Primavera Femminile, vittoria per 2-1 sul Cesena: a segno Robino e Iannaccone

Arriva un’altra vittoria per il settore femminile giallorosso, questa volta dalla Roma Primavera. Le giovani giallorosse hanno infatti superato le pari età del Cesena con il risultato di 2-1. A decidere la sfida sono state le reti di Robino, che ha sbloccato il risultato trasformando un calcio di rigore, e di Iannaccone. A comunicare il successo è stato lo stesso club attraverso i propri canali social, complimentandosi con le ragazze per la preziosa vittoria.

 

Femminile, Corelli: “Lottato con le unghie e con i denti per questo risultato. Ora una grande partita con il Barcellona””

Autrice del gol che ha dato il via alla rimonta, l’attaccante della Roma Femminile Alice Corelli ha commentato ai canali ufficiali del club la preziosa vittoria per 2-1 ottenuta sul campo del Milan. La calciatrice ha analizzato una partita complicata e ha già proiettato la squadra verso il prossimo affascinante impegno di Champions League contro il Barcellona.

Alice, una partita complicata ma una vittoria molto importante.
“Era importantissimo portare a casa i tre punti, era quello che volevamo. Fino alla fine abbiamo lottato con le unghie e con i denti per portare a casa questo risultato. Il gol ci ha dato una spinta in più per andare a riprendere la partita, l’abbiamo ripresa e per fortuna abbiamo ottenuto quello che volevamo”.

È stata una partita complicata, soprattutto nel primo tempo, poi nel secondo tempo siete uscite fuori alla lunga.
“Il primo tempo è stato molto equilibrato, siamo state brave comunque a non subire gol, abbiamo peccato qualcosa davanti alla porta, però comunque nel secondo tempo abbiamo dato quel qualcosa in più che serve per vincere le partite e alla fine abbiamo vinto, quindi va bene così”.

Ora torna la Champions, mercoledì al Tre Fontane arriva il Barcellona.
“Mercoledì abbiamo una grande partita contro una squadra molto forte. Ovviamente cercheremo di fare il possibile per portare via punti per questo cammino in Champions che sarebbero oro. Aspettiamo tanti tifosi al Tre Fontane per darci una mano ed essere il dodicesimo uomo in campo per portare qualche punto a casa”.

(asroma.com)

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Femminile, Rossettini: “Vittoria che vale doppio. Serviva una scossa, la squadra ha tirato fuori orgoglio e cuore”

Luca Rossettini, allenatore della Roma Femminile, ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali del club in seguito alla grande vittoria in rimonta per 1-2 in casa del Milan. Ecco le sue dichiarazioni.

ROSSETTINI AI CANALI UFFICIALI DEL CLUB

Una vittoria arrivata all’ultimo minuto, che dimostra il carattere di questa squadra.
“Sì, penso che valga doppio proprio per questa ragione. Avevamo bisogno di una scossa, non abbiamo fatto una brutta partita, abbiamo fatto una partita giusta, battendo colpo su colpo contro una squadra forte, con qualità, con grande velocità davanti. Però abbiamo fatto fatica a trovare il gol e lo abbiamo subito su un altro calcio piazzato. Poi penso che sia venuto fuori l’orgoglio e il cuore che erano le due qualità che oggi dovevano prevalere sopra ogni cosa. Quindi sono contento per loro perché se lo meritano, stanno dando tanto ci voleva un cambio di marcia in questo momento. Adesso ci godiamo la vittoria e pensiamo a mercoledì”.

Cosa significa questa vittoria? Prime due partite in campionato, due vittorie, è un cammino che si avvia sulla strada giusta.
“È solo l’inizio di un percorso che abbiamo iniziato da due mesi con tante giocatrici giovani, nuove al campionato, nuove anche a certe competizioni come la Champions che stiamo affrontando per la prima volta e quindi non cambia niente. Quello che pretendo sempre, e che oggi mi hanno dato le ragazze, è grande disponibilità, grande voglia e orgoglio per indossare questa maglia e il cuore che oggi hanno messo sopra ogni cosa”.

Un po’ il pensiero andava anche alla Champions League, visto che mercoledì arriva il Barcellona al Tre Fontane e sarà sicuramente una partita molto impegnativa.
“Il pensiero alla Champions League passava da questa partita, perché far bene questa partita vuol dire presentarci mercoledì col Barcellona in un certo modo. Fare una prestazione non sufficiente sotto alcuni aspetti voleva dire passare tre giorni difficili prima della partita, adesso ci godiamo la vittoria e poi pensiamo alla partita con il Barcellona che avrà le sue grandi difficoltà”.

(asroma.com)

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Spalletti: “Mai litigato con Totti, abbiamo sempre avuto un bel rapporto. All’inizio i romanisti non mi volevano, la pressione dei tifosi la senti tutta la settimana”

Luciano Spalletti, ex allenatore della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni in occasione del Festival dello Sport a Trento e tra i vari temi trattati è tornato a parlare del suo rapporto con Francesco Totti. Ecco le sue parole.

Nel libro di Totti racconta di quando ti aveva invitato alla festa di compleanno, ma gli dicesti che non era il caso…
“Il problema era che in quel contesto di amore spropositato, sfrenato, impossibile da credere, nessuno lo ha aiutato nella percezione delle cose. Io con lui ho avuto sempre un rapporto bello. Quello che gli si diceva intorno a me andava meno bene, ma sul calciatore… era incredibile. Nessuno di voi purtroppo ha visto cosa ha fatto negli allenamenti, cose ancora più incredibili delle tante che ha fatto in campo. Non posso fare l’antipatico contro Francesco. Arrivo dalle case popolari, quando incontravo il Milan di Gullit e Van Basten scendevo dal pullman dell’Empoli per vederli passare di nuovo. Totti è venuto a conoscermi quando arrivavo da Udine, partì in scooter e fu un’emozione enorme per me. La Curva Sud aveva lanciato volantini con scritto ‘Non ti vogliamo’, perché volevano Zeman. Ero partito da Udine con i tifosi che mi urlavano ‘Uomo di m***a’, poi arrivo in macchina a Roma e mi accolgono con ‘Non ti vogliamo’. Pensai: ora arriva un montanaro e mi insulta pure lui (ride, ndr)”.

Mettersi contro il Re di Roma, a Roma, non è facile?
“No, perché vai a casa te. I romanisti sono tanti. La pressione non la senti solo nel fine settimana, ma anche durante la settimana quando vai in giro. Quando mi fermavo al semaforo aspettavo il verde perché il minimo che ti dicevano era ‘Mister, te devi sveja’ (ride, ndr)”.

Vi siete mai chiariti?
“Per me non abbiamo mai litigato. Gli ho regalato una Delorean per il suo compleanno per dire: ‘A 40 anni ci sarà qualcuno che ti dice che magari puoi fare un altro campionato, ma poi che vuoi fare ancora?’. Quando ero tornato alla Roma ero stato chiaro nel dire che dovevo gestire la squadra, ma che la storia di Totti la dovevano gestire loro. Poi in campo per noi fu fondamentale quando entrava e segnava. Entrava dentro e segnava”.

Ora avete fatto una cosa insieme, che si vedrà…
“Sono stato felicissimo di lavorarci insieme. Abbiamo fatto una cosa assieme che a fine mese si vedrà. Si è fatto un gruppo Whatsapp dove lui è dentro, partecipe, è stato bellissimo. Mi ha fatto dei gol che mi ha permesso di tornare in Champions con la Roma”.

La formazione ideale dei calciatori che hai allenato?
“Scelgo il modulo 4-2-3-1. Non metto quelli della Nazionale, sarebbe facile altrimenti partire da Donnarumma. A Roma ero in difficoltà a scegliere fra Alisson e Szczesny. Scelgo Szczesny anche se è un casino da scrivere”.

Difesa e centrocampo?
“Panucci o Di Lorenzo? Scelgo Di Lorenzo dai. A sinistra ho avuto Emerson, Jankulovski, Rise, tutti fortissimi. Anche Tonetto, Juan e Mexes. Metto Jankulovski, spingeva in maniera incredibile. Come centrali ho avuto Kim, Koulibaly, Chivu. Scelgo Koulibaly e Chivu. Pizarro e De Rossi in mediana”.

Davanti?
“Totti lo metto per primo. Scelgo poi Dzeko, poi come ali Kvaratskhelia va messo per forza da un lato e dall’altro Salah”.

Serie A Femminile, MILAN-ROMA 1-2: Corelli e Giugliano firmano la rimonta nel finale. Giallorosse a punteggio pieno (FOTO, VIDEO e DIRETTA)

La Roma Femminile di Luca Rossettini dimentica la sconfitta per 6-2 contro il Real Madrid in Champions League e vince la seconda gara consecutiva in campionato. Colpaccio esterno delle giallorosse, che battono 1-2 il Milan in rimonta al Fiorenzuola d’Arda. Dopo un primo tempo abbastanza bloccato, le rossonere si portano in vantaggio al minuto 76 con de Sanders. La reazione delle capitoline è immediata e succede tutto nella fase finale del match: all’83’ Corelli pareggia con un colpo di testa sul calcio d’angolo di Giugliano e al 91′ le due calciatrici si ricambiano il favore, con Giugliano che batte Giuliani e regala la vittoria alla Roma. Grazie a questo successo le giallorosse restano a punteggio pieno e sono prime con 6 punti in classifica, mentre il Milan resta fermo a 3.

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IL TABELLINO

MILAN: Giuliani; Koivisto, Piga, de Sanders, Soffia; Cernoia (60′ van Dooren), Mascarello (69′ Cesarini), Arrigoni; Renzotti (69’Kyvaag), Ijeh, Dompig (93′ Appiah).
A disp.: Estevez, Tornaghi, Soo-Jeong Park, Keijzer, Donolato.
All.: Bakker.

ROMA: Baldi; Bergamaschi, Valdezate, Heatley, Veje (46′ Thogersen); Giugliano, Pandini (60′ Rieke), Dragoni (60′ Greggi); Corelli, Viens (77′ Haavi), Pilgrim (60′ Galli).
A disp.: Soggiu, Mazzocchi, Di Guglielmo, Oladipo, van Diemen, Kuhl, Pante.
All.: Rossettini.

Arbitro: Migliorini. Assistenti: Bettani – De Tommaso. IV Uomo: Vincenzi.

Marcatori: 76′ de Sanders, 83′ Corelli, 91′ Giugliano.

Ammonite: Mascarello (M), Soffia (M).


LA CRONACA DELLA PARTITA

Secondo tempo

95′ – FINISCE QUI! MILAN 1-2 ROMA.

93′ – Cambio Milan: fuori Dompig e dentro Appiah.

91′ – 1-2 ROMA E RIMONTA COMPLETATA! CORELLI VEDE L’INSERIMENTO DI GIUGLIANO, LA CENTROCAMPISTA SI PRESENTA DAVANTI A GIULIANI E NON SBAGLIA.

90′ – Tre minuti di recupero.

88′ – Enorme chance per Greggi, che sciupa l’occasione dell’1-2: filtrante di Giugliano per la centrocampista, la quale calcia fuori nonostante fosse completamente sola davanti a Giuliani.

83′ – PAREGGIO DELLA ROMA! CALCIO D’ANGOLO DI GIUGLIANO, COLPO DI TESTA DI CORELLI SUL PRIMO PALO E GIULIANI BATTUTA.

77′ – Ultimo cambio Roma: fuori Viens e dentro Haavi.

76′ – Milan in vantaggio! Viens allontana male il calcio d’angolo e la palla finisce a de Sanders, la quale si coordina e la conclusione al volo si infila sotto l’incrocio dei pali.

69′ – Doppio cambio Milan: fuori Mascarello e Renzotti e dentro Cesarini e Kyvaag.

68′ – Ijeh crossa in area per Dompig, Thogersen salva tutto con una grande chiusura difensiva.

66′ – Cartellino giallo per Soffia: fallo su Rieke.

60′ – Sostituzione Milan: fuori Cernoia e dentro van Dooren. Triplo cambio, invece per la Roma: fuori Pandini, Pilgrim e Dragoni e dentro Rieke, Galli e Greggi.

51′ – Fase spezzettata del match.

46′ – Al via la ripresa. Un cambio per la Roma: fuori Veje e dentro Thogersen.

Primo tempo

46′ – Fine primo tempo: Milan 0-0 Roma.

45′ – Un minuto di recupero.

41′ – Chance per Ijeh, Baldi respinge di piede la conclusione incrociata della rossonera.

36′ – Colpo di testa Piga sulla punizione di Cernoia, palla fuori.

31′ – Grande rischio per Giuliani, la quale sbaglia il controllo ma riesce a spazzare in extremis.

23′ – Questa volta il colpo di testa è di Viens, ma l’esito è lo stesso.

22′ – Colpo di testa di Pilgrim sul corner calciato da Giugliano, para Giuliani.

20′ – Milan vicinissimo al vantaggio! Dompig si invola da sola verso la porta di Baldi dopo il clamoroso errore di Heatley in fase d’impostazione, ma l’attaccante rossonera riesce a calciare incredibilmente alto davanti al portiere.

16′ – Ammonita Mascarello per un fallo su Corelli.

11′ – Bergamaschi si immola sulla pericolosa conclusione di Arrigoni diretta in porta.

5′ – Roma a un passo dal vantaggio! Corelli scarica fuori per Pandini, la quale calcia di prima intenzione con il destro e la palla va vicino alla traversa!

4′ – Punizione di Giugliano: conclusione altissima.

1′ – Al via il match.


PREPARTITA

11:52 – Inizia il riscaldamento della Roma.

11:30 – Ecco la formazione ufficiale della Roma.

11:16 – Squadra arrivata al Fiorenzuola d’Arda.

FERGUSON: “Difficile rifiutare un grande club come la Roma, volevo lasciare l’Inghilterra per provare qualcosa di nuovo. I tifosi sono pazzi”

RTÉ SPORT – Evan Ferguson, attaccante della Roma, ha rilasciato un’intervista al portale irlandese e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua avventura nella Capitale. Ecco le sue dichiarazioni: “Il finale della passata stagione è stato difficile. Ci ho riflettuto e ho deciso che volevo andare via per provare qualcosa di nuovo, dato che ero in Inghilterra da quattro o cinque anni. Poi è arrivata la Roma ed è difficile dire di no a un club del genere. Sapevo che fosse un grande club, ma quando arrivi ti rendi davvero conto che è molto più grande di quanto pensi. I tifosi sono pazzi”.

Che differenze ci sono tra Italia e Inghilterra?
“L’allenamento è molto diverso rispetto all’Inghilterra. Ti alleni di più ed è molto più intenso. In Italia i giorni di riposo sono molto rari, è quasi una festa quando hai un giorno libero. Inoltre si dorme sempre fuori, sia quando si gioca in casa sia in trasferta. Anche il gioco è diverso perché è molto più tattico. Si gioca quasi sempre uomo a uomo ogni settimana affronti squadre che hanno sistemi diversi. In Inghilterra le squadre vanno semplicemente avanti e indietro, avanti e indietro… Si tratta di un bel cambiamento. La maggior parte dei miei compagni di squadra parla inglese. Inoltre il cibo italiano è molto meglio”.

Anche McTominay ha lasciato l’Inghilterra: dire addio alla Premier League può fare bene?
“Non so, forse è lo stile di vita. In Inghilterra, quando una cosa va male, è sulla bocca di tutti…”.

Il percorso verso il Mondiale del 2026 si sta complicando per la tua Irlanda dopo la sconfitta contro l’Armenia…
“Ovviamente sappiamo di non aver fatto abbastanza. Abbiamo letto i commenti di tutti, ci siamo riuniti e abbiamo discusso su ciò che dobbiamo fare e su ciò che non dobbiamo ripetere. Apprezziamo quando i tifosi vengono a sostenerci, soprattutto quando stanno perdendo un po’ di speranza e un po’ di fiducia in noi. Non giochiamo per l’Irlanda per perdere le partite, vogliamo sempre vincere e fare del nostro meglio. Quando sono arrivato in ritiro per la prima volta c’erano molti giocatori che avevano partecipato alle competizioni precedenti e quando ne parlano ti viene voglia di provare le stesse emozioni e vivere le stesse esperienze che hanno vissuto loro. Dicono che non c’è niente di meglio, quindi penso che questo sia l’obiettivo principale”.

La Brexit penalizza i giovani giocatori irlandesi?
“Difficile. Tutti i giocatori irlandesi vorrebbero andare il più velocemente possibile in Premier League. Prendiamo il mio esempio: se mi fossi trasferito a 18 anni, avrei perso la metà delle cose che gli altri hanno già fatto. In questa situazione non puoi fare molto, devi solo lavorare finché non ti si presenta un’opportunità”.

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Milan: stop per Saelemaekers. Previsti circa 12 giorni per il recupero

Stop per Alexis Saelemaekers. Il belga, che l’anno scorso ha vestito la maglia della Roma sotto le guide tecniche di De Rossi, Juric e Ranieri, ha accusato un fastidio muscolare. Secondo quanto riferito da Daniele Longo su X, non è niente di grave. Sono previsti 10/12 giorni di recupero. I rossoneri sfideranno la Roma il 2 novembre.

20 anni senza Luisa Petrucci: il ricordo della Roma

La Roma ha dedicato un articolo, un ricordo a Luisa Petrucci, storica tifosa giallorossa, pubblicato sul sito ufficiale. Ecco il testo del bel pensiero del club giallorosso:

Il 12 ottobre 2005 ci lasciava Luisa Petrucci. È stata una delle figure più riconosciute e amate del nostro tifo. Quando morì, i suoi ragazzi le resero l’onore più grande. Quattro giorni dopo si presentarono a Empoli con questo striscione: “Curva Sud Luisa Petrucci“.

Se è vero che non si possono attribuire patenti di romanismo, si può però considerare Luisa Petrucci una delle tifose più tifose della storia della Roma. E di sicuro, è stata una delle donne che maggiormente ha esportato i valori romanisti, attraverso i suoi gesti, attraverso la sua purezza, e anche attraverso quell’elemento che la rese unica. Il suo leggendario ombrellino giallorosso.

Luisa Petrucci era nata il 7 giugno 1931. Cresciuta nel quartiere romano di San Lorenzo, era figlia di “Ramponcino”, uno dei soci vitalizi dell’AS Roma. Nella sua trattoria si recavano spesso a pranzo i giocatori giallorossi. Tra loro, anche “Fuffo” Bernardini.

Luisa insegnò per tutta la vita. La passione per la cattedra si accompagnava a quella per la Roma. Divenne nota non tanto per il suo ombrellino, che divenne comunque un’icona del tifo romanista, quanto per il suo modo di essere. Quando andava in trasferta, Luisa Petrucci era con loro. Con i suoi figli. Con il Commando Ultrà Curva Sud. Con i Boys. Con tutti i ragazzi, senza distinzione di appartenenza a uno specifico gruppo: per Luisa contava la Roma. Solo la Roma. E contavano i tifosi della Roma. Lei fu la loro seconda mamma.

Luisa preferiva il freddo del settore ospiti al tepore delle tribune d’onore. Distribuiva panini a chi cantava, sole, pioggia o vento che soffiasse. Nel nome e nel ricordo di Luisa Petrucci, pochi mesi dopo la morte il quotidiano “Il Romanista” lanciò una raccolta fondi destinata all’acquisto di un’ambulanza. Fu donata al S.O.S., acronimo di Settore Operativo per il Soccorso. Una Onlus nata a Roma, alla Garbatella. l 29 gennaio 2006, giorno di Roma-Livorno (3-0), in Curva Sud apparve questo striscione: “La tua ambulanza nel cuore di Roma… tu per sempre in quello dei tuoi ragazzi”.

Anche la sua Roma non l’ha mai dimenticata. Nel 2018 e nel 2019 la Società ha organizzato il trofeo Luisa Petrucci: la Squadra Femminile della Roma si è esibita, rispettivamente, contro la Florentia e il Paris Saint-Germain. In entrambe le occasioni, al Tre Fontane sono accorsi migliaia di tifosi. Migliaia di romanisti. Sono i figli e i nipoti di Luisa Petrucci. E questa è la sua eredità più bella“.

(asroma.com)

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Oggi la sfida al Milan. Poi arriva il Barcellona

Il calendario della Roma di Rossettini è di fuoco. Tra gli impegni in Champions contro Real Madrid (sconfitta per 6-2] e Barcellona (atteso mercoledì al Tre Fontane], all’ora di pranzo Giugliano e compagne affrontano il Milan nella seconda giornata di campionato. È una trasferta tostissima (ore 12.30, diretta tv su Dazn], considerando il recente precedente in Coppa di Lega, quel successo di misura firmato da Galli nel finale poco più di un mese fa.
[…] Rossettini ha la grande chance di restare in vetta alla classifica, potenzialmente a +5 punti dalla Juventus, la rivale di sempre, che ieri è stata sconfitta a sorpresa dal Como. Thogersen e rientrata nella lista delle convocate, mentre restano ai box Lukasova e Babajide, out a causa di una lesione muscolare di medio grado al bicipite femorale sinistro. In porta toccherà di nuovo a Baldi, mentre si scaldano Pandini e Corelli.

(Corsport)

Craig Butler: “Bailey porterà la Roma più in alto”

IL ROMANISTA – Craig Butler, agente e padre adottivo di Leon Bailey, è stato intervistato dal quotidiano dedicato ai giallorossi. Ecco le sue dichiarazioni sul giamaicano arrivato in prestito questa estate:

Butler, noi i popcorn li abbiamo preparati, proprio come ci ha consigliato. Ma cosa dobbiamo realmente aspettarci da Bailey?
«Molti non lo sanno ma dieci anni fa ci fu la possibilità di vederlo in giallorosso. Venni a Roma, un luogo magico, pieno di storia, e gli dissi: «Tu che sei un lottatore nato non puoi non misurarti nella terra dei gladiatori». Ma non fu possibile realizzare il trasferimento. Da Leon aspettatevi di tutto: è un talento creativo, che gioca con il cuore, gioca per i tifosi e per la squadra, parliamo di un ragazzo davvero innamorato di questo gioco. Non lo ha mai fatto con l’obiettivo di guadagnare soldi, da sempre ama il calcio e gli dedica tempo ogni giorno da quando ha 6 anni. Porterà gol, assist e la Roma ai livelli più alti, dove merita di stare».

Che beffa partire così però. Immagino sia stata dura per lui vivere questo inizio di stagione lontano dal campo?
«Sì, decisamente è stato un periodo molto difficile. Non vede l’ora di giocare e ormai il countdown si è quasi azzerato. Gli ho sempre detto: «Non affrettare, fai le cose per bene e torna quando ti senti sicuro». Ha lavorato duro, anche se lontano dai compagni, ma tornerà insieme al resto del gruppo molto presto».

Mi svela un retroscena: come ha saputo dell’infortunio? Fu la Roma ad avvisarla o direttamente Leon a chiamarla?
«Ero sul punto di imbarcarmi sul volo che mi avrebbe riportato a casa. Le visite mediche erano state perfette, tutto era andato per il verso giusto. Poi mi squilla il telefono ed era Leon…»

E come ha esordito?
«“Cattive notizie in arrivo. Mi sono allenato con la squadra, poi calciando ho sentito dolore e non sembra roba di poco conto”. “Oh, man…” risposi incredulo. Ma Leon è un ragazzo molto competitivo, mai conosciuto nessuno come lui, dopo di me sia chiaro (ride, ndr). Gli ho fatto l’esempio di Arjen Robben, che per me è stato uno degli esterni più forti di tutti i tempi: lui dopo gli infortuni tornava più forte di prima. E questo deve motivare Leon nel pensare di fare una splendida stagione. Vogliamo che i tifosi siano contenti. L’incredibile accoglienza ricevuta all’aeroporto lo ha fatto subito sentire ben accolto e finalmente a breve potrà mostrare le sue qualità. Dieci anni fa insieme a Frederic (Massara, ndr) non riuscimmo a chiudere l’affare, ma i rapporti hanno permesso che questo accadesse ora».

Secondo lei in cosa la Serie A potrà migliorare ancora di più Leon e cosa potrà portare lui nel nostro campionato?
«In Belgio al primo anno è stato il miglior giocatore giovane della stagione, in Germania lo stesso, in Inghilterra ha riportato l’Aston Villa in Champions League per la prima volta nella storia del club. La Serie A sarà una grande sfida per lui, senza dubbio, mentre lui porterà creatività, goal, assist, scelte giuste e vittorie, ma tanto lavoro di squadra. Gli ripeto sempre di non dimenticarsi mai che la squadra è più importante del singolo».

E quanto può rivelarsi Gasperini l’allenatore giusto per Leon?
«Sono fortemente convinto di questo. E le dico una cosa: Gasperini era assolutamente entusiasta di avere Leon a disposizione e questo è fondamentale perché la cosa più importante nel calcio è il rapporto tra allenatore e calciatore. Se un allenatore vuole un calciatore e crede in lui, tutto funzionerà nel verso giusto. E Leon è un ragazzo che metterà a disposizione tutto il suo talento. Quando era piccolo, aveva poco più di 6 anni, gli domandavo spesso: “Cosa sei disposto a fare per diventar un giorno un calciatore professionista?”, lui mi rispondeva: “Tutto”. Ma il talento viene valorizzato solo se l’allenatore crede in te».

Lei che lo conosce meglio di chiunque altro, Bailey rende meglio sulla fascia sinistra o su quella destra? Deve sapere che a Roma su questo tema il dibattito è più aperto che mai…
«Leon può giocare in tutte e tre le posizioni d’attacco, ha le qualità necessarie per farlo. Questo lo rende un giocatore assolutamente imprevedibile. D’altronde può giocare a destra, rientrare e calciare verso la porta, ma lo stesso discorso vale a sinistra, dove può rientrare e calciare anche con il destro. Lui può fare quello che vuole, calcia perfettamente con entrambi i piedi. Creatività, abilità tecniche, fenomenale nell’uno contro uno: può esser pericoloso in ogni zona dell’attacco».

Butler, facciamo un passo indietro in estate. Quando è nata realmente l’opportunità in estate per Bailey di trasferirsi a Roma?
«Lei deve sapere una cosa. Io e Frederic (Massara, ndr) ci conosciamo da tanto tempo, ogni festività, come a Natale ad esempio, ci scambiamo gli auguri. In questi anni siamo rimasti sempre in contatto, anche quando è andato a lavorare al Milan, il nostro rapporto è davvero ottimo. E così un giorno mi chiamò e mi disse: “Craig, è finalmente è arrivato il momento per Leon di arrivare a Roma”. Fu molto diretto, senza giri di parole e io risposi: “It’s time to go, andiamo!”. L’ho seguito passo dopo passo, dall’arrivo alle visite sino ai primi approcci con l’ambiente. Ma quando ho visto la qualità umana di Gasperini, Massara e altri componenti ho capito che sarei potuto tornare a casa, era sicuro che lo stavo lasciando in ottime mani».

E l’approccio con la città e i tifosi: come si sta trovando Leon? Roma è decisamente diversa rispetto a Birmingham…
«Beh, direi. C’è persino il sole (ride, ndr). Scherzi a parte, lui è un “island boy” e questo fa tutta la differenza del mondo. Roma per me è come La Mecca, credo molto nel valore della sua straordinaria storia. La famiglia si è ambientata subito bene, trovando una comunità molto unita; stanno visitando la città, hanno l’opportunità di andare al mare e in più gli italiani sono molto accoglienti, tutto questo è perfetto per lui. Ora deve parlare solo il campo. Qui dove Totti ha fatto la storia, proverà a fare del suo meglio».

Con quali compagni ha già legato?
«Con tutti i compagni, non è mai stato uno troppo individualista. Posso però dire che non vedo l’ora di vederlo all’opera con quel campione argentino…».

Si riferisce a Dybala?
«Sì, quel ragazzo è davvero un talento assoluto. S’immagina cosa possono combinare insieme quei due?».

Speriamo di vederli all’opera molto presto. Tra l’altro in Roma-Inter può arrivare la prima convocazione per Bailey: la aspettiamo all’Olimpico?
«Assolutamente, sarò lì. Giusto il tempo di farsi 14 ore di volo…».