SOULÉ: “Mi immagino alla Roma a vita, non siamo ancora da Champions. Italia? Voglio giocare con la Seleccion”

IL MESSAGGERO – A pochi giorni dalla sfida contro l’Inter, si racconta Mati Soulé. L’argentino ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano romano, parlando del suo avvio di stagione in giallorosso, del futuro e della nazionale. Le sue parole:

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Gasperini ha dichiarato ultimamente che la Roma non dispone di una rosa da Champions e la classifica è abbastanza casuale. È d’accordo?

«Penso dica la verità, non siamo ancora da Champions ma vogliamo ambire ad arrivare a quel livello. È importantissimo per noi, è il nostro obiettivo primario. Non ci dobbiamo ancora esaltare, sono le prime partite e bisogna pensare soltanto ad essere continui».

Lo scorso anno Ranieri l’ha fatta giocare a tutta fascia, un ruolo che non è proprio il suo. A cosa pensava in quei momenti, aveva la percezione che quel lavoro la stesse aiutando?

«Fare il quinto mi ha aiutato tanto a capire diverse situazioni, diversi stili di gioco, che ora posso interpretare durante le partite. Ovviamente ci sono ruoli che mi piacciono di più, come quello che sto ricoprendo ora. Gasperini, dopo avermi visto giocare in quel modo con Ranieri, mi ha detto che qualche partita potrei essere utile anche lì e non ho problemi, c’è la mia massima disponibilità, come sempre».

Lei è un ragazzo molto giovane, ma ha già avuto diversi allenatori: Allegri, Di Francesco, De Rossi, Juric, Ranieri, ora Gasperini. Cosa le hanno dato questi tecnici?

«Con Allegri non ho giocato tanto ma mi sono allenato e mi teneva sempre in considerazione. Lui ad esempio mi ha insegnato la compattezza, si dice così? Non voleva che entrassero i palloni: se provi ad uscire palla al piede e questa passa al di là della linea, è capace d’impazzire anche in allenamento. Allegri però è anche quel tipo di allenatore che lascia piena libertà in fase offensiva, puoi fare ciò che ti riesce meglio, come del resto fanno i grandi allenatori come lui, Ranieri, Di Francesco, Gasperini. Se fai bene la fase difensiva, il gol in qualche modo arriva, i grandi allenatori sono soprattutto quelli così. Di Francesco e Gasperini sono più simili tra loro, più tattici, vogliono che giochi la palla, amano averne il possesso. Ma l’attenzione alla fase difensiva è massima con tutti loro».

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Ha detto no alla Nazionale ai tempi di Spalletti? È cambiato qualcosa dopo l’apertura che ha fatto il suo agente qualche giorno fa?

«No, è tutto uguale. Mi sento argentino, sono argentino. Lo dissi anche a Spalletti, che ringrazio. La mia idea è sempre quella, giocare con l’Argentina. Forse il mio procuratore era un po’ arrabbiato quando ha letto le convocazioni di Scaloni. Ma nessuno dell’Italia mi ha più ricontattato e anche lo facessero direi “no grazie”. La mia idea, quella di sempre, è di giocare per la Seleccion. So ovviamente che non è facile perché ci sono molti giocatori forti lì. Mi fa ovviamente piacere l’interesse di una nazionale forte, storica, come quella italiana, ne sono orgoglioso ma non cambio idea. Vorrei giocare per la squadra del paese in cui sono nato».

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Che vi siete detti nello spogliatoio dopo aver sbagliato tre rigori con il Lille?

«Ero arrabbiato, è stata durissima arrivare a casa e provare a non pensarci. Sono però contento di aver ricevuto il sostegno di tutti, da Pellegrini a Mancini e Dybala. L’ho tirato malissimo, volevo aprire il piatto ma non calciando così piano e a mezza altezza. Se ricapiterà li tirerò nuovamente. Mi piace calciarli».

Il gol da romanista al quale è più legato? E perché state trovando così tante difficoltà a segnare con un allenatore così offensivo come Gasperini?

«Allora come gol scelgo senza dubbio quello al derby. Per il resto stiamo lavorando, non è facile, ma sono ottimista, è solo questione di tempo. Poi lo sapete, quando gli attaccanti iniziano a segnare non si fermano più. A volte ci manca la lucidità per fare la scelta giusta, ma comunque anche vincendo 1-0 si prendono i 3 punti e penso che stiamo facendo bene»

Alla fine è riuscito a organizzare il pranzo con De Rossi?

«No, ancora no. Lo volevo invitare a casa a pranzo, a lui piace l’asado, ma ancora non è successo. Devo farlo però, me lo riprometto. Daniele è una grandissima persona, ci sentiamo spesso. Peccato averlo avuto solo per quattro partite, è lui che mi ha portato qui. Quando è stato esonerato ho vissuto un momento molto difficile. Arrivi, in un posto nuovo, in una città grande, in un club importante e l’allenatore che ti ha voluto se ne va. Vi assicuro che non è stato facile da digerire».

Quanto le manca Paredes? E pensa mai che c’è il rischio che questo potrebbe essere l’ultimo anno che gioca con Dybala?

«Leo ci manca, noi tre eravamo sempre insieme, spesso era lui che “tirava” il nostro gruppo di argentini. Senza di lui è diverso, anche se sto sempre insieme a Paulo. Giochiamo alla play, lo sento più della mia ragazza. Non so se sarà il suo ultimo anno alla Roma, io sinceramente spero rimanga a lungo qui».

Insieme a lei?

«Certamente, mi vedo a lungo nella Roma. Penso che sia il sogno di tutti, ambire a tagliare certi traguardi con questa maglia. Se chiudo gli occhi mi immagino di essere qui a vita. Poi lo so da solo che le cose possono cambiare ma il mio desiderio è questo».

Sabato all’Olimpico arriva l’Inter, che effetto le fa affrontarla da primo in classifica?

«So solo che la settimana scorsa abbiamo corso tantissimo, sembrava fossimo ancora in ritiro, ci credete che dobbiamo ancora preparare la partita? Lo faremo bene in questi giorni, sarà un test importante per capire a che punto siamo. Queste sono le gare che dicono quanto vali».

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Quanto le ha dato fastidio il paragone con Iturbe?

«Quelle cose fanno male. Soprattutto lo scorso anno non volevo leggere nulla ma poi alla fine arrivano comunque. L’importante però è la testa, non ho mai mollato, anche quando non giocavo. È stato importante quel momento, esserci mentalmente. Non avevo iniziato bene, avevo tante aspettative su di me, volevo fare in 10 minuti quello che si può fare in 90, e non andava mai bene. Per fortuna è arrivato Ranieri: all’inizio mi vedeva in allenamento e quando avevo il pallone tra i piedi mi diceva “eh sì, fatte un altro giro…”. Poi mi ha preso da parte e mi ha detto – visto che le cose non mi riuscivano – di cercare la semplicità, e che tutto sarebbe arrivato da solo. Mi ha dato tranquillità, mettendomi in campo e dandomi fiducia».

Gasperini invece cosa le chiede?

«Rispetto a Ranieri hanno uno stile diverso. Vuole che giochiamo la palla, che triangoliamo con il centravanti, che gli attaccanti siano sempre dentro al gioco e mai di schiena rispetto alla porta. Abbiamo lavorato anche sulle posture, sulla posizione del corpo. Ormai abbiamo capito che dobbiamo guardare sempre in avanti ma questo vale per tutti, anche per i difensori. Poi è un tecnico che lascia la libertà di fare ciò che sai fare meglio. Ovviamente ti dà delle regole, delle indicazioni, ma all’interno di queste puoi fare quello che ti riesce meglio. L’essere libero è fondamentale per me».

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Lo scorso anno lei arrivò a Trigoria ed era l’alternativa a Dybala. Oggi sembra che sia il contrario. Che effetto le fa?

«No, no, non scherziamo. Io penso solo a sfruttare al meglio le possibilità che ho. Ma Paulo è di un altro livello. In Argentina diciamo “No le puedo ni atar los cordones” che equivale all’espressione italiana “non posso allacciargli nemmeno i lacci delle scarpe”. È stato infortunato per tanti mesi, ha cominciato piano, per lui non è facile, non lo è neanche per quelli che stanno bene. Ora sta tornando al 100% e non vedo l’ora. Abbiamo un rapporto speciale, ci cerchiamo, dentro e fuori dal campo».

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Summit Comune-Roma: progetto stadio a fine 2025

LEGGO – Riunione, ieri, in Comune sullo stadio della Roma a Pietralata. Confermato il proposito di arrivare entro la fine dell’anno alla consegna del progetto definitivo e consentire così di rispettare le scadenza per la candidatura dell’impianto a ospitare le partite di Euro 2032. «L’iter amministrativo che ne seguirà consentirà di rispettare le scadenze Uefa che fissano per la fine di luglio 2026 il termine dei processi autorizzativi per la candidatura dell’impianto ad ospitare incontri degli Europei 2032», spiega la nota del Campidoglio.

Dovbyk favorito ma Ferguson scalpita

LEGGO (F. BALZANI) – Nessun infortunio, gol pesanti in nazionale e un richiamo di preparazione in stile Gasperini. Gli ingredienti ci sono anche se non bastano per cucinare bene contro una squadra come l’Inter. Ma la Roma arriva al suo primo big match stagionale con le giuste premesse e finalmente un imbarazzo della scelta in alcuni reparti. A partire dall’attacco dove Dybala e Pellegrini sono recuperati al 100% e dove ieri si è rivisto in gruppo anche Bailey (che sarà al massimo convocato contro l’Inter) mentre Angelino continua ad allenarsi a parte a causa dei postumi di una bronchite asmatica. Il dubbio grosso è sulla punta centrale. Evan Ferguson, infatti, è tornato al gol con l’Irlanda, e si tratta di una rete pesante visto che permette alla sua Nazionale di sperare ancora nei play off. Sorprende però il doppio rendimento da inizio stagione: zero gol in 7 partite in giallorosso, 3 in 4 con la nazionale irlandese. Gasp dovrà capire come sfruttarlo al meglio anche se contro l’Inter è intenzionato a dare di nuovo fiducia Dovbyk che con l’Ucraina, invece, ha fatto scena muta pur ottenendo due vittorie. Di certo alla Roma servono anche i gol dei bomber per migliorare il rendimento offensivo che fin qui vede brillare davvero solo la stella di Soulé che ieri, al Messaggero, ha chiuso una volta per tutte le porte alla Nazionale azzurra: «Due anni fa avevo parlato con Spalletti e gli avevo detto di voler giocare con l’Argentina, questa è ancora la mia idea. Non l’ho cambiata. Ringrazio l’Italia per l’interessamento, ma voglio continuare a lavorare per essere convocato da Scaloni». Buone notizie, infine, per lo stadio di Pietralata. Si è concluso positivamente ieri l’incontro tra Comune e club, entro un mese è prevista la consegna del progetto definitivo.

Calciomercato Roma, attenzione a Zirkzee: potrebbe chiedere la cessione se continua a non trovare spazio

Continua a risuonare per il mercato di gennaio il nome di Joshua Zirkzee, con la Roma che resta tra i club attenti alla situazione. A fare il punto sull’attaccante olandese è l’esperto di mercato Fabrizio Romano, che ha spiegato come la sua situazione al Manchester United potrebbe aprire a scenari inaspettati in vista della sessione invernale.

Il fattore chiave sarà il minutaggio. L’attaccante sta trovando pochissimo spazio con i Red Devils e, sebbene in passato sia il club che il giocatore abbiano sempre chiuso la porta a una cessione, lo scenario potrebbe cambiare radicalmente se da qui a gennaio il suo impiego non dovesse aumentare in modo significativo.

Con il Mondiale in arrivo, la volontà del giocatore di trovare più spazio potrebbe diventare decisiva, spingendolo a considerare un ritorno in Serie A. La situazione, al momento, non consiste in trattative avviate, ma in una potenziale opportunità da monitorare, che dipenderà esclusivamente da quanto l’attaccante giocherà nei prossimi due mesi.

Stadio Roma, si accelera per Euro 2032: 55.000 posti, un Parco centrale e la nuova Curva Sud. Gualtieri: “Non solo un impianto sportivo, sarà rigenerazione urbana”

Sprint finale per lo stadio della Roma. Il Campidoglio e il club giallorosso accelerano per arrivare alla consegna del progetto definitivo entro la fine dell’anno, con la speranza, non ufficiale, di poter anticipare ulteriormente i tempi. Un passo avanti decisivo è stato compiuto oggi a Palazzo Senatorio, dove si è tenuto un tavolo tecnico tra i rappresentanti della società e i dipartimenti comunali di Urbanistica, Mobilità, Lavori Pubblici e Patrimonio, coordinato dal direttore generale Albino Ruberti.

L’obiettivo condiviso è quello di rispettare le scadenze imposte dalla UEFA per la candidatura dell’impianto a ospitare le partite di Euro 2032. La consegna del progetto definitivo entro fine 2025 è infatti una tappa necessaria per poter rispettare il termine ultimo fissato dalla confederazione europea per luglio 2026. Secondo quanto riportato, le uniche piccole criticità ancora da risolvere riguarderebbero la mobilità e i parcheggi, ma vengono considerate superabili. Sul fronte ambientale, invece, il percorso appare spianato dopo che il TAR del Lazio ha recentemente respinto i ricorsi dei comitati contrari, definendo l’area “ambientale degradata” e confermando il nulla osta.

Il progetto prevede un impianto multifunzionale da 55.000 posti, estendibile a 62.000, con oltre 14.000 stalli per auto, motorini e biciclette. Una visione che va oltre il calcio, come aveva spiegato il sindaco Roberto Gualtieri: “Non sarà solo un impianto sportivo, ma porterà una rigenerazione urbana con spazi verdi e aree aperte per la cittadinanza”. Particolare attenzione sarà dedicata alla sostenibilità e al design, con la nuova Curva Sud che si preannuncia come uno degli elementi centrali e un punto di riferimento per i tifosi.

Sul fronte ambientale, il percorso appare spianato: il TAR del Lazio ha recentemente respinto i ricorsi dei comitati contrari, definendo l’area “ambientale degradata” e confermando il nulla osta per l’abbattimento di alcuni alberi. L’area boschiva di 7.000 metri quadrati sarà infatti interamente compensata all’interno del nuovo Parco Centrale. Una volta consegnato il progetto definitivo, l’iter amministrativo potrà procedere regolarmente verso l’apertura dei cantieri.

(ansa)

Roma-Barcellona, ROSSETTINI: “Giochiamo contro la squadra più forte del mondo, ma siamo entusiasti”

Pochi minuti prima del fischio d’inizio della sfida di Women’s Champions League contro il Barcellona, il tecnico della Roma Femminile, Luca Rossettini, è intervenuto ai microfoni di ESPN.
Dopo la difficile partenza in Champions, arriva la squadra più forte del mondo. Che partita si aspetta?
“Sì, ma spero che le ragazze vogliano fare una grande partita. Giochiamo contro la squadra più forte del mondo e siamo entusiasti. Spero che saremo pronti per stasera”.

Ci sono anche assenze importanti, come quella del capitano.
“Sì, non abbiamo il nostro capitano stasera, ma ci sono le altre calciatrici che sono pronte”.

Quanto conta giocare davanti al vostro pubblico in una serata come questa?
“Siamo contenti di giocare davanti a loro e speriamo possano divertirsi. Il match è molto importante per la nostra stagione”.

Women’s Champions League, ROMA-BARCELLONA 0-4: seconda sconfitta europea per le giallorosse (FOTO e VIDEO)

Seconda pesante sconfitta europea per la Roma Femminile, che al Tre Fontane cede per 4-0 contro il Barcellona. Una partita complessa, messa subito in salita dal gol di Brugts dopo poco più di un minuto, che ha indirizzato il match. La reazione d’orgoglio auspicata alla vigilia, dopo il ko di Madrid, non è arrivata, nonostante i tentativi del tecnico Rossettini, che aveva rivisto la formazione. Nella ripresa, nonostante un rigore sbagliato da Putellas, le blaugrana hanno dilagato, chiudendo i conti con le reti di Nazareth, della stessa Putellas (su un secondo rigore) e di Hansen nel finale.

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IL TABELLINO

ROMA (4-4-2): Baldi; Oladipo, Heatley, Van Diemen, Veje; Thøgersen, Greggi (C), Rieke, Haavi; Viens, Pilgrim.
A disposizione: Lukášová, Soggiu, Mazzocchi, Valdezate, Kühl, Dragoni, Corelli, Pante, Pandini, Bergamaschi, Ventriglia, Mar. Cherubini.
Allenatore: Luca Rossettini

BARCELLONA (4-3-3): Cata Coll; Brugts, Mapi León, Laia Aleixandri, Ona Batlle; Alexia Putellas (C), Patri Guijarro, Aitana Bonmatí; Salma Paralluelo, Kika Nazareth, Vicky López.
A disposizione: Gemma Font, Txell Font, Irene Paredes, Schertenleib, Marta Torrejón, Clàudia Pina, Graham Hansen, Serrajordi, Camara, Alba Caño.
Allenatore: Pere Romeu

Reti: 2′ Brugts, 58′ Nazareth, 71′ Putellas (r), 90′ Hansen.

CRONACA

90+6′ – Termina il match sul risultato di 0-4.

90+4′ – Cartellino giallo per Corelli.

90′ – Arriva anche il quarto gol del Barcellona: passaggio basso di Pina che attraversa l’area da sinistra a destra e Hansen conclude a rete da due passi.

83′ – Doppia sostituzione nella Roma, con Pandini e Kuhl al posto di Rieke e Veje.

81′ – Nel Barcellona esce Putellas ed entra Schertenleib.

71′ – Stavolta Putellas non sbaglia, claciando a mezza altezza alla destra di Baldi, che aveva intuito la direzione. Blaugrana avanti di tre reti.

70′ – Un altro rigore per il Barcellona: fallo di mano di Heatley.

66′ – Cambio nella Roma: fuori Haavi e Pilgrim, dentro Dragoni e Bergamaschi.

59′ – Tante sostituzioni. Per la Roma, Rossettini inserisce forze fresche in attacco gettando nella mischia Corelli al posto di Viens. Risponde il Barcellona con un triplo cambio: escono Nazareth, López e Aleixandri, al loro posto entrano Paredes, Pina e Graham Hansen.

58′ – Raddoppio del Barcellona. Nazareth riceve palla al limite dell’area, controlla e con un destro preciso non lascia scampo a Baldi, firmando lo 0-2.

57′ – Grande percussione sulla destra di Pilgrim, che entra in area, supera la diretta avversaria ma da posizione defilata trova solo l’esterno della rete, dando l’illusione del gol.

54′ – Cross teso di Paralluelo dalla sinistra, dopo un rimpallo la palla attraversa pericolosamente tutta l’area piccola danzando sulla linea di porta prima che la difesa riesca a rifugiarsi in calcio d’angolo.

51′ – Putellas spara alto e sbaglia il calcio di rigore!

50′ – Check dell’arbitro al monitor e calcio di rigore per il Barcellona:  fallo di Heatley in area su Nazareth.

46′ – È iniziato il secondo tempo.

45+2′ – Termina il primo tempo sul risultato di 0-1.

45′- Viens, da sola in contropiede, si divora il gol del pareggio a tu per tu con Cata Coll.

33′ – Miracolo di Baldi che salva ancora su una conclusione di Paralluelo da pochi metri.

30′ – Ancora una grande occasione per il Barcellona.

22′ – Decisione molto dubbia della direttrice di gara: ferma Haavi lanciata verso la porta blaugrana da un retropassaggio sbagliato per un fallo precedente.

18′ – Conclusione da fuori di Guijarro molto pericolosa, al termine di un’azione sulla destra. Baldi reattiva, devia in corner.

2′ – Vantaggio del Barcellona. Brugts conclude a rete dopo un contrasto sospetto tra Thøgersen e Nazareth.

1′ – Ha inizio la seconda partita della Women’s Champions League.

PREPARTITA

20:41 – Bella conclusione di Haavi nel riscaldamento:


20:20 – È iniziato il riscaldamento delle giallorosse:

 

Rensch: “L’Inter? Gara importante per rimanere in testa al campionato. Gasperini? Ci alleniamo molto duramente” (VIDEO)

A pochi giorni dal big match contro l’Inter, il terzino della Roma Devyne Rensch ha presentato la sfida ai microfoni di CBS Golazo, parlando della forza degli avversari, della difesa romanista e del suo rapporto con Gasperini.

Che atmosfera si respira a Roma in vista di una partita così importante contro l’Inter?
“Tutti sanno che è una partita molto importante, per loro, per noi, per i tifosi, per tutti. Ora che tutti i nazionali stanno tornando, possiamo concentrarci completamente sull’Inter, per allenarci e giocare come vogliamo. Tra pochi giorni li affronteremo”.

Questa è forse la vostra prova più grande finora. Quanto sarebbe significativo ottenere una vittoria?
“Siamo tra le prime della classifica. In questo campionato è molto importante prendere i tre punti, a prescindere dall’avversario. Certo, si vuole giocare bene, ma in un campionato con così tante buone squadre è fondamentale vincere. Per noi è importante affrontare questa partita come una gara davvero importante per rimanere in testa al campionato”.

La Roma ha la miglior difesa della Serie A. Qual è il segreto di questa solidità?
“Penso sia la connessione tra tutti, non solo i difensori, ma anche i centrocampisti e gli attaccanti, perché la difesa inizia dall’attacco. È la connessione che devi avere con gli altri giocatori, perché non puoi difendere solo con cinque uomini. Ognuno deve conoscere il proprio lavoro e avere le proprie responsabilità. Se questo funziona, come sta accadendo ora, allora vedi che non subisci molti gol”.

Un commento sul tuo allenatore, Gian Piero Gasperini, e sui suoi noti metodi di allenamento molto duri?
“Posso solo dire che dobbiamo allenarci duramente, molto, molto duramente. Ma questo ci rende più forti. Si vedono anche i risultati che ha avuto all’Atalanta. Certo, allenarsi duramente è difficile, ma è un bene, perché in partita ti senti più forte e puoi correre più facilmente. Quindi, è una buona cosa”.

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Milan: Pulisic rischia un mese di stop. In dubbio per la Roma

Brutte notizie per il Milan dopo l’infortunio di Pulisic al bicipite femorale rimediato con gli USA. Domani il giocatore tornerà a Milanello e verrà sottoposto ad accertamenti medici. Per il momento c’è cautela, l’ex Chelsea rischia però 3-4 settimane di stop. In dubbio quindi la sua presenza contro la Roma per la sfida di San Siro del prossimo 2 novembre.

(gazzetta.it)

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