Bologna, Sartori: “Gasperini bravo a dare continuità al lavoro di Ranieri. La Roma ha un passo da Champions”

LA REPUBBLICA – Giovanni Sartori, responsabile dell’area tecnica del Bologna, ha rilasciato un’intervista dall’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati ha parlato di Gian Piero Gasperini, con il quale ha lavorato ai tempi dell’Atalanta. Ecco le sue dichiarazioni: “La Roma ha un passo da Champions fin dall’anno scorso con Ranieri. Gasperini è un buon allenatore, è stato bravo a dare continuità mettendoci del suo”.

DAN FRIEDKIN: “Ottime sensazioni per il primo posto in classifica. Gasperini fantastico, parlo spesso con lui e non potrei essere più felice”

Dan Friedkin parla. Il presidente della Roma ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine della 32esima assemblea generale della EFC (ex ECA) che si sta svolgendo in questi giorni al Roma Cavalieri Waldorf Hotel e si è soffermato sul lavoro di Gian Piero Gasperini e sui risultati ottenuti dalla squadra giallorossa. Ecco le parole del numero uno del club capitolino.

Quali sono le sue sensazioni rispetto alla squadra?
“Ottime sensazioni, ma ovviamente è molto presto. Abbiamo una lunga stagione e un lungo percorso, ma credo nel nostro allenatore, in quello che sta facendo, in tutta la squadra e in tutti i nostri sforzi. Stiamo facendo molti sperimenti”.

Cosa ne pensa della decisione di UEFA di far giocare Milan-Como in Australia? Vuole portare la Roma a giocare a Texas?
“Supporto completamente tutto ciò che sta facendo l’UEFA, è sempre vicina ai nostri partner. Anche il presidente dell’EFC è vicino a noi e ai nostri tifosi. Considerando tutto ciò che sta facendo in Europa, supporto la UEFA”.

Cosa ne pensa di Gasperini?
“E’ fantastico, la sua etica del lavoro è incredibile. Ha molte richieste, lavora duro ed è molto serio. Siamo molto allineati con il suo stile di allenamento, parliamo spesso e lavoriamo a stretto contatto. Non potremmo essere più felici di questo”.

Giacinti: “Amo Roma. L’addio? La società ha preso questa decisione e io ho accettato”

CORSPORT – Valentina Giacinti, ex attaccante della Roma Femminile, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati è tornata a parlare della sua avventura nel club giallorosso e del suo trasferimento al Galatasaray. Ecco le sue dichiarazioni.

E’ vero che in estate le era arrivata un’offerta economica molto importante dall’Arabia?
“Sì, ci ho riflettuto ma poi alla fine ho scelto il Galatasaray perché è sempre stato un club che mi ha affascinato. Un po’ come quando decisi di dire sì alla Roma e ne sono felice”.

Perché ha lasciato la Roma?
“Avevo altri due anni di contratto, la società ha preso questa decisione, non solo con me, e io ne ho preso atto. Non ho puntato i piedi, avevo delle offerte, ho detto sì a quella che pensavo fosse la migliore per me”.

Però in città la si vede spesso…
“Assolutamente, ho ancora casa, zona Tiburtina, che ho acquistato e ora affittato a una mia ex compagna che si occupa anche del mio coniglio. Ma appena posso torno, io Roma
la amo”.

Nella sua prima intervista. appena arrivata in giallorosso, disse: “Voglio vincere con questa maglia e tatuarmelo addosso”. Promessa mantenuta?
“Trofei vinti, tatuaggio fatto”.

Plusvalenze Napoli, le carte segrete dell’affare Osimhen. Pompilio a Giuntoli: “Non lasciamo tracce”

“Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare». L’ordine è secco. A pronunciarlo, il 17 luglio 2020, è Giuseppe Pompilio, all’epoca vicedirettore sportivo del Napoli, in un messaggio a Cristiano Giuntoli, allora ds del club. È l’estate in cui il Napoli si prepara a chiudere l’affare più costoso della sua storia: Victor Osimhen dal Lille. Un’operazione da 50 milioni in contanti più 20 milioni in calciatori, che, secondo la procura di Roma, poggia su basi fragili. Le contropartite tecniche – valutate a cifre gonfiate – sarebbero servite solo a generare plusvalenze fittizie. […]

I pm Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano, intanto, hanno chiesto il rinvio a giudizio per falso in bilancio per Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, e per l’ad Andrea Chiavelli. I due ds non risultano indagati. […]

Il Napoli fissa nell’estate del 2020 un tetto: per Osimhen non si possono spendere più di 50 milioni. Dall’altra parte, il presidente del Lille Gérard Lopez si mostra disponibile, ma valuta l’intera operazione 70 milioni. Propone così l’inserimento di Fernando Llorente e alcuni bonus legati alla Champions. Soprattutto, c’è una mail destinata a diventare decisiva per la procura. In quel documento si parla di un “valore di facciata”: «Questo, carissimi, vi permette di pagare (per Osimhen, ndr) un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma – sottolinea Lopez – con un valore nominale che è quello necessario per chiudere». Per i pm, le parole mostrano la natura artificiosa dell’operazione, un meccanismo costruito per gonfiare le cifre. […]

L’ipotesi all’interno del club, tra Giuntoli e Chiavelli, e di valutare Llorente e Leandrinho tra i 10 e i 15 milioni ciascuno. […] Leandrinho era in prestito al Bragantino, serie A brasiliana, con un riscatto fissato a soli 500 mila euro. In una seconda fase delle trattative spunta anche il nome dell’attaccante Adam Ounas. Ed è proprio qui che i dirigenti del Napoli finiscono per svelare indirettamente l’artificiosità delle valutazioni attribuite a Llorente e Leandrinho. In uno scambio di messaggi del 17 luglio 2020 tra ds e ad, si abbozza una nuova proposta da presentare al Lille: «Dal momento che il Lille è interessato all’acquisizione a titolo definitivo di Ounas, che comunque ha un reale valore di mercato superiore a Leandrinho e Llorente…». […]

Il 17 luglio il Lille invia una mail agli azzurri e mette sul tavolo un nome sorprendente: Orestis Karnezis, portiere di 35 anni, acquistato dal Napoli nel 2018 per due milioni e mezzo. Lopez lo valuta addirittura 20 milioni, così da far quadrare il conto e raggiungere i 70 richiesti per Osimhen. «Porteremo Karnezis al Lille per l’intero importo di 20 milioni. Su questo punto è di estrema importanza che non ci sia alcuna comunicazione sull’affare e sul prezzo: vanificherebbe lo scopo dell’accordo e – precisa Lopez – ci farebbe sembrare tutti cattivi». Poche ore prima, Giuntoli aveva inoltrato a Pompilio un sms di De Laurentiis: «Se non ci sono bonus, ma alla fine sono 70 meno 20, per me va bene. Adl».

Il 20 luglio viene messo nero su bianco quello che diventerà l’accordo definitivo. Il Napoli inserisce tre giocatori della Primavera e, allo stesso tempo, rivede al ribasso la valutazione di Karnezis: inizialmente stimato 15 milioni, poi ridotti a 10, a 7 e infine a 5. A completare il pacchetto vengono aggiunti Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri: i primi due valutati 4 milioni ciascuno, l’ultimo 7. […]

A quel punto la Finanza decide di sentire i tre giovani ceduti al Lille. Manzi dichiara: «Non ho mai avuto contatti con i dirigenti del Lille e non sono mai stato sottoposto a visite mediche». Stessa risposta da Liguori e Palmieri, «non siamo mai andati in Francia», Una circostanza singolare: giovani calciatori valutati complessivamente 15 milioni che, in realtà, non hanno mai messo piede a Lille. La loro destinazione è la Fermana, in Serie C, con stipendi modesti, lontani dalle cifre di un simile trasferimento. L’epilogo conferma i sospetti: le tre presunte promesse rescindono il contratto con il Lille già dopo la prima stagione e oggi giocano nelle serie minori. […]

(La Repubblica)


È il primo pomeriggio del 17 luglio 2020, il campionato è in pieno svolgimento per lo slittamento dovuto alla pandemia da Covid e due dei massimi dirigenti del Napoli si stanno scambiando le bozze di un contratto da 70 milioni di euro. «Speriamo rifiutino… sennò dovremo darci alle rapine», scrive l’ad degli azzurri Andrea Chiavelli all’allora ds Cristiano Giuntoli, corredando la battuta con una serie di emoticon. […] Pochi minuti dopo, su quella stessa bozza si sviluppa un altro scambio di messaggi: Giuntoli ne parla con il suo vice Giuseppe Pompilio. […] «Sto fermo – scrive Giuntoli – infatti mi ha detto di mandarla, sperando che non accettino. Devo parlare con Aurelio. Che terrorista». «Questo è terrorismo psicologico», replica Pompilio. Giuntoli insiste: «Terrorista. Scrivi che siamo stati fortunati che Amrabat e Kumbulla non sono voluti venire. Altrimenti bisognava giocare il campionato con Petagna», a far capire che le risorse sul mercato erano limitate. È quello “scrivi” a far scattare l’allarme nel vice: «Non devi scrivere nulla. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare».

Poi sono sempre Giuntoli e Pompilio a gestire in prima persona il trasferimento al Lille dei tre ragazzi della Primavera – Manzi, Palmieri e Liguori – al centro della contestata plusvalenza. La Finanza scrive che le trattative furono «eterodirette dagli stessi dirigenti come si evincere dalla chat whatsapp tra Pompilio e Giuntoli del 20 luglio». In quel dialogo, Giuntoli detta a Pompilio cosa far scrivere al procuratore: «Questo lo manda il procuratore del giocatore al Lille». E ancora: «Il Lille lo chiama e dopo averlo chiamato gli dice che le condizioni del contratto vanno bene…. Dopo averlo chiamato gli scrive e gli chiede di fargli sapere eventuali club interessati». […] Pompilio spiega: «Per analizzare la posizione dei nostri da trasferire a loro, mi ci vogliono almeno 2-3 ore. Devo fare scaricare dal sistema lo storico federale di tutti e poi fare i singoli calcoli. Appena finisco te lo giro». Giuntoli pare avere fretta: «Allora fallo fare. E approssimativamente. Gli diamo uno specchietto della previsione al volo. Poi gli mandiamo la mail». E qui Pompilio sembra innervosirsi: «Cri fidati. Non puoi renderti conto di cosa ti ha chiesto. Fammi lavorare». […]

(La Repubblica)

Lega Serie A, De Siervo: “Campionato a 18 squadre? Convinti che sia giusto rimanere a 20”

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni dei cronisti prima dell’inizio dell’assemblea di Lega e tra i vari temi trattati si è soffermato sull’assemblea generale della EFC (a cui sta partecipando il presidente della Roma Dan Friedkin) e sull’eventuale passaggio del campionato a 18 squadre. Ecco le sue parole.

Cosa si aspetta, invece, dall’assemblea della EFC?
“Hanno fatto un lavoro straordinario negli ultimi anni passando dal rappresentare i diritti di 14 squadre alle attuali 800 e oltre. Ventinove sono i club italiani che ne fanno parte, a riprova di come il nostro movimento partecipi in maniera significativa a questa grande organizzazione, che oramai è un punto di riferimento per UEFA e FIFA quando si tratta di temi legati all’evoluzione del movimento calcistico. Le Leghe nazionali, in quest’ottica, devono lavorare per far sì che si rifletta bene sul rischio di compressione che i vari campionati possono subire all’interno di un panorama dove la Champions League e anche la FIFA Club World Cup stanno acquisendo sempre più spazio e importanza, con i broadcaster che non investono di più, ma diversificano gli investimenti: ovvero più soldi a queste competizioni e meno a quelle nazionali”.

Milan-Como in Australia può essere un’opportunità per aprire le porte del mondo al calcio italiano?
“NFL e NBA giocano da anni lontano dagli USA, con il concetto di essere un prodotto globale e che, dunque, può avere tifosi in tutto il mondo. La UEFA si è detta contraria, ma ha accettato l’eccezionalità di questo evento. Crediamo, però, che questo possa essere un modello che il mondo del calcio, seguendo regole ben precise, debba seguire per non perdere posizioni rispetto ad altri sport. Faccio un esempio: da anni il Tour de France, il Giro d’Italia e la Vuelta prendono il via da altri paesi, per competizioni che durano 21 giorni e che per tre di questi si spostano in un altro paese, proprio per esportare il proprio brand e farlo conoscere. Mi auguro che i tifosi capiscano che questo piccolo sacrificio può portare grandi benefici sul medio-lungo periodo”.

Rabiot ha detto che queste decisioni vengono prese sopra la testa dei calciatori, senza interpellarli…
“Ha ragione, ma si scorda che come tutti i giocatori è pagato milioni di euro per svolgere un’attività: ovvero quella di giocare a calcio. E come tale dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna, assecondando il volere del proprio datore di lavoro, in questo caso il Milan, che ha spinto perché si potesse giocare all’estero. La salute dei giocatori è un tema centrale, ma questo è un qualcosa non impossibile, anche perché è un fatto eccezionale”.

Una Serie A a 18 squadre è un’ipotesi tramontata?
“E’ un tema ricorrente, specie con il nuovo formato delle competizioni internazionali, comprese quelle delle Nazionali. Dal punto di vista industriale noi, LaLiga e Premier League siamo convinti che sia giusto rimanere con un format a 20 squadre. Nel momento in cui si decidesse di calare a 18, si perderebbero circa il 20% degli eventi sportivi, comprimendo il valore dell’intero sistema in pochi rappresentanti”.

Assemblea EFC: presenti anche gli ex dirigenti giallorossi Souloukou, Pinto e Baldissoni (FOTO)

Al Roma Cavalieri Waldorf Hotel sta andando in scena la 32esima edizione dell’assemblea generale dell’ECAche da ieri ha cambiato nome in EFC (European Football Clubs). All’evento è arrivato il presidente giallorosso Dan Friedkin, ma tra i partecipanti c’è anche tanta “Roma del passato”: Lina Souloukou (ex CEO della Roma e attualmente al Nottingham Forest), Tiago Pinto (ex general manager giallorosso e ora “President of Football Operations” del Bournemouth) e Mauro Baldissoni (ex amministratore delegato della Roma e attuale ad del Monza) sono presenti all’assemblea.

X, la Roma ricorda Liedholm a 103 anni dalla nascita: “Maestro di calcio, leggenda giallorossa” (FOTO)

La Roma ricorda il leggendario Nils Liedholm. Nato esattamente 103 anni fa a Valdemarsvik, l’ex allenatore svedese guidò il club giallorosso in diverse occasioni e collezionò in totale 442 panchine in 12 stagioni, vincendo anche uno Scudetto e 3 Coppe Italia. Il Barone si spense il 5 novembre 2007 all’età di 85 anni e la Roma lo ha omaggiato nel giorno del suo compleanno: 442 panchine in 12 stagioni, uno Scudetto e 3 Coppe Italia – il messaggio della Roma su X –103 anni fa nasceva Nils Liedholm. Maestro di calcio, leggenda giallorossa”.

Milan, Rabiot: “Lotta scudetto? Vedere la Roma così in alto è una sorpresa”

GASPORT – Adrien Rabiot, centrocampista del Milan, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla lotta scudetto. Ecco le sue parole.

Chi lotta per lo scudetto?
“Al solito tante squadre. Vedere la Roma così in alto è un po’ una sorpresa. Il Napoli rimane la più forte. L’Inter è l’italiana che finora ha fatto meglio in Europa e, contrariamente a noi, hanno il vantaggio di giocare insieme da tempo. Non è scontato creare subito la giusta dinamica. Alla Juve c’è qualità, ma meno di Napoli o Inter, manca ancora l’alchimia da scudetto. Lotteranno per la zona Champions. Noi di sicuro lotteremo fino all’ultimo e spero di vincere di nuovo lo scudetto, perché quello con la Juventus non l’abbiamo celebrarlo degnamente a causa del Covid. Stavolta mi piacerebbe festeggiarlo con tutti i tifosi in piazza”.

Ibrahimovic: “In passato sarei potuto andare alla Roma”

A Roma va in scena la 32edizione dell’assemblea generale dell’ECA (da ieri EFC) e tra i partecipanti, oltre al numero uno del club giallorosso Dan Friedkin, c’è anche Zlatan Ibrahimovic, il quale rappresenta il Milan in qualità di Senior Advisor di Red Bird. Il dirigente ha rilasciato alcune dichiarazioni e tra i vari temi trattati ha svelato anche un vecchio retroscena riguardante un possibile trasferimento nel club giallorosso, quando nel 2003 Fabio Capello lo voleva alla Roma ma l’anno successivo arrivò l’egiziano Mido nella Capitale. Ecco le sue parole: “C’è stato un momento nel quale potevo andare in una squadra italiana, ma non la citerò perché ho un amico che tifa l’altra di questa città e mi deve dare un passaggio a casa (ride, ndr). Ho giocato con le principali squadre in Europa, tra cui il PSG. Ho visto tutto il progetto di quel club e dico che sono l’architetto di quella squadra. Abbiamo visto quello che era prima e quello che è diventato oggi. La sfida sta di andare a giocare in un’altra squadra era per mettermi in discussione”.

Irlanda: Ferguson salta l’allenamento per il problema alla caviglia. Lavoro individuale con i fisioterapisti, ma c’è ottimismo in vista del Portogallo

Piccolo allarme in casa Irlanda. Evan Ferguson, stella della nazionale allenata da Heimir Hallgrimsson, ha saltato la seduta di allenamento di martedì a causa del problema alla caviglia rimediato durante Roma-Lille. L’attaccante giallorosso ha svolto lavoro individuale con il team di fisioterapisti dell’Irlanda, ma c’è ottimismo per il recupero in vista della partita di sabato contro il Portogallo.

(irishmirror.ie)

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