IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) – Il gol di Dovbyk contro il Parma non nasce dal passaggio del trequartista Cristante, ma da quello che gli ha dato Pellegrini sotto la gradinata di Reggio Emilia. L’incontro fra la Roma che non c’era (soprattutto Pellegrini che era praticamente fuori rosa) con la Roma che c’è sempre stata (i tifosi) serviva a lavarsi di dosso il bagno di fischi ricevuto dallo stadio (non la Sud) contro il Plzen. Per questo poi Dovbyk li ha rimbalzati sulla coscia sinistra e con lo stesso piede ha segnato. (…) Finora è una piccola favola, un piccolissimo c’era una volta di 9 giornate raccontato da Gian Piero Gasperini. Lui è Geppetto, le costruisce le favole e ha una tecnica: disabita e svuota i luoghi comuni e non conosce pregiudizi, vede le cose e le persegue. (…) “Dybala punta è uno scempio”, lo dicono tutti e in coro, Gasp lo ripropone e segna da punta a Reggio il gol vittoria. “Ndicka non può essere spostato da destra”: Gasp lo mette prima a sinistra e poi al centro. Wesley a sinistra, invece, per il mondo è improponibile: Wesley diventa l’alabarda spaziale della Roma giocando qua e là. (…) . I tifosi della Roma. I romanisti. È con loro che Gasp sta vincendo tutti i pregiudizi che pure lui ha battuto nel momento in cui ci ha scelto. Sicuramente Gasperini non ha bisogno di un capitano, stile Pellegrini, che lo indichi ai tifosi per fargli vedere quello che è evidente: ha lasciato Bergamo, 9 anni, la Champions e una città ai suoi piedi per noi. Poi ha detto no alla Juve per venire alla Roma. C’è chi invece ci va alla Juventus. Chi l’avrebbe detto che io la Repubblica Romana l’avrei intravista nel pressing di un signore piemontese di 67 anni? Per giunta non c’ha nemmeno il tatuaggio del Napoli. “Tanta roba” qualcuno avrebbe detto. Lui sì. Gasperini eh.
