Freccia Wesley

L’investimento per il suo cartellino è stato il più importante dell’ultimo mercato
estivo, sotto precisa indicazione di Gasperini. Per il momento l’acquisto sta dando i
suoi frutti: Wesley è uno dei punti fermi della nuova Roma. Il laterale brasiliano – pagato 25 milioni più altri 5 di bonus (difficili da sbloccare) è stata una delle prime richieste dell’allenatore quando si è seduto intorno ad un tavolo con la dirigenza per programmare il futuro. Con Massara che ha portato avanti i contatti iniziati già prima del suo arrivo e ha poi chiuso la lunga trattativa con il Flamengo. Il rendimento sul campo del classe 2003, in questo primo scorcio di stagione, è stato più che soddisfacente, con il tecnico che non ci rinuncia mai e lo considera una delle armi fondamentali per la manovra offensiva. Finora sono 853 i minuti accumulati da
Wesley in giallorosso, con due sole partite saltate per via di problemi gastrointestinali: il derby contro la Lazio e la trasferta a Nizza, dove era convocato ma ancora non al meglio. Per il resto Gasp lo ha sempre schierato titolare, dandogli fiducia giornata dopo giornata. Contro l’Inter è arrivata poi la sorpresa della posizione iniziale: vista l’assenza di Angeliño e uno Tsimikas in difficoltà, lo staff ha
provato l’esperimento di CeÎik a destra e Wesley a sinistra. Una soluzione che ha ottenuto la piena approvazione di Gasperini, che l’ha riproposta anche contro il Parma. «Sapevamo che avrebbe potuto giocare su entrambe le fasce, la sua duttilità è un valore aggiunto. È giovane e deve adattarsi, lo sta facendo con applicazione e sta crescendo. Le sue prestazioni sono molto confortanti», ha detto Massara a proposito del cambio di ruolo. Con lo stesso Gasperini che lo ha elogiato anche dopo il ko con i nerazzurri e non perde occasione per dimostrare quanto creda in lui, elogiandolo a ripetizione in conferenza stampa: «È un ragazzo che sta venendo fuori ed è molto forte». Lo score di Wesley – entrato stabilmente nel giro della nazionale brasiliana guidata da Ancelotti – per ora recita un gol (quello decisivo per i tre punti contro il Bologna) e zero assist. Ma il suo apporto in campo è ben più visibile rispetto a quanto possano dire i freddi numeri, anche se può e deve certamente migliorare negli ultimi venti metri. I terzini avversari faticano infatti a contenerlo e a resistere ai suoi strappi, con la capacità di liberare spazio anche per l’esterno d’attacco che gioca dalla sua parte. Ora, contro il Milan, per lui e per tutta la Roma arriva un esame di maturità: se Wesley continuerà su questa strada, la squadra potrà davvero aver trovato uno dei pilastri su cui costruire il proprio futuro.