LA STAMPA – Alessandro Florenzi, ex calciatore della Roma, ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna del quotidiano e tra i vari temi trattati si è soffermato sulla sua esperienza nel club giallorosso e sul lavoro di Gian Piero Gasperini. Ecco le sue parole.
Su Sky commenterà Juve-Roma. Partita che pare fatta a posta per lei: il suo ex tecnico Spalletti contro la sua Roma.
“Big match da tripla. Questo mio nuovo ruolo mi piace: non è facile commentare e fare domande, ma ho il vantaggio di sapere cosa si prova dall’altra parte. Mi farà molto piacere vedere i giallorossi e vedere l’impronta di Spalletti sulla Juventus”.
Un momento in particolare che le viene in mente se pensa alla vostra comune esperienza alla Roma.
«Uno su tutti: non dimenticherò mai la sua faccia quando gli dissi che ero convinto di essermi infortunato gravemente per la seconda volta al ginocchio. Prima ancora degli esami capii che avevo qualcosa di grosso, lui era in palestra e lo raggiunsi. Se ci penso, anche adesso rivedo l’espressione del suo volto”.
Passiamo alla sua Roma, adesso. Il rapporto si è chiuso in maniera forse inattesa, ma il legame con i tifosi è forte, vero?
«Assolutamente, io ho i tifosi giallorossi nel cuore e spero veramente il meglio per la Roma. Comunque, resto tifoso giallorosso».
Gasperini le piace?
“Assolutamente sì: la squadra sta giocando bene e può far bene. L’obiettivo è chiaro: entrare tra le prime quattro. Davvero da troppo tempo la Roma non è nell’Europa che conta. E poi, se succede qualcosa di magico, chissà!”.
In giallorosso ha vissuto e regalato tante emozioni con gol stupendi ed esultanze diventate iconiche. Qualche aneddoto torna in modo ricorrente?
“Tanti aneddoti mi tornano perché i tifosi me li ricordano. Se devo dirne uno su tutti dal punto di vista del calcio giocato, beh, i brividi mi vengono ripensando alla rete segnata al Barcellona. Ma, umanamente, l’abbraccio a mia nonna in tribuna dopo la rete al Cagliari resta per sempre”.
Abbiamo citato la sua Roma, il Milan con cui ha vinto uno scudetto. In carriera figurano anche Crotone, Valencia e PSG. Sappiamo bene che è difficile e, comunque, la domanda è improvvisa e ci sta di anche dimenticarsi qualcuno. Ci fa una top 11 dei suoi ex compagni?
“Aiuto, è difficile! Come faccio? Anche la Nazionale? No, la Nazionale togliamola sennò diventa ancora più difficile. Allora, in porta dovrei metterne almeno 4. Ma dico Alisson. Poi Maicon, Marquinhos, Rüdiger e Theo Hernández. In mediana Verratti e De Rossi. In attacco Di Maria, Totti, Neymar e Ibrahimović”.