Possiamo anche chiamarlo “effetto Gasp“. Perché poi, alla fine, è proprio la mano dell’attuale allenatore giallorosso a fare davvero la differenza. Così tanto che quasi tutti i giocatori della Roma hanno visto migliorare le loro prestazioni rispetto a quelle della scorsa stagione. Per capirlo si possono prendere in considerazione tanti parametri, ad iniziare da dati “sensibili” come gol, assist, contrasti e recuperi difensivi. Ma anche sponde, palle perse e recuperate, verticalizzazioni, duelli o passaggi chiave. Insomma, tutti quei dati – appunto – che portano alla valutazione generale di un giocatore. Che poi si traduce anche in un voto ed in una pagella. (..) Rispetto alla scorsa stagione quasi tutti i giocatori della Roma sono migliorati. E anche assai. Il caso più eclatante – anche in considerazione del valore dei singoli giocatori – è quello di Lorenzo Pellegrini, l’ex capitano giallorosso, che è passato da 5,70 a 6,50, una crescita legata anche ad una ritrovata condizione fisica che ha riportato Pelle a un ruolo da protagonista. In realtà, però, il giocatore ad avere avuto la crescita maggiore è un altro, Mario Hermoso, passato da 5,12 a 6,22, ma lo spagnolo nella scorsa stagione ha salutato tutti a gennaio (andando in prestito al Bayer Leverkusen) e in precedenza aveva giocato solo 8 partite di campionato, di cui appena 4 “valutabili”. Ecco perché la crescita di Pellegrini è più netta di quella di Hermoso. Meglio di Pellegrini, in realtà, ci sarebbe anche Celik, che oggi gira a 6,44 e lo scorso anno era a 5,61. Il turco con Gasp sembra un altro giocatore, anche nel ruolo di quinto, dove prima aveva sempre fatto fatica. Ampio anche il miglioramento di Cristante, che ha ritrovato l’uomo che lo valorizzò a Bergamo (dove nel 2017/18 segnò addirittura 12 reti) e che nell’economia del gioco della Roma non è mai stato così centrale e fondamentale come oggi. In crescita, anche se lieve rispetto agli altri, pure Svilar (+0,09), Mancini (+0,11), Koné (+0,22) e Soulé (+0,08). (…)
(gasport)