sempre aggiornato, come se ci fossi fisicamente. Ho persone che possono prendere decisioni da sole, hanno il mio stesso potere. Mi fido ciecamente di loro”.
Sai già dove allenerai? “No, ancora non lo so”.
12:38 – Arrivati anche Gualtieri, Onorato e Giannini, i quali posano con De Rossi tenendo in mano la sciarpa dell’Ostiamare.
SPORZA.BE – Nella giornata di ieri Rudi Garcia è stato nominato ufficialmente nuovo commissario tecnico del Belgio e una parte dei tifosi non sembra aver gradito tale decisione. L’ex allenatore della Roma è reduce da una partentesi tutt’altro che positiva alla guida del Napoli e proprio per questo motivo ha ricevuto numerose critiche dai sostenitori del Belgio. A difendere il tecnico ci ha pensato però Radja Nainggolan, il quale ha lavorato con Garcia ai tempi della Roma: “Ho già sentito dei pregiudizi su di lui da persone che nemmeno lo conoscono. Sono stato con lui alla Roma e lasciatemelo dire, vedrete… Vorrei anche andare ad aiutarlo. Può sempre chiamarmi, anche solo per prendere un caffè. Lavorare con lui è sempre stato un grande piacere per me e per questo abbiamo un buon rapporto. Ho avuto tanti bravi allenatori nella mia carriera: Conte, Spalletti, Pioli, Martinez… Ma Garcia è sicuramente nella mia top 3. Ora la nazionale sarà ben organizzata dal punto di vista difensivo e tatticamente darà maggiore libertà ai suoi giocatori, soprattutto in attacco. In questo modo la squadra potrà capire le idee dell’allenatore in poco tempo. Ho anche imparato che la motivazione è spesso la cosa più importante, ancor di più della tattica. E lui è molto forte in questo. Fa sentire ogni giocatore importante e ti fa dare sempre qualcosa in più. Ho letto che oggi viene considerato un piantagrane, ma questo è un pregiudizio e quindi devo smentirlo. Lo conosco davvero e vi dirò: aveva davvero un bel rapporto con i suoi giocatori”.
Un aneddoto ai tempi della Roma? “Il giorno prima della partita veniva sempre nella mia camera d’albergo per chiacchierare con me. Mi spiegava cosa si aspettava dalla squadra a livello tattico, ma lo faceva anche per motivarmi. Spesso finiva con un abbraccio ed è così che si crea un bel rapporto. C’erano molte personalità diverse alla Roma, ma lui riuscì comunque a creare un legame molto stretto con tutti. Sia in campo sia fuori sapevamo tutti cosa dovevamo fare. Allenare il Belgio è la sua sfida più grande, ma è ct ideale per un gruppo del genere”.
[…] Nonostante l’amara sconfitta olandese, nonostante quell’uscita dal campo a testa bassa con la fascia al braccio diventata in poco tempo l’immagine della resa, Paulo Dybala è sceso in campo ad Alkmaar sapendo già di avere i numeri necessari per ilrinnovo automatico. […] Se la Roma andasse in finale sia in Coppa Italia sia in Europa League sarebbero 169 le partite nel suo triennio da giocare. Di queste Paulo ne ha giocate ad ora 101 ma non tutte valgono per il rinnovo: servono presenze da almeno 45′, recuperi compresi, per arrivare al 50% dovuto. Quindi 84,5 partite da 45′, totale: 3802 minuti e mezzo. Nelle partite in cui Dybala ha giocato almeno un tempo, il numero di minuti è stato raggiunto. E il rinnovo è scattato.
Da questo momento, quindi, il campione argentino è un giocatore della Roma fino al 30 giugno 2026. […] Adesso non c’è più l’urgenza di sedersi a tavolino per discutere di rinnovio eventuali ingaggi spalmati. Probabilmente sarà fatto, perché Dybala andrà a guadagnare compresi i premi circa 8 milioni. […]
All’indomani della sconfitta per 1-0 contro l’AZ Alkmaar, la Roma è tornata ad allenarsi al centro sportivo ‘Fulvio Bernardini’ di Trigoria e Claudio Ranieri ha accolto i nuovi acquisti: Devyne Rensch e Pierluigi Gollini hanno infatti svolto la prima seduta con la maglia giallorossa. La buona notizia riguarda Bryan Cristante, il quale ha lavorato interamente con il resto del gruppo. Ancora con il tutore, invece, Lorenzo Pellegrini. Presente anche Eldor Shomurodov, sempre più vicino al trasferimento al Venezia.
Come di consueto nel primo allenamento post partita, chi ha giocato ieri ha effettuato un lavoro di scarico mentre chi è subentrato o è rimasto in panchina ha lavorato in campo. Dopo la parte atletica, i giallorossi hanno eseguito alcune partitelle a campo ridotto sia con le porte piccole sia con quelle regolamentari.
Terminata la penultima giornata della first phase di Champions League ed Europa League, la UEFA ha aggiornato il ranking per club. I grandi traguardi raggiunti dalla Roma negli ultimi anni hanno permesso ai giallorossi di piazzarsi nell’élite del calcio europeo, ma i risultati deludenti di questa stagione iniziano a farsi sentire: gli uomini di Claudio Ranieri sono infatti scivolati al sesto posto in classifica, superati dal PSG (98.000 punti) e preceduti anche da Liverpool, Bayern Monaco, Real Madrid e Manchester City. Considerando anche questa stagione, nelle ultime cinque annate i capitolini hanno collezionato 97.000 punti: 24.000 nel 2020/21, 23.000 nel 2021/22, 22.000 nel 2022/23 e 21.000 nel 2023/24 e appena 7.000 nel 2024/25.
L’altra italiana presente nelle prime 10 in classifica è l’Inter, ottava con 93.000 punti (gli stessi del Borussia Dortmund. Diciottesima l’Atalanta (77.000), ventesimo il Milan (75.000), ventunesima la Juventus (73.000), venticinquesima la Lazio (63.000), ventinovesimo il Napoli (61.000), trentasettesima la Fiorentina (51.500) e novantaduesimo il Bologna a quota 10.000.
Nella serata di ieri è andata in scena la partita tra Fenerbahce e Lione, valida per la settima giornata della first phase di Europa League e terminata con il punteggio di 0-0. Nel postpartita José Mourinho, allenatore dei turchi, si è scagliato contro il VAR Paolo Mazzoleni e in conferenza stampa ha aspramente criticato il suo operato. Ecco le parole dello Special One: “Bisogna parlare del VAR. L’arbitro ha sbagliato a estrarre soltanto il cartellino giallo a Kumbedi per il fallo su Szymanski, il VAR è lì per assistere l’arbitro quando commettere un errore e non l’ha fatto, non l’ha chiamato. Perché se l’arbitro va al monitor corregge la decisione ed estrae il rosso. C’era il signor Paolo Mazzoleni, che tra l’altro è molto famoso in Italia… Posso accettare che gli arbitri commettano errori, ma il VAR è lì per lavorare e non l’ha fatto. Quando l’arbitro ha dato il rosso a Niakhaté, il signor Mazzoleni questa volta ha deciso di fare bene il suo lavoro. Ha chiamato l’arbitro al VAR, che è andato a vedere lo schermo e ha preso la decisione giusta. Nel secondo tempo Kumbedi ha afferrato al collo Szymanski, che stava andando verso la porta, con una mossa da UFC. Sarebbe stato il secondo cartellino giallo… Avrebbe dovuto ricevere due rossi. Il mio collega (riferendosi all’allenatore avversario, ndr) è stato fortunato e ha subito deciso di sostituire Kumbedi. Questi sono stati errori enormi, che ovviamente hanno avuto una grande influenza sulla partita. È impossibile parlare della partita senza parlare di questi episodi”.
Alessandro Spugna, allenatore della Roma Femminile, ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali del club alla vigilia del big match contro il Milan, valido per la sedicesima giornata di Serie A e in programma domani alle ore 15:00. Ecco le sue parole: “La vittoria contro la Juventus è stata molto importante, ma soprattutto è stata molto bella la prestazione. Questa è la cosa che più ci piace perché avevamo bisogno di una prestazione di questo livello. È chiaro che poi dopo fai una settimana molto serena, con tanto entusiasmo. E questo speriamo che ci porti alla partita di sabato nel migliore dei modi”.
Rispetto alla prima parte della stagione servirà avere più continuità?
“Sicuramente. È una partita pericolosa, il Milan sta facendo un bel percorso. È una squadra molto giovane. Magari a livello di risultati ha avuto qualche alto e basso, però è una squadra che gioca un buon calcio e quindi dobbiamo offrire la nostra migliore prestazione per portare a casa i tre punti”.
Dobbiamo aspettarci una gara molto offensiva da parte di entrambe le squadre?
“Assolutamente sì. Il Milan è una squadra che specula poco sugli avversari, propone il proprio gioco e ha individualità importanti, tecniche e fisiche. Sta facendo un bel percorso ed è una squadra a cui dobbiamo prestare attenzione. All’andata in diversi momenti della partita ci ha messo in difficoltà, poi noi siamo riusciti a portare a casa i tre punti. È una squadra che mi piace molto per come interpreta le partite”.
🎙️ “È una partita pericolosa, perché il Milan è una squadra giovane che gioca un buon calcio. Servirà la nostra miglior prestazione per portare a casa i tre punti”
Rudi Garcia riparte dalle nazionali. L’ex allenatore di Roma e Napoli è stato ufficialmente nominato nuovo commissario tecnico del Belgio e prende il posto di Domenico Tedesco. Il tecnico francese ha firmato un contratto fino al 2026 e guiderà i Diavoli Rossi verso il Mondiale che si disputerà in Canada, Stati Uniti e Messico. Ecco il comunicato: “La Federcalcio belga è orgogliosa di presentare il nuovo allenatore nazionale dei Red Devils: Rudi Garcia. Il francese ha firmato un contratto fino alla Coppa del Mondo del 2026. Giovedì 20 e domenica 23 marzo i Diavoli Rossi affronteranno l’Ucraina. Rudi Garcia prenderà poi il suo posto sulla panchina belga, con l’obiettivo di assicurarsi la permanenza nella Lega A di Nations League. Da giugno sono in programma le partite di qualificazione per la Coppa del Mondo 2026 e questi saranno i primi due impegni più importanti per il nuovo allenatore della nazionale.
‘Dopo alcuni intensi colloqui sono felice di avere l’opportunità di allenare i Red Devils nel loro cammino verso la Coppa del Mondo – dice Rudi Garcia -. Ho un quadro chiaro della squadra e delle aspettative della Federcalcio. Inizierò a lavorare con un gruppo di talento e spero che con buoni risultati potremo unire di nuovo l’intero Paese!'”.